ITVR20090211A1 - Dispositivo di protezione personale ed indumento incorporante tale dispositivo - Google Patents

Dispositivo di protezione personale ed indumento incorporante tale dispositivo Download PDF

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ITVR20090211A1
ITVR20090211A1 IT000211A ITVR20090211A ITVR20090211A1 IT VR20090211 A1 ITVR20090211 A1 IT VR20090211A1 IT 000211 A IT000211 A IT 000211A IT VR20090211 A ITVR20090211 A IT VR20090211A IT VR20090211 A1 ITVR20090211 A1 IT VR20090211A1
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IT
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protection
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protection device
user
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IT000211A
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English (en)
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David Manzardo
Luigi Ronco
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Dainese Spa
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    • A41D13/015Professional, industrial or sporting protective garments, e.g. surgeons' gowns or garments protecting against blows or punches with shock-absorbing means
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    • AHUMAN NECESSITIES
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Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE PERSONALE ED INDUMENTO INCORPORANTE
TALE DISPOSITIVO
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un dispositivo di protezione per una protezione personale, del tipo includente un elemento gonfiabile ed atto a proteggere da impatti e/o da cadute un passeggero, un pilota di motoveicolo o un simile utilizzatore, durante un'attività sportiva e/o lavorativa.
Più in particolare la presente divulgazione riguarda un dispositivo di protezione per la protezione di una porzione superiore del corpo di un utilizzatore, in cui l'elemento gonfiabile include una porzione di protezione anteriore destinata a proteggere almeno una zona del torace di un utilizzatore ed una porzione di protezione posteriore destinata a proteggere almeno una zona del dorso di un utilizzatore. Negli ultimi anni a seguito di una costante ricerca nella sicurezza durante tutte le attività sportive, ma più in generale di tutte quelle attività pericolose praticate in condizioni estreme o a velocità elevate, soprattutto nel settore motociclistico, si è intensificata la proposta di dispositivi di protezione che consentono di realizzare una protezione efficace e allo stesso tempo pratica della porzione superiore del corpo di un utilizzatore, mediante l'impiego di un sacco gonfiabile avente forma sostanzialmente di gilet e nel quale una porzione di protezione anteriore per il torace ed una porzione di protezione posteriore per il dorso sono in comunicazione di fluido tra loro in corrispondenza delle spalle, in particolare al di sopra delle spalle e ai lati del collo. Al momento di un impatto, di una scivolata o in generale di una caduta, il sacco gonfiabile è posto in comunicazione di fluido con una sorgente di fluido, come una bomboletta di gas compresso o un generatore di fluido.
Più in particolare, la sorgente di fluido di gonfiaggio viene disposta in corrispondenza della porzione di protezione posteriore dell'elemento gonfiabile e il gas pertanto si espande dalla porzione di protezione posteriore alla porzione di protezione anteriore passando al di sopra delle spalle.
Questo dispositivo di protezione personale, pur vantaggioso sotto molti punti di vista, presenta alcuni inconvenienti non ancora superati.
Un inconveniente risiede nel fatto che sono necessari tempi relativamente troppo lunghi per il gonfiaggio dell'elemento gonfiabile dal momento dell'impatto al momento in cui il gas in pressione è omogeneamente distribuito all'interno dell'elemento gonfiabile. Per superare detto inconveniente è stato proposto di disporre una sorgente di fluido di gonfiaggio in corrispondenza di una porzione di protezione anteriore ed una sorgente di fluido di gonfiaggio in corrispondenza di una porzione di protezione posteriore, in modo da gonfiare in tempi più rapidi l'elemento gonfiabile. Questo modo di procedere presenta tuttavia l'inconveniente di creare un ingombro anteriore in corrispondenza del torace che può impedire un corretto svolgimento di un'attività sportiva e/o lavorativa oppure, nel caso di un motociclista, ostacola l'assunzione di una corretta posizione di guida.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un dispositivo di protezione per la protezione personale che permetta di superare almeno uno di detti inconvenienti in relazione alla tecnica nota e/o di conseguire ulteriori vantaggi, e di mettere a disposizione un indumento includente detto dispositivo per la protezione personale.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di protezione personale per la protezione di un utilizzatore secondo la rivendicazione 1 e da un indumento secondo la rivendicazione 18.
Caratteristiche secondarie dell’oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
L'oggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio consiste nel fatto che, grazie alla porzione di collegamento in corrispondenza di un fianco, più preferibilmente al di sotto di una cavità ascellare, e all'assenza di comunicazione di fluido in corrispondenza delle spalle, vale a dire grazie al fatto che si impedisce un passaggio di fluido dalla zona posteriore alla zona anteriore, o viceversa, in corrispondenza di uno e/o l'altro lato del collo, è possibile ridurre una lunghezza di percorso del gas rispetto alla tecnica nota tra la porzione di protezione anteriore e la porzione di protezione posteriore. Una lunghezza di percorso ridotta consente di ottenere un gonfiaggio dell'elemento gonfiabile in tempi più rapidi.
In questo modo, disponendo ad esempio una sorgente di fluido in corrispondenza del dorso di un utilizzatore, si è riscontrato che il percorso di fluido che si estende dalla porzione di protezione posteriore fino a raggiungere la porzione di protezione anteriore passando in corrispondenza della porzione di collegamento, cioè in corrispondenza del fianco, è inferiore, a parità di disposizione della sorgente di fluido e di dimensioni di elemento gonfiabile in corrispondenza del dorso dell'utilizzatore, rispetto ad un percorso di fluido che si estende dalla porzione di protezione posteriore fino alla porzione di protezione anteriore passando al di sopra delle spalle di un utilizzatore.
Inoltre si supera l'inconveniente di tecnica nota dovuto alle dimensioni necessariamente limitate dei sacchi gonfiabili in corrispondenza delle spalle, che non possono superare una certa dimensione per evitare che durante il gonfiaggio spingano sul casco nella direzione di sfilamento. E' possibile ottenere di conseguenza tempi di gonfiaggio ridotti.
A questo riguardo, in una forma di realizzazione, il dispositivo di protezione personale include mezzi di gonfiaggio dell'elemento gonfiabile, vale a dire una o più sorgenti di fluido di gonfiaggio.
La sorgente di fluido di gonfiaggio comprende preferibilmente un generatore di gas freddo, come ad esempio elio, vale a dire un contenitore in cui il gas è mantenuto ad elevata pressione. Un vantaggio di utilizzare un generatore di gas freddo risiede nel fatto che il gas, quando si diffonde nell'elemento gonfiabile, si raffredda e raffredda eventuali gas residui presenti all'interno dell'elemento gonfiabile, favorendo il mantenimento in condizione gonfiata dell'elemento gonfiabile.
Preferibilmente, la sorgente di fluido di gonfiaggio si trova all'interno dell'elemento gonfiabile, e ancor più preferibilmente in corrispondenza della porzione di protezione posteriore.
Preferibilmente, in una forma di realizzazione, l'elemento gonfiabile include una pluralità di elementi tiranti stabilmente fissati a porzioni superficiali dell'elemento gonfiabile e destinati a controllare la forma e l'espansione dell'elemento gonfiabile. Un primo vantaggio dell’impiego di una pluralità di elementi tiranti risiede nel fatto che l’elemento gonfiabile, in una condizione gonfiata, può avere una forma e dimensione precedentemente stabilite, essendo sufficiente regolare la lunghezza degli elementi tiranti, in modo tale che gli elementi tiranti abbiano una condizione di massima tensione e/o massima estensione quando l’elemento gonfiabile è gonfiato. In pratica, la forma e dimensione in condizione gonfiata dell’elemento gonfiabile può essere controllata e stabilita a priori, poiché l’espansione massima dell’elemento gonfiabile è controllabile mediante controllo della lunghezza e della tensione massima degli elementi tiranti.
Quindi, disponendo in modo opportuno gli elementi tiranti all'interno dell'elemento gonfiabile ed eventualmente prevedendo lunghezze uguali per tutti gli elementi tiranti è possibile ottenere un elemento gonfiabile con altezza limitata, avente forma sostanzialmente piatta a materassino, e quindi è possibile introdurre una ridotta quantità di fluido di gonfiaggio, così da favorire ulteriormente una riduzione dei tempi di gonfiaggio e del peso del dispositivo. Pertanto, controllando la forma dell’elemento gonfiabile è possibile controllare (ed in particolare limitare) anche una quantità di fluido necessario per il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile, e quindi una ulteriore riduzione dei tempi di gonfiaggio.
Tale ridotto ingombro consente, in caso di gonfiaggio fortuito dell’elemento gonfiabile, un minore disagio e rischio per un utilizzatore mentre guida un veicolo. In altre parole, un’espansione limitata dell’elemento gonfiabile non pregiudica il controllo di un veicolo da parte dell’utilizzatore, e pertanto non costituisce rischio di incidente, anche quando l'elemento gonfiabile è in condizione gonfiata.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che la presenza di una pluralità di elementi tiranti conferisce un'adeguata protezione ad un utilizzatore. Essendo infatti la pluralità di elementi tiranti distribuiti all'interno dell'elemento gonfiabile, il dispositivo di protezione personale presenta una maggiore resistenza ad urti localizzati o sovrapressioni. Infatti, qualora si rompesse uno degli elementi tiranti, tale rottura di un solo tirante non pregiudicherebbe la desiderata limitazione dell’espansione dell’elemento gonfiabile, essendo tale limitazione comunque assicurata dagli altri elementi tiranti.
In una forma preferita di realizzazione, gli elementi tiranti sono di tipo flessibile, e pertanto possono essere flessi oppure tesi all’occorrenza in funzione del gonfiaggio dell’elemento gonfiabile. Preferibilmente gli elementi tiranti sono opportunamente dimensionati in modo che quando l’elemento gonfiabile è in una condizione sgonfiata di riposo, essi sono in una condizione non tensionata, preferibilmente collassati nella camera interna dell'elemento gonfiabile, mentre quando l’elemento gonfiabile è in una condizione gonfiata, essi sono sottoposti a tensione, ed in particolare a trazione. Questa forma di realizzazione garantisce un minimo ingombro dell’elemento gonfiabile in condizione sgonfiata.
In una forma di realizzazione, l'elemento gonfiabile include una struttura tessile comprendente una prima maglia ed una seconda maglia sovrapposte in cui ciascun elemento tirante ha estremità opposte fissate alla prima maglia e alla seconda maglia. Tale struttura tessile è inclusa a sandwich tra due opposte pareti o fogli uniti a tenuta lungo rispettivi bordi perimetrali. La struttura tessile è disposta tra le due pareti in modo tale che una prima maglia della struttura tessile fodera almeno parzialmente una prima parete e una seconda maglia della struttura tessile fodera almeno parzialmente una seconda parete.
Con il termine maglia si intende nell'ambito della presente divulgazione una pezza o una stoffa, porosa avente l'aspetto di una maglia.
Con il termine parete o foglio si intende nell'ambito della presente divulgazione un elemento di copertura per una rispettiva maglia, in cui la prima e la seconda parete, preferibilmente impermeabili al fluido, sono tra loro associate in modo da definire una camera all'interno della quale sono disposte la prima e la seconda maglia e gli elementi tiranti che collegano la prima e la seconda maglia.
Con il termine elemento tirante si intende un elemento o entità avente la funzione di tenere unite o vincolate o ferme, essendo tensionato a trazione, le due maglie dell’elemento gonfiabile, almeno quando quest’ultimo è in condizione gonfiata.
Questa forma di realizzazione presenta il vantaggio di avere un dispositivo di protezione di semplificata realizzazione, essendo sufficiente disporre la struttura tessile includente le due maglie e gli elementi tiranti in una camera definita tra le due pareti o fogli. Un ulteriore vantaggio risiede in una elevata semplicità di realizzazione del dispositivo, in quanto una struttura includente le due maglie, preferibilmente prefabbricata, viene alloggiata tra le due pareti contrapposte, le quali possono venire successivamente sigillate lungo il perimetro.
In una forma di realizzazione gli elementi tiranti hanno forma di fili, a formare con le due maglie un cosiddetto tessuto 3D (tridimensionale) o a doppia frontura. Ciascun filo avente la funzione di tirante fuoriesce dall'una di dette prima e seconda maglia ed è integralmente interlacciato in continuo con l'altra di dette prima e seconda maglia. Si tratta in sostanza di una interlacciatura continua tra il filo che forma le maglie e i fili/tiranti che collegano le due maglie. Questa forma consente di distribuire un elevato numero di elementi tiranti con una relativamente elevata densità superficiale tale da garantire un soddisfacente controllo della forma e, se necessario, una sufficiente limitazione della espansione dell’elemento gonfiabile. Il dispositivo secondo la presente divulgazione può essere utilizzato come un cosiddetto "dispositivo di protezione individuale" per la protezione di un individuo da impatti o cadute imprevisti, vale a dire per proteggere un individuo in caso di un evento offensivo imprevisto, e può essere inoltre facilmente integrato in un indumento.
A questo fine, il dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione può essere gonfiato in tempi molto rapidi dell'ordine dei millisecondi, ed ancor più in particolare tra 10 e 500 millisecondi, preferibilmente tra 10 e 200 millisecondi, ancor più preferibilmente per raggiungere pressioni comprese tra 0,5 e 3 bar.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di protezione è incluso in un indumento, quale per esempio una tuta da motociclista o un giubbotto, ed è facilmente indossabile da un utilizzatore.
Preferibilmente, per ridurre il più possibile l’ingombro, l’indumento comprende una tasca destinata ad alloggiare il dispositivo di protezione.
Con riferimento alle forme di realizzazione sopra menzionate, si rileva che la presenza di elementi tiranti che permettono un’espansione (e altezza) limitata dell’elemento gonfiabile in una condizione gonfiata è particolarmente adatta per integrare il dispositivo di protezione all'interno dell'indumento, sotto quest'ultimo o in una tasca associata a questo ultimo.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalità di impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
− La figura 1 mostra una vista dall'alto parzialmente in sezione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione, appoggiato su un piano;
− La figura 2 mostra una vista prospettica da un lato anteriore del dispositivo di protezione di figura 1 parzialmente sezionato;
− La figura 3 mostra una vista prospettica da un lato posteriore del dispositivo di protezione di figura 1;
− La figura 4 mostra una vista prospettica da un lato anteriore del dispositivo di protezione di figura 1 in condizione indossata;
− La figura 5 mostra una vista prospettica da un lato posteriore del dispositivo di protezione di figura 1 in condizione indossata;
− La figura 6 mostra una vista dall'alto parzialmente in sezione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione, appoggiato su un piano ed in accordo ad una variante di realizzazione;
− La figura 7 mostra un indumento includente un dispositivo di protezione secondo la figura 1;
− La figura 8 mostra una vista in sezione lungo la linea VIII-VIII del dispositivo di protezione di figura 1;
− La figura 9 mostra un particolare IX di figura 8 in scala ingrandita;
− La figura 10 mostra un particolare X di figura 8 in scala ingrandita;
− La figura 11 mostra in modo schematico una prima fase di un procedimento di realizzazione del dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione; − La figura 12 mostra, in una vista in prospettiva ed in modo schematico, una seconda fase di un procedimento di realizzazione del dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione;
− La figura 13 mostra in scala ingrandita un particolare in sezione lungo la linea XIII- XIII di figura 12;
− La figura 14 mostra un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione a parti staccate;
− La figura 15 mostra un particolare XV di figura 14;
− La figura 16 mostra, in una vista in prospettiva ed in modo schematico, una terza fase di un procedimento di realizzazione del dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione;
− La figura 17 mostra, in una vista in prospettiva ed in modo schematico, una quarta fase di un procedimento di realizzazione del dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione.
Con riferimento alle figure da 1 a 5, con il numero di riferimento 1 viene indicato un dispositivo di protezione personale secondo la presente divulgazione in accordo ad una prima forma di realizzazione.
Il dispositivo di protezione personale 1 comprende un elemento gonfiabile 2 il quale è atto ad assumere sostanzialmente una prima condizione di riposo o condizione sgonfiata, ed una seconda condizione attiva o condizione gonfiata. Le modalità di gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 2 saranno descritte nel seguito della descrizione.
L'elemento gonfiabile 2 include una porzione di protezione anteriore 3 destinata a proteggere almeno una zona del torace T di un utilizzatore 1000, una porzione di protezione posteriore 4 destinata a proteggere almeno una zona del dorso D di un utilizzatore 1000, ed una porzione di collegamento 6 formante una comunicazione di fluido tra detta porzione di protezione anteriore 3 e detta porzione di protezione posteriore 4.
La porzione di collegamento 6 è disposta in corrispondenza di un fianco dell'utilizzatore 1000 e più in particolare preferibilmente al di sotto di una cavità ascellare C1 del corpo di un utilizzatore 1000, e collega un primo fianco 3a della porzione di protezione anteriore 3 con un rispettivo primo fianco 4a della porzione di protezione posteriore 4.
L'elemento gonfiabile 2 presenta una assenza, vale a dire una discontinuità o interruzione, di comunicazione di fluido tra la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4 in corrispondenza di una zona delle spalle S di un utilizzatore 1000, in modo tale che ad un fluido di gonfiaggio è impedito di percorrere una zona delle spalle S per passare dalla porzione di protezione posteriore 4 alla porzione protezione anteriore 3, o viceversa, per effettuare il gonfiaggio dell'elemento gonfiabile 2. In sostanza, il gonfiaggio dell'elemento gonfiabile 2 non è essenzialmente ottenuto passando da una zona delle spalle S. Vale a dire, la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4 sono collegate pneumaticamente mediante la porzione di collegamento 6 che passa in corrispondenza del fianco e più in particolare al di sotto della cavità ascellare C1 dell'utilizzatore 1000, ma non sono collegate pneumaticamente in corrispondenza delle spalle S, vale a dire è assente un passaggio di fluido al di sopra del torace T e del dorso D, in una zona laterale al collo L. In figure 2, 3 e 4, la discontinuità o interruzione di comunicazione di fluido tra la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4 in corrispondenza delle spalle S di un utilizzatore 1000, è indicata con il numero di riferimento 8, e corrisponde ad uno spazio vuoto.
Inoltre, nell'esempio come visibile dai disegni, oltre ad essere prevista una interruzione di comunicazione di fluido 8, la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4 sono fisicamente disgiunte in corrispondenza delle spalle S. Alternativamente possono essere unite mediante lacci, ganci o altri sistemi di fissaggio.
Nell'esempio, la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4 hanno ciascuna una forma sostanzialmente a materassino piano, per esempio di profilo quadrilatero, quadrato o rettangolare, mentre la porzione di collegamento 6 ha forma di fascia, allungata, e funge sia da collegamento di fluido tra la porzione di protezione anteriore 3 e la porzione di protezione posteriore 4, sia da protezione per il corrispondente fianco dell'utilizzatore, sotto al rispettivo braccio.
Nell'esempio, l'elemento gonfiabile 2 comprende una porzione di protezione del collo 7 avente forma di “C” destinata ad essere posta intorno al collo L di un utilizzatore 1000, fungendo in sostanza da collare, la quale è collegata pneumaticamente con la porzione di protezione posteriore 4, vale a dire è in comunicazione di fluido con la porzione di protezione posteriore 4. Ne consegue che il fluido di gonfiaggio perviene fino alla porzione di protezione del collo 7, ma qui si arresta senza passare per essa per raggiungere la porzione di protezione anteriore 3.
Alternativamente, in una forma di realizzazione non illustrata, la porzione di protezione del collo 7 è collegata pneumaticamente con la porzione di protezione anteriore 3.
Nell'esempio illustrato, l'elemento gonfiabile 2 comprende altresì una appendice 9 la quale si estende, con comunicazione di fluido, da un secondo fianco 3b della porzione di protezione anteriore 3 opposto al primo fianco 3a rivolto verso la porzione di collegamento 6, in cui tale appendice 9 funge da elemento di protezione della zona dell'altro fianco, vale a dire dell'altra cavità ascellare C2, dell'utilizzatore 1000.
In questa forma di realizzazione, l'appendice 9 non è in comunicazione di fluido con la porzione di protezione posteriore 4.
Preferibilmente come illustrato in figura 1 l'appendice 9 include una fibbia 10 o simile elemento di aggancio per uno stabile fissaggio rimovibile ad un corrispondente nastro 11 o simile elemento fissato in corrispondenza di un secondo fianco 4b della porzione di protezione posteriore 4.
Con riferimento a figura 6 si descrive di seguito un dispositivo di protezione personale 101 in accordo ad una seconda forma di realizzazione.
Elementi e parti della presente forma di realizzazione aventi la medesima funzione e la medesima struttura degli elementi e parti della forma di realizzazione precedentemente descritta conservano medesimo numero di riferimento e non vengono nuovamente descritti nel dettaglio.
In particolare, il dispositivo di protezione personale 101 di figura 6 si differenzia dal dispositivo di protezione personale 1 di figure da 1a 5, per il fatto di comprendere un elemento gonfiabile 102 includente una appendice 109 la quale si estende, con comunicazione di fluido, dal secondo fianco 4b della porzione di protezione posteriore 4, anziché dal secondo fianco 3b della porzione di protezione anteriore 3 come nella prima forma di realizzazione di figure da 1 a 5.
In questa seconda forma di realizzazione, il secondo fianco 3b della porzione di protezione anteriore 3 include una fibbia 10 o simile elemento di aggancio per uno stabile fissaggio rimovibile ad un corrispondente nastro 11 o simile elemento fissato in corrispondenza dell'estremità libera 109a della appendice 109.
Per realizzare il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 2, 102 dei dispositivi di protezione personale 1, 101 sopra illustrati, in caso di caduta e/o scivolata e/o impatto imprevisto da parte di un utilizzatore o di un veicolo su cui esso procede, il dispositivo di protezione 1, 101 è atto a cooperare con appositi mezzi di attivazione (non illustrati) collegati operativamente a mezzi di gonfiaggio, dei quali è illustrata in figure solo a titolo illustrativo una coppia di bombolette 40 di gas freddo compresso, quale per esempio elio. Le bombolette 40 sono preferibilmente incluse all'interno dell'elemento gonfiabile 2, 102. Ciascuna delle due bombolette 40 è provvista di una rispettiva valvola di intercettazione (non mostrata).
Ancor più in particolare, la coppia di bombolette 40 è disposta all'interno della porzione di protezione posteriore 4 dell'elemento gonfiabile 2, 102. In questo modo un fluido di gonfiaggio percorre un breve percorso per gonfiare l'intero elemento gonfiabile 2, in quanto, per raggiungere la porzione di protezione anteriore 3 passa attraverso la porzione di collegamento 6.
Alternativamente, in una forma di realizzazione non illustrata una bomboletta è disposta all'esterno dell'elemento gonfiabile 2, 102 ed è collegata mediante un condotto o cannula, fissata all’elemento gonfiabile 2, 102. In pratica è prevista un'introduzione dall'esterno di un fluido di gonfiaggio nell'elemento gonfiabile 2, Alternativamente, la sorgente di fluido di gonfiaggio può comprendere generatori di gas di tipo pirotecnico o di tipo ibrido o di altre tipologie note allo stato della tecnica.
L'apertura della valvola di intercettazione di ciascuna bomboletta 40 di gonfiaggio è preferibilmente comandata da una centralina di controllo sulla base della rilevazione dello stato del sistema veicolo/pilota; ad esempio detta centralina di controllo può implementare un sistema di predizione della caduta che consenta un'identificazione tempestiva dell'evento caduta ed un'affidabile predizione di questa per mezzo di sensori accelerometrici solidali al veicolo (o al pilota) ed un'unità di elaborazione dei segnali prodotti dai sensori stessi.
In alternativa, il dispositivo secondo la presente divulgazione trova anche applicazione utilizzando un cavo di attivazione connesso ad un veicolo guidato da un utilizzatore, il quale cavo comanda il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile a seguito dell’allontanamento dell’utilizzatore dal veicolo, ad esempio, a seguito di una caduta o di un impatto imprevisto.
In ogni caso i suddetti mezzi di attivazione e gonfiaggio possono essere integrati nel dispositivo di protezione secondo la presente invenzione oppure collocati esternamente allo stesso.
Si noti anche che le modalità di attivazione, pur essendo un aspetto di particolare rilevanza per un efficace funzionamento del dispositivo, non saranno ulteriormente descritte con maggiore dettaglio essendo metodi essenzialmente già noti ad un tecnico del settore della protezione di un individuo da impatti imprevisti.
Con riferimento a figure da 8 a 10, si descrive la configurazione strutturale tessile dell'elemento gonfiabile 2, 102.
In particolare, l'elemento gonfiabile 2, 102 ha una struttura a sandwich multistrato, e comprende una prima parete 15 ed una seconda parete 16 aventi profilo corrispondente a quello dell'elemento gonfiabile 2, 102 (in figura14 il profilo è stato indicato rettangolare per semplicità di illustrazione) e fissate l’una con l’altra lungo rispettivi bordi perimetrali 20, 21.
L'elemento gonfiabile 2, 102 comprende inoltre una struttura tessile accolta tra la prima parete 15 e la seconda parete 16 e comprendente una prima maglia 18, la quale fodera internamente almeno parzialmente detta prima parete 15, ed una seconda maglia 19 la quale fodera internamente almeno parzialmente detta seconda parete 16.
L'elemento gonfiabile 2 comprende una pluralità di elementi tiranti 5 aventi estremità opposte 5a, 5b fissate rispettivamente a detta prima maglia 18 e a detta seconda maglia 19.
Le due pareti 15, 16 o fogli sono realizzate in un foglio di materiale morbido e a tenuta di gas, ad esempio di poliammide o poliuretano.
In una variante di realizzazione le pareti 15, 16 sono realizzate in un laminato, il quale è normalmente utilizzato come fodera per abbigliamento ed include (figura 15) uno strato di tessuto 15a, nell'esempio in nylon 100% (che rappresenta circa il 65% in peso del laminato) ed uno strato di colla 15b, nell'esempio un film di colla (che rappresenta circa il 35% in peso del laminato), per esempio colla poliuretanica, distribuita sullo strato di tessuto 15a mediante spalmatura a rullo. Nell’esempio gli elementi tiranti 5 sono di tipo filiforme, e sono elementi flessibili ed inestensibili. Pertanto, essi sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensionamento e sono collassati nella camera interna 29 dell'elemento gonfiabile 2, mentre quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata essi sono sottoposti a tensione.
E' vantaggioso che gli elementi tiranti 5 siano distribuiti in modo fitto nell’elemento gonfiabile 2, per esempio con una densità di almeno un elemento tirante ogni cm<2>di parete 15, 16, ancor più preferibilmente, sempre a titolo di esempio, con densità compresa tra 1 e 15 fili ogni cm<2>di superficie dell’elemento gonfiabile 2, preferibilmente tra 4 e 6 fili ogni cm<2>.
Ancor più in particolare gli elementi tiranti 5 sono realizzati per esempio in poliestere o poliammide, di spessore compreso tra circa 500 e circa 1000 decitex (Unità di lunghezza di un filo continuo o di un filato), ed hanno estremità 5a, 5b fissate alle rispettive porzioni di parete 15, 16 che collegano. Ancor più in particolare, ciascun elemento tirante o filo 5 include un fascio di fibre continue prive di torsione che fuoriescono da un unico punto della rispettiva maglia 18, 19.
Come accennato in precedenza, l’elemento gonfiabile 2 comprende inoltre le maglie 18, 19, la quali foderano internamente le rispettive pareti 15, 16. Le pareti 15, 16 sono inoltre perimetralmente tra loro fissate, lungo bordi periferici 20, 21, vale a dire in corrispondenza di una zona di bordo 17.
Ancor più in particolare ciascuna maglia 18, 19 è fissata stabilmente alla superficie della rispettiva parete 15, 16, mediante un film di colla (non visibile in figure 8, 9 e 10 ed indicato per esempio con il numero 30, 31 in figura 14) oppure medianti simili fissaggi.
Nel caso di utilizzo del suddetto laminato il film di colla 30, 31 è disposto a contatto con lo strato di colla 15b del laminato.
Gli elementi tiranti 5 hanno estremità opposte 5a, 5b fissate stabilmente alla maglia 18, 19 della rispettiva parete 15, 16. Il fissaggio in corrispondenza delle estremità opposte 5a, 5b degli elementi tiranti 5 è, ad esempio, ottenuto mediante semplice interlacciatura dei fili/elementi tiranti 5 tra le trame della maglia 18, 19 come visualizzato in modo schematico in figura 10. In pratica, ciascun elemento tirante 5 è un filo integralmente interlacciato con, o si evolve in continuo da, entrambe dette prima e seconda maglia 18, 19. Il filo/elemento tirante 5 fuoriesce dall'una di dette prima e seconda maglia 18, 19 ed è integralmente interlacciato con l'altra di dette prima e seconda maglia 18, 19.
Alternativamente gli elementi tiranti 5 sono collegati alla maglia 18, 19 mediante un intreccio oppure mediante legatura, o simili fissaggi.
L'insieme delle due maglie 18 e 19 e degli elementi tiranti 5 forma un cosiddetto tessuto 3D, o a doppia frontura.
Anche le maglie 18 e 19, come gli elementi tiranti 5, sono realizzate in poliestere o poliammide.
In particolare, si osserva da figure 8 e 10 che le maglie 18, 19 hanno una estensione superficiale inferiore rispetto all'estensione superficiale delle rispettive pareti 15, 16, in modo tale che quando le maglie 18, 19 con i fili tiranti 5 sono incluse tra le pareti 15, 16, i bordi periferici 20, 21 delle pareti 15, 16 sono tra loro direttamente fissati a tenuta, per esempio incollati, senza interposizione, in zona periferica o perimetrale, delle maglie 18, 19.
Con riferimento alle figure da 11 a 17, viene ora illustrata una modalità di realizzazione di un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione. Si fornisce inizialmente una porzione 41 comprendente maglie 18 e 19 alle quali sono legate, o in altro modo fissate come sopra indicato, estremità 5a, 5b di elementi tiranti 5.
In figura 11, la porzione 41 è illustrata leggermente gonfiata in modo da intendere la presenza degli elementi tiranti 5. Preferibilmente, la porzione 41 ha forma e dimensioni sostanzialmente equivalenti al rispettivo elemento gonfiabile 2, 102 da ottenere (in figure da 11 a 14 la porzione 41 corrisponde ad una parte della forma dell'elemento gonfiabile 2); inoltre, la lunghezza degli elementi tiranti 5 è scelta in modo tale da determinare una distanza massima reciproca D tra le maglie 18, 19 corrispondente ad una massima espansione locale del rispettivo elemento gonfiabile 2, 102 in condizione gonfiata.
Un bordo 43 della maglia 18 viene cucito ad un rispettivo bordo 44 della maglia 19 ad essa affacciata (linea di cucitura indicate con 47 in figura 12). In figura 12, l'operazione di cucitura è esemplificata con aghi 49; le cuciture 47 possono essere eseguite a macchina o con altre attrezzature convenzionali per un tecnico del settore. La linea di cucitura 47 segue sostanzialmente il perimetro della porzione 41.
Ancor più in particolare, nell'esempio, la cucitura è una cucitura rettilinea, realizzata con filo per esempio di poliammide, e includente da 2 a 3 punti/cm (vale a dire un passo di cucitura compreso tra 3 e 5 mm circa).
Prima di completare la cucitura 47, una coppia di bombolette 40 per la generazione di fluido di gonfiaggio viene inclusa tra le maglie 18, 19. Eventualmente, un tubicino (non illustrato nelle figure) provvisto di valvola di sgonfiaggio è inserito tra le maglie 18 e 19.
In figura 13 è illustrato un particolare della cucitura 47, in cui appare evidente come il filo di cucitura passa trasversalmente tra le due maglie 18, 19, stringendole a diretto contatto reciproco.
La porzione 41 viene racchiusa tra i fogli 15, 16 di materiale morbido e a tenuta di gas, ad esempio di poliuretano o poliammide o il suddetto laminato sopra menzionato, in cui le pareti 15, 16 hanno un'estensione superficiale maggiore di detta porzione 41.
Nell'esempio, i fogli 15 e 16 vengono incollati alle rispettive maglie 18, 19 per mezzo di un film di colla, nell'esempio un film poliuretanico avente spessore di circa 100 µm, indicato con i numeri 30, 31, utilizzando una pressa a caldo 60 (che ad esempio lavora a temperature comprese tra circa 140 °C e 180 °C, preferibilmente a circa 150 °C) per favorire l'adesione e l'incollaggio reciproco. In particolare ciascun film di colla 30, 31 è incluso tra una maglia 18, 19 della porzione 41, ed il rispettivo foglio 15, 16, come illustrato in figura 14.
Ancor più in particolare, ciascun film di colla 30, 31 è fissato mediante pressa a caldo 60 al rispettivo foglio 15, 16 in una prima fase del procedimento come illustrato in figura 16, a formare uno strato composito 15', 16'. Se si utilizza il suddetto laminato, l'incollaggio avviene disponendo ciascun film di colla 30, 31 dalla parte dello strato di colla 15b del laminato.
In un secondo momento, la porzione 41 (cucita perimetralmente) viene inclusa tra i due strati compositi 15', 16', lato colla.
Bordi periferici 20, 21 degli strati compositi 15' 16', in corrispondenza dei quali non sono racchiuse le maglie 18, 19, si incollano direttamente l'uno all'altro a tenuta di gas.
Si è riscontrato che l'impiego del laminato fornisce soddisfacenti risultati. In particolare, il film di colla 30, 31 poliuretanica da un lato ha una elevata aderenza con il laminato (avvenendo un incollaggio direttamente con lo strato di colla 15b) e dall'altro lato penetra nelle maglie 18, 19, in modo da chiudere i pori delle maglie 18, 19.
In questo modo, si garantisce un'elevata impermeabilità dell'elemento gonfiabile 2, 102, senza perdita di tenuta dovuta ad un'eventuale dispersione del film di colla 30, 31 nei pori della maglie 18, 19.
Il laminato ha inoltre un'elevata leggerezza ed al tempo stesso conferisce elevata resistenza all'elemento gonfiabile 2, 102. Inoltre, lo strato di tessuto 15a del laminato è un tessuto inestensibile che contrasta un'eventuale formazione di bolle durante le fasi di lavorazione.
Lo strato di tessuto 15a essendo flessibile si adatta inoltre ad eventuali spostamenti reciproci che avvengono tra il film di colla 30, 31 e il laminato stesso durante il fissaggio in pressa 60.
E' altresì da notare che le due maglie 18, 19 della porzione 41 sono perimetralmente fissate direttamente tra loro, mediante la suddetta cucitura 47. In altre parole, le maglie 18, 19 non sono collegate tra loro solamente mediante gli elementi tiranti 5, ma anche fissate a diretto contatto perimetralmente, nell'esempio mediante cucitura perimetrale.
La cucitura 47 o simile fissaggio perimetrale delle maglie 18, 19 presenta un importante vantaggio. In particolare, quando l'elemento gonfiabile 2 è sottoposto a gonfiaggio repentino (con tempi di gonfiaggio dell'ordine dei millisecondi) all'interno dell'elemento gonfiabile si verificano onde di pressione localizzate, anche superiori a 3 bar.
Grazie alla presenza della cucitura 47, si realizza una distribuzione o ripartizione della pressione lungo l'intera cucitura 47, fino a quando la pressione che si realizza all'interno dell'elemento gonfiabile 2 diventa omogenea (per esempio la pressione è compresa, a seconda del caso, tra 0,5 bar e 3 bar).
La cucitura 47 serve per tanto da barriera contro eccessive onde di pressione in una o più zone perimetrali dell'elemento gonfiabile 2 dove sono uniti i bordi 20, 21 dei fogli 15, 16, e tale cucitura 47 favorisce una ri-distribuzione della pressione, e consente di evitare una eventuale lacerazione dei fogli 15, 16 in corrispondenza dei bordi 20, 21.
Si osserva inoltre che la cucitura 47 dà un vantaggio pratico anche da un punto di vista manifatturiero, in quanto durante le fasi di lavorazione, le maglie 18, 19 non si muovono l'una rispetto all'altra.
Con riferimento a figura 7, è illustrato un indumento 50 il quale include un dispositivo di protezione 1, 101. In sostanza, il dispositivo di protezione 1, 101 è incluso in un indumento, quale una tuta da motociclista, oppure un giubbotto (non illustrato).
In particolare, nell'esempio, l’indumento 50 di figura 7 è una tuta per motociclista e il dispositivo di protezione 1, 101 è disposto al di sotto o all'interno dell'indumento, per esempio in una tasca interna o involucro.
L'indumento 50 presenta il particolare vantaggio di garantire una ottimale aerodinamicità in condizione di guida di un pilota 1000 quando l’elemento gonfiabile 2, 102 è sgonfiato, grazie al fatto che l'elemento gonfiabile 2, 102 è collassato con minimo ingombro al di sotto dell'indumento 50. Al tempo stesso, l'aerodinamicità è preservata anche quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata, grazie al fatto che l'elemento gonfiabile 2 ha una forma preferibilmente piatta, determinata dalla presenza della struttura tessile 41 e degli elementi tiranti 5.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di protezione personale (1, 101) per la protezione di una porzione del corpo di un utilizzatore (1000), detto dispositivo comprendendo un elemento gonfiabile (2, 102) includente una porzione di protezione anteriore (3) destinata a proteggere almeno una zona del torace (T) dell'utilizzatore (1000), una porzione di protezione posteriore (4) destinata a proteggere almeno una zona del dorso (D) dell'utilizzatore (1000), ed una porzione di collegamento (6) formante una comunicazione di fluido tra detta porzione di protezione anteriore (3) e detta porzione di protezione posteriore (4), in cui detta porzione di collegamento (6) è destinata ad essere disposta in corrispondenza di un fianco (C1) del corpo dell'utilizzatore (1000) ed in cui detto elemento gonfiabile (2, 102) presenta una assenza di comunicazione di fluido tra detta porzione di protezione anteriore (3) e detta porzione di protezione posteriore (4) in corrispondenza di una zona delle spalle (S) dell'utilizzatore (1000), detta assenza di comunicazione di fluido essendo tale da impedire ad un fluido di gonfiaggio di gonfiare detto elemento gonfiabile (2, 102) percorrendo una zona delle spalle (S) per passare dalla porzione di protezione posteriore (4) alla porzione protezione anteriore (3) o viceversa.
  2. 2. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo la rivendicazione 1 , in cui l'una e/o l'altra tra la porzione di protezione anteriore (3) e la porzione di protezione posteriore (4) ha forma sostanzialmente di materassino piano.
  3. 3. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la porzione di collegamento (6) ha forma allungata a fascia.
  4. 4. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo la rivendicazione 1 , 2 o 3, comprendente una porzione di protezione del collo (7) avente forma di “C” destinata ad essere posta intorno al collo (L) di un utilizzatore (1000).
  5. 5. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo la rivendicazione 4, in cui la porzione di protezione del collo (7) è collegata pneumaticamente con la porzione di protezione posteriore (4) o con la porzione di protezione anteriore (3).
  6. 6. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di collegamento (6) collega un primo fianco (3a) della porzione di protezione anteriore (3) con un rispettivo primo fianco (4a) della porzione di protezione posteriore (4).
  7. 7. Dispositivo di protezione (1) secondo la rivendicazione 6, in cui l'elemento gonfiabile (2) include una appendice (9) la quale si estende da un secondo fianco (3b) della porzione di protezione anteriore (3) opposto al primo fianco (3a) della porzione di protezione anteriore (3) ed è atta ad essere disposta in corrispondenza dell'altro fianco (C2) dell'utilizzatore (1000).
  8. 8. Dispositivo di protezione (101) secondo la rivendicazione 6, in cui l'elemento gonfiabile (102) include una appendice (109) la quale si estende da un secondo fianco (4b) della porzione di protezione posteriore (4) opposto al primo fianco (4a) della porzione di protezione posteriore (4) ed è atta ad essere disposta in corrispondenza dell'altro fianco (C2) dell'utilizzatore (1000).
  9. 9. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una sorgente (40) di fluido di gonfiaggio.
  10. 10. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo la rivendicazione 9, in cui detta sorgente di fluido di gonfiaggio (40) è associata a detta porzione di protezione posteriore (4) dell'elemento gonfiabile (2, 102).
  11. 11. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui detta sorgente di fluido di gonfiaggio (40) è disposta all'interno di detta porzione di protezione posteriore (4) dell'elemento gonfiabile (2, 102).
  12. 12. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una pluralità di elementi tiranti (5) collegati stabilmente a rispettive porzioni superficiali (15, 16, 18, 19) di detto elemento gonfiabile (2, 102).
  13. 13. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo la rivendicazione 12, in cui detto elemento gonfiabile (2, 102) include una prima parete (15, 15') ed una seconda parete (16, 16') fissate l’una con l’altra lungo rispettivi bordi perimetrali (20, 21) a formare una camera interna (29), una prima maglia (18), la quale fodera internamente almeno parzialmente detta prima parete (15, 15'), ed una seconda maglia (19) la quale fodera internamente almeno parzialmente detta seconda parete (16, 16'), ed in cui detti elementi tiranti (5) hanno estremità opposte (5a, 5b) fissate rispettivamente a detta prima maglia (18) e a detta seconda maglia (19).
  14. 14. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo la rivendicazione 13, includente uno strato di colla (30, 31) interposto tra ciascuna maglia (18, 19) e la rispettiva parete (15, 16).
  15. 15. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo la rivendicazione 14, in cui detti elementi tiranti (5) sono flessibili e dimensionati in modo che, quando detto elemento gonfiabile (2, 102) è nella condizione sgonfiata di riposo, detti elementi tiranti (5) sono in una condizione non tensionata e collassati, mentre quando detto elemento gonfiabile (2, 102) è nella condizione gonfiata, detti elementi tiranti (5) sono sottoposti a trazione.
  16. 16. Dispositivo di protezione (1 , 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 13 a 15, in cui detti elementi tiranti (5) sono fili, in cui ciascun elemento tirante (5) ha una estremità (5a) interlacciata in continuo con l'una di dette prima maglia (18) e detta seconda maglia (19) ed una opposta estremità (5b) interlacciata in continuo con l'altra di dette prima maglia (18) e seconda maglia (19).
  17. 17. Dispositivo di protezione (1, 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 13 a 16, in combinazione con rivendicazione 11 , in cui detta sorgente di fluido di gonfiaggio (40) è disposta nella camera interna (29) tra dette prima maglia (18) e seconda maglia (19).
  18. 18. Indumento (50) comprendente un dispositivo di protezione (1 , 101) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 17.
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