ITMI981850A1 - Dispositivo di azionamento per l'azionamento automatizzato di una frizione nella catena di azionamento di un autoveicolo - Google Patents

Dispositivo di azionamento per l'azionamento automatizzato di una frizione nella catena di azionamento di un autoveicolo Download PDF

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ITMI981850A1
ITMI981850A1 IT98MI001850A ITMI981850A ITMI981850A1 IT MI981850 A1 ITMI981850 A1 IT MI981850A1 IT 98MI001850 A IT98MI001850 A IT 98MI001850A IT MI981850 A ITMI981850 A IT MI981850A IT MI981850 A1 ITMI981850 A1 IT MI981850A1
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IT
Italy
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drive
gear
drive device
sub
unit
Prior art date
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IT98MI001850A
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Reinhard Berger
Andreas Deimel
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Luk Getriebe Systeme Gmbh
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16DCOUPLINGS FOR TRANSMITTING ROTATION; CLUTCHES; BRAKES
    • F16D28/00Electrically-actuated clutches
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16DCOUPLINGS FOR TRANSMITTING ROTATION; CLUTCHES; BRAKES
    • F16D7/00Slip couplings, e.g. slipping on overload, for absorbing shock
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Description

DESCRIZIONE
L'invenzione riguarda un dispositivo di azionamento per l 'azionamento automatizzato di una frizione- nel la catena di azionamento di un autoveicolo, con una unità di azionamento, come un motore di azionamento, e un elemento di presa di moto dal lato della presa di moto, nonché con un cambio, convertente il movimento di azionamento del motore di azionamento in un movimento di presa di moto dell 'elemento di presa di moto.
Tali dispositivi di azionamento, che sono divenuti noti per esempio dalla pubblicazione brevettale DE 195 04847, presentano di regola uno spazio d'ingombro aumentato e presentano contemporaneamente un rendimento di regola sfavorevole. Analogamente questi dispositivi sono il più delle volte complicati da montare e da assiemare.
E' compito della presente invenzione realizzare un dispositivo di azionamento, che richieda un ridotto spazio d'ingombro. Analogamente il dispositivo di azionamento dovrebbe essere fabbricabile e montabile il più possibile semplicemente. Inoltre vi era il compito parziale di realizzare un dispositivo di azionamento con un rendimento il più possibile buono con autobloccaggio il più possibile dato del cambio del dispositivo.
Questo viene ottenuto secondo l 'invenzione per il fatto che la prima e la seconda sotto-unità sono eseguite ciascuna come modulo chiuso e sono connettibili a formare una unità costruttiva per mezzo di una connessione meccanica, e la prima sotto-unità presenta un collegamento a spina elettrico e la seconda sotto-unità presenta un collegamento a spina elettrico, e le due sotto-unità sono collegabili elettri cernente per mezzo di questi collegamenti a spina elettrici .
In questo caso è vantaggioso se almeno una delle due sotto-unità presenta un corpo proprio e la sotto-unità con corpo è eseguita come modulo chiuso in sè. Inoltre è opportuno se almeno una sotto-unità munita di un corpo è eseguita come sotto-unità a tenuta di polvere e/o a tenuta di liquido, come a tenuta d'acqua. Analogamente è vantaggioso se avviene una connessione meccanica fra le sotto-unità per mezzo del collegamento a spina elettrico. Perciò sia il collegamento elettrico che quello meccanico possono venire eseguiti per mezzo della spina.
E' inoltre opportuno se avviene una connessione meccanica fra le sotto-unità per mezzo di almeno una connessione a scatto meccanica ad accoppiamento di forma, ove un elemento di una parte s'impegna in un alloggiamento dell 'altra parte e scatta.
Analogamente è vantaggioso se avviene una connessione meccanica fra le sotto-unità per mezzo di almeno un mezzo di connessione, come una vite, un rivetto o una connessione incollata.
E' inoltre opportuno se avviene una connessione meccanica fra le sotto-unità per mezzo di almeno un mezzo di connessione e questo almeno un mezzo di connessione serve anche per il fissaggio dell 'intera unità costruttiva entro l 'autoveicolo. La connessione delle sotto-unità avviene perciò soltanto attraverso i mezzi di fissaggio per il fissaggio di sotto-unità al veicolo e tramite il collegamento elettrico.
In questo caso è vantaggioso se un collegamento a spina elettrico è eseguito come spina e l 'altro collegamento a spina elettrico è eseguito come presa.
E' particolarmente vantaggioso se il corpo della seconda sotto-unità, che alloggia una elettronica, come un'elettronica di potenza e/o di comando, è costituito da almeno due gusci di corpo, che sono connettibili insieme, ove l 'elettronica è disposta fra i gusci del corpo. E' opportuno in questo caso se almeno un guscio del corpo della seconda unità è costituito da materiale plastico. Analogamente è vantaggioso se almeno un guscio del corpo della seconda sotto-unità è costituito da metallo. Inoltre è vantaggioso se la seconda sotto-unità presenta un ulteriore collegamento a spina elettrico per l 'ottenimento di un collegamento elettrico con altre unità elettroniche del veicolo e/o sensori .
Secondo un ulteriore concetto inventivo, nel caso di un dispositivo di azionamento per l 'azionamento automatizzato di una frizione nella catena di azionamento di un autoveicolo, con una unità di azionamento, come un motore di azionamento, e un elemento di presa di moto dal lato della presa di moto, nonché con un cambio, che converte il movimento di azionamento del motore di azionamento in un movimento di presa di moto dell 'elemento di presa di moto, è vantaggioso se il cambio presenta almeno due cambi parziali e fra unità di azionamento ed elemento di presa di moto è disposto un 1 imitatore di coppia nel flusso di forza. In questo caso è particolarmente vantaggioso se il cambio è costituito da almeno due cambi parziali e un cambio parziale presenta almeno una trasmissione a ingranaggi a denti frontali. Inoltre è vantaggioso se il cambio è costituito da almeno due cambi parziali e un cambio parziale presenta almeno una trasmissione a vite motrice. E' in questo caso opportuno se la trasmissione a vite motrice è col legata in cascata alla trasmissione a ingranaggi a denti frontali nel flusso di forza.
E' opportuno se il cambio è eseguito con due ingranaggi ingrananti, come ingranaggi a denti frontali, ove nel flusso di forza sono disposti un ingranaggio dal lato dell'azionamento e un ingranaggio dal lato della presa di moto.
E' vantaggioso se la trasmissione a ingranaggi a denti frontali è un cambio a due stadi con tre ingranaggi, come ingranaggi a denti frontali, ove di volta in volta due ingranaggi ingranano e nel flusso di forza sono disposti un ingranaggio dal lato dell 'azionamento e un ingranaggio dal lato della presa di moto e l'ingranaggio intermedio.
Analogamente è opportuno se l'ingranaggio dal lato dell'azionamento è alloggiato non girevolmente su un albero di presa di moto dell'unità di azionamento. Inoltre è vantaggioso se fra l'ingranaggio dal lato della presa di moto della trasmissione a ingranaggi a denti frontali e un elemento dal lato dell'azionamento della trasmissione a vite motrice, come vite motrice, è disposto il limitatore di coppia nel flusso di forza. Questo può essere per esempio un mozzo della vite motrice o la vite motrice stessa o un elemento, che è in connessione operativa con essa.
E' opportuno se fra albero della presa di moto dell'unità di azionamento e l'ingranaggio dal lato dell'azionamento della trasmissione a ingranaggi a denti frontali è disposta nel flusso di forza il limitatore di coppia. Perciò è vantaggioso se il limitatore di coppia è disposto nel flusso di forza fra i cambi parziali.
Analogamente è vantaggioso se il limitatore di coppia è disposto radialmente entro la zona di spazio prevista per la dentatura dell'ingranaggio della trasmissione a ingranaggi a denti frontali. Analogamente è opportuno se il limitatore di coppia è disposto assialmente entro la zona di spazio prevista per la dentatura di un ingranaggio della trasmissione a ingranaggi a denti frontali, il quale spazio presenta un'estensione assiale. Inoltre, il limitatore di coppia può essere disposto sia assialmente che radialmente entro lo spazio della dentatura. E' opportuno se il limitatore di coppia è integrato in un ingranaggio, quindi il limitatore di coppia è disposto entro l'ingranaggio ed eventualmente singoli componenti del limitatore di coppia, come una superficie di frizione, sono connessi con l'ingranaggio o sono eseguiti in un sol pezzo con questo. Una tale disposizione del limitatore di coppia come componente integrato fa risparmiare secondo l'invenzione spazio d'ingombro, cosa che, date le condizioni di spazio d'ingombro odierne entro i veicoli, è sempre più determinante.
E' opportuno se il limitatore di coppia presenta un primo elemento, che porta una prima superficie di contatto e presenta un secondo elemento, che presenta una seconda contro-superficie di contatto, ove i due elementi sono sollecitati l'uno contro l'altro per mezzo di un accumulatore di forza, ove l'accumulatore di forza è preferibilmente una molla a tazza. Anche l'impiego di una molla a tazza secondo l'invenzione come accumulatore di forza serve per risparmiare spazio d'ingombro. Analogamente la molla a tazza con le sue zone di bordo dentate serve radialmente internamente e/o radialmente esternamente alla trasmissione del momento torcente fra un anello di attrito e il mozzo. Ciò fa risparmiare secondo l'invenzione spazio d' ingombro e contemporaneamente un elemento, come molla a tazza, viene occupato da una funzione multipla (contatto e trasmissione di momento torcente) , per cui secondo l ' invenzione può veni re ridotta la moltepl ici tà di pezzi del dispositivo. Da ciò ri sultano analogamente condizioni di montaggio semplificate grazie al numero di pezzi ridotto.
Può essere anal ogamente- vantaggioso se l ' accumulatore di forza è una molla el icoidale con una sezione trasversale di materiale, come fi lo, metal l ico, rotonda, ovale o pol igonale, oppure l ' accumulatore di forza è una mol la ondulata con sezione trasversale di materiale, come filo metal lico, rotonda, ovale o pol igonal e.
Analogamente è opportuno se il primo elemento, che porta la prima superficie di contatto, è eseguito in un sol pezzo con un ingranaggio. Analogamente, nel caso di un ul teriore esempio di esecuzione, è opportuno se il primo elemento, che porta l a prima superficie di contatto, è connesso ad accoppiamento di forma con un ingranaggio. Questa connessione ad accoppiamento di forma può essere real izzata per esempio mediante un impegno di una camma o di una dentatura in una zona di al loggiamento.
E' vantaggioso se i l primo elemento, che porta la prima superficie di contatto, è eseguito con una superficie di attrito o superficie di contatto sostanzialmente a forma di anel l o circol are. E1 inol tre opportuno se il secondo elemento, che porta la seconda superficie di contatto, è eseguito come elemento sostanzialmente di forma circolare. In questo caso è opportuno se l 'elemento a forma di anel lo circol are presenta un fianco estendentesi sostanzialmente in direzione radiale, che porta la superficie di contatto. In questo caso può essere opportuno se l 'elemento a forma di anello circolare presenta un fianco estendentesi sostanzialmente in direzione assiale, che provoca una connessione ad accoppiamento di forma con un accumulatore di forza. Analogamente è vantaggioso se la prima e/o la seconda superficie di attrito o superficie di contatto, sostanzialmente a forma di anello circolare, è eseguita piana.
Secondo un ulteriore concetto inventivo è vantaggioso se la prima e/o la seconda superficie di attrito o superficie di contatto sostanzialmente a forma di anello circolare è eseguita come superficie a forma di anello circolare modulata in direzione assiale, come forma o contorno. Questo può venire ottenuto per esempio per il fatto che singoli segmenti di anello circolare, considerati in direzione circonferenziale, sono eretti in direzione assiale e presentano una pendenza. Analogamente potrebbero venire realizzato un andamento sinusoidale della superficie a forma di anello circolare con una modulazione in direzione assiale.
E' particolarmente opportuno, nel caso di un esempio di esecuzione, se la forma o il contorno della superficie di attrito, modulata in direzione assiale, è eseguita in modo tale che una parte di segmenti di anello circolare della superficie di attrito, considerata in direzione circonferenziale, presentano in direzione assiale una pendenza in salita e un'altra parte di segmenti di anello circolare della superficie di attrito, considerata in direzione circonferenziale, presentano in direzione assiale una pendenza in discesa, ove si alternano i segmenti con pendenza in salita e in discesa.
In questo caso è opportuno se il modulo della pendenza dei segmenti in discesa è uguale al modulo della pendenza dei segmenti in salita.
Nel caso di un altro esempio di esecuzione è vantaggioso se il modulo della pendenza dei segmenti in discesa è differente dal modulo della pendenza dei segmenti in salita. Questa differenza provoca, in caso di uguale forza assiale, un momento di serraggio differente nella direzione di spinta e di trazione del motore elettrico, e quindi un effetto differente della forza di sgancio del limitatore di coppia in caso di forze agenti dal lato della presa di moto. Questo può avvenire a completamento del rendimento, eserci tantesi differentemente nella direzione di trazione e di spinta, della vite motrice della trasmissione a vite motrice.
E' vantaggioso se almeno uno dei due elementi viene sollecitato per mezzo di almeno un accumulatore di forza, come una molla a tazza, e perciò la superficie di contatto e la contro-superficie di contatto vengono sollecitate l'una verso l'altra in contatto di attrito. Inoltre, è opportuno se il primo elemento, che porta la superficie di contatto, è l'ingranaggio dal lato della presa di moto. Analogamente è vantaggioso se un albero di presa di moto dell'unità di azionamento e l'asse dell'elemento di presa di moto sono disposti paralleli l'uno all'altro.
Secondo un ulteriore concetto inventivo è opportuno se la trasmissione a vite motrice presenta un’asta filettata e un dado, ove il dado è disposto per mezzo di un supporto mobile angolarmente, ma resistente a rotazione rispetto al corpo. In questo caso è particolarmente vantaggioso se il dado è disposto mobile angolarmente, ma resistente a rotazione rispetto al corpo per mezzo di un supporto a calotta. Il supporto a calotta può compensare una minima inclinazione del dado rispetto al corpo.
Analogamente è opportuno se il supporto a calotta è eseguito in modo tale che il dado presenti un contorno sostanzialmente sferico con due superaci sostanzialmente semisferiche, come superfici laterali , e fra le superfici è disposta una dentatura, ove le superfici sferiche sono al loggiate assialmente, entro un ci l indro cavo, da due gusci semisferici sollecitati assialmente, ove i l cil indro cavo presenta una dentatura interna per l 'alloggiamento del la dentatura del dado e il cilindro è mobile assialmente per mezzo di una dentatura esterna, ma è al loggiato resistente a rotazione in una dentatura entro il corpo.
Inoltre è opportuno se almeno un guscio semisferico del supporto a calotta è connesso non girevolmente con il cilindro cavo. In questo caso è analogamente opportuno se almeno un guscio semisferico del supporto a calotta è connesso non girevolmente con il cil indro cavo per mezzo di una dentatura o di una connessione a scatto.
E' vantaggioso se i due gusci semisferici e il dado sono sollecitati l ’uno contro l 'altro mediante un elemento elastico. In questo caso è opportuno se l 'elemento elastico è un accumulatore di forza, come una molla, o l 'elemento elastico è un elemento in materiale plastico o elastomerico, come un anello di gomma.
Secondo un ulteriore concetto inventivo, nel caso di un dispositivo di azionamento è opportuno se fra il corpo del dispositivo e l 'elemento di presa di moto o un elemento con esso connesso è disposto un accumulatore di forza, che esercita una forza di molla sul l 'elemento di presa di moto. Questo effetto di forza da parte del l 'accumulatore di forza sul l 'elemento di presa di moto coadiuva il processo di azionamento ad opera del motore di azionamento, come un motore elettrico. L'accumulatore di forza può essere eseguito come molla di compressione.
Esempi di esecuzione dell'invenzione vengono illustrati più in dettaglio con l'aiuto delle figure, in questo caso :
la figura 1 mostra una rappresentazione schematica di una sotto-unità del dispositivo secondo l'invenzione, la figura 2 mostra una rappresentazione schematica di una sotto-unità, la figura 3 mostra un dispositivo secondo l'invenzione, la figura 4 mostra una vista della meccanica del dispositivo, la figura 5 mostra una rappresentazione in sezione del dispositivo, la figura 5a mostra un particolare della figura 5, la figura 5b mostra un particolare della figura 5, la figura 6 mostra un particolare con rappresentazione del supporto a calotta, la figura 7 mostra un dispositivo secondo l'invenzione, la figura 8 mostra un particolare con una rappresentazione del limitatore di coppia, la figura 9a mostra una sezione con una rappresentazione del limitatore di coppia, la figura 9b mostra una sezione con una rappresentazione del limitatore di coppia, e la figura 10 mostra una sezione con una rappresentazione del limitatore di coppia.
La figura 1 mostra un esempio di esecuzione di un dispositivo di azionamento 1 per l'azionamento automatizzato di una frizione, come una frizione ad attrito, una frizione ad attrito a secco, a funzionamento a umido, rotante in un fluido, frizione a lamelle, frizione di superamento del convertitore o un'altra frizione della catena di azionamento di un autoveicolo con un motore di azionamento e un cambio. Il dispositivo di azionamento 1 presenta una prima sotto-unità 2 e una seconda sotto-unità 3.
La prima sotto-unità 2 comprende un motore di azionamento 4 del dispositivo di azionamento, un collegamento a spina 5 elettrico, come una spina o una bussola, nonché un corpo 6 e un elemento di presa di moto 7. Entro il corpo 6 è disposto un cambio, che converte il movimento dell'albero di presa di moto del motore in un movimento dell'elemento di presa di moto 7. Il corpo 6 è munito di mezzi di fissaggio 8a, 8b e 8c, come occhielli di fissaggio, che vengono impiegati per il fissaggio della prima sotto-unità eventualmente sulla seconda sotto-unità e/o eventualmente su un componente della carrozzeria e/o su un componente del cambio o un componente del motore del veicolo. Negli occhielli di fissaggio possono impegnarsi ulteriori mezzi di fissaggio, come viti o spinotti, che connettono il dispositivo di azionamento con un elemento di supporto sul veicolo. Preferibilmente il primo occhiello di fissaggio 8c è disposto fra la zona 6b cilindrica e il motore elettrico 4.
Il corpo 6 e gli occhielli di fissaggio da 8a a 8c possono essere costituiti da metallo, come fusione di alluminio, o da materiale plastico, come per esempio da poliammide o materiale plastico rinforzato con fibre, come per esempio poliammide rinforzata con fibre di vetro. Analogamente singole zone del corpo possono essere costituite da metallo e altre zone da materiale plastico. Gli occhielli di fissaggio da 8a a 8c sono eseguiti come zone cilindriche cave, che sono stampate ad iniezione in modo vantaggioso sul corpo. Gli assi del cilindro cavo in modo vantaggioso sono perpendicolari all'asse del motore elettrica 4.
Il collegamento a spina 5 può essere munito, come connessione meccanica, anche di connessioni a scatto, così che la connessione meccanica · della prima sotto-unità con una seconda sotto-unità avviene anche per mezzo del collegamento a spina. Il collegamento a spina elettrico serve per il collegamento elettrico del motore elettrico 4 ed eventualmente di sensori disposti entro il corpo o la tazza polare del motore, come sensori del numero di giri o di percorso, con una unità di comando elettronica e/o una alimentazione di corrente elettrica.
L'elemento di presa di moto 7 durante l'alimentazione del motore elettrico 4 viene spostato in direzione assiale. Sulla sua zona di estremità l'elemento di presa di moto 7 presenta una zona 10 sostanzialmente a forma di L, che porta un'articolazione o un perno 11 per un'articolazione sferica, un'articolazione universale o un'altra connessione. Il corpo nella zona dell'elemento di presa di moto 7 mobile assialmente è chiuso a tenuta permezzo di una guarnizione, come un soffietto, in modo tale che una zona di estremità del soffietto 9a sia connessa a tenuta con l'elemento di presa di moto e l'altra zona di estremità 9b sia connessa a tenuta con il corpo. Il soffietto 9 è eseguito preferibilmente in materiale flessibile.
Il motore di azionamento 4 presenta una piastra di base 4a, che viene fissata contro una superficie di accoppiamento 6a del corpo 6 permezzo di mezzi di fissaggio, come viti, attraverso le aperture di fissaggio nella piastra di base 4a.
Il corpo 6 presenta una zona 6b a forma di tubo o di cilindro, in cui è alloggiato sostanzialmente l'elemento di presa di moto 7. Questa zona cilindrica presenta in almeno una zona parziale un contorno esterno 12.simile ad una dentatura, poiché in questa zona allinterno del corpo 6b è presente una dentatura interna. E' vantaggioso se il corpo 6b è fabbricato in materiale plastico. In questo casa la zona della dentatura interna può venire praticata preferibilmente con un procedimento di stampaggio ad iniezione nel pezzo di corpo 6b cilindrico.
Il corpo 6 presenta un coperchio di corpo 30, che può venire fissato sul corpo in modo chiudibile a tenuta per mezzo di un elemento di tenuta. Come elemento di tenuta può essere inserito per esempio un anello torico in una scanalatura circostante del corpo 6. Il coperchio 30 è fissato al corpo 6 permezzo di mezzi di fissaggio, come viti. A tal scopo sul corpo sono previste zone di alloggiamento 31 con foro o filettatura assiale, che alloggiano le viti.
La figura 2 mostra una vista della seconda sotto-unità 3 del dispositivo di azionamento 1 secondo l'invenzione. La sotto-unità è costituita da un corpo 20, un primo pezzo di corpo 21 e un secondo pezzo di corpo 22, come piastra di base. Entro il corpo 20 è disposta l'elettronica di potenza e/o di comando per il comando dell'azionamento della frizione. La piastra di base 22 è eseguita per esempio come pezzo metallico e può agire contemporaneamente come lamiera di raffreddamento. L'altro pezzo di corpo 21 può essere fabbricato per esempio in materiale plastico. I pezzi del corpo presentano aperture da 23a a 23c per il montaggio, ove l'orientamento e la disposizione delle aperture da 23a a 23c corrisponde all'orientamento e alla disposizione delle aperture da 8a a 8c, come occhielli di fissaggio. Il corpo presenta inoltre zone 26 e 27 concave, che servono come alloggiamenti per gli elementi cilindrici della prima sotto-unità 2, come la zona 6b cilindrica e il motore elettrico 4. La zona 28 è eseguita piana, poiché questa alloggia la zona di corpo del cambio.
Il corpo della seconda sotto-unità 3 presenta collegamenti a spina 24 e 25 elettrici. Il collegamento a spina 24 serve per il. collegamento del motore elettrico 4 attraverso la spina 5 della prima sotto-unità 2 con l'elettronica della seconda sotto-unità 3. Il collegamento a spina 5 serve per il collegamento del dispositivo di azionamento 1 con un'alimentazione di corrente e al collegamento di segnale del dispositivo di azionamento 1 con sensori e altre unità di comando, per esempio anche attraverso un bus di dati.
Le due sotto-unità 2 e 3 sono montabili- anche come moduli chiusi in sé o unità funzionali e possono venire controllate come rispettiva sottounità nel processo di fabbricazione riguardo alla capacità di funzionamento, prima che esse vengano collegate insieme in un ulteriore passo di fabbricazione a formare una unità 1.
Questo collegamento può avvenire però anche soltanto al momento del montaggio nel veicolo sulla catena di fabbricazione del veicolo.
La figura 3 mostra il montaggio della prima sotto-unità 2 con la seconda sotto-unità 3, ove è assicurato il collegamento a spina degli elementi 5 e 24.
Il dispositivo di azionamento 1 aziona la frizione 500 nella catena di azionamento 507 di un veicolo 501 con un motore 502 e un cambio 503, a cui sono collegati in cascata un albero di azionamento 504 e assi 505 azionati, nonché ruote 506 azionate.
La figura 4 mostra schematicamente la struttura meccanica del dispositivo di azionamento 100 a partire dal motore 101 fino all'elemento di presa di moto 150. Il motore di azionamento 101 presenta un albero di presa di moto 103, su cui è disposto non girevolmente un ingranaggio 102. L'ingranaggio 102 presenta per esempio un alloggiamento centrale, che presenta una forma differente da un'apertura cilindrica, così che un albero di azionamento 103 non cilindrico del motore 101, può impegnarsi ad accoppiamento di forma nell'alloggiamento. L'ingranaggio 102 ingrana con un ingranaggio intermedio 104, che è supportato in modo girevole sull'asse 105. L'asse 105 è supportato o alloggiato per esempio da un lato su una delle sue zone di estremità nel corpo 6 o nel coperchio 30 della figura 1. Analogamente l'asse può essere supportato e alloggiato da entrambi i lati sulle sue zone di estremità sia nel corpo che nel coperchio. L'ingranaggio 104 ingrana con l'ingranaggio 106 per la trasmissione della potenza di azionamento lato motore all'elemento di presa di moto 150.
In un ulteriore esempio di esecuzione secondo l'invenzione, l'ingranaggio 102 può ingranare anche direttamente con l'ingranaggio 106, senza che sia presente un ingranaggio intermedio. Inoltre, in un ulteriore esempio di esecuzione potrebbe essere disposto anche un secondo ingranaggio intermedio.
La disposizione di almeno un ingranaggio intermedio 104 ha il vantaggio secondo l'invenzione che il diametro degli ingranaggi 102 e 106 può divenire minore a parità di distanza tra gli assi, cosi che può venire mantenuto ridotto lo spazio d'ingombro necessario per gli ingranaggi.
Con l'ingranaggio 106 è in connessione di azionamento una vitemotrice 107, ove fra la vite motrice 107 e l'ingranaggio 106 è disposto preferibilmente un limitatore di coppia 108, rappresentato soltanto parzialmente in figura 4, il quale limita il momento torcente trasmissibile dall'ingranaggio 106 alla vite motrice 107. In questo caso il limitatore di coppia presenta due elementi, che si sostengono l'uno contro l'altro ad accoppiamento per attrito, ove il primo elemento è parte dell'ingranaggio o è connesso con quest'ultimo, trasmettendo il momento torcente, e il secondo elemento è connesso con la vite motrice trasmettendo il momento torcente od è eseguito in un sol pezzo con essa.
La vite motrice nella zona dello spailamento o perno 109 è supportata in modo girevole in un corpo del dispositivo per mezzo di un cuscinetto, come un cuscinetto radente o un cuscinetto a rotolamento.
La vite motrice s'impegna in un dado non rappresentato, che è connesso non girevolmente con l'elemento 110 cilindrico tramite un dispositivo di centraggio. Questa connessione resistente a rotazione può essere realizzata per esempio mediante un accoppiamento di dentatura, cioè la dentatura esterna al dado e la dentatura interna all'elemento cilindrico. Per la guida resistente a rotazione può servire già un numero ridotto di denti, come almeno un dente del dado che s'impegna in un alloggiamento dell’elemento cilindrico. Analogamente l'elemento 110 cilindrico può presentare almeno un elemento sporgente leggermente verso l'interno, con almeno una sporgenza, che può impegnarsi in un alloggiamento del dado. Con ciò può venire realizzata una connessione resistente a rotazione fra Telemento 110 cilindrico e il dado. Il dado è realizzato mediante un componente con filettatura interna, ove il contorno esterno del dado può assumere una configurazione sostanzialmente cilindrica o anche sferica, che può essere eseguita ulteriormente mediante rientranze o rialzi di denti o simili.
Durante il movimento di rotazione della vite motrice 107 vengono spostati assialmente il dado resistente a rotazione, ma spostabile assialmente e l'alloggiamento sostanzialmente fisso con esso assialmente, come l'elemento 110 cilindrico. L'elemento 110 cilindrico presenta su una sua zona una zona di articolazione o di alloggiamento, su cui almeno si sostiene o è alloggiato un accumulatore di forza 120, come una molla, con una zona di estremità 120b. L'accumulatore di forza 120 con la sua altra zona di estremità 120a è sostenuto o alloggiato sul corpo o su un'articolazione 121.
L'elemento di presa di moto 150 con un elemento 112 simile a una tiranteria è connesso operativamente e come azionamento o eseguito in un sol pezzo con Γelemento 110 cilindrico. Sulla zona di estremità dell'elemento 113 è disposto un componente a forma di L, che porta una testa sferica 114 di un'articolazione sferica o un'articolazione di una connessione articolata.
La figura 5, nonché la figura 5a in un particolare, mostra una sezione del dispositivo 200 secondo l'invenzione per l'azionamento automatizzato di una frizione, come una frizione ad attrito. L'apparecchio di comando può essere disposto entro una sotto-unità o, in un altro esempio di esecuzione, può essere anche in un corpo separato. Entro una sotto-unità 201 è disposto preferibilmente l'apparecchio di comando 202 elettronico del dispositivo, ove in un altro esempio di esecuzione l'apparecchio di comando è disposto anche entro un altro corpo, ad esempio separato. L'unità di comando può essere integrata anche entro un apparecchio di comando centrale, per esempio con il comando del motore e/o il comando del cambio.
L'attuatore, come il dispositivo per razionamento della frizione, può essere eseguito come sotto-unità, che è collegabile con la sotto-unità dell'apparecchio di comando a formare una unità compatta, come unità costruttiva.
La sotto-unità 205 dellattuatore è collegabile elettricamente per mezzo della spina 206 e della presa 203 con la sotto-unità dell'apparecchio di comando. Per mezzo di questa spina 206 e della presa 203 viene effettuata contemporaneamente anche una connessione meccanica, quando spina e presa s'impegnano l'una nell'altra.
Il collegamento a spina 204, come la presa o la spina, servono per il collegamento elettrico e il collegamento di segnale elettronico fra il dispositivo di alimentazione di corrente elettrica del veicolo, come batteria del veicolo, e altre unità di comando del veicolo o con sensori. Fra le altre unità di comando del veicolo è compresa almeno una delle seguenti unità di comando: comando del motore, comando del cambio, comando del sistema antibloccaggio, sistema di comando della regolazione anti-slittamento, Bus-CAN, eccetera.
L'attuatore, come il dispositivo di azionamento 205 meccanico, presenta un motore elettrico 210. Il motore 210 presenta un albero di presa di moto 211, che in corrispondenza della sua zona di estremità lontana dal motore può essere supportato entro il corpo 220 dell'attuatore 205. L'albero 211 può essere supportato anche entro il corpo di motore 221. Sull'albero 211 è disposto non girevolmente un ingranaggio 212. In un esempio di esecuzione l'ingranaggio 212 è eseguito con una dentatura interna 214, che è eseguita per esempio come dentatura a tacche. Questa dentatura interna 214 è in impegno con una dentatura esterna dell'albero motore 211. L'ingranaggio 212 è assicurato assialmente all'albero con un. anello di sicurezza 213, come anello elastico, ove lanello di sicurezza s'impegna in una scanalatura circonferenziale dell'albero e assicura l'ingranaggio contro uno spostamento assiale.
L'ingranaggio 211 ingrana con un ingranaggio intermedio 215, che è supportato in modo girevole per mezzo del bullone di supporto 216. Il bullone di supporto è alloggiato a tal scopo in almeno una delle sue zone di estremità in un alloggiamento 217 del corpo. E' vantaggioso se le due zone di estremità assiali del bullone di supporto 216 sono alloggiate in alloggiamenti 217. Gli alloggiamenti possono essere eseguiti come fori o buchi nel corpo/coperchio del corpo con supporto radente o a rotolamento.
L'ingranaggio 215 ingrana con l'ingranaggio 225. L'ingranaggio 225 è supportato in modo girevole sul mozzo 226, in quanto l'ingranaggio 225 presenta radialmente all'interno una superficie che è alloggiata in modo girevole o scorrevole radialmente all'esterno dalla superficie esterna sostanzialmente radiale del mozzo. L'ingranaggio 225 presenta su un suo lato, radialmente all'interno della dentatura 225a, una superficie di contatto 227 a forma di anello circolare in direzione radiale, che è in connessione operativa con una contro-superficie di contatto 228 di un anello di attrito 229. L'anello di attrito 229 presenta in questo caso un settore o braccio sostanzialmente a forma di anello circolare esteso in direzione radiale, che forma la contro-superficie di contatto 228. Inoltre l'anello di attrito 229 presenta una zona 230 sostanzialmente di forma anulare estesa in direzione assiale. La zona 230 estesa in direzione assiale o sporgente presenta una dentatura o almeno una rientranza o una sporgenza.
L'anello di attrito 229 viene sollecitato con forza da un accumulatore di forza 231, come una molla a tazza, in direzione assiale, così che la superficie di contatto 227 dell'ingranaggio 225 è in connessione di attrito con la contro-superficie di contatto 228 dell'anello di attrito 229. L’accumulatore di forza 231 presenta sulla sua zona di bordo 231a posta radialmente all'esterno una dentatura posta radialmente all'esterno o almeno una rientranza o una sporgenza. Questa dentatura o almeno una rientranza o una sporgenza s'impegna in un alloggiamento, una dentatura o una sporgenza dell'anello di attrito 229, affinchè l'accumulatore di forza 231 e l'anello di attrito 229 siano disposti o connessi tra loro sostanzialmente non girevolmente.
L'accumulatore di forza 231 presenta nella sua zona di bordo 231b posta radialmente all'interno una dentatura, almeno una rientranza o una sporgenza, che si impegna in dentature, sporgenze o rientranze a tal scopo previste, affinchè l'accumulatore di forza sia connesso non girevolmente con il mozzo 226.
Il mozzo 226 presenta nella sua zona radialmente interna una dentatura interna 232, come per esempio una dentatura a tacche, che s'impegna in una dentatura esterna 233, posta radialmente all'esterno, dell'albero 234 dell'asta filettata 235.
L'ingranaggio 225 è assicurato assialmente sull'albero 234 mediante gli anelli di sicurezza, come anelli elastici 236, 236a e la bussola 237. In questo caso gli anelli di sicurezza 236 e 236a s'impegnano ciascuno in scanalature circonferenziali dell'albero 234. La bussola 237 può essere disposta o alloggiata in una scanalatura circonferenziale.
Il flusso di forza a partire dall'introduzione di forza nella zona della dentatura esterna dell'ingranaggio 225 attraverso la superficie di contatto 227 e la contro-superficie di contatto 228 dell'anello di attrito 229 e attraverso l'anello di attrito 229 e la dentatura esterna 231a dell'accumulatore di forza 231 viene trasmessa attraverso la dentatura interna 231b dell'accumulatore di forza al mozzo 226 e dal mozzo 226 attraverso l'accoppiamento di dentatura all'albero 234 dell'asta 235.
L'accumulatore di forza è precaricato e genera un attrito statico di base per la trasmissione di momento torcente o di forza fra la superficie di contatto dell'ingranaggio e la contro-superficie di contatto dell'anello di attrito. Quando il momento torcente da trasmettere diviene maggiore dell'attrito statico di base, la disposizione si trasforma in limitatore di coppia e avviene uno slittamento della superficie di contatto rispetto alla contro-superficie di contatto.
L'albero 234 è supportato sia radialmente che assialmente nel corpo 220 per mezzo del cuscinetto 271, come cuscinetto a rotolamento, cuscinetto a sfere a gola profonda, cuscinetto a strisciamento o simili. Il cuscinetto 271 assorbe sia forze radiali che forze assiali. Il cuscinetto 271 è fissato entro l'alloggiamento 220a con un disco elastico, ad esempio molleggiante, 272, come un accumulatore di forza. Il corpo 220 forma perciò uno spallamento 220a, che porta l'anello di supporto radialmente esterno, ove l'albero porta l'anello di supporto radialmente interno. Nel caso di forze assiali generate dal lato della presa di moto e agenti sull'elemento di azionamento, la forza assiale viene trasmessa dall'elemento di presa di moto attraverso il dado all'asta, e da lì- attraverso il cuscinetto 271 al corpo, ove essa si sostiene. Questa forza assiale non viene guidata attraverso il limitatore di coppia. Perciò un urto di momento dal lato della presa di moto secondo l'invenzione non può comportare uno slittamento del limitatore di coppia. L'alloggiamento del cuscinetto 271 viene chiuso a tenuta mediante un coperchio 273, come una calotta, munito di un anello di tenuta 274.
L'asta 235 viene alloggiata da un dado 240, che viene supportato da un cuscinetto a calotta 250 entro il cuscinetto di spintore. Lo spintore è costituito in questo caso da un elemento 241 cilindrico, entro il quale è supportato il dado 240. Con l'elemento 241 cilindrico è connessa l'asta dello spintore 242, che porta nuovamente l'elemento di presa di moto 243. L'asta dello spintore 242 è connessa in una sua zona di estremità 242a con l'elemento 241 di forma cilindrica, come agganciata, aggraffata, serrata, avvitata o incollata. Analogamente l'elemento cilindrico può essere eseguito in materiale plastico ed essere stampato ad iniezione sull'asta dello spintore. Per la connessione vantaggiosa l'asta dello spintore presenta una filettatura o un numero predeterminabile di scanalature circonferenziali, che s'impegnano in sporgenze periferiche o filettature dell'elemento cilindrico. Alla sua altra estremità 242b l'asta dello spintore 242 s'impegna in un alloggiamento dell'elemento di presa di moto 243. L'asta dello spintore passa attraverso un'apertura 245, in cui è disposto un cuscinetto a calotta 246. Inoltre il corpo viene protetto dal soffietto 244 elastico, che nelle sue rispettive zone di estremità è fissato per mezzo di anelli di serraggio all'asta dello spintore rispettivamente all'elemento di presa di moto e al corpo.
Fra l'asta dello spintore e il corpo è disposto un accumulatore di forza, come una molla di compressione 245, per coadiuvare la forza del motore elettrico.
Per il fissaggio servono gli occhielli di fissaggio, ove sono disposti almeno due, preferibilmente tre occhielli di fissaggio.
La figura 5b mostra in un ingrandimento di un particolare, il cuscinetto a calotta 250 del dado 240 dell'azionamento a vite motrice. La vite motrice 235 aziona il dado 240, che è eseguito in modo tale da presentare un contorno 251 sostanzialmente sferico e una filettatura 252 radialmente all'interno. Sulla sua zona radialmente esterna il dado presenta analogamente una dentatura 253, che s'impegna in una contro-dentatura 254 dell'elemento cilindrico. Perciò il dado è accoppiato con l'elemento 241 cilindrico. Il dado 240 di forma sferica presenta oltre alla dentatura esterna 253 due zone sostanzialmente semisferiche. Entro l'elemento cilindrico vi è una zona cilindrica cava, che alloggia un primo elemento di forma anulare, che presenta il contorno di una sfera cava, ove contro questo contorno di forma sferica cava poggia il dado. Il dado è ritenuto o alloggiato nuovamente dal secondo elemento 256 di forma anulare, così che la sfera è alloggiata assialmente fra i due elementi 255 e 256 di forma anulare. Inoltre fra l'elemento 255 di forma anulare e l'elemento cilindrico è disposto un anello elastico 259. Questo anello elastico 259 è preferibilmente un anello torico, che serra l'uno contro l'altro e contro il dado della vite motrice 240 i due gusci di cuscinetto 255, 256.
L'elemento 241 cilindrico presenta sulla sua zona di bordo esterna una dentatura 257, che s'impegna in una contro-dentatura 258. La controdentatura 258 è eseguita in modo tale che l'elemento 241 cilindrico sia spostabile assialmente entro il corpo e sia ritenuto comunque non girevolmente permezzo della dentatura.
Almeno uno dei gusci di cuscinetto 255, 256 è connesso in maniera fissa assialmente, preferibilmente mediante una connessione a scatto, con l'elemento 241 di forma cilindrica. In questo caso almeno un elemento mobile del guscio di cuscinetto s'impegna in un alloggiamento dell'elemento cilindrico. Grazie all'impegno viene ottenuto un bloccaggio, così che il pezzo è disposto senza possibilità di perdita.
L'attuatore di azionamento è eseguito preferibilmente come attuatore azionato a motore elettrico con un motore elettrico. L'esecuzione dell'intera meccanica dell'attuatore avviene in modo tale che un apparecchio di comando 201 possa venire innestato come ulteriore gruppo o sotto-unità sui componenti meccanici o collegato con essi. L'apparecchio di comando è alloggiato in questo caso in un corpo proprio e chiuso a tenuta rispetto all'ambiente. Ciò può essere realizzato preferibilmente mediante una guarnizione fra corpo e coperchio del corpo.
In un esempio di esecuzione il corpo dell'apparecchio di comando viene innestato e inoltre avvitato sul pezzo elettrico/meccanico, come sotto-unità. Il pezzo meccanico si può impiegare pertanto sia per una soluzione completamente integrata che nel caso di un ulteriore esempio di esecuzione, in cui il pezzo meccanico è alloggiato separatamente dall'apparecchio di comando.
Il motore 205 trasmette in questo caso il momento torcente ad un ingranaggio o pignone 212, che ingrana con un ingranaggio intermedio 215, che è in impegno a sua volta con un terzo di ingranaggio'225. L'impiego di un ingranaggio intermedio ha il vantaggio che possono venire impiegati ingranaggi relativamente piccoli con distanza tra gli assi data. La distanza tra gli assi A a sua volta risulta dal diametro del motore e dal diametro necessario per lo stadio di vite motrice successivo. Questo primo stadio di trasmissione, costituito da almeno due, preferibilmente tre ingranaggi 212, 215, 225, rappresenta una prima riduzione. Il momento torcente in questo caso viene aumentato, e il numero di giri viene ridotto.
In un ulteriore esempio di esecuzione è vantaggiosa anche un'esecuzione del primo stadio di trasmissione come azionamento a cinghia, che, come lo stadio a ingranaggi a denti frontali descritto, è in grado sia di realizzare una trasmissione che di superare una distanza tra gli assi A data.
In uno degli ingranaggi 212, 215, 225, preferibilmente nell'ingranaggio 225 dal lato della presa di moto, si trova un limitatore di coppia. Questo giunto serve a trasmettere il momento torcente fino ad un modulo di momento torcente determinato e, al superamento di un determinato modulo di momento torcente, ad interrompere il flusso di momento. Perciò può venire assicurato che i componenti meccanici dell'attuatone non vengano sovraccaricati.
Inoltre lo slittamento del giunto limitatore di carico può venire rilevato dalla misura di percorso integrata nell'attuatore e in connessione con un avvicinamento volontario a arresti, può servire al compensare la misura di percorso interna.
L'ingranaggio 225 dal lato della presa di moto aziona una vite motrice 235, che in connessione con un dado di vite motrice 240 supportato non girevolmente converte il movimento di rotazione del motore in un movimento lineare di un elemento di presa di moto. Questa vite motrice 235 è supportata da un lato, vicino all'ingranaggio 225, per mezzo di un cuscinetto a rotolamento 241, preferibilmente un cuscinetto a sfere a gola profonda. Questo cuscinetto assorbe sia forze radiali dalla dentatura e dalla presa di moto che forze assiali. Il cuscinetto stesso è fissato con un disco 242 elastico. Il supporto da un lato dell'albero della vite motrice rende possibile una mobilità angolare ridotta della vite motrice rispetto al corpo. Il dado della vitemotrice 235 presenta una geometria esterna sostanzialmente sferica ed è supportato in due gusci di cuscinetto 255, 256 anch'essi eseguiti sferici. Il dado di vite motrice 240 presenta inoltre nasi e una dentatura 253 sulla periferia, che s'impegnano con un ridotto gioco in piste di guida 254 in un ulteriore pezzo di presa di moto 241, in cui sono introdotti a loro volta i gusci di cuscinetto 255, 256. Questa disposizione rende possibile unamobilità angolare fra il dado di vite motrice 240 e il componente di presa di moto 242. Il momento torcente può venire perciò trasmesso privo di forzatura dal dado di vite motrice 240 al componente di presa di moto 242. I gusci di cuscinetto 255, 256 vengono precaricati contro il dado di vite motrice 240 per mezzo di un componente elastico, preferibilmente un anello torico 259. Cosi da un lato si ottiene un'assenza di gioco fra questi componenti. Inoltre viene compensato entro certi limiti un possibile ritardo o un'usura dei pezzi di materia plastica eventualmente inseriti. Il componente di presa di moto 242 serve inoltre per l'as-.sorbimento delle forze che vengono applicate da una molla 245 impiegata per la compensazione. La molla 245 si sostiene in questo caso alla sua altra estremità contro il corpo. Lo scodellino di molla 260 assume nel caso di questa disposizione il sostegno radiale del componente di presa di moto contro il corpo e lallontanamento del momento torcente. A tal scopo il componente di presa di moto 241 presenta anch'esso sulla periferia almeno un naso o nasi 257 e una dentatura, che corrono assialmente con un ridotto gioco in pista di guida 258 del corpo e possono trasmettere il momento
torcente al corpo.
Le piste di guida 258 formano insieme alla dentatura 257 dell'elemento cilindrico una guida rettilinea dello stesso, ove le piste di guida 258 della guida rettilinea sono praticate nel corpo del dispositivo o sono eseguite in un sol pezzo con esso. Ciò può venire ottenuto preferibilmente mediante una tecnica di stampaggio a iniezione da materia plastica. Perciò non viene impiegato alcun componente supplementare per la guida rettilinea, cosa che secondo l'invenzione fa risparmiare spazio d'ingombro in direzione radiale.
Il componente di presa di moto 242 è supportato nel corpo in un ulteriore punto in un cuscinetto a calotta 246, e con un soffietto a pieghe o a rotolamento 244 è chiuso a tenuta contro il corpo. Grazie a questa disposizione complessiva viene impedita affidabilmente una forzatura della vite motrice rispetto al dado della vite motrice o di altri pezzi contro il corpo.
Il movimento assiale del componente di presa di moto viene trasmesso attraverso un componente d'applicazione di forza, per.esempio una testa sferica 261, al sistema di disinnesto della frizione. Un ulteriore vantaggio della disposizione descritta è il fatto che singole,unità costruttive possono venire variate singolarmente per l'adattamento ad altre frizioni. Per esempio il rapporto di trasmissione dello stadio a ingranaggi a denti frontali può venire modificato mantenendo tuttavia la pendenza della vite motrice, ove tutti gli altri pezzi possono venire nuovamente impiegati.
La figura 6 mostra un disegno di un pezzo singolo 300 del cuscinetto a calotta 301 e dell'elemento di presa di moto. Il cuscinetto a calotta 301 è costituito sostanzialmente dall'elemento 310 cilindrico, che presenta una zona 312 cilindrica cava, che presenta una dentatura interna 311, come piste di guida. Su una sua zona di estremità l'elemento 310 cilindrico con la sua zona 312 cilindrica cava presenta fessure longitudinali 313, che suddividono la zona 312 cilindrica cava per una lunghezza assiale predeterminata, in linguette 316 assiali. Le linguette 316 presentano in direzione radiale una elasticità predeterminata. Entro queste linguette sono praticate almeno parzialmente aperture 314, in cui :s'impegnano sporgenze 330 di almeno un guscio di cuscinetto 331. L'elemento cilindrico presenta nasi 315, che s'impegnano in alloggiamenti del corpo per la sicurezza contro la rotazione.
Nell'elemento 310 cilindrico viene inserito un anello torico 320 di materiale elastico. Successivamente viene inserito un guscio di cuscinetto 332, che presenta un contorno interno 333 sostanzialmente a forma di semisfera cava. Contro questo contorno interno 333 viene disposto un lato del dado 340 con una configurazione 341 a forma di semisfera. Il dado 340 presenta due zone 341, 342 semisferiche, che vengono appoggiate contro l'uno e l'altro guscio di cuscinetto 332 e 331 e vengono sollecitate. Fra le due zone di appoggio 341 e 342 semisferiche è disposta una zona sostanzialmente anulare di una dentatura 343, ove le dentature 343 s'impegnano in alloggiamenti 311. Con l'elemento 310 cilindrico è collegato lo spintore 350, che trasmette alla frizione la forza di azionamento del motore elettrico.
La figura 7 mostra in una rappresentazione schematica un ulteriore esempio di esecuzione del dispositivo secondo l'invenzione. Il motore elettrico 400 aziona una ruota 401 sull'albero motore, che è in connessione di azionamento tramite un elemento di avvolgimento 403, come per esempio una cinghia dentata, cinghia, catena o simili, con una seconda ruota 402. La ruota 401 e la ruota 402 possono essere eseguite ciascuna come ruota non dentata o come ruota dentata. La ruota 402 è in connessione operativa con la vitemotrice 404 e aziona quest'ultima.
La figura 8 § una rappresentazione di un limitatore di coppia 500 nella zona spaziale entro un ingranaggio 501 dell’attuatore di azionamento, preferibilmente radialmente entro la dentatura 502 dell'ingranaggio 501. Il limitatore di coppia 500, nel caso di un'ulteriore variante di esecuzione vantaggiosa dell'invenzione, è disposto sia radialmente che assialmente entro lo spazio necessario per la dentatura 502 dell'ingranaggio 501. L'ingranaggio 501 presenta una superficie di contatto 503, che viene sollecitata dalla contro-superficie di contatto 504 di un elemento 505 anulare, come un anello di attrito. La superficie di contatto 503 dell'ingranaggio 501 è eseguita come superficie sostanzialmente a forma di anello circolare, estesa o estendentesi in direzione radiale. La superficie è eseguita piana. In un altro esempio di esecuzione la superficie di contatto presenta una superficie modulata in direzione assiale.
La superficie 503 modulata in direzione assiale è composta per esempio da superfici parziali differenti. Le prime superfici parziali presentano, considerate in direzione perimetrale, una pendenza positiva in direzione assiale e le altre superfici parziali, considerate in direzione perimetrale, presentano una pendenza negativa in direzione assiale, ove rispettive superfici vicine si alternano con la loro pendenza in direzione assiale. Perciò, considerato in direzione perimetrale, ha luogo un andamento a rampa modulato in direzione assiale in salita e in discesa. Perciò è formato un anello a rampa, che presenta alternativamente una superficie con superficie parziale in salita e con superficie parziale in discesa.
La contro-superficie di contatto 504 dell'anello di attrito 505 è introdotta nel suo anello parziale estendentesi in direzione radiale, ove l'anello parziale 505a, sporgente in direzione assiale, porta una dentatura 506 sulla zona di estremità.
L'accumulatore di forza 507, come la molla a tazza, presenta nella sua zona anulare radialmente esterna una dentatura 508, ove i denti della dentatura 508 s'impegnano negli intervalli di dente della dentatura 506 e generano una connessione resistente a rotazione ad accoppiamento di forma fra l'anello a rampa 505 e la molla a tazza 507. La molla a tazza presenta inoltre nella sua zona di bordo radialmente interna una dentatura interna 509, che s'impegna nella dentatura 511 del mozzo 510. Perciò viene generata una connessione resistente a rotazione fra la molla a tazza 507 e il mozzo 510. L'ingranaggio 501, l'anello di limitatore di coppia 505, la molla a tazza 507 e il mozzo 510 sono alloggiati sull'albero 520 e assicurati assialmente mediante i dischi e gli anelli di sicurezza 521, 522 e 523. Gli anelli di sicurezza, come anelli elastici 521 e 523, in questo caso s'impegnano in scanalature circonferenziali 524, 525 dell'albero della vite motrice.
L'accumulatore di forza 507 viene montato nell'ingranaggio sotto precarico, così che la forza di precarico dell'accumulatore di forza 507 apporta la forza normale necessaria, affinchè la connessione ad attrito fra l'ingranaggio e l'anello di attrito consenta una trasmissione di momento torcente.
Nel caso di un esempio di esecuzione è sensato progettare i componenti meccanici delΓattuatore di azionamento in modo tale che sia possibile una marcia di singoli componenti contro un arresto rigido. Si può tener conto delle sollecitazioni dinamiche nel caso di dimensionamento predeterminato dei componenti.
In un ulteriore esempio di esecuzione, un'ulteriore configurazione vantaggiosa è eseguita in modo tale che gli arresti interni dell'attuatore vengano eseguiti più morbidi e si marci contro questi ultimi.
In un ulteriore esempio di esecuzione viene proposto, un limitatore di coppia o un giunto limitatore di carico nel flusso di forza dell'attuatore di azionamento fra azionamento e presa di moto, il quale limitatore interrompa il flusso di forza al superamento di una forza massima o lo limiti, proteggendo così i componenti dell'attuatore di azionamento dal sovraccarico.
Nel caso di un'esecuzione vantaggiosa, per il limitatore di coppia o il giunto limitatore di carico non sono necessari componenti supplementari o ne sono necessari soltanto pochissimi e semplici e non è necessario alcuno spazio d'ingombro o poco spazio d'ingombro supplementare. Questa protezione da sovraccarico reagisce su arresti interni ed esterni. Grazie a questo meccanismo non va perso alcun percorso di attuatore utile.
Il riconoscimento dello slittamento può avvenire in modo semplice per quanto riguarda la tecnica del software, in quanto per esempio in caso di alimentazione del motore o in caso di potenza di azionamento predeterminata viene rivelato un elevato numero di giri dell'azionamento senza una velocità di azionamento corrispondente elevata della presa di moto. Analogamente in un ulteriore esempio di esecuzione si può rivelare che il motore è sotto piena alimentazione.
In caso di progettazione adeguata dei componenti può venire utilizzato allora un avvio volontario, quindi un avvicinamento volontario all'arresto per la compensazione dei sensori per la misura di percorso incrementale.
Nel caso di un esempio di esecuzione dell'attuatore, il sensore di percorso per la regolazione di posizione del motore elettrico'è eseguito come sistema analogico. Un vantaggio di sistemi analogici consiste nel fatto che il segnale misurabile analogicamente contiene un'informazione diretta sulla posizione assoluta della frizione disinnestabile. Lo stato d'innesto della frizione è rivelabile quindi in ogni istante in modo preciso e sicuro. Un avvicinamento ad un arresto noto può quindi venire impedito in modo sicuro mediante il comando.
Nel caso di un altro esempio di esecuzione, l'attuatore presenta una misura di percorso incrementale. La misura di percorso incrementale può misurare soltanto una variazione di posizione relativa. La posizione assoluta viene calcolata per esempio mediante conteggio o integrazione. Se avvengono errori di conteggio, allora la posizione misurata si scosta dalla posizione reale e avviene un errore di determinazione della posizione assoluta o dello stato d'innesto.
In un esempio di esecuzione dell'invenzione viene proposto un limitatore di momento. Un buon comportamento di avviamento con ridotta isteresi ed esatti punti di accoppiamento offrono forme di esecuzione, nelle quali allo scatto o sgancio corpi di rotolamento rotolano su piste curve definite. Questi rulli possono essere disposti in figura 8 fra la superficie di contatto e la contro-superficie di contatto.
Limitatori di coppia sfruttano soltanto il coefficiente di attrito e la forza di contatto per la definizione del momento di rottura.
Una vantaggiosa variante esecutiva è realizzata sotto forma di anelli a rampa. Grazie all'effetto del piano obliquo delle singole superfici parziali di superficie di contatto e contro-superficie di contatto viene ridotta la forza normale necessaria.
Grazie a questa disposizione integrata non è necessario alcuno spazio d'ingombro supplementare. Il giunto limitatore di carico è costituito sostanzialmente dai pezzi, rappresentati in figura 8, ingranaggio 501, anello a rampa 505, molla a tazza 507, mozzo 510 e disco di arrivo 522. Inoltre qui per il fissaggio assiale sono mostrati due anelli di sicurezza 521 e 523. L’azionamento avviene tramite la dentatura dell1ingranaggio, la presa di moto avviene tramite l'albero di presa di moto rappresentato qui come vitemotrice 524.
L'ingranaggio 501 è fabbricato vantaggiosamente in materia plastica, ove è impiegabile un materiale rinforzato con fibre, come poliammide (PA) rinforzata con fibre di vetro o poliossimetilene (Ρ0Μ). Perciò il primo anello a rampa 503 può venire praticato quasi senza costo nell'ingranaggio, come iniettato per mezzo di tecniche di stampaggio ad iniezione. Il secondo anello a rampa 505 viene compresso da una molla a tazza 507 contro il primo anello a rampa 503. Il secondo anello a rampa può venire eseguito come pezzo di materia plastica o come pezzo metallico, per esempio pezzo in lamiera. La molla a tazza 507 serve per la generazione della forza di contatto, per la trasmissione del momento torcente dall'anello a rampa 505 al mozzo 510, e come compensazione di tolleranza assiale.
Inoltre la molla a tazza 507 può venire utilizzata per precaricare assialmente e quindi montare senza gioco ulteriori elementi, che confinano direttamente con il gruppo costruttivo (per esempio l'anello interno di un cuscinetto a rotolamento). Il mozzo 510 guida il momento torcente dalla molla a tazza 507 all'albero di presa di moto 524 eseguito qui come vite motrice. Per questo scopo il mozzo 510 ha all'esterno sulla circonferenza corte nervature per l'introduzione del momento e sul lato interno una dentatura qui non rappresentata, per esempio una dentatura a tacche o un poligono o un profilo a cave per chiavette. La dentatura esterna dell'albero 520 s’impegna nella dentatura interna del mozzo 510.
L'ingranaggio 501 è supportato radialmente sul mozzo 510 vantaggiosamente senza ulteriore bussola, poiché l'ingranaggio 501 rispetto al mozzo 510 ruota soltanto in caso di scatto e allora soltanto per poche parti di una rotazione. Il mozzo 510 può venire eseguito eventualmente come pezzo stampato a freddo, come pezzo tornito/fresato o come pezzo in fusione di zinco. Il mozzo 510 viene impiegato per l'introduzione del momento torcente nell'albero 520.
Di fronte all'anello a rampa 505, l'ingranaggio 501 va verso un semplice disco. Gli elementi per il fissaggio assiale sono indicati con 521 e 523.
Nello stato di funzionamento normale il flusso di momento rispettivamente di forza avviene dall'ingranaggio 501, attraverso le superfici a rampa oblique, verso l'anello a rampa 505, da lì, attraverso le linguette esterne, verso la molla a tazza 507, e dalla molla a tazza 507, attraverso le linguette interne, verso i nasi del mozzo 510 e dal mozzo 510 nell'albero di presa di moto 520.
L'ingranaggio è rappresentato qui senza corona dentata e in sezione, momenti stabiliti strutturalmente sollevano gli anelli della rampa l'uno dall'altro, per cui il flusso di momento viene innanzitutto interrotto, successivamente eventualmente viene addirittura invertito quando le rampe s'impegnano nuovamente l'una nell'altra. La forte caduta di momento lungo un angolo di rotazione relativamente grande è ben adatta per venire riconosciuta dal comando. Perciò uno slittamento della frizione viene caratterizzato dalla correlazione caduta di momento del motore ed elevato angolo
di rotazione o elevato numero di giri. In presenza di entrambi i segnali
allora dall'unità di comando può venire riconosciuto uno slittamento. Persino se la sollecitazione dinamica non dovesse essere sufficiente per portare il giunto limitatore di carico allo slittamento completo, l'andamento
di forza in salita lungo il percorso rampa porta ad una buona rivelabilità
dell'arresto. Il giunto limitatore di carico si comporta, fino allo sgancio o scatto, come un arresto mobile, tuttavia anche al raggiungimento di
un minimo ostacolo esterno.
Le figure 9a e 9b mostrano un esempio di esecuzione della figura 8 in ' una vista laterale. L'ingranaggio 501 è rappresentato in questo caso senza
dentatura esterna 502. La superficie di contatto 503 è rappresentata con
la sua esecuzione a mo' di rampa. La contro-superficie di contatto 504 è
riprodotta con la zona di bordo estesa assialmente. La superficie di contatto 503 e la contro-superficie di contatto 504 non sono ruotate l'una
rispetto all'altra e si toccano sostanzialmente a superficie piena. Inoltre la dentatura 508 della molla a tazza 507 è rappresentata in impegno
con la dentatura della zona anulare. Analogamente si riconosce il mozzo
510 radialmente all'interno dell'accumulatore di forza, ove la disposizione del mozzo e dell'ingranaggio è.assicurata assialmente mediante gli
anelli di sicurezza 521 e 523 e inoltre il disco di arrivo è disposto assialmente fra la vite motrice 550 e l'ingranaggio 501.
Inoltre le superficì a forma di anello circolare del limitatore di
coppia opposte l'una all'altra e sollecitate per mezzo dell'accumulatore
di forza, come molla a tazza 508, presentano due segmenti di anello circolare 552 e 553 ripetentisi, ove il primo segmento 552 presenta una pendenza in salita e l'altro segmento 553 una pendenza in discesa, considerati in direzione circonferenziale, e questi segmenti presentano una estensione in direzione assiale.
Nel caso della figura 9b, l'ingranaggio è ruotato rispetto all'anello di attrito 504, così che è riconoscibile uno slittamento in base all'appoggio non piano dei pezzi 503 e 504.
La figura 10mostra un' ulteriore esecuzione secondo l'invenzione con due superfici di attrito 503 e 504 piane, che sono opposte l'una all'altra.
Le varianti di esecuzione precedentemente descritte presentano un attuatone con un motore con un albero di uscita del motore, che è girevole attorno ad un asse. All'albero di uscita del motore è collegato in cascata un cambio a due stadi, che contiene nel primo stadio una trasmissione a ingranaggi a denti frontali e nel secondo stadio presenta una trasmissione a vite motrice. Almeno uno degli stadi del cambio può essere eseguito anche permezzo di rocchetti per catena e una catena o con un'altra trasmissione ad avvolgimento o una trasmissione a mezzo di trazione, come un azionamento a cinghia dentata. Inoltre può trovare impiego uno stadio a ingranaggi a denti frontali con un ingranaggio intermedio. In un ulteriore caso di applicazione può essere vantaggioso se gli assi del motore elettrico e di un elemento di uscita sono connessi mediante una trasmissione a ingranaggi conici, ove gli assi sono disposti paralleli o con un angolo differente da 180°, cosi che gli assi s'incrociano almeno nei loro prolungamenti. Sul corpo dell'attuatore è fissato un motore elettrico, sul cui albero si trova un ingranaggio a denti frontali, che è connesso non girevolmente con questo albero. Mediante questo ingranaggio viene azionato un secondo ingranaggio, che è disposto in modo girevole ma non spostabile nel corpo. L'ingranaggio a denti frontali è supportato in modo girevole per mezzo dei cuscinetti ed è fissato assialmente. Questo, fissaggio assiale dei cuscinetti e quindi dell'ingranaggio a denti frontali può avvenire per mezzo di un elemento di ritenuta e di sicurezza. La dentatura dell'ingranaggio a denti frontali viene ingranata dalla dentatura dell'ingranaggio a denti frontali, cosi che ha luogo una connessione di azionamento. Il secondo ingranaggio a denti frontali assume la funzione del dado della trasmissione a vite motrice. Gli ingranaggi possono essere fabbricati per esempio come pezzi in materiale plastico stampato a iniezione o come pezzi metallici, ove il dado dell'ingranaggio a denti frontali può essere lavorato come manicotto filettato. Il dado non deve essere però eseguito come dado pieno con una filettatura nella zona di spazio intorno a 180 gradi. Analogamente il dado può essere eseguito anche come segmento angolare con una zona angolare della dentatura di meno di 360 gradi, vantaggiosamente di meno di 180 gradi. La vite motrice è supportata nel corpo con l'ausilio di una guida lineare che sostiene il momento torcente, cosi che questo supporto può assumere contemporaneamente la funzione della sicurezza contro la rotazione. Coassialmente alla guida lineare è disposto un accumulatore di forza, che ad una sua estremità poggia sul corpo e alla sua altra estremità viene alloggiato da un elemento di alloggiamento, come una coppa, che è in connessione operativa con la vite motrice. L'accumulatore di forza coadiuva il motore elettrico in caso di un azionamento del sistema di trasmissione del momento torcente, ove questa molla si sostiene sia sul corpo che sullo scodellino.
Nella rappresentazione dell'attuatore sono indicate due possibilità di un'articolazione di un pezzo di uscita, ove sul lato destro nella zona di una pompa idraulica può venire articolata o direttamente o tramite un'articolazione una leva di disinnesto. Sul lato sinistro della figura nella zona può venire articolato per esempio un tirante Bowden o analogamente direttamente una leva di disinnesto, ove l'elemento di uscita viene sollecitato a trazione e nel secondo caso l'elemento di uscita è sollecitato a compressione.
Nel caso di una esecuzione con soltanto un elemento di uscita il primo lato o l'altro lato può essere chiuso mediante il corpo.
Inoltre, un esempio di esecuzione può essere eseguito in modo tale che l'accumulatore di forza solleciti la vite motrice in modo inverso. L'estremità fissa sul corpo è rivolta verso l'ingranaggio a denti frontali, ove l’estremità mobile dell'accumulatore di forza non è rivolta verso l'ingranaggio a denti frontali. Con ciò si ottiene che la direzione di forza di un sistema di trasmissione di un momento torcente è opposta alla direzione di forza dell'attuatore. Perciò in una zona può venire esercitata o applicata una pressione di azionamento e in un'altra zona una trazione di azionamento. A motivo di questo scambio fra le forze di trazione e di compressione può essere necessario scambiare i supporti elastici, come il supporto elastico fisso sul corpo o quello trascinato. La guida lineare varia anch'essa la posizione in questo esempio di esecuzione.
Le rappresentazioni precedenti mostrano lattuatore con una trasmissione multistadio, come a due stadi, ove il primo stadio è una trasmissione a ingranaggi a denti frontali e il secondo stadio una trasmissione a vite motrice. L'ingranaggio a denti frontali è supportato girevolmente per mezzo di un cuscinetto, però è fisso assialmente, e il corpo dell'ingranaggio a denti frontali forma il dado della trasmissione a vite motrice, ove la vite motrice per mezzo di un cuscinetto, come una guida lineare, è supportata non girevolmente, ma spostabile assialmente.
Un'ulteriore variante presenta un motore, che per mezzo dell'albero motore aziona l'ingranaggio a denti frontali, ove l'ingranaggio a denti frontali aziona l'ingranaggio a denti frontali, che per mezzo del cuscinetto è disposto in modo girevole, ma fisso assialmente. L'ingranaggio a denti frontali impegna un prolungamento, che è connesso con l’asta filettata. L'asta filettata s'impegna nel dado, che è supportato non girevolmente ma spostabile assialmente, ove l'elemento di uscita è lo scorrevole del dado. In questo esempio di esecuzione la vite motrice ruota con l'ingranaggio a denti frontali, e la sicurezza contro la rotazione o la guida lineare è disposta fra vite motrice e ingranaggio a denti frontali, ove il dado è supportato non girevolmente, ma spostabile assialmente.
Un'ulteriore variante presenta un motore di azionamento, che aziona un ingranaggio a denti frontali per mezzo dell'albero di presa di moto del motore, il quale ingranaggio aziona a sua volta un ingranaggio a denti frontali. L'ingranaggio a denti frontali è disposto girevolmente per mezzo del cuscinetto, ma è fisso assialmente. L'ingranaggio a denti frontali e la vite motrice sono disposti l'uno rispetto all'altro non girevolmente, ma in modo spostabile assialmente, e il dado della trasmissione a vite motrice è disposto resistente a rotazione con il corpo, così che ad una rotazione della vite motrice la vite motrice viene spostata contemporaneamente assialmente.
Un'ulteriore variante mostra un motore con un albero di presa di moto del motore e un ingranaggio a denti frontali e inoltre un ingranaggio a denti frontali, che per mezzo del cuscinetto è supportato in modo girevole e fisso assialmente. Il dado è disposto non girevolmente, ma spostabile assialmente con l'ingranaggio a denti frontali, e l'asta filettata è disposta fissa sul corpo, così che ad una rotazione dell'ingranaggio a denti frontali il dado viene messo in rotazione e viene spostato assialmente, così che l'elemento può agire come elemento di azionamento.
Le rivendicazioni brevettuali depositate con la domanda sono proposte di formulazione senza pregiudizio per l'ottenimento di ulteriore protezione brevettuale. La Richiedente si riserva di rivendicare ancora ulteriori caratteristiche rese note finora soltanto nella descrizione e/o nei disegni.
I riferimenti impiegati in sottorivendicazioni rimandano all'ulteriore esecuzione dell'oggetto della rivendicazione principale mediante le caratteristiche della rispettiva sottorivendicazione; essi non sono da intendere come una rinuncia all'ottenimento di una protezione oggettiva autonoma per le caratteristiche delle sottorivendicazioni contenenti i riferimenti.
Gli oggetti di queste sottorivendicazioni formano però anche invenzioni autonome, che presentano una configurazione indipendente dagli oggetti delle precedenti sottorivendicazioni.
L'invenzione inoltre non è limitata al/agli esempio/i di esecuzione della descrizione. Invece nell'ambito dell'invenzione sono possibili numerose variazioni e modifiche, in particolare varianti, elementi e combinazioni e/o materiali, che sono inventivi per esempio mediante combinazione o modifiche di singole caratteristiche rispettivamente elementi o passi di procedimento descritti nella descrizione generale e forme di esecuzione nonché nelle rivendicazioni e contenuti nei disegni, e mediante caratteristiche combinabili conducono ad un nuovo oggetto o a nuovi passi di procedimento rispettivamente a sequenze di passi di procedimento, anche per quanto riguarda procedimenti di fabbricazione, di prova e di lavoro.

Claims (52)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di azionamento per lazionamento automatizzato di una frizione nella catena di azionamento di un autoveicolo, con una prima sotto-unità, che presenta un motore di azionamento e un elemento di presa di moto dal lato della presa di moto, nonché con un cambio, che converte il movimento di azionamento del motore di azionamento in un movimento di presa di moto dell'elemento di presa di moto, con una seconda sotto-unità, che presenta una elettronica, come un'elettronica di potenza e/o di comando, caratterizzato dal fatto che la prima e la seconda sotto-unità sono eseguite ciascuna per sé come un modulo chiuso, e sono connettibili per mezzo di una connessione meccanica a formare una unità costruttiva, e la prima sotto-unità presenta un collegamento a spina elettrico e la seconda sotto-unità presenta un collegamento a spina elettrico, ed entrambe le sotto-unità sono collegabili elettricamente per mezzo di questi collegamenti a spina elettrici.
  2. 2. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno una delle due sotto-unità presenta un corpo proprio e la sotto-unità con corpo è eseguita come modulo chiuso in sé.
  3. 3. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che almeno una sotto-unità munita di un corpo è eseguita come sotto-unità ermetizzata, a tenuta di polvere e/o a tenuta di liquida, come a tenuta d'acqua.
  4. 4. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che una connessione meccanica fra le sotto-unità avviene permezzo del collegamento a spina elettrico.
  5. 5. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che una connessione meccanica fra le sotto-unità avviene per mezzo di almeno una connessione a scatto meccanica ad accoppiamento di forma.
  6. 6. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che una connessione meccanica fra le sotto-unità avviene permezzo di almeno un mezzo di connessione, come una vite, un rivetto o una connessione incollata.
  7. 7. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che una connessione meccanica fra le sotto-unità avviene permezzo di almeno un mezzo di connessione, e questo almeno un mezzo di connessione serve anche per il fissaggio dell'intera unità costruttiva entro l'autoveicolo.
  8. 8. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 1 oppure 2, caratterizzato dal fatto che il primo collegamento a spina elettrico è eseguito come spina e l'altro collegamento a spina elettrico è eseguito come presa.
  9. 9. Dispositivo di azionamento in particolare secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il corpo della seconda sotto-unità, che alloggia un'elettronica, come un'elettronica di potenza e/o di comando, è costituito da almeno due gusci di corpo, che sono collegabili l'uno con l'altro.
  10. 10. Dispositivo di azionamento in particolare secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno un guscio del corpo della seconda sotto-unità è costituito da materiale plastico.
  11. 11. Dispositivo di azionamento in particolare secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che almeno un guscio del corpo della seconda sotto-unità è costituito da metallo.
  12. 12. Dispositivo di azionamento in particolare secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la seconda sotto-unità presenta un ulteriore collegamento a spina elettrico per l'ottenimento di un collegamento elettrico con altre unità elettroniche del veicolo e/o sensori.
  13. 13. Dispositivo di azionamento per l'azionamento automatizzato di una frizione nella catena di azionamento di un autoveicolo, con una unità di azionamento, come un motore di azionamento, e un elemento di presa di moto dal lato della presa di moto, nonché con un cambio, che converte il movimento di azionamento del‘motore di azionamento in un movimento di presa di moto dell'elemento di presa di moto, caratterizzato dal fatto che il cambio presenta almeno due cambi parziali, e fra unità di azionamento e l'elemento di presa di moto del dispositivo è disposto un limitatore di coppia nel flusso di forza.
  14. 14. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il cambio è costituito da almeno due cambi parziali e un cambio parziale presenta almeno una trasmissione a ingranaggi a denti frontali.
  15. 15. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che il cambio è costituito da almeno due cambi parziali e un cambio parziale presenta almeno una trasmissione a vite motrice.
  16. 16. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che la trasmissione a vite motrice è collegata in cascata nel flusso di forza alla trasmissione a ingranaggi a denti frontali.
  17. 17. Dispositivo di azionamento secondo una delle rivendicazioni da 13 a 16, caratterizzato dal fatto che la trasmissione a ingranaggi a denti frontali è eseguita come trasmissione monostadio con due ingranaggi ingrananti, come ingranaggi a denti frontali, ove un ingranaggio dal lato dell'azionamento e un ingranaggio dal lato della presa di moto sono disposti nel flusso di forza.
  18. 18. Dispositivo di azionamento secondo una delle rivendicazioni da 13 a 16, caratterizzato dal fatto che la trasmissione a ingranaggi a denti frontali è eseguita come trasmissione a due stadi con tre ingranaggi, come ingranaggi a denti frontali, ove di volta in volta due ingranaggi ingranano e nel flusso di forza sono disposti un ingranaggio dal lato della presa di ruota e un ingranaggio dal lato dell'azionamento e un ingranaggio intermedio.
  19. 19. Dispositivo di azionamento secondo una delle rivendicazioni 17 oppure 18, caratterizzato dal fatto che l'ingranaggio dal lato dell'azionamento è alloggiato non girevolmente su un albero di presa di moto dell'unità di azionamento.
  20. 20. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni da 13 a 19, caratterizzato dal fatto che fra ingranaggio dal lato della presa di moto della trasmissione a ingranaggi a denti frontali e l'elemento, dal lato dellazionamento, della trasmissione a vite motrice, come vite motrice, il limitatore di coppia è disposto nel flusso di forza.
  21. 21. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni da 13 a 18, caratterizzato dal fatto che fra albero di presa di moto dell'unità di azionamento e l'ingranaggio, dal lato dell'azionamento, della trasmissione a ingranaggi a denti frontali, il limitatore di coppia è disposto nel flusso di forza.
  22. 22. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni da 13 a 21, caratterizzato dal fatto che il limitatore di coppia è disposto radialmente aH'interno della zona di spazio prevista per la den-. tatura di un ingranaggio della trasmissione a ingranaggi a denti frontali.
  23. 23. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni da 13 a 22, caratterizzato dal fatto che il limitatore di coppia è disposto assialmente entro la zona di spazio prevista per la dentatura di un ingranaggio della trasmissione a ingranaggi a denti frontali.
  24. 24. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il limitatore di coppia è integrato in un ingranaggio.
  25. 25. Dispositivo di azionamento in particolare secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il limitatore di coppia presenta un primo elemento, che porta una prima superficie di contatto, e un secondo elemento, che presenta una seconda contro-superficie di contatto, ove i due elementi sono sollecitati l'uno contro l'altro per mezzo di un accumulatore di forza.
  26. 26. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che l'accumulatore di forza è una molla a tazza.
  27. 27. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che l'accumulatore di forza è una molla elicoidale con sezione trasversale di materiale, come filo metallico, rotonda, ovale o poligonale.
  28. 28. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che l'accumulatore di forza è una molla ondulata con sezione trasversale di materiale, come filo metallico, rotonda, ovale o poligonale.
  29. 29. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che il primo elemento, che porta la prima superficie di contatto, è eseguito in un sol pezzo con un ingranaggio.
  30. 30. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che il primo elemento, che porta la prima superficie di contatto, è connesso all'accoppiamento di forma con un ingranaggio.
  31. 31. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento, che porta la prima superficie di contatto, è eseguito con una superficie di attrito o superficie di contatto sostanzialmente a forma di anello circolare.
  32. 32. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il secondo elemento, che porta la seconda superficie di contatto, è eseguito come elemento sostanzialmente a forma di anello circolare.
  33. 33. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l'elemento a forma di anello circolare presenta un fianco estendentesi sostanzialmente in direzione radiale, che porta la superficie di contatto.
  34. 34. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l'elemento a forma di anello circolare presenta un fianco estendentesi sostanzialmente in direzione assiale, che provoca una connessione ad accoppiamento di forma con un accumulatore di forza.
  35. 35. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la prima e/o la seconda superficie di attrito o di contatto sostanzialmente a forma di anello circolare è eseguita piana.
  36. 36. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la prima e/o la seconda superficie di attrito o di contatto sostanzialmente a forma di anello circolare è eseguita come forma o contorno modulata/modulato in direzione assiale.
  37. 37. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la forma o il contorno modulata/modulato in direzione assiale della superficie di attrito è eseguita/eseguito in modo tale che una parte di segmenti di anello circolare della superficie di attrito, considerati in direzione circonferenziale, presenta in direzione assiale una pendenza in salita e un'altra parte di segmenti di anello circolare della superficie di attrito, considerata in direzione circonferenziale, presenta in direzione assiale una pendenza in discesa, ove i segmenti con pendenza in salita e in discesa si alternano.
  38. 38. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 37, caratterizzato dal fatto che il modulo della pendenza dei segmenti in discesa è uguale al modulo della pendenza dei segmenti in salita.
  39. 39. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 37, caratterizzato dal fatto che il modulo della pendenza dei segmenti in discesa è differente dal modulo della pendenza dei segmenti in salita.
  40. 40. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che almeno uno dei due elementi viene sollecitato permezzo di almeno un accumulatore di forza, come una molla a tazza, e perciò la superficie di contatto e la contro-superficie di contatto vengono sollecitate l'una contro l'altra a contatto di attrito.
  41. 41. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il primo elemento, che porta la superficie di contatto, è l'ingranaggio dal lato della presa di moto.
  42. 42. Dispositivo di azionamento secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che un albero di presa di moto dell'unità di azionamento e l'asse dell'elemento di presa di moto sono disposti paralleli l‘uno all'altro.
  43. 43. Dispositivo di azionamento in particolare secondo una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che la trasmissione a vite motrice presenta un'asta filettata e un dado, ove il dado è disposto mobile assialmente per mezzo di un cuscinetto, ma resistente a rotazione rispetto al corpo.
  44. 44. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il dado è disposto mobile e regolabile angolarmente per mezzo di un cuscinetto a calotta, ma resistente a rotazione rispetto al corpo.
  45. 45. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che il cuscinetto a calotta è eseguito in modo tale che il dado presenti un contorno sostanzialmente a forma di sfera con due superfici sostanzialmente a forma di semisfera, come superfici laterali, e fra le superfici è disposta una dentatura, ove le superfici sferiche sono alloggiate assialmente entro un cilindro cavo di due gusci di semisfera sollecitati assialmente, ove il cilindro cavo presenta una dentatura interna per l'alloggiamento della dentatura del dado, e per mezzo di una dentatura esterna il cilindro è alloggiato in modo assialmente mobile, ma resistente a rotazione in una dentatura entro il corpo.
  46. 46. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 45, caratterizzato dal fatto che almeno un guscio di semisfera del cuscinetto a calotta è connesso resistente a rotazione con il cilindro cavo.
  47. 47. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 45, caratterizzato dal fatto che almeno un guscio di semisfera del cuscinetto a calotta è connesso fisso assialmente con il cilindro cavo per mezzo di una dentatura o di una connessione a scatto.
  48. 48. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 45, caratterizzato dal fatto che i due gusci di semisfera e il dado sono sollecitati l'uno contro l'altro mediante un elemento elastico.
  49. 49. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 48, caratterizzato dal fatto che l'elemento elastico è un accumulatore di forza, come una molla.
  50. 50. Dispositivo di azionamento secondo la rivendicazione 48, caratterizzato dal fatto che 1'elemento elastico è un elemento in materia plastica o in elastomero, come un anello di gomma.
  51. 51. Dispositivo di azionamento secondo almeno una delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che fra il corpo del dispositivo e l'elemento di presa di moto o un elemento connesso con esso è disposto un accumulatore di forza, che esercita una forza di molla sull'elemento di presa di moto.
  52. 52. Dispositivo di azionamento per razionamento di una frizione automatizzata, caratterizzato dalla sua particolare esecuzione e modo dì funzionamento corrispondentemente ai documenti della domanda presenti.
IT1998MI001850A 1997-08-06 1998-08-05 Dispositivo di azionamento per l'azionamento automatizzato di unafrizione nella catena di azionamento di un autoveicolo. IT1302141B1 (it)

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