ITVR20150074A1 - Dispositivo di protezione e metodo per realizzare tale dispositivo di protezione - Google Patents

Dispositivo di protezione e metodo per realizzare tale dispositivo di protezione Download PDF

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Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE E METODO PER REALIZZARE TALE
DISPOSITIVO DI PROTEZIONE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un dispositivo di protezione, chiamato in gergo airbag, per una protezione di un utilizzatore. Il dispositivo di protezione include un elemento gonfiabile atto a proteggere da impatti e/o da cadute un passeggero, un pilota di motoveicolo o un simile utilizzatore, durante un'attivit? sportiva e/o lavorativa e/o una qualsiasi attivit?.
Un dispositivo di protezione noto, come quello descritto nella domanda internazionale di brevetto PCT/IB2009/055512 qui incorporata per riferimento, include un elemento atto ad assumere una condizione gonfiata attiva ed una condizione sgonfiata di riposo. L?elemento gonfiabile ? formato in particolare da una prima maglia ed una seconda maglia. L?elemento gonfiabile include inoltre un primo foglio o prima parete ed un secondo foglio o seconda parete fissate l?una con l?altra lungo rispettivi bordi perimetrali le quali ricoprono e rivestono rispettivamente su un lato esterno la prima maglia e la seconda maglia.
Il dispositivo di protezione noto, pur vantaggioso sotto molti punti di vista, presenta alcuni inconvenienti non ancora superati.
Per esempio, un inconveniente risiede nel fatto che la prima maglia e la seconda maglia fanno parte di una struttura di grandi dimensioni e prefabbricata, vale a dire una struttura, normalmente venduta in rotoli, in cui le due maglie sono contrapposte e sovrapposte. Al fine di realizzare il dispositivo di protezione, la struttura prefabbricata viene tagliata a misura secondo un disegno stabilito a priori sulla base della forma o sagoma del sacco o airbag che si vuole ottenere. Considerando che il sacco o elemento gonfiabile presenta il pi? delle volte forme particolari con insenature o curve per essere adattato alle varie del parti del corpo di un utilizzatore da proteggere, ne consegue che, a seguito del taglio, si ha spesso un elevato scarto di materiale che non si pu? recuperare.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un dispositivo di protezione per la protezione di un utente in grado di superare detto inconveniente e/o di conseguire ulteriori vantaggi, e di mettere a disposizione un indumento includente detto dispositivo per la protezione personale. Tale problema viene risolto da un dispositivo di protezione per la protezione di un utilizzatore, da un metodo per la realizzazione di un dispositivo di protezione e da un utilizzo secondo le rispettive rivendicazioni indipendenti.
Caratteristiche secondarie dell?oggetto della presente divulgazione sono definite nelle rispettive rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione si caratterizza per il fatto che, anzich? utilizzare una struttura prefabbricata includente due maglie, viene utilizzato un corpo lavorato a maglia su misura, sulla base della forma dell?elemento gonfiabile da ottenere. In altre parole, il dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione ? realizzato mediante una lavorazione a maglia. Tale tecnica di lavorazione a maglia consente di superare l?inconveniente di un elevato scarto di materiale, dal momento che porzioni dell?airbag vengono realizzate a maglia, e fanno parte di un corpo unico lavorato a maglia o corpo a maglia tridimensionale (secondo il profilo da ottenere) che non ? quindi tagliato da un rotolo prefabbricato.
In particolare, il corpo lavorato a maglia secondo la presente divulgazione svolge simile o medesima funzione della prima maglia e della seconda maglia descritte nella domanda internazionale di brevetto sopra menzionata, ed ? lavorato a maglia a partire da un filo o fettuccia che viene lavorato a maglia, secondo un disegno prestabilito in modo che non vi sia scarto di materiale prefabbricato o che sia ridotto al minimo tale scarto. Nell?ambito della presente divulgazione, con il termine ?filo? si intende un corpo allungato e sottile, di consistenza flessibile di un materiale adatto per una lavorazione a maglia. Si pu? trattare anche di una fettuccia o di un nastro che pu? essere lavorato a maglia mediante una macchina di lavorazione a maglia o macchina da maglieria. Alternativamente al filo pu? essere utilizzato anche un filamento comprendente una pluralit? di fili o fibre avvolti su se stessi, oppure una pluralit? di fili tra loro accostati.
Con l?espressione ?lavorazione a maglia? ? da intendersi una lavorazione che consente di ottenere un intreccio in serie formato da fili, anelli o cerchietti di materiale vario. La maglia pu? essere intesa come un tessuto o rete presentante una determinata apertura di maglia.
Pi? in particolare, secondo la presente divulgazione, si tratta di un corpo lavorato a maglia avente struttura chiusa su almeno quattro lati o pareti, in cui in pratica detta struttura presenta una forma almeno parzialmente tubolare e definente una zona interna o camera interna. Si pu? trattare quindi di un corpo lavorato a maglia definente una zona interna o camera interna, in cui il corpo lavorato a maglia include almeno un primo lato o prima porzione o parete lavorata a maglia, almeno un secondo lato, o seconda porzione o parete lavorata a maglia, contrapposta alla prima porzione o parete; almeno un terzo lato o terza porzione o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione e la seconda porzione su un lato di tali due porzioni; almeno un quarto lato o quarta porzione o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione e la seconda porzione sull?altro lato di tali due porzioni, in cui la quarta porzione ? contrapposta alla terza porzione.
In altre parole, si tratta di un corpo comprendente almeno una maglia avente forma tubolare. La struttura tubolare in una condizione collassata presenta due porzioni contrapposte e sovrapposte, le quali risultano collegate lateralmente in un corpo unico senza soluzione di continuit? tramite rispettive porzioni laterali di collegamento e che quindi non necessitano di cuciture o altro metodo di collegamento. In altre parole, a differenza delle maglie della domanda di brevetto internazionale sopra menzionata, le due porzioni contrapposte, vale a dire la prima parete e la seconda parete del corpo lavorato a maglia sono collegate in continuo (senza soluzione di continuit?) grazie al fatto che il corpo lavorato a maglia ? un corpo tridimensionale, almeno di forma tubolare, lavorato tutto insieme.
In una forma di realizzazione, l?elemento gonfiabile comprende una pluralit? di fili di unione disposti nella zona interna ed atti a collegare almeno la prima porzione e la seconda porzione del corpo lavorato a maglia. I fili di unione fungono da tiranti e consentono di limitare una massima espansione del corpo lavorato a maglia. In altre parole, ciascuno dei fili di unione presenta una rispettiva prima porzione terminale collegata al primo lato o parete del corpo lavorato ed una seconda porzione terminale collegata al secondo lato o parete del corpo lavorato a maglia. Anche il filo di unione ? da intendersi come filo di qualsiasi forma come sopra definito.
In altre parole, in accordo ad una forma di realizzazione, il corpo lavorato a maglia ? provvisto anche di fili di unione aventi funzione di tiranti, e che svolgono la medesima funzione dei membri tiranti descritti nella domanda internazionale di brevetto sopra menzionata. Anche in questo caso i fili di unione possono essere lavorati a maglia e/o interconessi con il corpo lavorato a maglia, a formare con esso un corpo unico. I fili di unione possono essere lavorati insieme al corpo lavorato a maglia in un?unica fase produttiva in una rispettiva macchina di lavorazione a maglia.
Il corpo lavorato a maglia ? quindi un corpo cosiddetto tridimensionale, vale a dire si estende almeno in tre direzioni e pu? essere gi? provvisto al momento della lavorazione a maglia dei fili di unione.
In altre parole, i fili di unione possono essere lavorati insieme al corpo lavorato a maglia in una macchina da maglieria. A tal fine, almeno un gruppo di fili di unione sono parte di, o sono realizzati a partire da, un unico filo, o di un unico filamento composto da almeno due fili, in cui l?unico filo o l?unico filamento ? esteso alternativamente in continuo tra la prima porzione e la seconda porzione del corpo lavorato a maglia.
Ancora pi? preferibilmente, l?unico filo o l?unico filamento ? disposto a zig zag o con andamento sinusoidale tra la prima porzione e la seconda porzione del corpo lavorato a maglia a coprire o interessare almeno una regione dell?elemento gonfiabile. La disposizione a zig zag pu? essere intesa in senso lato, nel senso che i fili di unione possono essere disposti in modo da risultare con una disposizione diagonale tra la prima porzione del corpo lavorato a maglia e la seconda porzione del corpo lavorato a maglia, oppure i fili di unione sono disposti sostanzialmente ortogonali tra la prima porzione e la seconda porzione.
Secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione, grazie al fatto che i fili di unione sono uniti e lavorati insieme al corpo lavorato a maglia mediante una medesima macchina di maglieria, ? possibile regolare o programmare, gi? in fase produttiva, la lunghezza dei fili di unione in funzione della ampiezza massima dell?elemento gonfiabile che si vuole ottenere.
In particolare l?elemento gonfiabile pu? comprendere, in una prima zona, primi fili di unione aventi una prima lunghezza e, in una seconda zona, secondi fili di unione aventi una seconda lunghezza, in cui la prima lunghezza ? differente dalla seconda lunghezza.
Similmente, secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione, grazie al fatto che i fili di unione sono uniti e lavorati insieme al corpo lavorato a maglia mediante una medesima macchina di maglieria, ? possibile regolare o programmare, gi? in fase produttiva, la densit? dei fili di unione, intesa come numero di fili per unit? di superficie, in funzione della zona dell?elemento gonfiabile, per esempio in relazione alla distanza da un generatore di gas in pressione. L?elemento gonfiabile pu? quindi comprendere, in una prima zona, per esempio in una zona vicina al generatore di gas, fili di unione distribuiti con una prima densit? di fili e, in una seconda zona, per esempio pi? lontana dal generato di gas, fili di unione distribuiti con una seconda densit? di fili, in cui la prima densit? di fili ? differente dalla seconda densit? di fili, per esempio una densit? maggiore.
Si pu? osservare che il corpo lavorato a maglia sopra descritto ha prevalentemente funzione di supporto per i fili di unione che collegano porzioni del corpo lavorato a maglia. Ne consegue che il corpo lavorato a maglia pu? essere realizzato in un materiale diverso dal materiale dei fili di unione e meno resistente e meno rigido dei fili di unione in modo da non incidere o incidere al minimo su una rigidit? complessiva del corpo lavorato a maglia. Il corpo lavorato a maglia pu? essere realizzato per esempio in cotone o in lana con un filo di determinato titolo, vale a dire in filati di consistenza molto morbida e adatti per l?inserimento in un capo di abbigliamento con minimo impatto sul comfort. I fili di unione possono essere realizzati con un filo avente elevata resistenza a trazione. In una forma di realizzazione della presente divulgazione il filo per la realizzazione del corpo lavorato a maglia ? filo poliestere 50, mentre il filo del filo di unione ? filo poliestere 75.
Preferibilmente, in una forma di realizzazione della presente divulgazione, il corpo lavorato a maglia ? un corpo avente struttura a sacchetto, vale a dire una struttura chiusa su almeno cinque lati, e presentante una sola zona aperta, o apertura o imboccatura di accesso per accedere ad una zona interna al corpo lavorato a maglia.
In altre parole, in accordo a quest?ultima forma di realizzazione, il corpo lavorato a maglia include un quinto lato o quinta porzione o parete lavorata a maglia, in cui il quinto lato ? collegato in continuo con il primo lato o prima porzione, il secondo lato o seconda porzione, il terzo lato o terza porzione ed il quarto lato o quarta porzione. Tale struttura a sacchetto avente una sola apertura di accesso presenta il vantaggio di consentire di accedere alla zona interna del corpo lavorato a maglia per posizionare eventuale strumentazione tecnica o dispositivi all?interno del medesimo dispositivo gonfiabile, come per esempio un generatore di gas in pressione, sensori e/o elettronica di gestione del dispositivo di protezione. Qualora non fosse necessario disporre nulla all?interno dell?elemento gonfiabile, il corpo lavorato a maglia pu? anche essere un involucro chiuso su tutti i lati, come un palloncino fatto di maglia e collassato su se stesso a formare due strati principali contrapposti e tra loro uniti su tutto il perimetro in corpo unico. In altre parole, in accordo a quest?ultima forma di realizzazione, il corpo lavorato a maglia include un sesto lato o sesta porzione o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con il primo lato o prima porzione, il secondo lato o seconda porzione, il terzo lato o terza porzione ed il quarto lato o quarta porzione, in cui il sesto lato o sesta porzione ? sostanzialmente contrapposto al quinto lato o quinta porzione.
E? da intendersi che grazie al fatto che il corpo lavorato a maglia ? lavorato con una macchina da maglieria si pu? anche prevedere la possibilit? di tessere o lavorare a maglia cavi elettrici per sensori interni, per esempio sensori di pressione, o per il collegamento con l?elettronica di gestione, qualora fosse inserita all?interno del corpo lavorato a maglia.
Al fine di trattenere un fluido di gonfiaggio nella camera interna del corpo lavorato a maglia, possono essere previste molte soluzioni alternative.
Per esempio, la maglia pu? essere lavorata cos? fitta che le aperture di maglia di detto corpo lavorato a maglia sono almeno parzialmente chiuse per trattenere almeno temporaneamente un fluido di gonfiaggio in detto elemento gonfiabile. Alternativamente le maglie possono essere saldate tra loro dopo la lavorazione a maglia a formare una barriera per il fluido di gonfiaggio.
E? da intendersi che il corpo lavorato a maglia non deve per forza essere realizzato in modo da essere impermeabile in modo assoluto al fluido di gonfiaggio ma ? sufficiente che il corpo lavorato a maglia possa rimanere in condizione gonfiata per un sufficiente periodo di tempo durante l?impatto.
Le aperture di maglia possono anche essere chiuse e coperte mediante uno strato di copertura, o un foglio di copertura atto a coprire una superficie esterna di detto corpo lavorato a maglia. Lo strato di copertura pu? essere in un qualsiasi materiale idoneo, come per esempio una resina che viene spalmata su una superficie esterna del corpo lavorato a maglia.
Alternativamente o in combinazione con le precedenti forme di realizzazione, il corpo lavorato a maglia pu? inoltre essere compreso o incluso all?interno di un involucro esterno di copertura che pu? essere in un materiale impermeabile ad un gas in pressione o in generale in un materiale capace di resistere a determinate pressioni di gas.
In una forma di realizzazione della presente divulgazione, la copertura esterna ? realizzata come quella descritta nella domanda internazionale di brevetto sopra menzionata e formata da una prima parete o primo foglio ed una seconda parete o secondo foglio collegate fra loro lungo un perimetro, per esempio mediante incollaggio.
Un metodo per realizzare un corpo lavorato a maglia come quello sopra descritto prevede, per esempio, di utilizzare una cosiddetta macchina per una lavorazione a maglia tridimensionale e nota ad un tecnico del ramo. Preferibilmente si tratta di una macchina da maglieria a doppia frontura o includente una prima frontura e una seconda frontura. Ne consegue che in accordo a quest?ultima forma di realizzazione il suddetto primo lato, o prima porzione o parete lavorata a maglia ? un lato del corpo lavorato a maglia lavorato su una prima frontura di una macchina da maglieria a doppia frontura e detto secondo lato, o seconda porzione o parete lavorata a maglia ? un lato del corpo lavorato a maglia lavorato su una seconda frontura di detta macchina da maglieria.
Preferibilmente si tratta di una macchina per maglieria rettilinea la quale ? in grado di lavorare a maglia in tre dimensioni e preferibilmente anche di unire la maglia mediante un filo che passa trasversalmente all?interno della struttura dimensionale e collega pareti o zone del corpo lavorato a maglia, a formare i suddetti fili di unione.
In altre parole, secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione, il corpo lavorato a maglia pu? essere realizzato in modo automatico e con tempi produttivi molto rapidi mediante macchine per maglieria rettilinee note nel settore delle macchine destinate a realizzare capi di abbigliamento di tipo tridimensionale, per esempio quelle macchine da maglieria rettilinee destinate a realizzare maglie in corpo unico, come per esempio guanti o calze.
Per esempio una macchina da maglieria rettilinea include almeno una coppia di fronture ed ? in grado di trasferire le maglie di un tessuto lavorato a maglia tra le fronture. Tale macchina pu? essere configurata per effettuare una fase di lavorazione a maglia della maglia su una prima frontura, una fase di lavorazione a maglia della maglia su una seconda frontura, e una fase di eseguire la lavorazione a maglia su una frontura e sull?altra frontura in modo tale che il tessuto lavorato a maglia sulla prima frontura e il tessuto lavorato a maglia sulla seconda frontura siano uniti tra loro per mezzo del filato di unione.
In pratica il corpo lavorato a maglia viene realizzato lavorando alternativamente tramite un primo guidafilo un primo filo sugli aghi della prima frontura (a formare un rango di maglia) e sugli aghi della seconda frontura (a formare il rimanente rango di maglia), cos? da ottenere un giro completo di maglia, e quindi, dopo alcuni giri completi di maglia, la suddetta forma sostanzialmente tubolare o di mantello tubolare del corpo lavorato a maglia.
La macchina da maglieria rettilinea pu? includere un secondo guidafilo che porta il secondo filo (destinato a formare la pluralit? di fili di unione) alternativamente tra la prima frontura e la seconda frontura per collegare il filo di unione tra le due porzioni opposte del corpo lavorato a maglia.
La macchina da maglieria rettilinea pu? essere programmata in modo da controllare la lunghezza del filo di unione e quindi regolare la altezza massima che pu? raggiungere l?elemento gonfiabile in condizione gonfiata.
Il fatto di utilizzare una macchina per maglieria per realizzare un corpo lavorato a maglia e i fili di unione consente di calibrare secondo necessit? i fili con cui viene realizzato il corpo lavorato a maglia.
Alternativamente, il corpo lavorato a maglia e i fili di unione sono ottenuti per lavorazione a mano secondo tecniche di maglieria note nel settore tessile e della maglieria.
In particolare il mantello tubolare e le eventuali ulteriori pareti laterali del corpo lavorato a maglia possono essere realizzate in un materiale morbido e leggero, come sopra anticipato, in modo da ridurre al minimo l?impatto su un peso complessivo e ottimizzare il comfort del dispositivo di protezione personale. I fili di unione possono essere realizzati in un materiale di maggiore resistenza a trazione. Inoltre, la macchina per lavorazione a maglia pu? essere programmata per variare la lunghezza e la densit? dei fili di unione sulla base della porzione del dispositivo di protezione in cui si trovano. In altre parole, il dispositivo di protezione pu? includere porzioni destinate a proteggere zone differenti di un corpo di utilizzatore o destinate a proteggere altrettanti parti o porzioni di un corpo. Ne consegue che le porzioni di dispositivo di protezione possono richiedere differente configurazione in termini di altezza complessiva o di rigidit? del dispositivo di protezione in condizione gonfiata. Tali variet? e differenziazione di materiale, lunghezza dei fili di unione o densit? dei fili di unione, e/o numero dei fili di maglia pu? essere controllata mediante appropriata configurazione della macchina per lavorazione a maglia rettilinea.
Per esempio in corrispondenza di zone laterali o zone di piegatura del corpo lavorato a maglia, i fili di unione possono presentare una lunghezza complessiva inferiore rispetto a quella dei rimanenti fili di unione, in modo da non lasciare zone morte e non gonfiate quando l?elemento gonfiabile viene posto in tensione.
Eventualmente per modulare ulteriormente la rigidit? del sacco pu? essere previsto l?inserimento di parti rigide all?interno o fuori del corpo lavorato a maglia.
In relazione alla copertura, come detto la copertura che riveste il corpo lavorato a maglia pu? essere realizzata secondo una tecnica nota nel settore ed in grado di sopportare gonfiaggi repentini dell?elemento gonfiabile, in tempi molto rapidi dell'ordine dei millisecondi, ed ancor pi? in particolare tra 10 e 500 millisecondi, preferibilmente tra 10 e 200 millisecondi, ancor pi? preferibilmente per raggiungere sovrapressioni (rispetto alla pressione atmosferica) comprese tra 0,5 e 3 bar.
A questo riguardo, in una forma di realizzazione, il dispositivo di protezione personale include mezzi di attivazione e mezzi gonfiaggio dell'elemento gonfiabile, vale a dire uno o pi? sensori in grado di rilevare l'evento imprevisto, e valvole in grado di collegare la camera interna dell'elemento gonfiabile con una sorgente di fluido di gonfiaggio. La sorgente di fluido di gonfiaggio comprende preferibilmente un generatore di gas freddo, come ad esempio elio, vale a dire un contenitore in cui il gas ? mantenuto ad elevata pressione.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalit? di impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. ? comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o pi? dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non ? comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
<Verr? fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:>
- La figura 1 mostra una vista dall?alto di un dispositivo di protezione
<appoggiato su un piano e realizzato secondo la presente divulgazione;>
<- La figura 2 mostra una vista in sezione secondo la linea II-II di figura 1;>
- La figura 3 mostra un particolare III di figura 2;
- La figura 4 mostra un particolare IV di figura 2;
- La figura 5 mostra una vista dall?alto di un corpo lavorato a maglia secondo la
<presente divulgazione;>
- La figura 6 mostra una vista di una fase di realizzazione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in cui un corpo lavorato a maglia viene associato ad una copertura.
Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 1 viene indicato un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in accordo ad una specifica ed esemplificativa forma di realizzazione.
In particolare, il dispositivo di protezione 1 comprende un elemento gonfiabile 2 atto ad assumere sostanzialmente una prima condizione di riposo o condizione sgonfiata, ed una seconda condizione attiva o condizione gonfiata. Le modalit? di gonfiaggio dell?elemento gonfiabile 2 saranno descritte nel seguito della descrizione.
Il dispositivo di protezione 1 comprende un corpo lavorato a maglia 3 avente, nell?esempio una struttura chiusa vale a dire si tratta di un corpo conformato sostanzialmente a involucro, vale a dire una struttura tridimensionale almeno di forma tubolare, e preferibilmente prevalentemente chiusa su cinque lati o su tutti i lati e definente una zona o camera interna 4.
Nella forma di realizzazione illustrata il corpo lavorato a maglia 3 ? un corpo sostanzialmente a sacchetto che presenta una sola apertura di 6 che consente un accesso alla zona interna 4.
Il corpo lavorato a maglia 3 include quindi, quando disteso su un piano e schiacciato in tale posizione distesa, due porzioni o pareti contrapposte 3a, 3b ed almeno tre porzioni laterali 3c, 3d, due sole delle quali si vedono in figure 2 e 4 che si estendono senza soluzione di continuit? tra le due porzioni contrapposte 3a, 3b. Grazie alla forma tubolare, e meglio ancora grazie alla forma a sacchetto o a involucro chiuso, il corpo lavorato a maglia 3 presenta il vantaggio di essere chiuso lateralmente su almeno due lati (in corrispondenza delle porzioni laterali 3c, 3d) e non richiedere almeno su detti due lati una cucitura, come per esempio descritto nella suddetta domanda internazionale di brevetto.
Nell?esempio illustrato nei disegni, l?elemento gonfiabile 2 presenta una forma con due ali laterali 8, 9 per la copertura delle spalle di un utilizzatore, una porzione centrale sagomata sostanzialmente a forma di ?C? 10 ed una porzione spinale 11, destinata a tutelare la spina dorsale dell?utilizzatore. Il corpo lavorato a maglia 3 ha una sagoma che riprende e segue la sagoma dell?elemento gonfiabile 2 ed ? realizzato in un corpo unico secondo detta sagoma a definire un?unica zona interna 4.
In figura 5 e in figura 6, il corpo lavorato a maglia 3 mostra, in modo schematico, una forma sostanzialmente rettangolare al fine di mostrare come esso viene rivestito e ricoperto mediante una copertura. E? da intendersi, come detto, che il corpo lavorato a maglia 3 pu? avere o presentare una sagoma corrispondente a quella dell?elemento gonfiabile 2 da ottenere.
Nella forma di realizzazione illustrata, la porzione spinale 11 pu? presentare detta apertura di accesso 6 per consentire di posizionare all?interno della zona interna 4 di un generatore di gas in pressione 12. In pratica, il gas in pressione viene immesso a partire dalla porzione spinale 11.
Preferibilmente, il corpo lavorato a maglia 3 include inoltre una pluralit? di fili di unione 5 o fili tiranti distribuiti nella camera interna 4 e collegati stabilmente a rispettive porzioni 3a, 3b del corpo lavorato a maglia 3, in particolare a porzioni superficiali dello stesso.
Il filo di unione 5 ? un elemento o entit? avente la funzione di tenere unite o vincolate o ferme, essendo tensionato a trazione, due o pi? parti del corpo lavorato a maglia 3, almeno quando quest?ultimo ? in condizione gonfiata. Si osserva che nella forma di realizzazione illustrata pluralit? di fili di unione 5 sono ottenuti a partire da o sono parte di un unico filo, o di un unico filamento composto da almeno due fili, in cui l?unico filo o l?unico filamento ? esteso alternativamente in continuo tra la prima porzione 3a e la seconda porzione 3b del corpo lavorato a maglia 3.
Ancora pi? in particolare, l?unico filo o l?unico filamento ? disposto a zig zag o con andamento sinusoidale tra la prima porzione 3a e la seconda porzione 3b del corpo lavorato a maglia 3 a coprire o occupare una regione dell?elemento gonfiabile 2.
I fili di unione 5 sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l?elemento gonfiabile 2 ? in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensione e sono collassati nella camera interna 4, mentre quando l?elemento gonfiabile 2 ? in condizione gonfiata essi sono sottoposti a tensione. I fili possono essere disposti in modo da collegare porzioni contrapposte 3a, 3b del corpo lavorato a maglia 3 oppure possono essere disposti in diagonale in modo da collegare porzioni non contrapposte del corpo lavorato a maglia 3.
I fili distribuiti in modo fitto per esempio con una densit? di almeno un elemento tirante ogni cm<2 >di superficie della camera interna 4, ancor pi? preferibilmente, sempre a titolo di esempio, con densit? compresa tra 1 e 15 fili ogni cm<2 >di superficie dell?elemento gonfiabile 2, preferibilmente tra 4 e 6 fili ogni cm<2>. La distribuzione dei fili pu? essere variata a seconda della zona del dispositivo di protezione in cui i fili si trovano. I fili di unione 5 possono essere realizzati per esempio in poliestere o poliammide, di spessore compreso tra circa 500 e circa 1000 decitex (Unit? di lunghezza di un filo continuo o di un filato). Ciascun filo 5 pu? includere un fascio di fibre continue prive di torsione che fuoriescono da un unico punto di una rispettiva maglia del corpo lavorato a maglia 3.
In una forma di realizzazione della presente divulgazione, i filati utilizzati per realizzare i fili di unione 5 sono filati differenti da quelli utilizzati per la realizzazione del corpo ad involucro e le suddette porzioni 3a, 3b, 3c, 3d. In particolare i fili di unione sono realizzati in un materiale avente maggiore resistenza a trazione rispetto ai fili del corpo ad involucro. I fili del corpo ad involucro possono essere realizzati in un materiale pi? morbido, in modo da ottenere un elemento gonfiabile che ? il pi? possibile morbido e di consistenza leggera e flessibile che sia di massimo comfort per un utilizzatore che lo indossa.
I fili del corpo lavorato a maglia 3 possono essere di un materiale variabile e differenziato anche in base alla zona del dispositivo di protezione in cui si trovano ed alla zona del corpo di un utente da proteggere.
Il corpo lavorato a maglia 3 ed i fili di unione 5 possono essere realizzati con una macchina per lavorazione a maglia, o macchina da maglieria rettilinea di tipo noto la quale include due fronture, vale a dire due file di aghi destinati alla lavorazione del corpo lavorato a maglia. Una macchina da maglieria di tipo noto ? una macchina per guanti come quella dal codice SWG0991N di Shima Seiki.
Le due fronture hanno un campo aghi avente una estensione o lunghezza che corrisponde ad una dimensione di sagoma, quale per esempio larghezza o lunghezza di sagoma, dell?elemento gonfiabile da ottenere, corrispondente ad una delle due porzioni 3a o 3b compresa tra le porzioni 3c e 3d per esempio. La macchina ? provvista di un primo guidafilo supportante un primo filo destinato a formare il corpo lavorato a maglia 3 ed un secondo guidafilo che porta un secondo filo destinato a formare i fili di unione 5.
La macchina pu? essere programmata in modo tale da realizzare il corpo lavorato a maglia 3 tramite il primo guidafilo che lavora alternativamente il filo sulla prima frontura di aghi e sulla seconda frontura di aghi.
La macchina pu? essere programmata in modo tale unire due zone opposte 3a, 3b della maglia mediante il secondo filo portato dal secondo guidafilo, a formare i fili di unione 5. Per esempio la macchina pu? essere programmata per lavorare alcuni ranghi di maglia, in modo da formare alcuni giri di maglia completi, e successivamente di unire tramite il secondo guida filo, e quindi il secondo filo, determinati aghi della prima frontura con determinati aghi della seconda frontura. Successivamente, vengono nuovamente lavorati alcuni giri di maglia per poi ripetere la lavorazione a maglia con il secondo filo che forma i fili di unione.
Al fine di definire una specifica lunghezza del filo di unione, ? possibile unire le maglie mediante fili di unione diagonale. In questo caso il secondo guidafilo intreccer? il filo di unione con determinati aghi della prima frontura e della seconda frontura in modo che i fili di unione siano disposti diagonalmente tra gli aghi di una prima frontura e gli aghi di una seconda frontura.
Alternativamente, si pu? lavorare la maglia con una tecnica di ?scarto ago? in cui, per ciascuna frontura, si prevede di utilizzare alcuni aghi come aghi ?operativi? destinati alla lavorazione a maglia e quindi coinvolti dalla lavorazione delle maglie del corpo lavorato a maglia, e altri aghi liberi ?non operativi? e non coinvolti dalla lavorazione a maglia. Tali aghi ?non operativi? tenuti liberi consentono di ricevere temporaneamente il filo di unione. In pratica il filo di unione viene ?parcheggiato? momentaneamente sull?ago ?non operativo? quando viene lavorato tra la prima frontura e la seconda frontura. In particolare, il filo di unione viene lavorato a maglia su un ago ?operativo? della prima frontura destinato alla lavorazione delle maglie, viene poi ?parcheggiato? su un ago ?non operativo? della medesima prima frontura e successivamente viene lavorato su un ago ?operativo? della seconda frontura. In questo modo, programmando la distanza tra il primo ago ?operativo? della prima frontura, l?ago non operativo della prima frontura e l?ago ?operativo? della seconda frontura, ? possibile stabilire a priori la lunghezza dei fili di unione 5 quando il corpo lavorato a maglia viene rimosso dalla macchina da maglieria.
E? da intendersi che un tecnico del ramo esperto dell?utilizzo nelle macchine da maglieria rettilinee pu? essere in grado di programmare la macchina nel modo pi? ottimale per ottenere il risultato desiderato.
Ulteriori informazioni sulla lavorazione di un corpo lavorato a maglia mediante fili di unione sono rintracciabili nella domanda di brevetto italiano TO-2013-A-472, la quale descrive la realizzazione di corpi lavorati a maglia provvisti di fili di unione. Si osserva inoltre che la macchina da maglieria rettilinea pu? essere anche programmata per variare la lunghezza del filo di unione a seconda della zona dell?elemento gonfiabile da realizzare. Per esempio, in una zona del corpo a lavorato a maglia 3 destinata ad essere posta in corrispondenza delle zone perimetrali o zone 3c, 3d dell?elemento gonfiabile 2, i fili di unione 5 possono avere lunghezza che si riduce mano a mano fino al minimo, al fine di garantire una tensione dei fili di unione 5 anche in corrispondenza delle zone perimetrali quando l?elemento gonfiabile 2 viene gonfiato.
Inoltre la macchina da maglieria rettilinea pu? essere anche programmata per variare l?apertura di maglia, per esempio modificando la programmazione dello scarto ago, oppure quando serve una maglia pi? fitta utilizzando un doppio filo per la realizzazione della maglia.
Un aspetto importante derivante dal fatto che il corpo lavorato a maglia 3 ? ottenuto in un?unica fase di lavorazione risiede nel fatto che non ? necessario prevedere cuciture perimetrali nelle maglie come invece era previsto nella domanda internazionale di brevetto sopra menzionata.
Il corpo lavorato a maglia pu? essere inoltre rivestito e ricoperto da una copertura. La copertura pu? includere due pareti 15, 16 o fogli realizzate in un foglio di materiale morbido e a tenuta di gas, ad esempio di poliammide o poliuretano, le quali sono contrapposte l?una rispetto all?altra, e fissate perimetralmente lungo rispettivi bordi perimetrali 20, 21.
Le pareti 15, 16 possono essere come quelle descritte nella domanda internazionale di brevetto sopra menzionata e possono sono realizzate in un laminato, il quale ? normalmente utilizzato come fodera per abbigliamento e comprendente uno strato di tessuto, nell'esempio in nylon 100% (che rappresenta circa il 65% in peso del laminato) ed uno strato di colla, nell'esempio un film di colla (che rappresenta circa il 35% in peso del laminato), per esempio colla poliuretanica, distribuita sullo strato di tessuto, mediante spalmatura a rullo.
Il corpo lavorato a maglia 3 ? fissato stabilmente alla superficie della rispettiva parete 15, 16, mediante un film di colla (non visibile nelle figure). Nel caso di utilizzo del suddetto laminato, il film di colla ? disposto a contatto con lo strato di colla del laminato.
Il dispositivo di protezione appena descritto ? realizzato nel modo seguente in accordo ad una forma di realizzazione.
Si predispone il corpo lavorato a maglia 3 in condizione distesa, in modo che le due porzioni 3a, 3b contrapposte siano collassate una sopra l?altra. Il corpo lavorato a maglia 3 viene in tale configurazione disposto tra due pareti 15, 16 e fissato aderente ad una rispettiva parete 15, 16, per esempio mediante colla.
Successivamente, rispettivi bordi perimetrali 20, 21 contrapposti delle pareti 15 e 16 vengono sovrapposti l?uno con l?altro lungo il perimetro.
Dalla suddetta descrizione emerge che le due pareti 15 e 16 sono in buona sostanza due elementi o fogli dell?elemento gonfiabile 2 contrapposti e fissati lungo i rispettivi bordi perimetrali 20 e 21. Nulla vieta in ogni caso che le due pareti 15 e 16 siano porzioni opposte di un unico foglio piegato a libro, ed aventi pertanto bordi periferici estesi lungo una porzione del perimetro e chiusi mediante nastro sigillante.
Per realizzare il gonfiaggio dell?elemento gonfiabile 2, in caso di caduta e/o scivolata e/o impatto imprevisto da parte di un utilizzatore o di un veicolo su cui esso procede, il dispositivo di protezione 1 secondo la presente invenzione ? atto a cooperare con appositi mezzi di attivazione collegati operativamente a mezzi di gonfiaggio, dei quali ? illustrata in figure solo a titolo illustrativo una bomboletta 12 di gas freddo compresso, collegata mediante un condotto o cannula ad una valvola di intercettazione, fissata all?elemento gonfiabile 2, la quale consente l'introduzione di un fluido di gonfiaggio nell'elemento gonfiabile 2.
La bomboletta 12 pu? essere anche, come sopra indicato, inclusa all'interno dell'elemento gonfiabile 2.
Alternativamente, tali mezzi di gonfiaggio possono comprendere generatori di gas di tipo pirotecnico o di tipo ibrido o di altre tipologie note allo stato della tecnica. Detti mezzi di gonfiaggio sono comandati da una centralina di controllo sulla base della rilevazione dello stato del sistema veicolo/pilota; ad esempio detta centralina di controllo pu? implementare un sistema di predizione della caduta che consenta un'identificazione tempestiva dell'evento caduta ed un'affidabile predizione di questa per mezzo di sensori accelerometrici solidali al veicolo (o al pilota) ed un'unit? di elaborazione dei segnali prodotti dai sensori stessi.
In alternativa, il dispositivo secondo la presente divulgazione trova anche applicazione utilizzando un cavo di attivazione connesso ad un veicolo guidato da un utilizzatore, il quale cavo comanda il gonfiaggio dell?elemento gonfiabile 2 a seguito dell?allontanamento dell?utilizzatore dal veicolo, ad esempio, a seguito di una caduta o di un impatto imprevisto.
In ogni caso i suddetti mezzi di attivazione e gonfiaggio possono essere integrati nel dispositivo di protezione 1 secondo la presente invenzione oppure collocati esternamente allo stesso.
Si noti anche che le modalit? di attivazione, pur essendo un aspetto di particolare rilevanza per un efficace funzionamento del dispositivo, non saranno ulteriormente descritte con maggiore dettaglio essendo metodi essenzialmente gi? noti ad un tecnico del settore della protezione di un individuo da impatti imprevisti.
Il corpo lavorato a maglia 3 pu? includere anche fili elettrici che possono essere lavorati a maglia insieme al corpo lavorato a maglia per il collegamento di sensori interni/esterni e/o di elettronica di gestione o di valvole o di altri dispositivi elettrici. Si osserva inoltre che il dispositivo di protezione pu? essere incluso in un indumento, o pu? essere parte integrante di un indumento. Infatti, nulla vieta, grazie alle potenzialit? di programmazione di una macchina da maglieria rettilinea, di realizzare in un?unica fase di produzione un corpo lavorato a maglia insieme ad un capo di abbigliamento, vale a dire che il corpo lavorato a maglia sia integrato in corpo unico con il capo di abbigliamento, o addirittura che coincida con il capo di abbigliamento. Infatti per esempio il corpo lavorato a maglia pu? avere una forma a gilet o giacca e, per esempio, lavorato con una densit? di maglia tale da consentire una adeguata tenuta di fluido del gas di gonfiaggio.
L'oggetto della presente divulgazione ? stato fin qui descritto con riferimento a forme preferite di realizzazione. ? da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell?ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione (1) per la protezione di un utilizzatore, detto dispositivo di protezione comprendendo un elemento gonfiabile (2) atto ad assumere una condizione gonfiata attiva ed una condizione sgonfiata di riposo ed in cui detto elemento gonfiabile (2) include a) un corpo lavorato a maglia avente struttura chiusa su almeno quattro lati o pareti e/o presentante una forma almeno parzialmente tubolare, e definente una zona interna o camera interna (4) e/o b) un corpo lavorato a maglia definente una zona interna o camera interna (4), in cui il corpo lavorato a maglia (3) include - almeno un primo lato o prima porzione (3a) o parete lavorata a maglia, - almeno un secondo lato, o seconda porzione (3a) o parete lavorata a maglia, contrapposta alla prima porzione (3a) o parete; - almeno un terzo lato o terza porzione (3c) o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b); - almeno un quarto lato o quarta porzione (3d) o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b), in cui la quarta porzione (3d) ? contrapposta alla terza porzione (3c).
  2. 2. Dispositivo di protezione (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l?elemento gonfiabile (2) comprende una pluralit? di fili di unione (5) disposti nella zona interna (4) ed atti a collegare almeno la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b) del corpo lavorato a maglia (3).
  3. 3. Dispositivo di protezione (1) secondo la rivendicazione 2, in cui almeno un gruppo di detti fili di unione (5) sono parte di un unico filo, o di un unico filamento composto da almeno due fili, in cui l?unico filo o l?unico filamento ? esteso alternativamente in continuo almeno tra la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b) del corpo lavorato a maglia (3).
  4. 4. Dispositivo di protezione (1) secondo la rivendicazione 3, in cui l?unico filo o l?unico filamento ? disposto a zig zag o con andamento sinusoidale tra la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b) del corpo lavorato a maglia (3) a coprire almeno una regione dell?elemento gonfiabile (2).
  5. 5. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 4, in cui i fili di unione (5) sono uniti in un?unica lavorazione a maglia con il corpo lavorato a maglia (3).
  6. 6. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 5, in cui i fili di unione (5) sono in un materiale differente rispetto al corpo lavorato a maglia (3).
  7. 7. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 6, in cui il corpo lavorato a maglia (3) ? in un materiale pi? morbido e/o meno resistente a trazione di un materiale dei fili di unione (5).
  8. 8. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 7, in cui l?elemento gonfiabile comprende, in una prima zona, primi fili di unione (5) aventi una prima lunghezza e, in una seconda zona, secondi fili di unione (5) aventi una seconda lunghezza, in cui la prima lunghezza ? differente dalla seconda lunghezza.
  9. 9. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 2 a 8, in cui l?elemento gonfiabile comprende, in una prima zona, fili di unione (5) distribuiti con una prima densit? di fili e, in una seconda zona, fili di unione (5) distribuiti con una seconda densit? di fili, in cui la prima densit? di fili ? differente dalla seconda densit? di fili.
  10. 10. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui c) il corpo lavorato a maglia (3) include un quinto lato o quinta porzione o parete lavorata a maglia, in cui il quinto lato ? collegato in continuo con il primo lato o prima porzione (3a), il secondo lato o seconda porzione (3b), il terzo lato o terza porzione (3c) ed il quarto lato o quarta porzione (3d), e/o d) il corpo lavorato a maglia (3) ? un corpo chiuso su almeno un quinto lato o quinta parete a definire un sacchetto comprendente almeno una apertura di accesso (6) per accedere a detta zona interna (4).
  11. 11. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui e) il corpo lavorato a maglia (3) include un sesto lato o sesta porzione o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con il primo lato o prima porzione (3a), il secondo lato o seconda porzione (3b), il terzo lato o terza porzione (3c) ed il quarto lato o quarta porzione (3d), in cui il sesto lato o sesta porzione ? contrapposto al quinto lato o quinta porzione, e/o f) il corpo lavorato a maglia (3) ? un corpo chiuso su tutti i lati a definire un involucro chiuso.
  12. 12. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui almeno detto primo lato, o prima porzione (3a) o parete lavorata a maglia ?, o corrisponde a, un lato del corpo lavorato a maglia (3) lavorato su una prima frontura di una macchina da maglieria a doppia frontura e detto secondo lato, o seconda porzione (3b) o parete lavorata a maglia ?, o corrisponde a, un lato del corpo lavorato a maglia (3) lavorato su una seconda frontura di detta macchina da maglieria.
  13. 13. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui aperture di maglia di detto corpo lavorato a maglia (3) sono almeno parzialmente chiuse o coperte per trattenere almeno temporaneamente un fluido di gonfiaggio in detto elemento gonfiabile (2).
  14. 14. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento gonfiabile (2) include uno strato di copertura, o un foglio di copertura (4) atto a coprire una superficie esterna di detto corpo lavorato a maglia (3).
  15. 15. Dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, detto dispositivo di protezione essendo atto ad assumere detta condizione gonfiata attiva in caso di impatto imprevisto.
  16. 16. Indumento includente, o integralmente incorporante, un dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, o indumento coincidente con un dispositivo di protezione (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  17. 17. Metodo per realizzare un dispositivo di protezione (1) per la protezione di un utilizzatore, comprendente le fasi di lavorare a maglia almeno un filo g) per ottenere un corpo lavorato a maglia avente struttura chiusa su almeno quattro lati o pareti, e/o presentante una forma almeno parzialmente tubolare, a definire una zona interna o camera interna (4) in cui detto corpo lavorato a maglia (3) ? destinato ad essere gonfiato e/o h) un corpo lavorato a maglia definente una zona interna o camera interna (4), in cui il corpo lavorato a maglia (3) include - almeno un primo lato o prima porzione (3a) o parete lavorata a maglia, - almeno un secondo lato, o seconda porzione (3a) o parete lavorata a maglia, contrapposta alla prima porzione (3a) o parete; - almeno un terzo lato o terza porzione (3c) o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b); - almeno un quarto lato o quarta porzione (3d) o parete lavorata a maglia e collegata in continuo con la prima porzione (3a) e la seconda porzione (3b), in cui la quarta porzione (3d) ? contrapposta alla terza porzione (3c), in cui detto corpo lavorato a maglia (3) ? destinato ad essere gonfiato.
  18. 18. Metodo secondo la rivendicazione 17, in cui detto filo ? un primo filo ed il metodo comprende anche la fase di unire, o interlacciare, o intrecciare, un secondo filo con il corpo lavorato a maglia, in cui, in modo alternato, una prima regione del secondo filo ? unita o interlacciata o intrecciato almeno al primo lato del corpo lavorato a maglia ed una seconda regione del secondo filo ? unita o interlacciata o intrecciato almeno al secondo lato del corpo lavorato a maglia (3) a definire una pluralit? di fili di unione (5) disposti nella camera interna (4) ed aventi ciascuno una prima porzione terminale collegata al primo lato del corpo lavorato (3) ed una seconda porzione terminale collegata al secondo lato del corpo lavorato a maglia (3).
  19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 17 o 18, in cui il metodo prevede di chiudere almeno parzialmente aperture di maglia di detto corpo lavorato a maglia (3) per contenere almeno temporaneamente nella camera interna (4) un fluido di gonfiaggio.
  20. 20. Metodo secondo la rivendicazione 17, 18 o 19, in cui il metodo prevede di coprire o rivestire una superficie esterna di detto corpo lavorato a maglia (3).
  21. 21. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 20, in cui il corpo lavorato a maglia (3) ? lavorato mediante una macchina da maglieria.
  22. 22. Metodo secondo la rivendicazione 21 quando dipendente dalla rivendicazione 18, in cui il secondo filo viene lavorato e intrecciato con il corpo lavorato a maglia (3) mediante una medesima macchina da maglieria.
  23. 23. Metodo secondo la rivendicazione 21 o la secondo la rivendicazione 22, in cui la macchina da maglieria ? una macchina da maglieria rettilinea.
  24. 24. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 21 a 23, in cui la macchina da maglieria include almeno una coppia di fronture ed ? configurata per effettuare una fase di lavorare a maglia la maglia su una prima frontura tramite il primo filo portato da un primo guidafilo, una fase di lavorare a maglia la maglia su una seconda frontura tramite il primo filo portato dal primo guidafilo, e una fase di eseguire la lavorazione a maglia su una frontura e sull?altra frontura tramite il secondo filo portato da un secondo guidafilo in modo tale che il tessuto lavorato a maglia sulla prima frontura e il tessuto lavorato a maglia sulla seconda frontura siano uniti tra loro mediante il secondo filo.
  25. 25. Utilizzo di una macchina da maglieria rettilinea per la realizzazione di un dispositivo di protezione (1) o airbag.
  26. 26. Utilizzo di una macchina da maglieria rettilinea secondo la rivendicazione 25 per la realizzazione di un corpo lavorato a maglia che ? parte di un dispositivo di protezione (1) o airbag.
  27. 27. Utilizzo di una macchina da maglieria rettilinea secondo la rivendicazione 25 o la rivendicazione 26, in cui il dispositivo di protezione (1) o airbag ? il dispositivo di protezione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15, o un dispositivo ottenuto o ottenibile mediante il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 17 a 24.
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