IT201600071595A1 - Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, e cerniera elastica per montature di occhiali - Google Patents

Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, e cerniera elastica per montature di occhiali

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IT201600071595A1
IT201600071595A1 IT102016000071595A IT201600071595A IT201600071595A1 IT 201600071595 A1 IT201600071595 A1 IT 201600071595A1 IT 102016000071595 A IT102016000071595 A IT 102016000071595A IT 201600071595 A IT201600071595 A IT 201600071595A IT 201600071595 A1 IT201600071595 A1 IT 201600071595A1
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IT
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Rinaldo Montalban
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Visottica Ind Spa
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Description

PROCEDIMENTO PER ASSEMBLARE UNA CERNIERA ELASTICA PER MONTATURE DI OCCHIALI, E CERNIERA ELASTICA PER MONTATURE DI OCCHIALI
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione concerne un procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, e cerniera elastica per montature di occhiali, secondo il preambolo delle rispettive rivendicazioni indipendenti.
Il procedimento e la cerniera elastica di cui trattasi sono destinati ad essere vantaggiosamente impiegati nella produzione di montature per occhiali sia in plastica che in metallo, in particolare del tipo provviste di due snodi accoppiati tra loro mediante un perno che deve vincere una forza di precompressione elastica associata ad uno snodo. La presente invenzione è suscettibile di velocizzare il processo produttivo e di limitare, quanto più possibile, la presenza in vista di componenti antiestetici della cerniera.
Pertanto, la cerniera oggetto della presente invenzione si inserisce nel settore industriale della occhialeria ovvero della produzione di occhiali e di accessori e componenti per occhiali.
Stato della tecnica
Tradizionalmente nel settore dell’occhialeria le cerniere sono impiegate per articolare le astine al frontale di una montatura.
Ciascuna cerniera è solitamente formata da due elementi di snodo, imperniati tra loro, di cui rispettivamente un primo elemento è fissato ad un’astina ed un secondo elemento è fissato ad una porzione laterale del frontale della montatura (noto anche, nel gergo tecnico del settore, con il termine di “musetto”).
Funzionalmente, le cerniere consentono alle astine di ruotare tra una posizione chiusa, in cui sono raccolte sul frontale dell’occhiale, ed una posizione aperta, in cui assumono una posizione sostanzialmente ad angolo retto rispetto al frontale atta a consentirne l’impiego sul viso dell’utente.
In particolare, la presente invenzione si riferisce a cerniere cosiddette “elastiche”, ovvero a cerniere che consentono di spostare le astine tra le suddette posizioni vincendo una forza di contrasto esercitata da un dispositivo elastico associato alla cerniera.
Il dispositivo elastico consente numerosi vantaggi tra cui quello di permettere all'utente di indossare più agevolmente gli occhiali, in quanto le astine possono essere spostate per una extracorsa oltre la suddetta posizione aperta per poi essere rilasciate, una volta che l’occhiale è indossato, sulla testa dell’utente così da esercitare su di essa una leggera pressione. Tale pressione consente alle astine di mantenersi sempre aderenti alla testa dell’utente garantendo una ottimale stabilità dell'occhiale nelle diverse condizioni di utilizzo.
Il dispositivo elastico consente inoltre di mantenere le astine raccolte dietro al frontale in una stabile condizione di chiusura.
Il dispositivo elastico associato al primo elemento di snodo fissato all'astina, comprende solitamente uno o più meccanismi elastici, solitamente costituiti da carrelli flex.
Ciascun carrello è alloggiato all'interno di una corrispondente sede allungata, fissata all'astina lungo il suo asse di sviluppo longitudinale.
La sede è ricavata direttamente sull’astina oppure è realizzata su un corpo scatolare riportato.
Ciascun carrello è suscettibile di scorrere lungo l'asse longitudinale della sede ed è elasticamente richiamato verso l'interno della sede stessa da almeno una molla.
I primi elementi di snodo associati ai meccanismi elastici sono imperniati mediante un perno di cerniera ai secondi elementi di snodo fissati al musetto. Allo scopo il perno si impegna in fori allineati dei due elementi di snodo.
Per esercitare questa adeguata pressione sulle tempie dell’utilizzatore si rende necessario che la molla del dispositivo elastico risulti opportunamente precompressa già nella fase di montaggio del carrello. Oltre a ciò è quasi sempre necessario che la molla del dispositivo elastico venga ulteriormente sottoposta ad un precarico aggiuntivo che viene raggiunto durante il procedimento di assemblaggio della cerniera, prevedendo un certo disassamento tra i fori dei due elementi di snodo, prima dell’inserimento del perno.
Questo disassamento tra i fori del primo elemento di snodo mobile, associato al meccanismo elastico dell’astina ed i fori del secondo elemento di snodo fisso, associato al musetto, è recuperato durante il montaggio del perno di cerniera. Infatti, con l’inserimento del perno di cerniera il meccanismo elastico è forzato per un tratto che consente di allineare tra loro i fori dei due elementi di snodo, di fatto ottenendo l’ulteriore precarico del dispositivo elastico.
Pertanto, i procedimenti di assemblaggio delle cerniere elastiche di tipo noto richiedono di recuperare il disassamento dei due snodi per l'inserimento del perno. Tale operazione si è dimostrata nella pratica molto complessa da realizzare sia manualmente ad esempio da parte dell'ottico, sia in maniera automatica nel caso ad esempio di avvitatura automatizzata nei processi produttivi industriali degli occhiali.
In altre parole l'operazione di centraggio degli snodi prima di poter inserire il perno è operazione aggiuntiva di difficile realizzazione.
A prescindere dalla difficoltà della suddetta operazione, il procedimento comporta comunque una fase di centraggio che penalizza il processo produttivo o rende complesso il lavoro dell'ottico.
Per superare questo inconveniente sono noti procedimenti di assemblaggio che impiegano viti autocentranti, del tipo ad esempio descritte nel brevetto FR -A- 2658570. In accordo con tale nota cerniera elastica, il perno comprende, a seguire di una porzione di gambo filettata, anche una porzione di prolungamento non filettata.
Questa porzione di prolungamento ha vantaggiosamente diametro ridotto rispetto al diametro della porzione filettata ed assolve lo scopo di favorire il centraggio dei due elementi di snodo durante il procedimento di assemblaggio della cerniera elastica. Dopo che il perno è stato montato, la sua porzione di prolungamento viene facilmente spezzata o rimossa, riducendo di fatto il perno autocentrante ad una vite tradizionale.
I procedimenti di assemblaggio di cerniere elastiche che adottano viti autocentranti come sopra brevemente descritto, presentano lo svantaggio che, una volta spezzata la porzione di prolungamento del perno di cerniera e che serve per favorire il centraggio della cerniera, lo stesso perno diventa una vite tradizionale e quindi in caso di smontaggio e successivo rimontaggio della cerniera, si ripropone il problema del centraggio dei fori.
Un ulteriore inconveniente dei procedimenti di assemblaggio che adottano queste note cerniere risiede nel fatto che la porzione di prolungamento del gambo del perno di cerniera è materiale che viene perduto, con un conseguente aumento dei costi di produzione.
Un inconveniente delle stesse cerniere con perno autocentrante del tipo noto sopra descritto risiede nel fatto di non poter essere applicate a montature che prevedono di occultare alla vista il foro del relativo snodo di cerniera posto in corrispondenza dell'estremità del gambo del perno.
Per ragioni estetiche infatti esso può essere occultato da una porzione di prolungamento dell'astina o può essere occultato realizzando lo stesso foro dell'ultima aletta del secondo snodo, in cui si impegna l'estremità del perno, in modo cieco in modo che la stessa ultima aletta appaia esternamente pulita e completamente piana.
In entrambi i casi non è possibile utilizzare questo tipo di viti autocentranti poiché la porzione di prolungamento non potrebbe sporgere dal foro.
Al fine di ovviare alle difficoltà dei procedimenti di assemblaggio di tipo noto che richiedono di recuperare il disassamento dei due snodi per l'inserimento del perno di cerniera ed al contempo di soddisfare le suddette esigenze estetiche, il brevetto IT -A-UD2007000224 prevede di collegare i due snodi con un perno quando il carrello è disimpegnato dall'astina e quindi solo in un secondo momento di inserire il carrello nella sede con la carica desiderata del dispositivo elastico impiegando una vite per bloccare il carrello nella posizione di carico della molla desiderata. Tale vite è tuttavia comunque un elemento terzo, rispetto alla montatura, che rimane a vista e che è necessario per il bloccaggio dei carrelli con il precarico voluto.
Pertanto, i procedimenti di assemblaggio delle cerniere elastiche ad oggi presenti sul mercato presentano l'inconveniente di non consentire di accoppiare gli snodi con il dovuto carico elastico, in modo semplice ed economico attraverso l'inserimento del perno di cerniera. Inoltre, le cerniere impiegate presentano sovente l'inconveniente estetico di non poter occultare alla vista tutti i componenti della cerniera.
Sono altresì noti procedimenti di assemblaggio di cerniere elastiche che non affrontano il problema del disassamento ma che sono volti a realizzare cerniere elastiche che evitano l'antisvitamento delle viti di cerniera a seguito degli attriti con gli snodi durante le operazioni di apertura e chiusura delle astine. È noto ad esempio dal brevetto EP 345145 un procedimento di assemblaggio di una cerniera elastica provvista di una porzione assottigliata intermedia ovvero interposta tra una porzione di testa azionabile in rotazione con un attrezzo, ed una porzione di estremità filettata per l'impegno con una aletta di uno snodo femmina dotato del meccanismo “pistone-molla”.
In questo caso una volta assemblata la cerniera, l'aletta centrale dello snodo maschio si inserisce tra le due alette dello snodo femmina andando ad impegnare il recesso della porzione assottigliata impedendo con questo ogni possibile successivo sfilamento del perno.
Tuttavia, il procedimento di assemblaggio descritto in questo brevetto non supera attraverso la forma sagomata del perno, il problema sopra ricordato del necessario allineamento tra gli snodi per il successivo inserimento del perno.
D'altra parte sono altresì note cerniere di tipo non elastiche dotate di viti sagomate, ovvero suddivise longitudinalmente in porzioni di diversa foggia, di cui una o più porzioni dotate di filettatura. Tali cerniere non affrontano il problema dell'allineamento degli snodi in quanto esso è un problema esclusivamente sentito in procedimenti di assemblaggio di cerniere elastiche.
Presentazione dell’invenzione
In questa situazione, il problema alla base della presente invenzione è di eliminare gli inconvenienti della tecnica nota sopra citata, mettendo a disposizione un procedimento per assemblare una cerniera elastica, che consenta un agevole montaggio del perno di cerniera.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un procedimento per assemblare una cerniera elastica che sia operativamente del tutto affidabile.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un procedimento per assemblare una cerniera per montature di occhiali che sia veloce ed agevole da realizzare.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un procedimento per assemblare una cerniera per montature di occhiali che sia eseguibile in maniera semplice anche a seguito dello smontaggio della cerniera dopo il suo assemblaggio in fase di produzione dell'occhiale, o ad opera di un ottico o dello stesso utente.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione un procedimento per assemblare una cerniera per montature di occhiali che sia economico da realizzare.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione una cerniera elastica per montature di occhiali che sia esteticamente del tutto soddisfacente.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di mettere a disposizione una cerniera elastica per montature di occhiali che consenta di occultare alla vista il foro degli snodi di cerniera per l'inserimento del perno di cerniera.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano alcune forme di realizzazione puramente esemplificative e non limitative, in cui:
- la fig. 1 mostra una cerniera elastica per montature di occhiali in una vista prospettica, secondo la presente invenzione, montata a collegamento di una astina e di un musetto della montatura di un occhiale, con l'astina ed il musetto illustrati solo in parte e con l’astina in posizione aperta;
- la fig. 2 mostra la cerniera elastica di figura 1 in una vista laterale in sezione effettuata secondo un piano longitudinale posto lungo l'asse di sviluppo dell'astina;
- la fig.3 mostra un particolare della cerniera delle figure precedenti secondo la presente invenzione e relativo ad una prima forma realizzativa di un carrello elastico rappresentato in una vista prospettica;
- la fig. 4 mostra il carrello elastico di figura 3 in una vista dall’alto con raffigurata in sezione la sola porzione in corrispondenza del perno di cerniera; - la fig.5 mostra il carrello elastico di figura 3 in una vista laterale;
- le figure 6, 7 e 8 mostrano una seconda forma realizzativa di un carrello elastico della cerniera secondo l'invenzione rispettivamente rappresentato in una vista prospettica, in una vista dall’alto parzialmente in sezione ed in una vista laterale;
- la fig. 9 mostra la cerniera delle figure 1-2 in una vista prospettica disassemblata dalla montatura con i componenti parzialmente in esploso; - la fig.10 mostra una prima vista prospettica di un particolare della cerniera in accordo con la presente invenzione relativo al secondo snodo femmina;
- la fig.11 mostra una seconda vista prospettica di un particolare della cerniera in accordo con la presente invenzione relativo al secondo snodo femmina; - la fig.12 mostra il secondo snodo femmina di figura 10 in una vista laterale; - la fig. 13 mostra lo snodo femmina di figura 12 in una vista laterale ed in sezione effettuata in corrispondenza del foro di passaggio del perno lungo la traccia XII-XII della stessa figura 12;
- le figg. 14A e 14B mostrano, rispettivamente in una vista laterale ed in una vista prospettica, un particolare della cerniera in accordo con la presente invenzione relativo ad una prima forma realizzativa del perno di collegamento degli snodi;
- le figg. 15A e 15B mostrano, rispettivamente in una vista laterale ed in una vista prospettica, una seconda forma realizzativa del perno di collegamento degli snodi;
- le figg. 16A e 16B mostrano, rispettivamente in una vista laterale ed in una vista prospettica, una terza forma realizzativa del perno di collegamento degli snodi;
- le figg. 17A e 17B mostrano, rispettivamente in una vista laterale ed in una vista prospettica, una quarta forma realizzativa del perno di collegamento degli snodi;
- le figg. 18A e 18B mostrano, rispettivamente in una vista laterale ed in una vista prospettica, una quinta forma realizzativa del perno di collegamento degli snodi;
- le figg. 19A, 19B, 19C, 19D e 19E mostrano la cerniera in accordo con la presente invenzione, in una sequenza di operazioni durante la fase di inserimento del perno di cerniera;
- le figure 20A, 20B e 20C mostrano rispettivamente tre viste ingrandite della estremità del perno di cerniera delle figure 19A, 19B e 19C;
- la fig. 21 mostra una vista schematica dall'alto di una porzione della cerniera in accordo con la presente invenzione, con indicato in tratteggio la parte visibile del foro del primo snodo maschio collegato all'astina e con indicata con superficie a rete il cerchio massimo inscrivibile nel disassamento tra i due fori dei due elementi di snodo.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita
Con riferimento agli uniti disegni è stato indicato nel suo complesso con 1 la cerniera elastica per montature di occhiali oggetto della presente invenzione.
La cerniera elastica 1, secondo la presente invenzione, è destinata alla realizzazione di montature per occhiali di tipo sia tradizionale che sportivo ed è atta ad articolare, in modo di per sé noto, reciprocamente tra loro una astina 2 rispetto ad un musetto 3 di una montatura per occhiali.
Quest’ultima sarà realizzata in modo di per sé del tutto tradizionale e quindi ad esempio in materiale plastico, quale ad esempio nylon, o altri materiali plastici idonei allo scopo, ovvero in materiale metallico. La montatura non forma oggetto di una specifica rivendicazione e pertanto verrà descritta qui di seguito solo sommariamente essendo ben noti, ad un tecnico del settore, i suoi principi costruttivi.
Più in dettaglio, la montatura è solitamente formata, in modo di per sé tradizionale, da un frontale che supporta una coppia di lenti, collegate nella parte centrale da un ponte, e da una coppia di astine 2 imperniate mediante cerniere elastiche 1 ai lati del frontale e, più precisamente, a due sue porzioni laterali rivolte verso la parte posteriore dell’occhiale e note nel gergo tecnico del settore con il termine di musetti 3.
La cerniera 1 secondo la presente invenzione è di tipo elasticizzato, ovvero atta a permettere una extracorsa in apertura delle astine 2 con richiamo elastico volto a consentire di indossare agevolmente gli occhiali e volto a garantire una migliore calzata degli stessi una volta indossati sulla testa dell’utente.
Funzionalmente, le astine 2 possono spostarsi, grazie alle suddette cerniere elastiche 1, in modo di per sé del tutto tradizionale, tra una posizione di chiusura, in cui sono raccolte sul frontale dell’occhiale, una posizione aperta, in cui assumono una posizione sostanzialmente ad angolo retto rispetto al frontale dell’occhiale, ed una posizione di extracorsa, in cui sono forzate oltre la suddetta posizione di apertura.
La cerniera elastica 1 comprende due elementi di snodo meccanicamente associati l'uno all'altro mediante un perno di cerniera 6.
Più in dettaglio, un primo elemento di snodo 4 rappresenta il maschio della cerniera ed è meccanicamente associabile ad un primo componente della montatura dell'occhiale rappresentato, in accordo con gli esempi delle figure allegate, da una astina 2 della montatura; il secondo elemento di snodo 5, ovvero l'elemento femmina della cerniera, è a sua volta meccanicamente associabile ad un secondo componente della montatura di occhiali che è rappresentato dal musetto 3 del frontale dell'occhiale in accordo con gli esempi delle figure allegate.
Ovviamente, senza per questo uscire dall’ambito della tutela della presente invenzione, il primo elemento di snodo 4 potrà essere diversamente associato al musetto 3 mentre corrispondentemente il secondo elemento di snodo 5 sarà associato all’astina 2.
Il primo elemento di snodo 4 comprende un dispositivo elastico 7, il quale è alloggiato in una sede di una struttura di contenimento 10 preferibilmente associata in accordo con gli esempi delle allegate figure, all'astina 2 della montatura anche perché la sua forma allungata la rende maggiormente idonea al montaggio della struttura di contenimento 10 piuttosto che associare quest’ultima al musetto 3 della montatura, solitamente di ridotta estensione longitudinale.
La struttura di contenimento 10 potrà essere ottenuta con un corpo scatolare fissato all'astina 2, oppure potrà essere ricavata all'interno dell'astina 2 direttamente durante le sue fasi di realizzazione.
La struttura di contenimento 10 si sviluppa pertanto preferibilmente in modo allungato lungo un asse longitudinale Y parallelo all’asse dell’astina 2.
Più in dettaglio, il dispositivo elastico 7 comprende un carrello 8, mobile scorrevolmente all’interno della sede della struttura di contenimento 10, e provvisto in corrispondenza di una sua estremità, di una porzione di testa 9, sporgente almeno parzialmente al di fuori della sede della struttura di contenimento 10.
Tale porzione di testa 9 è provvista di un corrispondente primo foro 90 che si sviluppa in modo passante tra due facce laterali 9A, 9B della stessa porzione di testa 9.
Il dispositivo elastico 7 comprende quindi una molla 11 agente elasticamente sul carrello 8 per forzarlo verso l’interno della sede della struttura di contenimento 10.
A sua volta, il secondo elemento di snodo 5 comprende due spallamenti 5A, 5B, dotati di corrispondenti secondi fori 50A e 50B tra loro assialmente allineati, di cui uno iniziale liscio 50A ed uno finale filettato 50B.
Più chiaramente, il primo spallamento 5A dei due spallamenti 5A, 5B del secondo elemento snodo 5 è dotato di un secondo foro passante 50A, il quale è quello iniziale nel verso di inserimento del perno di cerniera 6 ed è liscio ovvero privo di filettatura. Esso è inoltre vantaggiosamente sagomato per alloggiare con accoppiamento di forma la testa 60 del perno 6. Il secondo spallamento 5B dei due spallamenti 5A, 5B del secondo elemento snodo 5 è dotato di un secondo foro 50B, il quale è quello finale nel verso di inserimento del perno di cerniera 6 ed è filettato per consentire l’impegno per avvitamento di una porzione filettata 61B del gambo 61 del perno di cerniera 6 come meglio precisato nel seguito. Questo secondo foro 50B può essere passante, come raffigurato nelle figure 19A-19E oppure cieco come rappresentato nelle figure 10-13.
I due spallamenti 5A, 5B delimitano tra loro una fenditura 14, in cui è inserita la porzione di testa 9 del primo elemento di snodo 4.
Il primo ed il secondo elemento di snodo 4 e 5 sono quindi reciprocamente imperniati tra loro mediante il perno di cerniera 6 citato in precedenza, inserito nel primo foro 90 e nei secondi fori 50A, 50B sopra ricordati con asse trasversale X.
Tale perno di cerniera 6 è vantaggiosamente costituito da una vite.
Più in dettaglio, il carrello 8 del primo elemento di snodo 4, citato in precedenza, è dotato di uno sviluppo longitudinale prevalente lungo l'asse longitudinale di scorrimento Y parallelo a quello dell’astina 2 e si compone di una porzione di collo 42 e di una porzione astiforme 43 e della suddetta porzione di testa 9.
Vantaggiosamente, la porzione di collo 42 si estende posteriormente dalla porzione di testa 9 lungo l'asse di sviluppo longitudinale Y ed è sagomata con una forma vantaggiosamente prismatica, ad esempio di parallelepipedo per evitare la rotazione del carrello 8 attorno al suo asse di sviluppo longitudinale dentro la sede della struttura di contenimento 10 appositamente controsagomata nel suo tratto iniziale di guida rispetto alla suddetta porzione di collo 42.
La porzione astiforme 43 si sviluppa a partire dalla faccia posteriore della porzione di collo 42 e presenta in corrispondenza della estremità libera una testa allargata 45 costituita ad esempio dalla testa di una vite o di un perno o da una ribattitura della estremità della porzione astiforme 43.
La molla 11 citata in precedenza e volta a sospingere il carrello 8 verso l'interno della struttura di contenimento 10 è vantaggiosamente avvolta coassialmente attorno alla porzione astiforme 43 ed appoggia con le sue estremità da una parte contro la testa allargata 45 della porzione astiforme 43, e dall’altra contro un finecorsa ottenuto ad esempio con gradino od anello od altro elemento internamente sporgente dalla struttura di contenimento 10 (ad esempio prodotto mediante punzonatura) per interferire con la molla 11.
Vantaggiosamente, il suddetto finecorsa è ottenuto con un elemento di bloccaggio costituito da un anello 17 montato coassialmente attorno alla porzione astiforme 43 e dotato di due alette elastiche 18 che fanno in modo che una volta inserito il carrello 8 nella struttura di contenimento 10, si impegnino all’interno di quest’ultima definendo con l'anello 17 il bloccaggio del carrello 8 nella relativa struttura di contenimento 10 con il solo grado di libertà dello scorrimento lungo l’asse Y.
Il secondo elemento di snodo 5, citato in precedenza potrà essere ad esempio ottenuto in modo di per sé del tutto tradizionale con un corpo metallico dotato dei due spallamenti paralleli 5A e 5B fissati ad una base comune 12 da cui, ad esempio, si sviluppano uno o più piedi annegati nella matrice in plastica del musetto 3 dell’occhiale.
Diversamente, senza per questo uscire dall'ambito di protezione della presente privativa, il secondo elemento di snodo 5 potrà essere ottenuto, ancora in modo di per sé del tutto tradizionale, di pezzo nel materiale plastico del musetto 3 con i due spallamenti paralleli ricavati in corpo unico nella plastica del musetto 3.
Diversamente ancora, in caso di occhiali in metallo, ed in accordo con l’esempio illustrato nelle allegate figure, il secondo elemento di snodo 5 potrà essere ottenuto in un corpo metallico saldato oppure ottenuto di pezzo insieme con il musetto 3 della montatura.
Funzionalmente come si apprende dalle figure allegate e come di per sé è già noto ad un tecnico del settore, il profilo a camma degli spallamenti 5A, 5B determina, cooperando insieme alla superficie frontale della struttura di contenimento 10, le posizioni di apertura, di chiusura e di extra apertura delle astine.
In accordo con la presente invenzione, il dispositivo elastico 7 mobile scorrevolmente lungo l'asse longitudinale Y della struttura di contenimento 10 prevede che la molla 11 agisca sulla porzione di testa 9 del carrello 8 trasmettendo ad esso una azione elastica.
Più in dettaglio, il perno di cerniera 6, considerato in precedenza comprende vantaggiosamente una testa 60 ed un gambo 61 collegato in corpo unico alla testa 60, e dotato di una estremità libera 63 opposta alla testa 60.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, il gambo 61 del perno di cerniera 6 è dotato una porzione intermedia liscia 61A connessa alla testa 60, e di una porzione finale assottigliata 61B, connessa alla porzione intermedia 61A e dotata di sezione trasversale di diametro d inferiore a quello D della porzione intermedia 61A. La suddetta porzione finale assottigliata 61B è provvista di una filettatura che è impegnata in rapporto di avvitamento con una madrevite ricavata nel secondo foro finale filettato 50B del secondo spallamento 5B del secondo snodo 5.
Inoltre, sempre secondo l’idea alla base della presente invenzione, la cerniera 1 è provvista di una superficie inclinata di scivolo 20, la quale è prevista su almeno una delle superfici contrapposte laterale del perno di cerniera 6 ed interna del primo foro 90 della porzione di testa del primo snodo 90, per agevolare l’inserimento del perno nel primo foro 90 della porzione di testa 9 del primo snodo 4 e nei secondi fori 50A e 50B degli spallamenti 5A, 5B del secondo snodo 5.
Operativamente, la superficie inclinata di scivolo 20 è intercettata durante l’inserimento del perno 6, sia essa ricavata sulla superficie interna del primo foro 90 della porzione di testa 9 del primo snodo 4 (in corrispondenza del bordo del foro sulla faccia laterale 9A che il perno incontra per prima) o sulla superficie laterale del perno 6, e determina lo scorrimento del carrello 8 del dispositivo elastico 7 lungo il suo asse longitudinale Y della struttura di contenimento 10.
Infatti la superficie inclinata di scivolo 20 ha inclinazione orientata verso l’asse centrale del primo foro passante 90 con inclinazione media di angolo α (preferibilmente tra i 25° ed i 65°) e conseguentemente la forza di inserimento del perno di cerniera 6, che si esprime sulla superficie di scivolo 20, si va vantaggiosamente a scomporre in almeno una componente che va a vincere la forza elastica di ritorno della molla 11.
In questo modo, il carrello 8 viene forzato a scorrere entro la struttura di contenimento 10 fino a portare il primo foro passante 90 della porzione di testa 9 in allineamento con i secondi fori passanti 50A, 50B degli spallamenti 5A, 5B del secondo snodo 5.
La superficie di scivolo 20 potrà essere inclinata in maniera costante secondo lo sviluppo di un piano ovvero l’inclinazione potrà variare cosicché lo scivolo 20 assuma la geometria di un arco di cerchio, di una parabola o altre forme similari.
Vantaggiosamente in accordo con la forma realizzativa delle figure 3, 4 e 5 per eliminare le bave della lavorazione di foratura del foro passante 90, quest’ultimo presenta almeno in corrispondenza della faccia laterale 9A della porzione di testa 9 rivolta verso la testa 60 del perno di cerniera 6, e preferibilmente su entrambe le facce laterali 9A, 9B della porzione di testa 9, un bordo anulare smussato che funge da superficie di scivolo 20.
In accordo con la forma realizzativa preferenziale di figure 6, 7 e 8 tale bordo smussato si sviluppa per un settore circolare e si raccorda alle sue estremità 72 ad una superficie di scivolo 20 maggiormente allungata.
Diversamente, la superficie di scivolo 20 potrà essere prevista anziché anularmente anche solo verso l’estremità esterna 9’ della porzione di testa 9 del primo snodo 4, in quel caso fungendo il bordo anulare smussato solo la funzione di evitare le bave di lavorazione.
Preferibilmente pertanto, il bordo anteriore della superficie di scivolo 20 si sviluppa verso l’estremità esterna 9’ della porzione di testa 9 del primo snodo 4 con una forma ad arco circolare 73. Tale arco circolare 73 ha diametro preferibilmente maggiore di quello del primo foro 90 ed avvolge quest'ultimo per un settore angolare sempre verso l’estremità esterna 9’ della porzione di testa 9 del primo snodo 4.
Più in dettaglio, secondo questa variante, la superficie di scivolo 20 si potrà estendere in direzione dell’estremità esterna 9' della porzione di testa 9 per una profondità M pari o maggiore al disassamento S che si presenta tra il perno di cerniera 6 ed il foro passante 90 quando i due snodi 4 e 5 sono impegnati ma il perno 6 è rimosso. In questo modo, il bordo dell’estremità libera 63 del perno di cerniera 6 interferirà con la superficie di scivolo inclinata 20 forzando la porzione di testa 9 del carrello 8 a traslare verso l’esterno della struttura di contenimento 10.
Vantaggiosamente, la porzione assottigliata 61B ha opportunamente un diametro pari all’area del cerchio inscrivibile nella luce L che rimane tra il primo foro 90 ed i secondi fori 50A, 50B (rappresentata dalla campitura a rete in fig. 21) a seguito del disassamento S. In questo modo la porzione assottigliata 61B non avrà problemi ad incunearsi fino al secondo foro finale filettato 50B dello spallamento 5B del secondo elemento di snodo 5 dopo avere attraversato il primo foro 90 della porzione di testa 9 del carrello 8, anche se i fori risultano fra loro disassati. Vantaggiosamente, la superficie di scivolo inclinata 20 della estremità libera 63 del perno di cerniera 6 agevolerà ulteriormente questa prima fase di inserimento.
In accordo con la forma realizzativa preferenziale della presente invenzione, la superficie inclinata di scivolo 20 è prevista anularmente sulla superficie laterale del perno 6 (come indicato nelle figure 14, 15, 16 e 18) a raccordo tra la porzione finale assottigliata 61B e la porzione intermedia 61A.
Tale superficie di scivolo 20 interferisce con il bordo del primo foro 90 della faccia laterale 9A della porzione di testa del primo snodo 4, spostando il carrello 8 del dispositivo elastico 7 verso l’esterno e con questo comportando un ulteriore carico della molla 11.
Diversamente o ulteriormente, la superficie inclinata di scivolo 20 è prevista in corrispondenza almeno della faccia laterale 9A della porzione di testa 9 rivolta verso la testa 60 del perno 6 e si estende per almeno un'area adiacente al primo foro passante 90 sviluppandosi almeno verso l’estremità esterna 9' della porzione di testa 9 rivolta verso la testa del perno di cerniera 6.
In questo caso, tale superficie di scivolo 20 interferisce con la superficie di collegamento interposta tra la porzione finale assottigliata 61B e la porzione intermedia 61A del perno 6 (che può come detto essere ancora costituita da una superficie inclinata di scivolo 20 come rappresentato dalle figure 14, 15, 16 e 18 ma anche da un gradino come rappresentato in figura 17), spostando il carrello 8 del dispositivo elastico 7 verso l’esterno e con questo comportando un ulteriore carico della molla 11.
Infine, è pure possibile prevedere in accordo con la presente invenzione che la superficie inclinata di scivolo 20 sia prevista unicamente o anche in corrispondenza della estremità libera 63 del perno 6, come ad esempio rappresentato in figura 14, ovvero a raccordo tra l’estremità libera 63 (definibile come la superficie di estremità sostanzialmente ortogonale allo sviluppo del gambo 61) e la superficie laterale filettata della porzione assottigliata 61B del gambo stesso.
In questo caso la luce L relativa al cerchio massimo inscrivibile tra i fori dei due elementi di snodo potrà anche essere leggermente minore del diametro d della porzione filettata 61B del gambo 61. Questo perché la presenza della superficie inclinata di scivolo 20 in corrispondenza della estremità libera 63 permetterà comunque al gambo 61 di incunearsi nel primo foro passante 90 con un conseguente trascinamento del carrello 8 verso l’esterno ancora una volta producendo un ulteriore carico della molla 11 del dispositivo elastico 7.
Preferibilmente comunque, l’estremità libera 63 del perno 6 sarà raccordata alla porzione finale assottigliata e filettata 61B del gambo 61 del perno di cerniera 6 con una superficie inclinata anulare 20 (troncoconica) anche se di più modesta estensione (come rappresentato nelle allegate figure 15-18) così da realizzare un ulteriore invito per l'inserimento del perno 6 ovvero al fine di favorire l’ingresso di tale estremità libera 63 nel secondo foro finale filettato 50B del secondo spallamento 5B e quindi l’impegno tra le relative filettature.
Il perno 6 può rimanere sostanzialmente contenuto entro i fori degli snodi 4, 5 ovvero con la testa 60 entro il secondo foro sagomato iniziale liscio 50A del primo spallamento 5A e con l’estremità libera 63 contenuta all'interno del secondo foro finale filettato 50B del corrispondente secondo spallamento 5B del secondo snodo 5. In questo modo, è possibile occultare il secondo foro finale filettato 50B sulla faccia a vista esterna dell'ultimo spallamento 5B rendendo cieco tale secondo foro 50B, anche senza prevedere che il materiale dell’astina si estenda con una porzione di chiusura a copertura di tale secondo foro.
Il primo foro 90 della porzione di testa 9 è privo di filettatura e presenta sostanzialmente lo stesso diametro della porzione intermedia 61A del gambo 61 del perno di cerniera 6 compatibilmente con l'esigenza di consentirne una agevole attraversamento.
Forma oggetto della presente invenzione anche un procedimento per assemblare una cerniera 1 per montature di occhiali, in particolare del tipo sopra descritta e di cui nel seguito verranno mantenuti i riferimenti numerici. Pertanto, per semplicità di esposizione si farà riferimento alla medesima nomenclatura finora introdotta, seppure si debba intendere che il presente procedimento possa essere impiegato anche per assemblare cerniere differenti da quelle sopra considerate.
Il suddetto procedimento prevede le seguenti fasi operative.
Sono previste fasi di fissaggio di per sé del tutto tradizionali, e per questo non descritte in dettaglio in quanto ben note ad un tecnico del settore, del primo elemento di snodo 4 ad un corrispondente primo componente della montatura (ad esempio un’astina 2), in modo che la suddetta almeno una porzione di testa 9 si estenda almeno parzialmente al di fuori della struttura di contenimento 10, nonché del secondo elemento di snodo 5 ad un corrispondente secondo componente della montatura (ad esempio al musetto 3).
Segue quindi una fase in cui i due elementi di snodo 4, 5 vengono accostati avvicinando tra loro l'astina 2 ed il frontale 3 e quindi una fase di inserimento della porzione di testa 9 nella fenditura 14 definita dagli spallamenti 5A, 5B al fine di porre sostanzialmente in successione il primo foro 90 ed i secondi fori 50A, 50B pur rimanendo un disassamento S tra il suddetto primo foro 90 ed i secondi fori 50A, 50B volto poi a determinare, come descritto nel seguito, una ulteriore carica della molla 11 del dispositivo elastico 7. A seguito del suddetto disassamento rimane definita una luce L tra il primo foro 90 ed i secondi fori 50A, 50B, la quale corrisponde all’area inscrivibile nel disassamento tra i fori 90, 50A e 50B nella direzione trasversale alla direzione longitudinale Y.
Il procedimento, una volta predisposto un perno di cerniera 6 con il gambo 61 dotato di una porzione intermedia liscia 61A, di una porzione finale assottigliata 61B provvista di una filettatura e dotata di sezione trasversale d inferiore a quella D della porzione intermedia 61A, prevede quindi una fase di inserimento del perno 6 entro il primo foro 90 ed entro i secondi fori 50A, 50B dei due snodi 4, 5.
Secondo l’idea alla base della presente invenzione, durante la suddetta fase di inserimento del perno 6 nei fori 90, 50A e 50B, la sua porzione finale assottigliata 61B si incunea, proprio grazie al proprio diametro d ridotto rispetto al diametro D del resto del gambo 61, con l’estremità libera 63 nella luce L tra i fori 90 e 50A, 50B e si impegna in rapporto di avvitamento attraverso la sua filettatura ad una madrevite ricavata nel secondo foro finale 50B del secondo spallamento 5B del secondo snodo 5.
Durante questa stessa fase di inserimento, il perno 6 intercetta la porzione di testa 9 del primo snodo 4 forzando, agevolato da almeno una superficie inclinata di scivolo 20, il carrello 8 del dispositivo elastico 7 a scorrere entro la struttura di contenimento 10 lungo l’asse longitudinale Y, fino ad allineare sostanzialmente il primo foro 90 della porzione di testa 9 del primo snodo 4 ai secondi fori 50A, 50B degli spallamenti 5A, 5B del secondo snodo 5.
Pertanto durante la suddetta fase di inserimento, come già ricordato in precedenza, la superficie inclinata di scivolo 20, sia essa ricavata sulla superficie interna del primo foro 90 della porzione di testa 9 del primo snodo 4 (in corrispondenza del bordo del foro sulla faccia laterale 9A che il perno incontra per prima) o sulla superficie laterale del perno 6, viene intercettata cosicché essa determini lo scorrimento del carrello 8 del dispositivo elastico 7 lungo il suo asse longitudinale Y della struttura di contenimento 10.
In accordo con la forma realizzativa preferenziale della presente invenzione, la superficie inclinata di scivolo 20 è prevista anularmente sulla superficie laterale del perno 6 (come indicato nelle figure 14, 15, 16 e 18) a raccordo tra la porzione finale assottigliata 61B e la porzione intermedia 61A.
Durante la suddetta fase di inserimento del perno 6, tale superficie di scivolo 20 interferisce con il bordo del primo foro 90 della faccia laterale 9A della porzione di testa 9 del primo snodo 4, spostando il carrello 8 del dispositivo elastico 7 verso l’esterno e con questo comportando un ulteriore carico della molla 11.
Vantaggiosamente, la porzione assottigliata 61B ha opportunamente un diametro pari all’area del cerchio inscrivibile nella luce L che rimane tra il primo foro 90 ed i secondi fori 50A, 50B (rappresentata dalla campitura a rete in fig. 21) a seguito del disassamento S.
L’estremità libera 63 del perno 6, raggiunge il secondo foro finale filettato 50B dello spallamento 5B del secondo elemento di snodo 5, vantaggiosamente senza interferenze del perno 6 con gli snodi 4 e 5 ovvero prima che la superficie inclinata di scivolo 20 prevista tra la porzione finale assottigliata 61B e la porzione intermedia 61A intercetti il bordo del primo foro 90 della faccia laterale 9A della porzione di testa 9 del primo snodo 4. Nulla, comunque, vieta anche piccole interferenze dell’estremità libera 63 o della porzione finale assottigliata 61B del perno 6 con la luce S del disassamento tra i fori dei due elementi di snodo 4 e 5, interferenze che possono venire facilmente recuperate dalla presenza della o delle superfici di scivolo 20 precedentemente descritte.
Ancora, chiaramente più lo spessore della porzione di testa 9 del primo snodo 4 risulta inferiore alla distanza che intercorre tra l’estremità libera 63 e la porzione intermedia 61A del perno 6, meglio il perno riuscirà ad incunearsi almeno fra lo snodo 5A del secondo snodo 5 e la porzione di testa 9 del primo snodo 4.
A questo punto, la porzione assottigliata 61B non avrà più problemi ad incunearsi con l’estremità libera 63 anche nel secondo foro finale filettato 50B dello spallamento 5B del secondo elemento di snodo 5 dopo avere attraversato il primo foro 90 della porzione di testa 9 del carrello 8, anche se i fori risultano fra loro disassati.
Vantaggiosamente, una superficie di scivolo inclinata 20 anche in corrispondenza della estremità libera 63 del perno di cerniera 6 agevolerà ulteriormente la fase di inserimento del perno.
Tale fase prevede ovviamente uno stadio finale, in cui dopo che l’estremità libera 63 del perno 6 ha raggiunto il secondo foro finale filettato 50B dello spallamento 5B del secondo elemento di snodo 5, ha luogo l’avvitamento del perno con la filettatura della porzione assottigliata 61B che si impegna via via in profondità nella madrevite prevista nel secondo foro finale filettato 50B dello spallamento 5B del secondo elemento di snodo 5.
L’assenza di filettatura nel secondo foro sagomato 50A del primo spallamento 5A del secondo snodo 5 e nella porzione intermedia 61A del perno 6 favorisce il primo stadio dell’inserimento del perno 6. Preferibilmente, la porzione intermedia 61A del perno 6 si inserisce nel primo foro 90 della porzione di testa 9, in particolare sostanzialmente a misura.
Diversamente o ulteriormente, la superficie inclinata di scivolo 20 è prevista in corrispondenza almeno della faccia laterale 9A della porzione di testa 9 rivolta verso la testa 60 del perno 6 e si estende per almeno un'area adiacente al primo foro passante 90 sviluppandosi almeno verso l’estremità esterna 9' della porzione di testa 9 rivolta verso la testa del perno di cerniera 6.
In questo caso, durante la suddetta fase di inserimento del perno 6, tale superficie di scivolo 20 interferisce almeno con la superficie di collegamento interposta tra la porzione finale assottigliata 61B e la porzione intermedia 61A del perno 6 (che può come detto essere ancora costituita da una superficie inclinata di scivolo 20 come rappresentato dalle figure 14, 15, 16 e 18 ma anche da un gradino come rappresentato in figura 17), spostando il carrello 8 del dispositivo elastico 7 verso l’esterno e con questo comportando un ulteriore carico della molla 11.
Infine, è pure possibile prevedere in accordo con la presente invenzione che la superficie inclinata di scivolo 20 sia prevista unicamente o anche in corrispondenza della estremità libera 63 del perno 6, come ad esempio rappresentato in figura 14.
In questo caso, durante la suddetta fase di inserimento del perno 6, la luce L relativa al cerchio massimo inscrivibile tra i fori dei due elementi di snodo potrà anche essere leggermente minore del diametro d della porzione filettata 61B del gambo 61. Questo perché la presenza della superficie inclinata di scivolo 20 in corrispondenza della estremità libera 63 permetterà comunque al gambo 61 di incunearsi nel primo foro passante 90 con un conseguente trascinamento del carrello 8 verso l’esterno ancora una volta producendo un ulteriore carico della molla 11 del dispositivo elastico 7.
Vantaggiosamente, la superficie di scivolo 20 è ottenuta mediante almeno una fase di asportazione di materiale, in particolare mediante fresatura con fresa che lavora in passata o a tuffo.
Al termine della fase di inserimento del perno 6, l'estremità libera 63 del perno di cerniera 6 medesimo rimane preferibilmente sostanzialmente contenuta all'interno del secondo foro 50B del corrispondente secondo spallamento 5B del secondo snodo 5 ovvero diversamente fuoriesce leggermente come indicato in figura 19E.
Il procedimento e la cerniera così concepiti raggiungono pertanto gli scopi prefissi ed in particolare sono in grado di consentire una agevole possibilità di assemblaggio riallineando i fori dei due snodi. Inoltre grazie alla presente cerniera è possibile evitare inestetismi dovuti a sue parti a vista ed al contempo è suscettibile di essere montata con un processo industriale agevolmente automatizzato e quindi poco costoso.
E’ chiaro comunque che alla cerniera elastica fin qui descritta possono essere apportate modifiche, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. Nulla vieta ad esempio che l’elemento di snodo che comprende il dispositivo elastico sia disposto sul musetto dell’occhiale anziché sull’astina.

Claims (11)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, la quale comprende: - un primo elemento di snodo (4) provvisto di un dispositivo elastico (7), mobile scorrevolmente lungo l’asse longitudinale (Y) di una struttura di contenimento (10) allungata, dotato di una porzione di testa (9), sporgente da detta struttura di contenimento (10) ed avente un primo foro (90); - un secondo elemento di snodo (5) comprendente un primo ed un secondo spallamento (5A, 5B) delimitanti tra loro una fenditura (14), in cui è inseribile la porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) e dotati di secondi fori (50A, 50B), di cui uno iniziale liscio (50A) ed uno finale filettato (50B); - almeno un perno di cerniera (6) impegnabile nel primo foro (90) e nei secondi fori (50A, 50B) di detti primo snodo (4) e secondo snodo (5) per accoppiarli girevolmente tra loro, detto perno di cerniera (6) avendo una testa (60) ed un gambo (61) collegato alla testa (60), dotato di una estremità libera (63) opposta a detta testa (60); detto procedimento comprendendo le seguenti fasi operative: - fissaggio di detto primo elemento di snodo (4) ad un primo componente (2) della montatura di un occhiale; - fissaggio di detto secondo elemento di snodo (5) ad un secondo componente (3) della montatura di occhiali; - inserimento della porzione di testa (9) di detto primo elemento di snodo (4) nella fenditura (14) definita tra detti due spallamenti (5A, 5B) per porre sostanzialmente in successione detto primo foro (90) e detti secondi fori (50A, 50B), con il primo foro (90) di detta porzione di testa (9) disposto disassato (S) rispetto ai secondi fori (50A, 50B) di detti due spallamenti (5A, 5B), essendo definita una luce (L) tra detto primo foro (90) e detti secondi fori (50A, 50B); detto procedimento essendo caratterizzato dal fatto di comprendere: - una fase di predisposizione di detto perno (6) con il gambo (61) dotato: o di una porzione intermedia liscia (61A) connessa a detta testa (60); o di una porzione finale assottigliata (61B), connessa a detta porzione intermedia (61A), provvista di una filettatura (61B) e dotata di sezione trasversale (d) inferiore a quella (D) di detta porzione intermedia (61A); una fase di inserimento di detto perno (6) entro il primo foro (90) ed entro i secondi fori (50A, 50B) di detti due snodi (4, 5), durante la quale fase di inserimento la porzione finale assottigliata (61B) di detto perno (6) si incunea nella luce (L) tra detti primo foro (90) e detti secondi fori (50A, 50B) e si impegna in rapporto di avvitamento con la sua filettatura ad una madrevite ricavata nel secondo foro finale (50B) del secondo spallamento (5B) di detto secondo snodo (5), e durante la quale fase di inserimento detto perno (6) intercetta la porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) forzando, mediante almeno una superficie inclinata di scivolo (20), detto dispositivo elastico (7) a scorrere entro detta struttura di contenimento (10) fino ad allineare sostanzialmente il primo foro (90) della porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) ai secondi fori (50A, 50B) degli spallamenti (5A, 5B) di detto secondo snodo (5).
  2. 2. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 1, il quale prevede che durante detta fase di inserimento l’estremità libera (63) del gambo (61) di detto perno (6) abbia dimensione contenuta in detta luce (L) e si incunei con la sua estremità libera (63) all’interno di detta luce(L).
  3. 3. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 1 o 2, il quale prevede che durante detta fase di inserimento detto perno (6) forzi lo scorrimento di detto dispositivo elastico (7) mediante la superficie inclinata di scivolo (20), la quale è prevista anularmente sulla superficie laterale di detto perno (6) a raccordo tra la porzione finale assottigliata (61B) e la porzione intermedia liscia (61A) ed interferisce con la porzione di testa (9) di detto primo elemento di snodo (4).
  4. 4. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 1 o 2, il quale prevede che durante detta fase di inserimento detto perno (6) forzi lo scorrimento di detto dispositivo elastico (7) mediante la superficie inclinata di scivolo (20), la quale è prevista in corrispondenza della sua estremità libera (63) e va ad interferire con il bordo di detto primo foro passante (90) della porzione di testa (9) di detto primo elemento di snodo (4).
  5. 5. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 1 o 2, il quale prevede che durante detta fase di inserimento detto perno (6) forzi lo scorrimento di detto dispositivo elastico (7) mediante la superficie inclinata di scivolo (20), la quale è prevista almeno sulla faccia laterale (9A) della porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) rivolta verso la testa (60) di detto perno (6), interessando almeno un'area adiacente a detto primo foro passante (90) che si sviluppa verso l’estremità esterna (9') di detta porzione di testa (9) rivolta verso la testa (60) di detto perno di cerniera (6).
  6. 6. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, il quale prevede che detta porzione assottigliata (61B) abbia sezione sostanzialmente pari a detta luce (L); l’estremità libera (63) di detto perno (6) raggiungendo, durante detta fase di inserimento, il secondo foro finale (50B) del secondo spallamento (5B) di detto secondo elemento di snodo (5) senza interferire con la porzione di testa (9) di detto primo snodo (4).
  7. 7. Procedimento per assemblare una cerniera elastica per montature di occhiali, secondo le rivendicazioni 3 e 6, il quale prevede che l’estremità libera (63) di detto perno (6) raggiunga, durante detta fase di inserimento, il secondo foro finale (50B) del secondo spallamento (5B) di detto secondo elemento di snodo (5) prima che la superficie inclinata di scivolo (20) di detto perno (6) interferisca con il bordo del primo foro (90) della porzione di testa (9) di detto primo elemento di snodo (4).
  8. 8. Cerniera elastica per montature di occhiali, la quale comprende: - un primo elemento di snodo (4) provvisto di un dispositivo elastico (7), mobile scorrevolmente lungo l’asse longitudinale (Y) di una struttura di contenimento (10) allungata, dotato di una porzione di testa (9), sporgente da detta struttura di contenimento (10) ed avente un primo foro passante (90); - un secondo elemento di snodo (5) comprendente un primo ed un secondo spallamento (5A, 5B) delimitanti tra loro una fenditura (14), in cui è inseribile la porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) e dotati di secondi fori (50A, 50B), di cui uno iniziale liscio (50A) ed uno finale filettato (50B); - almeno un perno di cerniera (6) impegnato nel primo foro (90) e nei secondi fori (50A, 50B) di detti primo snodo (4) e secondo snodo (5) per accoppiarli girevolmente tra loro, detto perno di cerniera (6) avendo una testa (60) ed un gambo (61) collegato a detta testa (60), dotato di una estremità libera (63) opposta a detta testa (60); caratterizzata dal fatto che detto perno di cerniera (6) è dotato di: o una porzione intermedia liscia (61A) connessa a detta testa (60); o una porzione finale assottigliata (61B), connessa a detta porzione intermedia (61A), dotata di sezione trasversale (d) inferiore a quella (D) di detta porzione intermedia (61A) e provvista di una filettatura (61B) impegnata in rapporto di avvitamento con una madrevite ricavata nel secondo foro finale (50B) del secondo spallamento (5B) di detto secondo snodo (5), una superficie inclinata di scivolo (20) essendo prevista su almeno una delle superfici contrapposte laterale di detto perno (6) o del primo foro (90) della porzione di testa (9) di detto primo snodo (4), per agevolare l’inserimento di detto perno (6) nel primo foro (90) della porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) e nei secondi fori (50A, 50B) degli spallamenti (5A, 5B) di detto secondo snodo (5).
  9. 9. Cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta superficie inclinata di scivolo (20) è prevista anularmente sulla superficie laterale di detto perno (6) a raccordo tra la porzione finale assottigliata (61B) e la porzione intermedia liscia (61A).
  10. 10. Cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta superficie inclinata di scivolo (20) è prevista in corrispondenza della estremità libera (63) di detto perno (6).
  11. 11. Cerniera elastica per montature di occhiali, secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detta superficie inclinata di scivolo (20) è prevista almeno sulla faccia laterale (9A) della porzione di testa (9) di detto primo snodo (4) rivolta verso la testa (60) di detto perno (6), interessando almeno un'area adiacente a detto primo foro passante (90) che si sviluppa verso l’estremità esterna (9') di detta porzione di testa (9) rivolta verso la testa (60) di detto perno di cerniera (6).
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