ITMN20100023A1 - Sistema di concia per pelli scamosciate. - Google Patents

Sistema di concia per pelli scamosciate. Download PDF

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Vieri Favilli
Florio Malvolti
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    • C14SKINS; HIDES; PELTS; LEATHER
    • C14CCHEMICAL TREATMENT OF HIDES, SKINS OR LEATHER, e.g. TANNING, IMPREGNATING, FINISHING; APPARATUS THEREFOR; COMPOSITIONS FOR TANNING
    • C14C3/00Tanning; Compositions for tanning
    • C14C3/02Chemical tanning
    • C14C3/08Chemical tanning by organic agents
    • C14C3/10Vegetable tanning
    • C14C3/12Vegetable tanning using purified or modified vegetable tanning agents

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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
“ SISTEMA DI CONCIA PER PELLI SCAMOSCIATE”.
La presente invenzione si riferisce ad un sistema di concia per pelli scamosciate, particolarmente indicato per ottenere pellami molto morbidi, elastici e non stressati per realizzare tomaie di calzature.
Come è noto, il processo produttivo conciario è composto da una serie di lavorazioni chimiche e meccaniche la cui natura e sequenza possono variare molto in funzione del tipo di pelle lavorata e dell'articolo finale che si deve produrre. Nel processo della concia delle pelli si possono distinguere tre grandi fasi: riviera, concia e rifinizione. Per ogni fase si riportano di seguito molto sommariamente le principali lavorazioni che vengono effettuate.
La prima fase è quella di riviera che comprende tutti quei trattamenti che precedono la concia vera e propria e che hanno la funzione di predisporre la pelle nelle condizioni opportune per ricevere le sostanze concianti. Le operazioni di riviera sono molteplici e comprendono trattamenti di tipo meccanico, chimico e fisico.
Rinverdimento: è effettuato sulle pelli grezze arrivate in conceria, per asportare la sporcizia presente in superficie, le albumine e le globuline solubili, unitamente al sale (NaCl) con cui le pelli sono state conservate e per riportare la pelle all'originale grado di umidità e rigonfiamento. L'operazione consiste nel lavare le pelli con molta acqua, cambiando il bagno a intervalli regolari per eliminare i microrganismi ed il sale che la pelle rilascia. Di solito si aggiungono sostanze agevolanti che facilitano la penetrazione dell'acqua nella pelle (elettroliti, tensioattivi, enzimi proteolitici) e sostanze antibatteriche, per limitare l'insorgere di fenomeni putrefattivi sulle pelli.
Calcinazione/Depilazione : è la fase in cui si ha la distruzione chimica dell'epidermide e dello strato adiposo sottocutaneo e in cui inizia l'idrolisi regolata del derma. Si ottiene la depilazione, l'apertura delle fibre di collagene e la parziale saponificazione dei grassi.
Scarnatura : consiste nell'asportazione dello strato sottocutaneo del derma, mediante una apposita macchina, detta "scarnatrice". Il derma costituisce la parte della pelle che poi verrà trasformata in prodotto finito (pelli finite o cuoio da suola).
Rifilatura e spaccatura : con queste operazioni meccaniche si rifila il bordo della pelle, tagliando le parti superflue (operazione eseguita manualmente o con macchine rifilatrici) e poi si seziona lo spessore in due parti, da una parte il fiore (la parte più pregiata) e dall'altra la crosta, non sempre utilizzabile. La spaccatura viene fatta con un’ apposita macchina "spaccatrice".
Decalcinazione/Macerazione : si elimina il depilante alcalino utilizzato nel bagno di calcinaio, si riduce il gonfiamento, si aumenta il rilassamento del collagene e si completa la pulizia della pelle dai resti di epidermide, peli e grassi che non siano stati ancora eliminati. In seguito, si aggiungono enzimi pancreatici in miscela con sali di ammonio e un supporto inerte, con lo scopo di macerare le sostanze organiche che si sono riversate nel bagno. Decalcinazione e macerazione vengono eseguite nello stesso bagno. In questa fase è importante eliminare totalmente le sostanze usate come depilanti nel calcinaio e che si trovano assorbite sulle pelli trattate.
Sgrassaggio : è un'operazione facoltativa, eseguita solo su pelli molto grasse (quali le pelli suine) allo scopo di eliminare le sostanze grasse naturali dagli strati superficiali. Si riesce a sgrassare le pelli mediante l'aggiunta di emulsionanti in fase acquosa (spesso abbinati ad un solvente organico) o l'utilizzo di solventi organici clorurati.
La seconda fase è quella di concia che è un insieme di operazioni chimiche e meccaniche che servono per rendere la pelle imputrescibile e resistente all'attacco di svariate sostanze chimiche.
Piclaggio: è la fase preliminare per la concia e consiste nell'eliminazione degli ultimi residui di calce e favorire la successiva penetrazione nel derma dell'agente conciante. A questo punto la pelle è pronta a ricevere il conciante.
Concia al cromo: la concia vera e propria consiste nella impregnazione della pelle con sostanze chimiche che si fissano irreversibilmente alle fibre di collagene e ne impediscono la putrefazione, senza alterarne la morbidezza, la flessibilità e la struttura fibrosa originaria. Nella concia al cromo si utilizza come agente conciante il solfato basico di Cromo: la reticolazione del collagene del derma avviene grazie al Cromo che lega a sé i gruppi carbossilici di diverse catene peptidiche con legami coordinativi di grande stabilità. Infine si scarica il bagno e le pelli vengono stese su cavalletti per due giorni, in modo da far consolidare la reticolazione dei sali di cromo.
Con questo metodo le pelli vengono preparate già decalcinate ed eventualmente leggermente macerate, la concia si effettua in bottale e sono sufficienti circa 48-72 ore, la penetrazione è molto favorita dalla rotazione dei bottali ed, a volte, anche riscaldando leggermente il bottale. Il cromo risulta particolarmente aggressivo dato che è in grado di aprire i pori della pelle in una sola nottata e le fibre della pelle ne rimangono particolarmente stressate e sovente logorate.
A questo punto segue la fase di rifinizione il cui scopo è quello di migliorare l'aspetto del pellame, conferendogli le caratteristiche desiderate. Le operazioni di rifinitura sono di seguito illustrate.
Pressatura e rasatura : con la pressa rotativa a feltri si spreme l'eccesso di acqua e si uniforma lo spessore della pelle. Se le pelli non sono ancora state "spaccate", si effettua anche la spaccatura in conciato.
Smerigliatura : si rende uniforme la superficie del cuoio, facendo passare la pelle su due cilindri di cui uno presenta una superficie abrasiva. Deve seguire necessariamente una fase di spolveratura, per rimuovere le polveri generate dalla smerigliatura. Questa operazione, che consiste nel sollevare la polvere mediante una lama di aria generata da una testa di spazzolatura e nel captarla successivamente con un sistema di aspirazione, si può effettuare in vari momenti del ciclo di concia.
Neutralizzazione : occorre innalzare il pH per permettere la successiva tintura.
Riconcia : è un ulteriore trattamento con concianti, per dare pienezza ai cuoi e migliorare la qualità del prodotto finale. Non è necessaria, ma solitamente si effettua per ottenere cuoi speciali.
Tintura : è il processo di applicazione delle sostanze coloranti sulla pelle, allo scopo di migliorarne l'aspetto e aumentarne il pregio. Il colorante viene pesato e sciolto in acqua calda e quindi addizionato al bagno. Esistono macchine automatiche che lavorano a ciclo chiuso, riducendo così al minimo il contatto degli addetti con le sostanze coloranti e le relative perdite.
Ingrasso : ha lo scopo di impartire ai cuoi svariate caratteristiche, tra cui la morbidezza, lubrificando le fibre e impedendo che esse si saldino insieme. Si impiegano oli e grassi di origine animale, vegetale o sintetica, in emulsione acquosa con l'ausilio di tensioattivi. E' una fase essenziale qualora si vogliano ottenere pelli impermeabili.
Asciugatura : per asciugare le pelli dall'eccesso di acqua esistono varie tecniche. Tra queste, vi è l'essiccamento per sospensione o appenditura, che consiste nello spremere le pelli con apposite macchine e appenderle poi in essiccatoi ad aria calda. Un'altra tecnica è quella del "pasting" : si incollano le pelli su delle lastre di materiale vario e si fanno asciugare in essiccatoi continui a galleria. L'essiccamento può anche essere condotto mediante riscaldamento di piastre di acciaio su cui le pelli sono state preventivamente incollate (essiccamento alla termoplacca o secoterm). All'azione del calore generato dalle lastre riscaldate si può aggiungere quella di una depressione più o meno elevata, prodotta da una pompa a vuoto (essiccamento sotto vuoto).
Palissonatura e folonaggio : servono per rendere la pelle morbida e soffice in tutti i suoi punti. Le pelli vengono sottoposte ad una serie di stiramenti e sollecitazioni piuttosto violente, affinché le fibre indurite si ridistendano e conferiscano alla pelle un tatto morbido. Per la palissonatura si adopera un'apposita macchina, che produce molto rumore e notevoli vibrazioni; nel folonaggio, le pelli vengono fatte ruotare in bottale con o senza acqua oppure segatura.
Rifinizione : consiste nella applicazione sulla superficie delle pelli di sostanze chimiche di varia natura, che, dopo essiccamento, formano un film dalle caratteristiche desiderate di solidità, elasticità e trasparenza. La rifinizione (detta comunemente anche "verniciatura") è costituita da 3 strati: il fondo, la copertura, il lucido. Nelle sostanze applicate, dette "paste pigmento", si trovano pigmenti di tipo organico o inorganico leganti di varia natura che tengono il pigmento in sospensione (caseina, nitrocellulosa, resine sintetiche), e sostanze ausiliari (lucidi, plastificanti, coloranti, addensanti, reticolanti, solventi e diluenti). Le tecniche adottate per l'applicazione delle miscele coprenti sono la rifinitura a spruzzo, a tampone e a velo.
La verniciatura è seguita poi dall'asciugatura in un tunnel di essiccamento e dalla pressatura a caldo che permette al film steso di ancorarsi alla pelle.
La procedura di concia con le tecniche attualmente utilizzate comporta diversi inconvenienti.
Il problema fondamentale deriva dall’impiego del cromo che è una sostanza chimica che è molto inquinante e di difficile smaltimento. Infatti, ad esempio, le scarpe realizzate con pellami trattati col cromo sono inquinanti e non è possibile smaltirle in quanto non bruciano. Un altro problema rilevato è dovuto al fatto che si è riscontrata l’insorgenza di fenomeni allergici in utilizzatori che indossano calzature con pelli conciate col cromo.
Un altro inconveniente derivato dalle operazioni di concia è l ’elevato consumo idrico che la lavorazione della pelle richiede tanto nella fase di riviera, quanto nella fase di concia e le acque di risulta che devono essere scaricate sono fortemente inquinate e ricche di sostanze solide disciolte e sospese. L'inquinamento prodotto è di natura organica ed inorganica, dovuto sia a sostanze rimosse dalle pelli grezze, sia agli additivi chimici usati come il cromo. Le sostanze inquinanti presenti nelle acque di scarico sono difficili da abbattere e i sistemi di depurazione impiegati sono molto costosi.
In aggiunta, molti dei residui prodotti dalle concerie possono essere oggetto di riutilizzo come, ad esempio, i ritagli di pelle, che sono materia prima per la produzione di gelatine e collanti, il carniccio può essere impiegato per mangimi animali in zootecnia, ecc. mentre tutto ciò che è stato trattato con cromo deve essere smaltito in discarica.
Un altro inconveniente relativo alle sostanze di risulta della lavorazione della pelle è relativo ai fanghi di depurazione. Essi presentano un elevato contenuto di acqua, di sostanza organica, di sali, di solfuri e di cromo. Questi fanghi sono classificati come rifiuti speciali .
La sostanza organica presente, soprattutto di natura proteica, stabilizza i metalli pesanti, quali il cromo: la frazione inorganica risulta così quasi inerte. Di conseguenza, i terreni possono risultare contaminati da cromo, che si fissa nel terreno, ma è poco assorbito dalle piante.
Il cromo è poco solubile anche a pH acido e, dunque, i fanghi non hanno problemi per la disposizione in discarica o direttamente sul terreno. Bisogna poi sottolineare che il Cromo in particolare il cromo esavalente è mutageno, teratogeno e induce tumore ai polmoni: esso deve risultare sempre assente nelle acque di scarico.
Scopo della presente invenzione è sostanzialmente quello di risolvere i problemi della tecnica nota superando le sopra descritte difficoltà mediante un sistema di concia per pelli scamosciate che permetta di ottenere una pelle interamente naturale e biodegradabile.
Un secondo scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di concia per pelli scamosciate che permette di non aggredire violentemente le fibre della pelle ottenendo un prodotto più morbido e molto più elastico.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di concia per pelli scamosciate in grado di offrire un prodotto con caratteristiche migliori rispetto a quello trattato con il cromo.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di concia per pelli scamosciate che utilizzi unicamente sostanze naturali che non inquinano e non aggrediscono l’ ambiente e risultano di agevole smaltimento.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un sistema di concia per pelli scamosciate che permetta di ridurre molte delle problematiche ambientali legate all’intero ciclo di produzione della pelle, ovvero: nella fase di produzione avere una decisa riduzione delle emissioni inquinanti nelle fasi di vita utile dell'oggetto garantire una maggiore morbidezza ed elasticità del pellame ottenuto, una migliorata resistenza all ’usura ed alla fine della vita utile, nella fase di dismissione e smaltimento, garantire la quasi totale riciclabilità e/o una facile distruzione e smaltimento.
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un sistema di concia per pelli scamosciate di semplice realizzazione e di buona funzionalità.
Questi scopi ed altri ancora, che meglio appariranno nel corso della presente descrizione, vengono raggiunti da un sistema di concia per pelli scamosciate, come di seguito descritto e rivendicato.
Il sistema di concia per pelli scamosciate in oggetto prevede una prima serie di operazioni a cui viene sottoposta la pelle grezza e servono a prepararla alla concia vera e propria. Tali operazioni, dette di rinverdimento, permettono di riportare la pelle nelle condizioni in cui si trovava appena scuoiata, asportandone il sale usato nella conservazione, detergendola dalla sporcizia e facendole assorbire l'acqua persa a seguito del trattamento di conservazione.
Poi vengono effettuati il calcinaio e la depilazione che sono condotti contemporaneamente. Con la depilazione vengono eliminati il pelo e l'epidermide. Con il calcinaio il tessuto dermico viene allentato e rilassato al fine di aumentarne la reattività e la capacità di assorbimento dei prodotti concianti ed inoltre una parte dello strato adiposo sottocutaneo viene eliminato per parziale saponificazione.
La pelle viene risciacquata, si eliminano tutti i residui di calce usati nel processo di depilazione, riportandola allo stato naturale.
A questo punto terminate le operazioni preliminari di preparazione della pelle può iniziare la sequenza di operazioni relative alla concia vera e propria.
Nella procedura di concia si ha una fase preliminare in cui viene completata la decalcinazione che permette di portare la pelle ad un valore di pH (intorno a 5,2) adatto per la successiva fase di concia.
La concia si effettua spostando le pelli in vasche preparate con estratti tannici vegetali a concentrazione crescente.
La pelle viene sottoposta ad una serie di passaggi in vasche successive dove man mano si aumenta la gradazione di acidità data dalla quantità di tannino per permettere alle fibre della pelle di assorbire gradatamente il tannino stesso. Questa serie di passaggi eseguito in undici vasche dura dai 25 giorni ad un mese.
Nella fase di concia si formano legami trasversali stabili tra le catene polipeptidiche del collagene con un conseguente consolidamento che preserva la sostanza dermica dai processi di degradazione e conferisce alla pelle conciata resistenza meccanica, resistenza all ’umidità, alla temperatura e agli agenti chimici.
Maggiormente in dettaglio, la concia in oggetto prevede l ’impiego di una soluzione composta da tannino liquido che deriva dalla bruciatura delle radici di alberi di castagno e da tannino in polvere che deriva dalla pressatura delle radici del medesimo albero. I vari passaggi in vasca prevedono tempi variabili in funzione dello spessore della pelle, della consistenza della fibra con gradazioni di acidità differenti crescenti nei passaggi successivi. In particolare, il valore del PH presente nelle vasche è contenuto in un range di valori che va da 5,2 a 12- 13.
In aggiunta, il sistema in oggetto prevede una fase di controllo sull’ acidità presente in ciascuna vasca che deve essere rigorosamente mantenuta costante.
Inoltre, le pelli, durante la permanenza in ciascuna vasca, vengono movimentate facendole salire e scendere per permettere un migliore assorbimento del tannino, un ottimale rilassamento delle fibre e per evitare l ’insorgenza di macchie o aloni superficiali.
Ultimati i passaggi nelle vasche e quindi terminata la concia si effettua un’ operazione di pressatura per togliere l’umidità ed il tannino in eccesso. Durante la pressatura le pelli vengono sottoposte a compressione in un sistema di cilindri rotanti: in questo modo vengono parzialmente asciugate e stese, con un aumento della resa superficiale. Le pelli pressate, se non sono già state spaccate o se si tratta di pelli pesanti e spesse, sono sottoposte alla spaccatura che permette di equalizzare e ridurre lo spessore della pelle in tutta la sua estensione. A seguito della spaccatura si ottengono il fiore (strato superficiale della pelle) e la crosta o pelle scamosciata (strato inferiore della pelle).
A questo punto la pelle viene portata a spessore con un procedimento meccanico così da ottenere uno spessore uniforme (fase di rasatura).
Con la rasatura le pelli acquistano uno spessore costante su tutta la superficie; ciò si realizza asportando dal lato carne parte della pelle, facendola passare attraverso una serie di rulli a lame affilate.
A questo punto può essere eseguita una fase di riconcia eseguita in bottale con un singolo passaggio durante il quale la pelle assorbe ulteriore sostanza conciante o riempiente, in modo tale da conferire al prodotto finito il desiderato grado di pienezza, morbidezza, pastosità, resistenza al sudore e altro. Come sostanze riconcianti si usano sempre tannini vegetali.
La pelle è pronta per la tintura che conferisce alla pelle il colore richiesto. Segue l ’operazione di ingrasso che conferisce al pellame le caratteristiche di morbidezza e idrofobicità, migliora inoltre le proprietà meccaniche in genere. Si usano oli e grassi di origine animale o vegetale.
Per queste operazioni la pelle viene messa in bottali che sono dei cilindri in legno che girano dove la pelle viene trattata con grassi animali e per ottenere i colori viene tinta con aniline.
Dopo questo trattamento la pelle viene asciugata all ’aria naturale che permette di ridurre il contenuto di umidità della pelle al valore di equilibrio igroscopico ( 14÷18%).
Poi la pelle subisce la palissonatura che provoca un ammorbidimento della pelle per stiramento così da renderla uniformemente più cedevole. Il sistema di concia in oggetto su pelli scamosciate consente di poter ottenere una tomaia interamente naturale e biodegradabile riuscendo su questo tipo di pelle a trattenere i colori ottenendo una pelle resistente agli agenti chimici ed all’usura a differenza di quanto sinora accadeva dove la pelle scamosciata era conciata solamente mediante sostanze chimiche come il cromo.
Il presente trovato raggiunge così gli scopi proposti.
Infatti, il sistema di concia per pelli scamosciate in oggetto consente di ottenere che le fibre della pelle siano molto meno aggredite e stressate dato che il trattamento di concia avviene molto lentamente a differenza di quanto accade con gli attuali sistemi che utilizzano il cromo ed altri prodotti chimici e che prevedono un trattamento della durata al massimo di due o tre giorni in bottali nei quali la pelle viene aggredita dato che vengono fatti aprire i pori nell’ arco di una notte.
Vantaggiosamente, la pelle trattata con il sistema in oggetto risulta molto morbida, meno ruvida e meno rigida, non è secca ed ossidata rispetto a quella attualmente trattata in bottale col cromo che ha l’ aspetto di un cartone tanto è ruvida, rigida e stressata.
Inoltre, la pelle ottenuta con il sistema di concia secondo la presente invenzione è totalmente naturale dato che viene trattata con sostanze naturali e non chimiche ed è completamente biodegradabile.
In particolare, la pelle scamosciata ottenuta con il sistema in oggetto è traspirante permettendo un confort ottimale e gradevole al piede dell’utilizzatore a differenza della pelle trattata col cromo che non lo è assolutamente.
In aggiunta le calzature prodotte con la pelle scamosciata secondo il presente procedimento non sono inquinanti a differenza di quelle fatte con pellami trattati con il cromo, infatti, la pelle può essere facilmente smaltita sia nei rifiuti naturali essendo biodegradabile sia in inceneritori dato che brucia a differenza di quella trattata col cromo che non brucia e deve essere smaltita fra i rifiuti speciali. In particolare, la pelle ottenuta con il sistema di concia in oggetto non da origine ad allergie a chi indossa le calzature fenomeno evidenziato con scarpe e pellami trattati con il cromo.
In particolare, utilizzando tutte sostanze biodegradabili e naturali, si riducono molte delle problematiche ambientali legate all’intero ciclo di produzione: infatti, si ha una grande attenzione alle sostanze di scarico ed il loro quotidiano monitoraggio permette di tenere sotto controllo le lavorazioni valutando i componenti e le percentuali delle sostanze emesse che permettono di verificare la costanza delle quantità, ad esempio, di tannino utilizzate, ecc.
I costi di produzione risultano più contenuti rispetto a quelli della tecnica nota in quanto vengono evitate tutta una serie di lavorazioni per lo smaltimento del cromo dai residui di lavorazione potendo anche utilizzare i ritagli della pelle, il carniccio, ecc.
Un ulteriore vantaggio riscontrato deriva dal fatto che la pelle scamosciata ottenuta con il presente sistema viene ad avere caratteristiche estetiche e qualitative superiori rendendola un prodotto di pregio a differenza di quella ottenuta con i sistemi noti che impiegano il cromo nella concia. Infatti, la pelle scamosciata non è più possibile considerarla un articolo povero e di scarso pregio come sinora è accaduto.
Come in parte già accennato in precedenza, il sistema di produzione in oggetto consente di ridurre molte delle problematiche ambientali legate all’intero ciclo di vita dell ’oggetto, in quanto nella fase di produzione si ha una riduzione delle emissioni inquinanti con un conseguente risparmio sui costi di produzione, nelle fasi di vita utile dell'oggetto si ottiene pellame con migliorata resistenza all’usura, con una maggiore morbidezza ed elasticità e con un confort superiore per l’utilizzatore ed alla fine della vita utile, nella fase di dismissione e smaltimento, permette la quasi totale riciclabilità o una agevole distruzione.
Non ultimo vantaggio della presente invenzione è che risulta di notevole praticità d’impiego, di semplice realizzazione e buona funzionalità.
Naturalmente, alla presente invenzione possono essere apportate numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell ’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema di concia per pelli scamosciate del tipo comprendente una prima serie di operazioni preliminari, dette di rinverdimento, a cui viene sottoposta la pelle grezza per prepararla alla concia in cui detta pelle viene riportata nelle condizioni in cui si trovava appena scuoiata, viene tolto il sale usato per conservarla, viene detersa dalla sporcizia e le viene fatta assorbire acqua persa a seguito del trattamento di conservazione a cui segue una fase in cui il tessuto dermico viene allentato e rilassato al fine di aumentarne la reattività e la capacità di assorbimento dei prodotti concianti ed una parte dello strato adiposo sottocutaneo viene eliminato e contemporaneamente vengono eliminati il pelo e l'epidermide, infine la pelle viene risciacquata per eliminare tutti i residui di calce utilizzata nella depilazione, caratterizzato dal fatto di comprendere: - una prima fase in cui si porta la pelle ad un valore di PH, circa 5,2, adeguato per la successiva fase di concia, - una fase di concia in cui le pelli vengono immerse in una sequenza di vasche preparate con estratti tannici vegetali a concentrazione crescente aumentando la gradazione di acidità da circa 5,2 a 12- 13, per permettere alle fibre di assorbire gradatamente il tannino stesso, - una fase di pressatura per togliere l’umidità ed il tannino in eccesso, - una fase di rasatura in cui la pelle viene portata a spessore costante mediante un procedimento meccanico, - una fase di tintura in cui si conferisce alla pelle il colore voluto mediante colori all’ anilina, - una fase di ingrassaggio in cui la pelle viene trattata con grassi animali per conferire morbidezza ed idrofobicità e migliorare le proprietà meccaniche, - una fase di asciugatura all’ aria naturale in cui la pelle arriva ad avere un contenuto di umidità del 14- 18%, - una fase di palissonatura che provoca un ammorbidimento della pelle per stiramento così da renderla uniformemente più cedevole.
  2. 2) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che nella fase di concia la serie di passaggi avviene in undici vasche e dura dai 25 giorni ad un mese.
  3. 3) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 e 2, caratterizzato dal fatto che nella fase di concia la serie di passaggi prevede per ciascun passaggio un tempo variabile che è in funzione dello spessore della pelle e della consistenza della fibra.
  4. 4) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che nella fase di concia la serie di passaggi le pelli vengono movimentate facendole salire e scendere per permettere un migliore assorbimento del tannino, un ottimale rilassamento delle fibre e per evitare l’insorgenza di macchie o aloni superficiali.
  5. 5) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che prevede una fase di controllo sull ’acidità presente in ciascuna vasca che deve essere rigorosamente mantenuta costante.
  6. 6) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che nella fase di concia si formano legami trasversali stabili tra le catene polipeptidiche del collagene con un conseguente consolidamento che preserva la sostanza dermica dai processi di degradazione e conferisce alla pelle conciata resistenza meccanica, resistenza all’umidità, alla temperatura e agli agenti chimici.
  7. 7) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che nella fase di concia è previsto l’impiego di una soluzione composta da tannino liquido che deriva dalla bruciatura delle radici di alberi di castagno e da tannino in polvere che deriva dalla pressatura delle radici del medesimo albero.
  8. 8) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto di comprendere una eventuale fase di riconcia in cui viene impiegata come sostanza conciante tannino vegetale e viene eseguita in bottale con un singolo passaggio durante il quale la pelle assorbe ulteriore sostanza conciante o riempiente per conferire al prodotto finito il desiderato grado di pienezza, morbidezza, pastosità, resistenza al sudore e altro.
  9. 9) Sistema di concia per pelli scamosciate secondo la rivendicazione 1 , caratterizzato dal fatto che la pelle ottenuta è interamente naturale e biodegradabile.
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