ITBO20110595A1 - Metodo, e relativo impianto, per la preparazione di prodotti alimentari solidi; in particolare di snack o paste alimentari - Google Patents

Metodo, e relativo impianto, per la preparazione di prodotti alimentari solidi; in particolare di snack o paste alimentari Download PDF

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ITBO20110595A1
ITBO20110595A1 IT000595A ITBO20110595A ITBO20110595A1 IT BO20110595 A1 ITBO20110595 A1 IT BO20110595A1 IT 000595 A IT000595 A IT 000595A IT BO20110595 A ITBO20110595 A IT BO20110595A IT BO20110595 A1 ITBO20110595 A1 IT BO20110595A1
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IT
Italy
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dough
flour
phase
product
solid food
Prior art date
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IT000595A
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English (en)
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Dino Gollini
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Life Snack S R L
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:
"METODO, E RELATIVO IMPIANTO, PER LA PREPARAZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI SOLIDI; IN PARTICOLARE DI SNACK 0 PASTE ALIMENTARI"
La presente invenzione è relativa ad un metodo, ed al relativo impianto, per la preparazione di prodotti alimentari solidi, in particolare di snack o paste alimentari .
In particolare, la presente invenzione trova vantaggiosa, ma non esclusiva applicazione nella preparazione degli snack salati o dolci, cui la descrizione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come è noto, la qualità dei lipidi ingeriti, ma ancor più la composizione di questi lipidi, sono dei fattori fondamentali per una nutrizione sana ed equilibrata per 1'uomo.
E' noto che i prodotti di origine animale contribuiscono a più della metà del fabbisogno giornaliero di grassi per l'uomo.
Per questo motivo sempre più spesso gli Istituti che si occupano di nutrizione accusano i prodotti alimentari solidi, come gli snack, di essere troppo ricchi di grassi saturi e/o di sale, e di mettere quindi a rischio la salute dei consumatori.
Inoltre, il mondo scientifico è del tutto cosciente delle problematiche relative al costante squilibrio tra un eccessivo contenuto di Omega 6 ed un limitato contenuto di Omega 3.
E' noto anche il fatto che gli acidi grassi Omega 3 ed Omega 6 sono precursori di composti biologici molto attivi nell'organismo. Essi costituiscono, infatti, i mediatori cellulari che regolano le grandi funzioni dell'organismo come, per esempio, i meccanismi immunitari, la lipemia, la glicemia ecc.; un loro disequilibrio è considerato, quindi, critico ed una delle cause più importanti di malattia per molte persone.
In particolare gli acidi grassi Omega 3 sono degli acidi che appartengono alla famiglia degli acidi grassi poiinsaturi; la presenza all'interno della nostra dieta degli acidi grassi Omega 3 riveste una fondamentale importanza in quanto il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli .
La loro funzione principale per il nostro benessere è quella di favorire un ottimale funzionamento del sistema cardiovascolare. A questo proposito per meqlio inquadrare l'importanza deqli snack nella comune alimentazione qiornaliera si valuta che nell'Europa continentale se ne consumi mediamente più di 3Kq/anno per persona, mentre in Inqhilterra i consumi pro-capite sono pressoché il doppio.
Partendo da queste premesse mediante la presente invenzione si è pensato non tanto di miqliorare le proprietà nutrizionali deqli snack, quanto di trasformarli da alimenti di poco conto dannosi per la salute ad alimenti apportatori di elementi nutritivi utili per l'orqanismo.
Attualmente per la realizzazione deqli snack si utilizza dell'olio di qirasole, oppure olio di semi vari.
Secondo questa loqica mediante la presente invenzione si è cercato di sviluppare una linea per la produzione di prodotti alimentari solidi, come qli snack, con alti contenuti di acidi Omeqa 3, cotti al forno (non fritti), linea che non utilizza composti come:
• Conservanti;
• Coloranti;
• Glutammato monosodico.
La presente linea, invece, utilizza inqredienti come: • Sale iodato;
e soprattutto, per l'appunto,:
• Oli apportatori di Omega 3.
Tali oli possono essere sia di origine vegetale che di origine animale.
L'uso di oli vegetali apportatori di Omega 3 rappresenta, appunto, uno degli elementi caratterizzanti di questa nuova linea di prodotti.
I prodotti che vengono realizzati utilizzando l'impianto oggetto della presente invenzione ed il relativo procedimento mantengono inalterato il complemento nutrizionale comune agli snack tradizionali grazie al loro alto contenuto di fibre, fosforo, magnesio e proteine vegetali .
Per la realizzazione del presente prodotto alimentare solido sono state combinate delle materie prime tali da avere un prodotto di alta qualità, totalmente soddisfacente dal punto di vista del gusto e dell'odore come quelli già presenti sul mercato ma con un livello decisamente superiore dal punto di vista delle qualità nutrizionali.
Si noti che la semplice aggiunta di una considerevole quantità di Omega 3 al prodotto alimentare solido, senza aver dapprima studiato in maniera minuziosa un nuovo procedimento di fabbricazione dello stesso, avrebbe avuto come effetto quello di ottenere un prodotto finale con un forte sapore di pesce e che non sarebbe stato gradito alla maggior parte dei consumatori.
In realtà, mediante la presente invenzione si è risolto il problema tecnico di avere un prodotto avente una qualità elevata (con alto contenuto di fibre, fosforo, magnesio e proteine vegetali), ma con un considerevole contenuto di Omega 3 senza che questo sia andato a detrimento del gusto del prodotto alimentare solido che non ha per niente sapore di pesce.
Pertanto, scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un metodo per la preparazione di un prodotto alimentare solido molto nutriente, con un contenuto molto alto di Omega 3, ma che è di sapore gradevole.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un impianto atto ad implementare il suddetto metodo.
Altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un prodotto alimentare solido, per esempio uno snack oppure una pasta alimentare, avente un alto contenuto di Omega 3.
Secondo la presente invenzione vengono realizzati, quindi, un metodo, un relativo impianto ed un relativo prodotto alimentare solido secondo quanto rivendicato nelle rivendicazioni indipendenti o in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalle rivendicazioni indipendenti.
Per una migliore comprensione della presente invenzione, viene ora descritto, con riferimento ad diagramma a blocchi riportato nella figura unica allegata, una forma di realizzazione preferita del metodo oggetto principale della presente invenzione.
In generale il ciclo produttivo degli estrusi di mais o farine vegetali con Omega 3 addizionato si può suddividere nelle seguenti fasi illustrate nella figura unica allegata:
1. Dosaggio 1
2. Pre-impasto
3. Dosaggio 2
4. Miscelazione
5. Formazione impasto
6. Estrusione
7. Trafilatura
8. Essiccazione
9. Dosaggio 3
10. Dosaggio 4
11. Aromatizzazione
12. Raffreddamento
13. Pesatura
14. Confezionamento
15. Controllo peso
16. Controllo presenza di metalli
17. Inscatolamento
18. Pallettizzazione
19. Stoccaggio prodotto finito.
Le fasi del processo oggetto dell'invenzione verranno adesso descritte individualmente:
1. DOSAGGIO 1
In questa fase si predispongono le quantità corrette di sfarinato e di olio di (tipo 1). Quest'ultimo è apportatore di un'aliquota importante di acidi grassi Omega 3. In questa fase si può utilizzare in maniera vantaggiosa dell'olio vegetale di (tipo 1), per esempio, dell'olio di lino.
A puro titolo di esempio si è rilevato che dei buoni risultati si ottengono quando per circa 100 Kg di farina di mais si utilizza una quantità di olio vegetale, in particolare olio di lino, compresa tra il 1% ed il 9% del peso della farina.
2. PRE-IMPASTO
In questa fase si amalgamano i due sopracitati componenti .
3. DOSAGGIO 2
In questa fase in un primo momento ad un certo quantitativo di farina di mais viene aggiunta dell'acqua potabile in una quantità compresa tra il 2 ed 5 % della quantità di mais; il tutto poi viene unito con la quantità predefinita ottenuta dal pre-impasto realizzato nella precedente fase 2.
In estrema sintesi possiamo affermare che il preimpasto ottenuto al punto (2) è uno dei tre componenti, insieme ad una certa quantità d'acqua e ad una aqqiunta di farina di mais, che costituiscono l'impasto finale.
Preferibilmente, ma non necessariamente, la farina utilizzata per la realizzazione dell'impasto finale è la stessa di quella usata come inqrediente per la formazione del pre-impasto.
4 . MISCELAZIONE
In questa fase la farina di mais, l'acqua ed il prodotto del pre-impasto venqono amalqamati insieme in un miscelatore; in questa fase oqni qranello di mais viene a contatto in modo uniforme e con la corretta quantità di acqua e di olio veqetale di (tipo 1).
5 . FORMAZIONE IMPASTO
In questa fase i tre elementi si fondono in un composto omoqeneo creando delle reazioni biochimiche che rendono irreversibile questo processo; l'impasto così ottenuto viene trasferito qrazie ad una coclea all'interno di un estrusore.
6. ESTRUSIONE
Il processo tecnoloqico deqli snack di mais è caratterizzato dalla fase di estrusione dal quale prendono il nome questo qenere di prodotti per l'appunto "estrusi di mais ".
Il procedimento prevede, essenzialmente, la compressione dell'alimento per l'ottenimento di una massa semi-solida ed il suo successivo passaqqio attraverso una piccola apertura per variarne la consistenza, la forma e il colore; durante il passaqqio dell'impasto nella trafila, e per effetto delle alte pressioni e del riscaldamento, si verifica la qelificazione dell'amido contenuto nella farina di mais, con un consequente riqonflamento dell'impasto stesso.
Sia detto per inciso che nel presente metodo possono essere impieqati essenzialmente due tipi di estrusione: a) estrusione per compressione tramite cilindro bivite per l'ottenimento di palline, di anelli e di cornetti di mais; oppure
b) estrusione per sfreqamento su piastre operato da dischi rotativi per la realizzazione delle cosiddette "saette di mais".
Nella fase di estrusione il riscaldamento e la pressatura subiti dall'impasto determinano l'azzeramento deqli odori tipici dell'olio di lino; odori sqradevoli per l'utente. Appare chiaro che la temperatura presente in tale fase deve essere reqolata anche in funzione delle percentuali dell'olio di lino aggiunto e della quantità di Omega 3 presente nell'olio di lino.
7 . TRAFILATURA
L'estruso ottenuto nella fase precedente viene spinto attraverso una trafila che dà forma al prodotto (palline, cornetti ed anelli) e successivamente tagliato da un coltello rotativo ad una o più lame; l'impostazione della velocità del coltello conferisce allo snack la lunghezza voluta.
Nel caso delle suddette "saette di mais" alla fase di estrusione non segue quella di trafilatura, ma è l'estrusione stessa a determinare direttamente la forma irregolare del prodotto.
Al termine del processo di trafilatura lo snack fresco ha ottenuto la forma caratteristica voluta e viene trasportato all'essiccatoio attraverso un trasportatore pneumatico.
Con la fase di estrusione avviene il fenomeno irreversibile del passaggio dei tre componenti distinti principali, cioè pre-impasto, farina di mais ed acqua, in un agglomerato fluido, omogeneo, informe che costituisce appunto la massa dell'estruso, dove non è più possibile separare i tre componenti originali. A questa massa bollente (per la pressione) ed informe prima di venire a contatto con l'aria e quindi espandersi la trafila conferisce una forma (quindi ad ogni tipo di prodotto finale corrisponde una trafila diversa) e con la successiva fase di taglio viene attribuita una dimensione alla forma assunta durante la fase di trafilatura. In conclusione con la trafilatura viene conferita una forma alla massa estrusa.
8 . ESSICCAZIONE
Il processo di essiccazione ha una durata dai 15 ai 20 minuti in relazione al formato di snack da cuocere.
Il forno atto ad eseguire la fase di essiccazione comprende una camera esterna in acciaio inox con pareti coibentate .
Sulla parte superiore avviene il caricamento del prodotto fresco proveniente dall'estrusore tramite un tubo trasportatore pneumatico che deposita lo snack sul primo nastro trasportatore.
All'interno del forno sono posizionati tre nastri di essiccazione in acciaio inox sui quali viene trasportato il prodotto fresco da essiccare. L'aria surriscaldata viene forzatamente spinta tramite un'apposita tubazione attraverso i tre nastri dell'essiccatoio, i quali, poiché sono realizzati con una rete di acciaio inox, permettono una perfetta diffusione della stessa aria surriscaldata attraverso il prodotto essiccandolo in modo omogeneo.
Lo scopo principale di questa fase del processo è quello di ridurre l'umidità del prodotto a valori inferiori all' 8% di umidità in modo da rendere conservabile lo snack almeno per sei mesi.
Il prodotto essiccato viene quindi convoqliato all'esterno tramite un'apposita tramoqqia in acciaio inox e attraverso un nastro arriva ad un aromatizzatore (vedi oltre).
9. DOSAGGIO 3
La fase di dosaqqio 3 permette di disporre l'esatta quantità di olio di (tipo 2) da distribuire in modo uniforme sulla superficie dello snack essiccato.
La quantità di olio di (tipo 2), per esempio olio di colza, deve essere perfettamente determinata in quanto deve assolvere perfettamente a due funzioni:
a)completare l'apporto di elementi nutritivi dello snack secondo le specifiche dichiarate in etichettatura ristabilendo l'esatto rapporto in acidi prassi ω6/ω3; b)formare un supporto sulla superficie dello snack al quale aderiscono altri inqredienti in forma di polveri.
Orientativamente la quantità di olio di (tipo 2) che viene aqqiunta in questa fase è tra il 15% e il 40% della massa totale.
L'olio veqetale di (tipo 2), come abbiamo detto per esempio olio di colza, può essere vantaqqiosamente, ma non necessariamente, un olio che ha sì un contenuto di ω3 abbastanza basso, ma che non presenta un forte sentore di pesce od altri odori sgradevoli. L'aggiunta di olio vegetale, tuttavia, permette di raggiungere i desiderati valori finali di ω3 sul prodotto finito.
Il contenuto in peso di ω3 è compreso preferibilmente tra l'l% ed il 30% del prodotto finito.
La superficie del prodotto su cui viene spruzzato l'olio vegetale diventa appiccicosa, e questo fa sì che i suddetti aromi sotto forma di polveri aderiscano meglio su tutta la superficie dello snack.
10. DOSAGGIO 4
In questa fase si stabilisce l'esatta quantità di ingrediente caratterizzante il gusto dello snack.
11. AROMATIZZAZIONE
Per realizzare la fase di aromatizzazione si utilizza un aromatizzatore che comprende un cilindro rotativo all'interno del quale il prodotto ancora caldo transita con un movimento circolare in modo tale da venire a contatto per tutta la sua superficie con l'olio vegetale di (tipo 2) e degli aromi sotto forma di polveri.
12. RAFFREDDAMENTO
Terminata la fase di aromatizzazione lo snack viene raffreddato tramite un lungo nastro trasportatore dotato di ventole sulla parte superiore che soffiano continuamente aria fresca sulla superficie del prodotto in transito; a questo punto il prodotto è pronto per essere confezionato.
Il raffreddamento permette al prodotto di entrare nella confezione a temperatura ambiente evitando così di dare origine a fenomeni di condensazione e di conseguente ammuffimento .
L'alimentatore comprende una tramoggia di carico che riceve direttamente il prodotto finito dal raffreddatore ed un piano vibrante elettromagnetico, il quale, in modo uniforme, rapido e continuo, inoltra lo snack sull'elevatore a tazze.
13. PESATURA
Il prodotto da confezionare è pesato da una bilancia multipla.
Lo scopo principale di questa fase produttiva è quello di assicurare il giusto peso di prodotto in ogni confezione nel rispetto del "peso nominale" riportato sulla confezione; il peso corretto della confezione viene garantito dal peso singolo o cumulativo di una o più celle di pesatura precedentemente tarate.
Una tramoggia di carico (alimentatore) riceve direttamente il prodotto finito dal raffreddatore, e, grazie ad un piano vibrante elettromagnetico, immette lo snack sull'elevatore a tazze in modo uniforme e continuo.
Il prodotto viene trasportato dall'elevatore a tazze all'interno di un imbuto di alimentazione, successivamente viene scaricato e distribuito su dei piatti di alimentazione lineare con l'aiuto del suddetto imbuto di alimentazione .
Il prodotto è distribuito uniformemente in ogni piatto di alimentazione lineare ed è accumulato nella cella di alimentazione. Quando la cella di pesatura completa la pesata precedente e si svuota, il prodotto dalla cella di alimentazione fluisce nella cella di pesatura per essere nuovamente pesato.
14 . CONFEZIONAMENTO
Il pacchetto finale viene formato in una confezionatrice verticale automatica; in questa fase si ha, pertanto, il riempimento della confezione con il prodotto, la saldatura della confezione e la stampa sulla stessa confezione della data di fabbricazione e del numero del lotto.
Il controllo del programma di confezionamento avviene grazie allo schermo a contatto del PLC in grado di mostrare tutti i parametri sullo stato ed il funzionamento della macchina.
Una cellula fotoelettrica guida il percorso del film in modo delicato e preciso affinché la lunghezza determinata a priori del pacchetto sia sufficiente a contenere la quantità di prodotto voluto.
Il materiale del pacchetto avrà la parte interna metallizzata in modo da garantire per tutto il tempo di conservabilità del prodotto (sei mesi) tutte le caratteristiche organolettiche nutrizionali del prodotto stesso.
Durante lo scivolamento del film verso il tubo formatore un timbro pneumatico apporrà sul film stesso il numero dei lotto e la scadenza.
Una volta riempito il pacchetto la pinza superiore salda l'estremità della confezione.
Il confezionamento deve avvenire entro poche ore dall'avvenuta produzione in modo da limitare i seguenti effetti negativi:
1. aumento del contenuto di acqua con conseguente perdita di croccantezza;
2. ossidazione dei grassi e quindi il loro irrancidimento con conseguente decadimento del sapore;
3. perdita di vitamine;
4. bassa resistenza a rottura per effetto della quale si rischia di ottenere un prodotto esteticamente non desiderabile;
5. perdita di aromi dal prodotto aromatizzato.
15 . CONTROLLO PESO
In questa fase si verifica che il peso ottenuto nella fase di pesatura sia all'interno dei limiti previsti dalla legislazione cogente.
16. CONTROLLO PRESENZA DI METALLI
In questa fase vengono segnalate ed eliminate le confezioni inquinate da materiale metallico.
17.INSCATOLAMENTO
In questa fase si ripone il prodotto già all'interno dell'imballo primario (film) dentro un imballo secondario (cartone). Questa operazione riveste rilevante importanza soprattutto qualora si utilizzino film trasparenti come imballo secondario in quanto in questo caso il cartone, oltre ad avere una funzione di protezione meccanica per il prodotto, lo riparerebbe dai raggi solari diretti responsabili della degradazione chimico-organolettica del prodotto.
18. PALLETTIZZAZIONE
Questa fase della lavorazione, anche detta "bancalizzazione", consiste nel disporre le scatole di prodotto finito al di sopra di un bancale seguendo una logica predefinita che ne garantisca la stabilità durante la movimentazione ed il trasporto sino al consumatore finale.
Al termine della bancalizzazione le scatole vengono avvolte da un film estensibile in polipropilene in grado di garantire ulteriormente stabilità alle scatole e da ripararle dalla polvere.
19. STOCCAGGIO PRODOTTO FINITO
In questa fase avviene il posizionamento e la permanenza del prodotto in magazzino sino alla spedizione.
Temperatura ed umidità devono essere monitorate in modo tale da non superare gli intervalli di valori consigliati .
Il concepimento del suddetto processo per la creazione di uno snack innovativo si è resa necessaria perché è importante che anche nei prodotti voluttuari, come possono essere considerati i normali snack, ci si impegni al massimo per proporre ai consumatori finali una offerta equilibrata e rispettosa dei migliori principi nutritivi scientificamente assodati.
L'innovazione tecnologica della presenta linea di prodotti risiede, infatti, nell'aver trovato una soluzione in grado di arricchire un prodotto normalmente additivato come gli snack salati con composti nutrizionali indispensabili per l'organismo come gli acidi grassi Omega 3, pur lasciando inalterati l'aroma ed il gusto stuzzicante che caratterizzano questa tipologia di prodotti.
Probabilmente il fatto che l'olio di (tipo 1) inserito nella fase di dosaggio 1 non lascia l'odore di pesce è dovuto al calore generato dalla pressione dell'estrusore; ciò fa sì che vengano denaturati soltanto gli acidi grassi apportatori del sapore di pesce, lasciando invece inalterati gli ω3.
In buona sostanza nella presente invenzione viene descritto e rivendicato un metodo per la preparazione di prodotti alimentari solidi, in particolare di snack salati, o paste alimentari.
Il presente metodo comprende le seguenti fasi:
1. Miscelazione tra farina ed acqua;
2. Formazione dell'impasto;
3. Estrusione dell'impasto;
4. Trafilatura dell'impasto;
5. Essiccazione;
6. Dosaggio degli additivi aromatizzanti;
7. Raffreddamento;
8. Pesatura;
9. Confezionamento;
10. Controllo peso;
11. Controllo della presenza di metalli;
12. Inscatolamento;
13. Pallettizzazione; e
14. Stoccaggio del prodotto finito.
Il presente metodo è caratterizzato dal fatto che la fase (1) di miscelazione tra farina ed acqua è preceduta da una ulteriore fase di dosaggio e di pre-impasto di una porzione di farina con un olio ricco di ω3, come olio di lino, in una percentuale compresa tra l'l% ed il 40% della quantità di farina utilizzata in questa ulteriore fase di dosaqqio e di pre-impasto.
Inoltre, è parte della presente invenzione anche un impianto per la preparazione di prodotti alimentari solidi, in particolare di snack salati, o paste alimentari.
L'impianto comprende le sequenti apparecchiature:
1. Almeno un dispositivo di miscelazione tra farina ed acqua;
2 . Almeno un dispositivo per la formazione di un impasto;
3 . Almeno un dispositivo di estrusione dell'impasto; 4. Almeno un dispositivo di trafilatura dell'impasto estruso ;
5 . Almeno un dispositivo di essiccazione dell 'impasto ;
6. Almeno un dispositivo di dosaqqio deqli additivi aromatizzanti ;
7 . Almeno un dispositivo di raffreddamento;
8. Almeno un dispositivo di pesatura;
9. Almeno un dispositivo di confezionamento;
10. Almeno un dispositivo di controllo del peso;
11. Almeno un dispositivo di controllo della presenza di metalli;
12. Almeno un dispositivo di inscatolamento;
13. Almeno un dispositivo di pallettizzazione ; ed 14. Almeno un dispositivo di stoccaggio del prodotto finito.
L'impianto è caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre, un ulteriore dispositivo di dosaggio e di preimpasto di una porzione di farina con un olio ricco di ω3 preferibilmente fra l'l% ed il 40% della massa impastata.
Gli snack della presente linea innovativa assomiglieranno, quindi, di fatto, ai classici snack salati già presenti in commercio, tuttavia senza essere ricchi di acidi grassi saturi o nocivi alla salute ma addirittura apportatori di ω3 e quindi utili per il nostro benessere.
Il dispositivo di estrusione è provvisto di un organo, impostabile dall'operatore, per regolare la temperatura di estrusione al fine di azzerare gli odori sgradevoli dovuti al prodotto addizionato. Questo organo di regolazione della temperatura costituisce una delle principali caratteristiche innovative del metodo e dell'impianto oggetti dell'invenzione, in quanto solo attraverso questo organo si vanno ad azzerare gli odori sgradevoli senza alterare le proprietà organolettiche basilari per ottenere un prodotto contenente Omega 3.
L'apporto in quantità importanti di ω3 permetterà, inoltre, di riequilibrare il rapporto ω6/ω3; difatti tale rapporto ω6/ω3, come è ampiamente noto ai nutrizionisti, è normalmente sbilanciato nella alimentazione umana nella maggior parte dei Paesi a favore dei primi.
Attualmente si hanno i seguenti rapporti:
- USA: ω6/ω3 = 50
- ITALIA: ω6/ω3 = 10-15
Mentre l'attuale obiettivo nutrizionale è quello di raggiungere un valore del rapporto ω6/ω3 < 5.
Si noti, altresì, che normalmente la nostra dieta copre solo il 33% del nostro fabbisogno in ω3 raccomandato (0,7 g/giorno contro la quantità raccomandata di 2g/giorno); per questo obiettivo, specialmente in età della crescita, è indispensabile che l'individuo ingerisca dell'co3 che è normalmente contenuto in natura solo in alcuni oli vegetali e nel pesce.
Nel presente caso, quindi, lo snack arricchito di ω3 avrà tutti i requisiti per essere inserito nella nuova generazione dei cosiddetti "functional food", cioè prodotti alimentari consumati abitualmente di supporto non solo alla nutrizione, ma anche alla salute umana, in questo caso infatti un sacchetto di 70 g di snack realizzato per mezzo del metodo oggetto della presente invenzione satura il fabbisogno giornaliero di questo alimento in piena ottemperanza alle politiche europee in materia di sanità pubblica (2,1 g/giorno).
Gli snack realizzati secondo i principi del presente metodo, dovendo proporsi ad un target giovanile, saranno caratterizzati comunque da proprietà organolettiche identiche a quelle dei prodotti già presenti in commercio e tali da soddisfare questa classe di consumatori.
Riassumendo, quindi, i nuovi snack, nell'aspetto e nel sapore ed anche per il tipo di confezione, saranno molto simili agli snack attualmente in commercio, senza presentare, però, alcuni difetti riconosciuti da tutti gli studiosi del settore, difetti dovuti essenzialmente ad un eccesso di grassi idrogenati (o saturi) responsabili del suddetto sbilanciamento nutrizionale; si avrà, inoltre, addirittura un arricchimento della dieta giornaliera di elementi indispensabili per il nostro organismo con ω3 che sono attualmente scarsamente impiegati nell'industria alimentare per il loro caratteristico "sapore di pesce" che risulta poco gradevole al palato del consumatore medio.
Il nuovo snack, d'altra parte, pur apportando macro e micronutrienti utili per il benessere (iodio, co3), proprio per la caratteristica di mantenere inalterate l'aspetto e le qualità organolettiche dello snack tradizionale non verrà associato a nessuno dei cibi funzionali o integratori alimentari attualmente disponibili in commercio.
Nella fase che precede la fase (1) di miscelazione è possibile utilizzare al posto od in combinazione dell'olio di lino anche delle farine vegetali senza glutine contenenti Omega 3 come per esempio la farina di lino. In caso di utilizzo di farine vegetali senza glutine contenenti Omega 3, la percentuale della quantità di tali farine è fra il 5% ed il 30% della quantità di massa impastata. Naturalmente è possibile utilizzare una miscela a base di olio di lino e di farine vegetali senza glutine contenenti Omega 3. Il dosaggio dell'olio vegetale di (tipo 1), può essere eseguito anche immediatamente prima della fase di estrusione. Infine è da sottolineare che al posto della farina di mais può essere utilizzata una qualsiasi farina vegetale come per esempio farina di riso.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Metodo per la preparazione di prodotti alimentari solidi, in particolare di snack o paste alimentari; il metodo comprendendo le seguenti fasi: 1. Miscelazione tra farina ed acqua; 2. Formazione dell'impasto; 3. Estrusione dell'impasto; 4. Trafilatura dell'impasto; e 5. Essiccazione; metodo caratterizzato dal fatto che, in precedenza alla detta fase (3) di estrusione, è prevista una ulteriore fase di dosaggio e di pre-impasto di una porzione di farina con una miscela contenente Omega 3, come olio di lino o farine vegetali senza glutine contenenti Omega 3, in una percentuale compresa tra il 1% ed il 40% della quantità di farina utilizzata in questa fase di dosaggio.
  2. 2) Metodo, come rivendicato alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la detta fase di dosaggio avviene prima della detta fase (1) di miscelazione.
  3. 3) Metodo, come rivendicato alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la detta fase di dosaggio avviene immediatamente prima della detta fase (3) di estrusione .
  4. 4) Metodo, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che nella detta fase (3) di estrusione si regola la temperatura e la pressatura dell'impasto in funzione di parametri della detta miscela contente Omega 3.
  5. 5) Metodo, secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta fase (1) viene aggiunta una quantità di acqua compresa tra il 2% ed il 5% della quantità di farina per realizzare il desiderato impasto.
  6. 6) Metodo, come rivendicato alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che l'impasto di cui alla fase (1) comprende un pre-impasto, dell'acqua ed una quantità aggiuntiva di farina.
  7. 7) Metodo, come rivendicato alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che, dopo la fase di (5) di essiccazione, vi è una fase di dosaggio di una certa quantità di olio di (tipo 2), per esempio olio di colza, che determina l'esatto rapporto in acidi grassi (ω6/ω3).
  8. 8) Metodo, come rivendicato alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che, la quantità di olio di (tipo 2) che viene dosata è compresa tra il 15% e il 40% della massa totale.
  9. 9) Impianto per la preparazione di prodotti alimentari solidi, in particolare di snack o paste alimentari; l'impianto comprende le seguenti apparecchiature: 1. Almeno un dispositivo di miscelazione tra farina ed acqua; 2. Almeno un dispositivo per la formazione di un impasto; 3. Almeno un dispositivo di estrusione dell'impasto; 4. Almeno un dispositivo di trafilatura dell'impasto estruso; 5. Almeno un dispositivo di essiccazione dell'impasto; impianto caratterizzato dal fatto di comprendere, inoltre, dei mezzi di dosaggio e di pre-impasto di una porzione di farina con una miscela contenente Omega 3, come olio di lino o farine vegetali senza glutine contenenti Omega 3, in una percentuale compresa tra l'l% ed il 40% della quantità di farina utilizzata in questa fase di dosaggio .
  10. 10) Prodotto alimentare solido, in particolare uno snack o una pasta alimentare, ottenuto con il procedimento rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8.
  11. 11) Prodotto alimentare solido, in particolare uno snack salato o una pasta alimentare, comprendente una farina, impastata con una certa quantità d'acqua; prodotto alimentare solido caratterizzato dal fatto che il contenuto in peso di ω3 è compreso tra l'l% ed il 40% del prodotto finito .
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