ITTO20011106A1 - Macchina depallettizzatrice semiautomatica. - Google Patents

Macchina depallettizzatrice semiautomatica. Download PDF

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ITTO20011106A1
ITTO20011106A1 IT2001TO001106A ITTO20011106A ITTO20011106A1 IT TO20011106 A1 ITTO20011106 A1 IT TO20011106A1 IT 2001TO001106 A IT2001TO001106 A IT 2001TO001106A IT TO20011106 A ITTO20011106 A IT TO20011106A IT TO20011106 A1 ITTO20011106 A1 IT TO20011106A1
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Giampietro Baldi
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Description

D E S C R I Z I O N E
del brevetto per invenzione industriale
La presente invenzione è relativa ad una· acchina depallettizzatrice semiautomatica .
In particolare, la presente invenzione è relativa ad una macchina depallettizzatrice di pallet di bottiglie in vetro, a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità .
Come è noto, nel settore delle macchine per imballaggio esistono numerosi modelli di macchine depallettizzatrici in grado di ricevere in ingresso un "pallet di bottiglie" e di fornire in uscita una successione di bottiglie sfuse, pronte per essere inviate ad altre macchine.
I "pallet di bottiglie" sono infatti costituiti da un numero determinato di strati di bottiglie impilati uno sopra l'altro su di un bancale di trasporto in modo tale da formare, una volta imballati, un blocco unico facilmente trasportabile; mentre ciascuno strato di bottiglie è composto da un numero determinato di file di bottiglie, distribuite parallele ed affiancate tira loro su di un vassoio o pannello di supporto poggiantle sullo strato di bottiglie immediatamente sottostante.
La maggior parte delle macchine depallettizzatrici per bottiglie attualmente conosciute comprend e una piattaforma di carico, sulla quale viene posizioinato il pallet da sfaldare; un piano di accumulo dei prodotti, disposto a fianco della piattaforma di carico; ed una testa manipolatrice la quale è montata mobile su di un apposito telaio di supporto, in modo tale da potersi spostare al disopra della piattaforma di carico e del piano di accumulo per prelevare dalla sommità del pallet disposto sulla piattaforma di carico stessa un numero prestabilito di file di bottiglie, e poi depositare tali file di bottiglie sul piano di accumulo adiacente alla piattaforma di carico stessa.
Per effettuare il prelievo delle file di prodotti, la testa manipolatrice delle macchine depalletti zatrici è normalmente provvista di una serie di dispositivi di presa specificatamente realizzati e dimensionati in funzione del tipo di prodotti da manipolare.
Nel caso delle bottiglie in vetro, i dispositivi di presa sono generalmente composti da una serie di camere d'aria gonfiabili di forma tubolare allungata, comunemente chiamate "lame gonfiabili", fissate in posizione orizzontale sul telaio di supporto della testa manipolatrice in modo tale da ricalcare la distribuzione spaziale delle file di bottiglie che compongono uno strato del pallet.
La testa manipolatrice, quando si porta al disopra dello strato di bottiglie che definisce la sommità del pallet, è in grado di posizionare le "lame gonfiabili" tra le file di bottiglie, in modo tale che i colli delle bottiglie di ciascuna fila di bottiglie siano disposti tra due "lame gonfiabili" adiacenti.
I dispositivi di presa sopra menzionati sono ovviamente collegati ad un circuito pneumatico tramite il quale è possibile gonfiare o sgonfiare a comando le "lame gonfiabili", in modo tale che queste ultime possano intrappolare i colli delle bottiglia, vincolando le medesime al telaio di supporto della testa manipolatrice. In questo modo, ogni volta che si sposta dalla piattaforma di carico al piano di accumulo dei prodotti, la testa manipolatrice è in grado di prelevare dalla sommità del pallet fermo sulla piattaforma di carico un intero strato di bottiglie, od una parte di esso.
Purtroppo, le macchine depallettizzatrici sopra descritte funzionano egregiamente fintantoché il pallet viene posizionato sulla piattaforma di carico in modo tale che le file di bottiglie siano perfettamente parallele alle "lame gonfiabili" montate sulla testa manipolatrice della macchina.
Se infatti le file di bottiglie che compongono ciascuna strato del pallet sono inclinate rispetto alle "lame gonfiabili" anche solo di pochi gradi, la testa manipolatrice non è più in grado di inserirsi nello strato superiore del pallet, impedendo quindi il corretto funzionamento della macchina.
Scopo della presente invenzione è quindi quello di realizzare una macchina depallettizzatrice esente dagli inconvenienti sopra descritti.
Secondo la presente invenzione viene realizzata una macchina depallettizzatrice atta a disfare un pallet di prodotti fornendo in uscita una successione dì prodotti sfusi; la macchina depallettizzatrice comprendendo una piattaforma di carico, sulla quale è atto ad essere posizionato il pallet da sfaldare, un piano di accumulo dei prodotti disposto a fianco della piattaforma di carico, un telaio di supporto disposto a cavallo della detta piattaforma di carico e del detto piano di accumulo dei prodotti, una slitta portatesta montata mobile sul detto telaio di supporto, ed una testa manipolatrice atta a trattenere e rilasciare a comando un numero prestabilito di file di prodotti che compongono un qualsiasi strato del pallet; la detta macchina depallettizzatrice essendo caratterizzata dal fatto che la detta testa manipolatrice è fissata alla detta slitta portatesta tramite un organo di collegamento atto a permettere alla testa manipolatrice di poter ruotare rispetto alla slitta portatesta attorno ad un asse di rotazione sostanzialmente perpendicolare alla detta piattaforma di carico.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui;
la figura 1 è una vista frontale, con parti asportate per chiarezza, di una macchina depallettizzatrice semiautomatica realizzata secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista in pianta della macchina depallettizzatrice illustrata in figura 1, con parti asportate per chiarezza;
- la figura 3 è una vista laterale della testa manipolatrice presente sulla macchina depallettizzatrice illustrata nelle figure 1 e 2, con parti asportate per chiarezza; mentre
la figura 4 è una vista frontale della testa manipolatrice illustrata in figura 3, sezionata secondo la linea di sezione II-II.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 è indicata nel suo complesso una macchina depallettizzatrice in grado di disfare in modo automatico o semiautomatico un pallet 2 di prodotti, fornendo in uscita una successione di prodotti sfusi, pronti per essere utilizzati da altre macchine.
Nell'esempio illustrato, in particolare, si farà esplicito riferimento ad una macchina depallettizzatrice 1 in grado di disfare in modo automatico o semiautomatico un pallet 2 di bottiglie 3, fornendo in uscita una successione di bottiglie 3 sfuse, pronte per essere utilizzati da altre macchine.
Analogamente ad una qualsiasi altro tipo di "pallet di prodotti", i pallet 2 di bottiglie sono infatti costituiti_ da un insieme ordinato e compatto di bottiglie 3, che risulta composto da una serie di strati di bottiglie 2a impilati uno sopra l'altro su di un generico bancale di trasporto, in modo tale da formare, una volta imballati, un blocco unico facilmente trasportabile. Ciascuno strato di bottiglie 2a è invece costituito da un numero determinato di file di bottiglie 2b, distribuite parallele ed affiancate tra loro, preferibilmente, ma non necessariamente, a quinconce.
Nell'esempio illustrato, in particolare, il pallet 2 di bottiglie 3 è composto da cinque strati di bottiglie 2a sovrapposti, ciascuno dei quali è composto da tredici file di bottiglie 2b disposte a quinconce una rispetto all'altra. Ciascuna fila di bottiglie 2b è invece composta da quindici bottiglie 3.
Con riferimento alle figure 1 e 2, la macchina depallettizzatrice 1 comprende: una piattaforma di carico 4, sulla quale è atto ad essere posizionato il pallet 2 da sfaldare; un piano di accumulo dei prodotti 5, disposto a fianco della piattaforma di carico 4; un telaio 6 di supporto, disposte a cavallo della piattaforma di carico 4 e del piano di accumulo dei prodotti 5; ed una slitta portatesta 7, montata mobile sul telaio 6 in modo tale da potersi spostare al disopra della piattaforma di carico 4 e del piano di accumulo dei prodotti 5 sia in senso orizzontale che in senso verticale .
La macchina depallettizzatrice 1 comprende inoltre una testa manipolatrice 8 la quale è atta a trattenere e rilasciare a comando un numero prestabilito di file di bottiglie 2b che compongono un qualsiasi strato di bottiglie 2a del pallet 2. La testa manipolatrice 8 è montata a sbalzo sulla slitta portatesta 7, in modo tale da potersi muovere al disopra della piattaforma di carico 4 e del piano di accumulo dei prodotti 5 per prelevare, a comando, un numero prestabilito di file di bottiglie 2b dalla sommità del pallet 2 disposto sulla piattaforma di carico 4, e poi depositare tali file di bottiglie 2b sul piano di accumulo dei prodotti 5 disposto a fianco della piattaforma di carico 4 stessa.
Più in dettaglio, la slitta portatesta 7 è provvista di braccio di sostegno 9 orizzontale che si estende a sbalzo al disopra della piattaforma dì carico 4 e del piano di accumulo dei prodotti 5, e la testa manipolatrice 8 è fissata all'estremità del suddetto braccio di sostegno 9.
Diversamente dalle macchine depallettizzatrici attualmente conosciute, nella macchina depallettizzatrice 1 la testa manipolatrice 8 non è fissata in modo rigido all'estremità del braccio di sostegno 9, ma è invece fissata aJ_ braccio di sostegno 9 tramite un organo di collegamento 10, che permette alla testa manipolatrice 8 di poter ruotare rispetto al braccio di sostegno 9 attorno ad un asse A di rotazione sostanzialmente verticale, ossia perpendicolare alla piattaforma di carico 4.
È opportuno precisare che, nell'esempio illustrato, l'organo di collegamento 10 è realizzato in modo tale da permettere alla testa manipolatrice 8 di ruotare attorno all'asse A, solamente quando su di essa viene applicata una coppia superiore ad un valore di soglia prestabilito, in modo tale da evitare rotazioni indesiderate della testa manipolatrice 8 durante il normale funzionamento della macchina. La coppia necessaria per ruotare la testa manipolatrice 8 può essere applicata manualmente da un operatore, oppure meccanicamente tramite un azionamento meccanico montato direttamente sul braccio di sostegno 9 o sulla la testa manipolatrice 8 stessa.
Con riferimento alle figure 2, 3 e 4, nell'esempio illustrato, in particolare, il braccio di sostegno 9 è composto da due longheroni 9a a sezione rettangolare, che si estendo paralleli ed affacciati tra loro su di un piano orizzontale perpendicolare all'asse A, e da due traverse di irrigidimento 9b che si estendo parallele ed affacciate tra loro sullo stesso piano dei longheroni 9a in modo tale da collegare rigidamente le estremità libere dei due longheroni 9a, definendo contestualmente in corrispondenza dell'estremità del braccio di sostegno 9 una cornice rettangolare all'interno della quale è atto ad essere montato l'organo di collegamento 10.
Con riferimento alle figure 2, 3 e 4, la testa manipolatrice 8 comprende una struttura portante 11, appesa al braccio di sostegno 9 tramite l'organo di collegamento 10 in modo tale da sovrastare la piattaforma di carico 4 ed il piano di accumulo dei prodotti 5, ed una pluralità di dispositivi di presa 12 fissati alla struttura portante 11 in modo tale da essere disposti affacciati alla piattaforma di carico 4 ed al piano di accumulo dei prodotti 5.
I dispositivi di presa 12 sono selettivamente atti a trattenere le file di bottiglie 2b che compongono lo strato 2a disposto sulla sommità del pallet 2, e sono distribuiti sulla struttura portante 11 in modo tale da ricalcare la distribuzione spaziale delle file di bottiglie 2b che compongono un singolo strato del pallet 2, o di una parte di esso.
È opportuno infatti precisare che il numero e la distribuzione dei dispositivi di presa 12 sulla struttura portante 11 varia in funzione del numero di file di bottiglie 2b che si vogliono prelevare contemporaneamente dallo strato di bottiglie 2a disposto sulla sommità del pallet 2: è infatti possibile prelevare un intero strato di bottiglie 2a alla volta, oppure un numero di file di bottiglie 2b inferiore al numero di file di bottiglie 2b che compongono ciascun strato di bottiglie 2a.
Nell'esempio illustrato, i dispositivi di presa 12 sono composti da una serie di camere d'aria 13 gonfiabili di forma tubolare allungata, che sono fissate in posizione orizzontale sulla struttura portante 11 della testa manipolatrice 8 in modo tale da ricalcare la distribuzione spaziale delle file di bottiglie 2b che compongono uno strato 2a del pallet 2, e da una o più elettro-valvole (non illustrata) ad apertura e chiusura comandata, le quali sono atte a regolare l'afflusso di aria in pressione alle camere d'aria 13 in modo tale da provocare, a comando, il gonfiaggio e lo sgonfiaggio controllato delle camere d'aria 13 stesse.
È opportuno precisare che le camere d'aria 13, comunemente chiamate "lame gonfiabili", sono ampiamente utilizzate nel settore e non verranno quindi descritte in modo dettagliato.
Per quanto riguarda invece le elettro-valvole che comandano il gonfiaggio e lo sgonfiaggio delle camere d'aria 13, ciascuna di esse è in grado di controllare contemporaneamente il gonfiaggio e lo sgonfiaggio di una o più camere d'aria 13, ed è normalmente atta ad essere pilotate da una centralina elettronica di controllo (non illustrata) della macchina depallettizzatrìce 1, in modo tale da poter disfare il pallet 2 in modo totalmente automatico o semiautomatico, minimizzando per quanto possibile l'intervento umano, e può essere condivisa tra più camere d'aria 13. Al limite, una sola elettrovalvola può essere utilizzata per comandare contemporaneamente tutte le camere d'aria 13 presenti sulla testa manipolatrice 8.
Nell'esempio illustrato, le camere d'aria 13 sono in numero sufficiente a prelevare un intero strato di bottiglie 2a alla volta, e sono disposte sulla struttura portante 11 ad una distanza l'una dall'altra sostanzialmente uguale alla distanza che separa due file di bottiglie 2b adiacenti. Ovviamente, il numero di camere d'aria 13 approssima per eccesso il numero di file di bottìglie 2b che compongono un singolo strato 2a del pallet 2 (quattordici nell'esempio illustrato), in modo tale che a ciascuna fila di bottiglie 2b corrispondano due camere d'aria 13 adiacenti.
La testa manipolatrice 8 infatti, quando si porta al disopra dello strato di bottiglie 2a che definisce la sommità del pallet 2, è at-tl·-a posizionare le camere d'aria 13 tra le file di bottiglie 2b, in modo tale che i colli delle bottiglie 3 che compongono ciascuna fila di bottiglie 2b siano disposti tra due camere d'aria 13 adiacenti. In questo modo, il gonfiaggio delle camere d'aria 13 è in grado dì intrappolare i colli delle bottiglie 3, rendendo queste ultime solidali alla testa manipolatrice 8.
Per quanto riguarda invece la struttura portante 11 ella testa manipolatrice 8, con riferimento alle figure 2, 3 e 4, nell'esempio illustrato essa comprende una cornice rettangolare 15 superiore, composta da quattro travi 15a scatolate a sezione rettangolare disposte in posizione orizzontale su di un piano perpendicolare all'asse A, e due rastrelliere 16 di supporto dei dispositivi di presa, ciascuna delle quali si estende orizzontalmente al disotto di un rispettivo lato minore della cornice rettangolare 15.
La cornice rettangolare 15 comprende inoltre due traverse di irrigidimento 15b, atte a collegare rigidamente tra loro i lati maggiori della cornice rettangolare 15 in modo tale da definire, al centro della cornice rettangolare 15, una seconda cornice rettangolare all'interno della quale è atto ad essere montato l'organo di collegamento 10.
Ciascuna delle due rastrelliere 16, invece, ha la forma di un'asta a cremagliera a sezione quadrata, ossia di un'aste a sezione quadrata provvista di una dentatura lungo una delle quattro superfici laterali maggiori, ed è fissata alla cornice rettangolare superiore 15 tramite una coppia di staffe 17 in modo tale da essere rivolta con la dentatura verso l'alto, ossia verso la cornice rettangolare 15.
Le due rastrelliere 16 sonno atte a supportare le camere d'aria 13: ciascuna camera d'aria 13 è infatti appesa ad una asta di supporto 18 che è disposta, in posizione orizzontale, a cavallo delle due rastrelliere 16, con le estremità assiali fissate in modo facilmente amovibile, ciascuna sulla rispettiva rastrelliere 16. Le aste di supporto 18 hanno infatti le estremità assiali sagomate in modo tale da ingranare nella dentatura delle rastrelliere 16.
Con riferimento alla figura 4, l'organo di collegamento 10 si sviluppa lungo l'asse A e comprende: due elementi scatolati 20 e 21 di forma parallelepipeda, disposti coassiali all'asse A uno al disopra dell'altro; una bussola cilindrica 22 di guida estendentesi coassialmente all'asse A, attraverso entrambi gli elementi scatolati 20 e 21; quattro rondelle di frizione 23 calzate sulla bussola cilindrica 22 in modo tale da essere disposte, a coppie, da bande opposte di ciascun elemento scatolato 20, 21; ed infine due rondelle di compattazione 24 atte ad essere fissate alle due estremità assiali della bussola cilindrica 22 tramite bulloni di bloccaggio in modo tale da comprimere le rondelle di frizione 23 contro gli elementi scatolati 20 e 21 ed una contro l'altra nel caso delle due rondelle di frizione 23 disposte tra i due elementi scatolati 20 e 21.
L'elemento scatolato 20 è atto ad essere fissato tramite bulloni o analoghi sistemi di fissaggio alle due traverse di irrigidimento 9b del braccio di sostegno 9, mentre l'elemento scatolato 21 è atto ad essere fissato tramite bulloni o analoghi sistemi di fissaggio alle due traverse di irrigidimento 15b della cornice rettangolare 15. Per quanto riguarda invece le rondelle di frizione 23, esse sono realizzate con un materiale avente un coefficiente di attrito particolarmente elevato, in modo tale che la rotazione dei due elementi scatolati 20 e 21 attorno all'asse A possa avvenire solo applicando una coppia di valore di valore determinato, che può essere regolato agendo sui bulloni di bloccaggio che fissano le rondelle di compattazione 24 al bussola cilindrica 22.
Il funzionamento della macchina depallettizzatrice 1 è facilmente desumibile da quanto sopra descritto ed illustrato, e non verrà quindi ulteriormente descritto.
I vantaggi della macchina depallettizzatrice 1 sono evidenti: la possibilità di poter ruotare la testa manipolatrice 8 attorno all'asse A in modo tale da poterne regolare l'orientamento della testa rispetto al pallet 2, permette di ridurre drasticamente i tempi di caricamento della macchina, aumentandone di conseguenza la produttività. Nel posizionare il pallet 2 sulla piattaforma di carico 4, l'operatore non deve più perdere del tempo per regolare l'orientamento di un pallet 2 di peso ed ingombri notevoli in modo tale che le file di bottiglie 2b che lo compongono siano perfettamente parallele alle camere d'aria 13, ma si deve ora limitare ad assestare direttamente la testa manipolatrice 8 della macchina.
Risulta infine chiaro che alla macchina depallettrizzatrice 1 qui descritta ed illustrata possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Macchina depallettizzatrice (1) atta a disfare un pallet (2) di prodotti fornendo in uscita una successione di prodotti (3) sfusi; la macchina depallettizzatrice (1) comprendendo una piattaforma di carico (4), sulla quale è atto ad essere posizionato il pallet (2) da sfaldare, un piano di accumulo dei prodotti (5) disposto a fianco della piattaforma di carico (4), un telaio di supporto (6) disposto a cavallo della detta piattaforma di carico (4) e del detto piano di accumulo dei prodotti (5), una slitta portatesta (7) montata mobile sul detto telaio di supporto (6), ed una testa manipolatrice (8) atta a trattenere e rilasciare a comando un numero prestabilito di file (2b) di prodotti (3) che compongono un qualsiasi strato (2a) del pallet (2); la detta macchina depallettizzatrice (1) essendo caratterizzata dal fatto che la — detta testa manipolatrice (8) è fissata alla detta slitta portatesta (7) tramite un organo di collegamento (10) atto a permettere alla testa manipolatrice (8) di poter ruotare rispetto alla slitta portatesta (7) attorno ad un asse di rotazione (A) sostanzialmente perpendicolare alla detta piattaforma di carico (4).
  2. 2. Macchina depallettizzatrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il detto un asse di rotazione (A) è un asse sostanzialmente verticale.
  3. 3. Macchina depallettizzatrice secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che il detto organo di collegamento (10) è atto a permettere alla detta testa manipolatrice (8) di ruotare attorno al detto asse di rotazione (A), quando su di essa viene applicata una coppia superiore ad un valore di soglia prestabilito.
  4. 4. Macchina depallettizzatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal Q é? fatto che la detta slitta portatesta (7) comprende un braccio di sostegno (9) che si estende a sbalzo al disopra della detta piattaforma di carico (4) e del detto piano di accumulo dei prodotti (5); il detto organo di collegamento (10) essendo atto a collegare la detta testa— manipolatrice (8) all'estremità del detto braccio di sostegno (9).
  5. 5. Macchina depallettizzatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il detto organo di collegamento (10) comprende due elementi scatolati (20, 21) di forma parallelepipeda, disposti coassiali al detto asse di rotazione (A) uno al disopra dell'altro, ed una bussola cilindrica (22) di guida estendentesi attraverso ì due elementi scatolati (20, 21) coassialmente al detto asse<' >di rotazione (A); uno (20) dei detti due elementi scatolati (20, 21) essendo fissato al detto braccio di sostegno (9), e l'altro elemento scatolato (21) essendo fissato alla detta testa manipolatrice (8).
  6. 6. Macchina depallettizzatrice secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che il detto organo di collegamento (10) comprende una pluralità di rondelle di frizione (23) calzate sulla detta bussola cilindrica (22) in modo tale da essere disposte, a coppie, da bande opposte di ciascun detto elemento scatolato (20, 21).
  7. 7. Macchina depallettizzatrice secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che il detto organo di collegamento (10) comprende almeno due rondelle di compattazione (24) atte ad essere fissate alle due estremità assiali della bussola cilindrica (22) tramite mezzi di bloccaggio in modo tale da comprimere le dette rondelle di frizione (23) contro i detti elementi scatolati (20, 21).
  8. 8. Macchina depallettizzatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 4 a 7, caratterizzata dal fatto che la detta testa manipolatrice (8) comprende una struttura portante (11), appesa al detto braccio di sostegno (9) tramite il detto organo di collegamento (10), ed una pluralità di dispositivi di presa (12) fissati alla detta struttura portante (11) in modo tale da essere disposti affacciati alla detta piattaforma di carico (4) ed al detto piano di accumulo dei prodotti (5).
  9. 9. Macchina depallettizzatrice secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che i detti dispositivi di presa (12) comprendono una serie di camere d'aria (13) gonfiabili di forma allungata, fissate in posizione orizzontale sulla detta struttura portante (11) della testa manipolatrice (8) in modo tale da ricalcare la distribuzione spaziale delle file di prodotti (3), ed almeno una elettro-valvola ad apertura e chiusura comandata la quale è atta a regolare l'afflusso di aria in pressione alle dette camere d'aria (13), in modo tale da provocare, a comando, il gonfiaggio e lo sgonfiaggio delle camere d'aria stesse (13).
  10. 10. Macchina depallettizzatrice secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che i detti prodotti (3) sono bottiglie (3)
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