ITMO970005A1 - Sistema per la formatura di piastrelle ceramiche. - Google Patents

Sistema per la formatura di piastrelle ceramiche. Download PDF

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Maris Algeri
Carlo Antonio Camorani
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Maris Algeri
Carlo Antonio Camorani
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Description

Descrizione di invenzione industriale
L'invenzione concerne un sistema per la formatura di piastrelle ceramiche.
Lo stato della tecnica comprende degli impianti per la pressatura di piastrelle, nei quali viene effettuata la distribuzione di polveri in una matrice di una pressa ceramica tramite un carrello dotato di griglia di trasferimento delle polveri e scorrevole tra una posizione esterna al di sotto di una tramoggia di alimentazione delle polveri ed una posizione interna nella quale le polveri vengono versate sulla matrice della pressa. Il moto alternativo del carrello interessa una zona di un piano di scorrimento nella quale è previsto un fondo di matrice mobile, che viene fatto scendere per depositare le polveri in un vano della matrice stessa. Ne deriva che le polveri possono essere scaricate dalla griglia solo nella zona in cui il fondo della matrice sia stato abbassato.
Per aumentare il grado di omogeneità delle polveri da pressare, PCT/EP95/04560 descrive un impianto di pressatura nel quale le polveri vengono pressate mentre sono distribuite su un nastro trasportatore. Peraltro ciò implica che la pressa sia sensibilmente modificata nella struttura rispetto alle presse tradizionali per consentire il passaggio sia del ramo attivo sul quale sono distribuite le polveri, che del ramo di ritorno del nastro trasportatore.
Si pone pertanto il problema di migliorare la pressatura delle piastrelle ceramiche in un sistema di caricamento il più omogeneo possibile, nel contesto di presse strutturalmente semplificate, in particolare non molto diverse dalle presse convenzionali e sostanzialmente equipaggiate con i medesimi corpi di punzone e di matrice.
Secondo un aspetto dell'invenzione, è previsto un metodo per la formatura di polveri ceramiche, comprendente la formazione di uno strato di polveri su mezzi distributori a nastro, la distribuzione di detto strato tra mezzi pressatori e la compattazione di dette polveri tramite detti mezzi pressatori, caratterizzato da ciò, che, prima di detta compattazione, detti mezzi a nastro vengono estratti da detti mezzi pressatori .
Secondo un ulteriore aspetto dell'invenzione, è previsto un impianto per la formatura di piastrelle ceramiche, comprendente mezzi pressatori per pressare uno strato di polveri interposto tra corpi pressori contrapposti, mezzi di caricamento per distribuire detto strato di polveri su un piano di caricamento di detti mezzi pressori, caratterizzato da ciò, che detti mezzi di caricamento comprendono mezzi a nastro sui quali è inizialmente supportato detto strato, i mezzi a nastro essendo mobili tra una posizione interna a detti mezzi pressatori nella quale i mezzi a nastro possono scaricare lo strato su detto piano di caricamento ed una posizione esterna a detti mezzi pressatori nella quale detti mezzi a nastro non interferiscono con i mezzi pressatori .
Risulta così possibile effettuare il caricamento delle polveri in modo omogeneo senza dovere necessariamente apportare rilevanti modifiche strutturali ai mezzi pressatori .
L'invenzione potrà essere meglio compresa ed attuata con riferimento agli allegati disegni, in cui: Figura 1 è una vista laterale schematica, parzialmente sezionata, di un impianto per la pressatura di piastrelle durante il caricamento delle polveri; Figura 2 è una sezione parziale di Figura 1 evidenziante lo stampo chiuso; Figura 3 è una vista come quella di Figura 1, ma durante la pressatura; Figura 4 è una vista come quella di Figura 1, ma durante l'espulsione di una piastrella formata; Figura 5 è una vista parziale ed interrotta di uno stampo in posizione di apertura durante il caricamento, in una variante con mezzi a cornice superiore rastremati verso il basso; Figura 6 è una vista come quella di Figura 5, ma durante la chiusura dello stampo per la pressatura; Figura 7 è una vista come quella di Figura 5, ma durante l'espulsione di una piastrella formata; Figura 8 è la vista lungo il piano VIII-VIII di Figura 7; le Figure 9, 10 e 11 corrispondono ordinatamente alle Figure 2, 3 e 4 ma in una variante di stampo munito di soli mezzi a cornice inferiori; Figura 12 è una sezione come quella delle Figure 9, 10 e 11, ma durante la separazione della zona dello strato di polveri da pressare; Figura 13 è una sezione come quella di Figura 12, ma durante la pressatura; Figura 14 è una vista prospettica interrotta, di un dispositivo per la distribuzione delle polveri su nastro; Figura 15 è una sezione, presa lungo un piano passante per la mezzeria longitudinale di un nastro, di un ulteriore dispositivo per distribuire polveri su nastro.
In un impianto di formatura di piastrelle ceramiche 1 (Figura 4), un tappeto continuo 2 di polveri viene distribuito su un nastro trasportatore 3, sul quale le polveri sono versate da una tramoggia 4 caricata con polveri atte a formare lo strato 5 di maggior spessore definente il corpo della piastrella 1 e da mezzi distributori 6 dai quali fuoriescono le polveri formanti uno strato di minore spessore definente un motivo decoratore 7. Il nastro 3 è chiuso ad anello ed è avvolto, ad un'estremità 10 remota rispetto a mezzi pressatori 8, su un primo rullo 9 e, ad un'estremità 11 (Figura 3) prossimale rispetto agli stessi mezzi pressatori, su un mezzo di avvolgimento 12, che può essere costituito da un rullo folle avente diametro convenientemente piccolo, oppure da un'estremità arrotondata sulla quale il nastro 3 può scorrere. Il mezzo di avvolgimento 12 è montato su mezzi cursori 13, scorrevoli in una direzione FI, ortogonale rispetto ad un asse verticale dei mezzi pressatori 8, tra una posizione esterna ai mezzi pressatori, evidenziata in Figura 3, ed una posizione interna ai mezzi pressatori 8 evidenziata in Figura 1. Si osserva che il movimento nella direzione FI dell'estremità prossimale 11 definisce una corsa A di caricamento dei mezzi pressatori 8, nella quale una zona 17 (Figura 2) del tappeto 2 viene deposta su un piano di distribuzione 14 definito dal fondo 18 di una matrice 15 dei mezzi pressatori 8 e dalla superficie superiore dei rispettivi mezzi a cornice inferiori 16 che la circondano. La zona 17 viene depositata sul piano 14 con una corsa del nastro 3 che si sviluppa per un tratto A che comprende la matrice 15 in modo tale che la zona di tappeto 17 occupi completamente la matrice 15: in particolare, la zona 17 è delimitata da fianchi inclinati 19 che spiovono dalla superficie superiore dello strato 17 formando uno spigolo S, che deve risultare almeno giacente sulla verticale W (indicata a tratteggio) condotta dal bordo in pianta della matrice 15, o che può giacere anche esternamente ad essa.
Il trasportatore 3 presenta un ramo attivo sul guale sono appoggiate le polveri dello strato 5 ed un ramo neutrale 20 che presenta, in corrispondenza di una sua zona intermedia, un primo rullo di rinvio 21 ed un secondo rullo di rinvio 22, aventi assi di rotazione fissi rispetto ad una direzione verticale, che consentono al ramo neutrale 20 di definire una rispettiva ansa 24, nell’avvolgimento intorno ad un rullo tenditore 23, avente asse mobile in una direzione verticale indicata con F2.
I mezzi a cornice inferiori 16 sono supportati a relativi mezzi attuatori inferiori 24 ed analogamente, mezzi a cornice superiori 25, circondanti un punzone 26, sono accoppiati a rispettivi mezzi attuatori superiori 27. Dai mezzi a cornice superiori 25 spiccano verso i mezzi a cornice inferiori 16 dei mezzi distanziatori 28 aventi un'altezza circa corrispondente allo spessore della zona 17 di tappeto 2.
Come evidenziato in Figura 3, i mezzi distanziatori 28 possono essere perifericamente conformati in modo da definire una camera 32 chiusa sviluppantesi intorno alla matrice 15 ed al punzone 26 in modo da consentire l'aspirazione forzata delle polveri della zona di strato 17 estranea alla formatura della piastrella 1. All'estremità prossimale 11 sono supportati mezzi spintori 29 che, come evidenziato in Figura 4, nell'avanzamento dell'estremità prossimale all'interno dei mezzi pressatori 8, spingono dalla parte opposta verso l'uscita una piastrella 1 formata nel ciclo di pressatura precedente, quando si trovino nella rispettiva posizione abbassata, nella quale essi fungono vantaggiosamente anche - con la loro faccia inclinata 31 - da elemento otturatore della parte più avanzata del tappeto 2.
I mezzi spintori 29 sono anche spostabili in una posizione non operativa sollevata dal piano di distribuzione 14, come evidenziato nella Figura 1, per consentire al tappeto 2 di scendere dal nastro 3 nel caricamento della matrice 15.
Con riferimento alle Figure da 1 a 4, il funzionamento avviene nel modo qui indicato.
1) Con i mezzi pressatori 8 in posizione di apertura, l'estremità prossimale 11 viene introdotta tra il punzone 26 e la matrice 15 mentre la distanza tra l'estremità prossimale 11 e l'estremità esterna 10 aumenta progressivamente, l'asse di rotazione del rullo 9 essendo mantenuto in posizione fissa nello spazio ed il nastro essendo mantenuto stazionario rispetto al mezzo di avvolgimento 12: ciò può essere ottenuto prevedendo dei mezzi di bloccaggio del nastro 3 in corrispondenza del rullo tenditore 23. In alternativa, i mezzi di bloccaggio possono agire sul rullo 9 come indicato con 48 nelle Figure 1, 3 e 4. Pertanto quando il ramo attivo del nastro 3 avanza verso 1 mezzi pressatori 8 il rullo avvolgitore 23 sale secondo la direzione indicata con F3 in Figura 4.
2) Viene quindi invertito il verso del moto dell'estremità prossimale 11 che inizia a procedere nel verso indicato dalla freccia FI mentre la zona 17 di strato 2 viene deposta sul piano di distribuzione 14. Per favorire la discesa delle polveri dello strato 2 dal nastro, evitando rimescolamenti delle polveri, sono vantaggiosamente previsti mezzi a scivolo 33 fungenti da raccordo tra la sommità del nastro 4 ed il piano di distribuzione 14. In questa fase, rappresentata in Figura 1, l'asse del rullo esterno 9 è ancora in posizione fissa nello spazio, il ramo attivo del nastro 3 non trasla, mentre il ramo non attivo viene progressivamente avvolto sul mezzo di avvolgimento 12 facendo progressivamente scendere il rullo tenditore 23 nel verso indicato dalla freccia F2.
3) Terminata la distribuzione della zona di strato 17, sia l'estremità prossimale 11 che l'estremità esterna 10 vengono allontanate simultaneamente dai mezzi pressatori 8, mantenendo sostanzialmente costante il rispettivo interasse, in modo da vantaggiosamente evitare che venga ulteriormente versato materiale dello strato 2 anche al di fuori del piano di distribuzione 14. In questa fase, anche le tramogge 4, 6 devono arretrare insieme con il nastro 3 e rulli ad esso connessi, in modo da evitare accumuli, o carenze di polveri nello strato stesso e da garantire che la densità dello strato rimanga sostanzialmente costante. Poiché il nastro 3 non deve ruotare in questa fase, rispetto ai mezzi avvolgitori 12, sono previsti ulteriori mezzi di bloccaggio agenti sul nastro stesso, in particolare vantaggiosamente ottenuti facendo agire i mezzi spintori 29 come una pinza che serra il nastro 3 sui mezzi avvolgitori 12.
4) I mezzi pressatori possono chiudersi sulla zona 17 dello strato 2, come illustrato in Figura 2, dapprima avvicinando il punzone 26 ed i mezzi a cornice superiori 25 sulla parte stessa, in seguito facendo scendere i mezzi a cornice superiori 25 ed i mezzi a cornice inferiori 16 al di sotto del piano di distribuzione 14 per poi pressare la piastrella facendo compiere al punzone 26 una corsa di pressatura.
5) Al termine della pressatura i mezzi pressatori vengono riportati in posizione iniziale per definire un piano di distribuzione 14, le estremità 10 e 11 vengono posizionate nelle rispettive posizioni iniziali ed il ciclo riprende come da precedente punto 1) -Come illustrato nelle Figure da 5 a 8, la matrice 15 ed i rispettivi mezzi a cornice 16 sono entrambi fissi e potrebbero essere costituiti in corpo unico. Tuttavia, dato che la faccia della matrice 15 rivolta verso la zona di strato 17 è generalmente dotata risalti o impressioni definenti la marca della piastrella 1, è vantaggioso, anche in questa versione, se la matrice è separata dai rispettivi mezzi a cornice.
I mezzi a cornice superiori 25 sono dotati di un bordo 34 rastremato verso lo strato 2 in modo da definire su di esso, quando il punzone 26 scende verso le polveri da pressare, la zona di strato 17 da assoggettare alla pressatura.
Si osserva che i mezzi distanziatori 28 possono anche non definire una camera 32, ma essere semplicemente formati da corpi isolati distribuiti lungo i lati dei mezzi a cornice superiori 25 in modo sostanzialmente uniforme per evitare indesiderate flessioni determinate da spinte esercitate per l'azione sulle polveri durante la pressatura, come evidenziato in Figura 6. Nella pressatura, dopo aver effettuato il caricamento delle polveri, secondo modalità analoghe a quelle evidenziate nei precedenti punti 1), 2) e 3), vengono avvicinati i mezzi pressatori 8 facendo scendere il punzone 26 ed i rispettivi mezzi a cornice 25, 34 verso il piano di distribuzione 14 fino a quando il bordo rastremato 34 appoggia sul piano di distribuzione 14 isolando così la zona 17 di strato 2 da pressare. Viene quindi ulteriormente abbassato il punzone 26 per compattare la zona 17 di strato ad ottenere la piastrella 1. Successivamente i mezzi pressatori 8 vengono aperti e, quando l'estremità prossimale del nastro 3 viene azionata ad entrare tra i mezzi pressatori 8, i mezzi spintori 29 raschiano il piano di distribuzione 14 pulendolo dal materiale non pressato prima di depositarvi le polveri da pressare nella corsa successiva.
Nelle Figure da 9 a 11 è mostrata una versione d'impianto particolarmente adatta per la pressatura di piastrelle che presentino uno strato 7 decoratore, continuo od anche interrotto, a diretto contatto con il piano di distribuzione 14 ed uno strato 5 di maggiore spessore ad esso sovrapposto. Tali piastrelle sono dunque formate con la faccia in vista rivolta verso il basso: ciò si verifica in particolare quando lo strato 7 è disuniforme, risultando ad esempio formato da zone 7a aventi distribuzione qualsiasi anche irregolare, con spessori che possono essere fortemente disomogenei, il che può conferire pregiati effetti estetici, particolarmente quando lo strato decoratore 7 sia formato da materiale traslucido.
In questa versione, sono previsti solo i mezzi pressatori inferiori 16, il punzone 26 essendo perifericamente libero.
Nella pressatura, quando sia stato effettuato il caricamento secondo i precedenti punti da 1) a 3), il punzone 26 viene fatto scendere in accostamento sulla zona 17 di polveri ed i mezzi a cornice inferiori 16 vengono sollevati tramite i rispettivi mezzi di azionamento 21 in modo da ricoprire il bordo inferiore del punzone 26 per isolare perifericamente la zona 17 ed impedire fughe laterali di polveri nella pressatura. Nella salita dei mezzi a cornice 16 viene anche separata la zona 17 di strato 2 esercitando un'azione di taglio sullo strato stesso.
Al termine del sollevamento dei mezzi a cornice inferiori 16, il punzone 26 viene ulteriormente abbassato per effettuare la pressatura della zona 17 di strato 2 ed ottenere la piastrella 1 pressata.
Nelle Figura 12 e 13 è illustrata un'ulteriore variante nella quale il corpo di matrice 15 non è inizialmente in posizione fissa in appoggio sul pavimento, ma in una posizione sollevata rispetto ad esso ed i mezzi a cornice inferiori 16 sono supportati da elementi di supporto e fissaggio 35 in una posizione fissa rispetto al pavimento.
Così, a caricamento avvenuto secondo le modalità di cui ai precedenti punti da 1)‘a 3), quando viene accostato il punzone 26 alla zona 17 di strato 2, punzone 26 e matrice 15 possono scendere entrambi simultaneamente verso il basso, mentre i mezzi a cornice inferiori 16 rimangono fermi sugli elementi di fissaggio 35. La discesa del punzone 26 e della matrice 15 termina quando il punzone sia sceso sotto il bordo superiore dei mezzi a cornice inferiori 16 per isolare la zona di strato 17. La matrice 15 giunge quindi a battuta sul pavimento, arrestando così la sua discesa verso il basso, mentre il punzone 26, continuando a scendere, effettua la pressatura della piastrella 1.
Nella Figura 14 è illustrato un dispositivo per distribuire le polveri 5 e 7 sul nastro 3 a formare lo strato 2, comprendente una tramoggia 36 dotata di un setto 37 che la divide in due parti non comunicanti, una delle quali contenente le polveri 5, l'altra le polveri 7. La tramoggia 36 presenta una parete posteriore 38, rivolta a monte rispetto alla direzione F4 di avanzamento del nastro 3, che, analogamente ad una coppia di pareti laterali non raffigurate, sfiora la superficie del nastro stesso, in modo da evitare fuoriuscite di polveri, ed una parete anteriore 39, contrapposta alla parete posteriore 38, che termina ad una distanza predeterminata dalla superficie del nastro 3 in modo da definire lo spessore dello strato 2. Anteriormente alla parete anteriore 39 è situato un elemento raschiatore 40 atto a livellare la superficie superiore dello strato 2. Il setto divisorio 37 può essere suddiviso in una pluralità di elementi indipendenti 41, affondati nella massa di polveri 5, 7 contenute nelle distinte sezioni della tramoggia 36 e mobili rispetto al nastro 3 in modo che le rispettive estremità di detti elementi 41 si possano trovare anche a distanze diverse dal nastro stesso, in modo da generare un profilo 42 corrugato, o comunque ondulato, nell'interfaccia di separazione degli strati di polveri 5 e 7. Gli elementi 41 del setto 37 possono essere verticalmente registrabili, o anche essere dotati di un moto alternativo in direzione verticale per variare la conformazione dell'interfaccia 42 con lo scorrere del tempo.
Nella Figura 15 è evidenziato come il setto 36 possa essere formato da una coppia di spioventi fissi 43, tra loro disgiunti, divergenti verso il nastro 3 per alloggiare un elemento perturbatore rotante 44 tale da alterare la distribuzione dello strato 5 perturbandola, in modo da creare un'alterazione della zona di interfaccia 42. L'elemento perturbatore 44 è vantaggiosamente munito di palette 45 aventi sviluppo radiale costante, o anche variabile, lungo un rispettivo asse 46 di rotazione. La distribuzione delle palette 45 lungo l'asse 46 può definire un andamento elicoidale, per evitare brusche variazioni dell'azione delle palette 45.
Ciascuna sezione distinta della tramoggia 36, particolarmente quella relativa allo strato 7 di sostanze decoratrici, può essere alimentata da una pluralità di condotti 47 di alimentazione delle polveri, o degli smalti, per l'ottenimento di effetti decoratori anche policromi.
I dispositivi di cui alle Figure 14 e 15 consentono di ottenere almeno due strati 5, 7 presentanti spessore complessivo e densità sostanzialmente uniformi ma composizione delle rispettive polveri anche fortemente variabile nello spessore.
I dispositivi illustrati potranno essere anche impiegati separatamente, cioè in contesti diversi da quello precedentemente descritto, senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione.

Claims (25)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la formatura di polveri ceramiche, comprendente la formazione di uno strato (2) di polveri su mezzi distributori a nastro (3), la distribuzione di detto strato tra mezzi pressatori (8) e la compattazione di dette polveri tramite detti mezzi pressatori (8), caratterizzato da ciò, che, prima di detta compattazione, detti mezzi a nastro (3) vengono estratti da detti mezzi pressatori (8) in modo da non interferire con essi durante la compattazione.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, nel quale detta distribuzione ricopre almeno mezzi pressatori inferiori (15) quando questi ultimi sono sostanzialmente allineati a detto piano di distribuzione (14).
  3. 3. Metodo secondo le rivendicazioni 1 e 2, nel quale detta compattazione avviene dopo che sia avvenuto uno spostamento in verticale tra mezzi a cornice inferiori (16) avvolgenti detti mezzi pressatori inferiori (15) ed i mezzi pressatori inferiori (15).
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, nel quale detta compattazione avviene dopo che sia avvenuto uno spostamento in verticale tra mezzi a cornice superiori (26) avvolgenti mezzi pressatori superiori (25) ed i mezzi pressatori superiori (25).
  5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 4, nel quale detto spostamento include uno spostamento verso il basso di detti mezzi a cornice superiori (25).
  6. 6. Metodo secondo le rivendicazioni 4 e 5, nel quale lo spostamento dei mezzi a cornice inferiori (16) e superiori (25) avviene contemporaneamente a partire da quando entrambi i mezzi a cornice (16 e 25) sono a contatto con lo strato (2, 17) di polveri.
  7. 7. Metodo secondo una delle rivendicazioni da 3 a 6, nel quale lo spostamento dei mezzi a cornice inferiori (16) e/o dei mezzi a cornice superiori (25) è tale da separare dallo strato (2, 17) di polveri una porzione (17) dalla quale deve essere ottenuta una piastrella (1)-
  8. 8. Metodo secondo la rivendicazione 1, nel quale detta distribuzione avviene facendo arretrare l'estremità più avanzata di detti mezzi a nastro (3) da detti mezzi pressatori (8).
  9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8, nel quale, mentre viene fatta arretrare detta estremità, il ramo superiore attivo di detti mezzi a nastro (3) viene mantenuto fermo.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 1, nel quale tra i mezzi (4, 6) per la formazione dello strato (2) ed il ramo superiore attivo dei mezzi a nastro (3) viene mantenuta una velocità relativa sostanzialmente costante.
  11. 11. Impianto per la formatura di polveri ceramiche, comprendente mezzi pressatori (8) per pressare uno strato (2) di polveri interposto tra mezzi pressatori inferiori (15) e superiori (26) contrapposti, mezzi distributori (3) per distribuire detto strato di polveri su un piano di distribuzione (14) di detti mezzi pressori, detti mezzi distributori comprendendo mezzi a nastro (3) sui quali è inizialmente supportato detto strato (2) ed accoppiati a rispettivi mezzi di azionamento (12), caratterizzato da ciò, che i mezzi a nastro (3) sono mobili tra una posizione interna a detti mezzi pressatori (8) nella quale i mezzi a nastro (3) possono scaricare lo strato (2) su detto piano di distribuzione (14) ed una posizione esterna a detti mezzi pressatori (8) nella quale detti mezzi a nastro (3) non interferiscono con i mezzi pressatori (8).
  12. 12. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale detti mezzi pressatori inferiori (15) sono circondati da mezzi a cornice inferiori (16).
  13. 13. Impianto secondo al rivendicazione 11, nel quale detti mezzi pressatori superiori (26) sono circondati da mezzi a cornice superiori (25).
  14. 14. Impianto secondo una delle rivendicazioni 12, o 13, nel quale detti mezzi a cornice (16, 25) sono accoppiati a rispettivi mezzi di azionamento (21, 27) in verticale.
  15. 15. Impianto secondo la rivendicazione 13, nel quale detti mezzi a cornice superiore (25) sono dotati di un bordo (34) assottigliato verso i mezzi pressatori inferiori (15).
  16. 16. Impianto secondo le rivendicazioni 11 e 13, nel quale tra detto piano di distribuzione (14) e detti mezzi a cornice superiori (25) sono interposti mezzi distanziatori (28).
  17. 17. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale detti mezzi di azionamento sono formati da mezzi di avvolgimento (12) sui quali è avvolta l'estremità di detti mezzi a nastro (3) rivolta verso i mezzi pressatori (8), detti mezzi di avvolgimento (12) essendo associati a mezzi a cursore (13) mobile rispetto a detti mezzi pressatori (8).
  18. 18. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale detti mezzi a nastro (3) presentano un ramo inferiore neutro (20) avvolto su mezzi tenditori (21, 22, 23).
  19. 19. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale detti mezzi a nastro (3) sono associati a mezzi di azionamento alternativi agenti in una direzione (FI) orizzontale.
  20. 20. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale su detti mezzi a nastro (3) sono disposti mezzi (4, 6) per la formazione di detto strato (2) accoppiati a mezzi di azionamento lungo il nastro stesso tali da mantenere una velocità relativa sostanzialmente costante tra detto ramo attivo e detto strato (2).
  21. 21. Impianto secondo la rivendicazione 20, nel quale detti mezzi per la formazione di detto strato (2) comprendono una tramoggia (36) suddivisa in parti indipendenti tramite mezzi separatori (37, 43).
  22. 22. Impianto secondo la rivendicazione 21, nel quale detti mezzi separatori (37) comprendono mezzi a lamina (41) verticalmente mobili.
  23. 23. Impianto secondo la rivendicazione 21, nel quale inferiormente a detti mezzi a lamina (41, 43) sono previsti mezzi perturbatori (44) della superficie superiore dello strato di polveri (5) più a monte.
  24. 24. Impianto secondo la rivendicazione 23, nel quale detti mezzi perturbatori (44) comprendono una pluralità di palette (45) spiccanti da un albero (46) rotante e posizionabile in altezza.
  25. 25. Impianto secondo la rivendicazione 11, nel quale su detti mezzi a nastro (3) agiscono rispettivi mezzi di bloccaggio (48, 29).
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