ITTO20130562A1 - Dispensatore di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio domestiche, particolarmente lavastoviglie - Google Patents

Dispensatore di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio domestiche, particolarmente lavastoviglie

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Publication number
ITTO20130562A1
ITTO20130562A1 IT000562A ITTO20130562A ITTO20130562A1 IT TO20130562 A1 ITTO20130562 A1 IT TO20130562A1 IT 000562 A IT000562 A IT 000562A IT TO20130562 A ITTO20130562 A IT TO20130562A IT TO20130562 A1 ITTO20130562 A1 IT TO20130562A1
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IT
Italy
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wall
dispenser
door
door body
walls
Prior art date
Application number
IT000562A
Other languages
English (en)
Inventor
Daniele Cerruti
Costanzo Gadini
Original Assignee
Eltek Spa
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Priority to PL14755146T priority patent/PL3016570T3/pl
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47LDOMESTIC WASHING OR CLEANING; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47L15/00Washing or rinsing machines for crockery or tableware
    • A47L15/42Details
    • A47L15/44Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants
    • A47L15/4409Devices for adding cleaning agents; Devices for dispensing cleaning agents, rinsing aids or deodorants by tipping containers or opening their lids, e.g. with the help of a programmer
    • DTEXTILES; PAPER
    • D06TREATMENT OF TEXTILES OR THE LIKE; LAUNDERING; FLEXIBLE MATERIALS NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • D06FLAUNDERING, DRYING, IRONING, PRESSING OR FOLDING TEXTILE ARTICLES
    • D06F39/00Details of washing machines not specific to a single type of machines covered by groups D06F9/00 - D06F27/00 
    • D06F39/02Devices for adding soap or other washing agents

Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispensatore di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio domestiche, particolarmente lavastoviglie”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell’invenzione
La presente invenzione si riferisce ai dispensatori di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio domestiche, particolarmente lavastoviglie, ed è stata sviluppata con particolare riferimento ai dispensatori equipaggiati con almeno uno sportello scorrevole.
Tecnica anteriore
Talune macchine di lavaggio domestiche, e particolarmente le lavastoviglie, sono dotate di un dispositivo dispensatore di prodotti di lavaggio che è configurato per erogare almeno un agente di lavaggio. Generalmente tali dispositivi sono predisposti per erogare, in momenti differenti di un medesimo ciclo di lavaggio delle stoviglie, due diversi agenti di lavaggio, tipicamente rappresentati da un detersivo in forma solida (in polvere o in pastiglia) e da un additivo di risciacquo liquido. Sono noti anche dispensatori predisposti ai fini dell’erogazione di una sola sostanza di lavaggio in forma solida oppure in forma liquida.
Nelle soluzioni più diffuse i dispensatori per lavastoviglie comprendono un corpo principale ottenuto da stampaggio di materiale termoplastico, associato ad una delle pareti verticali che delimitano la vasca di lavaggio della macchina (ivi compreso il guscio interno della porta frontale della macchina che è rivolto verso l’interno della vasca di lavaggio), solitamente almeno parzialmente incassato a tenuta in una apertura prevista in tale parete. Nella zona anteriore del corpo del dispensatore è definito un ricettacolo per il contenimento di un agente di lavaggio, solitamente un detersivo in polvere o in forma di pastiglia, necessario all’esecuzione di un ciclo di lavaggio. Il ricettacolo è dotato di un sportello di chiusura, anch’esso avente un rispettivo corpo di materiale plastico. Tra il corpo del dispensatore ed il corpo del sportello sono operativi mezzi elastici, che sollecitano lo sportello verso una rispettiva posizione di apertura, nonché un sistema di bloccaggio/rilascio dello sportello. Nel corso di un ciclo di lavaggio, l’apertura del citato sportello è controllata opportunamente da un programmatore, o timer, della macchina, che comanda un attuatore facente parte del suddetto sistema di bloccaggio/rilascio; quest’ultimo è solitamente concepito anche per consentire, con macchina non in funzione, l’apertura e la chiusura manuale dello sportello.
In alcune soluzioni note il corpo dello sportello è vincolato al corpo del dispensatore in modo scorrevole, onde poter scorrere tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura in modo sostanzialmente lineare oppure seguendo una traiettoria almeno in parte inclinata o curva: a tale scopo sono previste relative guide di scorrimento interagenti tra il corpo del dispensatore ed il corpo del sportello. Dispositivi di questo tipo sono noti, ad esempio, da US5884821 A e DE102005004098 A, sui quali si basa il preambolo della rivendicazione 1.
La soluzione secondo US5884821 A è esemplificata in forma schematica in figura 1, dove il dispensatore noto è indicato nel suo complesso con 1 e dove i corpi dello sportello e del dispensatore sono indicati con 2 e 3, rispettivamente. Il corpo 2 dello sportello ha due porzioni opposte, costituite da pareti 2a e 2b generalmente parallele tra loro ed alla direzione di scorrimento del sportello (qui sostanzialmente perpendicolare al piano definito dal foglio di disegno). Il corpo 3 del dispensatore ha due corrispondenti porzioni o pareti opposte 3a e 3b, generalmente parallele tra loro e rispetto alle suddette pareti 2a, 2b del corpo 2 dello sportello, dove il lato interno di ciascuna delle pareti 2a, 2b è affacciato al lato esterno di una corrispondente parete 3a, 3b. In corrispondenza del lato interno di ciascuna delle pareti 2a, 2b è previsto almeno un elemento sporgente 2a’, 2b’ che è impegnato scorrevolmente in un incavo di guida 3a’, 3b’ definito in corrispondenza del lato esterno della relativa parete 3a, 3b.
Similmente, la soluzione secondo DE102005004098 A prevede una disposizione contraddistinta da coppie di porzioni o pareti del corpo del dispensatore e del corpo dello sportello generalmente parallele tra loro ed alla direzione di scorrimento del sportello. Tale soluzione nota è esemplificata in forma schematica in figura 2, dove sono utilizzati i medesimi numeri di riferimento della figura 1, per indicare elementi tecnicamente a quelli già descritti. Come si nota, in questo caso, è il lato esterno di ciascuna delle pareti 2a, 2b del corpo 2 dello sportello ad essere affacciato al lato interno della corrispondente parete 3a, 3b del corpo 3 del dispensatore, dove in corrispondenza del lato esterno di ciascuna delle pareti 2a, 2b è previsto l’almeno un elemento sporgente 2a’, 2b’ che è impegnato scorrevolmente nell’incavo di guida 3a’, 3b’ definito in corrispondenza del lato interno della relativa parete 3a, 3b del corpo 3.
I dispensatori realizzati secondo le soluzioni note dai documenti sopra citati sono particolarmente sensibili a tolleranze dimensionali di produzione, che possono determinare rischi di grippaggio o di basculamento dei relativi sportelli. Ciò soprattutto in considerazione del fatto che giochi prestabiliti tra le pareti affacciare provviste delle guide di scorrimento (incavi e rilievi sporgenti) sono relativamente modesti, generalmente con una tolleranza massima in positivo o in negativo di 0,1 mm, rispetto ad una quota predefinita.
Usualmente lo stampaggio con materiale termoplastico di un corpo di dispensatore e di un relativo corpo di sportello prevede l'utilizzo di stampi aventi cavità o impronte di dimensioni più ampie rispetto alle dimensioni nominali dei componenti in questione: in pratica, tali cavità sono volutamente “maggiorate”; ovverossia progettate tenendo in conto un ritiro atteso del materiale termoplastico, tale ritiro consistendo in una variazione dimensionale in diminuzione del materiale, che è dovuta al suo raffreddamento ed al suo indurimento dopo la fase di stampaggio. Tale ritiro è tuttavia variabile in conseguenza del tipo di materiale (le cui caratteristiche possono differire in una certa misura da produttore a produttore della materia prima) ed in funzione di altri parametri di processo, anch’essi potenzialmente soggetti a variazioni per svariati fattori (ad esempio la temperatura ambiente, la velocità di estrusione, eccetera).
Venendo a considerare le soluzioni note citate, la figura 1 sopra commentata schematizza una dimensione nominale ottimale del prodotto finito, ovvero con un ritiro atteso del materiale termoplastico e senza deformazioni, nel caso dello sportello di un dispensatore secondo US5884821 A. Un eccessivo ritiro del materiale termoplastico può tuttavia causare una larghezza finale del corpo dello sportello che è ridotta rispetto a quella nominale, ed in quanto tale insufficiente a garantire un corretto scorrimento delle sue parti sporgenti negli incavi di guida. Un tale caso è schematizzato in figura 3, dove a seguito dell’assemblaggio delle parti gli elementi 2a’, 2b’ e/o le pareti 2a, 2b del corpo dello sportello 2 risultano rispettivamente forzati negli incavi 3a’, 3b’ e/o contro le corrispondenti pareti 3a, 3b del corpo 3 del dispensatore, con conseguente movimento bloccato dello sportello o comunque con attrito eccessivo durante la sua corsa. Per contro, uno scarso ritiro del materiale termoplastico può determinare una larghezza finale del corpo 2 dello sportello eccessiva rispetto a quella nominale, con la conseguenza che gli elementi 2a’, 2b’ sono basculanti lateralmente negli incavi 3a’, 3b’. Un tale caso è schematizzato in figura 4 dove, a seguito dell’assemblaggio, gli elementi 2a’, 2b’ risultano essere eccessivamente laschi negli incavi 3b, con conseguente sbandamento laterale eccessivo del corpo dello sportello durante la sua corsa di scorrimento. Un ritiro eccessivo o scarso del materiale del corpo 2 dello sportello potrebbe combinarsi sfavorevolmente con fenomeni opposti di scarso o eccessivo ritiro del materiale del corpo 3 del dispensatore, accentuando ulteriormente le suddette condizioni di bloccaggio o movimento basculante dello sportello.
Conseguenze analoghe a quelle poco sopra descritte si verificano anche in caso di un ritiro anomalo del materiale termoplastico nel corso della produzione di un dispensatore secondo DE102005004098 A. La figura 2 sopra commentata esemplifica una dimensione nominale ottimale del prodotto, ovvero a seguito di un ritiro atteso del materiale termoplastico, mentre le figure 5 e 6 evidenziato caso di ritiro anomalo del materiale. Il caso di un eccessivo ritiro del materiale del corpo 2 dello sportello è esemplificato in figura 5, dove a seguito dell’assemblaggio gli elementi 2a’, 2b’ risultano eccessivamente laschi degli incavi 3a’, 3b’, con conseguente sbandamento laterale eccessivo del corpo 2 dello sportello, mentre il caso di scarso ritiro del materiale termoplastico è esemplificato in figura 6, dove a seguito dell’assemblaggio gli elementi 2a’, 2b’ e/o le pareti 2a, 2b del corpo 2 risultano essere forzate negli incavi 3a’, 3b’ e/o contro le pareti 3a, 3b del corpo 3, con conseguente movimento bloccato o comunque con attrito eccessivo.
Va anche considerato che le suddette anomalie dovute a bloccaggio o eccessivo sbandamento laterale dello sportello possono dipendere anche da ulteriori tolleranze dimensionali imputabili a deformazioni della struttura, quali curvature delle pareti che supportano gli elementi 2a’, 2b’, le quali si sommano alle suddette tolleranze dovute a ritiri del materiale plastico differenti da quelli attesi.
Sbandamenti laterali di uno sportello possono essere eventualmente accettabili nell’ottica di consentire il corretto funzionamento del dispensatore, ma essi danno luogo ad una pessima impressione sulla qualità del prodotto, soprattutto da parte degli utilizzatori finali. Dispensatori soggetti a bloccaggi o attriti eccessivi tra sportello e corpo del dispensatore non possono evidentemente essere immessi sul mercato, con conseguenti scarti e riprese di produzione.
Sommario e sintesi dell’invenzione
Uno scopo che si propone la presente invenzione è essenzialmente quello di risolvere i suddetti inconvenienti. In tale ambito, in accordo ad un primo aspetto, la presente invenzione si propone di realizzare un dispensatore di agenti di lavaggio nel quale i rischi di sbandamenti o movimenti laterali eccessivi dello sportello nel corso della sua corsa di scorrimento, a seguito dell’assemblaggio del prodotto finito, siano eliminati o quanto meno ridotti in maniera sostanziale. In accordo ad un secondo aspetto, la presente invenzione si propone di realizzare un dispensatore di agenti di lavaggio nel quale i rischi di bloccaggi o attriti eccessivi tra sportello e corpo del dispensatore, a seguito dell’assemblaggio del prodotto finito, siano eliminati o quanto meno ridotti in maniera sostanziale.
Un ulteriore scopo è quello di realizzare un dispensatore di agenti di lavaggio provvisto di una struttura atta ad agevolare lo stampaggio e/ il montaggio di parti del dispensatore stesso, ed in particolare del suo sportello e/o delle relative guide.
Questo ed altri scopi ancora, che risulteranno maggiormente chiari in seguito, sono raggiunti secondo la presente invenzione da un dispensatore di agenti di lavaggio avente, fra le altre, le caratteristiche indicate anche nelle rivendicazioni. Gli scopi dell’invenzione sono altresì raggiunti da una macchina di lavaggio, particolarmente una lavastoviglie, includente un siffatto dispensatore.
In una sua versione preferenziale l’invenzione riguarda un dispensatore di agenti di lavaggio che comprende
- un corpo di dispensatore ottenuto da stampaggio di materiale termoplastico, con almeno un ricettacolo per il contenimento di un agente di lavaggio;
- almeno uno sportello avente un corpo di sportello ottenuto da stampaggio di materiale termoplastico, mobile in modo guidato sul corpo di dispensatore tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura dell’almeno un ricettacolo;
- guide di scorrimento per vincolare il corpo di sportello relativamente al corpo di dispensatore;
- un sistema di bloccaggio/rilascio dello sportello;
in cui una prima parete ed una seconda parete del corpo di dispensatore sono generalmente opposte tra loro ed una prima parete e una seconda parete del corpo di sportello sono generalmente opposte tra loro, con lati tra loro affacciati delle prime pareti che sono preferibilmente generalmente paralleli tra loro e rispetto a lati tra loro affacciati delle seconde pareti,
in cui le guide di scorrimento comprendono
- almeno un primo elemento di guida ed un almeno primo elemento guidato, particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati di una prima parete del corpo di dispensatore e di una prima parete del corpo di sportello, rispettivamente;
- almeno un secondo elemento di guida ed un almeno secondo elemento guidato, in posizioni generalmente opposte rispetto al primo elemento di guida ed al primo elemento guidato, particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati di una seconda parete del corpo di dispensatore e di una seconda parete del corpo di sportello, rispettivamente;
in cui il primo elemento guidato ed il secondo elemento guidato sono accoppiati in modo scorrevole al primo elemento di guida ed al secondo elemento di guida, rispettivamente.
In accordo ad un aspetto, il dispensatore si caratterizza per il fatto che il dispensatore comprende almeno un elemento di vincolo, o un ulteriore elemento di guida, quale una terza parete, che è addizionale rispetto alle prime pareti ed alle seconde pareti del corpo di dispensatore e del corpo di sportello e/o rispetto ai suddetti elementi di guida ed elementi guidati, l’almeno un elemento di vincolo essendo previsto per meglio guidare lo sportello e/o limitare spostamenti degli elementi guidati rispetto agli elementi di guida in una direzione generalmente trasversale ad una direzione di scorrimento dello sportello determinata dalle guide di scorrimento.
Come risulterà maggiormente chiaro in seguito, la presenza di almeno un elemento di vincolo consente di predisporre il dispensatore in modo tale da eliminare o ridurre in misura sostanziale i rischi di sbandamenti o movimenti laterali eccessivi del corpo di sportello, nonché i rischi di suo bloccaggio o attrito eccessivo con il corpo di dispensatore, dovuti in particolare a ritiri o assestamenti dimensionali anomali del materiale di stampaggio.
In accordo ad un altro aspetto, il dispensatore si caratterizza per il fatto che - i lati affacciati delle prime pareti sono un lato esterno della prima parete del corpo di dispensatore ed un lato interno della prima parete del corpo di sportello, e - i lati affacciati delle seconde pareti sono un lato interno della seconda parete del corpo di dispensatore ed un lato esterno della seconda parete del corpo di sportello.
Come risulterà maggiormente chiaro in seguito, anche tale soluzione, alternativa o complementare alla soluzione in accordo al suddetto primo aspetto, consente di predisporre il dispensatore in modo tale da eliminare o ridurre i rischi di bloccaggi o attriti eccessivi tra il corpo di sportello ed il corpo di dispensatore e/o i rischi legati a ritiri anomali del suo materiale di stampaggio e/o consente di agevolare lo stampaggio ed il montaggio di parti del dispensatore.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risultano chiari dalla descrizione particolareggiata che segue, effettuata con riferimento ai disegni schematici annessi, forniti a puro titolo di esempio non limitativo, nei quali:
- le figure 1 e 2 sono sezioni schematiche di dispensatori secondo soluzioni note; - le figure 3 e 4 sono sezioni schematiche simili a quelle di figura 1, volte ad esemplificare condizioni di anomalo ritiro di un materiale termoplastico costituente parti di un primo dispensatore di tipo noto;
- le figure 5 e 6 sono sezioni schematiche simili a quelle di figura 2, volte ad esemplificare condizioni di ritiro anomalo di un materiale termoplastico costituente parti di un secondo dispensatore di tipo noto;
- le figure 7 e 8 sono viste prospettiche di un dispensatore secondo l'invenzione, con un rispettivo sportello in condizione chiusa ed in condizione aperta, rispettivamente;
- le figure 9 e 10 sono viste prospettiche da diverse angolazioni del dispensatore delle figure 7-8, con il suddetto sportello rimosso;
- le figure 11 e 12 sono viste prospettiche da diverse angolazioni dello sportello del dispensatore delle figure 7-8;
- le figure 13 e 14 sono viste prospettiche simili a quelle delle figure 7-8, in scala ingrandita e con il suddetto sportello parzialmente sezionato;
- la figura 15 è una vista in pianta del dispensatore delle figure 7-8, con il relativo sportello in una posizione intermedia;
- la figura 16 è una posteriore del dispensatore delle figure 7-8;
- le figure 17 e 18 sono sezioni parziali e schematiche secondo le linee XVII-XVII e XVIII-XVIII di figura 15, rispettivamente;
- le figure 19 e 20 sono dettagli ingranditi di figura 18;
- la figura 21 è una sezione schematica simile a quelle delle figure 1 e 2, volta ad esemplificare una condizione di ritiro ottimale del materiale termoplastico costituente parti di un dispensatore secondo l'invenzione;
- le figure 22 e 23 sono sezioni schematiche simili a quelle di figura 21, volte ad esemplificare condizioni di anomalo ritiro del materiale termoplastico costituente le suddette parti di un dispensatore secondo l'invenzione; e
- le figure 24-28 sono sezioni schematiche simili a quelle di figura 21, volte ad esemplificare possibili varianti di attuazione dell'invenzione.
Descrizione di forme di attuazione preferite dell'invenzione
Il riferimento ad “una forma di attuazione” all’interno di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come “in una forma di attuazione” e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione, non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione, anche differenti da quelle raffigurate. I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l’ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Si precisa inoltre che, nella presente descrizione e nelle allegate rivendicazioni, termini quali “lato interno”, quando riferiti ad una porzione, parete o elemento di un corpo di dispensatore e di un corpo di sportello, intendono designare un lato, una faccia o una superficie di tale porzione, parete o elemento che è sostanzialmente rivolta verso una zona intermedia del dispensatore, ad esempio in corrispondenza del quale si apre un ricettacolo per il contenimento di un agente di lavaggio, la quale zona è preferibilmente suscettibile di essere almeno parzialmente sottesa dal corpo di uno sportello. Con termini quali “lato esterno”, quando anch’essi riferiti ad una porzione, parete o elemento di un corpo di dispensatore e di un corpo di sportello, si intende pertanto designare un lato, una faccia o una superficie di tale porzione, parete o elemento che sono rivolte in direzione generalmente opposta rispetto alla direzione identificata dal “lato interno” della medesima porzione, parete o elemento.
Riferendosi inizialmente alle figure 7 e 8, con 10 è indicato nel suo complesso un dispositivo dispensatore di agenti di lavaggio secondo la presente invenzione. Il dispensatore comprende un corpo di dispensatore 11, il quale è preferibilmente formato almeno in parte con materiale termoplastico stampato. Nell’esempio illustrato il corpo di dispensatore 11 comprende un pezzo o parte anteriore 11’, atta ad essere affacciata o ubicata in una vasca di lavaggio, ed un pezzo o parte posteriore 11”, preferibilmente atta ad essere almeno in parte inserita in un’apertura di una parete della vasca, le parti 11’ e 11” essendo convenientemente stampate con materiale termoplastico separatamente l'una dall'altra e poi unite tra loro, ad esempio tramite saldatura. Il dispensatore può comunque avere parti 11’, 11” differentemente realizzate e conformate. Nel seguito della presente descrizione, verrà fatto generico riferimento al corpo di dispensatore 11, dando per scontato che le caratteristiche che attengono alla presente invenzione si riferiscono essenzialmente alla sua parte anteriore 11’, che definisce un fronte del dispensatore equipaggiato di almeno uno sportello scorrevole.
In una zona A del corpo del dispensatore 10, qui comprensiva di una parete 11a del fronte del corpo stesso, preferibilmente ma non necessariamente una parete sostanzialmente orizzontale, è definito un ricettacolo 12 atto al contenimento di un agente di lavaggio, quale un agente di lavaggio solido in forma di polvere o di pastiglia (per quanto non sia escluso il contenimento di sostanze di lavaggio in altra forma, quale un liquido o un gel). La bocca del ricettacolo 12 è contornata da un bordo o labbo sporgente 12a, che qui si eleva dalla parete 11a. In corrispondenza della zona A al corpo 11 è vincolato uno sportello, indicato complessivamente con 20 e comprendente un corpo di sportello 21, formato tramite stampaggio di materiale termoplastico, che può essere analogo al materiale costituente il corpo di dispensatore 11, ad esempio un polipropilene caricato con materiale di rinforzo, quale talco o fibra di vetro. Lo sportello 20 è mobile o scorrevole in modo guidato sul corpo 11, in modo da potersi spostare tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura del ricettacolo 12, come mostrato nelle figure 7 e 8, rispettivamente. A tale scopo, il corpo di sportello 21 è vincolato relativamente al corpo di dispensatore 11 tramite guide di scorrimento, in seguito descritte.
Nell'esempio di attuazione illustrato, a fianco della zona A del corpo 11 in cui è definito il ricettacolo 12, è associato un coperchio 15, provvisto di un relativo dispositivo 15a di aggancio/rilascio azionabile manualmente. Il coperchio 15 è preferibilmente incernierato al corpo di dispensatore per ruotare secondo un asse generalmente orizzontale, potendo tuttavia essere montato scorrevole. Lo sportello 15 è destinato a coprire una relativa zona in cui si trova l’imbocco di un serbatoio, non visibile, di un secondo agente di lavaggio, quale un agente liquido, ad esempio un brillantante. Nella stessa zona sottesa dal coperchio 15 è altresì presente una apertura di uscita facente parte di un sistema di erogazione del suddetto agente di lavaggio liquido, e a tale scopo il corpo del coperchio 15 presenta di preferenza aperture o passaggi atti a consentire il deflusso di tale agente liquido verso l'interno della vasca di lavaggio della macchina, qui non rappresentata. Nel seguito si assuma che il dispensatore 10 sia fissato ad una parete che delimita tale vasca, ad esempio una parete definita dalla sua porta.
La presenza del suddetto sistema di erogazione di agenti di lavaggio liquidi e dei relativi serbatoio e coperchio 15 non è necessariamente legata all'implementazione della presente invenzione, per cui tali componenti potrebbero anche essere omessi. Peraltro, anche il coperchio 15 potrebbe essere vincolato in modo scorrevole al corpo di dispensatore 11, ad esempio utilizzando un sistema di guide di scorrimento del tipo di quello che sarà in seguito descritto dettagliatamente.
Il corpo di sportello 21 è preferibilmente sollecitato verso la rispettiva condizione di apertura del ricettacolo 12 tramite mezzi elastici, comprendenti ad esempio una molla, non rappresentata. Tra il corpo 11 ed il corpo 21 è operativamente interposto un sistema di bloccaggio/rilascio dello sportello 20, controllabile da un programmatore della macchina, non rappresentato, oppure in modo manuale. Parte di tale sistema, comprendete un aggancio 16 che include un albero passante nel corpo 11, è visibile nelle figure 9 e 10.
Come visibile nelle figure 9-10 e 13-15, la zona A, in cui è definito il ricettacolo 12 ed in corrispondenza del quale si muove lo sportello 20, è delimitata lateralmente da porzioni del corpo 11 che si elevano da un piano generale, qui sostanzialmente identificato dalla parete 11a. Più in generale, in tale zona A sono previste due porzioni o pareti generalmente opposte o distanziate, indicate con 11b e 11c, che sono preferibilmente sostanzialmente parallele tra loro e rispetto alla direzione di scorrimento dello sportello, indicata dalla freccia X. Le porzioni opposte 11b e 11c qui definite “pareti” possono comprendere ad esempio almeno due porzioni del corpo 11 che sono in rilievo rispetto al piano della zona A o al piano di imbocco del ricettacolo 12, ubicate sostanzialmente in prossimità dei due lati o fianchi opposti dello sportello 20.
Nella forma di attuazione illustrata la parete 11b è una parete in rilievo di estremità laterale del corpo 11 e la parete 11c è una parete in rilievo intermedia, qui di separazione tra la zona A e la zona sottesa dal coperchio ribaltabile 15; peraltro, anche la parete 11c potrebbe essere una parete di estremità del fronte del dispensatore 10 e la parete 11b essere una parete intermedia.
Il corpo di sportello 21 presenta una parete principale 21a, il cui lato interno è generalmente rivolto verso la parete 11a del corpo 11, nonché una serie di pareti laterali, che nell’esempio si dipartono dalla parete 21a verso la parete 11a. Più in generale, il corpo di sportello 21 presenta almeno due fianchi o pareti laterali, indicate con 21b e 21c nelle figure 7, 8, 11 e 12 , che sono preferibilmente generalmente parallele fra loro e rispetto alla direzione di scorrimento X dello sportello 20, e quindi preferibilmente sostanzialmente parallele alle pareti 11b e 11c del corpo 11.
Nelle figure 9-10 e 11-12 sono ben visibili in viste diverse le varie porzioni del corpo 11 e del corpo 21 di specifico interesse ai fini dell'attuazione dell'invenzione, rappresentate almeno dalle pareti 11b e 11c del corpo di dispensatore 11 (figure 9 e 10) e dalle pareti 21b e 21c del corpo di sportello 21 (figure 11-12).
Nella figura 9 sono ben visibili il lato esterno della parete 11b, nonché il lato interno della parete 11c, mentre in figura 10 è ben visibile il lato interno della parete 11b, il lato esterno della parete 11c non essendo invece direttamente visibile, in quanto occultato dal coperchio 15. In figura 11 sono invece ben visibili il lato esterno della parete 21b ed il lato interno della parete 21c del corpo 21, mentre nella successiva figura 12 sono visibili il lato interno della parete 21b ed il lato esterno della parete 21c.
Tra le pareti 11b e 21b, da un lato, e le pareti 11c e 21c, dall'altro lato, sono operative guide di scorrimento, che vincolano il corpo di sportello 21 relativamente al corpo di dispensatore 11. Tali guide di scorrimento comprendono almeno un primo elemento di guida ed un primo elemento guidato, in corrispondenza dei lati tra loro affacciati delle pareti 11b e 21b. Le guide di scorrimento comprendono poi almeno un secondo elemento di guida ed un secondo elemento guidato, in corrispondenza dei lati tra loro affacciati delle pareti 11c e 21c.
Come accennato, in accordo ad un aspetto in sé autonomamente inventivo, i lati affacciati delle pareti 11b e 21b sono il lato esterno della parete 11b ed il lato interno della parete 21b, rispettivamente, mentre i lati affacciati delle pareti 11c e 21c sono il lato interno della parete 11c ed il lato esterno della parete 21c, rispettivamente. Tale soluzione consente di ottenere importanti benefici in termini di tolleranze dimensionali ammesse per l’effettuazione della fase di stampaggio del corpo di sportello 21 e del corpo di dispensatore 11, nonché in termini di semplificazione dell’attrezzatura di stampaggio e delle relative operazioni di stampaggio.
In una forma di attuazione, quale quella esemplificata, almeno un elemento di guida, o ciascuno di essi, comprende un incavo di guida longitudinalmente esteso 31, 32, definito in corrispondenza del relativo lato della corrispondente parete 11b e 11c del corpo 11, qui rappresentati dai lati esterno ed interno di tali pareti, rispettivamente. Almeno un elemento guidato, o ciascuno di essi, comprende un elemento di scorrimento 41, 42, suscettibile di impegno con un suddetto incavo di guida, che è definito in corrispondenza del relativo lato della corrispondente parete 21b e 21c del corpo 21, qui rappresentati dai lati interno ed esterno di tali pareti, rispettivamente.
In una forma di attuazione preferita, quale quella esemplificata, gli elementi di guida previsti sui lati esterno ed interno delle pareti 11b e 11c, rispettivamente, comprendono ciascuno due dei suddetti incavi 31, 32 preferibilmente sostanzialmente assialmente allineati nella direzione di scorrimento dello sportello 20, mentre gli elementi guidati di cui ai lati interno ed esterno delle pareti 21b e 21c, rispettivamente, comprendono ciascuno una coppia di elementi di scorrimento 41, 42, qui configurati sostanzialmente come perni sporgenti dalla relativa parete, preferibilmente perni cilindrici. Di preferenza, i perni 41, 42 di ciascuna coppia sono definiti in regioni di estremità della corrispondente parete 21b e 21c. Ovviamente è possibile una disposizione inversa degli elementi costituenti le guide di scorrimento, ovverosia con gli incavi 31 e 32 formati almeno in parte sul corpo di sportello 21 e con gli elementi di scorrimento 41 e 42 formati almeno in parte sul corpo di dispensatore 11. Incavi 31, 32 ed elementi 41, 42 sono preferibilmente definiti integralmente dai corpi 11 e 20, a seguito dello stampaggio con materiale termoplastico di tali corpi, ma in altre realizzazioni possono essere previste allo scopo parti interposte tra i corpi 11 e 20.
Ancora dalle figure 11 e 12 si nota come, in una regione della faccia inferiore del corpo di sportello 21 (corrispondente al lato interno della sua parete 21a) che è compresa tra le pareti 21b e 21c è montata, con modalità in sé note, una guarnizione 50 avente preferibilmente sagoma generalmente quadrangolare. Vantaggiosamente la guarnizione 50 presenta estensioni posteriori 51, sino ad una parete trasversale posteriore 21d del corpo 21, che realizzano mezzi di attenuazione di fine-corsa del movimento di apertura dello sportello 20. In particolare, le porzioni di estremità 51a delle estensioni 51 sono passanti nella parete 21d e sporgono oltre il lato esterno di essa: in tal modo, le porzioni sporgenti 51a delle estensioni 51 possono eventualmente giungere a contatto con una parete trasversale 11d del corpo 11 (vedere ad esempio le figure 9-10) - che delimita posteriormente la zona A - quando lo sportello 20 è pressoché al termine della sua corsa di apertura: essendo la guarnizione 50 formata in materiale elastico e cedevole, le suddette porzioni 51a consentono di attenuare l’impatto tra le pareti 21d e 11d. In possibili varianti di attuazione, i mezzi di attenuazione possono essere configurati come parti distinte rispetto alla guarnizione 50, associati alla parete 21d oppure alla parete 11d.
Le guide di scorrimento, e più particolarmente gli incavi 31 e 32, sono preferibilmente configurati in modo tale per cui la guarnizione 50 entri in contatto con il bordo 12a del ricettacolo 12 solo in una fase conclusiva del movimento dello sportello 20 dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura. A tale scopo, come visibile particolarmente in figura 17, ciascun incavo ha almeno una rispettiva porzione 31a che si estende ad un livello diverso rispetto al livello secondo il quale si estende la restante porzione principale 31b dell’incavo. Di preferenza la porzione 31a è una porzione terminale dell’incavo, che si estende ad un’altezza o livello inferiore rispetto a quello della porzione principale 31b, avendo a riferimento il bordo 12a del ricettacolo 12, sul quale deve poggiare a tenuta la guarnizione 50. In figura 17 l'asse indicato con X identifica la direzione di estensione delle porzioni principali 31b degli incavi 31, sostanzialmente a corrispondente alla direzione di scorrimento principale dello sportello 20. Come si nota, le porzioni di incavo 31a sono inclinate verso il basso, a costituire ciascuna una sorta di gradino che viene impegnato dai perni 41 durante la fase finale dello scorrimento dello sportello 20 verso la posizione di chiusura, con ciò determinando uno spostamento verso il basso anche della parete principale 21a del corpo 21, di modo che nella condizione di aggancio dello sportello 20 la parte quadrangolare della guarnizione 50 risulti premuta sul bordo 12a del ricettacolo 12.
Nell'esempio raffigurato, atteso che le guide di scorrimento comprendono ciascuna una coppia di incavi 31 e 32 assialmente allineati in corrispondenza delle pareti 11b e 11c, ciascuno di tali incavi è provvisto di una rispettiva porzione terminale 31a. Si apprezzerà tuttavia che è anche possibile prevedere un unico incavo ininterrotto che sostituisce i due incavi di una suddetta coppia, il quale incavo ininterrotto presenterà una porzione terminale simile a quelle indicate con 31a e presenterà altresì, in un sua zona intermedia, una porzione intermedia simile a quelle indicate con 31a.
La figura 17 evidenzia solo gli incavi 31 con gli elementi 41, ma la realizzazione degli incavi 32 con gli elementi 42 è analoga. Apparirà anche chiaro che gli elementi di scorrimento 41, 42 qui rappresentati da pioli cilindrici, potrebbero avere forma diversa da quella esemplificata e che ciascun elemento di guida - sia esso costituito da più incavi allineati o da un unico incavo ininterrotto - potrà anche avere un andamento almeno in parte curvo o ad arco.
Le figure 13 e 14 ben evidenziano, tramite viste parzialmente sezionate, le condizioni di impegno tra i vari elementi delle guide di scorrimento, ed in particolare alcuni dei perni 41, 42 impegnati nei relativi incavi 31, 32; da tali figure ben si desume anche che i vari lati affacciati delle pareti 11b e 21b sono generalmente paralleli tra loro e rispetto ai lati affacciati delle pareti 11c e 21c. Si apprezza in particolare come, nella forma di attuazione esemplificata, in ciascun incavo 31 o 32 è impegnato un solo perno 41 o 42 di una relativa coppia di perni. Da tali figure inoltre è possibile notare come, di preferenza, in corrispondenza della faccia o lato superiore della parete 11b sia previsto un avvallamento intermedio, onde evitare interferenze da parte di un bordo posteriore del corpo di sportello 21, quando quest’ultimo si sposta verso il basso, come intuibile dalla figura 17.
In figura 16 è visibile parzialmente e schematicamente parte del sistema di attuazione del dispensatore 10, predisposto per comandare il sistema di bloccaggio/rilascio dello sportello inclusivo dell’aggancio 16 (qui è parzialmente visibile l’albero passante precedentemente citato) ed il suddetto sistema di erogazione dell’agente di lavaggio liquido, anch’esso parzialmente visibile ed indicato con 18. Il sistema di attuazione può essere di qualunque configurazione nota nel settore, ad esempio comprendente un unico attuatore 19 che viene azionato in tempi diversi per produrre l'apertura dello sportello 20 tramite azionamento dell’aggancio 16 e l'erogazione dell’agente di lavaggio liquido tramite il sistema 18; l’attuatore è preferibilmente elettrico, quale un elettromagnete o un attuatore termico.
Nella sezione di figura 18, e particolarmente nei relativi dettagli delle figure 19 e 20, sono visibili le porzioni mutualmente impegnate dei corpi 11 e 21. In figura 19 è ben visibile uno dei perni 42 previsti in corrispondenza del lato esterno della parete 21c, impegnato nel relativo incavo di scorrimento 32 definito in corrispondenza del lato interno della parete 11c. Dall'altro lato, in figura 20, è visibile un perno 41 definito in corrispondenza del lato interno della parete 21b ed impegnato nel relativo incavo 31 definito in corrispondenza del lato esterno della parete 11b.
In accordo ad un altro aspetto in sé autonomamente inventivo, il dispensatore 10 comprende almeno un elemento di vincolo, predisposto per limitare taluni spostamenti degli elementi guidati, qui rappresentati dai perni 41 e 42, rispetto agli elementi di guida, qui rappresentati dagli incavi 31 e 32, in una direzione che è generalmente trasversale alla direzione di scorrimento X dello sportello 20 come determinata dalle guide di scorrimento. L’almeno un elemento di vincolo è addizionale rispetto alle varie pareti 11b, 11c, 21b, 21c e rispetto ai componenti delle guide di scorrimento integrati in tali pareti. Come precedentemente spiegato, tale misura è estremamente vantaggiosa, in quanto consente di predefinire tolleranze di stampaggio tali da minimizzare gli effetti di ritiri anomali del materiale termoplastico che costituisce il corpo 21 e/o il corpo 11, quali bloccaggi ed attriti eccessivi o sbandamenti laterali dello sportello 20. Il suddetto elemento di vincolo può anche essere inteso come un ulteriore elemento di guida dello sportello, volto a migliorarne la precisione di spostamento.
In una forma di attuazione preferita, l’almeno un elemento di vincolo si diparte da uno tra il corpo di dispensatore 11 ed il corpo di sportello 21, verso l'altro tra il corpo di sportello 21 ed il corpo di dispensatore 11. Nel caso preferito esemplificato nelle figure (si vedano in particolare le figure 11-14, 18 e 20), l’elemento di vincolo - indicato con 21e - si diparte dal corpo di sportello 21, e particolarmente dal lato interno della sua parete 21a, in direzione del corpo di dispensatore 11, particolarmente verso la sua parete 11a, ed ha almeno una superficie generalmente rivolta verso il lato interno della parete 21b del corpo 21, e quindi generalmente affacciata al lato interno della parete 11b del corpo 11.
Vantaggiosamente, in una forma di attuazione, quale quella esemplificata, l'elemento di vincolo 21e è costituito da una ulteriore porzione o parete del corpo di sportello 21 che è preferibilmente generalmente parallela alle pareti 21b e 21c ed è in posizione relativamente prossima ad una di esse (qui alla parete 21b). Tale ulteriore parete 21e è ben visibile nelle figure 11 e 12. Come risulterà in seguito, l’almeno un elemento di vincolo non deve essere necessariamente costituito da una parete continua, come nel caso preferito illustrato, atteso che le sue funzioni possono essere ottenute anche tramite pareti interrotte, rilievi localizzati, perni sporgenti, eccetera.
Come si apprezza anche dalla figura 20, la parete 21e del corpo 21 definisce, unitamente alla parete 21b e ad una porzione della parete 21a, una sorta di alloggiamento che circonda o abbraccia su tre lati la parete 11b del corpo 11, e particolarmente i suoi lati esterno, superiore ed interno. In tale alloggiamento è impegnata la parete 11b, che realizza con ciò una sorta di binario: tale circostanza, unitamente al fatto che i perni 41 sono accoppiati ai relativi incavi 31, consente di guidare in modo estremamente preciso il movimento dello sportello 20, anche in caso di ritiri anomali del materiale, come si vedrà in seguito. Tale disposizione consente altresì di prevenire eccessivi movimenti laterali dei perni 41, 42 nei relativi incavi 31, 32, in direzione trasversale alla direzione di scorrimento X, con ciò impendendo sbandamenti dello sportello 20 durante la sua corsa. La parete 21e evita anche lo sfilamento laterale dei perni 41, 42 dai relativi incavi 31, 32, nella suddetta direzione trasversale.
La figura 21 rappresenta in forma estremamente schematica un dispensatore 10 secondo l'invenzione, in una condizione in cui il corpo di sportello 21 è stato stampato con una dimensione ottimale del prodotto, ovvero con un ritiro predefinito o atteso del relativo materiale, in assenza di anomalie del ritiro del materiale termoplastico durante lo stampaggio e senza deformazioni.
La soluzione di prevedere l’elemento di vincolo 21e presenta il vantaggio di consentire tolleranze di produzione accresciute rispetto alla tecnica nota, ovvero di prevedere in fase di progetto anche distanze o giochi accresciuti tra le pareti affacciate recanti le guide di scorrimento 31-41, 32-42, senza che ciò determini di per sé funzionamenti anomali del dispensatore dopo l'assemblaggio tra i corpi 11 e 21.
Ad esempio, dal confronto tra la figura 21 e le figure 1 e 2 relative ai dispensatori noti, si può rilevare come l'invenzione consenta tolleranze maggiori in fase di progetto, ossia consenta di prevedere distanze maggiorate tra i lati affacciati delle pareti alle quali sono associate le guide di scorrimento 31-41 e 32-42: ciò in considerazione del fatto che il corpo 21 risulta comunque essere ben guidato grazie al suddetto alloggiamento, delimitato dalla parete di vincolo 21e. La figura 22 evidenzia una condizione anomala, di eccessivo ritiro del materiale termoplastico costituente il corpo di sportello 21. Si apprezza che in questo caso solo i perni 42 risultano essere laschi nei rispettivi incavi di guida 32, con il corpo di sportello 21 che può comunque essere trattenuto e ben guidato dalla parte opposta, grazie alla presenza della parete di vincolo 21e. La figura 23 evidenzia invece una condizione anomala di scarso ritiro del materiale termoplastico: si apprezza che, in ogni caso, i perni 41, 42 e le pareti 21b, 21c del corpo di sportello 21 non risultano comunque essere forzati negli incavi di guida 31, 32 e contro le pareti 11b, 11c del corpo di dispensatore 11, grazie alle più ampie distanze tra le pareti o tolleranze dimensionali consentite in fase di progetto.
Per comprendere i vantaggi di tale aspetto si possono considerare i minori ritiri e/o le minori deformazioni del materiale termoplastico nella zona ridotta che è compresa tra la parete 21b e la parete di vincolo 21e, rispetto ai maggiori ritiri e/o le maggiori deformazioni che si determinano considerando l'intera larghezza del corpo di sportello 21. Si considerino ad esempio un corpo di sportello 21 ed un corpo di dispensatore 11 realizzati in polipropilene, materiale per il quale è previsto un ritiro di circa il 2%.
Come spiegato, nella pratica si possono verificare anomalie nella percentuale del ritiro e/o delle deformazioni strutturali, dovute a vari fattori: a fronte di tali anomalie si potrebbe quindi avere una tolleranza dimensionale in positivo o in negativo (+/-) variabile tra 0,5% e 1%, o anche maggiore, per il corpo di sportello e per il corpo di dispensatore. Considerando una variazione di /- 1% si potrebbe allora avere il caso di un corpo di sportello 21 che ha tolleranza 1% (ritiro scarso) ed un corpo dispensatore che ha tolleranza -1% (ritiro accresciuto), o viceversa, con un totale risultate di una tolleranza di accoppiamento tra i due corpi in questione data dalla combinazione delle loro tolleranze che indurrebbe problemi di bloccaggio o di sbandamento dello sportello, a seconda dei casi.
Riferendosi alle figure 1 e 2, si consideri ora un corpo di sportello 2 in cui i lati interni (figura 1) o esterni (figura 2) delle pareti 2b e 2c sono ad esempio a 80 mm l’uno dall’altro ed un corpo di dispensatore 3 in cui i lati esterni (figura 1) o interni (figura 2) delle pareti 3b e 3c sono ad una distanza di poco superiore ai suddetti 80 mm, ad esempio 80,5 mm. Con i giochi tipici della tecnica nota precedentemente citata, e considerando una tolleranza totale del 2%, si avrebbe una variazione dimensionale di circa 1,6 mm del corpo di sportello 2, la quale in un caso (pareti 2b, 2c del corpo di sportello più lontane e pareti 3b, 3c del corpo dispensatore più prossime) porterebbe ad un bloccaggio del corpo di sportello e nel caso opposto (pareti 2b, 2c del corpo di sportello più prossime e pareti 3b, 3c del corpo dispensatore più lontane) porterebbe ad uno sbandamento laterale dello sportello nella sua corsa.
Venendo all’invenzione, in fase di progetto è possibile stabilire tolleranze di produzione più ampie, ossia distanze maggiori tra i lati affacciati delle pareti che definiscono le guide di scorrimento 31-41 e 32-42, rispetto alla tecnica nota, grazie comunque alla presenza dell’elemento di vincolo 21e che consente di guidare lo sportello. Si consideri la sola porzione del corpo di sportello 21 compresa tra la parete 21b e la parete di vincolo 21e: tra tali due pareti che guidano lo sportello può essere definita in fase di progetto una distanza anche relativamente modesta, ad esempio di circa 3,3 mm, con uno spessore della parete 11b interposta ad esempio di 3 mm (con una relativa distanza o gioco di 0,3 mm).
La suddetta distanza di 3,3 mm è pari a circa 1/24 della larghezza totale del corpo di sportello (80 mm nominali), dove ad una variazione del 2 % corrisponderebbe quindi una variazione dimensionale di solo 0,066 mm nella distanza tra le due pareti 21b e 21e in questione; analoghe considerazioni possono essere fatte sullo spessore della parete 11b pari a 3 mm, dove ad una variazione del 2 % corrisponderebbe quindi una variazione dimensionale di solo 0,06 mm nello spessore. Considerando quindi la detta pur ridotta distanza o gioco di 0,3 mm tra le pareti 21e, 21b del corpo di sportello 21 e la parete 11b del corpo dispensatore 11, anche nel caso peggiore in cui si sommano le suddette massime variazioni dimensionali o tolleranze di 0,066 mm e 0,06 mm, per un totale di 0,126 mm, si avrebbe ancora una distanza o gioco tra le pareti pari a 0,174 mm, atto a consentire lo scorrimento dello sportello.
Ne consegue che - pur in presenza delle note variazioni dimensionali elevate nell'intero corpo di sportello - la soluzione proposta garantisce comunque variazioni dimensionali ridotte nella zona che effettivamente guida il movimento dello sportello 10, tali da non influire negativamente sul movimento dello sportello stesso. In tal modo, tra i lati affacciati delle pareti 11b, 21b e 11c, 21c possono essere definite in fase di progetto anche distanze più ampie rispetto alla tecnica nota, tali da evitare rischi di bloccaggio o movimenti laterali anomali anche nelle condizioni più sfavorevoli di ritiro del materiale termoplastico costituente i componenti in gioco.
La soluzione di prevedere una guida di scorrimento 31-41 tra il lato esterno della parete 11b ed il lato interno della parete 21b e l’altra guida di scorrimento 32-42 tra il lato interno della parete 11c ed il lato esterno della parete 21c, quando prevista, consente evidentemente di accrescere ulteriormente le tolleranze di progetto, nell’ottica di evitare rischi di bloccaggio o di sbandamenti anche nelle condizioni più sfavorevoli di stampaggio (pareti 21b, 21c più lontane e pareti 11b, 11c più prossime oppure pareti 21b, 21c più prossime e pareti 11b, 11c più lontane). Tale soluzione comporta anche vantaggi legati alla semplificazione della realizzazione degli stampi e/o dell’esecuzione dello stampaggio di almeno talune parti del dispensatore. Le soluzioni note citate nella parte introduttiva della presente descrizione implicano l’impiego di stampi e di relative parti di stampo relativamente complicate. Ciò riguarda in particolare i cosiddetti tasselli mobili, ossia quelle parti di stampo che debbono essere movimentate tramite carrelli e che nelle soluzioni note citate debbono essere impiegate per definire gli incavi appartenenti alle guide di scorrimento per lo sportello. Atteso che, nelle soluzioni note, i suddetti incavi debbono essere definiti in sottosquadro sui lati esterni (US5884821 A) oppure sui lati interni (DE102005004098 A) di pareti opposte del corpo di dispensatore, la relativa attrezzatura di stampaggio impone l’impiego di due rispettivi tasselli movimentati da corrispondenti carrelli distinti che si muovono in versi opposti, che per loro natura sono complessi e consentono l’ottenimento di valori di sottosquadro relativamente ridotti. Atteso che, in forme di attuazione preferite dell’invenzione gli incavi di guida 31, 32 si aprono in una medesima direzione, è consentita una relativa semplificazione di almeno alcuni dei tasselli e/o dei relativi carrelli. Eventualmente, in una forma di attuazione, risulta anche possibile impiegare un unico tassello mobile che definisca gli incavi di guida 31, 32, e quindi con un movimento di una sola parte di stampo con relativo carrello.
Le figure 24-28 illustrano possibili varianti di attuazione dell'invenzione, segnatamente in relazione alla disposizione dell'elemento di vincolo, in particolare ai fini descritti in relazione agli esempi precedenti, quali meglio guidare lo sportello e/o prevenire suoi eccessivi sbandamenti o movimenti laterali, agevolare la progettazione e/o la produzione del dispensatore, ridurre le anomalie dovuti a differenti ritiri del materiale termoplastico.
Nel caso della forma di attuazione della figura 24, la parete 21e che realizza l'elemento di vincolo è formata nel corpo 21 in modo che una sua superficie, qui la sua superficie interna, sia rivolta verso il lato esterno della parete 11c del corpo di dispensatore 11 (nell’esempio la parete di vincolo 21e realizza un fianco del corpo di sportello 21). Naturalmente una tale forma di attuazione implica che a lato della parete 21e (a sinistra, con riferimento alla figura 24) non siano previsti elementi di intralcio, quale il coperchio 15 precedentemente descritto, oppure che venga prevista una sede di scorrimento dell’elemento di vincolo 21e nel corpo 11.
La figura 25 illustra invece il caso in cui l'elemento di vincolo, qui rappresentato dalla parete indicata con 11e , è definito nel corpo di dispensatore 11 e si eleva da questo, a fianco del corpo di sportello 21. Come si apprezza, in questo caso, la parete 11e ha almeno una superficie o lato, qui il lato interno, che è affacciato al lato esterno della parete 21b del corpo di sportello 21.
Nella variante di figura 26 l’elemento di vincolo, qui rappresentato dalla parete indicata con 11e del corpo di dispensatore 11, è invece definito dalla parte opposta rispetto alla figura 25 ed in una zona sottesa dal corpo di sportello 21 (ovvero in posizione intermedia rispetto alle pareti 21b e 21c), in modo che il suo lato esterno sia affacciato al lato interno della parete 21c del corpo di sportello 21.
La figura 27 illustra una forma di attuazione particolarmente vantaggiosa dell'invenzione, in accordo alla quale le guide di scorrimento previste fra il corpo di dispensatore 11 ed il corpo di sportello 21 comprendono almeno un terzo elemento di guida in cui è accoppiato in modo scorrevole almeno un terzo elemento guidato. Nel caso illustrato il terzo elemento guidato, comprendente ad esempio uno o due perni 43 del tipo di quelli precedentemente indicati con 41 e 42, è in corrispondenza del lato esterno della parete di vincolo 21e, ovverosia il lato che è affacciato al lato interno della parete 11b del corpo 11, in corrispondenza del quale è previsto il terzo elemento di guida, ad esempio rappresentato da uno o due incavi di guida 33 del tipo di quelli precedentemente indicati con 31 e 32.
Secondo un’ulteriore variante non raffigurata viene prevista una configurazione di sportello simile alla nota configurazione di figura 2, pur con maggiori distanze o tolleranze predefinite rispetto al corpo di dispensatore, dove è prevista una parete vincolo sullo sportello 2, sostanzialmente ubicata all’esterno rispetto alle pareti 2a o 2b, ovvero in corrispondenza di un fianco del corpo di sportello, con il lato interno della parete di vincolo affacciato al lato esterno della parete 3a o 3b, rispettivamente (quindi con una configurazione che può essere complessivamente simile a quella di figura 27), con eventualmente un terzo incavo di guida sul lato esterno della parete 3a o 3b, rispettivamente, per un elemento guidato associato al lato interno della suddetta parete di vincolo: tale configurazione può quindi essere intesa come un miglioramento della soluzione di cui all'anteriorità tedesca sopra commentata, ossia con l'aggiunta della parete di vincolo che consente di ottenere i vantaggi descritti dalla presente invenzione.
La figura 28 si riferisce ad una configurazione in cui le pareti laterali 21b e 21c dello sportello hanno ciascuna il lato interno affacciato al lato esterno della rispettiva parete 11b e 11c e dove la parete di vincolo 21e è in una zona intermedia rispetto alle due pareti 21b e 21c, con il suo lato esterno affacciato al lato interno della parete 11b. In questo caso la parete 21e può avere sul lato esterno un terzo elemento guidato 43, accoppiato in un relativo incavo di guida 43 previsto sul lato interno della parete 11c. Una tale configurazione può quindi essere intesa come un miglioramento della soluzione di cui all'anteriorità statunitense sopra commentata (si veda la figura 1), ossia con l'aggiunta dell'ulteriore parete di vincolo o di guida intermedia, che consente di ottenere i vantaggi descritti della presente invenzione.
Sono ovviamente possibili altre combinazioni di posizionamento della parete di vincolo e/o delle guide di scorrimento sul corpo di sportello e sul corpo di dispensatore rispetto a quelle rappresentate, alcune delle quali indicate nelle rivendicazioni allegate, e tra le quali può essere inclusa una versione di dispositivo con almeno una parete di vincolo sul corpo dello sportello 20 ed almeno una parete di vincolo sul corpo del dispensatore 10.
Si apprezzerà infine che gli elementi di vincolo 21e e 11e non debbono essere necessariamente costituiti da porzioni o pareti continue dei corpi 21 e 11, potendo essi consistere in pareti che presentano interruzioni intermedie o essere costituiti da uno o più elementi localizzati, ad esempio in forma di perni o sporgenze. Anche le pareti 21b e 21c recanti i perni 41 e 42 potrebbero essere pareti interrotte, con almeno due parti di parete separate e distanziate tra loro che includono ciascun un relativo perno 41 o 42. Una tale conformazione degli elementi di vincolo e/o delle pareti recanti i perni o guide può risultare vantaggiosa al fine di ridurre i rischi di intrappolamento di sostanze estranee (quali granelli di polvere di detersivo o residui di sporco), in particolare prevedendo delle opportune interruzioni o aperture di scarico per dette sostanze estranee.
E’ chiaro che numerose varianti sono possibili per la persona esperta del ramo al dispensatore descritto come esempio, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione così come definito dalle rivendicazioni che seguono.
L’invenzione è stata decritta con riferimento ad esempi di attuazione in cui parti delle guide di scorrimento dello sportello 20 (quali ad esempio gli incavi 31, 32) e/o almeno un elemento di vincolo (quale la parete 21e) sono presenti su di un corpo stazionario del dispensatore 10 (quale il corpo 11) oppure sul corpo di sportello 21. In possibili varianti di attuazione non rappresentate, almeno parte delle guide (incavi o perni) e/o almeno un elemento di vincolo aventi le funzionalità precedentemente descritte possono essere definiti in uno o più organi interposti tra un corpo stazionario del dispensatore e lo sportello, ad esempio elementi mobili di rinvio o collegamento, anche articolati al suddetto corpo stazionario, quale ad esempio un elemento a manovella.
In tale ottica, nella definizione “corpo di dispensatore” presente in varie parti di questa descrizione e delle rivendicazioni che seguono debbono intendersi compresi anche elementi fissi o mobili che sono operativamente interposti tra una parte stazionaria del dispensatore ed il suo sportello, ad esempio per vincolare o guidare il movimento dello sportello stesso rispetto alla suddetta parte stazionaria.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispensatore di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio, particolarmente lavastoviglie, comprendente un corpo di dispensatore (11) con almeno un ricettacolo (12) per il contenimento di un agente di lavaggio, almeno uno sportello (20) avente un corpo di sportello (21) montato in modo guidato relativamente al corpo di dispensatore (11) per essere mobile tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura dell’almeno un ricettacolo (12), e guide di scorrimento (31+41, 32+42) tra il corpo di dispensatore (11) ed il corpo di sportello (21), in cui una prima parete (11b) ed una seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) sono generalmente opposte tra loro ed una prima parete (21b; 21e) e una seconda parete (21c; 21e) del corpo di sportello (21) sono generalmente opposte tra loro, con lati tra loro affacciati delle prime pareti (11b, 21b; 11b, 21e) che sono preferibilmente generalmente paralleli tra loro e rispetto a lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21c; 11c, 21e), in cui le guide di scorrimento (31+41, 32+42) comprendono un primo elemento di guida (31) ed un primo elemento guidato (41), particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) e della prima parete (21b) del corpo di sportello (21), rispettivamente; un secondo elemento di guida (32) ed un secondo elemento guidato (42), in posizioni generalmente opposte rispetto al primo elemento di guida (31) ed al primo elemento guidato (42), particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) e della seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), rispettivamente; in cui il primo elemento guidato (41) ed il secondo elemento guidato (32) sono accoppiati in modo scorrevole al primo elemento di guida (31) ed al secondo elemento di guida (32), rispettivamente; il dispensatore (10) essendo caratterizzato dal fatto che almeno uno tra il corpo di dispensatore (11) ed il corpo di sportello (21) comprende inoltre almeno un elemento di vincolo (11e; 21e), che è addizionale rispetto a dette prime pareti (11b, 21b) e dette seconde pareti (11c, 21c) e che è predisposto per limitare spostamenti degli elementi guidati (41, 42) rispetto agli elementi di guida (31, 32) in una direzione generalmente trasversale ad una direzione di scorrimento (X) dello sportello (20) determinata dalle guide di scorrimento (31+41, 32+42).
  2. 2. Il dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui - i lati tra loro affacciati delle prime pareti (11b, 21b) sono un lato esterno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) ed un lato interno della prima parete (21b) del corpo di sportello (21), - i lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21c) sono un lato interno della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) ed un lato esterno della seconda parete (21c) del corpo di sportello (21).
  3. 3. Il dispensatore secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui l’almeno un elemento di vincolo (11e; 21e) si diparte da uno tra il corpo di dispensatore (11) ed il corpo di sportello (21) verso l’altro tra il corpo di sportello (21) ed il corpo di dispensatore (11), ed in cui - l’almeno un elemento di vincolo (21e) si diparte dal corpo di sportello (21) ed ha almeno una superficie che è generalmente affacciata ad uno tra un lato interno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) ed un lato esterno della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11), e/o - l’almeno un elemento di vincolo (11e) si diparte dal corpo di dispensatore (11) ed ha almeno una superficie che è generalmente affacciata ad uno tra un lato esterno della prima parete (21b) del corpo di sportello (11) ed un lato interno della seconda parete (21c) del corpo di sportello (11).
  4. 4. Il dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’almeno un elemento di vincolo (11e; 21e) comprende una ulteriore parete del corpo di sportello (21), rispettivamente del corpo di dispensatore (11), che è almeno approssimativamente parallela ad almeno una delle prime pareti (11b, 21b) ed delle seconde pareti (11c, 21c) del corpo di dispensatore (11) e del corpo di sportello (21).
  5. 5. Il dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui - l’almeno un elemento di vincolo (21e) si diparte dal corpo di sportello (21) e definisce, unitamente alla prima parete (21b) o alla seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), rispettivamente, e ad una porzione di parete superiore (21a) del corpo di sportello (21) che è generalmente trasversale e contigua a detta prima parete (21b) o detta seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), un alloggiamento che circonda su almeno tre lati la prima parete (11b), rispettivamente la seconda parete (11c), del corpo di dispensatore (21), oppure - l’almeno un elemento di vincolo (11e) si diparte dal corpo di dispensatore (11) e definisce, unitamente alla prima parete (11b) o alla seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11), rispettivamente, e ad una porzione di parete superiore (11a) del corpo di dispensatore (11) che è generalmente trasversale e contigua a detta prima parete (11b) o detta seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11), un alloggiamento che circonda su almeno tre lati la prima parete (21b), rispettivamente la seconda parete (21c), del corpo di sportello (21).
  6. 6. Il dispensatore secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui le guide di scorrimento comprendono almeno un terzo elemento di guida (33) in cui è accoppiato in modo scorrevole almeno un terzo elemento guidato (43).
  7. 7. Il dispensatore secondo la rivendicazione 6, in cui l’almeno un terzo elemento di guida (33) e l’almeno un terzo elemento guidato (43) comprendono almeno uno tra: - un terzo elemento di guida (33) o un terzo elemento guidato (43) associato all’almeno un elemento di vincolo (11e; 21e), - un terzo elemento guidato (43) in corrispondenza di una superficie dell’almeno un elemento di vincolo (21e) che si diparte dal corpo di sportello (21), la quale superficie è affacciata al lato interno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11), in corrispondenza del quale è previsto un terzo elemento di guida (33), - un terzo elemento guidato (43) in corrispondenza di una superficie dell’almeno un elemento di vincolo (21e) che si diparte dal corpo di sportello (21), la quale superficie è affacciata al lato esterno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11), in corrispondenza del quale è previsto un terzo elemento di guida (33), - un terzo elemento di guida (33) in corrispondenza di una superficie dell’almeno un elemento di vincolo (11e) che si diparte dal corpo di dispensatore (11), la quale superficie che è affacciata al lato esterno della prima parete (21b) del corpo di sportello (21), in corrispondenza del quale è previsto un terzo elemento guidato (43), - un terzo elemento di guida (33) in corrispondenza di una superficie dell’almeno un elemento di vincolo (11e) che si diparte dal corpo di dispensatore (11), la quale superficie è affacciata al lato interno della seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), in corrispondenza del quale è previsto un terzo elemento guidato (43).
  8. 8. Il dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui - almeno un elemento di guida, o ciascun elemento di guida, comprende uno tra un incavo longitudinalmente esteso (31, 32; 31, 32, 33) ed un elemento di scorrimento in rilievo (41, 42; 41, 42, 43) definito in corrispondenza del relativo lato della corrispondente parete (11b, 11c) del corpo di dispensatore (11), e - almeno un elemento guidato, o ciascun elemento guidato, comprende l’altro tra un elemento di scorrimento in rilievo (41, 42; 41, 42, 43) ed un incavo longitudinalmente esteso (31, 32; 31, 32, 33) definito in corrispondenza del relativo lato della corrispondente parete (21b, 21c) del corpo di sportello (21).
  9. 9. Il dispensatore secondo la rivendicazione 8, in cui - almeno un elemento di guida, o ciascun elemento di guida, comprende uno tra due detti incavi longitudinalmente estesi (31, 32; 31, 32, 33) e due detti elementi di scorrimento in rilievo (41, 42; 41, 42, 43), rispettivamente, e - almeno un elemento guidato, o ciascun elemento guidato, comprende l’altro tra due detti elementi di scorrimento in rilievo (41, 42; 41, 42, 43) e due detti incavi longitudinalmente estesi (31, 32; 31, 32, 33).
  10. 10. Il dispensatore secondo la rivendicazione 8 o la rivendicazione 9, in cui almeno un incavo (31, 32; 31, 32, 33), o ciascun incavo, ha una porzione di incavo (31a), preferibilmente una porzione terminale, che si estende ad un livello diverso rispetto ad un livello secondo il quale si estende una porzione principale (31b) dell’incavo stesso, preferibilmente ad un livello inferiore avendo a riferimento un bordo superiore (12a) del ricettacolo (12).
  11. 11. Il dispensatore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui in corrispondenza di una faccia inferiore (21a) del corpo di sportello (21) è montata una guarnizione (50) ed in cui: - la guarnizione (50) è montata in una regione di detta faccia inferiore (21a) che compresa tra l’almeno un elemento di vincolo (11e; 21e) e la prima parete (21b) o la seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), e/o - le guide di scorrimento (31+41, 32+42; 31+41, 32+42; 33+43) sono configurate in modo tale per cui la guarnizione (50) entra in contatto con un bordo superiore (12a) del ricettacolo (12) in una fase conclusiva del movimento dello sportello (20) dalla posizione di apertura alla posizione di chiusura, e/o - la guarnizione (50) definisce almeno un elemento di attenuazione di fine-corsa (51, 51a) del movimento dello sportello (20) dalla posizione di chiusura alla posizione di apertura.
  12. 12. Il dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui - i lati tra loro affacciati delle prime pareti (11b, 21b) sono un lato esterno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) ed un lato interno della prima parete (21b) del corpo di sportello (21); e - i lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21e) sono un lato esterno della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) ed un lato interno della seconda parete (21e) del corpo di sportello (21).
  13. 13. Il dispensatore secondo la rivendicazione 1, in cui - i lati tra loro affacciati delle prime pareti (11e, 21b) sono un lato interno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) ed un lato esterno della prima parete (21b) del corpo di sportello (21); e - i lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21e) sono un lato interno della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) ed un lato esterno della seconda parete (21e) del corpo di sportello (21).
  14. 14. Un dispensatore di agenti di lavaggio per macchine di lavaggio, particolarmente lavastoviglie, comprendente un corpo di dispensatore (11) con almeno un ricettacolo (12) per il contenimento di un agente di lavaggio, almeno uno sportello (20) avente un corpo di sportello (21) montato in modo guidato relativamente al corpo di dispensatore (11) per essere mobile tra una posizione di chiusura ed una posizione di apertura dell’almeno un ricettacolo (12), e guide di scorrimento (31+41, 32+42) tra il corpo di dispensatore (11) ed il corpo di sportello (21), in cui una prima parete (11b) ed una seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) sono generalmente opposte tra loro ed una prima parete (21b; 21e) e una seconda parete (21c; 21e) del corpo di sportello (21) sono generalmente opposte tra loro, con lati tra loro affacciati delle prime pareti (11b, 21b; 11b, 21e) che sono preferibilmente generalmente paralleli tra loro e rispetto a lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21c; 11c, 21e), in cui le guide di scorrimento (31+41, 32+42) comprendono un primo elemento di guida (31) ed un primo elemento guidato (41), particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) e della prima parete (21b) del corpo di sportello (21), rispettivamente; un secondo elemento di guida (32) ed un secondo elemento guidato (42), in posizioni generalmente opposte rispetto al primo elemento di guida (31) ed al primo elemento guidato (42), particolarmente in corrispondenza di lati tra loro affacciati della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) e della seconda parete (21c) del corpo di sportello (21), rispettivamente; in cui il primo elemento guidato (41) ed il secondo elemento guidato (32) sono accoppiati in modo scorrevole al primo elemento di guida (31) ed al secondo elemento di guida (32), rispettivamente; il dispensatore (10) essendo caratterizzato dal fatto che - i lati tra loro affacciati delle prime pareti (11b, 21b) sono un lato esterno della prima parete (11b) del corpo di dispensatore (11) ed un lato interno della prima parete (21b) del corpo di sportello (21), - i lati tra loro affacciati delle seconde pareti (11c, 21c) sono un lato interno della seconda parete (11c) del corpo di dispensatore (11) ed un lato esterno della seconda parete (21c) del corpo di sportello (21).
  15. 15. Una macchina di lavaggio domestica, particolarmente una lavastoviglie, comprendente un dispensatore di agenti di lavaggio secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 14.
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