ITMI992148A1 - Sistema di disinnesto idraulico per una frizione in particolare in autoveicoli - Google Patents

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ITMI992148A1
ITMI992148A1 IT1999MI002148A ITMI992148A ITMI992148A1 IT MI992148 A1 ITMI992148 A1 IT MI992148A1 IT 1999MI002148 A IT1999MI002148 A IT 1999MI002148A IT MI992148 A ITMI992148 A IT MI992148A IT MI992148 A1 ITMI992148 A1 IT MI992148A1
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annular piston
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IT1999MI002148A
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Inventor
Hartmut Koschmieder
Walter Parzefall
Ludwig Winkelmann
Harald Peschke
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Luk Lamellen & Kupplungsbau
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un azionamento idraulico per una frizione di attrito di veicoli.
Il sistema di disinnesto con un cilindro assorbitore come disinnestatore centrale comprende un cilindro assorbitore, che circonda concentricamente un albero di azionamento, il quale è eseguito come unità a stantuffo e cilindro. Il cilindro in questo caso è fissato in modo separabile ad una scatola del cambio. Come stantuffo è previsto uno stantuffo anulare, che è guidato in modo spostabile in una cavità in pressione configurata a forma di anello circolare, del cilindro. Dal lato della cavità in pressione allo stantuffo anulare è associata una guarnizione, che è fissata con un portaguarnizione allo stantuffo anulare, ove la guarnizione è ritenuta ad accoppiamento di forma nel portaguarnizione. A tal scopo un portaguarnizione formato senza asportazione di truciolo è munito dal lato frontale di un'apertura, che si allarga radialmente in direzione assiale per la formazione di un profilo interno di forma trapezoidale, presentante almeno un sottosquadro. Nella posizione di montaggio il profilo interno del portaguarnizione è riempito dal materiale della guarnizione, che è dal lato rivolto verso il portaguarnizione presenta una foggia corrispondente al profilo interno. Per il fissaggio ad accoppiamento del portaguarnizione dello stantuffo anulare serve un prolungamento assiale esterno, che con gioco radiale e assiale circonda una zona di estremità della superficie di manteilo dello stantuffo anulare. Nel caso di un sistema di disinnesto azionato e un instaurarsi di pressione con ciò connesso nella cavità in pressione del cilindro assorbitore, la guarnizione viene spinta insieme ai portaguarnizione contro lo stantuffo anulare, ove il portaguarnizione si sostiene sullo stantuffo anulare dal lato frontale mediante la superficie piana.
Inoltre l'invenzione si riferisce ad un cilindro assorbitore, in particolare per un sistema di disinnesto idraulico di una frizione di attrito di autoveicoli, il cui corpo in pressione presenta una cavità in pressione a forma di anello circolare, ove nella cavità è guidato in modo spostabile uno stantuffo anulare, e come chiusura a tenuta è prevista una guarnizione elastica, fissata allo stantuffo anulare ad accoppiamento di forma per mezzo di un perno a guarnizione, e ove la guarnizione presenta labbri di tenuta espansi sostanzialmente a forma di V, che nella posizione di montaggio, precaricati radialmente, poggiano a tenuta sulle superfici di parete cilindriche circolari della cavità in pressione.
L'invenzione riguarda inoltre un cilindro di lavoro idraulico, che è eseguito preferibilmente come un componente di un sistema di disinnesto per una frizione di separazione di cambio, ed è disposto in veicoli fra un motore termico e un cambio di velocità. Il sistema di disinnesto comprende almeno un’unità di pompa idraulica, azionata per mezzo di un pedale o un'unità di disinnesto automatica, un dispositivo di trasmissione di pressione ad un ulteriore cilindro, che è da indicare anche come cilindro assorbitore che circonda concentricamente un albero di azionamento, che collega il motore termico con il cambio di velocità. Il cilindro forma una cavità in pressione configurata a forma di anello circolare vista in sezione trasversale, in cui fra una parete di foro del cilindro e un manicotto di guida ad esso concentrico è guidato spostabile assialmente uno stantuffo anulare. Dal lato della cavità in pressione allo stantuffo anulare è associata una guarnizione con un labbro di tenuta radialmente esterno, sostenuto sulla parete di foro del cilindro, nonché un ulteriore labbro di tenuta radialmente interno, che poggia a tenuta sul manicotto di guida. Un portaguarnizione, in cui è ritenuta ad accoppiamento di forma la guarnizione, serve per il fissaggio della guarnizione allo stantuffo anulare. Per l'ottenimento di un fissaggio sospeso il portaguarnizione è disposto con gioco radiale assiale sullo stantuffo anulare.
Un sistema di disinnesto con la struttura illustrata precedentemente è mostrato dalla pubblicazione brevettuale DE 19609472 Al. Il sistema di disinnesto noto è equipaggiato con un portaguarnizione fabbricato in acciaio senza asportazione di truciolo. Questo presenta sul suo prolungamento radialmente esterno a distanza dalle estremità libere, un naso di arresto, che si impegna nella posizione di montaggio in una scanalatura anulare o in una rientranza locale dello stantuffo, ad accoppiamento di forma. Il naso di arresto formato in modo semicircolare rende possibile un innesto automatico, che si può allentare da sè svantaggiosamente per esempio in caso di tolleranze di fabbricazione rispettivamente accoppiamenti di adattamento interessati sfavorevoli. Un portaguarnizione separato dallo stantuffo anulare comporta un guasto rispettivamente un disturbo dì funzione svantaggioso del cilindro assorbitore. Il profilo interno del portaguarnizione, che serve per l'al1oggiamento e il fissaggio della guarnizione, possiede, secondo il sistema di disinnesto noto, un'estensione assiale relativamente grande, cosa che si riflette svantaggiosamente direttamente sulla lunghezza di guida dello stantuffo anulare.
Dalla domanda brevettuale francese FR-2730532 che forma il genere, è noto un cilindro assorbitore, in particolare per un sistema di disinnesto idraulico di una frizione di autoveicoli, in cui per il fissaggio ad accoppiamento di forma della guarnizione allo stantuffo anulare è prevista una lamiera di ritenuta, che con la sua parte di forma anulare è incastrata sul perimetro esterno dello stantuffo anulare per mezzo di denti di innesto in rientranze corrispondenti, ed è ancorata dal lato dell'estremità nella guarnizione con una zona orientata radialmente verso 1'interno. Grazie a questo modo di fissaggio non è assicurata una ritenuta sicura della guarnizione alla lamiera di ritenuta, poiché la sezione trasversale residua del materiale della guarnizione è quindi ridotta e può strapparsi facilmente. Inoltre la zona radiale della lamiera di ritenuta agisce soltanto dall'esterno sulla guarnizione, cosicché avviene facilmente un incastro della guarnizione.
Dalla pubblicazione brevettuale DE-3439652 Al è noto un cilindro assorbitore per un sistema di disinnesto idraulico di una frizione ad attrito di autoveicoli, in cui fra stantuffo anulare e guarnizione è previsto un elemento spogliatone, che circonda dall'interno e dall'esterno la guarnizione infatti a forma di coda di rondine ed effettua perciò una connessione fissa con la guarnizione, ove in ogni caso l'elemento spogliatone poggia soltanto in modo lasco sullo stantuffo anulare ed esiste quindi il problema che il contatto fra stantuffo anulare ed elemento spogliatone può andar perso, cosa che conduce a disturbi di funzionamento del cilindro assorbitore. Un gioco fra le superfici di sostegno della guarnizione e il portaguarnizione riduce la rigidità e il rendimento con ciò connesso del sistema di azionamento.
Dalla pubblicazione brevettuale EP 0168932 Al è inoltre noto un dispositivo di disinnesto idraulico con un'ulteriore proposta di soluzione. Per l'ottenimento di una superficie, che favorisce il comportamento di usura dei labbri di tenuta della guarnizione dello stantuffo anulare, le superfici di guida alla parete del foro del cilindro e sul manicotto di guida sono sottoposte ad un trattamento meccanico speciale. Per esempio a tal scopo è previsto ottimizzare le superfici di guida, cioè le traiettorie della guarnizione, mediante molatura e/o lucidatura rispettivamente mediante levigatura. Questi procedimenti prolungano i cicli di fabbricazione del cilindro e costituiscono quindi uno svantaggio economico.
Per il trattamento superficiale mirato di traiettorie della guarnizione è generalmente noto sottoporre queste ad un trattamento a getto, per migliorare con ciò le caratteristiche di usura e/o di scorrimento della guarnizione. Per esempio la traiettoria della guarnizione può venire ottimizzata in un cilindro di alluminio mediante un trattamento a getto con sfera di vetro. Un tale procedimento è molto dispendioso e provoca elevati costi.
Il rivestimento di un elemento di guarnizione può venire desunto dalla pubblicazione brevettuale DE 4035657 Al. A tal scopo per 1'influenzamento della scorrevolezza un corpo di base di elastomero viene rivestito di un materiale. Per il rivestimento viene impiegato per esempio cloruro di polivinile, che viene applicato sul corpo di base, ma non penetra però nella zona di bordo del corpo di base. Un simile procedimento è molto dispendioso e richiede un'elevata qualità di fabbricazione. La fabbricazione del corpo di base nonché del rivestimento deve avvenire in modo tale che si instauri uno spessore di parete definito dei labbri di tenuta, per ottenere cosi per esempio un'elasticità richiesta per l'effetto di tenuta.
Alla base della presente invenzione vi è il compito di realizzare un portaguarnizione che:
- assicuri un fissaggio efficace durevole allo stantuffo anulare;
- renda possibile un sostegno migliorato della guarnizione;
- riduca la lunghezza di ingombro assiale.
E'compito dell'invenzione evitare gli svantaggi delle soluzioni note e realizzare un cilindro assorbitore, la cui disposizione di guarnizione assicura una guida precisa della guarnizione nella cavità in pressione e inoltre assicura una connessione fissa e durevole della guarnizione allo stantuffo anulare. Inoltre il portaguarnizione deve poter essere fabbricato con processo sicuro e soddisfare le esigenze di resistenza con una richiesta di spazio di ingombro assiale minima.
A partire dagli svantaggi tecnici di soluzioni note è inoltre compito dell'invenzione realizzare una chiusura a tenuta per un dispositivo di disinnesto idraulico, che - sia,ottimizzato dal punto di vista dell'usura;
- sia migliorata la sua durata di utilizzo;
- sia ridotto il suo attrito e
- presenti uno sviluppo di rumore ridotto.
Inoltre il dispositivo di disinnesto deve poter essere fabbricato economicamente.
Il compito dell'invenzione è risolto, per un sistema di disinnesto azionabile idraulicamente, mediante le particolarità caratterizzanti della rivendicazione 1.
Un esempio di esecuzione vantaggioso, in particolare secondo la rivendicazione 2, è fornito da un portaguarnizione con spessori di parete differenti. A partire dallo spessore di parete massimo nella zona del prolungamento assiale esterno secondo 1'invenzione lo spessore di parete in altre sezioni del portaguarnizione, in particolare in zone parziali dell'apertura orientata verso la guarnizione rispettivamente il suo profilo interno, è munito di uno spessore di parete ridotto. La differenza di spessore di parete prevista tiene conto del procedimento di fabbricazione, cioè il procedimento di imbutitura impiegato preferibilmente rende possibile un'esecuzione del portaguarnizione sul profilo ottimale determinato per esempio mediante un calcolo FE (elementi finiti). Contemporaneamente il portaguarnizione secondo l'invenzione rende possibile un'ottimizzazione della lunghezza di ingombro assiale e una foggia che assicura una fabbricazione economica.
L'invenzione include inoltre una superficie frontale ingrandita dal lato della guarnizione del portaguarnizione. A tal scopo la transizione arrotondata fra la superficie frontale e il prolungamento interno rispettivamente esterno assiale del portaguarnizione è configurato in modo tale che rispettivamente le sezioni delle superfici frontali rispettivamente i prolungamenti assiali siano una secante, che interseca una curva formata dai raggi alle transizioni. Questa esecuzione geometrica del portaguarnizione aumenta la superficie di sostegno per la guarnizione, cosa che si riflette vantaggiosamente sulla durata dell'anello di tenuta. Nella zona di transizione rispettivamente arrotondata fra la superficie frontale e il prolungamento assiale del portaguarnizione, secondo l'invenzione è previsto che a partire dalla superficie frontale ad un raggio innanzitutto più piccolo si congiunga un raggio maggiore. Questo accorgimento ingrandisce rispettivamente la superficie frontale e rende possibile una transizione dal lato frontale maggiormente arrotondata verso le superfici di mantello dei prolungamenti orientati assialmente del portaguarnizione. Un portaguarnizione similmente configurato evita rispettivamente riduce un'estrusione di fessura del materiale della guarnizione fra il portaguarnizione ed una traiettoria della guarnizione. Contemporaneamente si riduce la tensione di taglio nella guarnizione nella zona del sostegno sui lati frontali del portaguarnizione.
Per il fissaggio del portaguarnizione serve una sezione bordata prevista all'estremità libera del prolungamento assiale esterno. Nella posizione di montaggio del portaguarnizione a tal scopo la sezione bordata per l'ottenimento di una sovrapposizione radiale con la struttura di mantello dello stantuffo anulare, viene piegata ad angolo verso l'interno. La bordatura può venire prevista in questo caso tutt<1>intorno o parzialmente.
Per il profilo interno, previsto per il fissaggio della guarnizione, del portaguarnizione secondo l'invenzione è prevista una sovrapposizione definita nella zona dei sottosquadri. Per la sovrapposizione radiale almeno da un lato è prevista una misura H ≥ 0,1 · S^. Questa sovrapposizione rende possibile, al montaggio della guarnizione, che il materiale della guarnizione riempia in larghissima misura il profilo interno del portaguarnizione e la guarnizione ottenga quindi una ritenuta durevole.
Vantaggiose ulteriori esecuzioni dell'invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti da 2 a 21.
Un'esecuzione vantaggiosa dell'invenzione prevede uno stantuffo anulare che è munito dal lato della cavità in pressione di uno spailamento sporgente assialmente dal lato frontale. Questo spallamento dal lato interno aumenta vantaggiosamente la lunghezza di guida dello stantuffo anulare sul manicotto di guida. Lo spallamento in questo caso è configurato in modo tale che questo non tocchi il portaguarnizione nè in direzione radiale nè in direzione assiale.
Per 1'ottenimento di uno spazio di ingombro assiale ottimizzato del portaguarnizione secondo l'invenzione è determinata una misura di distanza "LI" fra il lato frontale e la superficie piana del portaguarnizione, che corrisponde a più di un valore pari a 3,5 dello spessore di parete "S^". Portaguarnizioni con misure di distanza ridotte in tal modo definite rendono possibile una lunghezza di guida assiale prolungata desiderata dello stantuffo anulare, cosa che si riflette vantaggiosamente sulla funzione del cilindro assorbitore.
Un'esecuzione vantaggiosa dell'invenzione prevede di eseguire il portaguarnizione in modo tale che che alla zona di introduzione del1'apertura si congiunga rispettivamente una binatura rispettivamente una piega. Come misura di distanza per un portaguarnizione similmente configurato è prevista una misura fra il lato frontale e la superficie piana del portaguarnizi<'>one che corrisponde al massimo ad un valore pari a 3,5 volte lo spessore di parete "S^". Un portaguarnizione con una binatura illustrata precedentemente rende possibile di conseguenza di ridurre ulteriormente la lunghezza di ingombro assiale del portaguarnizione.
Per lo spessore di parete "SI" del portaguarnizione nel prolungamento assiale esterno si è dimostrata come corretta per la pratica rispettivamente sensata una misura maggiore di 0,2 mm. Un portaguarnizione con questo spessore di parete rende possibile una fabbricazione economica, effettuata senza asportazione di truciolo, con resistenza comunque sufficiente.
L'esecuzione secondo l'invenzione del portaguarnizione comprende inoltre un profilo interno disposto al centro nella superficie frontale configurata a forma di anello circolare del portaguarnizione. Questa profilatura interna assicura, nel caso di una guarnizione investita da pressione, che la forza assiale introdotta dalla guarnizione al portaguarnizione venga trasmessa rettilineamente allo stantuffo anulare. Per guarnizioni a scanalatura anulare inserite con labbri di tenuta disposti simmetricamente l'invenzione comprende anch'essa un portaguarnizione, il cui asse di simmetria (Sa) coincide con il profilo interno per 1'alloggiamento della guarnizione o è disposto sfalsato rispetto al centro (M) dal lato frontale del portaguarnizione.
Nella zona di transizione arrotondata fra la superficie frontale e almeno un prolungamento assiale del portaguarnizione, secondo l'invenzione è previsto che a partire dalla superficie frontale ad un raggio innanzitutto più piccolo si congiunga un raggio maggiore. Questa misura aumenta rispettivamente la superficie frontale e rende possibile una transizione dal lato frontale maggiormente arrotondata verso la superficie di mantello dei prolungamenti orientati assialmente del portaguarnizione, per cui si instaura un raggio di bordo a volta più piccolo, che riduce un’estrusione di fessura del materiale della guarnizione.
Un'ulteriore esecuzione vantaggiosa dell'invenzione prevede un portaguarnizione con un profilo interno configurato simmetricamente, che presenta due sottosquadri. A differenza da ciò l'invenzione include analogamente portaguarnizioni con soltanto un sottosquadro, che può essere orientato in direzione del prolungamento esterno o verso il prolungamento interno. L'invenzione include inoltre sottosquadri configurati geometricamente differentemente in un profilo interno, che possono essere determinati per esempio dipendentemente dall'accoppiamento di materiale del portaguarnizione e/o della guarnizione o da altri parametri.
Il portaguarnizione secondo l'invenzione con una foggia curvata più volte è munito nelle singole transizioni di raggi configurati differentemente. Questo fissaggio dei raggi serve da un lato allo scopo di aumentare la superficie di sostegno dal lato frontale della guarnizione o portaguarnizione e per facilitare la deformazione elastica del materiale di tenuta al montaggio nell'apertura rispettivamente del profilo interno del portaguarnizione e dall'altro lato a semplificare la fabbricazione del portaguarnizione. Nella zona di introduzione del portaguarnizione a tal scopo i raggi superano la misura dello spessore di parete "SI''. I raggi interni nel profilo interno rispettivamente l'alloggiamento del portaguarnizione sono minori o uguali ai raggi nella zona di introduzione.
Il concetto dell'invenzione comprende inoltre una lunghezza compìessiva del prolungamento assiale esterno che è maggiore della misura di distanza fra il lato frontale e la superficie piana del portaguarnizione. Il prolungamento assiale perciò può venire adattato alle rispettive circostanze rispettivamente esigenze sulla configurazione dello stantuffo anulare e del tipo di fissaggio.
Il concetto dell'invenzione, per il miglioramento del montaggio della guarnizione, prevede una scanalatura di aerazione nel portaguarnizione. Attraverso la scanalatura della guarnizione può sfuggire al montaggio della guarnizione l'aria inclusa nel profilo interno e quindi il profilo interno può venire riempito completamente con il materiale di tenuta. In questo caso è prevista preferibilmente una scanalatura di aerazione che è praticata ad asse parallelo con il prolungamento esterno in una sporgenza del portaguarnizione. In alternativa il portaguarnizione per l'aerazione può venire munito di un foro che è praticato preferibilmente nella superficie piana.
Un'ulteriore esecuzione del portaguarnizione prevede che il prolungamento interno sia guidato, con mantenimento di una fessura anulare, fino alla superficie frontale dello stantuffo anulare. Per stantuffi anulari che sono muniti dal lato frontale di uno spallamento sporgente assialmente, con cui può venire aumentata la lunghezza di guida dello stantuffo anulare sul manicotto di guida, il prolungamento interno del portaguarnizione è abbreviato corrispondentemente, cosicché si instaura ugualmente una fessura anulare fra lo spallamento dello stantuffo anulare e il prolungamento. Per l'ulteriore ottimizzazione della lunghezza di guida dello stantuffo anulare, il suo spallamento sporgente assialmente può essere guidato fino alla sezione estendentesi radialmente del portaguarnizione. In questo caso viene a mancare il prolungamento interno del portaguarnizione. Per evitare un appoggio rispettivamente un sostegno del portaguarnizione allo spallamento dello stantuffo anulare, fra questi componenti è prevista una fessura anulare estendentesi in direzione assiale e radiale.
Per il prolungamento interno del portaguarnizione, l'invenzione prevede che questo si estenda almeno parzialmente in modo coniforme. Dal lato frontale del portaguarnizione verso l'estremità libera, il prolungamento interno è orientato radialmente verso l'esterno. Questa configurazione impedisce un contatto svantaggioso del manicotto di guida attraverso l'estremità libera del prolungamento. L'esecuzione secondo l'invenzione del prolungamento interno prevede inoltre che questo nello stato montato sia guidato con mantenimento di una fessura anulare, fino al lato frontale dello stantuffo anulare. La fessura anulare, per la quale è prevista preferibilmente una misura ≥ 0,1 <■ >S^, provoca un portaguarnizione controllato, sostenuto esclusivamente sulla superficie piana sullo stantuffo anulare.
Come materiale per il portaguarnizione fabbricato senza asportazione di truciolo è previsto secondo l'invenzione un materiale metallico imbutibile. A tal scopo è adatta per esempio una lamiera di acciaio "St4" o un materiale confrontabile.
Il compito dell'invenzione viene inoltre risolto per il fatto che il portaguarnizione presenta una cavità di alloggiamento a forma di anello circolare, aperta verso la guarnizione, con un mantello interno e un mantello esterno, dal fatto che la distanza interna nella zona di estremità, rivolta verso la guarnizione, della cavità di alloggiamento ridotta, dal fatto che la guarnizione presenta almeno una rientranza ad essa adatta, scanalatura anulare o simili per la connessione ad accoppiamento di forma con il portaguarnizione, e dal fatto che il portaguarnizione è costituito da due componenti fabbricati separatamente l'uno dall'altro. Perciò da un lato viene assicurato che la guarnizione sia ancorata in modo fisso nel portaguarnizione e venga circondata dal mantello anulare interno e/o esterno della cavità di alloggiamento a forma di anello circolare, ove la guarnizione non è indebolita tanto nella sua sezione trasversale in modo tale che essa possa strapparsi o staccarsi. L'invenzione riduce il gioco assiale e radiale fra l'anello di tenuta e il porta-anello di tenuta e migliora contemporaneamente la rigidità rispettivamente il rendimento del sistema complessivo. Per il fatto che il portaguarnizione è costituito da due pezzi, dall'altro questi pezzi singoli si possono fabbricare facilmente, cosicché risulta complessivamente un portaguarnizione economico.
Ulteriori esecuzioni dell'invenzione sono oggetto delle sottorivendicazioni da 25 a 37.
La riduzione della distanza interna nella zona di estremità può essere effettuata sia mediante una strozzatura sul mantello esterno nonché un ampliamento del diametro sull'anello interno, ove possono essere presenti anche entrambi gli accorgimenti. Per evitare transizioni nette improvvise alla strozzatura o all'ampliamento del diametro, queste sono eseguite sotto forma di rigonfiamenti anulari. Corrispondenti formature sulle guarnizioni risultano anche transizioni arrotondate li corrispondenti.
La struttura in due pezzi del porta-anello viene eseguita preferibilmente in modo tale che il mantello esterno sia eseguito a forma di anello circolare e che dal lato interno dello stesso sia previsto l'anello interno, a cui si congiunge, dal lato non rivolto verso la guarnizione, una flangia a forma di disco, che è in connessione efficace con il mantello esterno.
Questa connessione efficace può venire effettuata da un lato per il fatto che la flangia a forma di disco è fissata in una scanalatura di fissaggio sul perimetro interno del mantello esterno. Questo è vantaggioso in particolare quando il mantello esterno e l'anello interno sono fabbricati in un materiale con deformabi1ità elastica sufficiente, ove allora la flangia a forma di disco viene spinta nel mantello esterno e si innesta in posizione nella scanalatura di fissaggio. Come variante di materiale si offrono in particolare pezzi di acciaio, di alluminio, pezzi sinterizzati o pezzi di materiale plastico, ove questi ultimi possono essere rinforzati anche mediante armature di acciaio.
La flangia a forma di disco può presentare anche sul suo perimetro esterno sporgenze, che sporgono in finestre o aperture sul mantello esterno. Anche nel caso di questa esecuzione la flangia a forma di disco può venire spinta nel mantello esterno, ove le sporgenze si innestano in posizione nelle finestre o nelle aperture sul mantello esterno.
In un'ulteriore esecuzione dell'invenzione la flangia a forma di disco può essere fissata in una direzione anche su uno o più arresti sulla superficie interna del mantello esterno, ed essere fissata dal lato opposto mediante goffratura del materiale o saldatura. La flangia a forma di disco può essere incollata in questo caso anche con il mantello esterno.
In caso di<' >pezzi in materiale plastico il fissaggio delle flange a forma di disco può avvenire mediante saldatura a ultrasuoni, ove in caso di pezzi metallici si parla anche di saldatura a laser o brasatura in forni continui. Sia il mantello esterno nonché 1'anello interno, se essi sono fabbricati in acciaio, possono essere eseguiti anche come pezzi estrusi in modo continuo. Il o gli arresto/i, in particolare quando il mantello esterno è fabbricato in acciaio, possono essere generati mediante rollatura o goffratura, ove la flangia a forma di disco può essere connessa con gli arresti anche in modo diretto, per esempio mediante saldatura o mediante una saldatura a resistenze, in modo non separabile.
La flangia a forma di disco, secondo un'ulteriore esecuzione dell'invenzione, può venire fissata al mantello esterno anche per il fatto che dopo il montaggio della stessa il mantello esterno riceve mediante rollatura o goffratura da entrambi i lati della flangia a forma di disco, scanalature, sporgenze, nodi o simili.
Anche mediante uno o più arresti, mediante sporgenze, nodi e simili sul perimetro interno del mantello esterno da un lato e mediante la superficie frontale dello stantuffo anulare dall'altro lato, la flangia a forma di disco può essere fissata poiché il mantello esterno grazie al suo fissaggio ad accoppiamento di forma allo stantuffo anulare, serra insieme la flangia a forma di disco.
La flangia a forma di disco può essere munita infine sul suo perimetro esterno di filettature ed essere avvitata con una controfilettatura sul perimetro interno del mantello esterno.
Il mantello esterno dal lato suo ha alla sua zona di estremità non rivolta verso la guarnizione, sporgenze, nodi o simili orientati verso l'interno, che possono incastrarsi ad accoppiamento di forma con corrispondenti aperture, sottosquadri o una strozzatura di forma anulare sullo stantuffo anulare.
Un ulteriore fissaggio alternativo dell'anello interno al mantello esterno risulta per il fatto che la flangia a forma di disco presenta sul suo perimetro esterno un prolungamento sostanzialmente di forma cilindrica, che si estende nella direzione non rivolta verso la guarnizione e corrisponde con il perimetro interno del mantello esterno, ove il prolungamento cilindrico è fissato al perimetro interno del mantello esterno mediante incollaggio, saldatura o accoppiamento bloccato alla pressa. Il prolungamento cilindrico può presentare anche finestre o aperture, che corrispondono con le sporgenze sul mantello esterno, orientato verso l'interno, cosicché queste effettuano sia il fissaggio del prolungamento cilindrico nonché assicurano anche il fissaggio al perimetro esterno dello stantuffo anulare.
Il problema precedentemente menzionato viene risolto inoltre secondo l'invenzione mediante una guarnizione che è sottoposta almeno parzialmente ad un trattamento chimico. A tal scopo sono adatti in particolare alogeni, mediante i quali può venire modificata chimicamente una zona di bordo del materiale della guarnizione. Alogeni si distinguono grazie ad un'elevata capacità di reazione, che è trasmissibile ai materiali dai quali vengono fabbricate guarnizioni. In modo vantaggioso mediante un trattamento aiogenico chimico della guarnizione è ottenibile un indurimento rispettivamente infragi1imento mirato di una zona di bordo della guarnizione. Il trattamento chimico, indicato anche come alogenizzazione, rappresenta un'introduzione di un alogeno in un legame organico, per esempio in un anello di benzolo. Grazie alle caratteristiche di materiale modificate può venire influenzata per esempio direttamente la parte portante dei labbri di tenuta. Mediante inclusione delle caratteristiche del materiale speciali del materiale di guarnizione rispettivamente impiegato e tenendo conto di reazioni differenti, mediante parametri differenti può venire modificata rispettivamente influenzata alla profondità di penetrazione della zona di bordo della guarnizione. Sulla base del trattamento chimico secondo l'invenzione, influenza la parte portante dei labbri di tenuta, migliora da un lato il fattore di merito di tenuta della guarnizione e dall'altro lato il labbro di tenuta sulla base dell'infragilimento rispettivamente indurimento superficiale, diviene più resistente all'usura. Inoltre il trattamento chimico riduce la forza di attrito, cosicché la forza di disinnesto necessaria per l'azionamento della frizione di separazione del cambio si riduce notevolmente indipendentemente dalla temperatura del sistema di disinnesto. Infine la chiusura a tenuta secondo l'invenzione riduce lo sviluppo di rumore sulla base di condizioni di attrito univoche. Sulla base dell'infragi1imento non avviene l'effetto Stick-Slip, connesso con uno sviluppo di rumore corrispondente. L'effetto indicato anche come scorrimento inverso a brevi distanze di tempo comporta periodicamente l'adesione, il distacco e l'ulteriore movimento del labbro di tenuta sulla superficie di marcia della guarnizione.
In modo vantaggioso mediante l'invenzione la microdeformazione del materiale di tenuta nella zona del labbro di tenuta è ridotta, per cui può venire ridotto direttamente l'attrito. Il trattamento chimico in connessione con una geometria ottimizzata della guarnizione conduce ad una soluzione del problema alla base di questa invenzione. Sulla base della foggia modificata si instaura una lunghezza di contatto ridotta della guarnizione e quindi una superficie di contatto cilindrica dinamica accorciata dei labbri di tenuta, per la minimizzazione dell'attrito. La geometria della guarnizione utilizzata secondo l'invenzione provoca complessivamente una guarnizione accorciata, che rende possibile una corsa aumentata dello stantuffo anulare o un'ottimizzazione dello spazio di ingombro in direzione assiale del cilindro.
Ulteriori vantaggiose esecuzioni dell'invenzione sono oggetto delle rivendicazioni da 38 a 60.
Come accorgimento ottimizzato dal punto di vista dei costi l'invenzione prevede di limitare il trattamento chimico ai labbri di tenuta della guarnizione. A tal scopo è adatto per esempio un liquido in cui sono disciolti alogeni. Mediante un'immersione mirata della guarnizione di conseguenza si può ottenere una modifica chimica locale della zona di bordo. L'indurimento rispettivamente infragi1imento desiderato per i labbri di tenuta perciò non viene trasmesso anche alle zone restanti della guarnizione.
In un'ulteriore esecuzione dell'invenzione per il trattamento chimico è previsto dorare, bromare, iodare o fluorurare la guarnizione rispettivamente zone parziali della guarnizione. Anche questo trattamento può avvenire in una fase gassosa o liquida e si adatta anch'esso per materiali impiegati solitamente per guarnizioni, come per esempio EPDM. A tal scopo vengono impiegati procedimenti tradizionali nell'industria chimica. Nel caso del labbro di tenuta fluorurato si instaura un effetto nel quale il labbro di tenuta rimane relativamente elastico e presenta una chiusura a tenuta sufficiente rispetto al liquido, ma fa passare però in ambito limitato gas attraverso il labbro di tenuta. Una cloruratura viene impiegata in particolare per ottenere un irrigidimento relativo del labbro di tenuta, in questo caso in confronto ad un labbro di tenuta fluorurato si instaura un attrito della guarnizione ridotto.
Il trattamento chimico modifica la zona di bordo, in quanto per esempio cloro o un altro alogeno si diffonde nel materiale di tenuta, e influenza in questo caso la zona di bordo con una misura di profondità maggiore di 5μη\.
Per il dispositivo di disinnesto idraulico risultano accoppiamenti di materiale differenti fra la guarnizione, cioè i suoi labbri di tenuta, e le traiettorie della guarnizione sulla parete del foro del cilindro e del manicotto di guida. Come materiale della guarnizione è previsto preferibilmente un elastomero, come EPDM, HNBR, NBR. Come materiale adeguato per il cilindro è previsto un materiale metallico, in particolare alluminio. Il manicotto di guida integrato nel cilindro rappresenta invece un pezzo di lamiera fabbricato senza asportazione di truciolo mediante un procedimento di imbutitura.
Per la finitura superficiale della traiettoria della guarnizione sulla parete di foro del cilindro è prevista una parte portante maggiore del 15%. La superficie di mantello del manicotto di guida, su cui poggia a tenuta il labbro di tenuta interno della guarnizione, possiede invece una parte portante maggiore del 20%.
La struttura del sistema di disinnesto secondo l'invenzione dispone inoltre di una guarnizione, configurata asimmetricamente, con labbri di tenuta, la cui estensione longitudinale e lo spessore di parete differiscono l'uno dall'altro. Il labbro di tenuta interno, rispetto al labbro di tenuta esterno, possiede un'estensione longitudinale maggiore. Dall'aìtro lato lo spessore di parete del labbro di tenuta esterno supera lo spessore di parete del labbro di tenuta interno.
Per una predisposizione ottimale della guarnizione si è dimostrato vantaggioso un rapporto di spessore di parete fra il labbro di tenuta esterno e il labbro di tenuta interno pari a . Per l'estensione longitudinale dei labbri di tenuta per una predisposizione ottimale si offre un rapporto di lunghezza fra il labbro di tenuta interno e il labbro di tenuta esterno.
L'ulteriore esecuzione della guarnizione comprende una scanalatura anulare dal lato frontale, delimitata radialmente da labbri di tenuta, a forma di V. La profondità di scanalatura è definita in questo caso da una misura che si estende dal dorso della guarnizione fino al fondo della scanalatura. Secondo l'invenzione è fissato che questa misura superi sempre una misura di lunghezza dal dorso della guarnizione fino a un punto funzionale del labbro di tenuta interno.
L'esecuzione secondo l'invenzione della guarnizione include inoltre la foggia di un contorno esterno del labbro di tenuta interno e del labbro di tenuta esterno. Perciò ciascun labbro di tenuta nello stato non montato interseca una linea efficace che corrisponde alla superficie di marcia della guarnizione nella posizione di montaggio sulla parete del foro di un cilindro rispettivamente sulla superficie di mantello del manicotto di guida. A partire dal dorso della guarnizione, il contorno esterno di entrambi i labbri di tenuta delimita dal lato interno una zona di sottoposizione, estendentesi fino alla linea efficace, "B; D". Dopo il punto di intersezione del contorno esterno del labbro di tenuta con la linea efficace i contorni esterni di entrambi i labbri di tenuta delimitano una zona di sovrapposizione"A; C" dal lato esterno. Le zone di sovrapposizione"A; C" si intendono in questo caso rispettivariente dal punto di intersezione con la linea efficace fino ad un punto funzionale in cui il rispettivo labbro di tenuta poggia con precarico radiale massimo sulla traiettoria della guarnizione.
Per i rispettivi labbri di tenuta possono venire indicati come ottimali le seguenti relazioni superficiali. Per il labbro di tenuta interno è previsto un rapporto fra la zona di sovrapposizione "A" e la zona di sottoposizione"B" pari a e per il labbro di tenuta esterno un rapporto superficiale corrispondente pari a
In alternativa alle relazioni superficiali precedentemente menzionate l'invenzione include analogamente al rapporto superficiale
nonché il rapporto superficiale coincidente noltre la guarnizione può presentare relazioni superficiali coincidenti, cioè le superfici di tutte le zone di sovrapposizione e zone di sottoposizione possiedono una grandezza uguale.
La predisposizione della guarnizione include inoltre un rapporto dimensionale che si determina fra una misura di altezza - che determina la distanza radiale fra le linee efficaci di entrambi i labbri di tenuta - e una misura di lunghezza fra il dorso della guarnizione e l'estremità libera del labbro di tenuta radialmente interno. Questo rapporto dimensionale
deve ammontare a più di 0,6.
Per la determinazione della misura di lunghezza di entrambi i labbri di tenuta, a partire dal dorso della guarnizione fino al punto funzionale, sono previsti le seguenti misure di lunghezza: per il labbro di tenuta interno è prevista una misura di lunghezza maggiore di 2,6 mm, caratterizzata da La misura di lunghezza corrispondente per il labbro di tenuta radialmente esterno, indicata come"L3" ammonta a più di 2,2 mm.
Entrambi i labbri di tenuta formano rispettivamente a partire dal punto funzionale, una sezione di estremità il cui contorno esterno si estende nello stato non montato con un angolo di ± 5°.
La profondità della scanalatura circostante a forma di V, praticata dal lato frontale nella guarnizione, è determinata da un rapporto dimensionale che è riferito rispettivamente al dorso della guarnizione. La misura "Li" fra il dorso della guarnizione e il punto funzionale del labbro di tenuta interno, messi in relazione alla misura "L2" fra il fondo della scanalatura della scanalatura anulare dal lato frontale e il dorso della guarnizione, ammonta a più di 1. Questo rapporto dimensionale impedisce un indebolimento della guarnizione nella zona della radice del labbro di tenuta.
Secondo un'ulteriore esecuzione dell'invenzione, ciascun labbro di tenuta è munito sul contorno esterno nella zona del punto funzionale di un raggio "R1; R2". Perciò nella zona del punto funzionale si instaura una transizione arrotondata fra la sezione di estremità cilindrica in larghissima misura e il contorno esterno della guarnizione, estendentesi verso il dorso della guarnizione.
Per la scanalatura anulare a forma di V della guarnizione secondo l'invenzione è previsto che questa formi sul fondo della scanalatura un raggio "R3". La grandezza del raggio "R3" è scelta in questo caso in modo tale che questo superi il raggio "R1; R2".
L'invenzione prevede inoltre una transizione arrotondata dal contorno esterno del rispettivo labbro di tenuta al dorso della guarnizione. Questa transizione è eseguita anch'essa sotto forma di un raggio "R4; R5", ove questi raggi sono maggiori dei raggi "R1; R2". I raggi "R4; R5" possono essere perciò dimensionati differentemente nonché dimensionati uguali l'uno rispetto all'altro.
Per il trattamento chimico parziale della guarnizione è previsto che il rispettivo labbro di tenuta nella zona del contorno esterno rispettivamente a partire dal punto tangente del raggio "R4; R5" al dorso della guarnizione, venga investito fino alla sua estremità libera.
Il trattamento chimico secondo l'invenzione di un materiale di guarnizione può venire impiegato molto generalmente per guarnizioni nell'idraulica veicolare. Sia guarnizioni che sono inserite in una pompa idraulica, nonché guarnizioni per una pompa idraulica, in caso di necessità possono venire sottoposte ad un trattamento alogeno.
L'invenzione viene rappresentata con l'aiuto di 30 figure, che sono descritte di seguito.
La figura 1 mostra in semisezione uno stantuffo anulare, su cui è fissato un portaguarnizione secondo l'invenzione inclusa una guarnizione a scanalatura anulare,
la figura 2 mostra una rappresentazione corrispondente in larghissima misura alla figura 1, in cui lo stantuffo anulare, per l’ottenimento di una lunghezza di guida aumentata, è munito di uno spallamento, che interagisce con un prolungamento interno adattato del portaguarnizione,
la figura 3 mostra uno stantuffo anulare ulteriormente utilizzato rispetto alla figura 2 per quanto riguarda la lunghezza di guida, con un portaguarnizione adattato corrispondentemente,
la figura 4 mostra in un disegno parziale di particolare in una sezione longitudinale il portaguarnizione riprodotto in figura 1,
la figura 5 mostra un portaguarnizione configurato in modo alternativo, che per l'accorciamento della lunghezza di ingombro assiale presenta una binatura,
la figura 6 mostra in scala ingrandita la bordatura disposta dal lato dell'estremità sopra l'andamento assiale esterno del prolungamento del portaguarnizione, che sovrasta una zona a scalino dello stantuffo anulare, la figura 7 mostra in sezione il portaguarnizione riprodotto in figura 4, che è munito di una scanalatura di aerazione e un foro di aerazione, la figura 8 mostra la vista frontale della zona, riprodotta in figura 7, del portaguarnizione,
la figura 9 mostra il disegno parziale in particolare di un portaguarnizione con un profilo interno configurato simmetricamente, che è munito di un sottosquadro orientato verso il prolungamento interno,
la figura 10 mostra un portaguarnizione in un disegno parziale di particolare, il cui profilo interno presenta un sottosquadro orientato verso il prolungamento esterno,
la figura 11 mostra la costruzione di un portaguarnizione con un profilo interno simmetrico e la mancanza del prolungamento interno,
la figura 12 mostra un cilindro assorbitore, montato in un sistema di disinnesto idraulico e di una frizione ad attrito di autoveicoli,
la figura 13 mostra il particolare "X" di figura 12 in scala ingrandìta,
la figura 14 mostra una riproduzione secondo la figura 13 con un'esecuzione alternativa del portaguarnizione,
la figura 15 mostra un portaguarnizione secondo la figura 13 con un fissaggio alternativo della flangia sul mantello esterno del portaguarnizione,
le figure da 16 a 26 mostrano esecuzioni alternative del portaguarnizione,
la figura 27 mostra in una semisezione un sistema di disinnesto idraulico secondo l'invenzione,
la figura 28 mostra in una sezione longitudinale il profilo della guarnizione in scala ingrandita,
la figura 29 mostra un diagramma che mostra l'andamento della forza di pedale di sistemi di disinnesto tradizionali e
la figura 30 mostra un andamento della forza di pedale per un sistema di disinnesto secondo l'invenzione.
La figura 1 mostra in semisezione alcuni componenti di un sistema di disinnesto 1 azionabile idraulicamente. Il sistema di disinnesto 1 comprende un corpo in pressione 2, che è disposto concentricamente rispetto ad un albero di azionamento 3, che connette un motore termico con un cambio a ingranaggi cambiabile manualmente. Un manicotto di guida 6, disposto distanziato radialmente sia rispetto ad una parete di foro 4 del corpo in pressione 2 nonché rispetto ad un albero di azionamento 3, forma una superficie di mantello 5, su cui è guidato lo stantuffo anulare 7. Verso una cavità in pressione 8 lo stantuffo anulare 7 è chiuso a tenuta. A tal scopo serve una guarnizione 9, che è fissata ad accoppiamento di forma allo stantuffo anulare 7 per mezzo di un portaguarnizione IOa. La guarnizione 9 eseguita come guarnizione a scanalatura anulare poggia con il labbro di tenuta 11 radialmente interno a tenuta sul manicotto di guida 6. Il labbro di tenuta 12 radialmente esterno è invece guidato a tenuta sulla parete del foro 4. Il portaguarnizione IOa, formato senza asportazione di truciolo da una lamiera, forma dal lato della guarnizione un’apertura 13 dal lato frontale, che si allarga radialmente in direzione dello stantuffo anulare 7 e forma in questo caso un profilo interno 14 di forma trapezoidale. Nella posizione di montaggio della guarnizione 9 il profilo interno 14 è riempito dal materiale di tenuta della guarnizione 9, per l'ottenimento di un fissaggio ad accoppiamento di forma della guarnizione 9 al portaguarnizione IOa. Come fissaggio del portaguarnizione IOa allo stantuffo anulare 7 serve un prolungamento 15 esterno sporgente assialmente, il quale, a partire da un lato frontale 20a, circonda concentricamente esternamente una sezione del lato di estremità della superficie di mantello 16 dello stantuffo anulare 7. All'estremità libera il prolungamento 15 è munito di una bordatura 17, orientata perpendicolarmente radualmente verso l'interno, sullo scalino 18.
Per l'ottenimento di un appoggio affetto da gioco del portaguarnizione IOa allo stantuffo anulare 7, il prolungamento 15 è articolato allo stantuffo anulare 7 con un gioco assiale "x" nonché con un gioco radiale "y". Dal lato orientato verso il manicotto di guida 6, il portaguarnizione IOa forma un ulteriore prolungamento 19a, che a partire da un lato frontale 20b del portaguarnizione IOa, si estende a mo' di cono, cosicché un'estremità libera del prolungamento 19a non giunge a contatto con il manicotto di guida 6. In figura 1 il portaguarnizione IOa è sostenuto su una superficie piana 21 su una superficie frontale 22 dello stantuffo anulare 7. In questa posizione del portaguarnizione IOa fra l'estremità libera del prolungamento 19a e la superficie frontale 22 dello stantuffo anulare 7 si forma una fessura anulare "z^", che impedisce un contatto del prolungamento 19a con lo stantuffo anulare. Grazie a questo accorgimento è assicurato che nel caso di un investimento con pressione della guarnizione 9 un'introduzione di forza allo stantuffo anulare 7 avviene esclusivamente attraverso la superficie piana 21 del portaguarnizione IOa sul lato frontale 22 dello stantuffo anulare 7.
In un secondo e in un terzo esempio di esecuzione (figure 2 e 3) di un sistema di disinnesto 1 azionabile idraulicamente, i componenti coincidenti con il primo esempio di esecuzione sono muniti delle stesse cifre di riferimento, cosicché per evitare ripetizioni si può fare riferimento alla descrizione del primo esempio di esecuzione.
In figura 2 lo stantuffo anulare 7 è munito dal lato della cavità in pressione di uno spallamento 30 uscente assialmente dalla superficie frontale 22, con il quale la lunghezza di guida dello stantuffo anulare 7 al manicotto di guida 6 può venire aumentata. Corrispondentemente alla lunghezza dello spallamento 30, il prolungamento 19a interno è corrispondentemente accorciato. Per evitare un contatto rispettivamente un appoggio del prolungamento 19a sullo spallamento 30 è previsto un gioco assiale fra questi componenti, caratterizzato da "ζ^"· La predisposizione dello spallamento 30 prevede inoltre un gioco radiale rispetto al portaguarnizione IOa, che coincide con il gioco radiale ''Y" fra il prolungamento 15 esterno e lo stantuffo anulare 7.
La figura 3 mostra lo stantuffo anulare 7 con un'ulteriore lunghezza di guida ottimizzata. A tal scopo lo stantuffo anulare 7 è munito dal lato frontale di uno spallamento 31, che con mantenimento di una fessura anulare "Z3" si prolunga fino alla zona del portaguarnizione IOa, caratterizzata come lato frontale 20b, estendentesi radialmente. Come già riportato in figura 2, anche lo spallamento 31 si estende con mantenimento del gioco radiale"Y''verso il portaguarnizione IOa.
La figura 4 illustra la struttura precisa del portaguarnizione IOa secondo l'invenzione. Per il portaguarnizione IOa sono previste per esempio spessori di parete differenti. Cioè a partire da uno spessore di parete "SI" nella zona del prolungamento 15 assiale esterno, è consentito uno spessore di parete "S2" ridotto per esempio nella zona di una zona di introduzione 23a e/o uno spessore di parete"S3" nella zona della superficie piana 21 nonché lo spessore di parete "S4" nella zona del lato frontale 20b. Oltre alle zone del portaguarnizione IOa precedentemente menzionate all'esterno del prolungamento 15, anche qualsiasi altra sezione del portaguarnizione può venire munita di uno spessore di parete differente dallo spessore di parete "SI", a seconda delle esigenze di resistenza rispettivamente come conseguenza del procedimento di fabbricazione impiegato. La foggia del portaguarnizione IOa inoltre nella zona delle transizioni arrotondate prevede i seguenti raggi. Nella zona di transizione dal lato frontale 20a alle superfici del mantello del prolungamento 15 al lato frontale 20a si congiunge un primo raggio"R1", al quale segue un ulteriore raggio "R2", dimensionato più grande 0 uguale. Per la transizione che inizia dal lato frontale 20b è previsto innanzitutto un raggio "R3", al quale si congiunge un raggio "R4" uguale 0 maggiore nella transizione al prolungamento 19a. Per i raggi "RI", "R3" è prevista in questo caso una misura minore di 0,8 mm. Nelle zone di introduzione 23a, 23b del portaguarnizione IOa, cioè iniziando dal lato frontale 2Ga, 20b in direzione del profilo interno 14, è previsto un raggio"R5", "R6", con una dimensione maggiore dello spessore di parete"SI". Nel profilo interno 14 del portaguarnizione IOa, alla fine della superficie piana 21, è previsto rispettivamente un raggio"R7" rispettivamente"R8", che sono predisposti minori 0 uguali ai raggi "R5", "R6".
Il portaguarnizione IOa, nella zona del profilo interno 14, presenta una sovrapposizione "H" che corrisponde a metà misura di differenza fra l'apertura 13 e una misura di espansione "$p" del profilo interno 14. Per il sottosquadro "H", da indicare anche come sovrapposizione radiale, è prevista una misura > 0,1 <■ >"SI". La figura 4 mostra inoltre uno sfalsamento radiale fra l'asse di simmetria "Sa" del profilo interno 14 e un centro "M" del portaguarnizione IOa. La misura sostanziale, influenzante direttamente la lunghezza di ingombro assiale dello stantuffo anulare 7, del portaguarnizione IOa è la misura di distanza "LI", che si estende dal lato frontale 20a, 20b fino alla superficie piana 21. La misura "L2'<1 >determina la lunghezza del prolungamento 15 esterno. Con la misura "L3" è determinata l'estensione longitudinale del prolungamento 15, ridotto della misura per uno scalino di bordatura 24.
Nel caso dell'ulteriore esempio di esecuzione mostrato in figura 5, zone coincidenti con il portaguarnizione 10b sono munite delle stesse cifre di riferimento del primo esempio di esecuzione (figura 4), così per evitare ripetizioni si può fare riferimento alla descrizione del primo esempio di esecuzione. A differenza dal portaguarnizione IOa il portaguarnizione 10b presenta un profilo interno 26 configurato differentemente. Rispettivamente alla zona di introduzione 23a, 23b si congiunge una binatura 25a, 25b, che forma una sezione del portaguarnizione 10b di lunghezza limitata, estendentesi parallelamente rispetto al lato frontale 20a, 20b. La binatura 25a, 25b provoca una lunghezza assiale ridotta del profilo interno 26, cosa che si riflette direttamente sulla misura"LI" nonché sulle misure di lunghezza restanti "L2", "L3" del portaguarnizione.
Nella figura 6 è riprodotto in scala ingrandita l'estremità libera del prolungamento 15 assiale del portaguarnizione 10a, 10b. In alternativa alla figura 1 lo scalino di bordatura 24 non è perpendicolare, bensì piegato ad angolo verso l'interno con un angolo di circa 45°.
La figura 7 mostra un'ulteriore caratteristica secondo l'invenzione sul portaguarnizione IOa. La zona di introduzione 23a secondo ciò è munita di una scanalatura di aerazione 29 estendentesi parallelamente rispetto al prolungamento 15, mediante la quale all'inserzione a forza della guarnizione 9 nel portaguarnizione IOa l'aria inclusa nel profilo interno 14 può sfuggire. La posizione e la foggia della scanalatura di aerazione 29 è da rilevarsi dalla figura 8, che rappresenta una vista frontale della sezione, mostrata in figura 7, del portaguarnizione IOa. Inoltre o in alternativa, il portaguarnizione IOa può venire munito di un foro di aerazione 32, che è praticato nella superficie piana 21.
Le figure da 9 a 11 mostrano ulteriori varianti del portaguarnizione riprodotto in figura 4. Le zone del portaguarnizione, coincidenti con la figura 4, sono munite delle stesse cifre di riferimento. Le seguenti descrizioni si riferiscono ad esecuzioni differenti del portaguarnizione.
La figura 9 mostra il portaguarnizione 10c, il cui profilo interno 27 è configurato in modo asimmetrico. A differenza del profilo interno 14 secondo la figura 4, il profilo interno 27 presenta soltanto un sottosquadro orientato in direzione del prolungamento 19a interno, che è caratterizzato mediante"H".
Il portaguarnizione lOd secondo la figura 10 è munito anch'esso di un profilo interno 28 configurato asimmetricamente. In questo caso il profilo interno forma un sottosquadro "H" orientato verso il prolungamento 15 esterno. Entrambi i profili interni 27, 28 secondo le figure 9 e 10 hanno in comune una zona opposta orientata assialmente del sottosquadro"H".
La figura 11 mostra il portaguarnizione lOe, che è riprodotto nella posizione di montaggio in figura 3. Questo portaguarnizione lOe è munito di un profilo interno 14 configurato simmetricamente, corrispondentemente al portaguarnizione IOa secondo la figura 4. Differentemente il portaguarnizione 10e non possiede alcun prolungamento 19a assiale interno. Invece al profilo interno 14 si congiunge un lato frontale 20b orientato radialmente.
In figura 12 con 101 è indicato un sistema di disinnesto, che è rappresentato come semisezione trasversale. Il sistema di disinnesto 101 comprende un corpo in pressione 102, che è disposto coassialmente rispetto ad un albero di azionamento 103, che connette per esempio un motore termico con un cambio di velocità. Il corpo in pressione 102 è fissato in questo caso ad una scatola del cambio 104. Il corpo in pressione 102 presenta un manicotto di guida 105, che è in connessione a tenuta con una flangia del corpo 106 e forma una cavità in pressione 107, che è eseguita a forma di anello circolare. Nella cavità in pressione 107 è guidato uno stantuffo anulare 108, che è in connessione efficace con un supporto di spalla obliqua, che presenta dal canto suo una superficie di sostegno 109, mediante la quale il meccanismo di disinnesto non rappresentato di una frizione ad attrito anch'essa non rappresentata, può venire azionato.
Il dettaglio "X", che si riferisce alla zona di tenuta dello stantuffo anulare 108 nella cavità in pressione 107, è riprodotto nelle figure con i numeri di riferimento da 102 a 112 per l'illustrazione delle particolarità secondo l'invenzione in una scala ingrandita.
Se è rappresentato in dettaglio, nelle figure da 13 a 23 con 110 è indicata una guarnizione che è ritenuta in un portaguarnizione 111. Il portaguarnizione 111 presenta un anello interno 112, che è supportato all'interno di un mantello esterno 114 tramite una flangia 113 a forma di disco. L'anello interno 112 presenta un rigonfiamento anulare 15, mediante il quale la cavità di alloggiamento a forma di anello circolare 116 (vedere le figure da 14 a 20 e 22) riceve nella sua zona di estremità una distanza ridotta, che a parte la figura 110 viene ridotta ancora da un rigonfiamento ad anello interno 117 sul mantello esterno 114, affinché la guarnizione 110 sia ritenuta ad accoppiamento di forma dal suo lato interno e dal suo lato esterno. Il mantello esterno 114 presenta, alla sua zona di estremità non rivolta verso la guarnizione 110, sporgenze 118, che si incastrano ad accoppiamento di forma con sottosquadri 119 sullo stantuffo anulare 108.
Le figure da 13 a 26 differiscono sostanzialmente l'una dall'altra per il fatto che la flangia 113 a forma di disco è posizionata e fissata in modo differente nel mantello esterno 14, ove è importante sostanzialmente quali materiali vengono utilizzati per il porta-anello.
Secondo la figura 13 il mantello esterno 114 sul suo perimetro interno presenta una scanalatura di fissaggio 120, in cui si innesta in posizione dopo l'inserzione a forza la flangia 113 a forma di disco. Per la riduzione dell'attrito della guarnizione nella zona dei labbri di tenuta sia l'anello interno 112 nonché il mantello esterno è prolungato assialmente in direzione dei labbri di tenuta della guarnizione 110, che formano in questo caso un sostegno 131 rispettivamente 130.
Secondo la figura 14 il mantello esterno 114 presenta una finestra 121, nella quale si innestano in posizione sporgenze 122 sulla flangia 113 a forma di disco.
In figura 15 la flangia 113 a forma di disco è fissata su un arresto 123 a forma di anello nella prima direzione, mentre essa è fissata inoltre nell'altra direzione mediante una goffratura di materiale 124.
Nell'esempio di esecuzione secondo la figura 16, il mantello esterno 114 è fabbricato in materiale deformabile, cosicché dopo il fissaggio della flangia 113 a forma di disco nel mantello esterno 114, questo viene fissato definitivamente mediante rullatura 125. L'anello interno 112 e la flangia 113 a forma di disco possono essere fabbricati in altro materiale e sostenuti dall'interno durante la rollatura. Il rigonfiamento anulare interno 117 sul mantello esterno 114 in questo esempio di esecuzione può essere fabbricato anch'esso in altro materiale, per esempio in materiale plastico, e applicato per esempio successivamente.
Nell'esempio di esecuzione secondo la figura 17, il mantello esterno 114 e l'anello interno 112 nonché la flangia 113 a forma di disco sono fabbricati in materiale deformabile, per esempio lamiera di acciaio, ove il mantello esterno 114 presenta un arresto, che può essere fabbricato per esempio mediante rullatura, ove a questo è saldata la flangia a forma di disco. Anche il rigonfiamento anulare 115 e il rigonfiamento interno 117 sono fabbricati mediante bordatura del materiale.
Nell‘esempio di esecuzione secondo la figura 18, la flangia 113 a forma di disco presenta un prolungamento 126 a forma di anello circolare, che corrisponde con il perimetro interno del mantello esterno 114, ove le sporgenze 118 sul mantello esterno 114 giungono attraverso aperture nel prolungamento 126 a forma di anello circolare e fissano contemporaneamente questo prolungamento.
In figura 18a è riprodotta una sezione della zona sovrapposta dell'anello interno 112 con il mantello esterno 114, con un fissaggio alternativo di questi componenti. Secondo ciò è prevista una punzonatura parziale 132 senza fessure, fra il mantello esterno 114 e il prolungamento 126 a forma di anello circolare dell'anello interno 112, che forma una sporgenza orientata radialmente verso l'interno, che per esempio nello stato montato si innesta in una scanalatura perimetrale dello stantuffo anulare 108.
Secondo la figura 19 la flangia 113 a forma di disco è fissata fra un arresto 127 e la superficie frontale dello stantuffo anulare 108.
La flangia 114 a forma di disco può essere fissata però anche mediante una filettatura 128 al perimetro interno del mantello esterno e al perimetro esterno della flangia a forma di disco secondo la figura 20.
Secondo la figura 21 il mantello esterno 114 ha una bordatura completa e forma una flangia interna 129, a cui è fissata, in particolare saldata o brasata, la flangia di forma circolare.
Nell'esempio di esecuzione secondo la figura 21, la guarnizione è infatti sostenuta sul mantello esterno 114, ma non circondata posteriormente, cosicché il fissaggio avviene mediante il rigonfiamento anulare 115.
Dall'esempio di esecuzione secondo la figura 22, sostanzialmente corrisponde all'esempio di esecuzione secondo la figura 18, ove però, come si può rilevare dagli spessori di parete, sono scelti altri materiali e il prolungamento 126 a forma di anello circolare è incollato con il perimetro interno del mantello esterno 114.
Il portaguarnizione 111, nell'esempio di esecuzione secondo la figura 23, è costituito da un materiale simile e similmente, come in figura 17, ove l'anello interno 112 e la flangia 113 a forma di disco nonché il manteilo esterno 114 sono fabbricati in lamiera di acciaio deformabile e la flangia 113 a forma di disco poggia su un arresto 127a, che è eseguito analogamente all'arresto 127 in figura 19, ed è saldata con questo. Il mantello esterno 114 presenta nell'esempio di esecuzione secondo la figura 12 nessuna sporgenza 118, bensì ha una svasatura rullata, che è anch'essa in connessione efficace con un sottosquadro sullo stantuffo anulare.
Come ulteriore accorgimento per ridurre l'usura sullo stantuffo anulare 108 in caso di vibrazioni assiali manifestantisi in alternativa ad un collare tirato o bordato, che si innesta in posizione ad accoppiamento di forma sullo stantuffo anulare 108, la figura 14 mostra anelli a scanalature 133a, 133b. Per l'assicurazione del portaguarnizione 111 allo stantuffo anulare 108 uno degli anelli di scanalatura 133a, 133b, riprodotti in figura 14, è sufficiente, i quali sono guidati in scanalature anulari corrispondenti del mantello esterno 114 e dello stantuffo anulare 108 rispettivamente del prolungamento 126 a forma di anello circolare e dello stantuffo anulare 108.
Il portaguarnizione 111 secondo la figura 15 mostra, per l'aumento della rigidità, un adattamento quasi senza fessura del mantello esterno 114 e dell'anello interno 112 alla guarnizione 110. In questo caso il mantello esterno 114 si estende lungo una larga zona assiale e circonda in questo caso la guarnizione 110 dal lato esterno fino allo spallamento del labbro di tenuta esterno. Per la realizzazione di una unità preassemblabile, si offre la possibilità di disporre la guarnizione 110 con il dorso di guarnizione innanzitutto sulla flangia 113 a forma di disco dell'anello interno 112, prima che questi componenti vengano circondanti concentricamente dal mantello esterno 114. Una connessione non separabile fra anello interno 112 e il mantello esterno 114 può avvenire successivamente per esempio mediante un incollaggio o una brasatura. Per mezzo di un bordo 134 parziale circostante orientato radialmente verso l'interno, del mantello 114, che si impegna per esempio in una scanalatura perimetrale dello stantuffo anulare 108, avviene un fissaggio in posizione del portaguarnizione 111.
In un ulteriore esempio di esecuzione la guarnizione 110 come esecuzione a due componenti è connessa insieme direttamente con l'anello interno 112 e il mantello esterno 114 in modo non separabile. La struttura prevede a tal scopo un anello interno 112, fabbricato in materiale plastico, e rispettivamente un mantello esterno 114, che sono fabbricabili insieme con la guarnizione 110 in un procedimento di stampaggio ad iniezione a due fasi. Per l'assicurazione di questi componenti e per l'aumento della rigidità il mantello esterno 114 è circondato da un nastro 136, fabbricato preferibilmente in lamiera. Per il fissaggio dell'unità, costituita dal portaguarnizione 111 e guarnizione 110, allo stantuffo anulare 108 serve un naso a scatto 135 disposto nel prolungamento assiale del mantello esterno 114, il quale naso nello stato montato si impegna ad accoppiamento di forma in una rientranza radiale dello stantuffo anulare 108.
In figura 27 è mostrato un sistema di disinnesto 201 azionabile idraulicamente. Questo comprende un cilindro 202 configurato come cilindro assorbitore, ove questo è disposto concentricamente attorno ad un albero di ingresso del cambio, non rappresentato in figura 27, che connette un motore termico con un cambio di velocità. Il cilindro 202 è fissato separabilmente ad una scatola del cambio anch'essa non rappresentata. Il cilindro 202 presenta una cavità in pressione 203, che è delimitata radialmente da una parete di foro 204 e da un manicotto di guida 205. Il manicotto di guida 205 è fissato al cilindro 202 mediante una flangia anulare 206 dal lato frontale e si trova nella posizione di montaggio rispettivamente a distanza radiale dalla parete del foro del cilindro 202 e dall'albero di ingresso del cambio. Il manicotto di guida 205, fabbricato in lamiera di acciaio, viene fabbricato preferibilmente senza asportazione di truciolo mediante un procedimento di imbutitura. Il cilindro 202 rappresenta un pezzo colato, a tal scopo è adatto in particolare alluminio. Nella cavità in pressione 203 è guidato spostabile assialmente uno stantuffo anulare 207, al quale dal lato in pressione è associata una guarnizione 208.
Per il fissaggio della guarnizione 208 allo stantuffo anulare 207 serve un portaguarnizione 209, in cui è ritenuta una guarnizione 208 ad accoppiamento di forma in un alloggiamento di forma trapezoidale che forma due sottosquadri. Con un fianco 210 esterno estendentesi assialmente il portaguarnizione 209 circonda una zona di estremità dello stantuffo anulare 207, ove il fianco dal lato dell'estremità è munito di un bordo 211 orientato radialmente verso l'interno perpendicolarmente, il quale bordo nello stato montato circonda posteriormente uno spallamento 212 dello stantuffo anulare 207. La guarnizione 208 è munita di un labbro di tenuta 213 radialmente interno, che poggia a tenuta su una superficie di mantello 215 del manicotto di guida 205. Un ulteriore labbro di tenuta 214 radialmente esterno è sostenuto a tenuta sulla parete di foro 204 del cilindro 202. All'estremità non rivolta verso la cavità in pressione 203, lo stantuffo anulare 207 è munito di un cuscinetto di disinnesto 216, il quale nello stato montato è sostenuto ad accoppiamento di forza su mezzi di disinnesto di una frizione di separazione di cambio connessa con il motore termico. Attraverso un foro di alimentazione 217, praticato nel cilindro 202, la cavità in pressione 203 è alimentabile con un mezzo idraulico per lo spostamento assiale dello stantuffo anulare 207.
La figura 28 mostra la guarnizione 208 secondo l'invenzione in scala ingrandita. Secondo ciò la disposizione rispettivamente esecuzione geometrica dei labbri di tenuta 213, 214 è asimmetrica. Il labbro di tenuta 213 radialmente interno possiede in questo caso un'estensione longitudinale, caratterizzata dalla misura "L^", a partire da un dorso di guarnizione 218, fino ad un punto funzionale 219 sul contorno esterno del labbro di tenuta 213. Per il labbro di tenuta 218 radialmente esterno è prevista una corrispondente misura "L3", che si instaura fra il dorso di guarnizione 218 e il punto funzionale 220. I punti funzionali 219, 220 determinano il punto rispettivamente la zona con cui i labbri di tenuta 213, 214 con il precarico radiale massimo sono sostenuti sulla traiettoria di guarnizione della parete di foro 204, rispettivamente del manicotto di guida 205. Per 1'ottenimento di una transizione arrotondata dei punti funzionali 219, 220, è previsto rispettivamente un raggio "R^; R2". Lo spazio di montaggio della guarnizione 208 fra il cilindro 202 rispettivamente la parete del foro 204 e il manicotto di guida 205, secondo la figura 27, è indicato in figura 28 dalla misura "D^". Questa misura di montaggio associa a ciascun labbro di tenuta 213, 214 nello stato non montato una cosiddetta linea efficace, che interseca il rispettivo contorno esterno dei labbri di tenuta 213, 214. In questo caso la linea efficace forma rispettivamente una zona di sovrapposizione "A" e una zona di sottoposizione "B" per i labbri di tenuta 213 rispettivamente corrispondentemente per il labbro di tenuta 214 la zona di sovrapposizione "C" e la zona di sottoposizione"D". Le zone di sovrapposizione"A; C" si limitano in questo caso a partire dal punto di intersezione della linea efficace con il contorno esterno sino ai punti funzionali 219, 220. Per Γillustrazione delle singole zone queste sono tratteggiate differentemente per rispettivamente un labbro di tenuta. Alle zone di sovrapposizione "A; C" si congiunge in direzione assiale una ulteriore zona estendentesi assialmente, che supera le linee efficaci. Queste sezioni possiedono un'estensione longitudinale"L^" che forma nello stato non montato la guarnizione 8, un contorno esterno cilindrico.
La guarnizione 208 dal lato frontale è munita di una scanalatura anulare 221 circostante, configurata a forma di V, che forma sul fondo della scanalatura un raggio "R3''. La profondità della scanalatura è determinata dalla misura "L2", che si estende fra il dorso di guarnizione 218 e il fondo di scanalatura. Inoltre la configurazione della guarnizione 208 prevede che il suo contorno esterno per i labbri di tenuta 213, 214 nella transizione al dorso di guarnizione 218 sia eseguito arrotondato sotto forma di un raggio "R^; R5''. Lo spessore di parete delle guarnizioni 213, 214 è eseguito anch'esso differentemente. Come illustrato in figura 28, la misura "Lg" del labbro di tenuta 214 supera la corrispondente misura "L5" del labbro di tenuta 213. Questo confronto dimensionale dà come risultato rispettivamente un fianco perpendicolare uscente dal contorno esterno della scanalatura 221, che è guidato attraverso il punto di intersezione della linea efficace con il contorno esterno del rispettivo labbro di tenuta. Per il fissaggio della guarnizione 208 nel supporto di guarnizione 209 secondo la figura 27, ai dorsi di guarnizione 218 si congiunge uno spai1amento 222 con una strozzatura da entrambi i lati, che è adattato ad accoppiamento di forma nel portaguarnizione 209. Per il trattamento chimico secondo l'invenzione della guarnizione 208 è previsto alimentare questa parzialmente. A tal scopo si offre di trattare il contorno esterno di entrambi i labbri di tenuta 213, 214 a partire dal punto tangente dei raggi "R^; Rg" con i dorsi parziali 218, fino all'estremità libera.
Le figure 29 e 30 illustrano le forze di pedale, necessarie per l'azionamento della frizione di divisione del cambio, fra un sistema di disinnesto di costruzione tradizionale {figura 29), e un sistema di disinnesto secondo l'invenzione (figura 30).
In entrambi i diagrammi sull'ascissa è riportata la pressione, cioè la pressione di condutture (bar) e sull'ordinata la forza di attrito (N), ove la divisione di scala fra entrambi i diagrammi coincide. La figura 30 illustra la forza di attrito ridotta a circa 90 N, che ammonta secondo la figura 29 a circa 400 N tenendo conto di uguali pressioni di azionamento.
Le rivendicazioni brevettuali depositate con la domanda sono proposte di formulazione senza pregiudizio per l'ottenimento di ulteriore protezione brevettuale. La richiedente si riserva di rivendicare ancora ulteriori caratteristiche, descritte finora soltanto nella descrizione e/o nei disegni.
Riconclusioni impiegate in sottorivendicazioni rimandano all'ulteriore esecuzione dei!'oggetto della rivendicazione principale mediante le caratteristiche della rispettiva sottorivendicazione; esse non sono da intendere come una rinuncia all'ottenimento di una protezione oggettiva autonoma per le caratteristiche delle sottorivendicazioni riconciuse.
Gli oggetti di queste sottorivendicazioni formano però anche invenzioni autonome, che presentano una configurazione indipendente dagli oggetti delle precedenti sottorivendicazioni.
L'invenzione inoltre non è limitata al/agli esempio/i di esecuzione della descrizione. Invece nell'ambito dell'invenzione sono possibili numerose variazioni e modifiche, in particolare tali varianti, elementi e combinazioni e/o materiali, che sono inventivi per esempio mediante combinazione o modifica di singole caratteristiche rispettivamente elementi o passi di procedimento descritti in connessione con la descrizione generale e forme di esecuzione nonché nelle rivendicazioni e contenute nei disegni, e mediante caratteristiche combinabili conducono ad un nuovo oggetto o a nuovi passi di procedimento rispettivamente sequenze di passi di procedimento, anche per quanto riguarda procedimenti di fabbricazione, di prova e di lavoro.

Claims (60)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di disinnesto azionabile idraulicamente per una frizione inserita in veicoli, fra un motore termico e un cambio di velocità, costituito almeno da un cilindro assorbitore circondante concentricamente un albero di azionamento, con una cavità in pressione configurata a forma di anello circolare, in cui è guidato spostabile assialmente uno stantuffo anulare, e al quale dal lato della cavità in pressione è associata una guarnizione, che è fissata con un portaguarnìzione configurato a forma di anello circolare, allo stantuffo anulare, caratterizzato dal fatto che la guarnizione presenta un sottosquadro ed è introdotta nel portaguarnìzione almeno in un sol pezzo senza formazione di interspazi.
  2. 2. Sistema di disinnesto azionabile idraulicamente per una frizione ad attrito inserita in veicoli, fra un motore termico e un cambio di velocità, costituito da un cilindro assorbitore circondante concentricamente un albero di azionamento con una cavità in pressione configurata a forma di anello circolare, in cui è guidato spostabile assialmente uno stantuffo anulare, e al quale dal lato della cavità in pressione è associata una guarnizione, che è fissata allo stantuffo anulare con un portaguarnìzione configurato a forma di anello, ove il portaguarnìzione: a) in un lato frontale a distanza radiale dal diametro interno e dal diametro esterno presenta una apertura, che si allarga radialmente verso 1'interno e/o radialmente verso l'esterno in direzione assiale per la formazione di un profilo interno, a forma di trapezio che presenta almeno un sottosquadro"H"; b) forma zone di introduzione arrotondate nella zona dell'apertura; c) è sostenuto sulla superficie frontale dello stantuffo anulare con una superficie piana opposta all'apertura; d) è fissato allo stantuffo anulare con gioco assiale e con gioco radiale con un prolungamento assiale esterno che circonda una zona di estremità di una superficie di mantello dello stantuffo anulare; e) è formato senza asportazione di truciolo da un nastro di lamiera; f) presenta un prolungamento interno, che è guidato fino allo stantuffo anulare con mantenimento di una fessura anulare "(Z1, ∑2)” caratterizzato da: uno spessore di parete"SI" al prolungamento esterno che può essere ridotto in sezioni restanti del portaguarnizione; una transizione arrotondata fra il lato frontale e il prolungamento esterno ed interno, ove a partire dal lato frontale ad un raggio (R^, R3) innanzitutto più piccolo si congiunge un raggio (R2» R4) più grande, e il prolungamento interseca rispettivamente come rette la transizione formata da raggi (R^, R2, R3, R4); è prevista una misura H ≤ 0,1· per la sovrapposizione radiale dei sottosquadri "H".
  3. 3. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo stantuffo anulare, all'estremità rivolta verso la cavità in pressione, è munito di uno spallamento sporgente assialmente dalla superficie frontale, che è guidato fino ad una sezione del portaguarnizione con mantenimento di una fessura anulare"Z2, Z3" (figura 2, figura 3).
  4. 4. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che è prevista una misura di distanza "LI" > 3,5 · "SI" fra il lato frontale e la superficie piana (figura 4).
  5. 5. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che alla zona di introduzione del portaguarnizione si congiunge una binatura (figura 5).
  6. 6. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la misura di distanza "LI" fra il lato frontale e la superficie piana corrisponde al massimo a un valore pari a 3,5 volte lo spessore di parete"SI" (figura 5).
  7. 7. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che per lo spessore di parete "SI" nel prolungamento esterno è prevista una misura maggiore di 0,2 mm.
  8. 8. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che una posizione dell'asse di simmetria (Sa) del profilo interno coincide o è disposta sfalsata rispetto al centro (M) dal lato frontale del portaguarnizione.
  9. 9. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che nella zona di transizione arrotondata fra il lato frontale e il prolungamento assiale a partire dal lato frontale ad un raggio (RI, R3) innanzitutto più piccolo si congiunge un raggio (R2, R4) maggiore.
  10. 10. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato da un portaguarnizione con un profilo interno configurato simmetricamente, che forma due sottosquadri "H" disposti radialmente opposti.
  11. 11. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il portaguarnizione presenta un sottosquadro "H", che è orientato in direzione del prolungamento interno (figura 9).
  12. 12. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato da un portaguarnizione con un sottosquadro "H" orientato verso il prolungamento esterno.
  13. 13. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i raggi "R5, R6" nella zona della zona di introduzione sono predisposti maggiori dello spessore di parete"SI".
  14. 14. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i raggi, previsti nel profilo interno "R7, R8", a partire dalla superficie piana sono predisposti minori o uguali ai raggi "R5, R6" nella zona della zona di introduzione.
  15. 15. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la lunghezza complessiva "L2" del prolungamento esterno supera la lunghezza"LI" che si estende dal lato frontale fino alla superficie piana.
  16. 16. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il portaguarnizione presenta una scanalatura di aerazione associata al profilo interno, che, orientata ad asse parallelo rispetto al prolungamento esterno, è praticata nella zona della zona di introduzione (figura 5).
  17. 17. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che un foro di aerazione è praticato nella superficie piana del portaguarnizione (figura 5).
  18. 18. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che il prolungamento del portaguarnizione è guidato con mantenimento della fessura anulare"ZI" fino alla superficie frontale dello stantuffo anulare (figura 1).
  19. 19. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che lo spallamento è guidato dallo stantuffo anulare con mantenimento della fessura anulare "Z2" fino al prolungamento del portaguarnizione (figura 2).
  20. 20. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato da uno spallamento dello stantuffo che è guidato fino ad una sezione orientata radialmente del portaguarnizione con mantenimento della fessura anulare"Z3" (figura 3).
  21. 21. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato da un prolungamento estendentesi in modo conico (figura 1, figura 2).
  22. 22. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che per la fessura anulare "ZI, Z2, Z3" fra la superficie frontale o lo spallamento dello stantuffo anulare e l'estremità libera del prolungamento o una sezione orientata radialmente del portaguarnizione è prevista una misura maggiore o uguale a 0,1 <■ >"SI" (figure da 1 a 3).
  23. 23. Sistema di<' >disinnesto secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che come materiale per il portaguarnizione è scelto un materiale metallico imbutibile, preferibilmente St4.
  24. 24. Cilindro assorbitore, in particolare per un sistema di disinnesto idraulico di una frizione ad attrito di autoveicoli, il cui corpo in pressione presenta una cavità in pressione a forma di anello circolare, ove nella cavità in pressione è guidato in modo spostabile uno stantuffo anulare, e come chiusura a tenuta è prevista una guarnizione elastica, fissata per mezzo di un portaguarnizione ad accoppiamento di forma allo stantuffo anulare, e ove la guarnizione presenta labbri di tenuta allargati sostanzialmente a forma di V, che nella posizione di montaggio precaricati radialmente poggiano a tenuta sulle superfici di parete cilindriche circolari della cavità in pressione, caratterizzato dal fatto che il portaguarnizione presenta una cavità di alloggiamento a forma di anello circolare, aperta verso la guarnizione, con un anello interno e un mantello esterno, dal fatto che la distanza interna nella zona di estremità rivolta verso la guarnizione della cavità di alloggiamento è ridotta, dal fatto che la guarnizione presenta almeno una rientranza ad essa adatta, scanalature anulari o simili per la connessione ad accoppiamento di forma con il portaguarnizione, dal fatto che il portaguarnizione è costituito da due componenti fabbricati separatamente l'uno dall'altro.
  25. 25. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 24, caratterizzato dal fatto che la riduzione della distanza interna nella zona di estremità è formata da una strozzatura sul mantello esterno e/o un ampliamento di diametro all'anello interno, ove la strozzatura rispettivamente l'ampliamento di diametro sono eseguiti preferibilmente sotto forma di rigonfiamenti anulari.
  26. 26. Cilindro assorbitore secondo una delle rivendicazioni 24 oppure 25, caratterizzato dal fatto che l'anello interno, dal lato non rivolto verso la guarnizione, presenta una flangia a forma di disco, che è in connessione efficace con il mantello esterno.
  27. 27. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è fissata in una scanalatura di fissaggio sul perimetro interno del mantello esterno.
  28. 2S. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco presenta sul suo perimetro esterno sporgenze, che sporgono entro finestre o rientranze sul mantello esterno.
  29. 29. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è fissata in una direzione su uno o più arresti sul perimetro interno del mantello esterno e sul lato opposto è fissata mediante una goffratura di materiale, una saldatura o una brasatura.
  30. 30. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è fissata mediante sporgenze, nodi o simili al perimetro interno del mantello esterno, che sono generati mediante rollature o goffrature del mantello esterno dopo il montaggio della flangia a forma di disco.
  31. 31. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è fissata preferibilmente in direzione della guarnizione mediante uno o più arresti, sporgenze, nodi o simili al perimetro interno del mantello esterno, ove il/gli arresto/i, sporgenze, nodi o simili sono generati mediante rollatura o goffratura del mantello esterno, e dal fatto che la flangia a forma di disco è saldata, brasata, incollata o innestata ad accoppiamento di forma con il/gli arresto/i, le sporgenze, i nodi o simili.
  32. 32. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 31, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è fissata mediante il/gli arresto/i, sporgenze, nodi o simili al mantello esterno da un lato e mediante la superficie frontale dello stantuffo anulare dall'altro lato.
  33. 33. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 26, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco è munita di una filettatura al suo perimetro esterno, che è in connessione efficace con una controfilettatura al perimetro interno del mantello esterno.
  34. 34. Cilindro assorbitore secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il mantello esterno, dalla sua zona di estremità non rivolta verso la guarnizione, presenta sporgenze orientate verso l'interno, nodi o simili, che sono agganciabili ad accoppiamento di forma con corrispondenti rientranze, sottosquadri o strozzature di forma anulare sul perimetro esterno dello stantuffo anulare.
  35. 35. Cilindro assorbitore secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la flangia a forma di disco presenta sul suo perimetro esterno un prolungamento.sostanzialmente cilindrico circolare, che si estende nella direzione non rivolta verso la guarnizione, corrisponde con il perimetro esterno del mantello esterno ed è fissato al mantello esterno.
  36. 36. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 35, caratterizzato dal fatto che il prolungamento cilindrico circolare è fissato al perimetro interno del mantello esterno mediante incollaggio, saldatura, brasatura, un accoppiamento bloccato alla pressa o mediante una punzonatura.
  37. 37. Cilindro assorbitore secondo la rivendicazione 35, caratterizzato dal fatto che il prolungamento cilindrico circolare presenta finestre o aperture, che corrispondono con le sporgenze, orientate verso l'interno, sul mantello esterno.
  38. 38. Cilindro di lavoro idraulico, preferibilmente eseguito con il sistema di disinnesto per una frizione di divisione del cambio inserita fra un motore termico e un cambio di velocità in veicoli, costituita da un cilindro circondante concentricamente un albero di ingresso del cambio con una cavità in pressione configurata a forma di anello circolare, visto in sezione trasversale, in cui è guidato spostabile assialmente uno stantuffo anulare disposto fra una parete di foro del cilindro e un manicotto di guida, ove allo stantuffo anulare dal lato della cavità in pressione è associata una guarnizione, che è fissata allo stantuffo anulare tramite un portaguarnizione, ove la guarnizione poggia a tenuta con un labbro di tenuta radialmente esterno alla parete del foro del cilindro e con un labbro di tenuta radialmente interno sul manicotto di guida, ove i labbri di tenuta disposti rispettivamente dinamicamente sono sottoposti almeno parzialmente ad un trattamento chimico, in particolare mediante alogeni, per la riduzione dell'attrito sulla rispettiva traiettoria di guarnizione della parete di foro rispettivamente del manicotto di guida.
  39. 39. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, ove il trattamento chimico si limita ai labbri di tenuta della guarnizione, e 1'investimento avviene in una fase gassosa o liquida dell'alogeno.
  40. 40. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, ove come alogeno per il trattamento chimico dei labbri di tenuta viene impiegato in particolare cloro, fluoro, bromo o iodio.
  41. 41. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, ove il trattamento chimico modifica la zona di bordo dei labbri di tenuta, che raggiunge una misura di profondità maggiore di 5 μm.
  42. 42. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, ove come partner di attrito fra la guarnizione, fabbricata preferibilmente in caucciù di etilene-propiìene-diene (EPDM) e la traiettoria di guarnizione sono previsti un materiale metallico, in particolare alluminio o lamiera di acciaio o materiale plastico alternativo.
  43. 43. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, con una finitura superficiale della traiettoria di guarnizione che alla parete del foro del cilindro presenta una parte portante maggiore del 15% e in una superficie di mantello del manicotto di guida presenta una parte portante maggiore del 20%.
  44. 44. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 38, ove la guarnizione è munita di labbri di tenuta configurati asimmetricamente, la cui estensione longitudinale e lo spessore di parete differiscono fra di loro e in questo caso una misura di lunghezza"L^" del labbro di tenuta interno supera la misura di lunghezza "L3" corrispondente del labbro di tenuta esterno e il cui spessore di parete"Lg" supera lo spessore di parete"Lg" del labbro di tenuta interno.
  45. 45. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, con una guarnizione, che presenta un rapporto fra gli spessori di parete del labbro di tenuta esterno rispetto al labbro di tenuta interno pari
  46. 46. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove l'estensione longitudinale dei labbri di tenuta è determinata da una misura fra il dorso di guarnizione e un punto funzionale, e il cui rapporto di lunghezza ammonta a
  47. 47. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove la guarnizione presenta una scanalatura anulare a forma di V, dal lato frontale, delimitata radialmente dai labbri di tenuta, con una misura di distanza del fondo di scanalatura dal dorso di guarnizione, che è caratterizzato dal1a misura ‘'12"·
  48. 48. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove un contorno esterno del labbro di tenuta interno è configurato in modo tale che questo nello stato non montato, a partire dal dorso di guarnizione fino ad un punto di intersezione con una linea efficace, che determina uno spazio di montaggio"Di" della guarnizione, forma una zona di sottoposizione"B", alla quale si congiunge dopo il punto di intersezione una zona di sovrapposizione"A", che giunge fino al punto funzionale, il cui rapporto superficiale ammonta a
  49. 49. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove il contorno esterno del labbro di tenuta esterno, a partire dai punto di intersezione con la linea efficace, forma fino al punto funzionale una zona di sovrapposizione "C", nonché una zona sottoposizione "D", che si instaura dal dorso di guarnizione fino al punto di intersezione del contorno ester- no con la linea efficace e il cui rapporto superficiale ammonta a
  50. 50. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove il rapporto superficiale ammonta a e analogamente il rapporto superficiale ammonta a
  51. 51. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove sia il rapporto fra le superfici coincide con il rapporto superficiale
  52. nonché la grandezza delle superiici da A a D fra di loro. 52. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, con una configurazione di guarnizione in cui la lunghezza del labbro di tenuta radialmente interno inoltre anche come misura di altezza della guarnizione lo spazio di montaggio "D1" indicato come misura di altezza della guarnizione, ammonta ad un rapporto di dimensioni pari a
  53. 53. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove una misura di lunghezza "L^ L^", che determina la lunghezza complessiva del labbro di tenuta interno, rispetto alla misura di distanza "D^" delle linee efficaci è in un rapporto dimensionale pari a
  54. 54. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove i labbri di tenuta presentano una misura di rialzo "L4", che giunge dal punto funzionale fino all'estremità libera, con un contorno esterno, che nello stato non montato della guarnizione si estende con un angolo di ± 5°.
  55. 55. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove la misura "L1" fra il dorso di guarnizione e il punto funzionale del labbro di tenuta supera la misura"L2" fra il dorso di guarnizione e il fondo di scanalatura della scanalatura anulare.
  56. 56. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, ove nella zona del punto funzionale il contorno esterno del labbro di tenuta forma un raggio"R^; R2'', la cui misura ammonta a più di 0,1 mm.
  57. 57. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 47, ove la scanalatura anulare forma un raggio "R3" che supera il raggio "R1; R2".
  58. 58. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 44, con una configurazione della guarnizione, che ad una transizione dal dorso di guarnì« zione al contorno esterno del rispettivo labbro di tenuta forma un raggio "R4; R5'', la cui dimensione supera il raggio"R-^; R2".
  59. 59. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 57, ove i raggi "R4" e"R5" sono dimensionati differenti l‘uno dall'altro 0 coincidenti.
  60. 60. Sistema di disinnesto secondo la rivendicazione 39, ove il trattamento chimico parziale dei labbri di tenuta a partire da un punto tangente del raggio "R4; R5" dal dorso di guarnizione si estende fino all'estremità libera dei labbri di tenuta.
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