ITUD20130156A1 - Gruppo di traino per macchine trafilatrici provvisto di catene intermedie e metodo di tensionamento di dette catene intermedie - Google Patents

Gruppo di traino per macchine trafilatrici provvisto di catene intermedie e metodo di tensionamento di dette catene intermedie

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ITUD20130156A1
ITUD20130156A1 IT000156A ITUD20130156A ITUD20130156A1 IT UD20130156 A1 ITUD20130156 A1 IT UD20130156A1 IT 000156 A IT000156 A IT 000156A IT UD20130156 A ITUD20130156 A IT UD20130156A IT UD20130156 A1 ITUD20130156 A1 IT UD20130156A1
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IT
Italy
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thrust
support portion
segments
central support
guide
Prior art date
Application number
IT000156A
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English (en)
Inventor
Rossa Flavio Della
Fausto Menosso
Original Assignee
Danieli Off Mecc
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21CMANUFACTURE OF METAL SHEETS, WIRE, RODS, TUBES OR PROFILES, OTHERWISE THAN BY ROLLING; AUXILIARY OPERATIONS USED IN CONNECTION WITH METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL
    • B21C1/00Manufacture of metal sheets, metal wire, metal rods, metal tubes by drawing
    • B21C1/16Metal drawing by machines or apparatus in which the drawing action is effected by other means than drums, e.g. by a longitudinally-moved carriage pulling or pushing the work or stock for making metal sheets, bars, or tubes
    • B21C1/27Carriages; Drives
    • B21C1/30Drives, e.g. carriage-traversing mechanisms; Driving elements, e.g. drawing chains; Controlling the drive
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65GTRANSPORT OR STORAGE DEVICES, e.g. CONVEYORS FOR LOADING OR TIPPING, SHOP CONVEYOR SYSTEMS OR PNEUMATIC TUBE CONVEYORS
    • B65G23/00Driving gear for endless conveyors; Belt- or chain-tensioning arrangements
    • B65G23/44Belt or chain tensioning arrangements

Description

Descrizione
"GRUPPO DI TRAINO PER MACCHINE TRAFILATRICI PROVVISTO DI CATENE INTERMEDIE E METODO DI TENSIONAMENTO DI DETTE CATENE INTERMEDIE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un gruppo di traino per macchine trafilatrici di prodotti metallici quali barre metalliche piene o tubolari. In particolare, il gruppo di traino secondo il trovato comprende almeno due cingoli contrapposti e controrotanti cooperanti, da parti opposte, con i prodotti metallici per concretizzarne il traino attraverso una filiera di una macchina trafilatrice.
In particolare, il presente trovato si riferisce ad un gruppo di traino comprendente catene intermedie poste tra i cingoli e corrispondenti piastre di supporto, in cui è inoltre presente un dispositivo di tensionamento continuo ed automatico di tali catene intermedie.
II presente trovato si riferisce anche al metodo di tensionamento delle catene intermedie.
STATO DELLA TECNICA
Sono note macchine trafilatrici per prodotti metallici, quali barre piene o tubolari, che comprendono un gruppo di traino provvisto di due cingoli controrotanti e contrapposti rispetto ad un asse di trafilatura.
Ciascun cingolo include una pluralità di maglie vincolate fra loro in sequenza, su ognuna delle quali è montato un morsetto di traino che insiste, in uso, su almeno una barra sottoposta a trafilatura.
In particolare, ciascun morsetto di traino di un cingolo coopera con un corrispondente morsetto di traino presente nel cingolo contrapposto per ammorsare da parti opposte, in un suo tratto già trafilato, la barra sottoposta a trafilatura.
Ciascun cingolo è chiuso ad anello attorno ad una piastra di supporto ed è posto in rotazione continua da ruote dentate, generalmente due, una motrice ed una condotta, montate su estremità opposte della stessa piastra di supporto. È noto interporre, tra la piastra di supporto ed il relativo cingolo, una catena intermedia del tipo a rulli avente la funzione di ridurre l’attrito tra le maglie del cingolo e la piastra di supporto, introducendo un attrito di tipo volvente tra tali due componenti.
È noto che le catene intermedie sono, di norma, folli e ricevono il moto dai cingoli per effetto del contatto con le maglie di questi ultimi. Generalmente, le catene intermedie sono costituite da maglie collegate tra loro con un voluto gioco che permette di evitare il bloccaggio del movimento delle catene intermedie stesse.
E anche noto che le catene intermedie sono sottoposte, durante l’utilizzo, a notevole usura e ad un allungamento dovuto alla dilatazione meccanica dei vari giochi presenti tra le maglie che le compongono.
Tale allungamento, con l’andar del tempo, diviene non trascurabile e può compromettere il corretto funzionamento delle catene intermedie, nonché dei cingoli nel loro complesso, e quindi risulta necessario intervenire per ripristinare le condizioni iniziali.
Il ripristino prevede di annullare nelle catene intermedie l’effetto della dilatazione meccanica sull’entità del gioco complessivo mediante tensionamento delle stesse catene intermedie.
Un inconveniente dei gruppi di traino noti è quello di prevedere che il tensionamento delle catene intermedie venga effettuato manualmente da un operatore preposto, e quindi debba richiedere la fermata della macchina trafilatrice, risultando comunque non preciso ed efficace.
Un ulteriore inconveniente dei gruppi di traino noti è quello di richiedere che l’identificazione di una condizione di allungamento eccessivo sia esclusivamente basata sull’ esperienza di un operatore, e quindi possa avvenire in momenti non ottimali, ad esempio troppo presto o troppo tardi. Quest’ultima situazione può determinare una condizione di rischio per l’integrità meccanica delle catene intermedie, nonché dell’intero gruppo di traino.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di traino per macchine trafilatrici in cui le catene intermedie tra i cingoli controrotanti e le piastre di supporto siano tensionate automaticamente durante il funzionamento.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di traino per macchine trafilatrici che consenta di mantenere un tensionamento costante delle proprie catene intermedie mediante tensionamento in continuo durante il funzionamento.
È pure uno scopo del presente trovato quello di mettere a punto un metodo di tensionamento automatico ed in continuo delle catene intermedie.
È ancora uno scopo del presente trovato quello di realizzare un gruppo di traino per macchine trafilatrici in cui sia identificata, ed eventualmente segnalata in modo automatico, ripetibile ed efficace, la condizione di allungamento eccessivo delle proprie catene intermedie.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un gruppo di traino secondo il presente trovato è utilizzabile in macchine trafilatrici di prodotti metallici e comprende due cingoli contrapposti e controrotanti che collaborano con i suddetti prodotti metallici da parti contrapposte rispetto ad un asse di trafilatura per trainarli lungo tale asse di trafilatura. I cingoli, inoltre, sono disposti ad anello chiuso attorno a rispettive piastre di supporto e, per ciascun cingolo, è prevista una catena intermedia interposta tra il cingolo stesso e la relativa piastra di supporto.
Secondo un aspetto caratteristico del presente trovato, ciascuna piastra di supporto include una porzione di supporto centrale e almeno due segmenti di guida curvi posizionati, in una direzione parallela all’asse di trafilatura, su lati opposti della summenzionata porzione di supporto centrale, aventi forma convessa esternamente coniugata alla curvatura della catena intermedia.
Il suddetto gruppo di traino comprende, per ciascuna catena intermedia, un dispositivo di tensionamento automatico provvisto di almeno un organo spintore agente su un rispettivo segmento di pe esercitare
su di esso una spinta di allontanamento dalla porzione di supporto centrale, per mantenere il segmento di guida costantemente in contatto con la corrispondente catena intermedia.
È quindi un vantaggio del presente trovato quello di consentire un tensionamento delle catene intermedie costante nel tempo e che non richiede alcun intervento di operatori.
Infatti, il tensionamento è continuamente garantito dalla spinta degli organi spintori sui relativi segmenti di guida, i quali sono quindi mantenuti a contatto con le catene intermedie durante il funzionamento del gruppo di traino anche durante il tratto curvo del movimento delle maglie delle catene intermedie stesse, e sono in grado di compensare allungamenti e deformazioni di queste ultime. Si ottiene quindi che le catene intermedie sono sempre correttamente tensionate.
Un ulteriore vantaggio del presente trovato sta nel fatto che ciascuna catena intermedia è costantemente guidata lungo tutto il proprio sviluppo, anche, come detto, nei tratti curvi, il che garantisce una minore usura e quindi una maggiore affidabilità del gruppo di traino.
In una soluzione del trovato, ciascuno dei suddetti segmenti di guida presenta una prima estremità imperniata alla suddetta porzione di supporto centrale ed una seconda estremità opposta a tale prima estremità.
In tale soluzione, una forma realizzativa prevede che l’organo spintore agisca sulla seconda estremità del segmento di guida, in modo da permetterne la rotazione rispetto alla prima estremità, fissa.
In forme di realizzazione del presente trovato, i suddetti organi spintori comprendono ciascuno un corpo di contenimento entro il quale è inserito scorrevolmente un elemento mobile avente un’estremità di testa posta costantemente a contatto con la summenzionata seconda estremità di un corrispondente segmento di guida, ed un’estremità di coda sottoposta ad una pressione di spinta.
Secondo varianti del presente trovato, tutti gli elementi mobili sono sottoposti alla medesima pressione di spinta oppure pressioni di spinta diverse sono previste per elementi mobili posti su lati diversi della porzione di supporto centrale.
In questo modo è possibile controllare, ed eventualmente differenziare, l’azione di tensionamento degli organi spintori sulle catene intermedie a seconda delle specifiche esigenze e/o condizioni operative.
In forme di realizzazione del presente trovato, il gruppo di traino comprende, per ciascuna catena intermedia, una coppia di segmenti di spinta su ciascuno dei suddetti due lati contrapposti della porzione di supporto centrale. Tali segmenti di spinta hanno entrambi una forma esternamente convessa in modo coniugato con la curvatura della catena intermedia, e comprendono ciascuno una parte di imperniamento connessa alla porzione di supporto centrale, ed una parte di collegamento, opposta rispetto alla sopraccitata parte di imperniamento e mobile rispetto alla porzione di supporto centrale. I suddetti segmenti di spinta sono reciprocamente incernierati in corrispondenza delle proprie parti di collegamento, per definire un accoppiamento snodato. Tale soluzione offre il vantaggio di permettere una guida ottimale e completa delle catene intermedie anche nelle zone di curvatura di queste ultime, in modo da garantire la minimizzazione dell’usura delle catene intermedie stesse e, conseguentemente, migliorare l'operatività, la durata e la produttività delle macchine trafilatrici comprendenti un gruppo di traino secondo il presente trovato.
Forma oggetto del presente trovato anche un metodo per il tensionamento di catene intermedie di gruppi di traino per macchine trafilatrici di prodotti metallici, in cui le suddette catene intermedie sono interposte tra un corrispondente cingolo ed una relativa piastra di supporto, che prevede di esercitare costantemente una spinta su segmenti di guida di cui è provvista la piastra di supporto, per allontanare progressivamente almeno una parte di tali segmenti di guida da una porzione centrale della piastra di supporto, e di mantenere, mediante la spinta anzidetta, i segmenti di guida costantemente in contatto con la corrispondente catena intermedia.
Secondo aspetti del presente trovato, il metodo di tensionamento prevede, inoltre, di monitorare in continuo la posizione dei segmenti di guida, confrontandola con un valore di soglia preimpostato, corrispondente ad un massimo valore ammissibile di elongazione di ciascuna catena intermedia, di rilevare automaticamente il raggiungimento di tale valore di soglia, e di segnalare tale raggiungimento, ad esempio acusticamente e/o visivamente, ed eventualmente arrestare il funzionamento della relativa macchina trafilatrice.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista laterale di un gruppo di traino secondo il presente trovato; - la fig. 2 e la fig. 3 sono viste laterali parziali del gruppo di traino di fig. 1 , in due diverse condizioni operative;
- la fig. 4 e la fìg. 5 sono varianti della fig. 2 e della fig. 3, rispettivamente. Nella descrizione che segue, numeri di riferimento uguali indicano parti uguali di un gruppo di traino secondo il presente trovato, anche in forme di realizzazione diverse fra loro. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
La figura 1 è utilizzata per descrivere forme di realizzazione di un gruppo di traino 10 secondo il presente trovato, che può essere installato in una macchina di trafilatura per prodotti metallici, quali ad esempio barre B.
La macchina di trafilatura è di per sé nota e pertanto non viene mostrata nelle figure allegate.
Il gruppo di traino 10 può essere configurato per trainare una barra B da trafilare lungo un asse di trafilatura X.
In forme di realizzazione, il gruppo di traino 10 può includere una coppia di cingoli 11 reciprocamente controrotanti e disposti simmetrici e contrapposti rispetto all’asse di trafilatura X, ad esempio superiormente ed inferiormente rispetto a quest’ultimo.
Ciascun cingolo 11 può includere una pluralità di maglie 12, vincolate tra loro mediante opportuni snodi, e su ciascuna delle quali può essere montato, in modo selettivamente amovibile, un relativo morsetto di traino 16.
I due cingoli 11, in modo noto, possono essere montati su rispettive piastre di supporto 13, e posti in rotazione continua da ruote dentate 14 cooperanti con le maglie 12.
II gruppo di traino 10 può includere, per ciascun cingolo 11, una catena intermedia 15, ad esempio del tipo a rulli, interposta tra il cingolo 11 stesso e la relativa piastra di supporto 13 per fungere da mezzo di riduzione dell’attrito tra tali due componenti.
Ciascuna catena intermedia 15, infatti, introduce attrito volvente tra il cingolo 11 e la piastra di supporto 13, evitando che tra di essi si instauri attrito radente, che limiterebbe l’operatività dell’intero gruppo di traino 10, ostacolando il moto relativo tra cingolo 11 e piastra di supporto 13.
La rotazione conferita ai cingoli 11 dalle ruote dentate 14 può essere intesa per portare in contatto con la barra B coppie di morsetti di traino 16 contrapposti, appartenenti ai due cingoli 11, al fine di esercitare un’azione di pressione sulla barra B ed impartire ad essa un voluto tiro di trafilatura lungo l’asse di trafilatura X.
Le figure 2 e 3 sono utilizzate per descrivere forme di realizzazione del gruppo di traino 10 nelle quali ciascuna piastra di supporto 13 include una porzione di supporto centrale 17 e due appendici laterali 18, posizionate su lati opposti dell’anzidetta porzione di supporto centrale 17 in una direzione parallela all’asse di trafilatura X.
Nelle figure 2 e 3 è riportato, ai fini di semplificazione e chiarezza espositiva, solamente il cingolo 11 superiore, con ciò non intendendo tuttavia limitare ad esso la validità di quanto riportato qui nel seguito. Infatti, quanto sarà qui di seguito descritto e le relative considerazioni riferite al cingolo 11 superiore sono da ritenersi valide anche per il cingolo 11 inferiore.
Le appendici laterali 18 possono essere sagomate esternamente in modo convesso per riprodurre la curvatura della corrispondente catena intermedia 15 e fungere da segmenti di guida per quest’ultima.
Le appendici laterali 18 possono includere ciascuna una prima estremità, o estremità di imperniamento 19, in corrispondenza della quale ciascuna appendice laterale 18 è imperniata alla porzione di supporto centrale 17 della piastra di supporto 13.
In forme di realizzazione, può essere previsto che ciascuna appendice laterale 18 includa una seconda estremità, o estremità libera 20, opposta rispetto all’anzidetta estremità di imperniamento 19 e mobile rispetto alla porzione di supporto centrale 17.
Secondo possibili soluzioni, il gruppo di traino 10 può includere, per ciascuna catena intermedia 15, un dispositivo di tensionamento automatico 21 associato alla corrispondente piastra di supporto 13.
Ciascun dispositivo di tensionamento automatico 21 può includere uno o più organi spintori, ad esempio attuatori lineari, quali cilindri idraulici 22.
Ciascun cilindro idraulico 22 è configurato per agire su un’estremità libera 20 della corrispondente appendice laterale 18, per esercitare costantemente su di essa una spinta verso l’esterno, ossia in allontanamento dalla porzione di supporto centrale 17 della piastra di supporto 13.
In forme di realizzazione, esemplificativamente descritte con riferimento alle figure 2 e 3, per ciascuna catena intermedia 15 il dispositivo di tensionamento automatico 21 include due cilindri idraulici 22.
Ciascun cilindro idraulico 22 può includere un elemento mobile, o stantuffo 23, scorrevole in un corpo di contenimento, o camicia 24, la quale può essere, ad esempio, ricavata nella porzione di supporto centrale 17 della piastra di supporto 13 oppure essere fissata ad essa.
Ciascuno stantuffo 23 può includere un’estremità di testa 25 ed un’estremità di coda 26, tra loro opposte lungo lo sviluppo dello stantuffo.
L’estremità di testa 25 viene mantenuta costantemente, durante l’uso, in contatto con l’estremità libera 20 dell’appendice laterale 18.
Per fare ciò, nella camicia 24 viene mantenuta una voluta pressione di spinta, la quale agisce sull’estremità di coda 26 dello stantuffo 23.
In talune forme di realizzazione, su tutte le estremità di coda 26 degli stantuffi 23 agisce una stessa pressione di spinta P.
In ulteriori forme di realizzazione, sugli stantuffi 23 dei cilindri idraulici 22 agenti sulle appendici laterali 18 di un lato della piastra di supporto 13, nella fattispecie a sinistra nelle figure 2 e 3, può agire una prima pressione di spinta PI, mentre sugli stantuffi 23 dei cilindri idraulici 22 agenti sulle appendici laterali 18 del lato opposto della piastra di supporto 13, ad esempio a destra nelle figure 2 e 3, può agire una seconda pressione di spinta P2, diversa dalla prima pressione di spinta P 1.
In possibili implementazioni del presente trovato, possono essere previsti due circuiti idraulici separati, uno alla prima pressione di spinta P1, ed uno alla seconda pressione di spinta P2.
In soluzioni di variante, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, il gruppo di traino 10 può includere un’unità di controllo 27, configurata per controllare, gestire e mantenere la voluta pressione di spinta P, PI, P2 nei rispettivi circuiti.
Con riferimento alla figura 2, è mostrato un gruppo di traino 10 in una condizione operativa iniziale, o di riferimento, nella quale la catena intermedia 15 è tensionata anche con stantuffo 23 ritratto al massimo nella camicia 24. L’applicazione costante della spinta sulle estremità libere 20 delle appendici laterali 18 ne determina una rotazione attorno alle estremità di imperniamento 19, rotazione che ha, come conseguenza, un allontanamento delle estremità libere 20 dalla porzione di supporto centrale 17.
La figura 3 mostra il gruppo di traino 10 in una condizione operativa intermedia, ossia dopo un tempo di utilizzo dello stesso intermedio tra la suddetta condizione operativa iniziale ed una condizione nella quale l’allungamento della catena intermedia 15 è eccessivo.
Grazie alla rotazione anzidetta, le appendici laterali 18 possono mantenersi in contatto costante con le catene intermedie 15 anche quando, in seguito all’utilizzo, queste ultime subiscono un allungamento progressivo per effetto di deformazioni meccaniche o dell’aumento dei giochi tra le proprie maglie. In più, le pressioni di spinta PI, P2 possono essere impostate a valori tali per cui gli stantuffi 23 permettono alle appendici laterali 18 sia di seguire e compensare le deformazioni delle catene intermedie 15, sia di effettuare, in modo continuo ed automatico, il tensionamento delle catene intermedie 15 stesse.
In possibili implementazioni, l’unità di controll 27 delle pressioni di spinta PI, P2 in modo che i cilindri idraulici 22 concorrano alla compensazione dimensionale ed al tensionamento delle catene intermedie 15 a coppie, in successione.
Ad esempio, possono essere impostati valori della pressione di spinta PI inferiori rispetto alla pressione di spinta P2, in modo che il dispositivo di tensionamento automatico 21 effettui il tensionamento delle catene prima da un lato, ossia mediante una sola appendice laterale 18 per ciascun cingolo 11, e poi dall’altro lato, ossia facendo intervenire anche l’altra appendice laterale 18. In forme di realizzazione, combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, il dispositivo di tensionamento automatico 21 può includere, associato all’estremità di coda 26 di ciascuno stantuffo 13, un segnalatore 28 della posizione dello stantuffo 23, ad esempio di tipo magnetico, elettrico, o elettromagnetico, o ad onde radio, ad infrarossi, od altra tipologia.
Il dispositivo di tensionamento automatico 21 può includere, inoltre, un rilevatore 29, coordinato con il segnalatore 28 summenzionato.
Il rilevatore 29 può essere associato alla camicia 24 del cilindro idraulico 22, oppure alla piastra di supporto 13.
Il rilevatore 29 può essere configurato per rilevare la posizione del segnalatore 28 ed inviare all’unità di controllo 27 segnali, elettrici, elettronici, radio, od altro, relativi a tale rilevazione.
L’unità di controllo 27 può essere configurata per elaborare tali segnali ed identificare il posizionamento dello stantuffo 23 e quindi monitorare costantemente la sua corsa e, conseguentemente, il posizionamento della rispettiva appendice laterale 18.
L’unità di controllo 27 può essere configurate un valore di corsa dello stantuffo 23 uguale ad un valore di soglia preimpostato, e per segnalare, ad esempio visivamente e/o acusticamente, o mediante interruzione del funzionamento del gruppo di traino 10, il raggiungimento di tale valore di soglia.
II valore di soglia anzidetto è relativo ad un massimo valore ammissibile di elongazione della catena intermedia 15 prima che sia necessario effettuare manutenzione di ripristino.
Sulla base di quanto sopra, è quindi possibile sia mantenere costantemente ed automaticamente tensionate le catene intermedie 15, sia identificare e segnalare, in modo automatico, ripetitivo ed affidabile, il raggiungimento del massima valore ammissibile di elongazione.
In forme di variante, esemplificativamente descritte con riferimento alle figure 4 e 5, ciascuna piastra di supporto 13 può includere due coppie di segmenti di guida, rispettivamente un primo segmento di guida 118 ed un secondo segmento di guida 218, posizionati su lati opposti della porzione di supporto centrale 17.
Il primo segmento di guida 118 è analogo all’appendice laterale 18 sopra descritta e può essere provvisto di una prima estremità, o estremità di imperniamento 118a, in corrispondenza della quale è imperniato alla porzione di supporto centrale 17 della piastra di supporto 13.
Il primo segmento di guida 118, inoltre, può includere una seconda estremità, o estremità di collegamento 118b, svincolata e mobile rispetto alla porzione di supporto centrale 17.
Sull’estremità di collegamento 118b di ciascun primo segmento di guida 118 insiste uno dei cilindri idraulici 22, mediante contatto in spinta del rispettivo stantuffo 23 con la corrispondente estremità di collegamento 118b. Il secondo segmento di guida 218 può presentare a sua volta una porzione terminale di collegamento 218a incernierata all’estremità di collegamento 118b del primo segmento di guida 118, per definire un accoppiamento snodato tra il primo segmento di guida 118 ed il secondo segmento di guida 218.
Un perno 30 può essere previsto per collegare tra loro l’estremità di collegamento 118b e la porzione terminale di collegamento 218a.
Il perno 30, a contatto sia con il primo segmento di guida 118 che con il secondo segmento di guida 218, trascina quest’ultimo verso l’esterno, in allontanamento dalla porzione di supporto centrale 17, quando il primo segmento di guida 118 viene fatto ruotare attorno alla propria estremità di impemiamento 118a per effetto della spinta esercitata dallo stantuffo 23 sull’estremità di collegamento 118b.
Il secondo segmento di guida 218 può includere, dalla parte opposta rispetto alla suddetta porzione terminale di collegamento 218a, una porzione terminale di coda 218b, che definisce una parte di impemiamento del secondo segmento di guida 218 alla porzione di supporto centrale 17.
La porzione terminale di coda 21 8b può essere chiusa oppure, come mostrato esemplificativamente nelle figure 4 e 5, aperta, ad esempio biforcata. La porzione terminale di coda 218b può presentare una sede passante 31, che può essere definita, ad esempio, da un’incavatura, oppure da un’asola, rettilinea o curva.
La piastra di supporto 13 può includere un piolo 32, posizionato in corrispondenza della porzione terminale di coda 218b del secondo segmento di guida 218 ed inserito nella sede passante 31 summenzionata per guidare il movimento della porzione terminale di coda 218b.
In particolare, la porzione terminale di coda 218b è girevole e scorrevole rispetto alla porzione di supporto centrale 17.
In possibili soluzioni può essere previsto che la porzione terminale di coda 218b sia girevole attorno al, e scorrevole sul, piolo 32 quando il secondo segmento di guida 218 viene movimentato per trascinamento da parte del primo segmento di guida 118.
Nelle forme di realizzazione descritte con riferimento alla figure 4 e 5, ad un allungamento progressivo della catena intermedia 15 corrisponde un intervento progressivo e persistente del dispositivo automatico di tensionamento 21, il quale, mediante lo stantuffo 23, spinge, forzandoli a contatto con la catena intermedia 15, il primo segmento di guida 118 ed il secondo segmento di guida 218.
Il corretto posizionamento dei segmenti di guida 118, 218 in ogni condizione operativa del gruppo di traino 10 è garantito dalla rotazione relativa tra gli stessi segmenti di guida 118, 218 in corrispondenza dell'incernierameno tra le rispettive estremità di collegamento 118b e porzione terminale di collegamento 218a.
Anche nelle forme di realizzazione appena descritte può essere prevista la presenza di segnalatori 28, rilevatori 29 e unità di controllo 27 come sopra descritti.
È chiaro che al gruppo di traino 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire da ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato , sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di gruppo di traino, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di traino per macchine trafilatrici di prodotti metallici (B) comprendente due cingoli (11) contrapposti e controrotanti che collaborano con detti prodotti metallici (B) da parti contrapposte rispetto ad un asse di trafilatura (X) per trainarli lungo detto asse di trafilatura (X), detti cingoli (11) essendo disposti ad anello chiuso attorno a rispettive piastre di supporto (13), ed essendo prevista, per ciascun cingolo (11), una catena intermedia (15) interposta tra il cingolo (11) e la relativa piastra di supporto (13), caratterizzato dal fatto che ciascuna piastra di supporto (13) include una porzione di supporto centrale (17) e almeno due segmenti di guida (18; 118), curvi, posizionati, in una direzione parallela all’asse di trafilatura (X), su lati opposti di detta porzione di supporto centrale (17), aventi forma convessa esternamente coniugata alla curvatura di detta catena intermedia (15), detto gruppo di traino (10) comprendendo, per ciascuna catena intermedia (15), un dispositivo di tensionamento automatico (21) provvisto di almeno un organo spintore (22) agente su uno rispettivo di detti segmenti di guida (18; 118) per esercitare costantemente su di esso una spinta di allontanamento da detta porzione di supporto centrale (17), per mantenere detto segmento di guida (18; 1 18) costantemente in contatto con la corrispondente catena intermedia (15).
  2. 2. Gruppo di traino come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti segmenti di guida (18; 118) presenta una prima estremità (19; 118a), imperniata a detta porzione di supporto centrale (17) ed una seconda estremità (20; 118b) opposta a detta prima estremità (19; 118a), in cui detto organo spintore (22) agisce sulla seconda estremità (20; 118b) del relativo segmento di guida (18; 118), per far ruotare detto segmento di guida (18; 118) rispetto a detta prima estremità (19; 118a).
  3. 3. Gruppo di traino come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascun organo spintore (22) comprende un elemento mobile (23) avente un’estremità di testa (25) posta costantemente a contatto con detta seconda estremità (20; 118b) di un corrispondente segmento di guida (18; 118), ed un’estremità di coda (26) sottoposta ad una pressione di spinta (P; PI, P2).
  4. 4. Gruppo di traino come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di organi spintori (22) e che su tutte le estremità di coda (26) degli elementi mobili (23) di detti organi spintori (22) agisce una stessa pressione di spinta (P).
  5. 5. Gruppo di traino come nella rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che comprende una pluralità di organi spintori (22) e che sulle estremità di coda (26) degli elementi mobili (23) di organi spintori (22) di uno di detti lati contrapposti di detta porzione di supporto centrale (17) agisce una prima pressione di spinta (PI) e sulle estremità di coda (26) degli elementi mobili (23) degli organi spintori (22) dell’altro di detti lati contrapposti di detta porzione di supporto centrale (17) agisce una seconda pressione di spinta (P2), diversa da detta prima pressione di spinta (PI).
  6. 6. Gruppo di traino come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzato dal fatto che comprende, per ciascuna catena intermedia (15), una coppia di segmenti di spinta (118, 218) su ciascuno di detti due lati contrapposti di detta porzione di supporto centrale (17), detti segmenti di spinta (118, 218) avendo entrambi una forma esternamente convessa in modo coniugato con la curvatura di detta catena intermedia (15), e comprendendo ciascuno una parte di imperniamento (118 a, 218b) connessa a detta porzione di supporto centrale (17) ed una parte di collegamento (118b, 218a), opposta rispetto a detta parte di imperniamento (118a, 218b) e mobile rispetto a detta porzione di supporto centrale (17), detti segmenti di spinta (118, 218) essendo reciprocamente incernierati in corrispondenza di detta parte di collegamento (118b, 218a) per definire un accoppiamento snodato.
  7. 7. Gruppo di traino come nella rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti segmenti di spinta comprendono un primo segmento di spinta (118) ed un secondo segmento di spinta (218), in cui la parte di imperniamento (218b) di detto secondo segmento di spinta (218) è configurata girevole e scorrevole rispetto a detta porzione di supporto centrale (17).
  8. 8. Gruppo di traino come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di tensionamento automatico (21) comprende un segnalatore (28) della posizione di detto elemento mobile (23), associato a detta estremità di coda (26) di ciascun elemento mobile (23) e mobile solidalmente con essa, ed un rilevatore (29), coordinato con detto segnalatore (28) e configurato per rilevare, in continuo, la posizione di detto rilevatore (29) durante il moto di detto elemento mobile (23).
  9. 9. Metodo per il tensionamento di catene intermedie (15) di gruppi di traino (10) per macchine trafilatrici di prodotti metallici (B), dette catene intermedie (15) essendo interposte tra un corrispondente cingolo (11) ed una relativa piastra di supporto (13), caratterizzato dal fatto che prevede di esercitare costantemente una spinta su segmenti di guida (18; 118) di cui è provvista, su lati opposti, detta piastra di supporto (13), per allontanare progressivamente almeno una parte (20; 118b) di detti segmenti di guida (18; 118) da una porzione centrale (17) di detta piastra di supporto (13), e di mantenere, mediante detta spinta, i segmenti di guida (18; 118) costantemente in contatto con la corrispondente catena intermedia (15).
  10. 10. Metodo come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che prevede di monitorare in continuo la posizione di detti segmenti di guida (18; 118), confrontandola con un valore di soglia preimpostato, corrispondente ad un massimo valore ammissibile di elongazione di ciascuna catena intermedia (15), di rilevare automaticamente il raggiungimento di detto valore di soglia, e di segnalare il raggiungimento di detto massimo valore ammissibile di elongazione ed eventualmente arrestare il funzionamento della macchina trafilatrice.
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