ITVR20090212A1 - Dispositivo di adattamento di taglia ed articolo indossabile includente tale dispositivo - Google Patents

Dispositivo di adattamento di taglia ed articolo indossabile includente tale dispositivo Download PDF

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ITVR20090212A1
ITVR20090212A1 IT000212A ITVR20090212A ITVR20090212A1 IT VR20090212 A1 ITVR20090212 A1 IT VR20090212A1 IT 000212 A IT000212 A IT 000212A IT VR20090212 A ITVR20090212 A IT VR20090212A IT VR20090212 A1 ITVR20090212 A1 IT VR20090212A1
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IT
Italy
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inflatable element
adaptation device
wall
size adaptation
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IT000212A
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English (en)
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Franco Gatto
Luigi Ronco
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Dainese Spa
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Description

DISPOSITIVO DI ADATTAMENTO DI TAGLIA ED ARTICOLO INDOSSABILE
INCLUDENTE TALE DISPOSITIVO
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce in generale al settore dell'abbigliamento inteso in senso lato, vale a dire includente articoli e prodotti indossabili da un utente. Ancor più in particolare, la presente divulgazione riguarda un dispositivo di adattamento di taglia atto ad essere associato ad un articolo indossabile, come per esempio un indumento, una calzatura, un guanto, un accessorio di protezione personale come un casco, un paraschiena oppure un dispositivo di protezione di articolazioni o altro articolo indossabile, per adattare la taglia dell'avicolo indossabile alla forma e alla dimensione anatomica del corpo di un utente o utilizzatore, così da migliorarne la vestibilità.
In particolare, nel settore dell'abbigliamento è nota l'esigenza di adattare la taglia di un articolo indossabile al corpo di un utilizzatore che indossa l'articolo, in modo tale da ottenere un'ottimale aderenza dell'articolo indossabile al corpo dell'utilizzatore. Per soddisfare detta esigenza, un modo di procedere già adottato in passato nel settore delle calzature è quello di impiegare un elemento gonfiabile il quale viene interposto tra una parte della tomaia di una calzatura ed una corrispondente parte del piede dell'utilizzatore; l'elemento gonfiabile viene successivamente gonfiato in una misura adeguata per compensare una eventuale differenza di taglia tra la calzatura ed il piede, vale a dire per compensare una non perfetta aderenza della calzatura al piede, o parti di esso.
L'elemento gonfiabile noto ha tuttavia trovato scarsa applicazione nel settore dell'abbigliamento per il fatto che l'elemento gonfiabile, in condizione gonfiata, tende ad assumere una forma tondeggiante a palloncino, che è risultata poco idonea per compensare piccole differenze di taglia tra articolo indossabile e parte del corpo interessata.
In sostanza, gli elementi gonfiabili noti, in condizione gonfiata, realizzano una specie di pallone piuttosto voluminoso e con un’ampia sezione trasversale, la quale è poco idonea per coprire piccoli interstizi che si hanno tra articolo indossabile e parte del corpo interessata; inoltre si crea un ingombro localizzato eccessivo ed una eccessiva pressione sul corpo, con disagio per l'utente.
Un problema tecnico alla base della presente divulgazione risiede nel mettere a disposizione un dispositivo di adattamento di taglia atto ad essere associato ad un articolo indossabile, in cui detto dispositivo consenta di superare detto inconveniente in relazione alla tecnica nota e/o di conseguire ulteriori vantaggi. Tale problema tecnico viene risolto da un dispositivo di adattamento di taglia come definito nella rivendicazione indipendente 1 e da un articolo indossabile secondo la rivendicazione 18.
Caratteristiche secondarie dell’oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
L'oggetto della presente divulgazione fornisce alcuni rilevanti vantaggi.
Un primo vantaggio consiste nel fatto che l’elemento gonfiabile in una condizione gonfiata può avere una qualsiasi forma e dimensione, stabilite a priori in fase di progettazione. Infatti è possibile regolare a priori la lunghezza degli elementi tiranti, in modo tale che gli elementi tiranti abbiano una condizione di massima tensione e/o massima estensione quando l’elemento è gonfiato. In pratica, la forma e la dimensione dell’elemento gonfiabile in condizione gonfiata può essere controllata e stabilita a priori, poiché l’espansione massima dell’elemento gonfiabile è controllabile localmente mediante un'opportuna scelta della lunghezza e della estensione massima degli elementi tiranti interessati.
Quindi, sagomando in modo opportuno il profilo dell'elemento gonfiabile ed eventualmente prevedendo lunghezze diverse per gli elementi tiranti a seconda della loro collocazione nella camera interna, è possibile determinare a priori la forma assunta dall’elemento gonfiabile in condizione gonfiata (sia in termini di distanza tra le porzioni superficiali opposte dell'elemento gonfiabile, sia in termini di sagoma perimetrale dell'elemento gonfiabile).
Per esempio, utilizzando elementi tiranti aventi la medesima lunghezza, è possibile realizzare un elemento gonfiabile avente una forma appiattita, piastriforme, simile ad un materassino, quindi di spessore costante (anche di piccolo spessore), il quale può essere inserito tra il corpo di un utilizzatore e l'articolo indossabile, creando un minimo disagio per l'utente rispetto ai dispositivi di tecnica nota.
In altre parole, gli elementi tiranti permettono un’espansione limitata dell’elemento gonfiabile in una condizione gonfiata in modo da ottenere un ingombro ridotto, ed in particolare uno spessore limitato, così da permettere una ottimale aderenza dell'articolo indossabile al corpo dell'utente, con minimi disagi per quest'ultimo. Inoltre, grazie al controllo della forma, l’elemento gonfiabile può essere facilmente accoppiato ad una porzione di articolo indossabile avente una forma coniugata a quella dell’elemento gonfiabile in condizione gonfiata.
Un ulteriore vantaggio risiede nel fatto che controllando la forma dell’elemento gonfiabile è possibile controllare (ed in particolare limitare) anche la quantità di aria o fluido necessario per il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile, e tale vantaggio è particolarmente utile in caso di gonfiaggio manuale.
In una forma di realizzazione, l'elemento gonfiabile include due contrapposte pareti realizzate in un materiale impermeabile ad un fluido di gonfiaggio; le pareti sono tra loro associate a formare la camera interna. L'elemento gonfiabile include inoltre una struttura tessile alloggiata nella camera interna; tale struttura tessile include due maglie, oppure due tessuti, tra loro contrapposte ed associate ciascuna ad una rispettiva parete. Le due maglie, oppure i due tessuti, sono tra loro collegate mediante la pluralità di elementi tiranti.
Con il termine maglia si intende nell'ambito della presente divulgazione una pezza o una stoffa, porosa avente l'aspetto di una maglia.
Con il termine parete o foglio si intende nell'ambito della presente divulgazione un elemento di copertura per una rispettiva maglia, in cui la prima e la seconda parete sono tra loro perimetralmente associate in modo da definire una camera all'interno della quale sono disposte la prima e la seconda maglia, e gli elementi tiranti che collegano la prima e la seconda maglia.
Un vantaggio di quest'ultima forma di realizzazione risiede in una elevata semplicità di realizzazione del dispositivo, in quanto una struttura tessile includente le due maglie ed i tiranti ad esse collegati, in cui detta struttura è preferibilmente prefabbricata, viene alloggiata a sandwich tra le due pareti contrapposte, le quali vengono successivamente fissate alle rispettive maglie e sigillate lungo il perimetro.
Un ulteriore vantaggio di questa forma di realizzazione risiede nel fatto che ciascuna parete può essere facilmente incollata alla rispettiva maglia, mediante interposizione di uno strato o film di colla, in modo da formare un unico pezzo con la rispettiva maglia.
Un ulteriore vantaggio della forma di realizzazione sopra menzionata risiede in una possibilità di utilizzare all’interno della medesima camera una pluralità di strutture tessili includenti le due maglie ed aventi, eventualmente, elementi tiranti di differenti lunghezze, in modo tale da ottenere una dilatazione o espansione differenziata dell’elemento gonfiabile in corrispondenza di differenti parti dell’elemento gonfiabile stesso. Tali strutture vengono tra loro collegate prima di essere inserite nella camera formata dalle pareti impermeabili.
L'impiego di una pluralità di strutture tessili è anche particolarmente utile per realizzare dispositivi di adattamento di taglia in cui l'elemento gonfiabile ha forma complessa, per esempio includenti molte ramificazioni o appendici.
Un altro vantaggio dell'impiego di detta struttura tessile risiede nel fatto che l’elemento gonfiabile può essere piegato ad angolo in corrispondenza di determinate zone, e mantenere la piegatura anche in condizione gonfiata. A questo riguardo, prima di inserire le due maglie tra le pareti impermeabili, le due maglie possono essere collegate fra loro in corrispondenza di determinate zone di piegatura, per esempio mediante cuciture. In altre parole, le cuciture si estendono trasversalmente tra le due maglie. Dopo la fase di cucitura, le maglie vengono associate alle rispettive pareti. La presenza di dette cuciture o di simile collegamento consente di piegare facilmente la struttura formata dalle due maglie anche quando l'elemento è in condizione gonfiata, senza tra l'altro intaccare l'impermeabilità delle pareti impermeabili poiché le cuciture interessano solamente le maglie e non le pareti.
Si ottiene quindi la possibilità di piegare l'elemento gonfiabile in corrispondenza delle cuciture, e l’elemento gonfiabile può mantenere la forma piegata anche in condizione gonfiata.
Questa possibilità è particolarmente utile per poter adattare l’elemento gonfiabile ad una zona del corpo di un utente che richiede la piegatura dell'elemento gonfiabile.
In una forma di realizzazione gli elementi tiranti hanno forma di fili, realizzati per esempio in materiale poliestere o poliammide. Questa forma consente di distribuire un elevato numero di elementi tiranti con una relativamente elevata densità superficiale tale da permettere un soddisfacente controllo della forma dell'elemento gonfiabile e, se necessario, una sufficiente limitazione della espansione dell’elemento gonfiabile.
Il gonfiaggio dell'elemento gonfiabile può essere effettuato manualmente e gradualmente mediante una pompetta, posizionata opportunamente e collegata pneumaticamente con l'elemento gonfiabile. Alternativamente, il gonfiaggio può essere effettuato mediante un microcompressore, ad esempio come quello utilizzato in apparecchiature elettroniche per la misurazione della pressione arteriosa.
Per effettuare un eventuale sgonfiaggio dell'elemento gonfiabile, si possono adottare sistemi di scarico ottenuti mediante valvole meccaniche azionate manualmente, oppure mediante elettrovalvole comandate elettronicamente da circuiti appositi e da sistemi di controllo e regolazione, oppure ancora mediante cannule a diametro calibrato in funzione di prestabiliti tempi di sgonfiaggio.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia è atto ad essere associato ad una calzatura e permette per esempio di compensare eventuali differenze morfologiche tra piede destro e piede sinistro.
In una forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia include un elemento gonfiabile conformato a fascia il quale è atto ad essere inserito nella calzatura, per esempio in corrispondenza del collo del piede e della zona malleolare (all'altezza degli astragali).
Più in particolare, con riferimento a quest'ultima forma di realizzazione, l'elemento gonfiabile è conformato a "C" ed include una porzione centrale avente una direzione principale di sviluppo, e due ali laterali che si estendono secondo una direzione formante angolo rispetto alla direzione di sviluppo della rispettiva porzione centrale. In particolare la porzione centrale è atta ad essere disposta in corrispondenza di una zona anteriore del collo del piede, mentre le ali laterali sono atte ad essere poste in corrispondenza di zone laterali del collo del piede.
Si rileva ancora una volta che, grazie alla suddetta possibilità di avere a disposizione un elemento gonfiabile sostanzialmente piatto, l'elemento gonfiabile può essere posto in corrispondenza del collo del piede, senza disagio per l'utente che indossa una calzatura, in quanto occupa, anche in condizione gonfiata, un minimo spazio.
Il dispositivo di adattamento di taglia può essere integrato all'interno della calzatura, vale a dire inserito stabilmente tra una tomaia esterna della calzatura ed una fodera interna, oppure può essere un corpo strutturalmente indipendente dalla calzatura (ed eventualmente rimovibile). In quest'ultimo caso, il dispositivo di adattamento di taglia comprende l'elemento gonfiabile conformato a "C" sopra menzionato, che è collegato ad un sottopiede, realizzato in tessuto, plastica o altro materiale idoneo, a formare, con il sottopiede, una sorta di ciabatta. In particolare, un utente, in un primo momento, inserisce il sottopiede nella calzatura, successivamente calza il dispositivo di adattamento di taglia sopra il collo del piede, poi inserisce il piede nella calzatura, ed infine gonfia l'elemento gonfiabile secondo necessità.
In sostanza il sottopiede e il dispositivo di adattamento di taglia vanno inseriti all’interno della calzatura prima di indossare la stessa, così da consentire un adattamento ottimale alla calzatura.
Questa soluzione permette di rendere il dispositivo di adattamento di taglia indipendente dalla calzatura vera e propria e quindi utilizzabile su una gamma di calzature più vasta.
In una forma di realizzazione il dispositivo di adattamento di taglia è associato ad indumento per migliorarne la vestibilità.
In un'altra forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia è associato ad una tuta da motociclista, per consentire un adattamento della tuta al corpo del motociclista ed ottenere una ottimale aderenza della tuta, e di conseguenza una migliorata aerodinamicità.
In una forma di realizzazione, la tuta da motociclista include almeno una protezione rigida, per esempio una protezione rigida realizzata in materiale termoplastico e posta in corrispondenza di una articolazione (gomito, ginocchio, caviglia) oppure di un arto (avambraccio, stinco); il dispositivo di adattamento di taglia è posto in corrispondenza di detta protezione rigida, in particolare tra quest'ultima ed la rispettiva parte del corpo di un utilizzatore. Preferibilmente, il dispositivo di adattamento di taglia è disposto in modo tale che l'elemento gonfiabile circondi la protezione rigida, così da fungere da contenimento laterale per la protezione rigida, ed evitare il rischio di uno spostamento laterale, o lungo un arto, della protezione rigida in caso di caduta, o di un simile evento improvviso.
II dispositivo di adattamento di taglia consente in questo modo di accrescere la capacità protettiva della protezione rigida, in quanto ne migliora l'aderenza e il vincolamento al corpo dell'utilizzatore.
In un'altra forma di realizzazione il dispositivo di adattamento di taglia è associato ad un protettore per la schiena, ed in particolare è interposto tra quest'ultimo ed il corpo di un utilizzatore. In questo caso, il dispositivo di adattamento di taglia consente di compensare un'eventuale distanza tra il protettore per schiena e la schiena di un utente, per esempio a causa di una errata taglia o per soddisfare eventuali esigenze anatomiche.
Il dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione può essere utilizzato anche in associazione ad un dispositivo di protezione toracica, vale a dire interposto tra il dispositivo di protezione toracica ed il petto di un utente, in modo tale da aumentare un'aderenza del dispositivo di protezione toracica al petto dell'utente.
Il dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione può essere utilizzato anche in associazione ad un casco per migliorare la vestibilità del casco, aumentando il comfort e la protezione, e altresì prevenendo un eventuale scalzamento del casco dalla testa dell'utilizzatore. Il dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione può essere utilizzato anche in associazione ad un guanto per migliorarne la vestibilità.
In tutti questi casi di applicazioni, l'elemento gonfiabile può essere gonfiato gradualmente fino al raggiungimento della taglia adatta.
Altri vantaggi, caratteristiche e modalità di impiego dell’oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune sue forme di realizzazione preferite, date a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non è comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 mostra una vista in prospettiva e parzialmente in sezione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione, in una condizione gonfiata;
- la figura 2 mostra una vista in scala ingrandita di un particolare II in sezione del dispositivo di figura 1 ;
- la figura 3 mostra una vista in scala ingrandita di un particolare III in sezione del dispositivo di figura 1 ;
- la figura 4 mostra una vista dal basso di un elemento gonfiabile del dispositivo di adattamento di taglia di figura 1 ;
- la figura 5 mostra una vista in sezione secondo la linea V-V di figura 4;
- la figura 6 mostra una vista in sezione secondo la linea VI-VI di figura 4;
- la figura 7 mostra una vista di un particolare VII di figura 5 in scala ingrandita; - la figura 8 mostra una vista di un particolare Vili di figura 5 in scala ingrandita; - la figura 9 mostra una vista in prospettiva di una calzatura includente il dispositivo di adattamento di taglia di figura 1 ;
- la figura 10 mostra una vista parziale laterale ed in sezione della calzatura di figura 9;
- la figura 11 mostra una vista di un dispositivo di adattamento di taglia secondo una variante di realizzazione;
- la figura 12 mostra una vista in prospettiva e parzialmente in sezione del dispositivo di adattamento di taglia di figura 11 , inserito in una calzatura;
- la figura 13 mostra una vista dall'alto del dispositivo di adattamento di taglia di figura 11 , inserito in una calzatura;
- la figura 14 mostra una vista anteriore di una tuta da motociclista includente un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 15 mostra una vista in prospettiva di un dispositivo di adattamento di taglia secondo una ulteriore variante di realizzazione;
- la figura 16 mostra una vista parzialmente in sezione di un particolare XVI di figura 14;
- la figura 17 mostra una vista parzialmente in sezione di un particolare XVII di figura 14;
- la figura 18 mostra una vista in prospettiva di un articolo indossabile di protezione per la schiena, parzialmente in sezione e associato ad un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 19a mostra una vista laterale di un articolo indossabile di protezione per la schiena associato ad un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 19b mostra una vista frontale di un dispositivo di adattamento di taglia secondo una ulteriore variante di realizzazione;
- la figura 20 mostra, in una vista in prospettiva, una prima fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 21 mostra, in una vista in prospettiva parzialmente in sezione, un'altra fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 22 mostra, in una vista laterale parzialmente in sezione, ancora un'altra fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 23 mostra una vista in prospettiva e parzialmente in sezione di una porzione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione, durante una fase di cucitura;
- la figura 24 mostra una vista in prospettiva e parzialmente in sezione della porzione di figura 23 dopo la fase di cucitura, in una successiva fase di lavorazione;
- la figura 25 mostra una vista in sezione lungo la linea XXV-XXV della struttura di figura 24;
- la figura 26 mostra la struttura di figura 24 in una condizione piegata;
- la figura 27 mostra, in una vista in prospettiva e in modo schematico, una prima fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 28 mostra, in una vista in prospettiva ed in modo schematico, una seconda fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 29 mostra una vista in scala ingrandita di un particolare in sezione lungo la linea XXIX- XXIX di figura 28;
- la figura 30 mostra una vista in prospettiva di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione a parti staccate;
- la figura 31 mostra un particolare XXXI di figura 30;
- la figura 32 mostra, in una vista laterale ed in modo schematico, una terza fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione;
- la figura 33 mostra, in una vista laterale ed in modo schematico, una quarta fase di un procedimento di realizzazione di un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione.
Con riferimento alle figure allegate, con i numeri di riferimento 10, 110, 210, 310, 410, 510, 610 viene indicato un dispositivo di adattamento di taglia secondo la presente divulgazione, in accordo a rispettive forme di realizzazione, come descritto nel seguito.
Il dispositivo di adattamento di taglia 10 della prima forma di realizzazione (figure 1-10) ed il dispositivo di adattamento di taglia 110 della seconda forma di realizzazione (figure 11-13) sono atti ad essere associati ad una calzatura 3a. Entrambi i dispositivi di adattamento di taglia 10, 110 della prima forma di realizzazione e della seconda forma di realizzazione includono un elemento gonfiabile 2 conformato a fascia sostanzialmente piana, ed avente la sagoma di una C. L'elemento gonfiabile 2 include rispettivamente una porzione centrale 12 estesa con una direzione di prevalente sviluppo X, e due ali laterali 13, 14 che si estendono secondo una rispettiva direzione Y1 , Y2 formante angolo rispetto alla direzione di sviluppo X della porzione centrale 12 (figura 4).
Come visibile dalle figure allegate, entrambi i dispositivi di adattamento di taglia 10, 110 della prima forma di realizzazione e della seconda forma di realizzazione sono destinati ad essere posti in corrispondenza del collo del piede di un utilizzatore, in modo tale che la porzione centrale 12 fasci una porzione anteriore del collo del piede, e le ali laterali 13, 14 fascino rispettivamente una porzione laterale sinistra ed una porzione laterale destra del collo del piede, in corrispondenza della rispettiva zona malleolare (all'altezza degli astragali).
L'elemento gonfiabile 2 include inoltre lembi 131, 141 periferici o labbri che si estendono in direzioni opposte dall'elemento gonfiabile 2 in corrispondenza di una zona di collegamento tra la porzione centrale 12 e le ali laterali 13, 14.
Entrambi i dispositivi di adattamento di taglia 10, 110 della prima forma di realizzazione e della seconda forma di realizzazione includono un organo di gonfiaggio manuale, nell'esempio una convenzionale pompetta 4 dotata di valvola di non ritorno (non visibile nei disegni). La pompetta 4 è collegata pneumaticamente con il rispettivo elemento gonfiabile 2 mediante una cannula 5. Ciascuno dei dispositivi di adattamento di taglia 10, 110 include una valvola di sgonfiaggio, ad esempio attivabile dall'esterno mediante un pulsante 6, per mettere in comunicazione di fluido l'elemento gonfiabile 2 con un'apertura 6a aperta verso l'ambiente esterno, e consentire uno sgonfiaggio dell'elemento gonfiabile 2. Nell'esempio, il pulsante 6 mette in comunicazione di fluido la cannula 5 con l'apertura 6a. La cannula 5 è realizzata in materiale Crystal o in PVC.
Più in particolare, il dispositivo di adattamento di taglia 10 della prima forma di realizzazione è integrato all'interno di una calzatura 3a, mentre il dispositivo di adattamento di taglia 110 della seconda forma di realizzazione è strutturalmente indipendente dalla calzatura 3a, ed è inserito in esso in modo amovibile.
In buona sostanza, il dispositivo di adattamento di taglia 10 della prima forma di realizzazione è incorporato nella calzatura 3a, ed inserito permanentemente come un inserto, nell'esempio di figure 9 e 10 tra una tomaia esterna 7 ed una fodera interna 8 della calzatura 3.
Il dispositivo di adattamento di taglia 110 della seconda forma di realizzazione è collegato ad un sottopiede 9 che, nell'esempio, è realizzato in feltro. In particolare i lembi 131 , 141 sono collegati, nell'esempio cuciti, al sottopiede 9; in particolare il sottopiede 9 presente due fianchi opposti, ai quali sono collegati i lembi 131 , 141. Il dispositivo di adattamento di taglia 110 della seconda forma di realizzazione assume pertanto una forma a ciabatta, e può essere inserito nella calzatura 3a da un utente prima di indossare la calzatura 3a. Il dispositivo di adattamento di taglia 210 della terza forma di realizzazione (figura 15 e figura 16) è atto ad essere associato ad una tuta da motociclista 3b (figura 14) in corrispondenza di una protezione rigida 212 di una spalla.
Il dispositivo di adattamento di taglia 310 della quarta forma di realizzazione (figura 16) è atto ad essere associato ad una tuta da motociclista 3b (figura 14) in corrispondenza di una protezione rigida 312 di un gomito.
Il dispositivo di adattamento di taglia 410 della quinta forma di realizzazione (figura 16) è atto ad essere associato ad una tuta da motociclista 3b (figura 14) in corrispondenza di una protezione rigida 412 di un avambraccio.
Il dispositivo di adattamento di taglia 510 della sesta forma di realizzazione (figura 17) è atto ad essere associato ad una tuta da motociclista 3b (figura 14) in corrispondenza di una protezione rigida 512 di un ginocchio.
Ciascuno tra il dispositivo di adattamento di taglia 210 della terza forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia 310 della quarta forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia 410 della quinta forma di realizzazione ed il dispositivo di adattamento di taglia 510 della sesta forma di realizzazione è posto al disotto della rispettiva protezione rigida 212, 312, 412, 512, cioè è posto tra quest'ultima ed il corpo di un motociclista. Il dispositivo di adattamento di taglia 210, 310, 410, 510 è mantenuto in posizione mediante cuciture che collegano il rispettivo elemento gonfiabile 2 alla tuta da motociclista 3b.
Preferibilmente, tutti i dispositivi di adattamento di taglia 210, 310, 410, 510 includono un elemento gonfiabile 2 avente una forma sostanzialmente anulare come illustrato in figura 15, con dimensione di anello corrispondente alla rispettiva dimensione di protezione rigida 212, 312, 412, 512 a cui sono associati. In buona sostanza, ciascuno dei dispositivi di adattamento di taglia 210, 310, 410, 510 circonda perimetralmente la rispettiva protezione rigida 212, 312, 412, 512 per agire da contenimento laterale di quest'ultima, ed impedire uno spostamento laterale della protezione rigida 212, 312, 412, 512.
Il dispositivo di adattamento di taglia 610 (figure 18, 19a, 19b) della settima forma di realizzazione ha una forma a cuscinetto o materassino, nell'esempio sostanzialmente rettangolare, ed è interposto tra un protettore della schiena 3c ed il corpo di un motociclista, in modo da colmare eventuali interstizi e ottimizzare l'aderenza del protettore della schiena 3c.
Tutti i suddetti dispositivi di adattamento di taglia 210, 310, 410, 510, 610 includono la pompetta 4 e la cannula 5.
In altre parole, per realizzare il gonfiaggio dell’elemento gonfiabile 2, come sopra anticipato, si agisce mediante una pompetta 4, la quale pompa aria all'interno dell'elemento gonfiabile 2. E’ preferibile che la pompetta sia di dimensioni tali da trovare alloggiamento senza interferire con gli aspetti di sicurezza e praticità dell'articolo indossabile sul quale si intende utilizzarla.
Il gonfiaggio dell'elemento gonfiabile 2 può essere altresì ottenuto mediante l'utilizzo di un microcompressore, di una bomboletta usa e getta di aria compressa, o di un qualsiasi sistema che generi aria compressa ad una pressione sufficiente a mandare in pressione l'elemento gonfiabile 2.
Per quanto riguarda un eventuale sgonfiaggio comandato dell'elemento gonfiabile 2, al posto della valvola a comando manuale 6 sopra indicata, si possono utilizzare elettro-valvole miniaturizzate.
Lo sgonfiaggio può essere anche ottenuto, a seconda dei casi e delle applicazioni previste, progettando ad hoc un sistema meccanico o elettronico da posizionare in aree preposte e di facile accesso all’utente che potrà così decidere di svuotare, in modo parziale o totale, l'elemento gonfiabile 2.
Alternativamente, secondo una variante di realizzazione, al posto della valvola di sgonfiaggio 6, si utilizza una cannula di sgonfiaggio fuoriuscente dall'elemento gonfiabile 2, avente diametro calibrato in funzione di un prestabilito tempo di sgonfiaggio da ottenere.
In sostanza, secondo la presente divulgazione, quando un articolo indossabile 3a, 3b, 3c ha una forma o taglia leggermente superiore alla taglia reale o forma della porzione del corpo di un utente, l'elemento gonfiabile 2 di una qualsiasi delle forme di realizzazione sopra indicate viene gonfiato per colmare tale differenza.
Ciascuno tra il dispositivo di adattamento di taglia 210 della terza forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia 310 della quarta forma di realizzazione, il dispositivo di adattamento di taglia 410 della quinta forma di realizzazione ed il dispositivo di adattamento di taglia 510 della sesta forma di realizzazione, essendo posto tra il corpo del motociclista e la rispettiva protezione rigida 212, 312, 412, 512, 3c, consente di mantenere ferma quest'ultima in caso di caduta. Infatti, qualora la tuta da motociclista 3b fosse leggermente sovradimensionata rispetto al corpo dell'utente, potrebbe esservi il rischio che in caso di caduta la protezione rigida 212, 312, 412, 512 si sposti, lasciando esposte le articolazioni che è destinata a proteggere. Un analogo vantaggio si riscontra anche per il dispositivo di adattamento di taglia 610 della settima forma di realizzazione per il protettore della schiena 3c.
I dispositivi di adattamento di taglia 10, 110, 210, 310, 410, 510, 610 mostrati nelle figure sono esemplificativi; rimane infatti inteso che un articolo indossabile potrebbe essere fornito di solo alcuni di tali dispositivi, o potrebbe essere fornito di dispositivi di protezione aventi forme e/o posizioni differenti rispetto a quelle mostrate.
In altre parole, i dispositivi di adattamento di taglia 10, 110, 210, 310, 410, 510, 610 si differenziano per la sagoma, o profilo, complessiva, la quale è scelta in funzione del tipo di articolo indossabile a cui ciascuno di essi è associato e a seconda della regione da proteggere. Per il resto, i dispositivi di adattamento di taglia 10, 110, 210, 310, 410, 510, 610 includono sostanzialmente i medesimi elementi strutturali.
Per questo motivo, per semplicità di esposizione, nel seguito si farà riferimento solamente al dispositivo di adattamento di taglia 10, fermo restando che la medesima descrizione vale analogamente anche per i dispositivi di adattamento di taglia 110, 210, 310, 410, 510, 610.
II dispositivo di adattamento di taglia 10 comprende un elemento gonfiabile 2, gonfiabile mediante un fluido, per esempio aria, includente due pareti 21 , 22 contrapposte, nell’esempio in materiale impermeabile a detto gas/aria, e tra loro associate, nell’esempio fissate a tenuta di gas, a formare una camera interna 25. L’elemento gonfiabile 2 include altresì una struttura tessile, cosiddetta struttura a doppio strato, indicata con il numero di riferimento 331 , la quale è alloggiata nella camera 25.
La struttura 331 include due maglie 29, 30, formanti in pratica due strati, in cui tali maglie 29, 30 sono tra loro contrapposte e collegate mediante una pluralità di elementi tiranti 27.
In pratica, le due pareti 21 , 22 formano un involucro nel quale è alloggiata la struttura 331 includente le due maglie 29, 30. In particolare, ciascuna maglia 29, 30 è associata ad una rispettiva parete 21 , 22, in modo tale che la struttura 331 sia inserita a sandwich tra le due pareti 21, 22.
Con il termine "elemento tirante" 27 si intende un elemento o entità avente la funzione di tenere unite o vincolate o ferme due o più parti (nell'esempio le maglie 29, 30) dell’elemento gonfiabile 2, almeno quando quest’ultimo è in condizione gonfiata. In particolare, quando l'elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata gli elementi tiranti 27 sono tensionati a trazione.
Nell’esempio gli elementi tiranti 27 sono di tipo filiforme, e sono elementi flessibili ed inestensibili. Pertanto, essi sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensionamento e sono collassati nella camera interna 25, mentre quando l’elemento gonfiabile 2 è in condizione gonfiata essi sono sottoposti a trazione, come illustrato a titolo esemplificativo in figure 5 e 6.
In una variante di realizzazione, non illustrata nei disegni, gli elementi tiranti oltre ad essere di tipo filiforme e flessibili, sono elementi elastici. Pertanto, essi sono opportunamente dimensionati in modo che, quando l’elemento gonfiabile è in condizione di riposo, essi sono preferibilmente non soggetti a tensionamento, o eventualmente ad un leggero tensionamento, mentre quando l’elemento gonfiabile è in condizione gonfiata essi sono tesi fino a raggiungere una maggiore estensione ed un maggiore tensionamento.
In particolare, secondo la presente divulgazione è preferibile che gli elementi tiranti 27 siano distribuiti in modo fitto nell’elemento gonfiabile 2, per esempio con una densità di almeno un elemento tirante ogni cm<2>di superficie dell’elemento gonfiabile 2, ancor più preferibilmente, sempre a titolo di esempio, con densità compresa tra 1 e 15 fili ogni cm<2>di superficie dell’elemento gonfiabile 2, preferibilmente tra 4 e 6 fili ogni cm<2>.
Osservando le sezioni illustrate nelle figure allegate, si può rilevare che gli elementi tiranti 27 sono distribuiti in modo sostanzialmente omogeneo nella camera interna 25.
Come sopra anticipato, nell’esempio, gli elementi tiranti 27 sono tiranti flessibili e hanno forma di fili, e sono realizzati per esempio in poliestere o poliammide, di spessore compreso tra circa 500 e circa 1000 decitex (unità di lunghezza di un filo continuo o di un filato), ed hanno estremità 27a, 27b fissate alle rispettive porzioni di maglie 29, 30 che collegano. Ancor più in particolare, ciascun filo 27 include un fascio di fibre continue prive di torsione che fuoriescono da un unico punto della rispettiva maglia 29, 30.
Nell’esempio illustrato, ciascuna maglia 29, 30 ha estensione tale da foderare quasi interamente una rispettiva parete 21 , 22.
In sostanza, l’elemento gonfiabile 2 include una struttura tessile 331, o corpo, prefabbricata includente le due maglie 29, 30, o due tessuti, e due pareti 21 , 22, o fogli, nell’esempio impermeabili al gas. Una prima parete 21 è disposta e fissata stabilmente dalla parte di una prima maglia 29, mentre la seconda parete 22 è disposta e fissata stabilmente dalla parte della seconda maglia 30.
Le maglie 29, 30 sono realizzate in materiale poliestere o poliammide.
Le due pareti 21 , 22 o fogli sono realizzate in un foglio di materiale flessibile e a tenuta di gas, ad esempio di poliammide o poliuretano, e sono contrapposte l’una rispetto all’altra, e fissate perimetralmente lungo i loro bordi perimetrali 23, 24.
Per esempio le due pareti 21 , 22 sono realizzate in un materiale a tre strati prodotto dalla GORETEX® e commercializzato con il nome Jumbo. Alternativamente, per esempio, si può utilizzare un film morbido e flessibile poliuretanico o in poliammide il quale viene provvisto di uno strato di collante per il fissaggio alle maglie 29, 30.
Alternativamente ancora, si può utilizzare qualsiasi materiale impermeabile, compatibile con processi di incollaggio o saldatura a caldo per l'incollaggio alle maglie 29, 30.
In una variante di realizzazione le pareti 21, 22 sono realizzate in un laminato (visibile parzialmente in figura 30 ed in figura 31), il quale è normalmente utilizzato come fodera per abbigliamento ed include un uno strato di tessuto 22a, nell'esempio in nylon 100% (che rappresenta circa il 65% in peso del laminato) ed uno strato di colla 22b, nell'esempio un film di colla (che rappresenta circa il 35% in peso del laminato), per esempio colla poliuretanica, distribuita sullo strato di tessuto 22a, mediante spalmatura a rullo.
Ancor più in particolare ciascuna maglia 29, 30 è fissata stabilmente alla superficie della rispettiva parete 21 , 22, mediante un film di colla (indicato per esempio con il numero 15, 16 in figura 30) oppure simili fissaggi.
Nel caso di utilizzo del laminato il film di colla 15, 16 è disposto a contatto con il rispettivo strato di colla 22b del laminato.
Gli elementi tiranti 27 hanno estremità opposte 27a, 27b fissate stabilmente alla rispettiva maglia 29, 30. Il fissaggio in corrispondenza delle estremità opposte 27a, 27b degli elementi tiranti 27 è, ad esempio, ottenuto mediante semplice inserimento o intreccio di elementi tiranti 27 tra le trame della maglia 29, 30 come visualizzato in figura 2.
In pratica, nell’esempio illustrato nelle figure, gli elementi tiranti 27 sono ottenuti mediante un determinato numero di fili i quali sono fissati a tratti alterni all’una maglia 29, e consecutivamente all’altra maglia 30. In altre parole, ciascun filo è infilato al di sotto di una trama della prima maglia 29, è curvato verso la maglia opposta 30, ed è collegato nel medesimo modo alla maglia opposta 30, e via così. Alternativamente gli elementi tiranti 27 sono collegati alla maglia 29, 30 mediante intreccio oppure mediante legatura, o simili fissaggi.
Alternativamente, ciascun elemento tirante 27 è un filo integralmente interlacciato con, o si evolve in continuo da, entrambe dette prima e seconda maglia 29, 30. In pratica il filo/elemento tirante 27 fuoriesce dall'una di dette prima e seconda maglia 29, 30 ed è integralmente interlacciato con l'altra di dette prima e seconda maglia 29, 30.
L'insieme delle due maglie 29, 30 e degli elementi tiranti 27 forma un cosiddetto tessuto tridimensionale 3D o a doppia frontura.
Inoltre, l’una maglia 29 è fissata stabilmente all’altra maglia 30 mediante cuciture, o simili fissaggi, in corrispondenza del perimetro 281 delle maglie 29, 30, come illustrato in figure 3 e da 5 a 8.
Con riferimento alle figure da 27 a 31, il dispositivo di adattamento di taglia 10 secondo la presente divulgazione, appena descritto, è realizzato nel modo seguente.
Si predispone in via preliminare una struttura 331 comprendente una coppia di maglie 29, 30 in posizione contrapposta ad una prefissata distanza; alle maglie 29, 30 vengono legate, o in altro modo fissate, estremità 27a, 27b degli elementi tiranti 27, in cui la lunghezza di detti elementi tiranti 27 è scelta in modo tale da determinare una distanza massima reciproca D tra le maglie 29, 30 corrispondente ad una massima espansione locale dell’elemento gonfiabile 2 in condizione gonfiata.
Le maglie 29, 30 vengono in particolare opportunamente tagliate a disegno secondo la sagoma dell'elemento gonfiabile da ottenere. In figura 27, la struttura 331 è illustrata leggermente gonfiata in modo da consentire di intendere la presenza degli elementi tiranti 27, ed è indicata con profilo sostanzialmente rettangolare per semplicità di esposizione.
E' chiaro tuttavia che la struttura 331 ha forma e dimensioni sostanzialmente equivalenti ad un rispettivo elemento gonfiabile 2 da ottenere; inoltre, come detto sopra, la lunghezza degli elementi tiranti 27 è scelta in modo tale da determinare una distanza massima reciproca tra le maglie 29, 30 corrispondente ad una massima espansione locale del rispettivo elemento gonfiabile 2 in condizione gonfiata.
Un bordo 44 della maglia 29 viene cucito ad un rispettivo bordo 46 della maglia 30 ad essa affacciata (linea di cucitura indicata con 47 in figura 28 e in figura 29). In figura 27 e figura 28, l'operazione di cucitura è esemplificata con aghi 49, tuttavia si evidenzia che le cuciture 47 possono essere eseguite a macchina o con altre attrezzature convenzionali per un tecnico del settore. La linea di cucitura 47 segue sostanzialmente il perimetro 281 della struttura 331.
Ancor più in particolare, nell'esempio, la cucitura 47 è una cucitura rettilinea, realizzata con filo per esempio di poliammide, e includente da 2 a 3 punti/cm (vale a dire un passo di cucitura compreso tra 3 e 5 mm circa).
Prima di completare la cucitura 47, la cannula 5 per il collegamento con la pompetta 4 viene inclusa tra le maglie 29, 30.
In figura 29 è illustrato un particolare della cucitura 47, in cui appare evidente come il filo di cucitura passa trasversalmente tra le due maglie 29, 30, stringendole a diretto contatto reciproco.
La struttura 331 viene racchiusa tra i fogli o pareti 21 , 22 di materiale morbido e a tenuta di gas, ad esempio di poliuretano o poliammide o il suddetto laminato sopra menzionato, in cui le pareti 21 , 22 hanno un'estensione superficiale maggiore di detta struttura 331.
Nell'esempio, le pareti 21 e 22 vengono incollate alle rispettive maglie 29, 30 per mezzo di un film di colla, nell'esempio un film poliuretanico avente spessore di circa 100 pm, indicato con i numeri 15, 16, utilizzando una pressa calda 160 (che ad esempio lavora a temperature comprese tra circa 140 °C e 180 °C, preferibilmente a circa 150 °C) per favorire l'adesione e l'incollaggio reciproco. In particolare ciascun film di colla 15, 16 è incluso tra una maglia 29, 30 della struttura 331 , ed il rispettivo foglio 21 , 22, come illustrato in figura 30.
Ancor più in particolare, ciascun film di colla 15, 16 è fissato mediante pressa calda 160 al rispettivo foglio 21 , 22 in una prima fase del procedimento come illustrato in figura 32, a formare uno strato composito 21', 22' (figura 33). Se si utilizza il suddetto laminato, l'incollaggio avviene disponendo il film di colla 15, 16 dalla parte dello strato di colla 22b del laminato.
In un secondo momento, la struttura 331 (che è già stata cucita perimetralmente) viene inclusa tra i due strati compositi 21', 22'.
Le due pareti 21 , 22 hanno porzioni perimetrali 23, 24 che sporgono rispetto alle maglie 29, 30. In pratica, le due pareti 21 , 22 hanno una estensione superficiale maggiore delle rispettive maglie 29, 30, cosicché le porzioni perimetrali 23, 24 possono essere tra loro collegate a tenuta stagna mediante i rispettivi film di colla 15, 16, così da incollare e bloccare anche la cannula 5. In pratica, tali porzioni perimetrali 23, 24 vengono collegate a tenuta stabilmente, per esempio mediante termosaldatura con la suddetta pressa 160, lungo tutto il bordo perimetrale 28 in modo da contenere la struttura 331 e rendere la camera interna 25 a tenuta di gas. Per quanto riguarda la cannula 5, è chiaro che essa può essere realizzata in qualsiasi altro materiale, oltre a quelli sopra menzionati, a patto che sia compatibile con i materiali ed i collanti usati in modo da assicurare la tenuta stagna del gonfiaggio.
E' da notare che le porzioni perimetrali 23, 24 possono essere opportunamente sagomate per formare i suddetti lembi 131 , 141 del dispositivo di adattamento di taglia 10. Tali porzioni perimetrali 23, 24 sono ulteriormente utili per unire, per esempio cucire, il dispositivo di adattamento di taglia 10 all'articolo indossabile 3a, 3b, 3c a cui è associato.
Un altro vantaggio risiede nel fatto che le pareti 21 , 22 vossono essere fissate, ad esempio mediante il suddetto incollaggio a pressa calda per un tempo di 20 secondi (nel caso dell'impiego del suddetto laminato il collante si trova, come detto, già spalmato sullo strato 22b della rispettiva parete 21 , 22), alle rispettive maglie 29, 30 con un unico passaggio. In particolare, l'intera superficie esterna delle maglie 29, 30 è fissata in un unica fase alla rispettiva parete 21 , 22.
Si osserva inoltre che la cucitura 47 dà un vantaggio pratico anche da un punto di vista manifatturiero, in quanto durante le fasi di lavorazione, le maglie 29, 30 non si muovono l'una rispetto all'altra.
Si è riscontrato inoltre che l'impiego del laminato fornisce soddisfacenti risultati. In particolare, il film di colla 15, 16 da un lato ha una elevata aderenza con il laminato (avvenendo un incollaggio direttamente con lo strato di colla 22b) e dall'altro lato penetra nelle maglie 29, 30, in modo da chiudere i pori delle maglie 29, 30.
In questo modo, si garantisce un'elevata impermeabilità dell'elemento gonfiabile 2, senza perdita di tenuta grazie alla distribuzione del film di colla 15, 16 nei pori della maglie 29, 30.
II laminato ha inoltre un'elevata leggerezza ed al tempo stesso conferisce elevata resistenza all'elemento gonfiabile 2. Inoltre, lo strato di tessuto 22a del laminato è un tessuto inestensibile che contrasta un'eventuale formazione di bolle durante le fasi di lavorazione.
Lo strato di tessuto 22a essendo flessibile si adatta inoltre ad eventuali spostamenti reciproci che avvengono tra il film di colla 15, 16 e il laminato stesso durante il fissaggio in pressa 160.
Secondo un aspetto della presente divulgazione, con riferimento alle figure da 23 a 26, il dispositivo può includere cuciture 26 che si estendono trasversalmente tra l’una 29 delle maglie e l’altra 30 delle maglie. Tali cuciture 26 definiscono una linea di cucitura L o una zona di cucitura. In questo modo, lungo la linea o zona di cucitura L lo spessore della struttura 331 in condizione gonfiata è ulteriormente limitato. In pratica, le opposte maglie 29 e 30 sono tra loro cucite o comunque unite in modo da limitare o impedire il loro spostamento relativo.
Ne consegue che in corrispondenza della linea di cucitura L è permesso un piegamento ad angolo, facilitato dal limitato spessore, e al tempo stesso, le porzioni libere 26b permettono una diffusione o flusso deN'aria/fluido all'interno dell’elemento gonfiabile 2.
La cucitura 26 può essere lineare diritta o estendersi lungo una linea chiusa, ad esempio anello chiuso.
In figure 24 e 26 sono illustrate fasi successive di lavorazione del dispositivo di adattamento di taglia 10, in cui le pareti 21, 22 vengono associate da parti opposte alla struttura 331 e successivamente l’intero dispositivo 10 viene piegato.
In pratica le cuciture 26 consentono ad un elemento gonfiabile 2 di piegarsi o ruotare secondo una linea L stabilita (ad esempio, per consentire al dispositivo di adattamento di taglia 10 di aderire ad una porzione curva del corpo dell'utilizzatore e di rimanere piegato anche in condizione gonfiata), favorendo ulteriormente la vestibilità e limitando il disagio, per esempio durante i movimenti del corpo.
Analogamente, anche gli altri dispositivi di adattamento di taglia 110, 210, 310, 410, 510, 610 possono essere realizzati, secondo necessità, con cuciture 26 per permettere al dispositivo di adattamento di taglia 110, 210, 310, 410, 510, 610 di assumere opportune piegature anche in condizione gonfiata, in modo da disporsi nel modo più efficace per l'adattamento della taglia.
Secondo un altro aspetto della presente divulgazione, come sopra anticipato, ciascuno dei dispositivi di adattamento di taglia 10, 110, 210, 310, 410, 510, 610 può essere realizzato facilmente secondo una qualsiasi forma o sagoma, soprattutto nel caso di forme o sagome complesse, includenti più porzioni, o più diramazioni, o più appendici.
A questo riguardo, si forniscono inizialmente due strutture tessili 331 includenti ciascuna una coppia di maglie 29 e 30, 329 e 330 alle quali sono legate, o in altro modo fissate, estremità di elementi tiranti 27. Ciascuna maglia 29, 30, 329, 330 ha forma e dimensioni sostanzialmente equivalenti ad una porzione dell’elemento gonfiabile 2 da ottenere (in figura 20 è illustrata per esempio la coppia di maglie 29, 30 destinata a formare una prima porzione/appendice e la coppia di maglie 329, 330 destinata a formare una seconda porzione/appendice); inoltre, la lunghezza degli elementi tiranti 27 è scelta in modo tale da determinare una distanza massima reciproca tra le maglie 29 e 30, 329 e 330 di ciascuna coppia che sia corrispondente ad una massima espansione locale della rispettiva porzione dell’elemento gonfiabile 2 in condizione gonfiata.
Un bordo 342 della maglia 29 viene cucito ad un rispettivo bordo 343 della maglia 329, ed analogamente vengono cuciti i bordi 344 e 345 delle rispettive maglie opposte 30, 330 (linea di cucitura indicata con 346 in figura 20). In questo modo si uniscono tra loro le coppie di maglie 29 e 329, 30 e 330, di fatto ottenendo un corpo unico 331 a, dotato di tiranti 27, avente una superficie pari alla somma delle superfici delle maglie 29 e 329, o 30 e 330 rispettivamente. Si noti che i tiranti 27 della prima coppia di maglie 29 e 30 potrebbero avere lunghezze diverse rispetto ai tiranti 27 della seconda coppia di maglie 329 e 330, a seconda della rispettiva porzione di elemento gonfiabile 2 da realizzare e del suo massimo spessore ammesso in condizione gonfiata.
Lungo bordi periferici o perimetrali 347 del corpo unico 331 a così ottenuto, la maglia 29, 329 di ciascuna coppia viene cucita alla rispettiva maglia opposta 30, 330 (linee di cucitura indicate con 348). In figura 20, l'operazione di cucitura è esemplificata con aghi 349, tuttavia è evidente che le cuciture 346, 348 possono essere eseguite a macchina.
Le strutture 331 formanti detto corpo unico 331 a vengono racchiuse tra le pareti o fogli 21 , 22 (figura 21) di materiale morbido e a tenuta di gas, ad esempio di poliuretano o poliammide, aventi un'estensione superficiale maggiore di detto corpo unico 331 a. Nell'esempio, i fogli 21 e 22 vengono incollati alle rispettive maglie 29, 30, 329, 330 per mezzo di una colla poliuretanica, utilizzando una pressa calda 360 (che ad esempio lavora a temperature di circa 150 °C) per favorire l'adesione e l'incollaggio reciproco. I bordi periferici 23, 24 dei fogli 21 e 22, in corrispondenza dei quali non sono racchiuse le maglie 29, 30, 329, 330 formanti il corpo unico 331 a, si incollano l'uno all'altro in modo sigillato e a tenuta di gas. Si ottiene pertanto un elemento gonfiabile 2, che comprende entrambi i fogli o pareti 21 e 22 come guaina esterna, e maglie 29 e 30, 329 e 330 che aderiscono internamente alle pareti 21 , 22 rispettivamente.
L'oggetto della presente divulgazione è stato fin qui descritto con riferimento a forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possono esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell’ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito annesse.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) atto ad essere associato ad un articolo indossabile (3a, 3b, 3c), detto dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) comprendendo un elemento gonfiabile (2) definente una camera interna (25), in cui detto dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) include una pluralità di elementi tiranti (27) disposti in detta camera interna (25) e fissati a porzioni superficiali opposte (21, 22; 29, 30; 329, 330) dell'elemento gonfiabile (2).
  2. 2. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo la rivendicazione 1 , in cui detto elemento gonfiabile (2) include una prima parete (21) ed una seconda parete (22) tra loro associate a formare detta camera interna (25), ed una struttura tessile (331 , 331 a) alloggiata in detta camera interna (25), detta struttura tessile (331 , 331 a) includendo una prima maglia (29; 329) ed una seconda maglia (30; 330) tra loro contrapposte ed associate ciascuna ad una rispettiva parete (21 , 22), in cui dette prima e seconda maglia (29, 30; 329, 330) sono tra loro collegate mediante detta pluralità di elementi tiranti (27).
  3. 3. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detti elementi tiranti (27) sono di tipo flessibile.
  4. 4. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo la rivendicazione 1 , 2 o 3, in cui detti elementi tiranti (27) hanno forma di fili.
  5. 5. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, in cui ciascuna di dette prima e seconda maglia (29, 30; 329, 330) è incollata alla rispettiva parete (21 , 22).
  6. 6. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5, in cui detti elementi tiranti (27) sono distribuiti con una densità superficiale di almeno un elemento tirante (27) ogni cm<2>di superficie della rispettiva maglia (29, 30, 329, 330).
  7. 7. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 6, in cui detti elementi tiranti (27) hanno estremità (27a, 27b) interlacciate in continuo rispettivamente con dette prima maglia e seconda maglia (29, 30, 329, 330).
  8. 8. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, in cui detta prima maglia (29, 329) e detta seconda maglia (30, 330) sono unite tra loro a diretto contatto lungo bordi perimetrali (44, 46, 281 , 347) mediante cucitura (47, 348).
  9. 9. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta prima parete (21) e detta seconda parete (22) hanno estensione superficiale maggiore rispetto alla rispettiva maglia (29, 30; 329, 330) e sono fissate tra loro a tenuta lungo rispettivi bordi perimetrali (28, 23, 24).
  10. 10. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di gonfiaggio (4, 5) collegati pneumaticamente a detto elemento gonfiabile (2).
  11. 11. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo la rivendicazione 10, in cui detti mezzi di gonfiaggio (4, 5) sono atti a gonfiare detto elemento gonfiabile (2) gradualmente.
  12. 12. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi di sgonfiaggio (6a) collegati pneumaticamente a detto elemento gonfiabile (2).
  13. 13. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto elemento gonfiabile (2) è conformato a fascia ed è atto ad essere inserito in una calzatura (3a).
  14. 14. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110) secondo la rivendicazione 13, in cui detto elemento gonfiabile (2) è curvato a forma di "C" ed include rispettivamente una porzione centrale (12) avente una direzione principale di sviluppo (X), e due ali laterali (13, 14) che si estendono secondo una rispettiva direzione (Y1 , Y2) formante angolo rispetto alla direzione di sviluppo (X) della porzione centrale (12).
  15. 15. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110) secondo la rivendicazione 14, comprendente un sottopiede (9) collegato a detto elemento gonfiabile (2).
  16. 16. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna tra dette prima parete (21) e seconda parete (22) è un laminato includente un primo strato (22a) ed un secondo strato (22b).
  17. 17. Dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo la rivendicazione 16, in cui detto primo strato (22a) è un tessuto e detto secondo strato (22b) è uno strato di colla.
  18. 18. Articolo indossabile (3a, 3b, 3c) includente un dispositivo di adattamento di taglia (10, 110, 210, 310, 410, 510, 610) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 17.
  19. 19. Articolo indossabile (3a, 3b) secondo la rivendicazione 18, in cui detto articolo indossabile è scelto tra il gruppo includente una calzatura (3a), un indumento, una tuta da motociclista (3b), un casco, un guanto, un protettore per la schiena (3c) e un protettore toracico.
  20. 20. Articolo indossabile (3b) secondo la rivendicazione 19, in cui detta tuta da motociclista (3b) include almeno una protezione rigida (212, 312, 412, 512), ed in cui detto dispositivo di adattamento di taglia (210, 310, 410, 510) è posto in corrispondenza di detta almeno una protezione rigida (212, 312, 412, 512).
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