ITTO20010253A1 - Elemento strutturale per una sospensione di un autoveicolo e procedimento per la sua realizzazione. - Google Patents

Elemento strutturale per una sospensione di un autoveicolo e procedimento per la sua realizzazione. Download PDF

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ITTO20010253A1
ITTO20010253A1 IT2001TO000253A ITTO20010253A ITTO20010253A1 IT TO20010253 A1 ITTO20010253 A1 IT TO20010253A1 IT 2001TO000253 A IT2001TO000253 A IT 2001TO000253A IT TO20010253 A ITTO20010253 A IT TO20010253A IT TO20010253 A1 ITTO20010253 A1 IT TO20010253A1
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IT
Italy
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structural element
folding
semi
flaps
finished product
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IT2001TO000253A
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Michele Spina
Guido Sebastiano Alesso
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Sistemi Sospensioni Spa
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    • B60G2206/10Constructional features of arms

Description

DESCRIZIONE dell'invenzione industriale dal titolo: "Elemento strutturale per una sospensione di un autoveicolo e procedimento per la sua realizzazione"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un elemento strutturale per una sospensione di un autoveicolo, in particolare un braccio di una sospensione, presentante una struttura scatolare, come specificato nel preambolo della rivendicazione 1, ed inoltre ad un procedimento per la realizzazione di un tale elemento, come specificato nel preambolo della rivendicazione 21.
Elementi a struttura scatolare, utilizzati in bracci di sospensioni di autoveicoli, sono attualmente realizzati disponendo in relazione affacciata due distinte porzioni, o semigusci, ottenute in modo convenzionale mediante operazioni di stampaggio, e procedendo quindi al fissaggio di tali porzioni, ad esempio mediante saldatura lungo almeno una parte del loro perimetro.
Scopo della presente invenzione è fornire un elemento strutturale a struttura scatolare, in particolare un braccio di una sospensione automobilistica, ed un procedimento per la sua realizzazione, che permettano di superare gli inconvenienti tipici degli elementi a struttura scatolare di attuale produzione e dei procedimenti per la loro realizzazione, rendendone disponibili forme di attuazione che siano strutturalmente più resistenti ed atte ad essere realizzate in modo meno costoso e con una minore quantità di sfridi.
Questi ed altri scopi e vantaggi, che risulteranno più chiari a fronte della descrizione che segue, sono raggiunti attraverso l'elemento strutturale a struttura scatolare ed il procedimento per la sua realizzazione secondo la presente invenzione. Tale elemento strutturale ed il relativo procedimento di realizzazione si caratterizzano per quanto definito nelle annesse rivendicazioni, ed in particolare per il fatto che l'elemento è costituito da una prima ed una seconda porzione di braccio conformate a guisa di semigusci e ottenute da due falde integrali di un unico elemento sagomato ad estensione prevalentemente piana, realizzato mediante tranciatura a partire da un materiale in foglio essenzialmente rigido e plasticamente deformabile, per ripiegatura di tale elemento sagomato secondo almeno una linea prestabilita, in modo da disporne le suddette falde in relazione sostanzialmente affacciata.
Di seguito l'invenzione sarà descritta in modo più dettagliato, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni allegati, in cui:
la figura 1 è una vista prospettica di un elemento strutturale a struttura scatolare, secondo una prima forma di realizzazione preferenziale dell'invenzione, utilizzato come braccio di una sospensione per autoveicolo;
la figura 2 è una seconda vista prospettica dell'elemento strutturale di figura 1;
la figura 3 illustra il profilo in pianta del semilavorato di partenza da cui è ricavato l'elemento strutturale delle figure 1 e 2;
la figura 4 mostra una vista frontale del semilavorato della figura 3, sezionata secondo un piano A-A, in cui sono indicate mediante linea tratteggiata le successive fasi di piegatura necessarie per la realizzazione secondo l'invenzione dell'elemento strutturale delle figure 1 e 2;
le figure dalla 5A alla 5D riportano alcuni esempi di combinazioni delle forme delle due porzioni costituenti un elemento strutturale secondo 1<1 >invenzione;
le figure dalla 6A alla 6F illustrano diverse possibili tipologie di realizzazione dei lembi di giunzione delle due porzioni di un elemento strutturale secondo l'invenzione;
le figure 7A e 7B mostrano due esempi di montaggio di un dispositivo di collegamento intermedio, in particolare di una boccola ad asse verticale, fra le due porzioni di un elemento strutturale secondo l'invenzione;
le figure dalla 8A alla 8D illustrano alcuni esempi di forme che può assumere la sezione di un elemento strutturale secondo l'invenzione; la figura 9 è una vista prospettica di un'ulteriore forma di realizzazione preferenziale di un elemento strutturale a struttura scatolare secondo 1'invenzione;
la figura 10 è una vista prospettica di un semilavorato da cui si ottiene per piegature successive l'elemento strutturale della figura 9; la figura 11 è una vista prospettica che illustra un esempio di utilizzo dell'elemento strutturale della figura 9 per entrambi i bracci sinistro e destro di una sospensione per autoveicolo;
la figura 12 è una vista prospettica di un'altra forma di realizzazione preferenziale di un elemento strutturale a struttura scatolare secondo 1 'invenzione;
le figure dalla 13A alla 13D sono una vista in pianta (figura 13A) e tre viste in sezione (figure 13B-13D) secondo tre diversi piani verticali dell'elemento strutturale della figura 12; e la figura 14 è una vista prospettica di un semilavorato da cui si ottiene per piegature successive l'elemento strutturale della figura 12.
Con riferimento alle figure 1 e 2, un braccio di una sospensione automobilistica, complessivamente indicato con 1, comprende un elemento strutturale 2 a struttura scatolare, di sezione sostanzialmente rettangolare, costituito da una prima ed una seconda porzione 3 e 4 a forma di semiguscio, rispettivamente superiore e inferiore. Tali porzioni 3 e 4 sono disposte in relazione affacciata tra loro rispetto ad un piano orizzontale π, che è vantaggiosamente parallelo ai piani su cui esse sono sostanzialmente sviluppate.
L'elemento strutturale 2 del braccio di sospensione 1 comprende un ramo rettilineo 5, costituito in parte dalla suddetta prima porzione 3 e in parte dalla seconda porzione 4. Il ramo 5 presenta una faccia laterale 5' sostanzialmente verticale (osservabile in figura 2), i cui spigoli superiore 16 e rispettivamente inferiore 17 corrispondono a linee di ripiegatura del manufatto. Al ramo 5 è raccordato, da parte opposta rispetto alla faccia 5', un secondo ramo 6 ad estensione curvilinea, costituito anch'esso in parte dalla porzione superiore 3 e in parte dalla porzione inferiore 4 del-1'elemento 2.
I rami 5 e 6 presentano dimensioni, forma e disposizione tali per cui le loro estremità libere si trovano ai vertici di un triangolo sostanzialmente rettangolo giacente su un piano preferibilmente complanare con il piano π.
Sulla faccia laterale del ramo rettilineo 5 raccordata con il ramo curvilineo 6, così come su entrambe le facce laterali di quest'ultimo, le due porzioni 3 e 4 affacciate dell'elemento strutturale 2 presentano lembi di giunzione 7a, 7b, 8a e 8b (quest'ultimo non visibile nelle figure 1 e 2), laddove i numeri 7 e 8 si riferiscono alle facce laterali del braccio aventi essenzialmente profilo in pianta concavo e rispettivamente convesso, mentre i due indici letterali a e b si riferiscono rispettivamente alle due porzioni superiore 3 e inferiore 4.
Nella modalità di realizzazione illustrata nelle figure 1 e 2 tali lembi sono del tipo a sovrapposizione: essi presentano cioè una medesima forma, essenzialmente piana e parallela al piano di giacitura dell'elemento sagomato costituente il semilavorato iniziale. Conseguentemente, dopo le operazioni di ripiegatura delle due falde del semilavorato secondo le linee 16 e 17, che conferiscono la definitiva disposizione spaziale alle due porzioni 3 e 4 dell'elemento strutturale 2, i lembi di giunzione risultano tra loro affacciati e sovrapposti rispetto al piano orizzontale π e possono così essere rigidamente collegati tra loro, preferibilmente mediante saldatura continua.
Come illustrato nelle figure dalla 6A alla 6F, in alternativa ad una forma e ad una disposizione a sovrapposizione, adatte al collegamento mediante saldatura continua (figura 6A), gli eventuali lembi di giunzione possono assumere forme e disposizioni diverse, ad esempio:
- forma e disposizione di testa per il fissaggio mediante saldatura continua (figura 6B);
- forma e disposizione a piattabanda per il fissaggio mediante saldatura a punti (figura 6C); - forma e disposizione a bordi sovrapposti per il fissaggio mediante rivettatura (figura 6D); oppure
- forma e disposizione a lembi sovrapposti di larghezza opportuna per il fissaggio mediante incollatura o aggraffatura (figure 6E, 6F).
I lembi di fissaggio 7a, 7b, 8a e 8b (figure 1 e 2) si interrompono prima dell'estremità libera del ramo curvilineo 6, laddove è ricavata una sede cilindrica 9 per accogliere un dispositivo di collegamento intermedio, quale una boccola 18 ad asse verticale (non raffigurata). La sede 9 è ottenuta dalla sovrapposizione di due fori circolari 9a e 9b, realizzati nelle porzioni superiore 3 e rispettivamente inferiore 4 dell'elemento strutturale 2, in modo tale da risultare tra loro coassiali al termine delle operazioni di piegatura secondo le linee 16 e 17. A livello della zona del ramo 6 circostante la sede 9, le due porzioni 3 e 4 dell'elemento 2 risultano pertanto semplicemente affacciate tra loro.
I fori 9a e 9b che individuano la sede 9 presentano vantaggiosamente rispettivi lembi circonferenziali 10a e 10b rivoltati verticalmente verso la cavità interna dell'elemento strutturale 2, atti a garantire il centraggio ed il bloccaggio del dispositivo di collegamento intermedio (boccola 18) fra le due porzioni affacciate 3 e 4.
Sul ramo curvilineo 6, in prossimità della zona di collegamento al ramo rettilineo 5, è formata un'ulteriore sede cilindrica 24 ad asse verticale, anch'essa adatta al fissaggio di un dispositivo di collegamento intermedio quale una boccola. Tale sede è ottenuta dalla sovrapposizione di due fori circolari 24a e 24b, realizzati nelle porzioni superiore 3 e rispettivamente inferiore 4 dell'elemento strutturale, in modo tale da risultare tra loro coassiali al termine delle operazioni di piegatura secondo le linee 16 e 17. Così come i fori 9a e 9b, anche i fori 24a e 24b presentano rispettivi lembi circonferenziali 25a e 25b, in questo caso rivoltati verticalmente verso l'esterno dell'elemento strutturale 2, anziché verso la cavità interna, ma aventi funzione analoga.
Una delle due estremità del ramo rettilineo 5 presenta due appendici Ila e llb, ciascuna associata ad una delle due porzioni affacciate 3 e 4, opportunamente sagomate e divaricate per vincolare stabilmente una boccola 12 ad asse orizzontale, impegnandosi con la superficie laterale cilindrica di quest <1>ultima.
All'estremità opposta del ramo 5 tre coppie di aperture non allineate 13a e 13b (queste ultime non osservabili nelle figure 1 e 2, ma nella sola figura 3) sono ricavate rispettivamente nelle due porzioni superiore 3 e inferiore 4 dell'elemento 2, in modo tale da risultare a due a due coassiali dopo le operazioni di ripiegatura. Ciascuna coppia di aperture, aventi preferibilmente forma circolare, definisce così una sede cilindrica 13 entro la quale è inserito un perno per il fissaggio di un organo a mensola 20 recante un supporto di articolazione 14. Il bloccaggio dell'organo a mensola 20, che si estende per parte della sua lunghezza entro la cavità interna della struttura scatolare ad un'estremità del ramo 5, può essere realizzato in diversi altri modi, ad esempio mediante rivettatura, come ben noto ad un tecnico del settore.
Nella figura 3 è riportata una vista in pianta del semilavorato di partenza, costituito da un elemento sagomato 2' con due falde 3' e 4', integralmente realizzate con esso e rispettivamente corrispondenti alle due porzioni 3 e 4 a forma di semiguscio dell'elemento scatolare. Il semilavorato 2' è ottenuto mediante tranciatura a partire da un foglio di acciaio, di alluminio o di materiale pla-stico (di tipo termoplastico o termoindurente, eventualmente rinforzato con l'aggiunta di fibre di vetro, di carbonio o di kevlar). Il materiale di partenza in forma di foglio può essere a spessore costante o differenziato (altresì detto multistrato). Si tratta in questo secondo caso di un particolare tipo di foglio, realizzato appositamente in base al tipo di applicazione, che presenta zone a diverso spessore in funzione dell'entità e della distribuzione delle sollecitazioni cui l'elemento strutturale è soggetto nel funzionamento.
Nell'esempio di realizzazione qui descritto il semilavorato di partenza presenta forma simmetrica rispetto ad un asse 15, come chiaramente osservabile nella figura 3. Sempre con riferimento a tale figura, è possibile inoltre individuare per ciascuna delle due falde 3' e 4' i particolari del pezzo finito sopra descritti, e cioè i due rami rettilineo 5 e curvilineo 6, i lembi di giunzione 7a, 7b, 8a e 8b, i fori circolari 9a, 9b e 24a, 24b rispettivamente definenti le sedi cilindriche ad asse verticale 9 e 24, le appendici sagomate Ila e llb per il serraggio della boccola 12 ad asse orizzontale, e i fori 13a e 13b per l'impegno dell'organo a mensola 20 recante il supporto di articolazione 14.
Di seguito verrà ora descritto il procedimento di realizzazione dell'elemento strutturale 2 secondo la presente invenzione. La prima operazione consiste nel tranciare il materiale di partenza in foglio per ottenere un semilavorato 2' (figura 3) opportunamente sagomato, in modo tale che le sue due falde integrali 3' e 4' corrispondano allo sviluppo in pianta delle porzioni a semiguscio 3 e 4 dell'elemento strutturale 2. A questo punto viene eseguita una prima serie di operazioni di sagomatura e piegatura, che coinvolgono essenzialmente i lembi di giunzione 7a, 7b, 8a e 8b, i bordi 10a, 10b e 25a, 25b dei fori circolari 9a, 9b e rispettivamente 24a, 24b, e le appendici Ila e llb, per conferire alle falde 3' e 4' la definitiva forma a semiguscio .
Nell'esempio qui descritto le due porzioni 3 e 4 dell'elemento strutturale 2 hanno la forma di semigusci concavi, cioè le rispettive sezioni secondo piani perpendicolari all'asse di simmetria 15 hanno profilo sostanzialmente concavo. E' comunque possibile predisporre tali porzioni in modo da ottenere diverse combinazioni di forma dei due semigusci, quali ad esempio concava/piatta, concava/convessa e convessa/convessa (figure dalla 5B alla 5D).
Una successiva fase della lavorazione secondo l'invenzione prevede la ripiegatura dell'elemento sagomato 2' di figura 3 secondo almeno una linea prestabilita, in modo tale da disporne le rispetti-ve porzioni 3 e 4 sostanzialmente affacciate tra loro. Con riferimento alla figura 4, nell'esempio di realizzazione considerato il semilavorato 2' viene sottoposto in sequenza ad una prima e ad una seconda operazione di piegatura ad angolo retto, rispettivamente secondo le linee 17 e 16, parallele tra loro e simmetriche rispetto all'asse 15, così da far combaciare le facce interne dei lembi di giunzione 7a, 7b, 8a e 8b.
Come noto, ciascuna delle operazioni di piegatura viene eseguita utilizzando ad esempio un'anima di forma prismatica (non raffigurata) la cui lunghezza è pari almeno a quella della linea di piegatura e la cui sezione forma almeno un angolo uguale all'angolo di piegatura desiderato. La piegatura viene così effettuata dapprima appoggiando una delle facce di piegatura dell'anima (cioè una delle facce dell'anima formanti l'angolo di piegatura desiderato) sulla faccia interna di una delle due falde del semilavorato, in modo che lo spigolo relativo al vertice di tale angolo si posizioni in corrispondenza della linea di piegatura sul semilavorato, e poi facendo ruotare l'altra falda del semilavorato intorno alla prestabilita linea di piegatura sino a mandarne la faccia interna in battuta contro la seconda delle suddette facce di piegatura.
Qualora siano previsti dispositivi di collegamento intermedi, quali boccole, una successiva fase del procedimento di realizzazione prevede l'inserimento di tali dispositivi. Nelle figure 7A e 7B sono illustrate due diverse soluzioni per il montaggio della boccola 18 ad asse verticale nella sede cilindrica 9. Come precedentemente descritto, la sede 9 è ottenuta dalla sovrapposizione dei due fori circolari 9a e 9b, formati nelle falde 3' e 4' del semilavorato 2' in posizione tale da disporsi coassiali tra loro a seguito delle suddette operazioni di piegatura. Tali fori sono inoltre preferibilmente provvisti di bordi circonferenziali 10a e 10b ripiegati verso l'interno dell'elemento 2 perpendicolarmente al piano di giacitura del foglio.
Con riferimento alla figura 7A, la boccola 18 viene stata inserita secondo la direzione indicata dalla freccia F nella sede 9, dove rimane bloccata per interferenza con le superfici laterali dei bordi 10a e 10b. Per facilitare il piantaggio della boccola è conveniente utilizzare un distanziatore estraibile 21 che trattenga in posizione le due porzioni affacciate 3 e 4 durante tale operazione. La figura 7B illustra una boccola 18 ad asse verticale, utilizzata come dispositivo di collegamento intermedio, provvista di una flangia 19 atta a fungere da fine corsa per l'inserimento nella sede 9.
Analoghe considerazioni valgono per l'eventuale montaggio di un ulteriore elemento di collegamento intermedio, quale una boccola, nella sede cilindrica 24 ad asse verticale.
Laddove siano previsti lembi di giunzione, come nell'esempio di realizzazione preferenziale qui considerato, dopo la piegatura si procede al fissaggio di tali lembi, nei modi precedentemente descritti con riferimento alle figure dalla 6A alla 6F (saldatura continua o a punti, rivettatura, incollatura, graffatura).
E' altresì possibile, in funzione di particolari esigenze di resistenza strutturale o di processo, completare la fabbricazione del braccio con l'introduzione di materiali di riempimento, quali schiume strutturali, nella cavità compresa all'interno della struttura scatolare.
Nella modalità di realizzazione preferenziale descritta con riferimento alle figure dalla 1 alla 4 l'elemento strutturale 2 ha una sezione di forma sostanzialmente rettangolare. E' comunque possibile realizzare strutture scatolari con sezioni di forma diversa, sia chiusa, quali ad esempio una forma triangolare, a goccia o a T coricata (figure dalla 8A alla 8C), sia aperta, quale ad esempio una forma a C (figura 8D).
Le figure 9 e 10 illustrano un'ulteriore forma di realizzazione preferenziale dell'invenzione, in cui a parti ed elementi analoghi o identici a quelli illustrati nelle figure precedenti sono stati assegnati gli stessi riferimenti numerici.
Tale forma di realizzazione si differenzia da quella precedentemente descritta con riferimento alle figure dalla 1 alla 4 per le seguenti caratteristiche .
Innanzitutto la sede cilindrica 9, suscettibile di accogliere un dispositivo di collegamento intermedio, quale una boccola 18 ad asse verticale (non raffigurata), è formata dal solo foro circolare 9a, provvisto di lembo circonferenziale IOa, realizzato nella porzione superiore 3 dell'elemento 2 . Il semilavorato 2 ' non presenta quindi più una forma simmetrica rispetto all'asse 15 (figura 10), dato che lo sviluppo laterale del ramo curvilineo 6 della falda 4' è interrotto a livello di uno spigolo 6', prima di formare una porzione terminale corrispondente a quella dell'altra falda in cui è realizzato il foro 9b.
Anche se non espressamente illustrato e descritto, è ovviamente possibile, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito dell'invenzione, realizzare la sede cilindrica 9 con un unico foro 9b nella porzione inferiore 4 dell'elemento strutturale 2.
Tale soluzione permette di ridurre ulteriormente i costi di produzione, grazie alla minimizzazione degli sfridi derivanti dalla lavorazione di tranciatura iniziale. Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che la realizzazione della sede cilindrica 9 mediante un solo foro 9a o 9b in una delle due porzioni 3 e 4 dell'elemento strutturale 2, anziché mediante entrambi i fori 9a e 9b nelle due porzioni 3 e 4, evita la necessità di definire stretti campi di tolleranza nel posizionamento reciproco di tali fori, contribuendo così ulteriormente alla riduzione dei costi di fabbricazione dell 'elemento.
Un'altra differenza tra questo secondo modo di realizzazione preferenziale ed il primo riguarda il sistema di fissaggio della boccola 12 ad asse orizzontale. In questo caso il fissaggio è garantito da una sede 22 chiusa circonferenzialmente, compresa tra due appendici semicircolari 22a e 22b, che si protendono longitudinalmente dai rami rettilinei 5 delle due porzioni 3 e 4 dell'elemento 2. Le appendici 22a e 22b presentano vantaggiosamente rispettivi lembi di giunzione 23a e 23b, che possono avere forme e disposizioni del tipo di quelle descritte a proposito dei lembi 7a, 7b, 8a, 8b per la giunzione dei rami 5 e 6 delle due porzioni affacciate 3 e 4.
La figura 11 evidenzia come l'elemento strutturale 2 possa essere utilizzato secondo l'invenzione per formare entrambi i bracci sinistro e destro di una medesima sospensione automobilistica, senza bisogno di differenziare i disegni ed i procedimenti di realizzazione dell'elemento destinato al braccio sinistro rispetto a quello destinato al braccio destro.
Facendo infine riferimento alle figure dalla 12 alla 14, in cui a parti ed elementi analoghi o identici a quelli illustrati nelle figure precedenti sono stati assegnati gli stessi riferimenti numerici, si osserva un'ulteriore variante di realizzazione dell'elemento strutturale 2 secondo l'in-venzione. Tale variante si differenzia dalla forma di attuazione precedentemente illustrata con riferimento in particolare alla figura 9, per il fatto che all'estremità del ramo rettilineo 5 opposta a quella in cui sono ricavate le sedi 13 per il fissaggio dell'organo a mensola 14 (non raffigurato), presenta una sede cilindrica 26 ad asse verticale anziché orizzontale.
La sede 26, che è suscettibile di accogliere un dispositivo di collegamento 28, quale una boccola (figura 12), è formata in maniera analoga alla sede cilindrica 9 all'estremità del ramo curvilineo 6 . Essa comprende infatti un solo foro circolare 26a, vantaggiosamente provvisto di un lembo circonferenziale 27a, realizzato nella porzione superiore 3 dell'elemento 2, come chiaramente osservabile in particolare nelle figure 13B e 13D, che mostrano due viste in sezione dell'elemento 2 secondo due diversi piani passanti per l'asse della sede 26.
Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, le forme di attuazione ed i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.

Claims (33)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento strutturale (2), in particolare per un braccio (1) di una sospensione di autoveicolo, presentante una struttura scatolare e comprendente una prima porzione sagomata (3) ed una seconda porzione sagomata (4) disposta affacciata alla prima, caratterizzato dal fatto che dette porzioni sagomate sono rispettivamente ottenute da una prima (3') ed una seconda (4') falda integrale di un semilavorato (2<1 >) in forma di elemento sagomato ad estensione prevalentemente piana, realizzato mediante tranciatura a partire da un materiale in foglio essenzialmente rigido e plasticamente deformabile, per ripiegatura di detto elemento sagomato secondo almeno una linea prestabilita (16, 17), in modo da disporre dette falde (3', 4') in relazione affacciata.
  2. 2. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 1, del tipo in cui il mantenimento stabile delle porzioni (3, 4) in relazione affacciata è realizzato da almeno un dispositivo di collegamento intermedio ad asse verticale (18, 28), distinto dalle suddette porzioni, caratterizzato dal fatto che almeno una falda integrale (3<1 >, 4') del semilavorato (2') presenta almeno un foro (9a, 9b, 24a, 24b, 26a) atto ad accogliere detto almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18, 28).
  3. 3. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che a detto almeno un foro (9a, 9b, 24a, 24b) su una falda (3', 4') del semilavorato (2<1 >) è associato un rispettivo foro (9b, 9a, 24b, 24a) sull'altra falda (4', 3'), posizionato in modo tale che al termine del procedimento di piegatura l'elemento strutturale (2) presenti almeno una coppia di fori coassiali (9a-9b, 24a-24b) definente una sede cilindrica (9, 24) per il montaggio di detto almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18).
  4. 4. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che i fori (9a, 9b, 24a, 24bf 26a) presentano rispettivi bordi perimetrali (10a, 10b, 25a, 25b, 27a) rivoltati parallelamente al loro asse in modo da definire superfici laterali di guida e ritegno per il montaggio di detto almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18, 28).
  5. 5. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18, 28) è una boccola, suscettibile di essere bloccata per interferenza con le superfici laterali interne dei bordi perimetrali (10a, 10b, 25a, 25b, 27a).
  6. 6. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la boccola (18, 28) è provvista di una flangia (19) atta a fungere da finecorsa per il montaggio della boccola.
  7. 7. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le falde (3', 4') del semilavorato (2') presentano rispettive pluralità di aperture (13a, 13b), posizionate in modo da risultare a due a due coassiali al termine del procedimento di piegatura e definire così una corrispondente pluralità di se-di cilindriche (13) per l'inserimento di mezzi di fissaggio di organi esterni di supporto (20).
  8. 8. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che tali organi esterni di supporto comprendono un organo a mensola (20) recante un supporto di articolazione (14).
  9. 9. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende una coppia di appendici sagomate (Ila, llb, 22a, 22b) atte a rinserrare una boccola (12) ad asse orizzontale, dette appendici essendo realizzate su entrambe le falde (3<1>, 4') del semilavorato (2') in modo tale da risultare tra loro affacciate al termine del procedimento di piegatura.
  10. 10. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che le appendici (22a, 22b) presentano forma tale da racchiudere una superficie laterale definente una sede cilindrica (22) atta ad accogliere la boccola (12) .
  11. 11. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le falde (3', 4') del semilavorato (2') presentano rispettivi lembi di giunzione (7a, 7b, 8a, 8b) sagomati e posizionati in maniera tale che dopo il procedimento di piegatura siano suscettibili di essere a due a due rigidamente uniti lungo almeno una porzione del loro sviluppo.
  12. 12. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti lembi (7a, 7b, 8a, 8b) sono sovrapposti e fissati tra loro mediante saldatura continua.
  13. 13. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti lembi (7a, 7b, 8a, 8b) sono giustapposti di testa e fissati tra loro mediante saldatura continua.
  14. 14 . Elemento strutturale secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti lembi (7a, 7b, 8a, 8b) presentano forma di piattabanda e sono fissati tra loro mediante saldatura a punti.
  15. 15. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti lembi (7a, 7b, 8a, 8b) sono sovrapposti e fissati tra loro mediante rivettatura.
  16. 16. Elemento strutturale secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detti lembi (7a, 7b, 8a, 8b) sono fissati tra loro mediante incollatura o graffatura.
  17. 17. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in uno dei materiali appartenenti all'insieme costituito da acciaio, alluminio, materiale plastico (sia termoplastico sia termoindurente) eventualmente caricato con fibre di rinforzo .
  18. 18. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nella cavità racchiusa dalle porzioni (3, 4) è introdotto un materiale di riempimento, quale una schiuma strutturale.
  19. 19. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il materiale di partenza da cui è ottenuto il semilavorato (2') è un foglio con zone di diverso spessore.
  20. 20. Elemento strutturale secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è suscettibile di formare indifferentemente un braccio (1) sinistro o destro di una medesima sospensione di un autoveicolo.
  21. 21. Procedimento di realizzazione di un elemento strutturale (2), in particolare per un braccio (1) di una sospensione di autoveicolo, presentante una struttura scatolare ed includente una prima porzione sagomata (3) ed una seconda porzione sagomata (4) disposta affacciata alla prima, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: predisporre mediante tranciatura un semilavorato (2') in forma di elemento sagomato ad estensione prevalentemente piana, partendo da un materiale in foglio essenzialmente rigido e plasticamente deformabile, detto elemento sagomato presentando una prima ed una seconda falda (3', 4') integrali con esso e di forma prefissata; ripiegare l'elemento sagomato (2') secondo almeno una linea prestabilita (16, 17), in modo tale da disporre le falde (3<1 >, 4') in relazione affacciata; e stabilizzare le porzioni (3, 4) in modo che permangano in relazione affacciata tra loro.
  22. 22. Procedimento secondo la rivendicazione 21, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: praticare almeno un foro (9a, 9b, 24a, 24b, 26a) in almeno una falda (3', 4') del semilavorato (2'), prima della ripiegatura di quest'ul-timo; dopo il procedimento di ripiegatura, inserire in detto almeno un foro (9a, 9b, 24a, 24b, 26a) almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18, 28).
  23. 23. Procedimento secondo la rivendicazione 22, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: per ciascun foro (9a, 9b, 24a, 24b) in una falda (3', 4') del semilavorato (2') praticare, prima del procedimento di ripiegatura, un corrispondente foro (9b, 9a, 24b, 24a) nell'altra falda (4', 3'), detti fori essendo posizionati in modo da risultare a due a due coassiali dopo la ripiegatura e definire così sedi cilindriche (9, 24) atte ad accogliere detto almeno un dispositivo di collegamento intermedio (18); al termine del procedimento di ripiegatura, inserire in ciascuna sede cilindrica (9, 24) il corrispondente dispositivo di collegamento intermedio (18).
  24. 24. Procedimento secondo la rivendicazione 22 o 23, caratterizzato dal fatto che comprende l'operazione di rivoltare bordi interni (10a, 10b, 25a, 25b, 27a) dei fori (9a, 9b, 24a, 24b, 26a) parallelamente al loro asse, prima dell'inserimento del dispositivo di collegamento intermedio (18, 28), in modo da realizzare superfici laterali di guida e ritegno per quest'ultimo.
  25. 25. Procedimento secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che, dopo l'operazione di rivoltare i bordi (10a, 10b, 25a, 25b, 27a) dei fori (9a, 9b, 24a, 24b, 26a), una boccola (18, 28) viene inserita in tali fori per interferenza con le superfici laterali dei loro bordi.
  26. 26. Procedimento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che la boccola (18, 28) è provvista di una flangia (19) e che il montaggio di tale boccola nella sua sede cilindrica (9, 24, 26) viene effettuato utilizzando la flangia (19) come elemento di finecorsa e la superficie piana di una delle due porzioni (3, 4) dell'elemento strutturale come superficie di riscontro per il finecorsa.
  27. 27. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 21 alla 26, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: realizzare nelle falde (3', 4') del semilavorato (2'), prima della ripiegatura, rispettive pluralità di aperture (13a, 13b), posizionate in modo da risultare a due a due affacciate e coassiali al termine della ripiegatura, per definire una corrispondente pluralità di sedi cilindriche (13); ed dopo la ripiegatura, inserire nelle sedi cilindriche (13) mezzi di fissaggio per organi esterni di supporto (20).
  28. 28. Procedimento secondo la rivendicazione 27, caratterizzato dal fatto che come organo esterno di supporto viene fissato all'elemento strutturale (2) un supporto di articolazione (14) recante un organo a mensola (20).
  29. 29. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 21 alla 28, caratterizzato dal fatto che: mediante l'operazione iniziale di tranciatura del profilo del semilavorato (2') vengono realizzate due appendici (Ila, llb, 22a, 22b), una per ciascuna falda (3', 4'), disposte in modo da risultare tra loro affacciate al termine della ripiegatura di tali falde; e che prima della ripiegatura, le appendici vengono sagomate in modo da essere suscettibili di rinserrare una boccola (12) ad asse orizzontale.
  30. 30. Procedimento secondo la rivendicazione 29, caratterizzato dal fatto che l'operazione di sagomatura conferisce alle appendici (22a, 22b) una forma tale per cui, dopo la ripiegatura, esse individuano una sede cilindrica (22), lateralmente chiusa, atta ad accogliere la boccola (12).
  31. 31. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 21 alla 30, caratterizzato dal fatto che comprende le operazioni di: prima della ripiegatura delle falde (3', 4') del semilavorato (2'), realizzare per piegatura lembi di giunzione (7a, 7b, 8a, 8b) aventi forma tale da risultare tra loro affacciati al termine della suddetta ripiegatura; e dopo la ripiegatura delle due falde (3', 4') del semilavorato (2'), collegare rigidamente i lembi di giunzione (7a, 7b, 8a, 8b) lungo almeno una porzione del loro sviluppo.
  32. 32. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 21 alla 31, caratterizzato dal fatto che comprende, dopo la ripiegatura delle falde (3', 4') del semilavorato (2'), un'operazione di introdurre un materiale di riempimento, quale una schiuma strutturale, nella cavità interna dell'elemento strutturale (2) compresa fra le sue porzioni affacciate (3, 4).
  33. 33. Procedimento secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 21 alla 32, caratterizzato dal fatto che viene utilizzato un materiale di partenza in forma di foglio presentante zone di diverso spessore .
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