ITGE940020A1 - Procedimento per rendere impermeabili gli assemblaggi di palancole, dispositivo per la sistemazione del materiale di impermeabilizzazione - Google Patents
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Abstract
La presente invenzione ha per scopo un procedimento per rendere stagni i ganci delle palancole, secondo il quale si riempie almeno uno dei ganci di una palancola facendo avanzare una zona di alimentazione 30 in modo assiale, concentricamente rispetto a quella del gancio.L'invenzione propone pure un dispositivo per l'attuazione del procedimento, comprendente una camera di alimentazione 30 provvista di un'entrata 12 sul lato posteriore, delimitata anteriormente da un pattino longitudinale 20 e posteriormente da un mandrino terminale.La sezione del pattino è identica a quella del gancio, ma leggermente più stretta, per cui può essere mosso liberamente e trasversalmente lungo il gancio.
Description
DESCRIZIONE dell'invenzione industriale avente per titolo:
"Procedimento per rendere impermeabili gli assemblaggi di palancole, dispositivo per la sistemazione del materiale di impermeabilizzazione, e guarnizione di tenuta così realizzata".
RIASSUNTO
La presente invenzione ha per scopo un procedimento per rendere stagni i ganci delle palancole, secondo il quale si riempie almeno uno dei ganci di una palancola facendo avanzare una zona di alimentazione 30 in modo assiale, concentricamente rispetto a quella del gancio.
L'invenzione propone pure un dispositivo per l'attuazione del procedimento, comprendente una camera di alimentazione 30 provvista di un'entrata 12 sul lato posteriore, delimitata anteriormente da un pattino longitudinale 20 e posteriormente da un mandrino terminale.
La sezione del pattino è identica a quella del gancio, ma leggermente più stretta, per cui può essere mosso liberamente e trasversalmente lungo il gancio .
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce agli assemblaggi di palancole metalliche, le quali, per moltissime delle loro applicazioni, devono presentare una impermeabilità assai buona sia all'acqua, sia ad altri liquidi, sia a prodotti in dissoluzione o in sospensione in questi fluidi, nonché ai gas liberati nelle discariche. Essa riguarda più precisamente un procedimento per rendere gli assemblaggi di palancole impermeabili ai liquidi ed ai gas, ed anche un dispositivo specialmente adatto per applicare dei materiali di impermeabilizzazione nei ganci delle palancole, come pure le guarnizioni di tenuta, realizzate grazie agli insegnamenti dell'invenzione.
Si sa che i bordi delle palancole, il cui profilo generale può essere rettilineo, oppure può avere una sezione a U o a Z, sono sagomati in modo tale che una palancola può essere raccordata ad un'altra palancola contigua. Questi bordi sagomati, denominati ganci, sono fatti scorrere o inseriti gli uni negli altri. Qualunque sia la configurazione specifica e la denominazione particolare dei ganci noti, essi hanno in comune il fatto che, in vista dell'assemblaggio di palancole differenti, i ganci presentano un certo gioco interno. Questo gioco consente, da un lato, di rendere possibile l'inserimento senza inceppamento e, dall'altro, ne consegue un assemblaggio che ancora presenta un certo grado di flessibilità e di mobilità relativa.
Se è ancora abbastanza agevole rendere impermeabili le palancole assiemate a due o tre unità in officina, o trattare a tale scopo le parti delle cortine di palancole, che emergono dal suolo dopo essere state battute, ciò davvero non lo è più per le parti dei ganci che vengono infisse nel suolo, scorrendo successivamente l'una nell'altra, e che non sono più accessibili quando sono state posizionate. Ora, per ogni sorta di opere erette in riva all'acqua e, ancor più, per il confinamento delle discariche e dei cumuli di residui industriali si esige giustamente una impermeabilità sempre più rigorosa e durevole.
Uno dei metodi noti, il cui obiettivo è di rendere impermeabila tanto la parte emergente, che la parte interrata degli assemblaggi di palancole, è descritto nel brevetto tedesco DE-PS 2722 978. Secondo questo metodo, si applica innanzitutto mediante pressione un prodotto dalla consistenza fluida a plastica nel fondo del gancio, in modo che vi aderisca subendo l'effetto della pressione. Il cordone ancora malleabile, così depositato nel gancio, viene poi steso e sagomato con una sorta di raschietto, per conferirgli il profilo desiderato, sulla parte prescelta della parete del gancio, prima che il prodotto si indurisca per polimerizzazione, pur restando elastico in seguito. Il gancio così trattato viene inserito in un gancio non trattato, già posizionato nel suolo. L'attuazione di questo metodo, in relazione ai prodotti di impermeabilizzazione raccomandati, presuppone che il fondo del gancio sia perfettamente pulito, che sia decalaminato con getto di sabbia, e che vi sia poi applicata una mano di fondo di adesione, affinchè il prodotto aderisca nei punti in cui la guarnizione sarà sagomata. Queste operazioni sono eseguite per la maggior parte a mano e in ordine successivo. Anche se, secondo il testo del brevetto, viene trattato solamente ogni secondo gancio, nondimeno ogni palancola destinata ad un assemblaggio - costituita da una singola, doppia, o tripla unità - dev'essere trattata singolarmente. Ben si capisce che questo trattamento ad interventi successivi è lento, fastidioso e costoso. Il profilo dell'ottenuta guarnizione elastica di tenuta presenta peraltro parecchi svantaggi, in primo luogo, può non essere molto regolare, se il cordone depositato contiene troppo o troppo poco prodotto, in secondo luogo, può non essere rettilineo, in seguito al pareggiamento, ed infine e soprattutto non può essere applicata nel canto nascosto anteriore ad cingolo acuto dei ganci Larssen, troppo malamente accessibile con un utensile manuale. Ma il più grave difetto di questo tipo di guarnizione di tenuta, costituita da prodotti elastomeri, applicati in questo modo, risiede nel fatto che le palancole, così trattate, non possono essere piantate con la voluta sicurezza per la guarnizione, se si usa un conficcatore a vibrazione, che è un apparecchio che provoca meno inconvenienti, ed è perciò spesso preferito alla mazza battente. Infatti, la guarnizione si screpola, si stacca, o subisce dei danni, a causa della temperatura o dell'attrito. La parte staccata della guarnizione si arrotola o si accumula sulla sommità della parte anteriore del gancio già a posto. Il materiale in eccesso colma il gioco tra i due ganci e provoca su un tratto, sovente assai notevole, un raschiamento o uno sbriciolamento della guarnizione. E' evidente, in seguito a ciò, che la guarnizione, se vi è ancora una guarnizione nel gancio, assolutamente non presenta più la tenuta richiesta.
Lo scopo dell'invenzione è quindi di proporre un sistema per rendere impermeabili gli assemblaggi di palancole, questo sistema essendo, da un lato, al tempo stesso semplice, razionale e sicuro da mettere in opera e portando, dall'altro, ad una guarnizione non incline al danneggiamento, ma che garantisce invece una impermeabilità ottimale su tutta la lunghezza e la superficie trattata del gancio.
A tal fine, l'invenzione ha per scopo un procedimento per rendere stagno il collegamento tra due ganci di palancole, procedimento caratterizzato dal fatto che, prima dell'inserimento, si riempie interamente almeno uno dei due ganci di una coppia, per un dato tratto della sua lunghezza, con un materiale di impermeabilizzazione dalla consistenza plastica o pastosa, confinato in una zona di alimentazione che si estende dal fondo fino in prossimità del bordo superiore della camera del gancio, e che, mentre si fa avanzare la zona di alimentazione da un capo all'altro del gancio, il materiale che riempie tutto il volume di una sezione del gancio cola da sè lungo le facce di un mandrino profilato, che viene spostato contemporaneamente alla zona di alimentazione, mentre il suo asse è mantenuto concentrico rispetto a quello della cavità del gancio.
Inoltre, l'invenzione ha pure per scopo un dispositivo per l'attuazione del procedimento, questo dispositivo essendo caratterizzato dal fatto di essere costituito da una camera centrale, provvista sul lato posteriore di un'entrata in comunicazione con un serbatoio per il materiale di impermeabilizzazione, da un pattino longitudinale anteriore, la cui sezione è identica, ma leggermente più stretta di quella della camera del gancio, attraverso la quale può essere mosso liberamente, e la cui parete posteriore forma la parete anteriore della camera di alimentazione, come pure da un mandrino terminale che segue la camera di alimentazione, di cui forma la parete posteriore, e che consiste in una parte di formatura, concentrica alla camera del gancio, la cui sezione è scelta in funzione della configurazione che si vuole ottenere per il materiale di impermeabilizzazione, che cola lungo il mandrino e resta attaccato alle pareti del gancio sotto forma di uno strato, dopo aver riempito preventivamente tutto la zona della camera di alimentazione. Ben si capisce che questa zona della camera di alimentazione, delimitata dal dispositivo, copre completamente la zona della camera del gancio della palancola, che lo strato, quando si è essiccato, si presenta sotto forma di una pellicola, che è continua nei due sensi, longitudinale e trasversale, e che ha la medesima configurazione dello strato che si è attaccato alle pareti del gancio, senza che sia necessario alcun altro intervento supplementare.
Si capirà che gli elementi costitutivi del dispositivo, ossia il pattino anteriore di guida, la camera di alimentazione del materiale d'impermeabilizzazione, e il mandrino che lascia passare il flusso di detto materiale, sono fatti o assiemati preferibilmente in un sol pezzo, sia di metallo, che di materia plastica, o costituito da una combinazione di entrambi. Si può peraltro trattare appositamente la superficie, al fine di evitare degli intoppi o degli inceppamenti all'atto dello spostamento delle parti funzionali del dispositivo attraverso il gancio, e al fine di ridurre al minimo l'inumidimento ad opera del materiale d'impermeabilizzazione. Questa nuova concezione, che permette di applicare in una sola ed unica passata uno strato di impermeabilizzazione, mediante un dispositivo plurifunzionale ad autocentramento, contro la parete interna di un gancio di palancola, si presta ottimamente all'automatizzazione. Diverse vie e diversi mezzi noti, che non occorre descrivere, sono disponibili per effettuare il movimento automatico di traslazione del dispositivo attraverso il gancio della palancola.
Infine, la guarnizione che viene formata secondo il procedimento predefinto, mediante il dispositivo secondo l'invenzione, costituisce un altro scopo della presente invenzione. Tale guarnizione è caratterizzata dal fatto che ricopre in senso trasversale con uno strato continuo almeno la maggior parte della superficie interna di almeno un gancio di una coppia, ossia, per un gran numero di palancole note, tre facce interne con diversi orientamenti, e ciò su tutta la lunghezza richiesta.
Secondo particolari forme esecutive, la pellicola risultante dall'indurimento dello strato presenterà delle parti con spessore modulato, cioè variabile secondo il luogo, come per esempio il fondo del gancio e, in modo ancor più particolare, il canto nascosto ad angolo acuto, nel caso delle palancole Larssen. Benché in molti casi sia sufficiente trattare uno solo dei ganci, che dovranno costituire una coppia dopo l'inserimento, si possono però trattare le camere dei due ganci di una coppia, nel qual caso le pellicole hanno solitamente uno spessore uguale e sono più sottili, salvo forse nei canti nascosti. Infatti, poiché col sistema secondo l'invenzione si possono formare delle pellicole, le quali, pur avendo uno spessore generale abbastanza sottile, presentano dei sovraspessori nei punti prescelti, sia dove non vi è troppo attrito durante l'inserimento, sia dove un punto rientrante non è accessibile con altri metodi di trattamento, si ha la scelta di rivestire la camera di uno solo o dei due ganci di un coppia. Poiché il lavoro viene effettuato con un'apparecchiatura automatizzata, in officina o in cantiere, e senza che sia necessario, secondo i prodotti messi in opera, portare tanto avanti la preparazione preventiva dei ganci mediante sabbiatura, essiccazione, e applicazione di una mano di fondo di adesione, oppure disporre le palancole di piatto ed orizzontalmente in un supporto particolare di trattamento, l'operazione è semplice, rapida ed economica. Come materiale di impermeabilizzazione si può normalmente scegliere qualsiasi materiale noto, che conservi, dopo la sua applicazione, una sufficiente elasticità, o possa gonfiarsi per effetto dell'acqua. Eccellenti risultati sono stati ottenuti con quest'ultimo tipo di materiale.
L'invenzione è descritta più dettagliatamente nel seguito, facendo riferimento ai disegni, nei quali:
La figura 1 è una vista laterale di un dispositivo per applicare un rivestimento di impermeabilizzazione nell'interno della camera di un gancio.
La figura 2 rappresenta le tre sezioni trasversali a-a, b-b e c-c secondo la figura 1, una sezione trasversale di un gancio di palancola mostrando la posizione relativa di quest'ultima rispetto al dispositivo.
La figura 3 è una sezione attraverso due ganci inseriti del tipo Larssen, resi stagni mediante trattamento di uno solo di tali ganci.
La figura 1 illustra un dispositivo monoblocco il in acciaio. Si individuano bene gli elementi funzionali essenziali del dispositivo che, da sinistra a destra, sono il pattino di guida 20, la camera di a-| limentazione 30 e il mandrino 40 distributore del materiale d'impermeabilizzazione.
Se si fa riferimento alla figura 2, si vede molto bene che la sezione del pattino di guida 20 ha esattamente la medesima forma del gancio Larssen 50, salvo che è leggermente più piccola e lascia libero un interstizio 25. La faccia anteriore 21 del pattino 20 può del resto presentare una parte inclinata 22, per evitare, all'atto dell'avanzamento del dispositivo 1, che detto pattino 20 si impigli nel gancio che di solito non ha bisogno d'essere pulito preventivamente, se si trova nella condizione tal quale come laminata. Una diminuzione minima della sezione, per esempio di circa 0,5 mm sulle diverse dimensioni, è sufficiente affinchè il pattino 20 possa effettuare il suo movimento di traslazione attraverso il gancio, senza che il materiale d'impermeabilizzazione, che si trova in lievissima sovrappressione nella camera 20, non possa scorrere in avanti.
Il pattino 20, la camera 30 e il mandrino 40 presentano, sul lato della parte rientrante ispessita 51 del gancio, un angolo sporgente 11 che viene a sovrastare la faccia superiore di questa parte rientrante 51 del gancio, evitando uno scorrimento verso l'alto del materiale d'impermeabilizzazione, ossia verso l'esterno, ove non avrebbe assolutamente alcuna utilità. Nel caso particolare illustrato, la faccia posteriore 13 del dispositivo 1 è liscia, e scorre lungo la parete della faccia esterna dell'ala 53 della palancola, che prolunga il gancio ed è anch'essa liscia. In tal modo, non vi è alcuna fuoriuscita tra la faccia posteriore 13 del dispositivo 1 e l'ala 53 della palancola. E' evidente che per altri profili di palancole, diversi da quello illustrato, si procederà in modo analogo a ciò che si è fatto per la faccia anteriore 14, e si darà alla faccia posteriore 13 un profilo adatto a quello del tipo di palancola in questione. Peraltro, si capisce pure che un tale dispositivo non ha bisogno di uno speciale centramento all'atto dell'avanzamento.
La camera di alimentazione 30, secondo la figura 1, e la sezione b-b , è delimitata sul lato anteriore, cioè quello dell’avanzamento del dispositivo, dalla faccia verticale piana posteriore 23 del pattino 20. Un'apertura 12 sbocca dall'alto nella camera 30 per mantenerla costantemente riempita di materiale d'impermeabilizzazione, dalla consistenza pastosa a plastica. Secondo le necessità, un serbatoio più grande e, in tal caso, un condotto di alimentazione saranno spostati insieme al carrello per la traslazione del dispositivo, non illustrato. All'altezza della camera 30, il dispositivo presenta un incavo interamente vuoto, che corrisponde effettivamente alla camera del gancio, e che resta chiuso verso l'alto dalla parete del dispositivo, che fornisce il passaggio all'alesatura 12, come meglio illustrato dalla sezione b-b.
La camera d'alimentazione 30 termina col mandrino 40, riconoscibile nella figura 1 e nella sezione c-c. Esso presenterà la profilatura 40, che sarà stata scelta in funzione del profilo e dell'estensione dello strato del rivestimento col quale si vogliono ricoprire le pareti interne del gancio. E' quindi l'interstizio 45 tra la faccia 44 del mandrino 40 e le dette pareti interne dei ganci che condizionerà il profilo del rivestimento e della pellicola risultante.
Il mandrino 40 è preferibilmente più lungo del pattino 20. Tale è soprattutto il caso, se il mandrino 40 è cavo, e se serve a veicolare un fluido, un gas, o un liquido, che si fa uscire verso l'esterno attraverso dei minuscoli ugelli laterali, perchè agisca sul rivestimento che entra in contatto, nell'interno della camera 30, con la superficie interna della camera del gancio. Quindi, un gas può servire a rendere rugoso il rivestimento, mentre un fluido potrà servire, per esempio, come acceleratore della polimerizzazione, o come ritardatore delle reazioni di gonfiamento per effetto dell'acqua.
Si sarà capito che, secondo l'invenzione, occorrono degli utensili adatti ai diversi profili ed alle dimensioni variabili delle palancole da trattare. Ora, la parte da cambiare di una apparecchiatura è in realtà il solo dispositivo, che può essere costituito da un pezzo lavorato alla macchina che non è più lungo di 10 a 20 cm e più alto di 5 a 10 cm, per uno spessore massimo di meno di 5 cm. Però, invece di lavorare dei pezzi interi, si può rendere intercambiabile la parte 11 che viene a sovrapporsi alla cavità del gancio, come pure il pattino 20 e il mandrino 40. Nella figura 3 si è illustrata una pellicola semplice di tenuta 61, che riveste le pareti interne del solo gancio di sinistra. Secondo gli impieghi ai quali sono destinate le cortine di palancole, si potrà pure trattare il secondo gancio, e l'interstizio 62 sarà a sua volta anch’esso colmato da una pellicola identica alla pellicola 61. Ben si capisce qui che lo strato di rivestimento può essere assai più spesso nel canto ad angolo retto (tra le parti 63 e 52), come pure nel canto ad angolo acuto (tra le parti 52 e 51), situato sotto la parte rientrante 51 del gancio. Se si applicano delle guarnizioni di tenuta in modo artigianale, secondo i metodi noti, è soprattutto in quest'ultimo canto ad agolo acuto che non si riesce ad applicare una guarnizione conveniente. Secondo l'invenzione, non vi è assolutamente alcun problema nel modulare il profilo degli strati che rivestono una grande superficie delle pareti dei ganci, dimodoché si possono colmare bene soprattutto i canti. Poiché sulle superfici piatte lo strato di rivestimento è normalmente sottile, esso non sarà espulso dal gancio o danneggiato, all'atto dell'inserimento di due palancole l'una nell'altra, ma resterà bene a posto su tutta la sezione e tutta la lunghezza della palancola, contrariamente alle guarnizioni tradizionali, che si strappano, si sgretolano, o si sbriciolano troppo facilmente.
Claims (9)
- RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per rendere impermeabili gli assemblaggi di palancole, caratterizzato dal fatto che, prima dell'inserimento, si riempie interamente almeno uno dei due ganci di una coppia, per un dato tratto della sua lunghezza, con un materiale di impermeabilizzazione dalla consistenza plastica o pastosa, confinato in una zona di alimentazione (30) che si estende dal fondo fino in prossimità del bordo superiore del gancio, e che, mentre si fa avanzare la zona di alimentazione (30) da un capo all'altro del gancio da trattare, il materiale che riempie tutto il volume di una sezione del gancio cola lungo le facce di un mandrino profilato (40), che viene spostato assialmente, contemporaneamente alla zona di alimentazione (30), mentre il suo asse si mantiene concentrico rispetto a quello della camera del gancio.
- 2. Dispositivo per la sistemazione del materiale di impermeabilizzazione, caratterizzato dal fatto di essere costituito da una camera centrale (30), provvista sul lato posteriore di un'entrata (12) in comunicazione con un serbatoio per il materiale di impermeabilizzazione, da un pattino longitudinale anteriore (20), la cui sezione è identica, ma leggermente più stretta di quella della camera del gancio, attraverso la quale può essere mosso liberamente, e la cui parete posteriore (23) forma la parete anteriore della camera di alimentazione (30), come pure da un mandrino terminale (40) che segue la camera di alimentazione (30), la cui parete posteriore è formata dalla parete anteriore (41) del mandrino (40), la sezione di quest'ulltimo essendo più piccola di quella del pattino (20).
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il mandrino (40) consiste in una parte di formatura, concentrica alla camera del gancio, la cui sezione è scelta in funzione della configurazione che si vuole ottenere per lo strato di rivestimento, che cola lungo le facce del mandrino (40), e resta attaccato alle pareti del gancio.
- 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che il pattino (20), la camera (30) e il mandrino (40) sono sovrastati da almeno un angolo sporgente (11) che è in intimo contatto con le parti esterne del gancio, o le copre, per impedire lo scorrimento del materiale di impermeabilizzazione verso l'alto.
- 5. Dispositivo secondo le rivendicazioni 2 a 4, caratterizzato dal fatto che il pattino (20), la camera (30), il mandrino (40), e la parte che forma l’angolo sporgente (11) costituiscono altrettante parti singole che sono adattate ai profili e alle dimensioni delle palancole, e che sono assiemate secondo le necessità.
- 6. Dispositivo secondo l’una o l’altra delle rivendicazioni 2 a 5, caratterizzato dal fatto che il dispositivo (1) è solidale a un carrello di traslazione di tipo noto, atto all'impiego con palancole.
- 7. Guarnizione costituita secondo il procedimento predefinito e mediante il dispositivo descritto, caratterizzato dal fatto che essa ricopre almeno la maggior parte della superficie interna della camera di almeno un gancio di una coppia con una pellicola continua .
- 8. Guarnizione secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che la pellicola si estende sututte le facce interne di un gancio di palancola, generalmente di qualsiasi tipo,
- 9. Guarnizione secondo le rivendicazioni 7 e 8; caratterizzata dal fatto che la pellicola presenta delle parti con spessore modulato, ossia variabile secondo il punto del contorno interno del gancio.
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