IT9046883A1 - Macchina smontagomme con autrocentrante reclinabile. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

di Brevetto per Invenzione industriale per il trovato avente per titolo: "MACCHINA SMONTAGOMME CON AUTOCENTRANTE RECLINA-BILE",

Il presente trovato concerne una macchina preposta allo smontaggio/montaggio dei pneumatici dai e sui rispettivi cerchioni.

Il trovato è tipicamente, ma non esclusivamente, adatto per ruote relativamente grandi e/o larghe, quindi anche relativamente pesanti.

Come è noto, per dette operazioni di smontaggio e montaggio dei pneumatici vengono impiegate macchine smontagomme che comprendono, indistintamente, una carcassa di base, una retrostante colonna, una barra orizzontale scorrevole che è impostata alla sommità di detta colonna, un'asta verticale atta a scorrere rispetto alla estremità anteriore di detta barra, nonché una testina portautensili per l'estrazione/inserimento dei talloni dei pneumatici dai e nei rispettivi cerchioni, la quale testina è fissata alla estremità inferiore di detta asta onde sovrastare un sottostante gruppo autocentrante.

A sua volta detto autocentrante comprende un piatto circolare orizzontale che è comandato a ruotare da un sottostante albero verticale fuoriuscente da detta carcassa, e che è provvisto di una serie circonferenziale di griffe equidistanziate e radialmente scorrevoli, queste ultime preposte al bloccaggio dei cerchioni in posizione orizzontale. Senonchè detti smontagomme noti si sono dimostrati insoddisfacenti.

In primo luogo per il fatto che all'operatore è richiesto di sollevare/depositare dal e sul pavimento la ruota rispettivamente per caricarla/scaricarla sul e dal gruppo autocentrante, che è stazionario in quota. E' evidente che ciò comporta operazioni faticose, in particolar modo quando trattasi di ruote relativamente grandi e/o larghe, come per esempio quelle per piccoli autocarri.

In secondo luogo per il fatto che molto sovente l'operatore non si trova nella posizione ottimale di lavoro relativamente alla ruota bloccata sull'autocentrante, e ciò perchè la larghezza di due ruote differenti può anche essere considerevolmente diversa, si pensi ad esempio ad una ruota per utilitaria e ad una ruota per autocarro. Di conseguenza la posizione in quota occupata dal tallone superiore risulta scadente sia sotto il profilo della comodità che sotto quello della ergonomia, il che può anche comportare situazioni di pericolo, in particolare quando l'operatore deve impiegare una leva come nel caso della preparazione del tallone alla successiva stallonatura.

Lo scopo principale del presente trovato è quello di ovviare a quanto sopra esposto nel contesto di una semplice e razionale soluzione costruttiva.

Per il raggiungimento di detto scopo, lo smontagomme conforme al trovato prevede di collegare tra loro la carcassa di base e il gruppo autocentrante in modo che questo ultimo occupi una posizione sollevata di lavoro in cui dispone la ruota (orizzontale) prospiciente la testina portautensili, ed una posizione abbassata di riposo dove l'autocentrante è inclinato verso la zona contrapposta a quella occupata dalla carcassa, ed è prossimo al pavimento, onde consentire lo scarico/carico della ruota dal e sul gruppo autocentrante senza che occorra sollevarla. Inoltre, detta posizione sollevata di lavoro è selezionabile a discrezione in funzione della larghezza della ruota in lavorazione. Vengono quindi raggiunti gli scopi tutti del trovato come si evince da quanto appena delineato.

In particolare detto movimento di sollevamento è preferibilmente demandato ad un sistema a parallelogramma articolato avente un lato definito dalla carcassa, e quello contrapposto sostenente, con possibilità di oscillazione, il detto autocentrante .

Le caratteristiche e i pregi costruttivi del trovato risulteranno evidenti dalla particolareggiata descrizione che segue, fatta con riferimento alle figure allegate che ne illustrano, a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, una particolare e preferita forma di attuazione.

La FIG. 1 mostra il trovato secondo una vista in elevazione laterale parzialmente sezionata, dove l'autocentrante è mostrato nella posizione abbassata di carico/scarico della ruota.

Le FIGG. 2 e 3 sono due viste simili alla precedente, e mostrano l'autocentrante in due diverse posizioni sollevate di lavoro.

Innanzitutto, per chiarezza e semplicità, e con riferimento a quanto detto in premessa, si precisa che dette due diverse posizioni sollevate di lavoro possono riguardare o una stessa ruota (non mostrata) manipolata da due operatori differenti, oppure due ruote aventi larghezze diverse e manipolate dallo stesso addetto.

Ciò, in combinazione con il fatto che l’autocentrante è reclinabile come mostrato, rende il trovato ottimale sotto il profilo ergonomico.

Come è ben illustrato nelle allegate figure, il trovato comprende una carcassa di base 1 che è conformata a portale per i motivi che risulteranno evidenti nel seguito.

I montanti di detto portale sono collegati dal cilindro di un martinetto preposto a comandare un usuale utensile per il distacco dei talloni dei pneumatici dai rispettivi bordi di ritegno dei cerchioni, mentre alla base dello stesso portale è anteriormente prevista una piattaforma 3. Inoltre, tra questa ultima e la carcassa 1 è previsto un ribassamento o vano 33 che è atto ad accogliere la parte inferiore di un sovrastante autocentrante 4, di cui si dirà più avanti. Alla sommità della carcassa 1 si trova un pilastro 10, che a sua volta è superiormente dotato di una barra orizzontale scorrevole 11, di forma prismatica.

Ancora, l'estremità anteriore della barra 11 sostiene un'asta prismatica verticale scorrevole 12, che a sua volta porta inferiormente fissata una testina portautensili 13, quest'ultima di per sè nota sia come conformazione che come funzioni.

Per quanto riguarda detto autocentrante 4, esso comprende un piatto circolare 40 che è dotato di una serie circonferenziale di griffe equidistanziate a scorrimento radiale 41, del tipo a doppia azione (nel senso che sono atte ad abbrancare i cerchioni sia dall'esterno che dall'interno).

Dette griffe 41 sono comandate da un corrispondente numero di sottostanti martinetti pneumatici a doppio effetto 410 che sono posti parallelamente al senso di scorrimento delle rispettive griffe 41, mentre il piatto 40 è comandato a ruotare da un albero coassiale 42 trascinato da un gruppo motore 43 di per sè noto.

Questo ultimo è ricevuto entro un carter avvolgente 44 che presenta, dalla parte che è rivolta verso la carcassa 1, due assi orizzontali sovrapposti rispettivamente 5 e 6 che sono posti parallelamente alla traversa di detta carcassa conformata a portale 1.

A detti due assi 5 e 6 sono rispettivamente articolati un martinetto pneumatico a doppio effetto 50 éd un corpo scatolato 60, aventi le estremità contrapposte articolate alla carcassa 1 nei punti 55 e 66 rispettivamente.

In questo modo viene reso disponibile un parallelogramma articolato uno dei cui lati è definito dalla carcassa 1 (articolazioni 55,66), mentre il lato inferiore consecutivo al precedente è a lunghezza variabile (martinetto 50).

Infine, tra il corpo scatolato 60 e la sovrastante traversa della carcassa 1 è impostato un martinetto pneumatico a doppio effetto 7.

Il martinetto 7 è preposto al sollevamento/abbassamento dell'autocentrante 4, che si muove parallelamente al proprio asse 42 (v. FIGG. 2, 3) grazie a detto parallelogramma, mentre il martinetto 50 è preposto a far oscillare lo stesso autocentrante 4 come è ben illustrato in FIG . 1. Allorché l'autocentrante 4 è in questa ultima posizione, il caricamento di una ruota si riduce a poca cosa in quanto questa ultima viene fatta rotolare sul pavimento e, una volta posizionata davanti all'autocentrante 4, è sufficiente lasciarla cadere su questo ultimo.

In questo modo resta agganciata alle griffe 41 (che sono rientrate) .

ovviamente anche lo scarico della ruota si riduce a poca cosa.

Da ultimo è evidente che i martinetti 7 e 50 possono essere invertiti rispetto a quanto mostrato.

Si precisa altresì che si raggiungono gli stessi risultati se i lati del parallelogramma definiti dalle coppie di assi 5, 55 e 5,6 sono costituiti da due bielle rigide (o a lunghezza fissa), se l'autocentrante è articolato in 6 o in altro punto della biella 5-6, e se lo stesso autocentrante è collegato ad un martinetto (come 50) avente l'altra estremità articolata alla biella 5-55.

I pregi e i vantaggi del trovato sono chiaramente comprensibili da quanto precede e dall'esame delle figure allegate. S'intende che l'invenzione non è limitata alla sola forma di realizzazione mostrata e descritta, ma la stessa ricomprende tutti gli equivalenti tecnici dei mezzi su menzionati, come pure le loro combinazioni, se attuate nel contesto delle seguenti

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina smontagomme, del tipo comprendente una carcassa (1) che presenta un gruppo autocentrante (4) per il bloccaggio delle ruote in posizione orizzontale e davanti ad una soprastante testina portautensili (13) per lo smontaggio/montaggio dei rispettivi pneumatici, caratterizzata per il fatto che l’autocentrante (4) è collegato alla carcassa (1) con interposizione di un parallelogramma articolato a giacitura verticale avente un lato (55-66) costituito da detta carcassa, mentre al lato contrapposto (5-6) al precedente è articolato, secondo un asse (6) posto parallelamente alle articolazioni di detto parallelogramma, detto autocentrante, in guisa che questo ultimo è atto ad occupare una posizione abbassata di carico/scarico della ruota in cui è prossimo al pavimento ed inclinato dalla parte opposta alla carcassa, ed una posizione sollevata di lavoro, selezionabile a piacere, in cui dispone la ruota orizzontale, nel raggio di azione di detta testina portautensili.
2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata per il fatto che detto lato contrapposto (5-6) del parallelogramma è costituito dalla incarteratura (44) dell'autocentrante (4) dove confluiscono i due restanti lati (60, 50) di detto parallelogramma, di cui il primo (60) collegato alla carcassa (1) attraverso un martinetto di comando (7), ed il secondo (50) costituito da un braccio a lunghezza variabile, come un martinetto.
3. 3. Macchina secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata per il fatto che detto parallelogramma articolato è costituito da quattro bielle a lunghezza fissa, di cui quella prossima all'autocentrante (4) porta articolato questo ultimo, mentre delle due bielle adiacenti (60) e (50) confluenti nella precedente, una (60) è collegata alla carcassa (1) da un martinetto di comando (7), e quella contrapposta (50) porta articolato un martinetto preposto a far oscillare l'autocentrante (4) rispetto al parallelogramma.