ITMI20121019A1 - Dispositivo per la giunzione di filati - Google Patents

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ITMI20121019A1
ITMI20121019A1 IT001019A ITMI20121019A ITMI20121019A1 IT MI20121019 A1 ITMI20121019 A1 IT MI20121019A1 IT 001019 A IT001019 A IT 001019A IT MI20121019 A ITMI20121019 A IT MI20121019A IT MI20121019 A1 ITMI20121019 A1 IT MI20121019A1
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IT
Italy
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yarn
joining
lever
scissor
piston
Prior art date
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IT001019A
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Inventor
Roberto Badiali
Pup Mauro Del
Moreno Floriduz
Dante Zancai
Original Assignee
Savio Macchine Tessili Spa
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65HHANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL, e.g. SHEETS, WEBS, CABLES
    • B65H69/00Methods of, or devices for, interconnecting successive lengths of material; Knot-tying devices ;Control of the correct working of the interconnecting device
    • B65H69/06Methods of, or devices for, interconnecting successive lengths of material; Knot-tying devices ;Control of the correct working of the interconnecting device by splicing
    • B65H69/061Methods of, or devices for, interconnecting successive lengths of material; Knot-tying devices ;Control of the correct working of the interconnecting device by splicing using pneumatic means
    • B65H69/063Preparation of the yarn ends
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65HHANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL, e.g. SHEETS, WEBS, CABLES
    • B65H2701/00Handled material; Storage means
    • B65H2701/30Handled filamentary material
    • B65H2701/31Textiles threads or artificial strands of filaments

Description

DISPOSITIVO PER LA GIUNZIONE DI FILATI
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo e a un procedimento per la giunzione dei filati durante il loro avvolgimento su tubetto per ottenere la formazione di rocche di raccolta del filato prodotto o lavorato da macchine tessili. Nella pratica industriale à ̈ largamente prevalente la tecnica di raccolta dei filati azionando in rotazione un tubetto, portato folle dai mandrini di un braccio portarocche e richiamando il filato proveniente da un organo cedente ad avvolgersi su di esso. La rocca si forma così tirando ed avvolgendo il filato sulla sua superficie, essendo trascinata in rotazione con un rullo sottostante motorizzato sul quale la rocca stessa si appoggia. In tal modo si consente di avvolgere il filato a velocità lineare costante, indipendentemente dalla dimensione assunta dalla rocca al procedere dell’avvolgimento, e solamente in funzione della velocità di rotazione di detto rullo di azionamento.
Per rendere maggiormente evidenti sia i problemi tecnici affrontati e risolti con la presente invenzione sia le sue caratteristiche ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota, essa viene descritta con riferimento alla sua applicazione in una roccatrice. Come noto, le roccatrici sono costituite da una pluralità di stazioni o unità di roccatura allineate lungo il fronte della macchina e dotate di apparecchiature comuni di servizio.
L’unità di roccatura à ̈ illustrata nei suoi componenti essenziali nella figura 1 che ne riporta una vista frontale. La spola di alimentazione 1 viene dipanata prelevandone il filo 2. Il filo 2 passa nel gruppo dipanatore 3, che comprende organi di contenimento e di guida del filo e un rilevatore di presenza del filo, e quindi nel tendifilo 5 che rende il percorso del filo 2 più o meno tortuoso e ne determina la tensione. Dopo il tendifilo 5 si trova il giuntafili 6, al quale vengono portati i bandoli del filo da giuntare da bocchette aspiranti 9 e 10, rispettivamente dal lato della spola e della rocca. Di tali bocchette si mostrano a tratteggio con 9’ e 10’ le posizioni estreme di lavoro superiori, nelle quali rispettivamente la bocchetta 9 porta il bandolo dal lato della spola al giuntafili 6 e la bocchetta 10 preleva in alto il bandolo prelevandolo dalla rocca per portarlo in basso ad inserirlo nel giuntafili. Tali bocchette operano con frequenza, sia in occasione delle interruzioni del filo per sua rottura o per intervento della successiva stribbia 11, che si trova a valle del giuntafili 6, sia per l’esaurimento della spola 1 di alimentazione. Il filo roccato viene raccolto nella rocca 12, che viene azionata in rotazione dal cilindro di azionamento 13, sul quale si appoggia supportata con il braccio portarocche 14.
Nel suo normale funzionamento ogni stazione di roccatura esaurisce un grande numero di spole per formare rocche di dimensione assai maggiore. In linea generale, una spola viene esaurita in qualche minuto, mentre una rocca viene completata in poco meno di un’ora. Ogni spola esaurita viene sostituita con una nuova spola, portando poi il suo filo 2 a giuntarsi con il capo del filo che proviene dalla rocca. Sempre in generale, nella parte inferiore della roccatrice viene posto un sistema di movimentazione delle spole, che apporta le spole nuove da dipanare e scarica i tubetti delle spole esaurite, movimentando anche migliaia di pezzi all’ora.
La lavorazione di roccatura del filato consiste nella depurazione del filato eliminando i tratti difettosi, che vengono rilevati ed eliminanti con gli interventi della stribbia 11, giuntando poi i due bandoli del filato con il giuntafili 6 e riprendendo la dipanatura della spola 1. La qualità del filato prodotto con la roccatura dipende quindi dalla selezione effettuata dalla stribbia e dalla giunzione ottenuta con il giuntafili 6. I requisiti richiesti per la giunzione realizzata dal giuntafili sono di carattere meccanico, quanto alla resistenza della giunzione, di carattere estetico, in quanto la giunzione non dovrebbe essere distinguibile lungo il filato, e di affidabilità, quanto alla costanza delle prestazioni dei giuntafili che equipaggiano le unità di roccatura.
Nella tecnica nota sono stati proposti diversi tipi di giuntafili basati su differenti tecniche di giunzione. Tuttavia nelle roccatrici automatiche al presente il tipo di giuntafili tra i più diffusi à ̈ il giuntafili pneumatico che lavora e congiunge i due bandoli da giuntare con getti di aria compressa, dando una giunzione di buone caratteristiche meccaniche, estetiche e di affidabilità.
Nel sue grandi linee, il procedimento di giunzione pneumatica del filato consiste dei seguenti stadi:
- prelievo dei due bandoli e loro consegna al giuntafili 6; il filo dal lato della spola 1 viene prelevato con la bocchetta 9 e il filo dal lato della rocca con la bocchetta 10,
- i due bandoli vengono pinzati dal giuntafili 6 e tagliati a misura per la loro giunzione,
- prima della giunzione i due bandoli vengono preparati con getti d’aria per affinarli eliminando una parte delle loro fibre, in modo che i due bandoli da sovrapporre vengano detorti e le loro fibre vengano rese parallele. Tale operazione viene effettuata in un condotto e sottoponendo il capo del filo all’azione di aria compressa insufflata nel verso coerente con il capo del filo da affinare,
- i bandoli vengono portati nella camera di giunzione ad aria compressa e sovrapposti a misura per una lunghezza predeterminata,
- con la camera di giunzione chiusa, i due bandoli sono bloccati e sottoposti a getti d’aria tangenziali per ritorcerle di nuovo tra loro, a ridare continuità al filato 2,
- la camera di giunzione viene aperta, la continuità del filato à ̈ stata ripristinata e la dipanatura del filato 2 giuntato può essere ripresa.
Nella tecnica nota, questa tecnica di giunzione pneumatica à ̈ descritta in molti brevetti. Ad esempio, il brevetto IT 1.137.713 riguarda la camera di giunzione per filati con torsione a S o a Z, i brevetti IT 1.163.453, IT 1.172.414 e US 6,170,247 riguardano la preparazione dei bandoli, il brevetto US 5,154,131 riguarda una camera di giunzione con setto separatore, il brevetto IT 1.252.634 descrive il metodo di giunzione di cui sopra con un taglio supplementare sui bandoli di filo già preparati e prima della giunzione, il brevetto IT 1.252.635 descrive una particolare conformazione della camera di giunzione del suo coperchio per gli sbocchi dell’aria di giunzione, il brevetto US 4,437,299 descrive un giuntafili pneumatico che comprende mezzi di controllo della resistenza della giunzione, il brevetto US 4,630,433 descrive il bloccaggio dei bandoli nella camera di giunzione, il brevetto US 4,829,759 descrive un preparatore dei bandoli dotato di linguetta vibrante. Nei brevetti IT 1.275.947 e US 5,680,751 il sincronismo tra i vari organi del giuntafili à ̈ assicurato da un pacco di camme azionato in rotazione da un motore passo-passo.
Il brevetto US 6,199,360 descrive l’azionamento dei vari organi del giuntafili con una valvola a pistone che scorre e distribuisce l’aria compressa in sequenza ai vari organi del giuntafili. Le domande di brevetto WO 2006/42721 e 2007/76908 descrivono mezzi di azionamento coordinato del giuntafili pneumatico.
In questi brevetti, così come nei giuntafili attualmente disponibili, si può riscontrare che il procedimento di giunzione pneumatica dei filati à ̈ assai complesso e richiede giuntafili di notevole complessità. I vari organi del giuntafili, che cooperano per il procedimento descritto sopra, devono compiere movimenti precisi sia quanto a corse e rotazioni, sia quanto a sincronismi. In linea generale, i movimenti e le funzioni del giuntafili vengono effettuati con una pluralità di organi comandati dall’unità di governo della stazione di roccatura.
Il problema tecnico al quale à ̈ diretta la presente invenzione à ̈ la attuazione controllata di tali movimenti del giuntafili 6 nelle varie fasi del procedimento di giunzione semplificando sia il dispositivo, sia il procedimento quanto a movimenti e sincronismi.
La presente invenzione, nella sua accezione più generale di dispositivo giuntafili, à ̈ definita nella prima rivendicazione. Le sue varianti o realizzazioni preferite vengono definite nelle rivendicazioni dipendenti da 2 a 5.
Nella figura 1 si illustra lo schema - in vista frontale - di un’unità di raccolta del filo in una roccatrice, nel quale sono indicati gli organi più significativi che intervengono nel procedimento di formazione della rocca ed à ̈ illustrativa del problema tecnico. Nelle figure 2 si illustrano le fasi del procedimento di giunzione del filato con il dispositivo giuntafili secondo la presente invenzione, con riferimento alla vista esplosa dei suoi componenti essenziali.
Nella figura 2A si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase iniziale 1, in cui i bandoli del filo vengono addotti al giuntafili dalle bocchette lato rocca e lato spola, nella quale sono mostrati i seguenti elementi in vista esplosa:
- 20,21 piastre fisse superiore ed inferiore di guida del filato al giuntafili, nelle quali sono praticate - 22,23 cavità superiore ed inferiore di invito del filo,
- 24,25 organi a pinza superiore ed inferiore, che rispettivamente ricevono e trattengono il filo della rocca 12 portato dalla bocchetta 10 e il filo della spola 1 portato dalla bocchetta 9. Tali organi a pinza sono fissati sulle piastre 20,21 e posti all’interno dello spazio tra dette piastre,
- 28,29 organi a forbice superiore ed inferiore, che rispettivamente tagliano il filo della spola 1 portato dalla bocchetta 9 e il filo della rocca 12 portato dalla bocchetta 10. Tali organi a forbice sono fissati sulle piastre 20,21 e posti all’esterno dello spazio tra dette piastre.
- 30,31 camere di preparazione del bandolo del filo superiore ed inferiore, rispettivamente per la preparazione del bandolo del lato spola e del bandolo del lato rocca. Esse consistono in condotti nei quali si insuffla aria ad alta velocità che affina il capo del bandolo. A metà di ciascun condotto 30,31 à ̈ praticato un varco 32,33 per l’entrata e l’uscita del bandolo in lavoro. Il preparatore superiore 30 lavora il bandolo proveniente dalla spola 1 soffiando verso destra e scaricando l’aria secondo la freccia S. Il preparatore inferiore 31 lavora il bandolo proveniente dalla rocca 12 soffiando verso sinistra e scaricando l’aria secondo la freccia R.
- 35 camera di giunzione dei bandoli del filo 2 per giunzione pneumatica con aria compressa,
- 36 coperchio di chiusura della camera di giunzione 35, che deve venire chiuso prima della giunzione e riaperto a giunzione effettuata,
- 38,39 leve di introduzione dei bandoli nelle varie fasi del procedimento di giunzione.
- 50, 51 mezzi di comando delle pinze.
Nella fase iniziale 1 le bocchette 9 e 10 portano i due bandoli al giuntafili 6. La bocchetta del lato spola 9 porta il suo bandolo ad entrare, guidato dall’invito 22, prima nella cavità della camera di giunzione 35 e quindi nella forbice superiore 28 aperta.
La bocchetta del lato rocca 10 porta il suo bandolo ad entrare, guidato dall’invito 23, prima nella cavità della camera di giunzione 35 e quindi nella forbice inferiore 29 aperta.
Nella figura 2B si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase 2, in cui i bandoli del filo addotti al giuntafili dalle bocchette lato rocca e lato spola vengono introdotti nelle pinze 24,25 con la rotazione oraria delle leve 38 e 39, che con le loro cavità terminali 40 e 41 portano i due bandoli ad entrare, guidati dall’invito 22, anche nelle pinze 24,25 ancora aperte. Contemporaneamente si richiude anche il coperchio 36. Vengono quindi chiuse le pinze 24,25 con i due bandoli del filo ancora aspirati dalle bocchette 9 e 10. Nelle figure che seguono il coperchio 36 non viene raffigurato completamente chiuso per poter mostrare chiaramente la posizione dei bandoli in lavorazione.
Nella figura 2C si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase 3, in cui i bandoli del filo sono tenuti dalle pinze 24,25 e chiusi nel coperchio 36. La fase 3 consiste nel taglio dei bandoli con le forbici 28 e 29: gli spezzoni di filo vengono aspirati con le bocchette 9 e 10. Dopo il taglio dei bandoli, dette bocchette non servono più e possono essere portate in posizione di riposo.
Nella figura 2D si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase 4, in cui i bandoli del filo sono ancora tenuti dalle pinze 24,25 e chiusi nel coperchio 36. La fase 4 consiste in un secondo avanzamento in senso orario delle leve 38 e 39 per determinare la lunghezza di filo da introdurre nei preparatori 30 e 31.
Nella figura 2E si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase 5, in cui i bandoli del filo sono sempre tenuti dalle pinze 24,25 e chiusi nel coperchio 36. La fase 5 consiste nella affinazione dei bandoli detorcendoli ed eliminando la parte più corta delle loro fibre, in modo che i due bandoli lavorati abbiano complessivamente lo stesso numero di fibre del filo integro, con modalità per se note dalla tecnica. Tale operazione viene condotta nei preparatori 30 e 31 in cui viene soffiata aria compressa nelle direzioni S e R. Con l’inizio di tale soffiaggio, i due bandoli vengono quindi aspirati dalla corrente d’aia ed entrano, con le aperture 32 e 33, nel loro preparatore 30 e 31, in cui sono lavorati per una lunghezza determinata con la fase 4.
Nella figura 2F si mostra il dispositivo di giunzione dei fili nella fase 6, in cui i bandoli del filo sono sempre tenuti dalle pinze 24,25 e chiusi nel coperchio 36. La fase 6 consiste dapprima in un terzo avanzamento in senso orario delle leve 38 e 39 per portare all’interno della camera di giunzione i tratti dei bandoli che sono stati preparati nella fase 5 e per determinare la lunghezza della loro sovrapposizione nella camera di giunzione 35. Viene quindi realizzata la giunzione vera e propria insufflando aria compressa nella camera 35, con modalità per se note dalla tecnica.
Nella figura 2G si mostra il dispositivo di giunzione dei fili ad operazione finita: tutti i gruppi tornano in posizione di riposo. Le pinze 24 e 25 vengono aperte, così come le forbici 28 e 29. Le leve 38 e 39, così come il coperchio 36, vengono ruotate in direzione antioraria liberando il filo 2 giuntato, che esce dalla camera 35 e dalle cavità 22,23. La roccatura del filo 2 dalla spola 1 alla rocca 12 può essere ripresa.
Dalla descrizione che precede si può notare come il procedimento e il dispositivo di giunzione dei fili risultino assai semplificati e affidabili rispetto a quelli della tecnica nota, quanto al controllo dei movimenti e dei loro sincronismi.
Una caratteristica saliente della presente invenzione sta nel fatto che il sincronismo dei movimenti iniziali di presa e di taglio a misura dei bandoli viene consentito con un solo comando per entrambi i due bandoli, come viene illustrato con riferimento alla realizzazione esemplificativa delle figure da 3 a 5.
Dalla descrizione che precede risulta che il bandolo di filo 2 proveniente dalla spola 1 viene pinzato dalla pinza inferiore 25 e tagliato con la forbice superiore 28 e che, al contrario, il bandolo di filo 2 proveniente dalla rocca 12 viene pinzato dalla pinza superiore 24 e tagliato con la forbice inferiore 29. Per garantire che i due bandoli vengano tagliati con sicurezza quando le loro pinze sono sicuramente chiuse, la realizzazione del loro comando viene realizzata come segue.
Nelle figure 3 viene illustrata la struttura del dispositivo di azionamento in comune delle pinze e delle forbici del dispositivo giuntafili secondo l’invenzione, con riferimento al dispositivo installato sulla piastra superiore 20 e comandato con il cilindro 50, avente la forbice 28 posta sopra la piastra e la pinza 24 sotto la piastra. Lo stesso dispositivo viene installato sulla piastra inferiore 21 e comandato con il cilindro 51, ma viene realizzato con realizzazione speculare, vale a dire con la forbice 29 posta sotto la piastra e la pinza 25 sopra la piastra. La posizione relativa dei due organi di pinzatura e di taglio può anche essere realizzata in modo differente, ad esempio al contrario con le pinze all’esterno delle piastre e le forbici all’interno, oppure con i due organi dalla stessa parte della loro piastra.
Nella figura 3A viene illustrato il dispositivo di azionamento a riposo, vale a dire con la pinza e la forbice aperte. Il dispositivo di azionamento consiste in un cilindro pneumatico 50 che estende e ritira uno stelo 53, che fa muovere una leva 55 imperniata sulla faccia inferiore della piastra 20 con un perno fisso 56 e che può ruotare secondo la freccia A. La parte terminale dello stelo 53 viene imperniata sulla leva 55 con un perno mobile 57. La leva 55 viene installata sotto la piastra 20 e la sua estremità rotante 59 costituisce la parte mobile della pinza 24 che corrisponde ad un tassello di riscontro fisso 60, montato sotto alla piastra 20 con un supporto 61 e con l’interposizione di molle di riscontro 62.
Lo stesso stelo 53, con lo stesso perno mobile 57, fa muovere anche una seconda leva 65 imperniata sulla faccia superiore della piastra 20 con un perno fisso 66 e che può ruotare secondo la freccia B. La parte terminale dello stelo 53 con il suo perno mobile 57 viene collegata alla leva 65 con l’inserimento di tale perno 57 in un’asola o feritoia 68 praticata nel corpo della seconda leva 65, in modo che la prima parte della corsa dello stelo 53 non provochi rotazione della leva 65 e che con la seconda parte della corsa il perno 57 arrivi al fondo dell’asola 68 e provochi la rotazione della leva stessa secondo la freccia B. La leva 65 viene installata sopra la piastra 20 e la sua estremità rotante 69 costituisce la parte mobile tagliente della forbice 28 che corrisponde alla parte fissa 70 di riscontro, montata sopra la piastra 20.
Nella figura 3B viene illustrato il dispositivo di azionamento in fase di pinzatura, vale a dire con chiusura della sola pinza 24, lasciando la forbice 28 aperta. In tale fase il cilindro pneumatico 50 estende lo stelo 53 per un primo tratto di avanzamento, che fa ruotare la leva 55 secondo la freccia A. La sua estremità rotante 59 ruota fino ad incontrare il tassello di riscontro fisso 60 e chiudere la pinza 24, con il contrasto delle molle 62. In questo primo tratto di avanzamento, il perno mobile 57 terminale dello stelo 63 percorre l’asola 68 e non provoca la rotazione della leva 65 secondo la freccia B. La forbice 28 rimane aperta.
Nella figura 3C viene illustrato il dispositivo di azionamento in fase di taglio dei bandoli, vale a dire con chiusura anche della forbice 28 aperta. In tale fase il cilindro pneumatico 50 estende lo stelo 53 per un secondo tratto di avanzamento, che fa ruotare ulteriormente la leva 55 secondo la freccia A. La sua estremità rotante 59 ruota ancora contro il tassello di riscontro fisso 60 e comprime le molle 62, sempre con la pinza 24 chiusa. In questo secondo tratto di avanzamento, il perno mobile 57 terminale dello stelo 63 ha terminato il percorso nell’asola 68 e si appoggia al suo fondo, provocando la rotazione della leva 65 secondo la freccia B. La forbice 28 si chiude: la sua estremità rotante 69 ruota secondo la freccia B fino alla sua parte fissa 70 di riscontro, montata sopra la piastra 20.
I cilindri pneumatici di azionamento 50 e 51 vengono alimentati in parallelo con una valvola di alimentazione in comune ai due dispositivi superiore ed inferiore. La struttura del dispositivo di azionamento pneumatico - che fa comunque precedere la pinzatura dei bandoli al loro taglio a misura - garantisce il controllo della loro lunghezza durante tutte le successive fasi del procedimento.
Secondo una realizzazione perfezionata della presente invenzione, illustrata nelle figure 4, tra i due cilindri pneumatici 50 e 51 di azionamento viene interposto un condotto di by-pass a mezza corsa, a garanzia che il taglio avvenga solamente quando le due pinze sono chiuse a bloccare il loro bandolo.
Nelle figure 4A,B,C si mostra lo schema di azionamento dei due cilindri superiore 50 e inferiore 51. In essi scorre un pistone 75 al quale à ̈ collegato lo stelo 53 che aziona in sequenza pinza e forbice. Il pistone 75 à ̈ mostrato nelle sue tre posizioni: in figura 4A posizione iniziale A di riposo, in figura 4B posizione intermedia B di chiusura della pinza e in figura 4C posizione finale C di taglio del filo. Il pistone 75 viene spinto da sinistra verso destra dall’aria iniettata con l’elettrovalvola 76 a tre vie. La corsa di ritorno da destra verso sinistra dopo il taglio dei bandoli, e insieme al rilascio della pressione da parte dell’elettrovalvola 76, à ̈ invece affidata ad una molla di ritorno 77, che viene caricata nella corsa di andata del pistone da sinistra verso destra. In alternativa si può ricorrere all’azionamento a doppio effetto. In questo caso l’elettrovalvola può essere a cinque vie.
In corrispondenza dell’arrivo del pistone 75 nella posizione intermedia B, nel corpo dei due cilindri pneumatici 50 e 51 viene realizzato un collegamento 78 con un condotto di by-pass, la cui apertura viene scoperta quando il pistone arriva in tale posizione B. Il condotto 78 di by-pass à ̈ mostrato, ad esempio, anche in figura 2C. Nella parte finale di destra del corpo dei due cilindri pneumatici 50 e 51 viene praticata una apertura 80,81 di scarico dell’aria compressa.
Nella figura 5 si mostra la configurazione dello schema di azionamento dei due cilindri superiore 50 e inferiore 51 nel caso in cui uno dei due pistoni 75 (nella figura viene mostrato il pistone 75 del cilindro superiore 50) scorra regolarmente da sinistra verso destra, mentre l’altro pistone 75 sia in ritardo per un motivo qualsiasi. In questo caso il pistone 75 del cilindro 50 superiore, che à ̈ arrivato nella posizione B, scopre l’apertura del condotto 78 di by-pass verso il cilindro inferiore 51, nel quale il pistone 75 à ̈ ancora in posizione arretrata: lo sbocco del condotto 78 di by-pass nel cilindro inferiore 51 à ̈ direttamente connesso con il suo scarico 81. Nel caso in cui i due pistoni non scorrano contemporaneamente, la pressione del gas alimentato con l’elettrovalvola 76 si sfoga dallo scarico 81 a destra. Per effetto della spinta della sua molla 77 il pistone 75 superiore arretra allora fino a richiudere il by-pass e rimane in questa posizione fino all’arrivo anche del pistone 75 inferiore nella posizione B. Quando entrambi i pistoni 75 sono nella posizione B ed hanno azionato entrambe le loro pinze 24,25 in chiusura, il by-pass 78 non lavora in scarico perché mette in comunicazione gli spazi di sinistra dei cilindri 50 e 51 che sono alla stessa pressione, e non comunica con gli scarichi 80 e 81 negli spazi di destra. I due pistoni 75 sono spinti dalla pressione dell’aria alimentata con l’elettrovalvola 76 e possono allora proseguire la loro corsa verso destra e azionare le loro forbici 28 e 29.
Nei confronti dei dispositivi di giunzione dei filati della tecnica nota il dispositivo secondo la presente invenzione per l’azionamento solidale e sincronizzato delle pinze di presa dei filati e delle forbici per il loro taglio consente notevoli vantaggi di semplicità, economia ed efficienza.
Il comando e l’azionamento delle pinze e delle forbici vengono realizzati con una coppia di cilindri pneumatici 50,51 che operano in parallelo alimentati con una sola elettrovalvola 76. Il dispositivo secondo l’invenzione garantisce che i due bandoli vengano tagliati con sicurezza quando le loro pinze sono sicuramente chiuse, consentendo così di lavorare su bandoli di lunghezza accuratamente predeterminata negli stadi successivi della giunzione.

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la giunzione dei filati in una macchina di avvolgimento in cui il filato (2) viene alimentato inferiormente e avvolto superiormente su una rocca (12) e comprendente organi a pinza superiore (24) ed inferiore (25), che rispettivamente ricevono e trattengono il filo proveniente dalla rocca (12) e il filo (2) alimentato dal basso, tali pinze (24,25) essendo fissate su piastre fisse rispettivamente superiore (20) e inferiore (21) rispetto ad una camera (35) di giunzione dei fili per giunzione pneumatica, e comprendente inoltre organi a forbice superiore (28) ed inferiore (29), che rispettivamente tagliano il filo (2) alimentato dal basso e il filo proveniente dalla rocca (12), tali forbici (28,29) essendo fissate su piastre fisse rispettivamente superiore (20) e inferiore (21), caratterizzato dal fatto che la pinza superiore (24), che trattiene il filo proveniente dalla rocca (12), insieme con la forbice superiore (28), che taglia il filo (2) proveniente dal basso, sono azionate in sequenza da un cilindro pneumatico superiore (50) che estende e ritira uno stelo (53), a chiudere prima la pinza (24) e poi ad azionare la forbice (28), e che la pinza inferiore (25), che trattiene il filo (2) proveniente dal basso, insieme con la forbice inferiore (29), che taglia il filo proveniente dalla rocca (12), sono azionate in sequenza da un cilindro pneumatico inferiore (51) che estende e ritira uno stelo (53), a chiudere prima la pinza (25) e poi ad azionare la forbice (29), detti cilindri pneumatici (50) e (51) essendo alimentati in parallelo con aria compressa da un dispositivo (76) di alimentazione in comune ai due cilindri (50,51) superiore ed inferiore.
  2. 2. Dispositivo per la giunzione dei filati secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che lo stelo (53), che si estende e si ritira per azione del suo cilindro pneumatico (50,51), porta al suo estremo un perno mobile (57) che si impegna su una leva (55) imperniata sulla piastra (20,21) con un perno fisso (56) facendola ruotare secondo la freccia (A), l’estremità rotante (59) della leva (55) costituendo la parte mobile della sua pinza (24,25) che corrisponde ad un tassello di riscontro fisso (60), montato sulla piastra (20,21), che lo stesso stelo (53), con il perno mobile (57), fa muovere anche una seconda leva (65) imperniata sulla piastra (20,21) con un perno fisso (66) facendola ruotare secondo la freccia (B), l’inserimento del perno (57) nel corpo della seconda leva (65) essendo praticato mediante un’asola (68), in modo che la prima parte della corsa dello stelo (53) non provochi rotazione della leva (65) e che solamente la seconda parte della corsa dello stelo (53) provochi la rotazione anche della seconda leva (65), la cui estremità rotante (69) costituendo la parte mobile tagliente della forbice (28,29) che corrisponde alla parte fissa (70) di riscontro, montata sulla piastra (20,21).
  3. 3. Dispositivo per la giunzione dei filati secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il dispositivo (76) di alimentazione in comune ai due cilindri (50,51) superiore ed inferiore à ̈ una valvola a tre vie.
  4. 4. Dispositivo per la giunzione dei filati secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che nei due cilindri superiore (50) e inferiore (51) un pistone (75) al quale à ̈ collegato lo stelo (53) che aziona in sequenza la sua pinza (24,25) e la sua forbice (28,29) detto pistone (75) essendo suscettibile di tre posizioni: (A) di riposo, intermedia (B) di chiusura della pinza e finale (C) di taglio del filo, il pistone (75) essendo spinto nell’andata dall’aria iniettata con il dispositivo di alimentazione (76) e nel ritorno da una molla di ritorno (77), che viene caricata nella corsa di andata del pistone (75).
  5. 5. Dispositivo per la giunzione dei filati secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che tra i due cilindri superiore (50) e inferiore (51) viene realizzato un collegamento (78) con un condotto di bypass, la cui apertura viene scoperta quando il pistone arriva nella posizione intermedia (B) e che nella parte finale del corpo dei due cilindri pneumatici (50) e (51) viene praticata una apertura (80,81) di scarico dell’aria compressa.
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