ITBO20090541A1 - Macchina per il confezionamento di prodotti in vassoi rigidi o semirigidi, chiusi superiormente a tenuta con un film termoplastico, particolarmente per produrre confezioni in atmosfera modificata. - Google Patents

Macchina per il confezionamento di prodotti in vassoi rigidi o semirigidi, chiusi superiormente a tenuta con un film termoplastico, particolarmente per produrre confezioni in atmosfera modificata. Download PDF

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ITBO20090541A1
ITBO20090541A1 IT000541A ITBO20090541A ITBO20090541A1 IT BO20090541 A1 ITBO20090541 A1 IT BO20090541A1 IT 000541 A IT000541 A IT 000541A IT BO20090541 A ITBO20090541 A IT BO20090541A IT BO20090541 A1 ITBO20090541 A1 IT BO20090541A1
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IT
Italy
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trays
station
axis
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combs
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Massimiliano Vaccari
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Gruppo Fabbri S P A
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    • B65G25/02Conveyors comprising a cyclically-moving, e.g. reciprocating, carrier or impeller which is disengaged from the load during the return part of its movement the carrier or impeller having different forward and return paths of movement, e.g. walking beam conveyors
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Macchina per il confezionamento di prodotti in vassoi rigidi o semirigidi, chiusi superiormente a tenuta con un film termoplastico, particolarmente per produrre confezioni in atmosfera modificataâ€
TESTO PELEA DESCRIZIONE
L’invenzione tratta una macchina automatica per il confezionamento di prodotti in genere, in particolare di prodotti alimentari in vassoi rigidi o semirigidi, usualmente di un qualsiasi materiale impermeabile ai gas od a taluni gas, di altezza correlata alla quantità di prodotto da confezionare e tali da poter essere chiusi con la saldatura a tenuta sul loro bordo superiore, da una foglia usualmente trasparente di materiale termoplastico ed a barriera di gas, particolarmente per produrre confezioni in atmosfera modificata ed utile alla conservazione dei prodotti confezionati. La macchina di cui trattasi à ̈ del tipo a funzionamento intermittente, che comprende: Una prima stazione di preparazione di grappi di vassoi col prodotto ordinati con giusto distanziamento reciproco su una o su due file parallele; Una stazione intermedia per la chiusura e la termosaldatura di un coperchio sul bordo superiore dei detti gruppi di vassoi, previa eventuale eliminazione dell’aria dagli stessi vassoi e/o con la sostituzione della stessa aria con una atmosfera modificata ed utile alla conservazione dei prodotti confezionati e con successiva operazione di tranciatura per separare i vassoi chiusi dal nastro continuo dal quale viene ricavato il detto coperchio di chiusura; Una stazione finale di scarico; Dei mezzi per trasferire ciclicamente i gruppi di vassoi dalla detta prima alla detta seconda stazione e da tale seconda stazione alla detta terza ed ultima stazione di scarico. Rispetto allo stato dell’arte nota costituito dai brevetti USA 3 874 145, 4624 099, 4 685 274, 5 065563, 5271 207, 6912 828 e US 2001/0017021 Al, l’invenzione propone di realizzare una detta macchina confezionatrice con costi limitati, facilmente adattabile alle diverse esigenze della media e piccola produzione artigianale, che sia di elevata affidabilità tecnologica, di elevata produzione oraria, che sia in grado di manipolare i vassoi col prodotto con estrema delicatezza e senza strisciamento degli stessi su guide fisse di scorrimento, evitando il danneggiamento o la rigatura antiestetica dei vassoi e la formazione di polveri inquinanti nella stazione intermedia di confezionamento della macchina. Questi scopi vengono raggiunti realizzando le tre stazioni della macchina nella forma essenziale al compito che devono assolvere, eliminando il classico trasportatore di interconnessione di tali stazioni ed impiegando dei pettini transelevatori per trasferire in un sol colpo da una stazione a quella successiva, dei gruppi preordinati di vassoi posti su una o su due file ed in numero superiore ad uno per ogni fila. Un ulteriore scopo che l’invenzione si propone à ̈ la realizzazione di una macchina confezionatrice con le caratteristiche dianzi dette, che possa essere facilmente e completamente lavata senza il danneggiamento dei motori elettrici e dei meccanismi d’azionamento dei detti pettini transelevatori d’avanzamento ciclico dei gruppi di vassoi, in quanto tali mezzi sono confinati in una camera superiore ed a tenuta della macchina. Queste ed altre caratteristiche della macchina confezionatrice, sono compendiate nell’annessa rivendicazione 1) ed appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione delle stesse, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle quattro tavole allegate di disegni, in cui:
le fìgg. 1 e 2 sono viste schematiche rispettivamente laterali ed in pianta dall’alto della macchina; la fig. 3 illustra uno dei moduli a posizionamento regolabile che arrestano i vassoi secondo uno schema predefinito nella prima stazione della macchina;
- la fig. 4 illustra ingrandite ed in elevazione laterale, due delle dita a diverso profilo del o dei pettini transelevatori di trasferimento ciclico dei gruppi di vassoi tra le tre stazioni operative della macchina;
la fig. 5 à ̈ una prospettiva dall’alto dei mezzi di movimentazione dei pettini transelevatori;
la fig. 6 Ã ̈ una vista frontale e con parti in sezione di uno dei carri che azionano i detti pettini transelevatori con movimenti su tre assi ortogonali;
- la fig. 7 à ̈ una vista parziale, con parti in sezione e con uno schema circuitale, della stazione centrale di lavoro della macchina, che provvede alle fasi di modifica dell’atmosfera interna della confezione, di saldatura e di tranciatura per la separazione delle confezioni dalla foglia continua del materiale di chiusura superiore delle stesse confezioni.
Dalle figure 1 e 2 si rileva che la macchina comprende una prima stazione SI atta ad ordinare i vassoi V col prodotto su una o su due file parallele FI, F2, ad esempio in numero di quattro vassoi per fila, comprende una stazione intermedia S2 dove i gruppi di vassoi ordinati nella stazione SI vengono trasferiti per essere chiusi superiormente da una foglia di materiale termoplastico previa formazione negli stessi vassoi di un’atmosfera modificata, dove la foglia di chiusura viene ricavata da un nastro continuo dal quale le confezioni formate vengono separate con un’operazione di tranciatura eseguita alla fine del ciclo nella stessa stazione S2 e comprende infine una stazione ultima di scarico S3 dove vengono trasferiti i vassoi formati nella stazione S2. Secondo il trovato le dette stazioni di lavoro SI, S2, S3 sono tra loro equidistanziate in senso orizzontale e lateralmente a tali stazioni operano dei pettini transelevatori 16, 16’ di lunghezza tale da poter intervenire contemporaneamente su due stazioni consecutive e che a comando sono in grado di trasferire contemporaneamente i gruppi di vassoi dalla stazione S 1 a quella S2 e dalla stazione S2 a quella S3. La stazione S 1 comprende un trasportatore orizzontale 1 formato da una pluralità di cinghie 101 di materiale adatto al contatto strisciante coi vassoi V, preferibilmente a sezione tonda, del tipo con anime interne di rinforzo, poste tra loro parallelamente con breve distanza reciproca e rinviate con giusta tensione nelle gole anulari di rulli paralleli 2, 102, 202 sostenuti da un telaio di basamento 3 e dei quali quello 2 di maggior diametro à ̈ azionato da un gruppo di moto 4 per effetto del quale i vassoi V adagiati sul ramo superiore del trasportatore 1 , vengono portati a marciare verso la stazione S2. Il ramo supcriore del trasportatore 1 à ̈ diviso in due corsie di larghezza correlata a quella dei vassoi V delle file FI, F2, per mezzo di una guida longitudinale e mediana 5 vincolata a parti inferiori del telaio 3, dotata d’estremità 105 ad invito e per mezzo di guide laterali 6, 6’, verticalmente poco sporgenti dal ramo superiore del trasportatore 1 e vincolate al telaio 3 in modo registrabile al variare delle dimensioni dei vassoi V. Mentre la guida 5 coopera col bordo superiore dei vassoi, le guide laterali 6, 6’ cooperano con la parte bassa del corpo degli stessi vassoi che per questo presentano i bordi estoni liberi da ingombri fino a poca distanza dal trasportatore 1. Per far si che i vassoi posti sul trasportatore 1 risultino con disposizione il più possibile complanare ed orizzontale, à ̈ previsto che il ramo superiore delle cinghie 101 scorra su rallini folli e scanalati 7 sostenuti girevoli per le estremità da supporti associati a scatole 8 come dal dettaglio di figura 3, dotate inferiormente di morsetti 9 per il fissaggio registrabile ed amovibile su una coppia di aste 10 poste longitudinalmente e nella mezzeria del telaio di basamento 3 e fissate a questo con le estremità per mezzo di traverse 103, 203. Dalla parete superiore delle scatole 8 escono guidate delle coppie di aste verticali 11, 11’ che sostengono la base di profilati 12, 12’ ad L, il cui lato verticale ha la forma di una griglia a denti volti in alto ed a punta tonda, che nella posizione di riposo sono collocati al di sotto del ramo superiore del trasportatore 1 per non interferire coi vassoi in transito e che a comando possono essere sollevati coi denti tra ed al di sopra delle cinghie 101 , per realizzare degli sbarramenti perpendicolari e posti tra le guide 5, 6, 6’, che arrestano i vassoi sul ramo superiore del trasportatore 1 secondo un ordine ed uno schema prefissato. Le griglie 12, 12’ sono collegate allo stelo 113, 113 ’ di comspondenti attuatoli lineari 13, 13’ ad esempio a pressione di fluido ed a doppio effetto, fissati col corpo all’interno della scatola 8 unitamente al gruppo 14 delle loro elettrovalvole d’azionamento. Sulla parete superiore delle scatole 8 sono anche collocati, dentro recessi della base delle griglie 12, 12<7>, dei sensori 15, 15’ rivolti verso l’alto per esplorare lo spazio libero tra una coppia affiancata di cinghie 101, per rilevare la presenza o meno di un vassoio a monte delle dette griglie. All’ inizio di ogni ciclo operativo, tutte le griglie 12, 12’ sono basse ad eccezione della coppia di griglie di testa che à ̈ più vicina alla stazione intermedia S2, la quale à ̈ sollevata. I vassoi col prodotto vengono alimentati sulle due file FI ed F2 del trasportatore l con un sufficiente distanziamento l’uno dall’altro. Quando un vassoio giunge in corrispondenza delle griglie di testa che sono sollevate, gli stessi vassoi vengono arrestati da tali griglie e la loro presenza viene rilevata dai sensori sottostanti che comandane) il sollevamento delle griglie immediatamente posteriori, affinché queste arrestino la successiva coppia di vassoi ed il ciclo si ripete fintanto che tutte le griglie 12, 12’ sono sollevate e fintanto che su ogni fila FI, F2 del trasportatore 1 sono stati arrestati quattro vassoi per fila e, con Γ arrivo degli ultimi vassoi, il trasportatore 1 viene automaticamente arrestato. Anche le griglie operano per contatto su una parte del corpo dei vassoi. E’ evidente come, grazie al contatto distribuito sui vassoi delle griglie trasversali 12, 12’ e delle guide longitudinali 5, 6, 6’, gli stessi vassoi V col prodotto si arrestino senza scomporsi, con perfetto allineamento sia longitudinale che trasversale, anche se i vassoi stessi non sono perfettamente rigidi ed anche se la massa del prodotto che contengono ha una collocazione non centrata ed asimmetrica. Ad ordinamento avvenuto dei vassoi in S 1 e ad arresto avvenuto del trasportatore 1 , le griglie 12, 12’ vengono abbassate per consentire l’inserimento nello spazio compreso tra la porzione anteriore e quella posteriore del corpo dei vassoi delle due file FI , F2, senza interferenza con gli stessi vassoi, con uno spostamento orizzontale secondo un asse X, dei denti 116, 116’ di una coppia di pettini transelevatori 16, 16’ (figg. 2 e 5) posti lateralmente alle stazioni SI, S2, paralleli all’asse longitudinale della macchina e collegati a mezzi a seguito descritti che dopo la corsa d’inserimento dianzi detta, portano gli stessi pettini coi vassoi in una breve corsa verticale di sollevamento secondo un asse Z, per effetto della quale i vassoi rimangono sospesi tra i denti 116, 116’, quindi in una corsa orizzontale secondo un asse Y, utile per trasferire i gruppi di vassoi dalla stazione Sl a quella S2 e per trasferire contemporaneamente i vassoi che erano nella stazione S2 (vedi oltre), nella stazione finale S3. Dopo il detto spostamento secondo l’asse Y, i pettini 16, 16’ vengono abbassati per depositare delicatamente i vassoi nelle stazioni S2 ed S3 e per non più interferire con gli stessi vassoi, quindi vengono comandati in una corsa orizzontale secondo l’asse X, per l’estrazione dei loro denti 116, 116’ dai gruppi di vassoi ed infine vengono riportati nella posizione d’inizio ciclo con uno spostamento orizzontale secondo l’asse Y, inverso a quello precedente. Dalla figura 4 si rileva che i denti 116, 116’ dei pettini transelevatori, possono avere un profilo semplice od un profilo scanalato, ad esempio a C ed a doppia T, in modo da poter operare su vassoi V e V’ di diversa profondità e che per questo presentano il loro bordo superiore B, B’ ad una distanza diversa dal piano ideale ed inferiore d’appoggio indicato con 0. Dalle figure 5 e 6 si rileva che ogni pettine 16, 16’ à ̈ fissato in modo rapido ed amovibile, con un morsetto mediano 206, all’estremità inferiore di un braccio valicale 17 che con proprie slitte di precisione 18 scorre su guide complementari e verticali 118 fisse su un avambraccio 117 realizzato ad esempio con forma scatolare per alloggiare un attuatole a tenuta stagna 19, che aziona un manovellismo 20 il cui bottone di manovella 120 esce dall’ avambraccio perpendicolarmente alle dette guide 118 ed à ̈ collegato ad una biella 21 di lunghezza registrabile, articolata con l’altra estremità ad un perno 22 fisso al braccio 17, in modo che il pettine a questo associato possa ricevere dal detto gruppo biella e manovella il movimento necessario di sollevamento e d’abbassamento secondo il detto asse Z, con le rampe d’accelerazione e di decelerazione necessarie per far si che i movimenti di presa e d’abbandono dei vassoi da parte dei denti 116, 116’ non facciano sobbalzare il prodotto confezionato nei vassoi, che può essere liquido e che per questo richiede una manipolazione delicata. Al raggiungimento di questo scopo può contribuire una movimentazione intelligente da parte dell’ attuatole 19 che per questo può essere del tipo a controllo elettronico della velocità e della fase. Sempre dal dettaglio di figura 6 si rileva che l’avambraccio 117 porta superiormente delle slitte orizzontali di precisione 23 che scorrono in corrispondenti guide rettilinee 123 orientate secondo l’asse X, fisse alla parte inferiore d’un carro 24 dotato superiormente di slitte di precisione 25 che scorrono su guide rettilinee ed orizzontali 125 orientate secondo l’asse Y e solidali ad un telaio di basamento 26 posto nella parte superiore della zona intermedia della macchina (fig. 1) e chiuso inferiormente da pareti di tamponamento 126 che separano una camera superiore Al nella quale sono confinati i mezzi d’azionamento dei pettini secondo gli assi X ed Y, dalla camera inferiore A2 nella quale viene operato il confezionamento dei prodotti, per evitare inquinamenti di tale camera inferiore e per far si che questa possa essere ciclicamente lavata senza il danneggiamento delle parti poste nella camera superiore Al. Per questo scopo, alla parte superiore del carro 24 à ̈ fissata di taglio una piastra 27 a pianta rettangolare, orientata con la maggior dimensione secondo l’asse Y e che scorre a tenuta in una finestra del telaio 26, parallela allo stesso asse Y e chiusa a tenuta da qualsiasi adatti mezzi in grado di consentire il movimento in avanti ed all’ indietro della detta piastra. A titolo di esempio, la piastra 27, che ha le estremità smussate come la prua di una nave e che per questo verrà nel seguito richiamata col termine di navetta o shuttle, scorre tra una coppia di guarnizioni flessibili e parallele 28, 128 fissate sui lati longitudinali della detta finestra ricavata nel telaio 26, piegate ad esempio verso l’alto e che cooperano a tenuta tra loro e coi fianchi dello shuttle 27 che con la parte superiore e sporgente nella camera Al à ̈ solidale ad una basetta 29 che con un morsetto 129 à ̈ fissata al ramo inferiore di una cinghia dentata 30 chiusa ad anello, orientata secondo l’asse Y e rinviata con le estremità su pulegge 31, 131 sostenute girevoli da supporti associati al telaio 26 ed una delle quali à ̈ calettata sull’albero lento di uscita 32 di un motoriduttore 33 azionato da un motore elettrico a controllo elettronico della velocità e della fase, ad esempio di tipo brushless, a doppio senso di rotazione e con fieno, fisso sullo stesso telaio 26. Dalla figura 5 si rileva che l’albero 32 à ̈ tale da azionare sia la cinghia 30 che quella 30’ di spostamento dei pettini 16, 16’. Lo shuttle 27 à ̈ dotato in una zona intermedia di una sede verticale che viene attraversata a tenuta laterale ma con possibilità di rotazione, da un albero verticale 34 (fìg. 6) collegato con restremità superiore ad una coppia conica 35 azionata da un motore elettrico 36 con freno e del tipo a controllo elettronico della velocità e della fase, il tutto fisso sulla basetta 29 che opera nella camera Al. L’estremità inferiore dell’ albero 34 à ̈ invece collegata ad una trasmissione formata da coppia conica 37, da un albero 38 e da un gruppo vite-mota elicoidale 39, fisso al carro 24 e con l’ultimo componente 39 che porta calettato un pignone 40 con asse orientato nella direzione Y e che ingrana con una cremagliera 41 orientata secondo l’asse X e fissa con un’estremità all’avambraccio 117 che può in tal modo essere spostato per l’inserimento ed il disinserimento dei denti del pettine 16 o 16’ tra e dai vassoi da trasferire o trasferiti. Lo shuttle 27 à ̈ pure dotato di una sede per il passaggio ed il supporto di una canna 42 (fig. 6) attraverso la quale passano tutti i cavi elettrici necessari per l’alimentazione ed il controllo dei mezzi di spostamento secondo gli assi X e Z che operano nella camera A2 e che (fig. 5) sono attestati a canalette flessibili 43, 43’ mobili in corrispondenti guide 143, 143’ fisse longitudinalmente sul telaio 26 della camera Al , per il collegamento dei vari cavi elettrici ad un quadro fisso di comando e di controllo, non illustrato. Resta inteso che nell’ambito deirinvenzione rientrano anche le varianti secondo cui le dette tenute fisse 28, 128 possono essere sostituite da tenute mobili a persiana od altre in uso nelle macchine utensili ed anche la variante secondo la quale il braccio 17 e Γ avambraccio 117 coi loro movimenti rettilinei secondo gli assi ortogonali X e Z, possono essere sostituiti da manipolatori a braccio robotico, appesi al carro 24 ed articolati solo su assi orizzontali e paralleli alla direzione Y, che consentono di realizzare i voluti spostamenti secondo gli assi X e Z con motori a controllo elettronico della velocità e della fase, tutti collocati nella camera superiore Al, in modo intuibile e facilmente realizzabile dai tecnici del ramo. Se i vassoi da confezionare sono di grandi dimensioni, gli stessi potranno essere ordinati su una fila centrale nella stazione SI che verrà privata della guida mediana 5, ed i gruppi di vassoi potranno essere trasferiti dai pettini 16, 16’ tra le stazioni successive di lavoro della macchina, con spostamenti limitati secondo l’asse X degfi stessi pettini. Dalla figura 1 si rileva che la stazione intermedia S2 à ̈ del tipo che comprende una controcampana inferiore 44 ed una campana superiore 144, tra le quali vengono collocati i gruppi di vassoi ordinati nella stazione SI per essere sottoposti alle fasi di chiusura ermetica e di modifica della loro atmosfera interna, essendo tali mezzi dotati, allo scopo di un movimento relativo verticale di avvicinamento e d’allontanamento reciproco. Nella fase di inserimento dei vassoi in S2, la campana 144 à ̈ sollevata dalla controcampana 44 che a sua volta à ̈ in posizione tale per cui i vassoi possano essere appoggiati sulla sommità di rispettivi piatti 45 che chiudono delle sedi 46 della stessa controcampana e che per mezzo di aste o canne inferiori 145 possono essere animate da mezzi noti e non illustrati, di un movimento verticale di ampiezza fissa od almeno tale per cui il bordo B dei vassoi possa appoggiare sul bordo perimetrale 146 delle sedi 46, per essere sostenuto durante le successive fasi di lavoro della stazione S2. Secondo la forma esecutiva illustrata nella figura 7, i piatti 45 possono essere dotati di rispettive guarnizioni 47 che cooperano a tenuta laterale con le sedi 46, in modo da formare sopra gli stessi piatti 45 delle camere D a volume variabile, correlate all’altezza dei vassoi ed isolate dall’ambiente esterno, per limitare il volume dei gas spostati durante le fasi di condizionamento dell’atmosfera all’interno degli stessi vassoi (vedi oltre). Sempre dalla figura 7 si rileva che la controcampana 44 à ̈ dotata tutt’ intorno al gruppo di vassoi che vengono su di essa posizionati e che provengono da una qualsiasi o da entrambe le file di preparazione FI, F2, di un bordo piano 246 opportunamente rialzato rispetto al bordo 146 delle camere 46, sul quale sono collocate delle guarnizioni di tenuta 48. Dalla figura 1 si rileva che sotto alla campana 144 à ̈ rinviato il film di materia termoplastica 49 svolto da una bobina di alimentazione 149 e collegato ad una bobina di raccolta sfridi 249 azionate da appositi mezzi di moto, cosi che quando in successione di fase la campana 144 e la controcampana 44 vengono avvicinate reciprocamente come dalla figura 7, un bordo perimetrale 50 della stessa campana, spinga a tenuta il film 49 contro le guarnizioni inferiori 48, in modo da chiudere a tenuta rispetto all’esterno le camere D che alloggiano i vassoi V da chiudere. Il film 49 risulta opportunamente sollevato dal bordo superiore B dei vassoi eoa che dei canali 51 aperti sul fianco interno del bordo rialzato 246 della controcampana e collegati ad un collettore 151, risultano in comunicazione con la parte superiore della camera D soprastante il vassoio, chiusa dal film e comunicante col volume interno dello stesso vassoio. La parte della camera D inferiore al vassoio e delimitata dal piatto 45 può essere a tenuta verso l’esterno oppure può essere collegata attraverso ragnature 152 ricavate sul piatto 45 e debordanti il vassoio, con un canale 52 ricavato assialmente nelle aste o canne 145 di movimentazione del piatto, per il collegamento al circuito che in successione di fase provvede all’estrazione dell’aria dall’interno dei vassoi e/o alla sua eventuale sostituzione con una atmosfera modificata di gas utili alla conservazione dei prodotti posti nel vassoio, prima che venga comandata la discesa del saldatore 53 che col proprio bordo caldo 153 pressa il film 49 sul bordo B del vassoio V e lo salda a tenuta su questo e che in successione di fase scenda la fustella 54 per cooperare col fianco esterno del bordo 146 della controcampana, per tagliare e separare la porzione di film che ha chiuso i vassoi, dalla parte restante dello stesso film che, dopo il sollevamento del saldatore, della fustella e della campana 144, viene raccolto dalla bobina 249 e viene sostituito da un nuovo tratto integro di film proveniente dalla bobina 149 di figura 1. A puro titolo d’esempio (fig. 7), i mezzi che condizionano l’atmosfera nei vassoi prima della loro chiusura possono comprendere due condotti 55, 155 collegati ad esempio alle dette parti 52, 151 e che attraverso elettrovalvole 56, 156 possono essere collegati ad almeno una pompa del vuoto 57 il cui funzionamento à ̈ controllato da un vacuostato 58 attraverso il quale à ̈ possibile derivare il comando per l’azionamento e Γ arresto della pompa 57, oppure possono essere collegati attraverso elettrovalvole 59, 159, a serbatoi o ad accumulatori di adatta capacità 60, 160 contenenti del gas in pressione per la formazione dell’ atmosfera modificata nei vassoi, essendo tale gas alimentato da una sorgente 61 attraverso mezzi d’intercettazione 62, attraverso un regolatore di pressione 63 con manometro 163 ed attraverso un misuratore di portata 64 dal quale à ̈ possibile derivare il comando per la commutazione dell’elettrovalvola 62. Agendo su un quadro di comando 73 e senza nulla modificare ncll’hardware della macchina, l’operatore potrà scegliere la tecnica di eventuale condizionamento interno dei vassoi prima della loro chiusura, che potrà avvenire per aspirazione dell’ aria dai vassoi, o per immissione di gas nei vassoi stessi oppure dapprima con l’aspirazione e poi con l’immissione di gas oppure con l’aspirazione e con la contemporanea immissione di gas da zone dei vassoi tra loro distanti. Ogni volta che i pettini 16, 16’ trasferiscono un groppo di vassoi pieni da S 1 ad S2, gli stessi pettini trasferiscono il gruppo di vassoi pieni, condizionati e chiusi, da S2 ad una stazione S3 formata da una coppia di trasportatori orizzontali ed affiancati 65, 165 simili al trasportatore 1 d’alimentazione, con guide longitudinali, esterne e registrabili 166, 266, posti su un comune telaio di supporto, separati da una guida longitudinale e mediana 66 per la divisione delle due file di vassoi e le cui cinghie sono rinviate su rulli d’estremità 67, 167 e 68, 168 azionati da rispettivi motoriduttori 69, 169. Con 70, 170 sono indicati dei rollini folli che inducono condizioni di planarità al ramo superiore delle cinghie dei trasportatori 65, 165. Con l’attivazione successiva dei gruppi di moto 69, 169, le file di vassoi trasferite sui trasportatori 65, 165 vengono evacuate una per volta ed i vassoi uscenti vengono allineati in fila indiana su un trasportatore 71 , tramite una coppia di guide convergenti 72, 172. Dalla figura 1 appare che la macchina comprende dei carter di protezione CAI, CA2, CA3, in tutto od in parte di materiale trasparente, tutti od in parte amovibili e/od apribili e che occultano tutte le parti in movimento.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per il confezionamento di prodotti in vassoi rigidi o semirigidi, chiusi superiormente a tenuta con un film termoplastico, per produrre confezioni in atmosfera modificata o non, del tipo a funzionamento intermittente, caratterizzata dal comprendere: - una prima stazione (SI) di preparazione di gruppi di vassoi (V) pieni di prodotto, ordinati con giusto distanziamento reciproco su una o su due file parallele; - una stazione intermedia (S2) per la chiusura e la termosaldatura di un coperchio sul bordo superi ore dei deti gruppi di vassoi, eventualmente previa eliminazione dell’aria dagli stessi vassoi e/o con la sostituzione della stessa aria con una atmosfera modificata ed utile alla conservazione dei prodotti confezionati e con successiva operazione di tranciatura per separare i vassoi chiusi dal nastro continuo dal quale viene ricavato il detto coperchio di chiusura; - una stazione finale (S3) di scarico dei gruppi di vassoi col prodotto confezionato; - dei mezzi per trasferire ciclicamente e contemporaneamente i gruppi di vassoi col prodotto dalla detta prima (SI) alla detta seconda stazione (S2) e da tale seconda stazione (S2) alla detta terza ed ultima stazione di scarico (S3).
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che le dette stazioni (SI, S2, S3) sono tra loro equidistanziate in senso orizzontale e che i detti mezzi di trasferimento comprendono dei pettini transelevatori (16, 16’) che operano lateralmente alle dette stazioni, che hanno una lunghezza tale da interessare contemporaneamente due consecutive delle dette stazioni e che sono associati a qualsiasi mezzi tali per cui i denti (116, 116’) dei pettini abbiano a poter essere inseriti trasversalmente sotto allo spazio anteriore e posteriore dei gruppi della o delle file di vassoi, senza sostanzialmente interferire con questi, quindi ad essere sollevati per sollevare gli stessi gruppi di vassoi e distanziarli dal sottostante piano d’appoggio, quindi a traslare longitudinalmente per trasferire i gruppi di vassoi da una stazione (SI, S2) a quella immediatamente successiva (S2, S3), poi ad abbassarsi per deporre i gruppi di vassoi nelle nuove stazioni e per non più interferire con gli stessi vassoi, quindi ad essere disinseriti lateralmente dagli stessi gruppi di vassoi ed infine ad essere riportati, con una traslazione longitudinale ed inversa a quella precedente, nella condizione di partenza, per poter ripetere un nuovo ciclo di lavoro.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui i denti (116, 116’) dei pettini transelevatori (16, 16’) possono essere caratterizzati da un profilo scanalato, ad esempio a C od a doppia T, in modo da poter operare anche contemporaneamente su vassoi di diversa profondità o altezza
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 2), in cui i detti pettini transelevatori (16, 16’) sono associati a mezzi per lo spostamento su tre assi ortogonali ed in particolare su di un asse X per i movimenti orizzontali di avvicinamento e di allontanamento rispetto ai gruppi di vassoi, su di un asse Y per i movimenti orizzontali di trasferimento dei vassoi da una stazione a quella successiva e per il successivo movimento di ritorno a riposo e su di un asse verticale Z per i movimenti di sollevamento e di abbassamento.
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione 4), in cui i pettini transelevatoli (16, 16’) sono fissati con idonei mezzi (206) all’ estremità inferiore di un rispettivo braccio verticale (17) che con proprie slitte (18) scorre su guide complementari e verticali (118) fisse su un avambraccio (117) che alloggia un attuatore a tenuta stagna (19), che aziona un manovellismo (20) il cui bottone di manovella (120) à ̈ collegato ad una biella registrabile (21) articolata con l’altra estremità ad un perno (22) fisso al detto braccio (17), in modo che il pettine (16, 16’) a questo associato possa ricevere dal detto gruppo biella e manovella il moto vario e necessario per il sollevamento e l’abbassamento secondo il detto asse Z, essendo previsto che Γ avambraccio (117) sìa dotato superiormente di slitte orizzontali (23) che scorrono su corrispondenti guide rettilinee (123) orientate secondo l’asse X, fisse alla parte inferiore di un carro (24) dotato superiormente di slitte (25) con le quali scorre su guide rettilinee ed orizzontali (125) orientate secondo l’asse Y e solidali ad un telaio di basamento (26) posto nella parte superiore della stazione intermedia (S2) della macchina e chiuso inferiormente da pareti di tamponamento (126) che separano una camera superiore (Al) nella quale sono confinati i mezzi d’azionamento dei pettini secondo gli assi X ed Y, dalla camera inferiore (A2) nella quale viene operato il confezionamento dei prodotti, per evitare inquinamenti di tale camera inferiore e per far si che questa possa essere ciclicamente lavata senza il danneggiamento delle parti poste nella detta camera superiore (Al ).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 5), in cui alla parte superiore del detto carro (24) à ̈ fissata di taglio una piastra (27) a forma di navetta o shuttle, che scorre a tenuta in una finestra del detto telaio (26), parallela all’asse Y e chiusa a tenuta da qualsiasi adatti mezzi (28, 128) in grado di consentire il movimento in avanti ed alT'indietro dello stesso shuttle (27) che con la parte superiore e sporgente nella camera (Al) porta una basetta (29) fissa al ramo di una cinghia positiva (30), chiusa ad anello, orientata secondo l’asse Y e rinviata con le estremità su pulegge (31, 131) sostenute girevoli da supporti associati al detto telaio (26) ed una delle quali à ̈ calettata sull’albero lento di un motoriduttore (33) azionato da un motore elettrico a controllo elettronico della velocità e della fase, a doppio senso di rotazione e con freno, fisso sullo stesso telaio (26), essendo previsto che il detto shuttle (27) sia dotato in una zona intermedia di una sede verticale che viene attraversata da un albero (34) collegato con Γ estremità superiore ad esempio ad una coppia conica (35) azionata da un motore elettrico (36) con freno e del tipo a controllo elettronico della velocità e della fase, il tutto fisso sulla detta basetta (29), mentre l’estremità inferiore dello stesso albero (34) à ̈ collegata ad una trasmissione positiva formata ad esempio da coppia conica (37), da un albero orizzontale (38) e da un gruppo vite-mota elicoidale (39) sostenuto dal carro (24) e con Γ ultimo componente (38) che porta calettato un pignone (40) con asse orientato nella direzione Y e che ingrana con una cremagliera (41) orientata secondo l’asse X e fissa con una estremità all’avambraccio (117) che può in tal modo essere spostato per Γ inserimento ed il disinserimento dei denti del pettine (16, 16’) tra e dai vassoi da trasferire o trasferiti, essendo il detto shuttle (27) pure predisposto per il supporto di una canna verticale (42) attraverso la quale passano tutti i cavi elettrici necessari per l’alimentazione ed il controllo da un quadro fisso, di tutti i mezzi di spostamento secondo gli assi X e Z che operano nella camera inferiore (A2).
  7. 7. Macchina secondo la rivendicazione 5), in cui ad ogni detto carro (24) collegato ai mezzi superiori (27-33) di spostamento orizzontale dei pettini (16, 16’) secondo l’asse orizzontale Y, può essere diversamente appeso un braccio robotico, con avambraccio, braccio e polso che porta un corrispondente pettine (16, 16’) e nel quale le rotazioni sono attestate tutte sull’asse superiore di vincolo al detto carro, così che attraverso rispettive trasmissioni positive di moto che attraversano il detto shuttle (27), ogni braccio robotico può essere azionato da gruppi di moto tutti collocati nella camera superiore (Al) della macchina, per impartire ai pettini i detti movimenti secondo gli assi X e Z.
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 1), in cui la prima stazione (SI) comprende un trasportatore orizzontale ( 1 ) a cinghie parallele (101) rinviate con giusta tensione nelle gole anulari di alberi paralleli (2, 102, 202) sostenuti da un idoneo telaio di basamento (3) e dei quali quello di maggior diametro (2) à ̈ azionato da un gruppo di moto (4), essendo il ramo superiore del trasportatore (1) predisposto per la eventuale divisione in due corsie longitudinali e di larghezza correlata a quella dei vassoi (V), per mezzo di una guida longitudinale e mediana (5) vincolata a parti inferiori del detto telaio (3) e dotata d’estremità (105) ad invito e per mezzo di guide laterali (6, 6’), verticalmente poco sporgenti dal ramo superiore del trasportatore e vincolate al telaio (3) in modo registrabile al variare delle dimensioni dei vassoi (V), essendo previsto che il ramo superiore delle stesse cinghie (101) scorra su rullini folli e scanalati (7) sostenuti girevoli per le estremità da supporti associati a scatole (8) dotate inferiormente di morsetti (9) per il fissaggio registrabile ed amovibile su guide (10) poste longitudinalmente e nella mezzeria del telaio di basamento (3) e fissate a questo con le estremità per mezzo di traverse (103, 203), essendo previsto che dalla parete superiore delle dette scatole (8) escano guidate delle aste verticali (11, 11 ’) che sostengono la base di profilati (12, 12’) ad L, il cui lato verticale ha la forma di una griglia a denti aperti verso l’alto ed a punta arrotondata, che nella posizione di riposo sono collocati al di sotto del ramo superiore del trasportatore (1) per non interferire coi vassoi in transito e che a comando, da parte di attuatoli lineari (13, 13’) possono essere sollevati coi denti tra ed al di sopra delle cinghie (101), per realizzare degli sbarramenti perpendicolari e posti tra le dette guide longitudinali (5, 6, 6’) per arrestare i vassoi sul ramo superiore del trasportatore con un contatto distribuito sull’estensione trasversale degli stessi vassoi che per questo possono essere arrestati con precisione secondo uno schema ed un ordine prefissato, essendo sulla parete superiore delle stesse scatole (8) collocati dei sensori (15, 15’) rivolti verso l’alto per esplorare lo spazio libero tra una coppia affiancata di cinghie (101), per rilevare la presenza o meno di un vassoio a monte delle dette griglie di sbarramento (12, 12’).
  9. 9. Macchina secondo la rivendicazione 1), in cui la stazione intermedia (S2) comprende una controcampana inferiore (44) con camere (D) a volume variabile in relazione all’altezza dei vassoi (V) da chiudere e con mezzi (47) di tenuta verso l’esterno, per far si che la quantità di gas necessario al condizionamento interno dei vassoi risulti di volta in volta correlato alle dimensioni reali degli stessi vassoi e non a quelle dei vassoi di maggior ampiezza, come avviene nella tecnica nota.
  10. 10. Macchina secondo la rivendicazione 1), caratterizzata dal comprendere un quadro di comando (73) con apposito software, agendo sul quale, senza nulla modificare nelThardware della macchina stessa, à ̈ possibile scegliere la tecnica di eventuale condizionamento interno dei vassoi prima della loro chiusura, che potrà avvenire per aspirazione dell’aria dai vassoi, o per immissione di gas nei vassoi stessi oppure dapprima con l’aspirazione e poi con l’immissione di gas (ciclo cosiddetto vuoto-gas) oppure con l’aspirazione e con la contemporanea immissione di gas da zone dei vassoi tra loro opportunamente distanti (cosiddetto ciclo gas flush).
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