CH691255A5 - Macchina per avvolgere con materiale in foglio. - Google Patents

Macchina per avvolgere con materiale in foglio. Download PDF

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CH691255A5
CH691255A5 CH00952/96A CH95296A CH691255A5 CH 691255 A5 CH691255 A5 CH 691255A5 CH 00952/96 A CH00952/96 A CH 00952/96A CH 95296 A CH95296 A CH 95296A CH 691255 A5 CH691255 A5 CH 691255A5
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Switzerland
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cavity
slats
machine according
sheet material
operating condition
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CH00952/96A
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Inventor
Piercarlo Scaliti
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Soremartec Sa
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  • Mechanical Engineering (AREA)
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Description


  
 



  La presente invenzione riguarda una macchina per avvolgere con materiale in foglio secondo il preambolo della rivendicazione 1. 



  Una macchina di questo tipo è nota, ad esempio, da EP-A-0 082 952. 



  Una macchina che svolge sostanzialmente le stesse finalità, ma ricorrendo ad una soluzione tecnica diversa, è nota invece da EP-A-0 110 080. 



  La presente invenzione si prefigge lo scopo di migliorare ulteriormente la soluzione secondo EP-A-0 082 952, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di meglio adattare le sollecitazioni applicate all'oggetto incartato durante la fase di formatura dell'incarto intorno all'oggetto e durante la fase finale di chiusura dell'incarto in questione intorno all'oggetto, fase quest'ultima talvolta definita "pettinatura". 



  L'invenzione verrà ora descritta, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento ai disegni annessi, nei quali: 
 
   le fig. 1 a 4 illustrano schematicamente il funzionamento della macchina secondo EP-A-0 082 952  con l'intento primario di identificare i problemi risolti con la presente invenzione, 
   le fig. 5 a 8 rappresentano schematicamente, secondo modalità sostanzialmente simili a quelle delle fig. 1 a 4, il funzionamento di una prima forma di attuazione di una macchina secondo l'invenzione, 
   le fig. 9 a 12 illustrano, sempre secondo gli stessi criteri, il funzionamento di una seconda forma di attuazione della macchina secondo l'invenzione, 
   la fig. 13 è una vista complessiva della struttura di una terza possibile forma di attuazione, al momento preferita, di una macchina secondo l'invenzione, 
   le fig.

   14 e 15 illustrano in maggior dettaglio le caratteristiche di un elemento illustrato nella fig. 13, fatto vedere in due diverse possibili condizioni di funzionamento e, 
   le fig. 16 a 20 illustrano, ritornando ad un formalismo sostanzialmente assimilabile a quello adottato nelle fig. 1 a 12, il funzionamento della terza forma di attuazione della macchina secondo l'invenzione. 
 



  Nelle fig. 1 a 4, è indicato nel complesso con S un oggetto sferico provvisto di piccole sporgenze  distribuite sulla sua superficie. In un possibile esempio di applicazione dell'invenzione, l'oggetto S è costituito da un prodotto dolciario quale ad esempio la pralina venduta con il marchio "Rocher" della società del gruppo Ferrero. Si tratta di una pralina costituita da un guscio sferico di wafer contenente un ripieno pastoso o cremoso al sapore di cioccolato rivestito esternamente con granella di nocciole e cioccolato. Si ha dunque a che fare con un oggetto abbastanza delicato, da non sottoporre ad operazioni di manipolazione troppo violente. 



  Il riferimento alla pralina "Rocher" va comunque inteso in senso puramente esemplificativo, dal momento che la soluzione secondo l'invenzione consente di realizzare involucri di materiale in foglio per oggetti di qualunque natura, anche non alimentare. 



  Il riferimento A indica un sottile foglio di alluminio destinato ad essere avvolto quale involucro intorno all'oggetto S. 



  Con 1 è indicato un elemento di ricezione comprendente una cavità 2 avente una conformazione complementare alla parte inferiore del prodotto S, dunque una formazione semisferica nell'esempio di attuazione qui illustrato. Al riguardo va precisato che la soluzione secondo l'invenzione non è in alcun modo  limitata all'applicazione ad oggetti di forma sferica. 



  Sempre procedendo con la descrizione delle fig. 1 a 4, che corrispondono alle omologhe figure di EP-A-0 082 952, allineate con l'elemento di ricezione 1 ed al disopra dello stesso si trova un dispositivo sagomatore 3 costituito da un anello 4 collocato in posizione coassiale rispetto alla cavità semisferica 2. A partire dall'anello 4 si estendono verso il basso una pluralità di lamine o lamelle elastiche 5 (tipicamente di metallo) le cui estremità libere 6 convergono secondo una generale configurazione sostanzialmente assimilabile a quella delle foglie di un carciofo. 



  Uno stantuffo 7 inferiormente provvisto di una cavità semisferica 8 (o in generale di una cavità avente una configurazione complementare a quella della parte superiore dell'oggetto S) è collocato sull'asse comune di allineamento verticale della cavità di ricezione 2 e del complesso anello 4/lamelle 5. Lo stantuffo 7 è attraversato centralmente da uno stelo spingitore 9 destinato ad agire sul prodotto S. 



  Nel funzionamento (per una illustrazione particolareggiata si rinvia alla descrizione di EP-A-0 082 952) il foglio A del materiale costituente  l'involucro (tipicamente foglio di alluminio) è disposto al disopra dell'orifizio centrale dell'anello 4 e l'oggetto S viene depositato (con mezzi noti non illustrati) sul foglio A stesso in corrispondenza del suddetto orifizio centrale. Qui il foglio A è stato di preferenza presagomato (con mezzi noti) secondo una generale configurazione a conca così da poter più sicuramente ricevere e trattenere l'oggetto S, senza rischi di spostamento. 



  Raggiunta la suddetta posizione (che è sostanzialmente quella illustrata nella fig. 1) l'elemento spingitore 9 viene abbassato così da far scendere l'oggetto S attraverso l'orifizio assiale dell'anello 4 e farlo avanzare all'interno della cavità definita dalle lamelle 5, così come schematicamente illustrato nella fig. 2. 



  L'oggetto S trascina con sé il foglio A nel suddetto movimento di avanzamento. Per effetto della penetrazione fra le lamelle 5, che si divaricano elasticamente, il materiale in foglio A comincia ad avvolgersi attorno al lato inferiore (dunque sul lato anteriore nel verso di avanzamento) dell'oggetto S formando con le sue frange periferiche una sorta di fiocco o coda di cometa al disopra dell'oggetto S stesso. 



  Proseguendo, sotto l'azione di spinta esercitata dall'elemento spingitore 9, il movimento di discesa verso la cavità 2 l'oggetto S e il foglio A che lo avvolge superano le estremità libere 6 delle lamelle 5. Queste ultime si richiudono elasticamente nella posizione di chiusura determinando, proprio per il loro movimento di convergenza, la chiusura della parte a fiocco o coda di cometa al disopra dell'oggetto S (dunque sul lato posteriore nel verso di avanzamento dello stesso). Il tutto secondo le modalità schematicamente illustrate nella fig. 3. 



  L'ulteriore discesa dall'alto dello stantuffo 7 (fig. 4) determina un ulteriore divaricamento delle lamelle 5. Questo è prodotto dalla parte di testa, collocata in posizione inferiore, dello stantuffo 7 che si porta a ridosso dell'oggetto S così da determinare ricalcatura della parte a fiocco dell'involucro sulla superficie esterna dell'oggetto S per effetto dell'azione a stampo attuata dalla cavità 8 di cui è inferiormente provvisto lo stantuffo 7. 



  La soluzione schematicamente illustrata nelle fig. 1 a 4 viene utilizzata a livello industriale da molti anni. 



  L'esperienza di impiego ha dimostrato che, almeno in talune particolari condizioni di applicazione,  risulta abbastanza critico dosare in modo esatto la forza elastica delle lamelle 5 in modo da poter realizzare, un'efficace azione di chiusura o "pettinatura" della parte a fiocco o a coda di cometa alle spalle dell'oggetto S (fig. 3) evitando, nel contempo, di applicare una sollecitazione troppo violenta sull'oggetto S stesso quando questo scende attraverso le lamelle 5 divaricandole (fig. 2). 



  Anche una macchina quale quelle nelle fig. 1 a 4 è poi coinvolta nella continua tendenza, sentita anche nell'industria alimentare, ad operare con cadenze e velocità di funzionamento sempre più elevate. Per diversi fattori (contenimento dei fenomeni di logoramento, minor assorbimento energetico, ecc.) ciò rende comunque desiderabile pervenire ad una semplificazione strutturale delle apparecchiature, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di ridurre il numero delle parti ed in particolare delle parti in movimento. 



  Le fig. 5 a 8 illustrano una prima possibile soluzione adottata, secondo l'invenzione, per risolvere i problemi sopra esposti. 



  Così come si può facilmente notare, le fasi illustrate nelle fig. 5 a 8 corrispondono, rispettivamente, alle fasi illustrate nelle fig. 1 a 4. 



  Pertanto parti identiche o funzionalmente equivalenti a quelle già descritte con riferimento alle fig. 1 a 4 sono state indicate con le stesse lettere e gli stessi numeri di riferimento. Analogamente la sequenza di funzionamento illustrata nelle fig. 5 a 8 è sostanzialmente simile a quella delle fig. 1 a 4 e non richiede quindi di essere descritta ex novo. 



  La soluzione illustrata nelle fig. 5 a 8 prevede di attuare una sorta di azione di "parzializzazione" delle lamelle comprese nella struttura a carciofo. Le lamelle in questione, il cui numero può comunque rimanere identico a quello della soluzione tradizionale delle fig. 1 a 4 (ad esempio otto lamelle di acciaio), vengono suddivise in un primo ed un secondo gruppo indicati rispettivamente con 51 e 52 e suscettibili di comprendere, ad esempio quattro lamelle ciascuno. Si può trattare, ad esempio, nell'ambito di ciascun gruppo, di quattro lamelle distribuite angolarmente in modo uniforme (quindi con scostamenti angolari di 90 DEG ) con le lamelle dei due gruppi orientate in modo tale per cui ciascuna lamella si trova compresa fra due lamelle dell'altro gruppo angolarmente sfalsate di +/- 45 DEG . Questa comunque è una sola fra le tante soluzioni possibili. 



  La suddetta azione di parzializzazione prevede  che all'inizio dell'operazione di avvolgimento (condizione illustrata nella fig. 5 e di fatto corrispondente alla situazione illustrata nella fig. 1) solo un gruppo di lamelle, nell'esempio illustrato le lamelle indicate con 52, sia nella posizione di riposo in cui le rispettive lamelle convergono con le rispettive estremità, sempre indicate con 6, verso l'interno dell'ideale cavità assiale della struttura a carciofo. 



  L'altro gruppo di lamelle, qui indicate con 51, viene invece mantenuto divaricato contro la sua forza elastica da un anello di richiamo 100 avente una nervatura 101 sporgente verso l'alto ed in grado di realizzare un'azione di aggancio delle estremità 6 delle lamelle 51. Queste vengono quindi trattenute divaricate con l'anello 100 che aggancia con la nervatura 101 (non è necessario che questa sia continua, dal momento che potrebbe essere rappresentata, ad esempio, da una corona di denti o di elementi a tegolo distinti fra loro). 



  Tale condizione di funzionamento viene mantenuta anche quando l'oggetto S viene fatto scendere all'interno della struttura a carciofo 4, 5 per effetto dell'azione esercitata dall'elemento spingitore 9. 



  In tali condizioni, soltanto le lamelle del pri mo gruppo, ossia le lamelle 52, cooperano con l'oggetto S nell'azione di avvolgimento del materiale in foglio A e nella formazione del fiocco o coda di cometa alle spalle (al disopra, nell'orientamento qui illustrato) dell'oggetto S stesso. 



  Quando l'elemento spingitore 9, scendendo verso il basso, ha fatto passare l'oggetto S oltre (nel presente caso, al disotto) dell'ideale piano identificato dalle estremità libere 6 delle lamelle 51, 52, l'anello 100 viene abbassato, sotto l'azione di mezzi motori presentati in maggior dettaglio in sede di illustrazione della terza forma di attuazione dell'invenzione fatta con riferimento alle fig. 13 a 19. L'anello 100 disimpegna le estremità inferiori 6 delle lamelle 51 le quali possono anch'esse richiudersi elasticamente secondo la conformazione a carciofo così da cooperare con le lamelle 52 nell'azione di chiusura del fiocco o coda di cometa alle spalle dell'oggetto S. 



  Durante la fase di sagomatura dell'involucro intorno al prodotto S (fig. 6) questo viene dunque trattato, per così dire, più delicatamente di quanto avviene nella soluzione tradizionale (fig. 2). Solo una parte delle lamelle della struttura a carciofo, per la precisione solo le lamelle del gruppo 52, in tervengono infatti nell'azione di sagomatura dell'involucro del foglio A intorno all'oggetto S. 



  Tutte le lamelle, vale a dire entrambi i gruppi 51 e 52, intervengono invece nell'attuare una salda azione di chiusura del fiocco o struttura a coda di cometa. 



  Il movimento di divaricamento delle alette 51, 52, conseguente all'abbassamento dello stantuffo 7 (fig. 8, riproducente in sostanza - per quanto riguarda il completamento dell'involucro in foglio intorno all'oggetto S - le stesse modalità di funzionamento descritte in precedenza con riferimento alla fig. 4), può essere utilizzato per riarmare il dispositivo riportando le lamelle 51 nella posizione divaricata derivante dall'impegno delle rispettive estremità libere con il bordo 101 dell'anello 100. 



  Con lo stantuffo 7 abbassato, tanto le lamelle 52 quanto le lamelle 51 (di solito collocate esternamente rispetto alle lamelle 51) risultano divaricate. L'anello 100 può quindi essere fatto risalire verso l'alto così da riportare le nervature 101 in aggancio con le estremità inferiori 6 delle lamelle 51, e solo con queste, così da mantenerle divaricate anche quando lo stantuffo 7 ritorna verso l'alto in vista di ripristinare la condizione iniziale illustrata nella  fig. 5. 



  Il risultato sopra descritto può essere attuato sia che la nervatura superiore 101 sia continua, sia che la stessa sia costituita da formazioni distinte (denti, elementi a tegolo) angolarmente equispaziati. 



  Nel primo caso si può infatti trarre vantaggio dal fatto che, essendo le lamelle 51 collocate esternamente rispetto alle lamelle 52, le rispettive estremità inferiori 6 risultano radialmente esterne rispetto alle estremità libere delle lamelle 52, per cui la nervatura superiore 101 dell'anello 100 si può insinuare dal basso nell'ideale corona circolare definita dalle due traiettorie circolari concentriche lungo le quali sono disposte, rispettivamente, le estremità inferiori delle lamelle 52 (all'interno) e le estremità libere delle lamelle 51 (all'esterno). 



  Tuttavia, anche quando non venga adottata una tale disposizione geometrica, con conseguente collocazione delle estremità libere 6 delle lamelle dei due gruppi 51, 52 su due traiettorie circolari concentriche ma di raggio diverso, è possibile sfruttare lo sfalsamento angolare delle lamelle delle due schiere, disponendo quindi gli elementi di ritegno (denti, formazioni a tegolo, ecc.) formanti le nervature 101 dell'anello 100 in posizioni angolari cor rispondenti alle posizioni occupate dalle estremità libere 6 delle sole lamelle 51. In assenza di elementi di ritegno in posizioni angolari corrispondenti, le estremità libere 6 delle lamelle 52 non vengono trattenute in posizione divaricata e riconvergono elasticamente verso il centro della struttura a carciofo una volta che lo stantuffo 7 ritorna verso l'alto. 



  Anche nella seconda possibile forma di attuazione dell'invenzione illustrata nelle fig. 9 a 12, la struttura di base già descritta con riferimento alle fig. 1 a 4 viene nella sostanza mantenuta. Viene tuttavia invertito il verso del carico elastico delle lamelle 5 che, nella forma di attuazione dell'invenzione delle fig. 9 a 12, hanno la loro posizione di riposo corrispondente non già alla condizione di convergenza verso l'interno della struttura a carciofo ma, al contrario, alla condizione divaricata, ossia ad una posizione circa corrispondente alla posizione di divaricamento che, nella forma di attuazione delle fig. 5 a 8, viene attribuita alle lamelle del gruppo 51 per effetto dell'impegno con l'anello 100. 



  Nella forma di attuazione delle fig. 9 a 12, dunque, le lamelle 5 sono originariamente - tutte - in posizione divaricata (si osservi la fig. 9). 



  Il riferimento 102 indica dei corpi a rampa (o, più correttamente, a camma) provvisti esternamente su tutte le lamelle 5 o parte di esse. I corpi 102 sono destinati a cooperare con un anello 103 capace anch'esso di compiere un movimento selettivo di traslazione verticale in direzione assiale rispetto alla struttura a carciofo 4, 5. Il tutto sotto l'azione di mezzi motori sostanzialmente simili a quelli che muovono l'anello 100 nella forma di attuazione delle fig. 8 e l'anello 4 nella terza forma di attuazione che verrà descritta nel seguito con riferimento alle fig. 13 a 19. 



  L'anello 103 è mobile fra una posizione sollevata (fig. 9 e 12), in cui le lamelle 5 si trovano praticamente nella posizione di massimo divaricamento previsto ed una posizione abbassata in cui, scendendo verso il basso (in particolare verso le posizioni illustrate nelle fig. 10 e 11) l'anello 103 coopera con i corpi a rampa o camma 102 così da determinare la contrazione o convergenza delle lamelle 5 verso l'interno della cavità assiale della struttura a carciofo. 



  Sempre con riferimento ai corpi a rampa o camma 102 si è detto in precedenza che gli stessi possono essere previsti, secondo una generale disposizione a  corona che circonda la struttura a carciofo, su tutte le lamelle 5 o soltanto su parte di esse. 



  Qualora la struttura a carciofo definita dalle lamelle 5 sia nel complesso abbastanza rada, quindi con lamelle 5 abbastanza distanziate fra loro, in rapporto anche della loro estensione circonferenziale, risulta pressoché imperativo provvedere ciascuna lamella 5, di solito in corrispondenza della sua estremità inferiore 6, di un corpo a rampa o camma 102 destinato a cooperare con l'anello 103. 



  Quando, al contrario, la schiera delle lamelle 5 è piuttosto fitta (e in funzione del numero e/o dell'estensione radiale delle lamelle stesse) è possibile ridurre il numero degli elementi a rampa o camma 102, sfruttando il fatto che il movimento di contrazione impartito in modo positivo a talune lamelle si trasmette anche alle altre lamelle in rapporto di spinta e/o compenetrazione radiale. 



  Ad esempio supponendo di disporre di una schiera sufficientemente fitta di lamelle (a questo proposito si può far riferimento alla struttura illustrata nelle fig. 8 e 9 di EP-A-0 082 952 con una schiera di quattro lamelle esterne, angolarmente sfalsate in 90 DEG , che racchiude una schiera interna di quattro lamelle, anch'esse angolarmente sfalsate di 90 DEG fra lo ro, ma con la schiera un gruppo di lamelle interne sfalsato nel complesso di 45 DEG  rispetto alla schiera o gruppo di lamelle esterne) è di solito sufficiente provvedere gli elementi a rampa o camma 102 sulle sole lamelle della schiera esterna. Quanto detto sopra si riflette in modo evidente sulla struttura dell'anello 103, che può essere chiuso o aperto, continuo o discontinuo. 



  In ogni caso, quale che sia la specifica soluzione adottata, quando l'oggetto S viene fatto scendere dall'elemento spintore 9 all'interno della struttura a carciofo così da cominciare ad avvolgere il materiale in foglio A intorno all'oggetto S stesso, l'anello 103 viene fatto leggermente scendere verso il basso (in linea di principio potrebbe essere mantenuto anche nella sua posizione iniziale, se le condizioni di funzionamento lo permettono) così da indurre l'inizio di una leggera convergenza delle lamelle 5 verso la cavità della struttura a carciofo. 



  In questo modo, l'azione di sagomatura del materiale in foglio A intorno all'oggetto S può essere realizzata con estrema delicatezza e, soprattutto, con l'eventuale possibilità di regolare esattamente l'ammontare della convergenza delle lamelle 5 (in pratica il diametro dell'orifizio tubolare da esse  definito) così da adattarlo con precisione alle dimensioni dell'oggetto S di volta in volta trattato e/o al grado di finitura dello stesso (presenza o meno di un rivestimento irregolare, natura del rivestimento, natura del prodotto, ecc.). 



  Una volta che l'oggetto S sia sceso al disotto della schiera delle lamelle 5, l'anello 103 può essere fatto ulteriormente scendere verso il basso così da portare le lamelle 5 stesse nella posizione di massima convergenza radiale, in vista di realizzare l'azione di chiusura del fiocco o coda di cometa alle spalle dell'oggetto S. 



  A questo punto, l'anello 103 può essere nuovamente sollevato verso l'alto, così da consentire nuovamente il divaricamento delle lamelle 5, che si realizza spontaneamente sotto la forza elastica di richiamo intrinseca delle lamelle 5 stesse) così da consentire la discesa dello stantuffo 7 per svolgere la fase finale di sagomatura dell'incarto in foglio sull'oggetto S. 



  È peraltro evidente, da quanto precede, che il caricamento elastico delle lamelle 5 verso la posizione divaricata, seppur preferenziale, non è imperativo, in quanto le stesse modalità di funzionamento potrebbero essere attuata con lamelle 5 incernierate  superiormente all'anello 4, dunque liberamente oscillanti a partire dalle loro estremità superiore. 



  Nella fig. 13 è illustrata la struttura completa di una macchina secondo l'invenzione, comprensiva degli elementi che circondano e cooperano con gli elementi già esaminati in precedenza. Per questo motivo parti identiche o funzionalmente equivalenti a quelle già descritte in precedenza sono state indicate anche nella fig. 13 con gli stessi riferimenti già utilizzati. 



  L'illustrazione della fig. 13 si riferisce, come già accennato, ad una terza forma di attuazione dell'invenzione - al momento considerata preferenziale - illustrata in maggior dettaglio con riferimento alle fig. 14 e 20. Resta comunque inteso il fatto che - mutatis mutandis - la stessa struttura di macchina illustrata nella fig. 13 può essere utilizzata anche in relazione alle forme di attuazione precedentemente descritte con riferimento alle fig. 5 a 8 e 9 a 12, rispettivamente. 



  Riferendosi specificatamente alla fig. 13, con 10 è indicato nel complesso un telaio su cui sono disposti uno o più dispositivi sagomatori 3 aventi le caratteristiche meglio illustrate nel seguito. Per semplicità di illustrazione si è fatto qui riferimen to ad una soluzione di realizzazione doppia, con due elementi sagomatori 3 gemellati, identici fra loro. 



  Il telaio 10 presenta di preferenza una struttura a portale con montanti laterali 21 collegati alle loro estremità superiori da una o più traverse 20 costituenti elementi di sopporto per il o gli elementi di azionamento 22 (si tratta di solito di martinetti) che azionano l'elemento spingitore 9 e, qualora presente, lo stantuffo 7. 



  Come meglio si vedrà nel seguito, la forma di attuazione illustrata in maggior dettaglio nelle fig. 14 a 20 presenta infatti il vantaggio di poter fare a meno dello stantuffo 7, ed in particolare della sua cavità inferiore 8, per realizzare l'azione di ricalco della parte a fiocco o a coda di cometa dell'involucro intorno all'oggetto S. 



  Nella parte bassa del telaio 21 si trova una struttura fissa 23, costituente la base del telaio 10, su cui è montata tramite guide una struttura mobile 27 capace di compiere un moto di traslazione verticale rispetto al telaio 21 sotto l'azione di un elemento motore quale uno o più martinetti 28. 



  Nel caso delle forme di attuazione di cui alle fig. 5 a 8 e, rispettivamente, 9 a 12, tanto l'elemento di ricezione 1 con la cavità 2, quanto la  struttura sagomatrice a carciofo (anello 4 e lamelle 5 sporgenti verso il basso da esso) sono montate sulla parte fissa 23, mentre la parte mobile 27 porta gli anelli 100 (forma di attuazione delle fig. 5 a 8) e 103 (forma di attuazione delle fig. 9 a 12) assicurandone il movimento verticale secondo le modalità già descritte in precedenza. 



  Nella forma di attuazione delle fig. 14 a 20 l'elemento sagomatore 3 perde, in una certa misura, la struttura a carciofo a cui si è fatto riferimento in precedenza per assumere una conformazione circa assimilabile a quella di un ugello con sezione selettivamente variabile: si pensi, ad esempio, agli ugelli di uscita di taluni motori a getto. Per altri versi si tratta di una struttura assimilabile a quella di una specie di tubo peristaltico capace di ridurre selettivamente la sua sezione in corrispondenza di una porzione intermedia. 



  La fig. 14 fa vedere strutturalmente come, secondo la terza forma di attuazione dell'invenzione, l'elemento sagomatore 3 comprenda, oltre all'anello superiore 4, complessivamente affine agli anelli 4 cui già si è fatto riferimento in precedenza, un anello inferiore 104. I due anelli in questione, sostanzialmente identici fra loro, sono destinati ad essere  montati, rispettivamente, sulla parte mobile 27 (anello 4) e sulla parte fissa 23 (anello 104) del telaio. In ogni caso, questa è una sola delle scelte possibili, l'aspetto importante essendo la possibilità di realizzare un movimento di avvicinamento ed allontanamento relativo degli anelli 4 e 104 nella loro direzione assiale comune. 



  Le lamelle 5 sono in questo caso flessibili e collegate tanto all'anello 4 quanto all'anello 104. 



  Dal punto di vista costruttivo, una soluzione dimostratasi particolarmente valida è quella di ricavare la parte di elemento sagomatore 3 comprendente le lamelle 5 partendo da un corpo tubolare ottenuto chiudendo a tubo una lamina di materiale metallico quale acciaio o, secondo una forma di attuazione dimostratasi particolarmente vantaggiosa, di materiale sintetico quale il materiale a base tessile ricoperto su entrambe le sue facce, o almeno su una faccia (qui destinata ad essere rivolta verso la cavità interna del sagomatore) di materiale plastico. Si tratta, in quest'ultimo caso, del materiale in nastro correntemente utilizzato per realizzare i nastri dei convogliatori negli impianti di confezionamento, segnatamente per prodotti alimentari. La parete dell'elemento a tubo viene quindi tagliata lungo linee 106  estendentisi circa le generatrici del suddetto corpo cilindrico. 



  A seguito di una leggera torsione del corpo cilindrico a parete intagliata così ottenuto, le varie porzioni di parete separate dalle fenditure o intagli 106, destinate a formare le lamelle 5, tendono a sovrapporsi fra loro in corrispondenza dei rispettivi bordi. Tale movimento di sovrapposizione può essere regolato, con un intervento positivo, eventualmente manuale, così da far sì che le suddette lamelle siano sovrapposte ad embrice dunque, supponendo di osservare le lamelle 5 in questione percorrendo un'ideale traiettoria orbitale intorno al corpo del sagomatore 3, in modo che i fianchi "a valle" (nel verso di questo ideale moto orbitale) di tutte le lamelle 5 siano ordinatamente sovrapposti al rispettivo bordo "a monte" della lamella adiacente, o viceversa. 



  Questa disposizione ordinata ad embrice è considerata largamente preferenziale, anche se di per sé non strettamente imperativa ai fini dell'attuazione dell'invenzione. 



  In ogni caso, partendo dalla disposizione estesa del sagomatore 3 cui fa riferimento la fig. 14, il movimento di avvicinamento degli anelli 4 e 104, fa sì che le lamelle 5 si incurvino in corrispondenza  della loro porzione centrale, intermedia fra gli anelli 4 e 104, piegandosi verso l'interno del sagomatore 3 secondo una generale configurazione a clessidra (si osservi in particolare la fig. 15). In questo modo la sezione dell'orifizio assiale congiuntamente definito dalle lamelle 5 assume valori massimi in corrispondenza degli anelli 4 per raggiungere gradualmente (secondo il suddetto andamento a clessidra) un valore minimo, virtualmente nullo, in corrispondenza della porzione intermedia.

   Naturalmente il grado di riduzione di tale sezione intermedia è regolabile, dunque suscettibile di essere determinato selettivamente regolando l'entità della corsa di avvicinamento degli anelli 4 e 104. A questo proposito, va ancora una volta ricordato che ciò che conta è il movimento relativo. Mentre nella soluzione qui illustrata è l'anello 4 a muoversi sarebbe possibile prevedere una soluzione in cui l'anello 4 è mantenuto fisso mentre si muove l'anello 104, oppure un'altra soluzione in cui tutti e due gli anelli si muovono in avvicinamento ed allontanamento fra loro. Naturalmente, allontanando nuovamente fra loro gli anelli 4 e 104, così da distendere le lamelle 5, il sagomatore 3 ritorna nella posizione illustrata nella fig. 14, in cui l'orifizio assiale definito congiuntamente dal le lamelle 5 presenta una sezione praticamente costante. 



  Le esperienze condotte dalla richiedente dimostrano che la suddetta conformazione a clessidra assunta dalle lamelle 5 nella posizione di compressione assiale del sagomatore 3 è tale da far sì che, in tali condizioni, la cavità assiale dell'elemento sagomatore 3 stesso, se osservata a partire dall'orifizio assiale dell'anello 4 e, soprattutto, dall'orifizio assiale dell'anello 104, presenti una conformazione circa emisferica: in effetti una generale conformazione a clessidra può essere vista come l'ideale giustapposizione di due semisfere raccordantisi fra loro in corrispondenza delle rispettive parti polari. 

 

  La sequenza delle fig. 17 a 20 riproduce nella sostanza la stessa sequenza qui originariamente descritta con riferimento alle fig. 1 a 4, e ripetuta nelle sequenze delle fig. 5 a 8 e 9 a 12. Tale sequenza prevede che l'elemento sagomatore 3 venga mantenuto in condizione distesa quando l'oggetto S viene collocato sulla parte di bocca nell'anello 4 con l'interposizione del materiale in foglio A (fig. 16) e quando, per effetto dell'abbassamento dell'elemento spingitore 9, l'oggetto S viene fatto avanzare (scendere, nel caso specifico) lungo la cavità assia le del sagomatore 3 così da avviare il movimento di avvolgimento del materiale in foglio A intorno all'oggetto S. 



  Per motivi che risulteranno meglio chiari nel seguito, nella forma di attuazione delle fig. 16 a 19, la cavità 2 provvista nell'elemento di ricezione 1 è in realtà ricavata in una parte rilevata 105 che si insinua all'interno della cavità assiale del sagomatore 3, essendo di fatto circondata dall'anello inferiore 104 del sagomatore 3 stesso quando l'elemento sagomatore 3 stesso viene richiamato verso il basso, in battuta contro l'elemento 1 e la parte fissa 27 del telaio 10. 



  A differenza di quanto accade nelle altre forme di attuazione dell'invenzione (si osservino in particolare le fig. 6 e 7 e le fig. 10 e 11), nella terza forma di attuazione dell'invenzione qui descritta il movimento dello spingitore 9 viene determinato, agendo (in modo noto) sul martinetto 22 in modo che l'oggetto S venga di fatto spinto, con l'incarto A che si è avvolto intorno allo stesso, sino a depositarlo nella cavità 2 dell'elemento di ricezione 1. Il tutto sino a raggiungere la situazione illustrata nella fig. 17. 



  A questo punto, l'elemento spingitore 9 viene  richiamato verso l'alto così da disimpegnare la cavità assiale del sagomatore 3 mentre la parte mobile 27 viene abbassata, intervenendo sui martinetti 28. L'anello 4 comincia così a scendere verso l'anello 104, realizzando il movimento relativo di avvicinamento assiale che determina l'incurvamento delle lamelle 5 (fig. 16). 



  Il movimento di avvicinamento viene proseguito sino a conferire alle lamelle 5 la generale conformazione a clessidra di cui si è detto in precedenza. 



  Per effetto della deformazione delle lamelle 5, la parte inferiore della cavità assiale dell'elemento sagomatore assume, come già si è detto in precedenza, una generale configurazione emisferica, di fatto complementare alla conformazione della parte superiore dell'oggetto S e, in modo speculare, alla conformazione della cavità 2 dello stampo di ricezione 1. 



  Di conseguenza, il suddetto movimento di deformazione delle lamelle 5 realizza la chiusura dell'incarto di materiale in foglio A alle spalle dell'oggetto S, ossia nella regione in cui nelle altre forme di attuazione descritte, si forma la parte a fiocco o a coda di cometa, e, almeno in parte la ricalcatura di tale parte di materiale in foglio a ridosso dell'oggetto S. 



  L'elemento spingitore 9 può comunque essere utilizzato per completare e/o affinare l'azione di ricalcatura. A questo fine, dopo che l'anello 4 è stato sollevato, così da distendere nuovamente le lamelle (fig. 19), il martinetto 22 può essere nuovamente azionato facendo scendere l'elemento spingitore 9 (la cui estremità inferiore presenta di solito una parte di piede leggermente allargata) sino a farlo agire nella regione di vertice dell'oggetto S, premendo definitivamente la parte di cresta dell'incarto contro l'oggetto S stesso. 



  Naturalmente, fermo restando il principio dell'invenzione, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto descritto ed illustrato. Ciò vale in particolare per quanto riguarda la possibilità di trasferire liberamente dall'una all'altra delle varie forme di attuazione in precedenza descritte specifiche caratteristiche illustrate con riferimento ad una tra le forme di attuazione: è del tutto evidente che come ciascuna e tutte tali caratteristiche siano liberamente trasferibili dall'una all'altra delle forme di attuazione. Ancora, la realizzazione di un corpo tubolare in grado di contrarsi in corrispondenza di una sua sezione trasversale non implica  necessariamente il ricorso ad una struttura a lamelle quale quelle in precedenza descritte, anche se tale forma di attuazione è da considerarsi al momento preferenziale.

   Un risultato complessivamente simile potrebbe essere ottenuto, ad esempio, tramite un corpo tubolare continuo o sostanzialmente continuo di materiale deformabile in grado di essere sottoposto a schiacciamento in corrispondenza di una sua parte intermedia per effetto dell'azione di elementi pressori o anche per effetto di una torsione del corpo lungo il suo asse. 

Claims (20)

1. Macchina per avvolgere con materiale in foglio (A), comprendente: - un elemento sagomatore (4, 5; 4, 5, 104) avente una bocca di ingresso (4) da cui si estende una cavità di avanzamento degli oggetti (S) da avvolgere, - mezzi di spinta (9) suscettibili di agire sugli oggetti (S) disposti su detta bocca di ingresso (4) con l'interposizione di detto materiale in foglio (A) per fare avanzare l'oggetto (S) da avvolgere ed il rispettivo materiale in foglio in detta cavità di avanzamento così da produrre l'avvolgimento di detto materiale in foglio (A) sul fianco dell'oggetto (S) anteriore nel verso di avanzamento e, - mezzi di contrazione (5; 5, 102, 103;
5, 4, 104) per produrre la contrazione della sezione di detta cavità di avanzamento alle spalle dell'oggetto da avvolgere (S) detta contrazione determinando l'avvolgimento di detto materiale in foglio (A) sul fianco dell'oggetto (S) posteriore nel verso di avanzamento dell'oggetto (S) stesso, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di contrazione (5; 5, 102, 103; 5, 4, 104) sono selettivamente commutabili fra una prima condizione di funzionamento, adottata durante l'avanzamento dell'oggetto (S) da avvolgere in detta cavità di avanzamento sotto l'azione di detti mezzi di spinta (9) ed una seconda condizione di funzionamento, adottata per attuare detta contrazione della sezione della cavità di avanzamento alle spalle dell'oggetto da incartare.
2.
Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto elemento sagomatore (4, 5) comprende primi (51) e secondi (52) mezzi elastici diramantisi da detta bocca di ingresso (4) e definenti congiuntamente una cavità di avanzamento degli oggetti (S) elasticamente precaricata verso una condizione di sezione minima e dal fatto che detti mezzi di contrazione comprendono mezzi di impegno (100, 101) suscettibili, in detta prima condizione di funzionamento, di impegnare detti primi mezzi elastici (51) per cui, in detta prima condizione di funzionamento, detta cavità di avanzamento degli oggetti è definita unicamente da detti secondi mezzi elastici (52);
detti mezzi di commutazione disimpegnando selettivamente (100, 101) in detta seconda condizione di funzionamento, detti primi mezzi elastici (51), per cui in detta seconda condizione di funzionamento detta cavità di avanzamento degli oggetti è definita congiuntamente da detti primi (51) e da detti secondi (52) mezzi elastici.
3. Macchina secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti primi (51) e secondi (52) mezzi elastici sono realizzati sotto forma di lamelle.
4.
Macchina secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che dette lamelle (51, 52) sporgono a sbalzo a partire da detta bocca di ingresso (4) e presentano rispettive estremità libere (6) opposte a detta bocca di ingresso (4); detti mezzi di contrazione comprendendo elementi di aggancio (100, 101) suscettibili di cooperare in rapporto di aggancio con le estremità libere (6) di un primo gruppo (51) di dette lamelle costituenti detti primi mezzi elastici (51).
5. Macchina secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di contrazione comprendono un elemento ad anello (100) mobile in avvicinamento ed allontanamento rispetto alle estremità libere (6) almeno delle lamelle di detto primo gruppo (51); detto corpo ad anello (100) essendo provvisto di una formazione di aggancio (101) per le estremità libere di dette lamelle.
6.
Macchina secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che le lamelle costituenti detti primi (51) e secondi (52) mezzi elastici presentano rispettive estremità libere (6) disposte secondo rispettive traiettorie concentriche e radialmente distanziate fra loro e dal fatto che detta formazione di aggancio (101) è suscettibile di insinuarsi fra dette traiettorie concentriche e radialmente separate fra loro.
7. Macchina secondo la rivendicazione 4 o la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che le lamelle costituenti detti primi (51) e secondi (52) mezzi elastici sono disposte angolarmente sfalsate fra loro e detti mezzi di aggancio (100) presentano parti di ritegno collocate angolarmente così da poter selettivamente impegnare le estremità libere (6) delle lamelle costituenti detti primi mezzi elastici (51).
8.
Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto elemento sagomatore comprende elementi di parete (5) definenti detta cavità di avanzamento; almeno alcuni di detti elementi di parete (5) portando associati mezzi di comando (102, 103) selettivamente commutabili fra detta prima condizione di funzionamento (fig. 9), in cui detti elementi di parete (5) sono genericamente divaricati, e detta seconda condizione di funzionamento, in cui detti mezzi di comando (102, 103) muovono detti ele menti di parete (5) facendoli convergere verso l'interno di detta cavità di avanzamento, realizzando la contrazione della sezione della cavità di avanzamento stessa.
9.
Macchina secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti elementi di parete (5) sono sotto forma di lamelle elastiche (5) caricate elasticamente così da disporsi a riposo in detta prima condizione di funzionamento e dal fatto che detti mezzi di comando (102, 103) agiscono positivamente su dette lamelle elastiche (5) deformandole verso detta seconda condizione di funzionamento contro la forza elastica delle lamelle (5) stesse.
10. Macchina secondo la rivendicazione 8 o la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando (102, 103) comprendono superfici a rampa o camma (102).
11.
Macchina secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando (102, 103) comprendono un elemento complessivamente anulare (103) mobile assialmente rispetto alla cavità definita da detti elementi di parete (5) e cooperante, per effetto di detto movimento assiale, con detti mezzi a rampa o camma.
12. Macchina secondo la rivendicazione 10 e la ri vendicazione 11, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di detti mezzi a rampa o camma (102, 103), associati a rispettivi elementi di parete (5) ed un unico corpo sostanzialmente anulare (103) cooperante simultaneamente con tutti detti mezzi a rampa o camma (102).
13.
Macchina secondo una delle rivendicazioni 1 a 12, caratterizzata dal fatto che comprende inoltre: - una cavità di ricezione (2) per ricevere l'oggetto (S) da avvolgere al completamento dell'avanzamento in detta cavità di avanzamento con detto materiale in foglio (A) avvolto sostanzialmente su entrambi i lati a monte e a valle nel verso di avanzamento, e - un elemento ricalcatore a stantuffo (7) provvisto di una cavità di ricalco (8) suscettibile di avanzare verso detta cavità di ricezione (2) con detto oggetto (S) ricevuto all'interno della cavità di ricezione (2) stesso per ricalcare detto materiale in foglio (A) a ridosso dell'oggetto (S) stesso.
14.
Macchina secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di spinta comprendono uno stelo suscettibile di avanzare selettivamente in detta cavità di avanzamento degli oggetti e dal fatto che detto elemento ricalcatore a stantuffo (9) è disposto coassialmente rispetto a detto elemento spingitore (9).
15.
Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto elemento sagomatore (3) comprende un corpo complessivamente tubolare suddiviso in una pluralità di lamelle flessibili (5) collegate ad estremità opposte a due corpi di estremità (4, 104) sostanzialmente anulari e dal fatto che detti mezzi di contrazione agiscono nel verso di produrre un movimento relativo di avvicinamento e di allontanamento fra detti corpi di estremità (4, 104) fra una posizione di allontanamento, corrispondente a detta prima condizione di funzionamento, in cui dette lamelle (5) sono sostanzialmente distese, ed una posizione di avvicinamento, corrispondente a detta seconda condizione di funzionamento, in cui dette lamelle (5) si inflettono così da conferire a detto corpo complessivamente tubolare un andamento a clessidra.
16.
Macchina secondo la rivendicazione 15, caratterizzata dal fatto che dette lamelle (5) sono disposte ad embrice.
17. Macchina secondo la rivendicazione 15 o la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che dette lamelle (5) sono realizzate di un materiale metallico quale acciaio.
18. Macchina secondo la rivendicazione 15 o la rivendicazione 16, caratterizzata dal fatto che dette lamelle (5) sono realizzate di materiale tessile rivestito con materiale plastico almeno sul lato destinato ad essere rivolto verso l'interno di detta cavità di avanzamento degli oggetti.
19.
Macchina secondo una delle rivendicazioni 15 a 18, caratterizzata dal fatto che comprende un elemento di ricezione dei prodotti (105) che penetra per una certa estensione in detta cavità di avanzamento dei prodotti con una cavità (2) di ricezione degli oggetti da avvolgere (S) con detto materiale in foglio (A) avvolto su detto fianco anteriore; la disposizione essendo tale per cui, quando dette lamelle (5) si deformano assumendo detta conformazione a clessidra, le porzioni di dette lamelle (5) rivolte verso detta cavità di ricezione (2) convergono fra loro secondo una generale configurazione emisferica realizzando l'avvolgimento di detto materiale in foglio (A) su detto fianco posteriore dell'oggetto (s) da avvolgere ed il ricalco di detto materiale in foglio a ridosso dell'oggetto (S) stesso.
20.
Macchina secondo una delle rivendicazioni 15 a 19, caratterizzata dal fatto che comprende un telaio di sopporto (10) comprendente una parte fissa (23) ed una parte mobile (27) e dal fatto l'uno (4) e l'altro di detti corpi d'estremità dell'elemento formatore (3) sono collegati, rispettivamente, a detta parte fissa (23) ed a detta parte mobile (27) di detto telaio (10).
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