ITMI942260A1 - Derivati della 2, 2, 6, 6-tetrametilpiperidina utili come stabilizzanti alla luce, al calore e all'ossidazione per materiali organici - Google Patents

Derivati della 2, 2, 6, 6-tetrametilpiperidina utili come stabilizzanti alla luce, al calore e all'ossidazione per materiali organici Download PDF

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Oreste Piccolo
Roberto Scrima
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo: Nuovi derivati della 2,2,6,6-tetrametilpiperidina utili come stabilizzanti alla luce, al calore e all'ossidazione per materiali organici
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda nuovi composti piperidintriazinici, il loro impiego come stabilizzanti alla luce, al calore e all'ossidazione per materiali organici, particolarmente polimeri sintetici, e materiali organici così stabilizzati. La stabilizzazione dei polimeri sintetici mediante composti triazinici contenenti gruppi 2,2,6,6-tetrametilpiperidinici è stata descritta in numerosi brevetti, in particolare nei brevetti US 4.108.829, US 4.816.507, US 4.997.938.
La presente invenzione si riferisce a nuovi composti di formula (I)
in cui n è zero o 1 e X è un gruppo di formula (II)
R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C18 cicloalchile C5-C12 non sostituito o sostituito con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4,· oppure R1 e R5 sono un gruppo di formula (III)
R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C12; R6 è idrogeno, alchile C1-C18, cicloalchile C5-C12 non. sostituito o sostituito con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; alchenile 03-05, fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4,·
R7 è idrogeno, alchile C1-C9, 0·, OH, CH2CN, alcossi C1-C18 cicloalcossi C5-C12, alchenile C3-C6, fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; oppure R7 è acile alifatico C1-C8;
quando n è 1 e R1 e R5 sono un gruppo di formula (III), X può anche essere un gruppo di formula (IV)
in cui R6 e R7 sono come prima definiti.
Esempi di alchile contenente fino a 18 atomi di carbonio sono metile, etile, propile, isopropile, butile, 2-butile, isobutile, t-butile, pentile, 2-pentile, esile, eptile, ottile, 2-etilesile, t-ottile, nonile, decile, undecile, dodecile, tridecile, tetradecile, esadecile, ottadecile.
Esempi di cicloalchile C5-C12 non sostituito o sostituito con 1, 2 o 3 alchili C1-C4, sono ciclopentile, metilciclopentile, dimetilciclopentile, cicloesile, metilcicloesile, dimetilcicloesile, trimetilcicloesile, t-butilcicloesile, cicloottile, ciclodecile e ciclododecile.
Cicloesile non sostituito o sostituito è preferito. Esempi di fenilalchile C7~C9, non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4, sono benzile, metilbenzile, dimetilbenzile, trimetilbenzile, t-butilbenzile, 2-feniletile .
Benzile è preferito.
Esempi di alchilene contenente fino a 12 atomi di carbonio sono etilene, propilene, trimetilene, 2-metiltriraetilene, 2,2-dimetiltrimetilene, tetrametilene, pentametilene, esametilene, trimetilesametilene, ottametilene, decametilene, dodecametilene.
Esempi di alchenile C3-C6 sono allile, 2-metilallile, butenile, esenile.
Sono preferiti gli alchenili in cui l'atomo di carbonio in posizione 1 è saturo; particolarmente preferito è allile.
Esempi di alcossi contenente fino a 18 atomi di carbonio sono metossi, etossi, propossi, isopropossi, butossi, isobutossi, pentossi, isopentossi, esossi, eptossi, ottossi, decilossi, dodecilossi, tetradecilossi, esadecilossi, ottadecilossi .
Esempi preferiti sono alcossi C6-C12 in particolare eptossi e ottossi.
Esempi di cicloalcossi C5-C12 sono ciclopentossi, cicloesossi, cicloeptossi, cicloottossi, ciclodecilossi e ciclododecilossi .
Ciclopentossi e cicloesossi sono preferiti.
Esempi di acile alifatico contenente fino a 8 atomi di carbonio sono àcetile, propionile, butirrile, isobutirrile, pentanoile, esanoile, eptanoile, acriloile, crotonile. Alcanoile C1-C8 e alchenoile C3-C8 sono preferiti.
Significati preferiti di R7 sono idrogeno, alchile C1-C4, OH, alcossi C6-C12, cicloalcossi C5-C8, allile, benzile o acetile, in particolare idrogeno o metile .
Composti di formula (I) preferiti sono quelli in cui n è O o l, X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C12 cicloalchile C5-C7 o fenilalchile C7-Cg; R2, R3 e R.4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C6. R6 è idrogeno, alchile C1-C12 cicloalchile C5-C7, alchenile C3-C6 o fenilalchile C7-C9; quando n è 1 e R1, R5 sono un gruppo di formula (III) , X è un gruppo di formula (IV) in cui R6 è come sopra definito .
Composti di formula (I) particolarmente preferiti sono quelli in cui n è O o l, X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C8, cicloesile o benzile; R2, R3 e R4 uguali o diversi, sono alchilene C2-C6; R6 è idrogeno, alchile C1-C6, cicloesile, allile o benzile; quando n è 1 e R1, R5 sono un gruppo di formula (III), X è un gruppo di formula (IV) in cui R6 è come sopra definito.
Composti di formula (I) di speciale interesse sono quelli in cui n è O o l, X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno o alchile C1-C4; R2/ R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C3; R6 è alchile C1-C4; quando n è 1 e R1, R5 sono un gruppo di formula (III), X è un gruppo di formula (IV) in cui R6 è come prima definito .
Composti di formula (I) di particolare interesse sono :
I composti della presente invenzione possono essere preparati secondo procedimenti di per sè noti, facendo reagire, in un ordine qualsiasi e negli appropriati rapporti molari, cloruro di cianurile con composti di formula (Va)-(Vc)
in cui R7 = H.
Le reazioni vengono effettuate in un solvente organico inerte come, per esempio, toluene, xilene, trimetilbenzene, alcool t-amilico, 1, 2-dicloroetano
o miscela di qualsiasi rapporto di alcool t-amilico con i suddetti solventi, in presenza di una base preferibilmente inorganica come, per esempio, idrossido o carbonato di sodio o potassio, a temperature da -20°C a 200°C, preferibilmente da -10°C a 180°C.
Si ottengono in questo modo i composti di formula (I) con R7=H dai quali possono successivamente essere ottenuti i corrispondenti composti con R7 H.
I composti di formula (Va) e (Vb) possono essere preparati secondo procedimenti noti; i composti di formula (Vc) sono disponibili in commercio o possono essere preparati secondo la tecnica nota.
Come inizialmente accennato, i composti della presente invenzione sono molto efficaci per migliorare la resistenza alla luce, al calore e all'ossidazione dei materiali organici, in particolare polimeri e copolimeri sintetici.
Esempi di tali materiali organici che possono essere stabilizzati sono:
1. Polimeri di monoolefine e diolefine, per esempio polipropilene, poliisobutilene, poli-l-butene, poli-4-metil-l-pentene, poliisoprene o polibutadiene, come pure polimeri di cicloolefine, per esempio di ciclopentene o norbornene, polietilene (che facoltativamente può essere reticolato), per esempio polietilene ad alta densità (HDPE), polietilene a bassa densità (LDPE) e polietilene lineare a bassa densità (LLDPE) , polietilene ramificato a bassa densità (BLDPE) .
Le poliolefine, cioè i polimeri di monoolefine esemplificati nel paragrafo precedente, preferibilmente poliletilene e polipropilene, possono essere preparati secondo diversi metodi, in speciale modo secondo i seguenti metodi:
a) polimerizzazione radicalica normalmente ad alta pressione e temperatura elevata
b) polimerizzazione catalitica usando un catalizzatore che normalmente contiene uno o più metalli dei gruppi IVb, Vb, Vllb o VIII della tavola periodica. Questi metalli hanno generalmente uno o più leganti, come, per esempio, ossidi, alogenuri, alcoolati, esteri, eteri, aramine, alchili, alchenili e/o arili che possono essere sia π o σ coordinati.
Questi complessi metallici possono essere in forma libera o fissati ai substrati, generalmente su cloruro di magnesio attivato, cloruro di titanio (III), ossido di alluminio o silicio .
Questi catalizzatori possono essere solubili o insolubili nel mezzo di polimerizzazione. Nella polimerizzazione i catalizzatori possono essere usati da soli o con ulteriori attivatori come metallo alchili, idruri metallici, metallo alchili alogenuri, metallo alchili ossidi o metallo alchilossani, detti metalli essendo elementi dei gruppi la, Ila e/o Illa della tavola periodica.
Gli attivatori possono essere convenientemente modificati con ulteriori esteri, eteri, ammine o gruppi silil eteri.
Questi sistemi catalitici sono solitamente denominati Phillips, Standard Oil Indiana, Ziegler (-Natta), TNZ (DuPont), metallocene o catalizzatori a sito singolo (SSC).
2. Miscele dei polimeri citati al punto 1, per esempio miscele di polipropilene con poliisobutadiene, polipropilene con polietilene (per esempio PP/HDPE, PP/LDPE) e miscele di diversi tipi di polietilene (per esempio LDPE/HDPE).
3. Copolimeri di monolefine e diolefine le une con le altre o con altri monomeri vinilici, come per esempio copolimeri etilene/propilene, polietilene lineare a bassa densità (LLDPE) e sue miscele con polietilene a bassa densità (LDPE), propilene/1-butene, etilene/esene, etilene/metilpentene, etilene/eptene, etilene/ottene, propilene/ isobutilene, etilene/l-butene, propilene/butadiene, isobutilene/ isoprene, etilene/alchilacrilati, etilene/alchil metacrilati, etilene/vinil acetato e i loro copolimeri con monossido di carbonio o copolimeri etilene/acido acrilico e loro sali (ionomeri) e terpolimeri di etilene con propilene e un diene, come esadiene, diciclopentadiene o etilidene-norbornene; come pure miscele di tali copolimeri fra loro e loro miscele con i polimeri riportati al punto 1, per esempio polipropilene/ etilene-propilene, LDPE/EVA, LDPE/EAA, LLDPE/EVA e LLDPE/EAA e copolimeri ad alternanza regolare o statistica di α-olefine con monossido di carbonio. 4. Resine idrocarburiche (per esempio C5-C9) e derivate modificazioni idrogenate (per esempio tackyfiers) .
5. Polistirene, poli- (p-metilstirene), poli-(ametilstirene)
6. Copolimeri di stirene o α-metilstirene con dieni o derivati acrilici, come per esempio, stirene/ acrilonitrile, stirene/alchil metacrilato, stirene/ anidride maleica, stirene/butadiene, stirene/ butadiene/alchìlacrilato, stirene/butadiene/alchilmetacrilato, stirene/acrilonitrile/metil acrilato; miscele ad alta resistenza da copolimeri di stirene e altri polimeri come, per esempio, da un poliacrilato, un polimero dienico o un terpolimero etilene/propilene/diene e copolimeri a blocchi di stirene come per esempio, stirene/butadiene/stirene, stirene/isoprene/ stirene, stirene/etilene/butilene/ stirene o stirene/etilene/propilene/stirene.
7. Copolimeri graft di stirene o a-metilstirene come, per esempio, stirene su polibutadiene, stirene su polibutadiene-stirene o polibutadiene-acrilonitrile; stirene e acrilonitrile (o metacrilonitrile) su polibutadiene, stirene e anidride maleica o maleimmide su polibutadiene, stirene, acrilonitrile, anidride maleica o maleimmide su polibutadiene, stirene e maleimmide su polibutadiene, stirene, acrilonitrile e metil metacrilato su polibutadiene, stirene e alchil acrilati o metacrilati su polibutadiene, stirene e acrilonitrile su terpolimeri etilene/propilene/diene, stirene e acrilonitrile su poliacrilati o polimetacrilati, stirene e acrilonitrile su copolimeri acrilato/ butadiene, così come miscele con i copolimeri riportati al punto 6, per esempio le miscele conosciute come polimeri ABS, MBS, ASA e AES.
8. Polimeri contenenti alogeni, come policloroprene, gomme clorurate, polietilene clorurato o solfoclorurato, copolimeri di etilene e etilene clorurato, polimeri o copolimeri dell'epicloridrina, polimeri da composti vinilici contenenti alogeni come, per esempio, cloruro di polivinile, cloruro di polivinilidene, fluoruro di polivinile, fluoruro di polivinilidene, cosi come i loro copolimeri, per esempio, cloruro di vinile/cloruro di vinilidene, cloruro di vinile/vinile acetato o copolimeri cloruro di vinilidene/vinile acetato.
9. Polimeri derivati da acidi a,β-insaturi e loro derivati come poliacrilati e polimetacrilati, polimetil metacrilati, poliacrilammide e poliacrilonitrile modificato per impatto con butilacrilato . 10. Copolimeri dai monomeri del punto precedente miscelati tra loro o con altri monomeri insaturi come, per esempio, acrilonitrile/butadiene, acrilonitrile/alchil acrilato, acrilonitrile/alcossialchil acrilato o copolimeri acrilonitrile/alogenuri di vinile o terpolimeri acrilonitrile/alchil metacrilato/butadiene .
11. Polimeri derivanti da alcooli ed animine insaturi o loro derivati acilici o acetalici, come polivinil alcool, polivinil acetato, polivinil stearato, polivinil benzoato, polivinil maleato, polivinil butirrale, poliallil ftalato o poliallil melammina ; come pure i loro copolimeri con le olefine citate al punto 1.
12. Omopolimeri e copolimeri di eteri ciclici, come polialchilenglicoli, polietilene ossido, polipropilene ossido o loro copolimeri con eteri diglicidilici.
13. Poliacetali, come poliossimetilene e poliossimetileni contenenti ossido di etilene come comonomero; poliacetali modificati con poliuretani termoplastici, acrilati o MBS.
14. Ossidi e solfuri di polifenilene e miscele di ossidi di polifenilene con polistirene e poliammidi.
15. Poliuretani derivanti da una parte da polieteri, poliesteri o polibutadiene con i gruppi ossidrilici terminali e poliisocianati alifatici o aromatici dall'altra , così come i loro precursori (poliisocianati, polioli o prepoliraeri).
16. Poliammidi e copoliammidi derivanti da diammine e acidi dicarbossilici e/o da acidi amminocarbossilici o dai corrispondenti lattami, come poliammide 4, poliammide 6, poliammide 6/6, poliammide 6/10, 6/9, 6/12, 4/6, 12/12, poliammide 11, poliammide 12, poliammidi aromatiche ottenute per condensazione da m-xilendiammina e acido adipico; poliammidi preparate da esametilendiammina e acido isoftalico e/o tereftalico e, facoltativamente, un elastomero come modificatore, per esempio poli-2,4,4-trimetilesametilene tereftalammide o poli-m-fenilene isoftalammide. Inoltre, copolimeri delle citate poliammidi con poliolefine, copolimeri di olefine, ionomeri o elastomeri chimicamente legati o graft; o con polieteri come, per esempio, con polietilene glicole, polipropilene glicole o politetrametilene glicole.
Poliammidi o copolammidi modificate con EPDM o ABS. Poliammidi condensate durante il processo (sistemi RIM-poliammide) .
17. Poliuree, poliimmidi, poliammide-immidi e polibenzimidazoli .
18. Poliesteri derivanti da acidi dicarbossilici e dioli e/o da acidi idrocarbossilici o dai corrispondenti lattoni, come polietilene tereftalato, polibutilene tereftalato, poli-1,4-dimetilolcicloesano tereftalato, poli-[2,2-(4-idrossifenil)-propano] tereftalato e poliidrossibenzoato così come i copolieteri-esteri a blocchi derivati da polieteri aventi i gruppi terminali ossidrilici; e anche poliesteri modificati con policarbonati e MBS.
19. Policarbonati e poliesteri-carbonati.
20. Polisolfoni,polieterisolfoni e polieterichetoni.
21. Polimeri reticolati derivanti da aldeidi da una parte e fenoli, uree e melammine dall'altra, come le resine fenolo/formaldeide, urea/ formaldeide e melammina/ formaldeide.
22. Resine alchidiche essiccanti e non.
23. Resine poliestere insature derivanti da copoliesteri di acidi dicarbossilici saturi e insaturi con polialcooli e composti vinilici come agenti reticolanti e anche loro modificazioni contenenti alogeni a bassa infiammabilità.
24. Resine acriliche termoindurenti derivanti da esteri acrilici sostituiti, come epossi-acrilati, uretano-acrilati e poliesteri-acrilati.
25. Resine alchidiche, resine poliestere o resine acrilate in miscela con resine melamminiche, resine ureiche, poliisocianati o resine epossidiche come agenti reticolanti.
26. Resine epossidiche reticolate derivanti da poliepossidi, ad esempio da diglicidil eteri o da diepossidi cicloalifatici.
27. Polimeri naturali, tipo cellulosa, gomma, gelatina e loro derivati, modificati chimicamente in omologhi polimerici, come acetati di cellulosa, propionati di cellulosa e butirrati di cellulosa, o eteri di cellulosa, come metilcellulosa; colofonie e loro derivati.
28. Miscele dei suddetti polimeri, ad esempio, PP/EPDM, poliammide/EPDM, o ABS, PVC/EVA, PVC/ABS, PVC/MBS, PC/ABS, PBTP/ABS, PC/ASA, PC/PBT, PVC/CPE, PVC/acrilati, POM/PUR termoplastico, PC/PUR termoplastico, POM/acrilato, POM/MBS, PPO/HIPS, PPO/PA6.6 e copolimeri, PA/HDPE, PA/PP, PA/PPO.
29. Materiali organici naturali e sintetici che siano composti monomerici puri o miscele di detti composti, ad esempio olii minerali, grassi animali e vegetali, olio e saponi, oppure olii, grassi e saponi basati su esteri sintetici (ad es. ftalati, adipati, fosfati o trimellitati) e pure miscele di esteri sintetici con olii minerali in qualsivoglia rapporto ponderale, i predetti materiali potendo essere usati come plasticizzanti per polimeri o come olii per la filatura dei prodotti tessili così come emulsioni acquose di tali materiali.
30. Emulsioni acquose di gomme naturali o sintetiche ad esempio lattice naturale o lattici di copolimeri carbossilati stirene/butadiene.
I composti di formula (I) sono particolarmente adatti per migliorare la stabilità alla luce, al calore e all'ossidazione di poliolefine, particolarmente polietilene e polipropilene.
I composti di formula (I) possono essere impiegati in miscela con materiali organici in diverse proporzioni dipendenti dalla natura del materiale da stabilizzare, dall'impiego finale e dalla presenza di altri additivi.
In generale è opportuno impiegare per esempio da 0,01 a 5% in peso dei composti di formula (I) rispetto al peso del materiale da stabilizzare, preferibilmente tra 0,05 e 1%.
In generale i composti di formula (I) possono essere incorporati nei materiali polimerici prima, durante e dopo la polimerizzazione o reticolazione di detti materiali.
I composti di formula (I) possono essere incorporati nei materiali polimerici in forma pura oppure incapsulati in cere, olii o polimeri.
I composti di formula (I) possono essere incorporati nei materiali polimerici con diversi procedimenti, come la miscelazione a secco sotto forma di polvere, oppure a umido sotto forma di soluzione o sospensione o anche sotto forma di masterbatch; in tali operazioni il polimero può essere impiegato sotto forma di polvere, granulato, soluzione, sospensione o sotto forma di lattice.
I materiali stabilizzati con i prodotti di formula il) possono essere utilizzati per la preparazione di oggetti stampati, film, rafie, monofilamenti, fibre, lacche e simili.
Alle miscele dei composti di formula (I) con i materiali organici possono essere aggiunti eventualmente altri additivi convenzionali per polimeri sintetici quali antiossidanti, assorbitori UV, stabilizzanti al nichel, pigmenti, cariche, plastificanti, anticorrosivi, disattivatori di metalli.
Esempi di additivi che possono essere impiegati in miscela con i composti di formula (I) sono in particolare:
1. Antiossidanti
1.2 Alchiltlometilfenoli, per esempio
1.3 Idrochinoni alchilati, per esempio,
1.4 Difeniltioeteri idrossilati, per esempio
1.5 Alchilidenbisfenoli, per esempio
1.6 Composti benz ilici, per esempio
1.7 Maionati idrossibenzilati, per esempio,
1 .8_ Composti aromatici idrossibenzilici, per
esempio,
1.9 Composti triazinici, per esempio,
1.10 Benzilfosfonati/ per esempio,
1.11 Acilamininofenoli, per esempio,
1.12 Esteri dell'acido β-(3,5-di-t-butil-4-idrossifenil )propionico con mono o polialcooli, per esempio
ottano .
1.13 Esteri dell'acido £- (5-t-butil-4-idrossi-3-metilfenil) propionico con mono o polialcooli, per esempio
1.14 Esteri dell’acido fi- (3,5-dicicloesil-4-idrossifenil )propionico con mono o polialcooli, per esempio
1.15 Esteri dell'acido 3,5-di-t-butil-4-idrossifenil acetico con mono o polialcooli, per esempio
1.16Ammidi dell'acido β- (3,5-di-t-butil-4-idrossi-
2. Assorbitori UV e stabilizzanti alla luce
2.1 2- (21-Idrossifenil) benzotriazoli, per esempio,
2.2 2-Idrossibenzofenoni, per esempio i derivati
2.3 Esteri di acidi benzoici variamente sostituiti, per esempio
2.4 Acrilati, per esempio
2.5 Composti del nichel, per esempio complessi del di
2.6 Animine impedite sterreamente/ per esempio,
2.7 Diammidi dell'acido ossalico, per esempio
2.8 2- (2-Idrossifenil) -1,3,5-triazine, per esempio
3. Disattivatori di metalli, per esempio
4. Fosfiti e fosfoniti, per esempio
5. Composti distruttori di perossidi, per esempio,
6. Stabilizzanti di poliammidi, per esempio
7. Co-stabilizzanti _ basici, per esempio,
di metalli alcalini o alcalino-terrosi di acidi grassi superiori, ad esempio, calcio stearato, zinco stearato, magnesio beenato, magnesio stearato, sodio ricinoleato, potassio palmitato, antimonio pirocatecolato o zinco pirocatecolato.
8 Agenti nucleanti, per esempio, acido 4-tbutilbenzoico, acido adipico, acido difenilacetico.
9. Fillers e agenti rinforzanti, per esempio., calcio carbonato, silicati, fibre di vetro, asbesti, talco, caolino, mica, solfato di bario, ossidi e idrossi di metalli, carbon black, grafite.
10. Altri additivi, per esempio, plastificanti, lubrificanti, emulsionanti pigmenti, imbiancanti ottici, agenti ignifuganti, agenti antistatici e agenti schiumogeni.
11. Benzofuranoni e indolinoni, per esempio quelli descritti nei brevetti US-A-4 .325. 863 o US-A-4,338,244.
Esempi di composti della presente invenzione sono:
Per meglio illustrare la presente invenzione, vengono riportati alcuni esempi di preparazione e di impiego di composti di formula (I); questi esempi sono mostrati solo a scopo illustrativo e non implicano alcuna limitazione.
ESEMPIO 1
Preparazione del composto di formula
Una soluzione di 286, 4 g (1 mole) di N- (2,2,6,6-tetrametil-4-piperidil) -2,2, 6,6-tetrametil-4-piperidilammina in 550 mi di 1,2-dicloroetano è aggiunta lentamente a 0°C a una miscela di 184,5 g (1 mole) di cloruro di cianurile in 1000 mi di 1,2-dicloroetano. Al termine dell'aggiunta si agita la miscela per 2 ore a temperatura ambiente, quindi si raffredda a 10°C e si aggiunge una soluzione contenente 40 g (1 mole) di idrossido di sodio in 120 mi di acqua.
La miscela viene agitata .per 2 ore a temperatura ambiente, filtrata e il solido viene lavato 2 volte con 300 mi di acqua.
Vengono quindi aggiunti, a temperatura ambiente, 1500 mi di 1,2-dicloroetano, 34,4 g (0,33 moli) di dietilentriammina e 4 g (1 mole) di sodio idrossido sciolti in 120 mi di acqua.
La miscela così ottenuta viene scaldata a 80°C per 2 ore, la fase acquosa separata e lo strato organico lavato con acqua.
Dopo evaporazione del solvente si aggiungono 212,4 g (1 mole) di N-butil-2,2,6,6-tetrametil-4-piperidilammina, 80 g (2 moli) di sodio idrossido e 2000 mi di trimetilbenzene; la miscela è quindi scaldata a riflusso per 12 ore, rimuovendo l'acqua di reazione per distillazione azeo tropica. La miscela viene filtrata, la soluzione organica lavata con acqua, il solvente evaporato ed il residuo cristallizzato da acetoni trile.
Si ottiene un prodotto con p.f. 166-173°C.
Analisi per
ESEMPIO 2
Procedendo come descritto nell'esempio 1 ma usando tetraazadodecano invece di 1,5,8-12-dietilentriammina si ottiene il prodotto di formula
con punto di fusione 178-183°C,
Analisi per
ESEMPIO 3
Preparazione del composto di formula
100 g (0,47 moli) di N-butil-2,2,6,6-tetrametil-4-piperidilammina vengono aggiunti in 1 ora a 87 g (0.47 moli) di cloruro di cianurile in 600 mi di trimetilbenzene .
Terminata l'aggiunta, la miscela viene lasciata in agitazione per un'ora a temperatura ambiente.
Dopo raffreddamento a 5°C, si aggiungono 100 mi di soluzione acquosa contenente 20 g (0,5 moli) di idrossido di sodio; la miscela così ottenuta è mantenuta 1 ora a temperatura ambiente, le fasi vengono separate e lo strato organico viene lavato con acqua.
Si aggiungono quindi 53,1 g (0,12 moli) di 1,10-bis (2,2,6,6-tetrametil-4-piperidil)-1,5,8,12-tetra
azadodecano, sciolti in 200 mi di trimetilbenzene, e 68 g (0,5 moli) di carbonato di potassio e si scalda a 80°C per 6 ore.
Dopo aver aggiunto 40 g (1 mole) di idrossido di sodio e 100 g (0,47 moli) di N-butil-2,2,6,6-tetrametil-4-piperidilammina la miscela è scaldata a riflusso per 16 ore. Alla fine della reazione la miscela viene lavata varie volte con acqua, il solvente evaporato ottenendo un prodotto con punto di fusione 167-171°C.
Analisi per
ESEMPIO 4
Preparazione del prodotto di formula
Una soluzione contenente 4,3 g (0,144 moli) di formaldeide (esente da metanolo) e 6,6 g (0,144 moli) di acido formico in 50 mi di acqua, viene aggiunta in 2 ore ad una soluzione, scaldata a
riflusso, di 29,4 g (0,012 moli) del prodotto dell'esempio 3 in 150 mi di xilene, allontanando simultaneamente, per azeotropazione, l'acqua aggiunta e quella di reazione.
Dopo raffreddamento a temperatura ambiente, si aggiunge una soluzione di 5,8 g di NaOH in 50 mi di acqua, si agita per 15 minuti e si separa la fase acquosa.
La fase organica viene lavata con acqua ed il solvente evaporato ottenendo un prodotto avente punto di fusione 177-18G°C.
Analisi per
ESEMPIO 5
Operando come descritto nell'esempio 4 ma utilizzando il prodotto dell'esempio 1 invece del prodotto dell'esempio 3 ed adoperando gli appropriati rapporti molari si ottiene il prodotto di formula
avente p.f. 203-208°C.
Analisi per
ESEMPIO 6 (azione stabilizzante alla luce in fibre di polipropilene)
2,5 g del prodotto dell'esempio 3, 1 g di tris (2,4-di-t-butilfenil ) fosfito, 0,5 g di calcio monoetil 3,5-di-t-butil-4-idrossibenzilfosfonato, 1 g di calcio stearato e 2,5 g di biossido di titanio vengono mescolati in un miscelatore lento con 1000 g di polipropilene in polvere avente un melt index = 12 g/10 min (misurato a 230°C e 2,16 kg).
Le miscele vengono estruse a 200-230eC per ottenere dei granuli di polimero che sono quindi trasformati in fibre utlizzando un'apparecchiatura di tipo semiindustriale (Leonard-Sumirago (VA) Italia) e operando nelle seguenti condizioni:
Le fibre cosi preparate sono esposte, dopo montaggio su cartone bianco, in un Weather-O-Meter modello 65WR (ASTM D2565-85)con una temperatura del pannello nero di 63°C.
Sui campioni prelevati dopo diversi tempi di esposizione alla luce, viene misurata la tenacità residua mediante un dinamometro a velocità costante, quindi si calcola il tempo di esposizione in ore necessario per dimezzare la tenacità iniziale (T50). A scopo di confronto vengono esposte fibre preparate nelle stesse condizioni sopraindicate, ma senza l'aggiunta di stabilizzanti della presente invenzione .
I risultati sono indicati nella Tabella 1.
ESEMPIO 7 (azione stabilizzante alla luce in fibre di polipropilene dopo trattamento termico)
Le fibre preparate come nell'esempio 6 sono esposte in stufa per 20 minuti a 120°C e poi, dopo montaggio su cartone bianco, vengono esposte in un Weather-O-Meter modello 65WR (ASTM D 2565-85) con una temperatura del pannello nero di 63°C.
Sui campioni, prelevati dopo diversi tempi di esposizione alla luce, viene misurata la tenacità residua mediante un dinamometro a velocità costante, quindi si calcola il tempo di esposizione in ore necessario per dimezzare la tenacità iniziale (T50). A scopo di confronto vengono esposte fibre preparate nelle stesse condizioni sopra indicate, ma senza l'aggiunta di stabilizzanti della presente invenzione.
I risultati sono indicati nella Tabella 2.
ESEMPIO 8 (azione stabilizzante alla luce in fibre di polipropilene)
2,5 g del prodotto dell'esempio 1, 1 g di tris(2,4-di-t-butilfenil) fosfito, 0,5 g di calcio monoetil 3,5-di-t-butil-4-idrossibenzilfosfonato, 1 g di calcio stearato e 2,5 g di biossido di titanio vengono mescolati in un miscelatore lento con 1000 g di polipropilene in polvere avente un melt index = 12g/10 min (misurato a 230°C e 2,16 kg).
Le miscele vengono estruse a 200-230°C per ottenere dei granuli di polimero che sono quindi trasformati in fibre utilizzando un'apparecchiatura di tipo semi-industriale (Leonard-Sumirago (VA) Italia) e operando nelle seguenti condizioni:
Le fibre così preparate sono esposte, dopo montaggio su cartone bianco, in un Weather-O-Meter modello 35WR (ASTM D2565-85) con una temperatura del pannello nero di 63°C.
Sui campioni prelevati dopo diversi tempi di esposizione alla luce, viene misurata la tenacità residua mediante un dinamometro a velocità costante, quindi si calcola il tempo di esposizione in ore necessario per dimezzare la tenacità iniziale (T50). A scopo di confronto vengono esposte fibre preparate nelle stesse condizioni sopra riportate, ma senza l'aggiunta di stabilizzanti della presente invenzione.
Nella tabella 3 sono riportati i risultati ottenuti.
ESEMPIO 9 (azione stabilizzante alla luce in fibre di polipropilene dopo trattamento termico)
Le fibre preparate come nell'esempio 8 sono esposte in stufa per 20 minuti a 120°C e poi, dopo montaggio su cartone bianco, vengono esposte in un Weather-0-Meter modello 35WR (ASTM D2565-85) con una temperatura del pannello nero di 63°C.
Sui campioni prelevati dopo diversi tempi di esposizione alla luce, viene misurata la tenacità residua mediante un dinamometro a velocità costante, quindi si calcola il tempo di esposizione in ore necessario per dimezzare la tenacità iniziale (T50)· A scopo di confronto vengono esposte fibre preparate nelle stesse condizioni sopra riportate, ma senza l'aggiunta di stabilizzanti della presente invenzione.
I risultati sono indicati nella Tabella 4.
ESEMPIO 10 (azione stabilizzante alla luce in rafie di polipropilene)
1 g del composto indicato nella tabella 5, 1,0 g di tris (2,4-di-t-butilfenil) fosfito, 0,5 g di pentaeritritol tetrakis 3- (3,5-di-t-butil-4-idrossifenil) proprionato e 1 g di calcio stearato vengono mescolati in un miscelatore lento con 1000 g di polipropilene in polvere avente un melt index = 12g/10 min (misurato a 230°C e 2,16 kg).
Le miscele sono estruse a 200-220°C per ottenere dei granuli di polimero che sono quindi trasformati in rafie stirate dello spessore di 50 μm e della larghezza di 2,5 mm, utilizzando un'apparecchiatura di tipo semi-industriale (Leonard-Sumirago (VA) Italia) operando nelle seguenti condizioni:
Le rafie così preparate sono esposte, montate su cartone bianco, in un Weather-O-Meter 65WR (ASTM D2565-85) con una temperatura del pannello nero di 63°C. Sui campioni prelevati dopo diversi tempi di esposizione alla luce, viene misurata la tenacità residua mediante un dinamometro a velocità costante; si calcola quindi il tempo di esposizione (in ore) necessario per dimezzare la tenacità iniziale (T5Q). A scopo di confronto vengono esposte rafie preparate nelle stesse condizioni sopraindicate, ma senza l'aggiunta di stabilizzante.
I risultati sono riportati nella Tabella 5.
ESEMPIO 11 (azione stabilizzante alla luce in rafia di polipropilene)
Operando come descritto nell'esempio 10, ma utilizzando un Weather-O-Meter 35WR (ASTM D 2565-85) si sono ottenuti i risultati riportati nella tabella 6.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composti di formula (I) in cui n è zero o 1; X è un gruppo di formula (II) R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C18, cicloalchile C5-C12 non sostituito o sostituito con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; o un gruppo di formula (III) R2, R3 e R4, uguali o diversi,sono alchilene C2-C12, R6 è idrogeno, alchile C1-C18, cicloalchile C5-C12 non sostituito o sostituito con 1, 2 o 3 alchili C1-C4, alchenile C3-C6, fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; R7 è idrogeno, alchile C1-C9, 0-, OH, CH2CN, alcossi C1-C18, cicloalcossi C5-C12, alchenile C3-C6, fenilalchile C7-C9 non sostituito o sostituito sul fenile con 1, 2 o 3 alchili C1-C4; oppure R7 è acile alifatico C1-C8; quando n è 1 e R1 e R5 sono un gruppo di formula (III), X può anche essere un gruppo di formula (IV) in cui R6 e R7 sono come prima definiti.
  2. 2. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui R7 è idrogeno, alchile C1-C4, OH, alcossi C6-C12, cicloalcossi C5-C8, allile, benzile o acetile .
  3. 3. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui R7 è idrogeno o metile.
  4. 4. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui X è un gruppo di formula (II).
  5. 5. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C12, cicloalchile C5-C7 o fenilalchile C7-C9; R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2~C6 e R6 è idrogeno, alchile C1-C12 cicloalchile C5-C7, alchenile C3-C6 o fenilalchile C7-C9.
  6. 6. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno, alchile C1-C5, cicloesile o benzile; R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C6 e R6 è idrogeno, alchile C1-C6, cicloesile, allile o benzile.
  7. 7. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui X è un gruppo di formula (II), R1 e R5, uguali o diversi, sono idrogeno o alchile C1-C4; R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C3; R6 è alchile C1-C4 e R7 è idrogeno o metile.
  8. 8. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, dove detti composti sono: Notaibaitolo & (fervasi srl CHM 78
  9. 9. Composti di formula (I),secondo la rivendicazione 1, in cui n è 1, e R5 sono un gruppo di formula (III) e X è un gruppo di formula (IV).
  10. 10. Composti di formula (I), secondo la rivendicazione 1, in cui n è 1, R1 e R5 sono un gruppo di formula (III); X è un gruppo di formula (IV); R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C6 e R6 è idrogeno, alchile cicloalchile C5-C7, alchenile C3-C6 o fenilalchile C7-C9.
  11. 11. Composti di formula (I), secondo la rivendicazione 1, in cui n è 1, R1 e R5 sono un gruppo di formula (III) ; X è un gruppo di formula (IV) ; R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C6 e R6 è idrogeno, alchile C1-C6, cicloesile, allile o benzile.
  12. 12. Composti di formula (I), secondo la rivendicazione 1, in cui n è 1, R1 e R5 sono un gruppo di formula (III), X è un gruppo di formula (IV); R2, R3 e R4, uguali o diversi, sono alchilene C2-C3, ; R6 è alchile C1-C4 e R7 è idrogeno o metile.
  13. 13. Composti di formula (I), secondo la rivendicazione 1, dove detti composti sono: oppure
  14. 14. Composizione comprendente un materiale organico soggetto a degradazione indotta dalla luce, dal calore e dall'ossidazione ed almeno un composto di formula (I) secondo la rivendicazione 1.
  15. 15. Composizione secondo la rivendicazione 14 in cui il materiale organico è un polimero sintetico.
  16. 16. Composizione secondo la rivendicazione 15 comprendente,, oltre ai composti di formula (I), altri additivi convenzionali per polimeri sintetici.
  17. 17. Composizione secondo la rivendicazione 14, in cui il polimero organico è polietilene o polipropilene .
  18. 18. Impiego di un composto di formula (I), secondo la rivendicazione 1, per stabilizzare un materiale organico contro la degradazione indotta dalla luce, dal calore e dall'ossidazione.
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