IT202100031829A1 - Dispositivo di protezione personale - Google Patents

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Description

DISPOSITIVO DI PROTEZIONE PERSONALE
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale ad un dispositivo di protezione personale per una protezione di un utilizzatore, in cui il dispositivo ? preferibilmente di tipo indossabile e/o associabile ad un articolo indossabile, quale per esempio un indumento.
Si tratta quindi di un dispositivo di protezione che ? preferibilmente parte di un articolo indossabile, come un indumento o altro capo di abbigliamento. Il dispositivo di protezione include in particolare un corpo gonfiabile che, in condizione gonfiata, ? configurato per proteggere da impatti e/o cadute un passeggero, un pilota di motoveicolo o un simile utilizzatore, durante un?attivit? sportiva e/o lavorativa e/o una qualsiasi altra attivit?. Alternativamente il corpo gonfiabile ? atto a proteggere dal freddo.
Un dispositivo di protezione noto ?, per esempio, come quello descritto nel brevetto europeo EP3291697B1. Un tale dispositivo include un elemento gonfiabile atto ad assumere una condizione gonfiata attiva ed una condizione sgonfiata di riposo. L?elemento gonfiabile include un corpo realizzato a maglia, vale a dire realizzato mediante una lavorazione a maglia. Detto corpo realizzato a maglia ? una struttura chiusa, o almeno tubolare, definente una regione, o area, o camera, interna. Tale camera interna ? occupata almeno parzialmente da una pluralit? di fili di unione che connettono tra di loro porzioni opposte del corpo lavorato a maglia. Il fatto di realizzare un corpo unico a maglia ha il vantaggio di limitare scarti di lavorazione e di minimizzare i tempi di produzione; infatti fili di unione e maglie possono essere lavorati con un?unica macchina da maglieria. I fili di unione sono parte di un unico filo collegato alle porzioni opposte del corpo lavorato a maglia. In particolare, il filo passa a tratti alterni, e continuativamente, tra una prima porzione ed una seconda porzione del corpo lavorato a maglia.
L?elemento gonfiabile include inoltre pareti impermeabilizzanti disposte esternamente che consentono di contenere il fluido di gonfiaggio per un determinato periodo di tempo. Le pareti sono, ad esempio, un primo foglio, o prima parete, ed un secondo foglio, o seconda parete, fissati l?uno con l?altro lungo rispettivi bordi perimetrali. Detto primo e secondo foglio in materiale impermeabile ricoprono e rivestono su un lato esterno o superficie esterna il corpo lavorato a maglia.
Un simile dispositivo di protezione indossabile ? noto da EP2373189B1.
Entrambi i dispositivi indossabili hanno il vantaggio di avere una forma piatta a materassino in condizione gonfiata che ? particolarmente adatta e appropriata per l?inserimento in un indumento. Un elemento gonfiabile cos? realizzato, pur essendo molto vantaggioso sotto molti punti di vista, presenta tuttavia lo svantaggio di non essere di minimo ingombro in condizione sgonfiata, e consentire sempre una adeguata traspirazione in un capo di abbigliamento in cui ? integrato o inserito. In particolare, l?elemento gonfiabile in condizione sgonfiata pu? creare una sorta di sacchetto intorno al corpo dell?utente che non consente un passaggio di aria di ventilazione adeguato.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un dispositivo di protezione per la protezione di un utente e che sia configurato in modo tale per cui il corpo gonfiabile possa mantenere in condizione gonfiata una forma sostanzialmente a materassino, quindi sostanzialmente piana, e al tempo stesso possa essere in grado di superare gli inconvenienti della tecnica nota e che consenta una maggiore traspirazione e/o di conseguire ulteriori vantaggi.
Tale problema viene risolto da un dispositivo di protezione per la protezione di un utilizzatore e da un articolo indossabile secondo le rispettive rivendicazioni indipendenti. Caratteristiche secondarie dell?oggetto della presente divulgazione sono definite nelle rispettive rivendicazioni dipendenti.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, il dispositivo di protezione personale include un corpo a materassino, includente una pluralit? di elementi gonfiabili disposti adiacenti in sequenza, in cui ciascun elemento gonfiabile ha forma ad involucro allungato, preferibilmente sostanzialmente tubolare, a definire una camera interna a canale, vale a dire conformata a canale.
Il corpo a materassino ? atto ad assumere una prima configurazione di riposo in cui gli elementi gonfiabili sono in una condizione sgonfiata a ridosso, o a pacco, l?uno sull?altro. Il corpo a materassino ? atto ad assumere inoltre una configurazione attiva in cui detti elementi gonfiabili sono in una condizione gonfiata. La forma del corpo a materassino, che ?, come detto, formata nel suo complesso da una pluralit? di elementi tubolari adiacenti in sequenza, favorisce il dispiegamento dalla condizione a pacco, alla condizione gonfiata estesa e dispiegata.
Ciascun elemento gonfiabile ha forma allungata, preferibilmente tubolare, e pertanto la camera interna conformata a canale, quando l?elemento gonfiabile ? sostanzialmente gonfio, ha forma corrispondente alla zona cava interna di un elemento tubolare. Gli elementi tubolari sono di fatto corpi autonomi stretti e lunghi, e uniti in sequenza, fianco a fianco. Pi? in particolare si tratta di elementi diritti in condizione gonfiata, vale a dire con conformazione diritta e/o rettilinea, e non curvi. In questo modo, gli elementi tubolari possono passare facilmente da una condizione a pacco, compatta ad una condizione distesa/dispiegata, in cui gli elementi gonfiabili sono nella massima espansione a ottenere il corpo a materassino avente forma piana, in una configurazione a pannello gonfiato.
Gli elementi gonfiabili hanno quindi pareti laterali a due a due aderenti e due pareti opposte che, una volta che gli elementi gonfiabili sono uniti tra loro, formano superfici opposte di facciata del corpo a materassino, vale a dire una superficie o parete esposta ad un impatto o al freddo ed una parete posteriore rivolta verso l?utente.
Le due superfici opposte sono sostanzialmente piane in condizione gonfiata. Ne consegue che quando l?elemento a materassino ? in condizione gonfiata, le pareti laterali aderenti fra loro di due elementi gonfiabili adiacenti fungono da componenti tiranti tra le due superfici di facciata, a conferire un controllo della forma a materassino o piana per il corpo a materassino. Quando il corpo a materassino gonfiabile viene gonfiato, si portano preferibilmente in tensione le pareti laterali tra loro aderenti. La massima tensione delle pareti laterali determina la massima distanza possibile tra le superfici di facciata.
Le pareti laterali possono essere aderenti per la loro interezza o solo parzialmente lungo un bordo.
Per rafforzare la funzione di componenti tiranti, il dispositivo di protezione include inserti a membrana aggiuntivi inclusi tra due pareti adiacenti e fissati per incollaggio tra le due pareti.
In particolare, la geometria di parti sopra descritta consente di avere una struttura pi? piatta possibile, e gli elementi gonfiabili sono affiancati fra loro e al tempo stesso definiscono, tramite le pareti laterali aderenti, setti o pareti di separazione interne, eventualmente rafforzate con detti inserti e disposte opportunamente in modo da creare, una pluralit? di alloggiamenti. I setti o pareti interni risultano tra loro paralleli a definire una pluralit? di canali tra loro paralleli.
Grazie al controllo della forma, l?elemento gonfiabile pu? essere facilmente accoppiato ad altri dispositivi o elementi di protezione, per esempio corpi di protezione a placca, rigidi, indipendenti dall?elemento gonfiabile, ed aventi una forma coniugata a quella dell?elemento gonfiabile in condizione gonfiata, oppure inserito nella tasca dell?articolo indossabile.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che le pareti aderenti (completamente aderenti o solo parzialmente aderenti) che fungono da componenti tiranti garantiscono un?espansione limitata dell?elemento gonfiabile in una condizione gonfiata in modo da ottenere un ingombro ridotto, ed in particolare uno spessore limitato, ed al tempo stesso assicurando una adeguata protezione per un utilizzatore.
Trattandosi di fatto di un dispositivo gonfiabile tale soluzione ? particolarmente vantaggiosa, per un articolo indossabile, quale un indumento, una giacca, una tuta o altro articolo di abbigliamento.
Tale ridotto ingombro consente inoltre, in caso di gonfiaggio fortuito dell?elemento gonfiabile, un minore disagio e rischio per un utente mentre guida un veicolo. In altre parole, un?espansione limitata dell?elemento gonfiabile non pregiudica il controllo di un veicolo da parte dell?utilizzatore, e pertanto non costituisce rischio di incidente.
Un altro vantaggio risiede nel fatto che controllando la forma dell?elemento gonfiabile ? possibile controllare (ed in particolare limitare) anche una quantit? di gas necessario per il gonfiaggio dell?elemento gonfiabile.
Il corpo a materassino gonfiabile ? pertanto un corpo flessibile, che in condizione gonfiata tiene tale condizione almeno per un determinato periodo. Preferibilmente si tratta di un corpo impermeabile ad un gas di gonfiaggio. In tal caso, per sgonfiare il corpo a materassino ? prevista una valvola di sfiato.
Il corpo a materassino pu? anche essere rivestito ulteriormente mediante un ulteriore cappotto di rivestimento, che consente al dispositivo di protezione di raggiungere maggiori pressioni in condizione gonfiata.
Pi? in particolare, come materiale del corpo a materassino si pu? utilizzare un corpo in materiale resistente a pressione, e che pu? garantire la tenuta al gas per almeno un certo tempo. Si tratta, per esempio, di membrane in PU (poliuretano), EVA (Etilene vinil acetato), TPE (Elastomero termoplastico). Tali membrane possono anche essere impregnate con magline non estensibili per maggior tenuta degli elementi gonfiabili (in termini di contrasto ad una dilatazione).
Alternativamente, il corpo a materassino pu? essere in un materiale traspirante, come per esempio un corpo a maglia o altro, il quale a sua volta viene ricoperto mediante una membrana, un foglio o altro strato impermeabilizzante.
Come detto, per creare il corpo a materassino, una parete di un elemento gonfiabile della pluralit? di elementi gonfiabili ? fissata aderente (in modo completo o solo in modo localizzato, per esempio lungo un bordo) ad una parete di un adiacente elemento gonfiabile della pluralit? di elementi gonfiabili, a definire una zona di aderenza tra due elementi gonfiabili adiacenti. Preferibilmente, ciascun elemento gonfiabile, o una parte di essi, include almeno due pareti tra loro unite lungo un perimetro a definire un bordo di unione perimetrale. Per la geometria delle parti ivi descritta, lungo la sequenza di elementi gonfiabili adiacenti, vale a dire seguendo una direzione di espansione del corpo a materassino o direzione di affiancamento, si pu? comprendere che detta zona di aderenza tra due elementi gonfiabili adiacenti si alterna ad un bordo di unione perimetrale delle due pareti di elemento gonfiabile. Si forma quindi un corpo a materassino la cui struttura ? assimilabile a quella di una fisarmonica.
In altre parole, secondo questa forma preferita, l?elemento gonfiabile ? di fatto un corpo a doppia valva, vale a dire come se si trattasse di due fogli piani uniti lungo il perimetro, che vanno a formare un corpo lungo e stretto. Si pu? comprendere che la forma geometrica scelta, di un elemento gonfiabile a doppia valva unita lungo il bordo perimetrale, favorisce lo schiacciamento di una parete sull?altra in condizione sgonfiata come se fosse una fisarmonica, e al tempo stesso l?apertura verso la condizione gonfiata come appunto una fisarmonica.
Anche in questa forma di realizzazione pu? essere previsto l?inserto a membrana interposto tra pareti adiacenti ed avente funzione di rinforzo. L?inserto a membrana pu? essere realizzato in tessuto cordura.
Il dispositivo di protezione include preferibilmente ancora una o pi? sorgente di gas collegata al corpo a materassino gonfiabile per gonfiare il corpo a materassino tra la condizione sgonfiata e la condizione gonfiata. La sorgente di gas pu? essere accolta nella camera interna a canale di un elemento gonfiabile.
Alternativamente, per il gonfiaggio, gli elementi gonfiabili possono avere ciascuno un accesso autonomo ad una o pi? sorgente di gas. Alternativamente, gli elementi gonfiabili adiacenti sono in comunicazione di fluido fra loro per un gonfiaggio comune. Per esempio il corpo a materassino include fori passanti o fori di comunicazione di fluido nelle pareti aderenti di due detti elementi gonfiabili adiacenti, a formare la comunicazione di fluido.
Il dispositivo di protezione ? alloggiabile in una zona di accoglimento dell?indumento o una porzione dell?indumento. Tale porzione ? da intendersi come una porzione di indumento che veste una parte del corpo, come per esempio il busto (regione del collo, regione del petto, regione dell?articolazione delle spalle, schiena e braccia). La porzione di indumento include detto strato ed ? realizzata secondo una predefinita tecnologia tessile atta a conferire determinate peculiarit? all?indumento, come per esempio traspirazione, oppure presentante aperture di ventilazione.
Nel seguito della presente divulgazione con articolo indossabile si intende un qualsiasi articolo o una sua porzione che possa essere indossato da un utente, come per esempio un capo di abbigliamento, un indumento o altro accessorio indossabile.
Preferibilmente, l?articolo indossabile, o una sua porzione, include un dispositivo di protezione come quello sopra descritto ed almeno uno strato definente una zona di accoglimento del corpo di un utente, vale a dire destinata a accogliere il corpo di un utente per una funzione di protezione, che sia protezione da impatti o protezione da freddo o altro. Il dispositivo di protezione ? associato a detto strato, su un lato, che si pu? indentificare come strato interno di detto strato, rivolto verso detta zona di accoglimento. Lo strato dell?articolo indossabile ha inoltre propriet? di traspirazione o presenta almeno una apertura di ventilazione.
La zona di accoglimento include una prima parte ed una seconda parte aperta verso la prima parte, e la propriet? di traspirazione o apertura di ventilazione ? associata almeno a detta seconda parte della zona di accoglimento per consentire una ventilazione almeno in detta seconda parte. Nella prima parte della zona di accoglimento e nella seconda parte della zona di accoglimento il corpo a materassino svolge la sua funzione di protezione in condizione gonfiata, mentre pu? essere garantita ventilazione e traspirazione quando il corpo a materassino ? in condizione sgonfiata.
In pratica, la seconda parte della zona di accoglimento ? configurata per accogliere il corpo a materassino in condizione distesa e gonfiata, mentre rimane libera per consentire una traspirazione quando il corpo a materassino ? in configurazione di riposo.
In altre parole ancora, in condizione gonfiata, il corpo a materassino occupa tanto detta prima parte della zona di accoglimento e tanto detta seconda parte di detta zona di accoglimento, e preferibilmente tutta la seconda parte della zona di accoglimento. In condizione sgonfiata, il corpo a materassino occupa solo la prima parte della zona di accoglimento. Ne consegue che, una volta alloggiato nell?indumento, e il corpo a materassino ? in condizione sgonfiata, la seconda parte della zona di accoglimento, che ? normalmente priva di corpo a materassino, consente di garantire traspirazione e ventilazione dell?indumento.
Altri caratteristiche, vantaggi, e modalit? di impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. ? comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o pi? dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non ? comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verr? fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
La figura 1 mostra una vista schematica dall?alto di un dispositivo di protezione in condizione gonfiata secondo una forma di realizzazione della presente divulgazione, parzialmente in trasparenza;
La figura 2 mostra una vista schematica in sezione lungo la linea II-II del dispositivo di protezione di figura 1;
La figura 3 mostra una vista schematica in sezione lungo la linea III-III del dispositivo di protezione di figura 1.
La figura 4 mostra una vista di dettaglio di un particolare IV di figura 1 parzialmente in sezione;
La figura 5 mostra una vista schematica di un indumento parzialmente in trasparenza includente un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in condizione sgonfiata;
La figura 6 mostra una vista schematica dell?indumento parzialmente in trasparenza di figura 5 includente un dispositivo di protezione secondo la presente divulgazione in condizione gonfiata;
Le figure 7 e 8 mostrano schematicamente un dispositivo di protezione associato ad uno strato di un articolo indossabile in condizione sgonfiata e condizione gonfiata rispettivamente;
La figura 9 mostra una vista in assonometria di un dispositivo di protezione secondo una ulteriore forma di realizzazione della presente divulgazione;
La figura 10 mostra una vista in assonometria e parzialmente in sezione del dispositivo di protezione di figura 9;
La figura 11 mostra una vista laterale in parziale trasparenza del dispositivo di protezione di figura 9;
La figura 12 mostra una vista in assonometria e in condizione esplosa di un dispositivo di protezione secondo una ulteriore forma di realizzazione della presente divulgazione;
La figura 13 mostra una vista in assonometria e parzialmente in sezione del dispositivo di protezione di figura 12.
Con riferimento alle figure allegate, con il numero di riferimento 100 viene indicato un articolo indossabile, nel presente caso un giubbino, includente un dispositivo di protezione personale 10, 10a, 10b secondo la presente divulgazione in accordo a rispettive forme di realizzazione della presente divulgazione. Tre dispositivi di protezione personale sono rappresentati rispettivamente nei gruppi di figure 1-8, 9-11 e 12-13. Tali dispositivi sono sostanzialmente uguali fra loro, e differiscono solamente per la presenza di inserti e per la presenza di pareti impermeabilizzanti come indicato nel seguito. La descrizione riportata in seguito va bene per tutte le forme di realizzazione.
Una porzione dell?articolo indossabile 100, per esempio la porzione di petto, oppure una porzione di schiena, secondo la presente divulgazione include almeno uno strato 11 definente una zona di accoglimento del corpo di un utente. Lo strato ? uno strato del giubbino, o una fodera del giubbino. Lo strato 11 ? da intendersi come uno strato del giubbino, in generale, che sia in tessuto, o altro materiale. Preferibilmente, come verr? spiegato meglio in seguito almeno una parte dello strato 11 consente una traspirazione e entrata di aria all?interno dell?articolo indossabile 100.
In altre parole, il giubbino o simile articolo indossabile 100 include una zona indicata in tratteggio con numero di riferimento 12 che ? destinata a accogliere il corpo di un utente per una funzione di protezione, che sia protezione da impatti o protezione da freddo o altro. La zona di accoglimento 12 ?, nella forma di realizzazione mostrata, una zona destinata ad accogliere il busto di un utente.
Lo strato 11 ha, inoltre come detto, propriet? di traspirazione o presenta almeno una apertura di ventilazione 15. Il dispositivo di protezione 10, 10a, 10b ? associato a detto strato 11, su un lato interno di detto strato verso detta zona di accoglimento, come mostrato in figure 7 e 8.
Pi? in particolare, il dispositivo di protezione personale 10, 10a, 10b include un corpo a materassino 16, includente una pluralit? di elementi gonfiabili 18, preferibilmente uguali fra loro, disposti adiacenti in sequenza, in cui ciascun elemento gonfiabile ha forma ad involucro lunga e stretta, preferibilmente tubolare, vale a dire a tubo chiuso, a definire ciascuna una camera interna 19 conformata a canale. Gli elementi gonfiabili 16 e le rispettive camere interne 19 sono preferibilmente in comunicazione di fluido tramite fori passanti a formare una unica camera di gonfiaggio per detti elementi gonfiabili 18.
Ancora pi? particolare, secondo un aspetto della presente divulgazione il corpo a materassino 16 ? atto ad assumere una prima configurazione di riposo in cui gli elementi gonfiabili 18 sono in una condizione sgonfia a ridosso o a pacco l?uno sull?altro come mostrato in figura 7 in una prima parte 12a della zona di accoglimento 12 al di sotto di detto strato 11, lasciando libera una seconda parte 12b della zona di accoglimento che ? aperta verso la prima parte.
Il corpo a materassino 16 ? atto inoltre ad assumere una configurazione attiva in cui detti elementi gonfiabili 18 sono in una condizione gonfiata, ed occupano tanto detta prima parte 12a della zona di accoglimento quanto la seconda parte 12b di detta zona di accoglimento 12.
Ancora pi? in particolare, detto almeno uno strato 11 presenta detta propriet? di traspirazione o detta apertura di ventilazione 15 almeno in detta seconda parte 12b della zona di accoglimento 12 e detta seconda parte della zona di accoglimento quando il corpo a materassino 1 ? in condizione sgonfiata ? priva del corpo a materassino 16. In pratica la seconda parte 12b della zona di accoglimento 12 ? configurata per accogliere il dispositivo di protezione in condizione distesa e gonfiata, mentre rimane libera per consentire una traspirazione quando il dispositivo di protezione 10 ? in configurazione sgonfiata di riposo. Il corpo a materassino 16 nel suo complesso formato da una pluralit? di elementi tubolari 18 adiacenti in sequenza favorisce il dispiegamento dalla condizione a pacco, alla condizione estesa e dispiegata. Come mostrato in figura 8, in condizione gonfiata, il corpo a materassino occupa preferibilmente tutta la seconda parte 12b della zona di accoglimento.
Come detto, ciascun elemento gonfiabile 18 ha forma tubolare, e pertanto la camera interna 19, quando l?elemento gonfiabile ? sostanzialmente gonfio, ha forma a canale corrispondente al contenuto vuoto di un elemento tubolare. Gli elementi gonfiabili 18 sono di fatto stretti e lunghi. Come si pu? osservare si tratta di elementi diritti e non curvi, in questo modo, non solo quando sono distesi, il corpo a materassino 16 ha forma piana, ma anche possono passare facilmente da una condizione a pacco, compatta ad una condizione distesa.
Gli elementi gonfiabili 18 hanno quindi pareti laterali 18a, 18b a due a due aderenti (completamente aderenti o parzialmente aderenti lungo un bordo) e due pareti opposte 18c, 18d che, una volta che gli elementi gonfiabili 18 sono uniti fra loro, formano e fungono da superfici opposte di facciata, vale a dire una superficie o parete esposta ad un impatto o al freddo ed una parete posteriore rivolta verso l?utente. Ne consegue che quando l?elemento a materassino 16 ? in condizione gonfiata, le pareti laterali adiacenti 18a, 18b e aderenti fra loro fungono da componenti tiranti tra le due superfici di facciata, a conferire un controllo della forma a materassino o piana per il corpo a materassino. Il corpo a materassino 16 viene gonfiato preferibilmente fino a portare in tensione le pareti laterali 18a, 18b tra loro aderenti. La massima tensione dei componenti tiranti determina la massima distanza possibile tra le superfici di facciata.
In particolare, la geometria di parti sopra descritta consente di avere una struttura pi? piatta possibile, gli elementi gonfiabili 18 sono affiancati fra loro e al tempo stesso definiscono tramite le pareti aderenti 18a, 18b setti o pareti di separazione interne, disposte opportunamente in modo da creare, una pluralit? di alloggiamenti. Preferibilmente, per realizzare la comunicazione di fluido, il corpo a materassino 16 include fori passanti 22 o fori di comunicazione di fluido nelle pareti aderenti 18a, 18b di due detti elementi gonfiabili adiacenti, a formare la comunicazione di fluido.
Preferibilmente, nella forma di realizzazione mostrata ciascun elemento gonfiabile 18 ? realizzato in materiale atto a resistere ad alte pressioni, e adatto a mantenere l?intero corpo a materassino gonfio per un determinato periodo.
Alternativamente si pu? comprendere che il corpo a materassino 16 pu? essere ricoperto da foglio impermeabile vale a dire un foglio esterno di copertura che tiene il fluido.
Preferibilmente ancora, come mostrato in figura 4 nel dettaglio, ciascun elemento gonfiabile 18 include almeno due pareti o fogli 28, 29 tra loro unite lungo un perimetro a definire un bordo di unione perimetrale 30, a definire per ciascun elemento gonfiabile la suddetta camera interna 19 in comunicazione di fluido con una camera interna adiacente. Per la geometria delle parti ivi descritta, lungo la sequenza di elementi gonfiabili adiacenti, una zona di aderenza 31 si alterna ad un bordo di unione 30 perimetrale delle due pareti 28, 29 di elemento gonfiabile. L?elemento gonfiabile 18 risulta quindi di fatto un corpo a doppia valva, vale a dire come se si trattasse di due fogli piani uniti lungo il perimetro, che vanno a formare un corpo lungo e stretto. Si pu? comprende, che la forma geometrica scelta, di un elemento gonfiabile a doppia valva unita il bordo perimetrale 30, favorisce lo schiacciamento di una parete sull?altra in condizione sgonfiata come se fosse una fisarmonica, e al tempo stesso l?apertura come detta fisarmonica verso la condizione gonfiata.
L?unione tra le due pareti o fogli 28, 29 pu? essere realizzata secondo tecnica nota nel settore per esempio per incollaggio, e/o mediante opportuna bordatura con nastro, o per incollaggio puntuale o con incollaggio lungo un bordo.
Con riferimento alle figure 9-11, viene mostrato un dispositivo di protezione 10a identico al precedente dispositivo di protezione 10, e pertanto con la medesima struttura di corpo a materassino 16, ed includente in aggiunta inserti a membrana 40 interposti tra pareti laterali 18a, 18b adiacenti. Gli inserti a membrana 40 sono incollati tra le pareti laterali 18a, 18b adiacenti, e fungono da rinforzo per la funzione tirante delle pareti laterali 18a, 18b adiacenti. Gli inserti a membra 40 presentano fori passanti in corrispondenza dei fori degli elementi gonfiabili.
Con riferimento alle figure 12-13, viene mostrato un dispositivo di protezione 10b identico al precedente dispositivo di protezione 10, e pertanto con la medesima struttura di corpo a materassino 16, ed includente in aggiunta, oltre agli inserti a membrana 40 interposti tra pareti laterali 18a, 18b adiacenti, due fogli di copertura 50 contrapposti, che formano un mantello o cappotto impermeabilizzante, e ulteriori elementi tiranti 52 associati agli inserti a membrana 40 ed inseriti in rispettive feritoie dei fogli di copertura 50, e ivi fissati in modo stabile.
Anche gli elementi tiranti 52 che hanno forma di nastro hanno la funzione di stabilizzare la forma piana del dispositivo di protezione 10b.
E? da intendersi che il dispositivo di protezione include preferibilmente ancora una sorgente di gas (non mostrata) collegata al corpo a materassino gonfiabile per gonfiare il corpo a materassino 16 tra la condizione sgonfiata e la condizione gonfiata. La sorgente di gas pu? essere accolta in un elemento gonfiabile.
In particolare, in relazione al gonfiaggio, per realizzare il gonfiaggio del corpo a materassino, in caso di caduta e/o scivolata e/o impatto imprevisto da parte di un utilizzatore o di un veicolo su cui esso procede, il dispositivo di protezione 10 ? atto a cooperare con appositi mezzi di attivazione (non illustrati) collegati operativamente ad esempio alla sorgente di gas (come detto, non mostrata), come una bomboletta di gas freddo compresso, quale per esempio elio. La bomboletta pu? essere provvista di una rispettiva valvola di intercettazione (non mostrata).
Alternativamente, la sorgente di fluido di gonfiaggio pu? comprendere generatori di gas di tipo pirotecnico o di tipo ibrido o di altre tipologie note allo stato della tecnica. L'apertura della valvola di intercettazione di ciascuna bomboletta di gonfiaggio ? preferibilmente comandata da una centralina di controllo sulla base della rilevazione dello stato del sistema veicolo/pilota; ad esempio detta centralina di controllo pu? implementare un sistema di predizione della caduta che consenta un'identificazione tempestiva dell'evento caduta ed un'affidabile predizione di questa per mezzo di sensori accelerometrici solidali al veicolo (o al pilota) ed un'unit? di elaborazione dei segnali prodotti dai sensori stessi.
In alternativa, il dispositivo secondo la presente divulgazione pu? trovare anche applicazione utilizzando un cavo di attivazione connesso ad un veicolo guidato da un utilizzatore, il quale cavo comanda il gonfiaggio dell?elemento gonfiabile a seguito dell?allontanamento dell?utilizzatore dal veicolo, ad esempio, a seguito di una caduta o di un impatto imprevisto. L?impiego del cavo ? particolarmente impiegato nel settore dell?equitazione.
In ogni caso i suddetti mezzi di attivazione e gonfiaggio possono essere integrati nel dispositivo di protezione secondo la presente invenzione oppure collocati esternamente allo stesso.
Si noti anche che le modalit? di attivazione, pur essendo un aspetto di particolare rilevanza per un efficace funzionamento del dispositivo, non saranno ulteriormente descritte con maggiore dettaglio essendo metodi essenzialmente gi? noti ad un tecnico del settore della protezione di un individuo da impatti imprevisti.
L'oggetto della presente divulgazione ? stato fin qui descritto con riferimento a sue forme di realizzazione. ? da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (15)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) per la protezione personale di un utente, in cui detto dispositivo include un corpo a materassino (16) includente una pluralit? di elementi gonfiabili (18), disposti adiacenti affiancati in sequenza, in cui ciascun elemento gonfiabile (18) ha forma ad involucro allungato a definire ciascuno una camera interna (19) conformata a canale, ed in cui il corpo a materassino (16) ? atto ad assumere una prima configurazione di riposo in cui gli elementi gonfiabili (18) sono in una condizione sgonfiata a ridosso o a pacco l?uno sull?altro, ed in cui il corpo a materassino (16) ? atto ad assumere una configurazione attiva in cui detti elementi gonfiabili (18) sono in una condizione gonfiata con conformazione diritta e/o rettilinea.
2. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo la rivendicazione 1, in cui gli elementi gonfiabili (18) sono uguali fra loro.
3. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui gli elementi gonfiabili (18) e le rispettive camere interne (19) sono in comunicazione di fluido a formare una unica camera di gonfiaggio per detti elementi gonfiabili (18).
4. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi gonfiabili (18) sono elementi tubolari.
5. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui gli elementi gonfiabili (18) sono realizzati con un materiale impermeabile e ciascuna camera ? una camera cava.
6. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuno degli elementi gonfiabili (18) ha almeno una parete laterale (18a, 18b) aderente ad una parete laterale (18a, 18b) di un elemento gonfiabile adiacente e due pareti opposte (18c, 18d) che, una volta definita la sequenza di elementi gonfiabili (18) formano superfici opposte di facciata, vale a dire una superficie o parete esposta ad un impatto o al freddo ed una parete posteriore rivolta verso l?utente, ed in cui le pareti laterali aderenti (18a, 18b) di elementi gonfiabili adiacenti fungono da componenti tiranti tra le due superfici di facciata, a conferire un controllo della forma a materassino o piana per il corpo a materassino.
7. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo la rivendicazione precedente, in cui il corpo a materassino (16) include fori passanti (22) o fori di comunicazione di fluido nelle pareti aderenti (18a, 18b) di due detti elementi gonfiabili adiacenti, a formare la comunicazione di fluido.
8. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l?insieme degli elementi gonfiabili (18) ? ricoperto da almeno una o pi? membrana o foglio impermeabile (50) adatto a formare un cappotto di copertura e mantenere l?intero corpo a materassino gonfio per un determinato periodo.
9. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun elemento gonfiabile (18) o una parte di elementi gonfiabili include almeno due pareti o fogli (28, 29) tra loro unite lungo un perimetro a definire un bordo di unione perimetrale (30) ed in cui lungo la sequenza di elementi gonfiabili adiacenti (18), una zona di aderenza (31) si alterna ad un bordo di unione (30) perimetrale delle due pareti (28, 29) di elemento gonfiabile (18).
10. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detto dispositivo di protezione ? un dispositivo di protezione da impatti, ed includente una sorgente di gas in pressione, detto dispositivo di protezione essendo configurato per determinare detta condizione gonfiata in caso di pericolo o di impatto.
11. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 9, in cui detto dispositivo di protezione ? un dispositivo di protezione da freddo, ed includente una sorgente di gas in pressione, detto dispositivo di protezione essendo configurato per determinare detta condizione gonfiata per proteggere un utente dal freddo.
12. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, includente inserti a membrana (40) fissati in posizione interposta tra pareti laterali 18a, 18b adiacenti degli elementi gonfiabili (18).
13. Dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in combinazione con rivendicazione 8, includente inserti a membrana (40) fissati in posizione interposta tra pareti laterali (18a, 18b) adiacenti degli elementi gonfiabili (18) e fissati a detto cappotto di copertura (50).
14. Articolo indossabile (100) includente un dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
15. Articolo indossabile (100) secondo la rivendicazione precedente, includente almeno uno strato (11) definente almeno parzialmente una zona di accoglimento (12) per accogliere il corpo di un utente, in cui lo strato (11) presenta propriet? di traspirazione e/o almeno una apertura di ventilazione (15) ed in cui detto dispositivo di protezione (10, 10a, 10b) ? associato a detto strato (11) su un lato di detto strato verso detta zona di accoglimento (12), ed in cui detta zona di accoglimento (12) include una prima parte (12a) ed una seconda parte (12b) aperta verso la prima parte (12a) e che detta propriet? di traspirazione e/o almeno una apertura di ventilazione (15) ? associata almeno a detta seconda parte (12b); ed in cui detti elementi gonfiabili occupano nella condizione sgonfiata detta prima parte (12a) della zona di accoglimento (12) al di sotto di detto strato (11) e nella condizione gonfiata occupano detta prima parte (12a) della zona di accoglimento e detta seconda parte (12b) di detta zona di accoglimento (12) ed in cui una situazione nella quale detta seconda parte (12b) della zona di accoglimento (12) ? priva del corpo a materassino (16) corrisponde ad una situazione nella quale il corpo a materassino (16) ? in detta condizione sgonfiata.
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