ITBO20010555A1 - Apparecchiatura per la formatura e l'applicazione di guarnizione in capsule - Google Patents

Description

Titolo: APPARECCHIATURA PER LA FORMATURA- E L’APPLICAZIONE DI GUARNIZIONI IN CAPSULE

D E S C R I Z I O N E

Forma oggetto della presente invenzione un’apparecchiatura per la formatura e l’applicazione di guarnizioni in capsule.

Nel particolare settore è nota, secondo il brevetto europeo n. 207.385, una apparecchiatura per la formatura e l’applicazione in capsule di guarnizioni aventi sostanzialmente la forma di dischetti. La nota apparecchiatura comprende un basamento, sul quale sono girevolmente supportate, disposte secondo i vertici di un triangolo equilatero e con assi verticali, una giostra dosatrice di materiale plastico, alimentato da un estrusore, una giostra formatrice che forma guarnizioni discoidali da dosi fomite da detta giostra dosatrice, ed una giostra inseritrice delle guarnizioni all’interno delle capsule. Le dosi di materiale plastico da cui sono ricavate le guarnizioni, sono depositate su corpi discoidali che vengono trasportati, attraverso le diverse giostre dove le dosi subiscono le operazioni di formatura. Nel prosieguo, per comodità di descrizione, tali corpi vengono denominati navette.

L’apparecchiatura si completa di una serie di quattro organi girevoli secondo assi verticali aventi una conformazione sostanzialmente stellare e presentanti perifericamente smanchi semicircolari equidistanziati formanti sedi atte ad accogliere le suddette navette. Tali organi vengono in seguito denominati stelle di trasferimento. Una prima stella provvede<">^ al trasferimento delle navette dalla giostra dosatrice alla giostra formatrice, una seconda stella al trasferimento dalla giostra formatrice alla giostra inseritrice, una terza stella al trasferimento delle navette dalla giostra inseritrice alla giostra dosatrice ed una quarta stella al trasferimento delle capsule su un convogliatore di allontanamento.

L’apparecchiatura così descritta presenta notevoli inconvenienti dovuti al fatto che le navette, lungo le zone di passaggio dalle giostre sugli organi di trasferimento e viceversa, strisciano su piani di appoggio subendo fenomeni d'usura e usurando i piani stessi.

Un altro inconveniente dell’apparecchiatura nota è da intrawedere nella sua complessità costruttiva legata alla presenza di quattro stelle di trasferimento delle navette. Altri inconvenienti determinano limiti operativi che penalizzano l’apparecchiatura per ritmi produttivi particolarmente elevati. Tali limiti sono dovuti al fatto che l’aumento delle velocità di rotazione dei vari componenti dell’apparecchiatura comporta l’incremento delle azioni centrifughe cui sono sottoposte le dosi di materiale plastico depositate sulle navette: tali dosi sono indotte pertanto a spostarsi radialmente verso l’esterno e a sfuggire dai recessi delle navette, compromettendo in questo modo la fase di formatura delle guarnizioni.

Compito tecnico della presente invenzione è quello di mettere a punto un’apparecchiatura per la formatura e l’applicazione di guarnizioni in capsule che sia in grado di operare il trasferimento delle navette da una giostra all’altra senza apprezzabili fenomeni di attrito delle navette e delle piste di scorrimento così da migliorare e prolungare l’efficienza dell’apparecchiatura.

Nell'ambito di tale compito costituisce uno scopo della presente invenzione la realizzazione di un'apparecchiatura che preveda l’utilizzo di solo tre stelle interposte tra le giostre.

Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di realizzare un’apparecchiatura nella quale le dosi di materiale plastico siano saldamente trattenute sulle navette.

Un altro scopo della presente invenzione è quello di mettere a punto un’apparecchiatura in grado di realizzare un efficace ed agevole prelievo delle guarnizioni di materiale plastico dalle navette ed il loro inserimento nelle capsule.

Tale compito e tali scopi vengono raggiunti con un’apparecchiatura per la formatura e l’inserimento in capsule di guarnizioni di materiale plastico le cui caratteristiche sono definite nelle rivendicazioni.

Ulteriori particolarità risulteranno maggiormente chiare ed evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un’apparecchiatura per l’applicazione di guarnizioni in capsule secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni, in cui:

la fìg.l illustra una vista in pianta dell’apparecchiatura;

la fìg.2 mostra una sezione della giostra dosatrice eseguita secondo il piano II-II di figura 1 ;

la fìg.3 rappresenta una sezione parziale della giostra dosatrice eseguita secondo il piano III-III di figura 1 ;

la fìg.4 illustra un dettaglio della fìg. 2 in scala maggiorata;

la fig.5 mostra una sezione della giostra formatrice eseguita secondo il piano V-V di figura 1 ;

la fig.6 rappresenta un gruppo di formatura della giostra formatrici della fìg. S in scala maggiorata;

le fig. 6a,6b,6c mostrano tre successive situazioni operative del gruppo di formatura;

la fìg.7 illustra ima sezione della giostra inseritrice eseguita secondo il piano VII- VII di figura 1 ;

la fig.8 mostra un dettaglio della fig.7 in scala maggiorata;

la fìg.9 rappresenta un dettaglio della fìg.8 in scala maggiorata;

la fig.10 mostra una sezione trasversale della prima stella eseguita secondo il piano X-X di figura 1 ;

la fìg. 11 mostra una sezione trasversale della terza stella secondo il piano XI-XI di figura 1 ;

la fig. 12 mostra schematicamente una prima variante dei mezzi di ritegno;

la fìg. 13 mostra una sezione secondo il piano XIII-XIII di fìg. 12; la fig. 14 mostra schematicamente una seconda variante dei mezzi di ritegno;

la fig. 15 mostra una sezione secondo il piano XV-XV di fig. 14. la fig. 16 mostra schematicamente una terza variante dei mezzi di ritegno;

la fig. 17 mostra una sezione secondo il piano XVII-XVII di fig. 16. Con particolare riferimento a tali figure, è vista schematicamente dall’alto un’apparecchiatura per la formatura e l’inserimento di guarnizioni 1 in capsule 2. Per fissare le idee nell’esempio illustrato ed in seguito descritto si suppone che le capsule siano costituite da tappi a vite composti da uno scodellino cilindrico, filettato internamente e predisposto per ricevere, sul fondo, una guarnizione discoidale ad esempio per chiudere contenitori o per vasetti. Il materiale plastico, destinato ad assumere la forma di guarnizione discoidale, viene erogato da un estrusore 3 munito di un ugello verticale 4, da cui il materiale plastico allo stato pastoso fuoriesce verso l’alto (vedi figura 2). L’apparecchiatura comprende un basamento 5 di supporto per una giostra dosatrice 6, a cui è associato un dispositivo 7 di recupero di materiale plastico all’avviamento dell’apparecchiatura, una giostra formatrice 8 ed una giostra inseritrice 9, con assi verticali disposti in pianta secondo i vertici di un triangolo equilatero. Con 10 e 11 sono indicati un alimentatore 10 di capsule 2 ed un convogliatore di allontanamento 12 delle capsule complete, cioè dotate di guarnizione, dall’apparecchiatura. Il materiale plastico viene prelevato da mezzi della giostra dosatrice 6 e depositato in dosi M su corpi discoidali 13 che, come navette, percorrono perifericamente le giostre 6,8 e 9. Il basamento 5 sostiene inoltre una prima stella 14 di trasferimento delle navette 13 dalla giostra dosatrice 6 alla giostra formatrice 8, una seconda stella 15 di trasferimento delle navette dalla giostra formatrice 8 alla giostra inseritrice 9 ed una terza stella 16, atta contemporaneamente a convogliare le capsule 2 sul convogliatore di allontanamento 12 ed a trasferire le navette 13, prive delle guarnizioni 1, nella giostra dosatrice 6 per essere di nuovo caricate con dosi M di materiale plastico. L’apparecchiatura è completata da un dispositivo 18 per pulire le navette da sfridi derivanti da imperfetta formatura delle guarnizioni, un dispositivo 18 di smaltimento di tali sfridi e da un dispositivo 19 di scarto di guarnizioni senza capsule, atto ad eliminare quelle guarnizioni che non hanno trovato alloggiamento nelle capsule stesse.

La giostra dosatrice 6, visibile nelle figure 2-4, comprende un tubo 20 che si eleva dal basamento 5 al quale è solidale e nel quale è girevolmente supportato secondo l’asse verticale A un albero 21, comandato a ruotare nella direzione oraria B da organi di trasmissione non rappresentati nei disegni. Sull’albero 21 sono calettati un piatto circolare 22 ed un elemento tubolare 23, sormontato, per interposizione di un giunto di distribuzione 24, da una scatola 25 che contiene un cuscinetto di supporto dell’albero 21 ed è resa solidale al basamento 5 tramite un incastellatura 26. L’elemento tubolare 23 è dotato di un risalto anulare esterno 27, formante un appoggio per un tamburo rotante 28 su di esso frangiato, al cui bordo superiore è vincolata una corona 29, nella quale sono ricavate una pluralità di feritoie verticali 30. Il tamburo 28 è provvisto di una pluralità di fori 31 aventi assi C paralleli e concentricamente disposti attorno all’asse A ed angolarmente equidistanziati. Sulla scatola 25 è centrata e fissata una flangia 32 dal cui bordo scende una porzione cilindrica dotata di una scanalatura anulare formante una camma assiale 33. Al tubo 20 è inoltre rigidamente solidale un piastra 34 circolare, alla cui periferia è fissata una camma stazionaria assiale 35. Dall’incastellatura 26 si estendono verso il basso una pluralità di montanti 36 che sostengono un segmento anulare 37 concentrico rispetto all’albero 21 e presentante, sul lato interno, una scanalatura definente una camma assiale 38.

Nei fori 31 del tamburo 28 sono supportati dei gruppi di dosaggio del materiale plastico, ognuno dei quali è globalmente indicato con 39. Ogni gruppo 39 comprende una colonnetta cilindrica 40 scorrevole nel rispettivo foro 31 e superiormente provvista di una testa 41, la quale supporta girevolmente, in posizioni diametralmente opposte, un rullino interno 42 ed un rullino esterno 43, rispettivamente impegnate nella camma 33 e nella feritoia verticale 30 della corona 29. All’ estremità inferiore della colonnetta 40 è bloccato un astuccio cilindrico 44 sormontato da una molla verticale 45 impegnata al di sotto del tamburo 28. Nella cavità dell’astuccio 44 è scorrevole un pistoncino 46 dotato di una cannula 47 e sollecitato verso l’alto da una molla 48. Al pistoncino 46 è solidale diametralmente un perno 49 cavo e mobile entro asole verticali 50 dell’astuccio 44. Il perno 49 supporta girevolmente ad una estremità una coppia di rullini 51,52, che si impegnano rispettivamente nella camma 38 ed entro la più esterna delle asole 50. Il perno cavo 49 collega la cannula 47 ad un raccordo 53 e, tramite un tubo flessibile 54 ed un ulteriore raccordo 55, ad un condotto 56 ricavato nello spessore dell’elemento tubolare 23. L’astuccio 44 termina inferiormente con un codolo cavo 58, provvisto di un elemento, di conformazione sostanzialmente semicilindrica internamente cava e aperta nel senso B di rotazione della giostra che forma un cucchiaio 59 per la raccolta di una dose di materiale plastico dell’uscita dell’ugello 4 dell’estrusore 3. Durante la rotazione della giostra i condotti 56, tramite il giunto di distribuzione 24, vengono connessi ciclicamente ad un collettore 60 collegato con una sorgente di aria compressa in modo da espellere dal cucchiaio 59 la dose di materiale plastico raccolto. Opportunamente la cannula 47 termina inferiormente con una piastrina 61 attraversata da un orifizio 62 in modo che, all’azione di espulsione della dose dovuta all’-aria compressa, si associa l’azione meccanica della piastrina 61 ottenuta comandando la discesa del pistoncino 46 con la camma 38.

Il piatto circolare 22 presenta una zona perimetrale 63 nella quale è centrato e serrato, tramite una ralla 64, un anello 65, provvisto perifericamente di smanchi semicircolari 66 angolarmente equidistanziati, cosicché l’anello 65 assume una conformazione a stella in cui gli smanchi 66 e la zona periferica 63 del piatto formano delle sedi atte a ricevere le navette 13. Tali sedi nel prosieguo, per comodità di descrizione, sono indicate con lo stesso numero di riferimento 66 degli smanchi. Più in particolare, l’anello 65 risulta sopraelevato rispetto alla superficie della zona perimetrale 63 cosicché sotto i bordi degli smanchi 66 restano definiti dei sottosquadri 67 atti a ricevere un collare di ritegno presentato dalle navette 13, come risulterà meglio in seguito.

II piatto 22 è perifericamente dotato di una pluralità di alloggiamenti cilindrici 68 coassiali all’asse C delle colonne 40 entro i quali sono disposti mezzi per il bloccaggio delle navette 13 nelle sedi 66. Tali mezzi comprendono una boccola 69 inserita nelTalloggiamento 68 a filo con la zona perimetrale 63 ed un cannotto 70 che, superiormente, è inserito nella boccola 69 e, inferiormente, nella costola 71 di un corpo anulare 72 fissato sotto al piatto, 22ed avente una sezione trasversale sostanzialmente a C. Il corpo 72 comprende una parete cilindrica in cui è ricavata una pluralità di asole verticali 73 ed un labbro anulare interno 74 in cui è ricavata una pluralità di fori 75 passanti, allineati con i cannotti 70. Entro ciascun cannotto 70 è scorrevolmente impegnato un iusetto 76, avente una estremità inferiore guidata nel foro inferiore 75, ed una estremità superiore provvista di un piolo 77 atto a fuoriuscire dalla zona 63.

Il fusetto 76 presenta inoltre, nel tratto intermedio, un perno 78 che lo attraversa diametralmente, e supporta all’estremità esterna un rullino 79 e, all’estremità interna, un rullino 80. Il rullino esterno 79 è impegnato nella rispettiva asola verticale 73, mentre il rullino interno 80 è scorrevole sulla camma stazionaria 35. Sul fusetto 76 è applicata una molla 81, a battuta con un estremo su uno spallamelo previsto sul fusetto stesso, e con un altro estremo sul labbro anulare 74.

Il piatto 22 è inoltre dotato di un circuito, composto da condotti radiali di mandata 82 e condotti radiali di scarico 83, atto a convogliare un fluido di predeterminata temperatura negli alloggiamenti 68, in modo da mantenere le boccole 69 e le navette 13, con cui, durante la rotazione della giostra dosatrice 6, verranno a contatto ad una temperatura ottimale per le dosi M di materiale plastico prima del loro trasferimento sulla giostra di formatura. È da notare che le dosi imperfette, che si possono formare prima che l’apparecchiatura raggiunga la temperatura di regime, possono venire eliminate attraverso il dispositivo di recupero 7 che, all’uopo, è costituito da una bocca di scarico 84 collegata con vie di scarico e riciclaggio del materiale plastico.

Per consentire alle navette 13 di venire posizionate e ritenute nelle sedi 66 della giostra dosatrice 6 e, come si vedrà in seguito, delle giostre formatrice 8 ed inseritrice 9, ciascuna navetta 13 è costituita (vedi in particolare la figura 9) da una piastra circolare, sulla cui superficie laterale è realizzato una scanalatura anulare 85, la quale conforma due collari 86,87 superiore ed inferiore. Inoltre nella faccia del collare inferiore 87 rivolta verso il collare superiore è ricavata una gola 88 che conferisce al collare 87 una sezione che aumenta radialmente verso l’esterno. La navetta 13 presenta inferiormente un foro 89, e superiormente un incavo 90 circolare, coassiali fra di loro. Nell’incavo 90 è collocato uno scodellino 91 contenente una pastiglia 92 avente proprietà tali da consentire alla dose M di materiale plastico allo stato pastoso, prelevata all’uscita dell’estrusore con la rotazione dei cucchiai 59, di rimanere attaccate ad essa e quindi di ritenere la dose in posizione centrata sulla navetta. La pastiglia 92 è incassata solidalmente nello scodellino 91 e quest’ultimo è fissato nell’incavo 90 da più vite 93. Lo scodellino 91 è inoltre provvisto inferiormente di un recesso centrale 94 collegato con un interstizio 95 compreso tra le pareti cilindriche dello scodellino 91 e dell’incavo 90 e sfociante sulla faccia superiore della navetta 13 dove forma un orifizio anulare.

La giostra formatrice 8, visibile nelle figure 5-6, comprende una scatola cilindrica 96 solidale al basamento 5, nella quale è girevolmente supportato un albero verticale 97, di asse D e comandato a ruotare nella direzione oraria B da organi di trasmissione non rappresentati nei disegni. La sommità 98 dell’albero 97 è sorretta tramite un cuscinetto 99 da una struttura 100, che si eleva dal basamento 5. Sull’albero verticale 97 è calettato un tamburo 101, il quale presenta una porzione anulare superiore 102 ed una porzione anulare inferiore 103, fra le quali resta definita una rientranza anulare 104. La porzione anulare superiore 102 è provvista di una pluralità di sedi cilindriche 105 passanti, aventi asse E parallelo all’asse di rotazione D. Le sedi 105 sono concentriche all’asse D ed angolarmente equidistanziate.

Nella porzione anulare superiore 102 è ricavata una pluralità di canali superiori 106 e di canali inferiori 107, che si estendono radialmente e congiungono le rispettive sedi cilindriche 105 con una sorgente di fluido di raffreddamento. Coassialmente alle sedi 105, nella porzione anulare inferiore 103, è ricavata ima ulteriore pluralità di sedi cilindriche 108.

La porzione inferiore 103 presenta una cavità anulare che divide la porzione stessa in due collari sovrapposti 109,110 attraversati entrambi dalle sedi 108. Nel collare superiore 109, radialmente all’interno rispetto ad ogni sede cilindrica 108 e parallelamente a quest’ultima, è ricavata una rispettiva ulteriore sede cilindrica 111 (vedi anche figura 6).

Nel collare inferiore 110 è prevista una pluralità di intagli verticali 112 disposti a raggiera, i cui piani medi contengono gli assi delle corrispondenti sedi cilindriche 108,111. Sotto al tamburo 101 sul basamento 5 è in appoggio una camma assiale 113, di forma anulare e concentrica all’asse D e comprendente una coppia di profili concentrici a sviluppo verticale. La camma 113 ed il collare inferiore 110 sono protetti da una custodia cilindrica 114 avente un bordo superiore 115 che sfiora il bordo esterno del collare 110.

Le sedi cilindriche superiori 105 sono chiuse superiormente ciascuno da un corpo ad L 116 ed in esse trova alloggiamento un punzone, globalmente indicato con 117 che, con un rispettivo contropunzone 118 alloggiato nelle sedi 108, compongono uno dei gruppi di formatura delle guarnizioni. Il punzone 117 di ciascun gruppo di formatura si compone di un cannotto 119, permanentemente inserito nella sede 105, chiuso superiormente da una testina cilindrica 120, in esso scorrevolmente impegnata a tenuta e provvista di un foro diametrale 121 che, attraverso fori 122 del cannotto 419, comunica con un rispettivo canale 106. La testina 120 presenta un gradino di appoggio su uno spallamento 123 del cannotto 119 e nella sua sommità è avvitata una vite 124 sulla quale agisce una vite 124a di asse E (vedi figura 5) avvitata attraverso il corpo ad L 116. La porzione terminale superiore del cannotto 119 presenta un gradino esterno 124b sul quale appoggia un anello di materiale gommoso 124c compresso fra due ralle metalliche 124d,124e e trattenuto da un anello elastico 124f. L'anello 124e appoggia su uno spallamento 124g della sede 105. In tal modo, agendo sulla vite 124a è possibile precaricare l'anello 124c contro lo spallamento 124g e quindi il punzone 117. La testina 120 presenta un prolungamento tubolare al quale è collegata una cannula 125 che individua un canale 126 collegato con il foro diametrale 121. La cannula 125 si estende airintemo di uno stelo tubolare 127 individuando con quest’ultimo un’intercapedine 128 che, tramite fori 129 dello stelo tubolare e del cannotto, è in comunicazione con un rispettivo canale radiale 107. All’estremità inferiore lo stelo tubolare 127 è chiuso da un elemento a tazza 130 che mette in collegamento l’intercapedine 128 con il canale 126. La tazza 130, il cui fondello costituisce il punzone vero e proprio, è alloggiata in una boccola 131, la quale possiede diametro interno maggiore del diametro esterno della tazza , in modo che tra esse risulti definito un meato anulare 132. La boccola 131 è solidale ad un anello 133 scorrevole sullo stelo 127 e nel quale è ricavato un passaggio 134 che mette in comunicazione il meato 132 con un tubo flessibile 135 di mandata di aria compressa. Ogni tubo flessibile 135 è collegato con una rispettiva valvola 135a comandata ciclicamente al ruotare della giostra da un riscontro 135b fissato alla struttura 100. La valvola mette ciclicamente in comunicazione il tubo 135 con un condotto 135c di adduzione di aria compressa. L’anello 133, per mezzo di una molla 136 interposta fra di esso ed il canotto 119, è sollecitato in appoggio su uno spallamento 137 dello stelo tubolare 127. Opportunamente la boccola 131 ha una lunghezza tale che, nella posizione di appoggio sullo spallamento 137, il suo bordo inferiore si prolunga al di sotto della tazza 130. Inoltre il diametro della boccola 131 è inferiore a quello esterno della navetta 13, ma maggiore di quello dell’ incavo 90.

Il contropunzone 118 comprende un gambo 138 attraversato da un perno 139 radiale che supporta una coppia di rullini folli 140 in impegno di rotolamento sulla coppia di profili della camma 113 fissata sul basamento 5. Attraverso il gambo 138 è condotta una spina 141 che supporta girevolmente una ulteriore coppia superiore di rullini 142,143. Entrambi i rullini sono posizionati all’estremità della spina che, rispetto all’asse E, è esterna al gambo 138. Il rullino 142 impegna l’intaglio verticale 112 del collare 110, mentre il rullino 143 può agganciare un settore fissato all’interno della custodia cilindrica 114. Il gambo 138 contiene un bossolo filettato 144 in cui è avvitata l’estremità filettata di un fusetto cilindrico 145 montato scorrevole in un codolo tubolare 146, alla cui sommità è avvitata una vite 147 avente una testa di diametro maggiore del foro di scorrimento del fusetto per poter far battuta su uno spallamento 148 del codolo tubolare 146. In quest’ultimo è formata un recesso 149 in cui sono alloggiati un anello 150 in corpo unico col fusetto 145 ed una molla 151 che agisce fra il codolo 146 e l’anello 150 con l’interposizione di una ralla distanziale 152, cosi da sollecitare la testa della vite 147 a riscontro dello spallamento 148.

Una ulteriore molla 153 è alloggiata in un recesso 154 del gambo 138 -che circoscrive il bossolo 144 per agire, con l’interposizione di una ralla 155, contro il bordo inferiore del codolo 146 e fungere da appoggio per l’anello 150. La molla 153 appoggia sul fondo del recesso 154 con un anello distanziale 155a. Gli anelli 151 e 155a consentono di registrare la precarica delle molle 151,153. Alla sommità del codolo tubolare 146 è previsto un alloggiamento in cui è avvitato un inserto 156 porta-navetta, munito di un pemetto centrale 157 atto ad impegnarsi nel foro centrale 89 della navetta 13. Fra l’inserto 156 e la testa della vite 147 rimane un interspazio 158 che consente al fusetto 145 di compiere una piccola corsa rispetto al codolo 146 in contrasto con l’azione di richiamo esercitata dalla molla 151. Quando la testa della vite 147 è in appoggio sullo spallamento 148, fra la ralla 155 ed il bordo inferiore del codolo tubolare 146, viene individuato un interspazio 158a di altezza inferiore a quello dell'interspazio 158.

In ciascuna delle sedi cilindriche 111 è fissata una boccola 159, entro la quale è scorrevole un’asta 160 nella quale è inferiormente piantata la spina 141. L’asta 160 presenta una porzione superiore di diametro ridotto che forma una battuta 160a interna alla boccola 159 che si prolunga fuori dalla boccola 159. Su tale porzione è fissato scorrevolmente un blocchetto 161 dal quale si aggettano due forchette 162,163 sovrapposte, i cui rebbi formano due anse semicircolari atte a ricevere, quella superiore, la boccola 131 e, quella inferiore, la scanalatura 85 della navetta. Con 164 è indicata una molla interposta fra il blocchetto 161 ed un dado 164a avvitato sull'estremità dell'asta 160. La molla 164 ha il compito di sollecitare il blocchetto 161 verso il basso per mantenerlo in appoggio sulla battuta 160a quando l'asta 160 viene comandata verso l'alto della camma 113 assieme al gambo 138. Sull’asta 160 è disposto una rondella 164b su cui appoggia una molla 165 a riscontro sul bordo della boccola 159 che guida l’asta 160. La giostra inseritrice 9 è visibile nelle figure 7-9 e, come le altre giostre, comprende una scatola tubolare 166 montata sul basamento 5, nella quale è girevolmente supportato un albero verticale 167 di asse F, comandato da organi di trasmissione non rappresentati nei disegni nella direzione oraria B. L’estremità superiore dell’albero è girevole in un supporto 168, portato da una struttura 169 montata sul basamento 5. Sull’albero 167 sono calettati un piatto circolare 170 ed un elemento tubolare 171. Sul supporto 168 è centrata e fissata una flangia 172 dalla cui periferia si estende verso il basso una porzione cilindrica dotata di una scanalatura che forma una camma assiale 173. L’elemento tubolare 171 presenta un risalto anulare 174 di fissaggio per un tamburo 175 dal cui bordo superiore si eleva una corona 176, dotata di una pluralità di asole verticali 177, angolarmente equidistanziate.

Nel tamburo 175 è ricavata una pluralità di sedi 178 in cui, per mezzo di cuscinetti 178a, è guidata una pluralità di rispettive colonne 179 aventi asse verticale G e concentricamente disposte attorno all’asse centrale F. Le colonne 179 portano gruppi 180 di prelievo ed inserimento delle guarnizioni 1 nelle capsule 2. Le colonne 179 hanno le estremità superiori che sporgono fuori dalle sedi 178 e sulle quali sono fissati rispettivi supporti 181. Da ogni supporto 181 si aggettano a sbalzo due rullini folli 182,183 in impegno, il primo, sulla camma 173 ed il secondo nell’asola 177 cosi da comandare gli spostamenti verticali della rispettiva colonna 179.

Ad ogni colonna 179 è solidale, all’estremità inferiore, un elemento tubolare 184 ( vedi figura 8) dotato di piattello 185 al quale è associato un astuccio cilindrico 186 che presenta due asole 187,188 longitudinali e diametralmente contrapposte. L’estremità inferiore dell’astuccio 186 è filettata esternamente e su di essa è avvitata una ghiera 189 che serra, contro il bordo dell’astuccio 186, due flange rispettivamente di una boccola 190 e di un cannotto 191 che si prolungano, Luna, all’interno e l’altra, all’esterno dell’astuccio 186. Il cannotto 191 presenta opportunamente un bordo smussato internamente avente un diametro maggiore di quello dell’incavo 90 delle navette 13.

Nell’elemento tubolare 184 e nella boccola 190 è guidato uno stelo 192 attraversato diametralmente da un codolo cavo 193 passante attraverso le asole 187,188. Lo stelo 192 comprende una porzione 194 che si estende al di sotto del codolo 193 ed è percorsa da un condotto 195 assiale che, attraverso passaggi 196, ricavati nel codolo 193, ed un raccordo 197 a questo associato, è collegato ad un tubo flessibile 198 (vedi figura 7).

Il tubo flessibile 198, tramite un raccordo 199, è collegato con un canale 200 che si estende attraverso l'elemento tubolare 171 ed il supporto 168. Il canale 200 si prolunga assialmente verso l’alto per essere collegato ciclicamente, per mezzo di un distributore 201 rotatoriamente solidale al supporto 168, ad un attacco 202 di una pompa di aspirazione.

Nel cannotto 191 è alloggiato scorrevolmente un nipplo 203 avvitato sull’estremità inferiore della porzione tubolare 194 e presentante una cavità nella quale è avvitato un ugello 204 dotato di una pluralità di fori passanti 205 in collegamento con il condotto 195 e quindi con la pompa di aspirazione.

Fra l’astuccio 186 ed il tamburo 175 agisce una molla 206, mentre un’ulteriore molla 207 è alloggiata all’interno dell’astuccio 186 ed agisce fra la boccola 190 ed una rondella 208 in appoggio su imo spallamento della porzione 194 dello stelo 192.

Sul codolo 193, dal lato opposto al raccordo 197, sono montati due rullini folli 209 e 210. Il rullino 209 è guidato nell’asola 187, mentre il rullino 210 è atto ad impegnarsi in una scanalatura 211 ricavata in un settore anulare 212 che si estende concentricamente all’asse F ed è reso solidale da montanti 213 alla struttura 169.

La scanalatura 211 costituisce una camma assiale che comanda gli spostamenti dello stelo 192 e, di conseguenza, dell’ugello perforato 204 rispetto all’astuccio 186.

Il piatto 170 è di costruzione simile a quella del piatto 22 della giostra dosatrice 7. Infatti esso presenta una zona perimetrale anulare sulla quale è centrata e serrata una ralla 214 ( vedi figura 8) di attacco per un anello 215 provvisto perifericamente di smanchi semicircolari 216 angolarmente equidistanziati, sovrapposti ad una pista di scorrimento 217 per le navette 13. Gli smanchi 216 conferiscono all’anello 215 una conformazione stellare in cui gli smanchi 216 e la pista 217 formano delle sedi di alloggiamento delle navette 13. Le navette 13 rimangono posizionate nelle sedi per l’impegno dei bordi degli smanchi 216 nella scanalatura 85 delle navette. Sopra al piatto 170 è centrato e rotatoriamente solidale un disco 218 che, perifericamente, presenta una pluralità di smanchi semicircolari 219, ognuno dei quali è coassialmente sovrapposto ad una rispettiva sede 216 dell’anello 215 ed un diametro complementare al diametro esterno del rispettivo cannotto 191.

Il piatto 170 è perifericamente dotato di ima pluralità di sedi cilindriche 220 coassiali all’asse G in ognuna delle quali è inserita una camicia cilindrica 221 che inferiormente s’impegna in un corpo anulare 222 fissato sotto al piatto 170. Il corpo anulare 222 ha una sezione a forma di C con una parete cilindrica dalla quale si aggetta verso l'interno un labbro anulare 223 in cui è ricavata una pluralità di fori passanti 224 allineati con le sedi 220 del piatto 170. Nella parete cilindrica del corpo 222 sono ricavate, in corrispondenza dei fori 224, rispettive asole verticali 225 in cui scorrono i rullini 226.

Ogni rullino 226 è montato folle su un rispettivo perno 227 che attraversa diametralmente un fusetto 228 guidato a tenuta nella canna cilindrica 221 e nel foro 224. Sul perno 227 è anche montato, in posizione diametralmente opposta al rullino 226, un secondo rullino 229 asservito ad una camma stazionaria 230 che si estende lungo la periferia di una piastra circolare 231 fissata su uno spallamento 232 della scatola 166.

Il fusetto 228 è sollecitato verso l’alto da una molla 233 interposta fra il labbro 223 ed una battuta anulare 233a e presenta un’estremità superiore dalla quale si prolunga assialmente un piolo 234 atto ad impegnarsi nel foro 89 delle navette 13.

Il piolo 234 è percorso assialmente da un foro 235 che, attraverso passaggi radiali, è in comunicazione con una camera 236 definita dalla sommità del fusetto 228 all’interno della camicia 221. La camera 236, attraverso una trafilatura definita fra la camicia 221 ed il fusetto 228, fori radiali 237 della camicia 221 ed un canale radiale 238 del piatto 170, è in comunicazione-con una sorgente di aria compressa alimentata da canali 239 che sono ricavati nell’albero 167. La mandata di aria compressa può venire intercettata da un anello di materiale gommoso 239a che, in posizione sollevata del fusetto, riscontra sul cielo della camera 236 intercettando il passaggio di aria fra il canale radiale 238 ed il foro 235. Ogni fusetto 228, dietro comando della camma 230, compie delle escursioni fra una posizione sollevata in cui il piolo 234 impegna il foro 89 della rispettiva navetta 13 ed una posizione abbassata di disimpegno dal foro 89 per consentire alla navetta 13 di disimpegnarsi dallo smanco 216 della stella 215.

Come risulta meglio dalla figura 1, il piatto 170, per il tratto circolare che dall’ alimentatore 10 si estende fino alla stella di trasferimento 16, è perifericamente sormontato da un settore circolare piano 240 concentrico all’asse F sul quale è fissata una sponda esterna 241. Sul settore 240 sono destinate a scorrere le capsule 2 provenienti dall’alimentatore 10 e trascinate dalla stella 218 di cui impegnano gli smanchi 219. Il settore 240 è sostenuto da montanti 242 vincolati alla piastra 231.

Passando ora a descrivere la struttura delle stelle 14,15 e 16 che provvedono al trasferimento delle navette 13 da una giostra a quella successiva, si osserva che le stelle 14,15, dovendo trasferire solo le navette 13, sono costruttivamente identiche.

La prima stella di trasferimento 14, rappresentata in figura 10, così come la seconda stella 15, comprende una scatola cilindrica 243 conformata sostanzialmente a tazza e solidale al basamento 5, entro la quale è girevolmente supportato un albero motore 244, verticale comandato da organi di trasmissione non rappresentati nei disegni. La scatola -243 presenta, sul proprio bordo superiore, una sponda anulare costituente una camma radiale 245. All’albero motore 244 è calettata una flangia 246 alla quale è perifericamente solidale un anello piano 247 provvisto di una pluralità di smanchi semicircolari 248 formanti sedi di alloggiamento delle navette 13. Gli smanchi 248 conferiscono all'anello 247 una configurazione a stella ed i cui bordi sono atti ad impegnarsi nella scanalatura anulare 85 delle navette 13 per sostenere queste ultime durante il loro trasferimento da una giostra all'altra. Sotto alla flangia 246, in corrispondenza di ogni smanco 248, è assicurato un blocchetto 249 in cui, per mezzo di una spina 250, è articolata a bilanciere una levetta 251. Le levette 251 hanno una conformazione ad L e comprendono una braccio inferiore che porta un rullino folle 252 ed un braccio superiore che termina con un’unghia 253 ripiegata verso il basso.

Il rullino 252 è in impegno di rotolamento sulla camma 245 e l’unghia 253 è inserita in un intaglio radiale 254 dell’anello 247. Con 255 sono indicate delle molle che agiscono sulle levette 251 nel senso di sollecitare verso l’esterno e verso il basso le unghie 253 per poterle portare in impegno sui collari inferiori 87 delle navette 13 così da trattenere queste ultime negli smanchi 248 degli anelli 247.

La terza stella di trasferimento 16, rappresentata in figura 11, si differenzia dalle stelle 14,15 per la presenza di una seconda flangia a stella 256 sovrapposta alla prima flangia 246 e dotata di smanchi semicircolari 257, sovrapposti agli smanchi 248 del sottostante anello 247, per il convogliamento delle capsule 2, dopo l’applicazione delle guarnizioni 1, verso il convogliatore di allontanamento 12. Le capsule complete vengono trascinate dalla flangia 256 sopra un settore piano di scorrimento 258, complanare al settore 240 e disposto ad una quota fra gli smanchi 257 e 248. Il settore 358 è concentrico all’asse di rotazione della stella 16 e dotato di ima sponda perimetrale 259 che impedisce alle capsule di fuoriuscire per forza centrifuga dagli smanchi 257.

Il funzionamento dell’ apparecchiatura secondo l’invenzione è il seguente. Il materiale plastico allo stato pastoso viene espulso dall’estrusore 3, attraverso l’ugello 4. La giostra dosatrice 6, grazie alla stella 65 ed ai pioli 77, trascina in rotazione nella direzione B le navette 13 che, equidistanziate fra di loro, formano un treno che si estende lungo una traiettoria a trifoglio chiusa su se stesso. In particolare, il rotolamento dei rullini interni 80 sulla camma 35 della giostra dosatrice 6 (figure 2-4) consente lo scorrimento dei fusetti 76 entro i cannotti 76 e, di conseguenza, l’impegno dei pioli 77 nei fori 89 delle navette 13, le quali vengono ritenute entro le proprie sedi semicircolari 66.

Lo spostamento dei cucchiai 59 di prelievo materiale plastico è comandato dal rotolamento dei rullini interni 42 sulla camma 33 che determina lo scorrimento verticale delle colonne 40.

Ciascun cucchiaio 59, al momento del passaggio sull’ugello 4 dell’estrusore, si trova ad una quota tale da determinare il prelievo mediante rasamente di una predeterminata dose M di materiale plastico allo stato pastoso, la quale, per azione combinata del pistoncino 46 e dell’aria introdotta attraverso il raccordo 53 ed eiettata attraverso l'orifizio 62, viene poi espulsa dal cucchiaio 59 e depositata sulla pastiglia 92 della navetta 13 sottostante sulla quale aderisce Gli spostamenti dei pistoncini 46 sono indotti -dal rotolamento della coppia di rullini 51 sulla camma 38, mentre lo scorrimento dei rullini 52 entro l’asola verticale 50 impedisce la rotazione dei pistoncini 46 attorno al proprio asse .

Dopo il deposito delle dosi M sulle navette 13, i pioli 77 vengono abbassati dalle camme 35, cosicché le navette 13 vengono rilasciate in successione e trasferite sulla prima stella 14. Anche in questo caso il moto dei rullini 79 nelle asole verticali 73 impedisce che i fusetti 76 subiscano rotazioni attorno al proprio asse. La temperatura delle navette 13 viene regolata dall’adduzione di un fluido nella zona di contatto 63 attraverso il condotto di mandata 82 ed il condotto di scarico 83.

Le navette 13, provviste sulla propria pastiglia 92 della dose M , dopo essere state trasferite in successione nei rispettivi smanchi 248 della stella 14, vengono trattenute dall’aggancio operato dalle unghie 253 sui collari inferiori 87 delle navette. L’azione di ritegno con cui le unghie 253 ritengono le navette è esercitata dalle molle 255; lo sbloccaggio è comandato dalla camma 245 la quale, agendo sulle levette 251, solleva le unghie 253 dai collari 87 delle navette permettendone l’uscita dagli smanchi 248.

La prima stella 14, ruotando nel verso H opposto a quello della giostra dosatrice 7, trasferisce poi le navette 13 con le dosi M sulla giostra formatrice 8 (fig. 5,6).

La giostra formatrice 8, rotante nel verso B concorde a quello della giostra dosatrice 7, accoglie le navette 13 fra i rebbi delle forchette inferiori 163 che s’impegnano nella scanalatura 85 delle navette stesse.

Le navette vengono quindi bloccate dalla successiva corsa verso l'alto-dei contropunzoni 118 comandati dalla camma 113 che determina l'impegno dei perni 157 nei fori 89 delle navette 13 in modo che le stesse non possono sfuggire dalle sedi 163 del blocchetto 161.

Proseguendo la corsa di sollevamento dei contropunzoni, le navette 13 giungono a contatto con il bordo inferiore delle boccole 131 e quindi ha inizio la formatura nera e proprio con la quale le dosi M di materiale plastico precedentemente depositate sulle navette 13 vengono schiacciate contro i fondelli delle tazze 130 a formare guarnizioni 1 discoidali.

La formatura eseguita da ciascun gruppo composto da punzone 117 e contropunzone 118 si svolge secondo la seguente sequenza.

In posizione di partenza (rappresentata nelle figure 6 e 6a), cioè quando la resistenza allo schiacciamento offerta dalla dose M non è ancora rilevante, la vite 147 è a riscontro della battuta 148 e la molla 153 è bloccata, in condizione di precaricamento, fra il fondo del recesso 154 ed il collare 150 del fusetto 145. L'interspazio 158 fra la ralla 155 ed il bordo del codolo 146, dato il precaricamento della molla 151, rimane immutato.

Mano a man che aumenta, con il sollevamento del gambo 138 e del fusetto 145 ad esso solidale, la resistenza offerta dalla dose M, il fusetto 145 si sposta rispetto al codolo 146 cosicché la ralla 155 si arresta contro il bordo inferiore del codolo 146 consentendo al collare 150 di distanziarsi da essa. A questo punto si ha la situazione di figura 6b in cui la spinta massima di compressione esercitata dalla camma 113 viene trasmessa al codolo 146 e quindi alle navette 13 attraverso le due molle 151 e 153 che risultano disposte in parallelo.

Le dosi M di materiale plastico sono dimensionate in modo da allargarsi-per effetto della compressione fino ad occupare tutta la camera compresa fra la navetta 13 ed il fondello della tazza 130 e circoscritta perifericamente dalla boccola 131. Una volta che le guarnizioni 1 sono state stampate, la camma 113 consente ai fusetti 14S di abbassarsi in modo da consentire al collare 150 di riscontrare sulla ralla 155 e quindi, scendendo ulteriormente, di trascinarla con sé sotto il bordo del codolo 146, così da rendere inefficace la molla inferiore 153 che toma ad essere bloccata fra il collare 150 ed il gambo 138 (vedi fig. 6c). Con la discesa della ralla 155 sotto al bordo del codolo 146 la compressione, con cui il contropunzone 118 agisce sulla guarnizione stampata, è esercitata dalla sola molla superiore 151 e viene da questa mantenuta dalla camma 113 per un angolo di rotazione della giostra 6 sufficiente ad assicurare il mantenimento della forma delle guarnizioni fino a che la stessa non si è stabilizzata.

Terminata la fase di stampaggio con il distanziamento del contropunzone 118 dal punzone 117 le navette portanti le guarnizioni 1 già formate vengono poi trasferite, secondo le stesse modalità, sulla seconda stella 15 e da questa alla giostra inseritrice 9 dove, lungo un primo arco di rotazione, viene effettuato il distacco delle guarnizioni 1 dalle navette 13 e, lungo un successivo arco, l’inserimento delle guarnizioni nella capsule 2 convogliate dall’alimentatore 10. Le navette 13 trasferite dalla stella 15 sulla giostra 9, risultano in appoggio sulla pista di scorrimento 217 e inserite negli smanchi semicircolari 216 dell’anello (stella) inferiore 215 dove sono ritenute dai pioli 234 secondo modalità identiche a quelle dei pioli 77 della giostra dosatrice 7. Quando il bloccaggio delle navette ad opera dei pioli 234 è perfezionato, tramite la camma 211, vengono abbassate in successione i cannotti 191 che con il bordo inferiore serrano perifericamente le guarnizioni sulla zona delle navette esterna all’incavo 90. A questo punto viene iniettata aria compressa la quale, attraverso i canali 238 e i passaggi 237,236,235,94,95, agisce sotto le guarnizioni gonfiandole da sotto e staccandole dalle navette eccetto che per la porzione perimetrale che rimane serrata sotto al bordo dei cannotti 191 e che comunque, per la scarsa capacità di adesione della navetta in tale zona, è facilmente staccabile.

Completato il distacco delle guarnizioni e prima di sollevare i cannotti 191, viene attivata l’aspirazione attraverso l’attacco 202, i passaggi 200, 199-195 ed infine i fori 205 cosicché le guarnizioni rimangono attaccate agli ugelli 204 assumendo una conformazione leggermente bombata per la posizione leggermente alta degli ugelli 204 rispetto al bordo dei cannotti 191.

Con il ciclico comando delle colonne 179, operato dalla camma 173, i cannotti 191 e gli ugelli 204 vengono sollevati fino a portare le guarnizioni ad una quota sovrastante quella della stella 215. Quando, durante la rotazione della giostra 9, le guarnizioni 1 si sovrappongono alle capsule 2 alimentate dall’alimentatore 10 sul settore di scorrimento 240, tramite la camma 211 viene comandato l’abbassamento degli ugelli 204 che inseriscono positivamente le guarnizioni 1 nelle capsule 2 dove, con l’interruzione dell’aspirazione, vengono rilasciate.

Le capsule complete, trascinate dalla piastra superiore 218 sul settore 240 della giostra 9, all’uscita di quest’ultimo, vengono inserite negli smanchi 257 della flangia superiore 256 della stella 16 e trascinate lungo il complanare settore 258 fino al convogliatore di allontanamento 12 su cui vengono depositate. Nel contempo le navette 13, prive delle guarnizioni, vengono rilasciate dalle unghie 253 che le trattenevano negli smanchi della stella inferiore 247 e proseguono verso la giostra dosatrice II ciclo si ripete quindi secondo le modalità sopradescritte.

Si è così visto come nell’ apparecchiatura descritta le navette non debbono strisciare su piani di scorrimento durante il loro tragitto essendo bloccate nelle sedi delle giostre dei pioli 77,234 e dai perni 157 e negli smanchi delle stelle di trasferimento dalle unghie delle levette 251. Inoltre le tre stelle di trasferimento consentono di veicolare le navette in modo sicuro ed efficace anche per ritmi produttivi elevati. La presenza dell’ elemento adesivo sulle navette garantisce una efficace adesione del materiale plastico sulle stesse, mentre i mezzi di prelievo e deposito consentono un agevole distacco del dischetto.

Un ulteriore vantaggio è da intrawedere nella possibilità che l'apparecchiatura offre di abbassare la forza di compressione, dopo lo stampaggio delle guarnizioni, ad un valore di mantenimento della forma delle guarnizioni che consente di ridurre le sollecitazioni meccaniche sui punzoni e contropunzoni.

Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.

Le figure 12.13 mostrano una prima variante in cui, nelle sedi di alloggiamento delle navette 13 previste nelle giostre e nelle stelle di trasferimento (che in seguito, per fissare le idee, si suppone siano le sedi 66 della giostra 6 e le sedi 248 della stella 14), si aggettano rispettive alette 260,261 delle quali, le prime, presentano anse 262 complementari a sporgenze 263 delle seconde in modo da realizzare una sorta- di ingranamento durante la rotazione delle giostre e delle stelle.

Sotto alle sedi 66,248 e lungo i tratti delle traiettorie percorse dalle navette 13, attorno agli assi di rotazione della giostra 6 e della stella di trasferimento 14, si estendono piste magnetiche 264, 265 che si interrompono in corrispondenza del punto di tangenza 266 fra giostra e stella. In tal modo, prevedendo navette di materiale ferromagnetico, quando viene superato il punto di tangenza 266, le navette si sottraggono alla forza di attrazione esercitata dalla pista magnetica 264 della giostra 6 ed entrano sotto l’influenza della pista 265 così da essere trattenute nella sede della stella 14. E da notare che, utilizzando navette dotate di una scanalatura esterna 85, come quelle in precedenza descritte, le alette 260,261 possono mancare in quanto le navette vengono sostenute dai bordi delle sedi 66,248 che s’impegnano della scanalatura anulare 85 .

Se viceversa le navette 13 sono sprovviste di scanalatura anulare e consistono in dischetti cilindrici, è opportuno prevedere, in conformità con la variante delle figure 14,15, magneti di ritegno 267,268 disposti in corrispondenza delle sedi 66 e 248 della giostra 6 e della stella 14. Tali magneti mantengono le navette aH’intemo delle rispettive sedi.

In quest’ultimo caso è possibile ricorrere alla variante delle figure 16,17 in cui, per trasferire le navette, sono previsti due deviatori 269,270 sotto forma di sponde concentriche ai rispettivi assi di rotazione della giostra e della stella, i quali staccano le navette dai magneti della giostra per guidarli ed inserirli nelle sedi della stella.

Nella pratica attuazione dell’invenzione tutti i dettagli sono sostituibili da sulle stelle di trasferimento, degli elementi a pinza comandati da camme stazionarie e conformati in modo da afferrare le navette in punti diametralmente contrapposti.

Nella pratica attuazione dell’invenzione tutti i dettagli sono sostituibili da altri tecnicamente equivalenti.

Claims (18)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Apparecchiatura per la formatura e l’inserimento in capsule di guarnizioni di materiale plastico erogato da un estrusore e comprendente una giostra dosatrice, una giostra formatrice, una giostra inseritrice ed un alimentatore di capsule per alimentare con capsule detta giostra inseritrice, dette giostre essendo girevoli secondo assi verticali e dotate di sedi per il supporto di una pluralità di navette angolarmente equidistanziate e disposte concentricamente agli assi di rotazione delle rispettive giostre, detta giostra dosatrice essendo dotata di gruppi per prelevare in successione dosi di materiale plastico da detto estrusore e depositarle su dette navette, detta giostra formatrice essendo dotata di gruppi per stampare in successione guarnizioni su dette navette e detta giostra inseritrice essendo provvista di gruppi per prelevare in successione dette guarnizioni da dette navette ed inserirle in rispettive capsule alimentate da detto alimentatore, essendo inoltre previste una prima stella per il trasferimento di dette navette con le rispettive dosi di materiale plastico depositate su di esse da detta giostra dosatrice su detta giostra formatrice, una seconda stella per il trasferimento di dette navette con le rispettive guarnizioni formate su di esse da detta giostra formatrice su detta giostra inseritrice, una terza stella per il trasferimento di dette navette da detta giostra inseritrice su detta giostra dosatrice, caratterizzata dal fatto che dette giostre dosatrice, formatrice ed inseritrice sono dotate di primi mezzi per ritenere dette navette in asse rispettivamente con detti gruppi di prelievo delle dosi di materiale plastico di detta giostra dosatrice, con detti gruppi di stampaggio delle guarnizioni di detta giostra formatrice e con detti gruppi di prelievo ed inserimento delle guarnizioni di detta giostra inseritrice e che dette stelle di trasferimento sono dotate di secondi mezzi di ritegno delle navette comandate in modo da ritenere dette navette ricevute dai detti primi mezzi di ritegno di una giostra e rilasciarli a detti primi mezzi di ritegno della giostra successiva.
2. 2. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di ritegno delle navette comprendono ciascuno un fusetto guidato verticalmente in un alloggiamento verticale ricavato in un piatto rotante della rispettiva giostra ed allineato con una rispettiva sede di supporto di una navetta detto fusetto essendo asservito ad una camma stazionaria concentrica all'asse di rotazione di detta giostra ed atta a comandare detto fusetto fra una posizione sollevata di impegno in un recesso della navetta alloggiata nella sede allineata con esso ed una posizione di disimpegno per consentire la estrazione di detta navetta da detta sede ed il suo passaggio sulla stella di trasferimento.
3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detta terza stella comprende un disco inferiore ed un disco superiore, coassiali e provvisti di smanchi semicircolari periferici definenti sedi angolarmente equidistanziate e sovrapposte, detto disco inferiore essendo atto ad accogliere, nelle sue sedi, dette navette dopo il prelievo delle guarnizioni per trasferirle da detta giostra inseritrice su detta giostra dosatrice, e detto disco superiore essendo atto ad accogliere nelle sue sedi dette capsule per trascinarle, dopo l'inserimento in queste ultime delle guarnizioni, su un piano- di appoggio concentrico all'asse di rotazione di detta terza stella edO estendentesi fra detto disco superiore ed inferiore per trasferire dette capsule da detta giostra inseritrice su mezzi di allontanamento connessi a detto piano di appoggio.
4. 4. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 3 caratterizzata dal fatto che attorno a detto piano di appoggio si estende una sponda concentrica detto asse di rotazione di detta terza stella.
5. 5. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 3 caratterizzata dal fatto che detto disco inferiore di detta terza stella presenta, in corrispondenza di ciascuna sede di ricezione di una rispettiva navetta, un organo di ritegno di detta navetta asservito ad una camma di comando in modo da ritenere detta navetta lungo il tragitto compreso fra detta giostra inseritrice e detta giostra dosatrice.
6. 6. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 5 caratterizzata dal fatto che dette navette presentano una scanalatura periferica di inserimento in dette sedi e definente un collare superiore ed uno inferiore, ciascuno di detti organi di ritegno comprendendo una levetta articolata secondo un piano radiale all’asse di rotazione di detta terza stella ed avente un primo braccio asservito ad una camma stazionaria concentrica a detto asse ed un secondo braccio sollecitato da mezzi a molla e dotato di un’unghia atta ad impegnarsi su detto collare inferiore per trattenere dette navette nelle rispettive sedi.
7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che a detti alloggiamenti di detta giostra dosatrice sono connessi rispettivi condotti di mandata e ritorno di un fluido- di termoregolazione.
8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2 caratterizzata dal fatto che a ciascuno di detti alloggiamenti di detta giostra inseritrice è collegato un condotto di mandata di aria compressa in comunicazione con passaggi attraversanti detto fusetto e detta navetta e sfocianti sulla superficie di detta navetta su cui è stata formata detta guarnizione in detta giostra formatrice ed atti a convogliare aria compressa sotto la guarnizione formata per staccarla da detta superficie su cui aderisce, essendo altresì previsti mezzi per serrare perimetralmente a tenuta detta guarnizione su detta superficie.
9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette navette presentano una cavità in cui è alloggiato uno scodellino contenente una pastiglia di materiale atta a trattenere per adesione una dose di materiale plastico depositato su di essa da detta giostra dosatrice.
10. 10. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9 caratterizzata dal fatto che detta pastiglia atta a trattenere per adesione la dose di materiale plastico, è incassata in uno scodellino contenuto in incavo di detta navetta e perifericamente circoscritto da un orifizio anulare collegato con il condotto di mandata di un compressore attraverso detto recesso e passaggi di detto piolo.
11. 11. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di serraggio perimetrale delle guarnizioni comprendono ciascuno un cannotto ed un elemento aspirante mobile all’interno di detto cannotto e mezzi a camma per comandare detto cannotto e detto elemento aspirante fra una posizione abbassata, in cui detto cannotto serra il bordo periferico di detta guarnizione sulla rispettiva navetta durante la fase di distacco della guarnizione e quando detto elemento aspirante è collegato con un condotto di aspirazione per prelevare detta guarnizione da detta navetta ed una posizione sollevata in cui detti cannotto ed elemento aspirante sono sollevati ad una quota superiore a quella delle capsule alimentate da detto alimentatore per consentire a detto elemento aspirante di scendere all 'interno di dette capsule e depositare dette guarnizioni prelevate.
12. 12. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6 caratterizzata dal fatto che detta giostra formatrice delle guarnizioni comprende un tamburo di supporto per una pluralità di gruppi di formatura delle guarnizioni comprendente un collare superiore ed un collare inferiore, ogni gruppo essendo composto da un punzone e da un contropunzone alloggiati in sedi di detto collare superiore e rispettivamente inferiore, detto punzone essendo disposto all 'interno di una boccola scorrevole su detto punzone in contrasto con mezzi elastici di rinvio e definente con detto punzone un’intercapedine anulare collegata con una mandata di aria compressa e detto contropunzone comprendendo una gambo asservito ad una camma assiale stazionaria, un fusetto assialmente solidale a detto gambo e guidato in un codolo dotato, alla sommità, di un pemetto d’impegno nel recesso di dette navette, una prima molla disposta su detto fusetto ed agente fra un collare di quest’ultimo e detto codolo per sollecitare detto fusetto a riscontro di uno spallamento di detto codolo ed una seconda molla disposta fra detto gambo ed una ralla di appoggio per detto codolo e detto anello, a detto gambo essendo vincolata una rispettiva asta scorrevole in una sede di detto collare inferiore, alla quale è fissato un blocchetto dotato di due forchette sovrapposte, formanti due anse atte ad impegnarsi su detta boccola e rispettivamente in detta scanalatura di una rispettiva navetta per sollevare detta navetta in appoggio su detto punzone quando detto contropunzone viene sollevato per la formatura di detta guarnizione.
13. 13. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette navette sono di materiale ferromagnetico e che detti primi mezzi di ritegno comprendono alette in materiale diamagnetico di appoggio per dette navette disposte in dette sedi delle giostre e delle stelle di trasferimento, sotto a dette alette essendo disposte piste magnetiche atte ad attivare e trattenere dette navette su detti piani ed estendentisi lungo le traiettorie percorse dalle navette e sostanzialmente comprese fra i punti di tangenza di dette giostre con dette stelle.
14. 14. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 13 caratterizzata dal fatto che dette alette in materiale diamagnetico di dette stelle di trasferimento presentano delle espansioni atte ad impegnarsi in anse delle alette in materiale diamagnetico di dette giostre in corrispondenza del punto di tangenza di dette giostre con dette stelle.
15. 15. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 14 caratterizzata dal fatto che in corrispondenza di dette sedi disposte su dette giostre e su dette stelle per l'alloggiamento delle navette sono previsti magneti per attrarre e ritenere dette navette in dette sedi.
16. 16. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che dette navette sono di materiale ferromagnetico e che detti mezzi di ritegno delle navette comprendono alette di appoggio per dette navette disposte in dette sedi delle giostre e delle stelle di trasferimento e magneti atti a ritenere dette navette in dette sedi, essendo altresì previsti elementi di deviazione estendentisi dai punti di tangenza di dette giostre con dette stelle per estrarre dette navette dalle sedi delle giostre ed inserirle nelle sedi delle stelle e viceversa.
17. 17. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che detti mezzi di ritegno delle navette sulle giostre e sulle stelle di trasferimento comprendono degli elementi a pinza comandati da camme stazionarie e conformati in modo da afferrare le navette in punti diametralmente opposti.
18. 18. Apparecchiatura per la formatura e l' inserimento di guarnizioni di materiale plastico in capsule secondo quanto desumibile dalla descrizione che precede e dai disegni allegati.