ITVR20110174A1 - Organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali - Google Patents

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    • B62LAND VEHICLES FOR TRAVELLING OTHERWISE THAN ON RAILS
    • B62DMOTOR VEHICLES; TRAILERS
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    • B62D33/02Platforms; Open load compartments
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • E05C3/041Fastening devices with bolts moving pivotally or rotatively without latching action with operating handle or equivalent member rigid with the bolt rotating about an axis perpendicular to the surface on which the fastener is mounted
    • E05C3/045Fastening devices with bolts moving pivotally or rotatively without latching action with operating handle or equivalent member rigid with the bolt rotating about an axis perpendicular to the surface on which the fastener is mounted in the form of a hook

Description

D E S C R I Z I O N E
annessa a domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
ORGANO DI AGGANCIO PER SPONDE DI CASSONI DI VEICOLI INDUSTRIALI
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali, che ha la funzione di bloccare una sponda in posizione chiusa.
In particolare, la presente invenzione ha per oggetto un organo di aggancio del tipo che comprende un elemento di aggancio rotante che presenta una prima estremità azionabile dall’utilizzatore ed una seconda estremità atta ad agganciarsi ad un riscontro fisso. Normalmente, gli organi di chiusura di questo tipo prevedono che l’elemento di aggancio venga movimentato in un piano sostanzialmente complanare ad una delle sponde del cassone.
In accordo con le soluzioni realizzative note, l’organo di aggancio comprende generalmente un corpo di supporto fissabile alla sponda apribile o ad un’altra parte del cassone, ed un elemento di aggancio girevolmente connesso al corpo di supporto in corrispondenza di una propria porzione intermedia (generalmente più vicina alla seconda estremità che alla prima estremità). L’elemento di aggancio à ̈ poi ruotabile tra una posizione di bloccaggio in corrispondenza della quale la sua seconda estremità si impegna al riscontro fisso (normalmente in tale posizione l’elemento di aggancio, che ha forma allungata, si presenta sostanzialmente orizzontale), ed una posizione di sbloccaggio in cui la seconda estremità à ̈ disimpegnata dal riscontro fisso.
Allo scopo di impedire un’apertura accidentale della sponda, in alcune forme realizzative la parte di organo di aggancio compresa tra la connessione al corpo di supporto e la prima estremità, à ̈ deformabile elasticamente perpendicolarmente al piano di giacitura e presenta un elemento sporgente anch’esso perpendicolare al piano di giacitura atto ad inserirsi, in posizione di bloccaggio, in una corrispondente sede ricavata nel corpo di supporto. Di conseguenza, per aprire la sponda l’operatore deve prima deformare l’elemento di aggancio per liberare l’elemento sporgente dalla sede, poi ruotare l’elemento di aggancio.
Questa tecnologia nota presenta però alcuni inconvenienti.
In primo luogo, per garantire una corretta chiusura della sponda à ̈ necessario che tutti i pezzi vengano realizzati e montati con grande precisione allo scopo di evitare che si possano creare dei giochi tra l’elemento di aggancio ed il riscontro fisso, con un evidente aggravio dei costi di produzione. In caso contrario, anche se chiusa, la sponda può tendere a muoversi rispetto al resto del cassone. Di conseguenza, quando il veicolo si muove, ad un ogni minima asperità del suolo il cassone produce fastidiosi rumori.
In secondo luogo, gli organi di chiusura noti risentono negativamente delle tensioni che si vengono a creare a seguito della movimentazione dei veicoli quando i cassoni subiscono notevoli deformazioni elastiche che tendono a scaricarsi proprio su punti di connessione ed in particolare sugli organi di chiusura.
In terzo luogo, gli organi di chiusura noti sono soggetti a rapidi deterioramenti della connessione girevole tra il corpo di supporto e l’elemento di aggancio.
In questo contesto il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ realizzare un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali che ponga rimedio agli inconvenienti citati.
È in particolare compito tecnico della presente invenzione realizzare un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali che permetta di ottenere una chiusura ottimale anche con tolleranze produttive relativamente elevate.
È ulteriormente compito tecnico della presente invenzione realizzare un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali che risenta meno di quelli noti delle deformazioni subite dal cassone durante la movimentazione del veicolo.
È ancora compito tecnico della presente invenzione realizzare un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali che determini una minore rumorosità delle sponde durante gli spostamenti del veicolo.
Il compito tecnico e gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali in accordo con quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali illustrate negli uniti disegni, in cui: - la figura 1 mostra in vista frontale schematica un organo di aggancio realizzato in accordo con la presente invenzione applicato ad un cassone di un veicolo industriale;
- la figura 2 mostra in vista dal basso l’organo di aggancio di figura 1;
- la figura 3 mostra l’organo di aggancio di figura 2 sezionato secondo la traccia III-III;
- la figura 4 mostra in vista frontale una prima forma realizzativa dell’organo di aggancio di figura 2 in una posizione di bloccaggio;
- la figura 5 mostra in vista frontale l’organo di aggancio di figura 4 sezionato secondo la traccia V-V;
- la figura 6 mostra in vista frontale l’organo di aggancio di figura 4 in posizione di sbloccaggio;
- la figura 7 mostra l’organo di aggancio di figura 6 sezionato secondo la traccia V-V di figura 2;
- la figura 8 mostra una seconda forma realizzativa dell’organo di aggancio di figura 2 sezionata secondo la traccia V-V;
- la figura 9 mostra l’organo di aggancio di figura 8 in posizione analoga a quella dell’organo di aggancio di figura 7; e
- la figura 10 mostra l’organo di aggancio delle figure 8 e 9 sezionato in accordo con la traccia III-III di figura 2.
Con riferimento alle figure citate à ̈ stato globalmente indicato con il numero di riferimento 1 un organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali, secondo la presente invenzione.
Analogamente agli organi di aggancio noti, anche quello oggetto della presente invenzione comprende, in generale, un corpo di supporto 2 ed un elemento di aggancio 3 girevolmente connesso al corpo di supporto 2.
In generale il corpo di supporto 2 in uso può essere fissato sia alla sponda apribile 4 di cui si deve garantire la chiusura, sia ad un’altra parte 5 del cassone 6, quale un elemento fisso o un’altra sponda apribile 4. Inoltre esso può anche essere integrato nella sponda apribile 4 o nell’altra parte 5 (sino a poter addirittura essere costituito direttamente dalla sponda 4 stessa o dall’altra parte 5).
Nelle forme realizzative illustrate nelle unite figure, il corpo di supporto 2 à ̈ costituito da una flangia sostanzialmente piana dotata di alcuni fori 7 per il fissaggio al cassone 6. Vantaggiosamente tali fori 7 hanno forma ad asola allo scopo di permettere una certa regolazione della posizione dell’organo di aggancio 1 in fase di montaggio.
L’elemento di aggancio 3 à ̈ girevolmente connesso al corpo di supporto 2 secondo un asse di rotazione principale perpendicolare al piano della figura 1 e giacente nel piano di sezione III-III di figura 2. L’elemento di aggancio 3 à ̈ poi ruotabile rispetto al corpo di supporto 2 almeno tra una posizione di bloccaggio (figure 1, 2, 4, 5 e 8) ed una posizione di sbloccaggio (figure 6, 7 e 9).
Infatti, l’elemento di aggancio 3, che ha vantaggiosamente forma allungata, presenta una prima estremità 8, in uso atta ad essere azionata da un utilizzatore per ruotare l’elemento di aggancio 3 tra la posizione di bloccaggio e la posizione di sbloccaggio, ed una seconda estremità 9 che durante l’utilizzo à ̈ agganciabile ad un riscontro fisso 10 quando l’elemento di aggancio 3 si trova nella posizione di bloccaggio. Vantaggiosamente, il riscontro fisso 10 à ̈ solidale ad una parte del cassone 6 diversa da quella cui à ̈ solidale l’organo di aggancio 1, ad esempio un elemento fisso quale un montante verticale o una sponda apribile.
In accordo con l’aspetto innovativo della presente invenzione, l’elemento di aggancio 3, almeno quando si trova nella posizione di bloccaggio, à ̈ inoltre mobile, rispetto al corpo di supporto 2, anche secondo una direzione di scorrimento sostanzialmente ortogonale all’asse di rotazione principale (orizzontalmente nelle figure 1, 4, 5 e 8). In particolare, esso à ̈ mobile tra una posizione estesa (non rappresentata) ed una posizione retratta (figure 1, 4, 5 e 8). Quando l’elemento di aggancio 3 si trova nella posizione estesa la sua seconda estremità 9 à ̈ più lontana dall’asse di rotazione principale rispetto a quando si trova nella posizione retratta; in altre parole, con riferimento alle figure 1, 4, 5 e 8, nella posizione estesa la seconda estremità 9 dell’elemento di aggancio 3 à ̈ traslata verso sinistra rispetto a quanto illustrato.
Sempre in accordo con l’aspetto innovativo della presente invenzione, l’organo di aggancio 1 comprende inoltre dei mezzi elastici 11 di richiamo che sono interposti tra il corpo di supporto 2 e l’elemento di aggancio 3 ed agiscono in modo tale da spingere l’elemento di aggancio 3 verso la posizione retratta.
Sebbene la connessione girevole-scorrevole tra l’elemento di aggancio 3 ed il corpo di supporto 2 possa essere ottenuta in qualsiasi modo adatto allo scopo, nella forma realizzativa preferita, l’organo di aggancio 1 comprende un perno 12 fissato al corpo di supporto 2 al quale à ̈ girevolmente connesso l’elemento di aggancio 3. A seconda delle esigenze, il fissaggio del perno 12 al corpo di supporto 2 può essere ottenuto in qualsiasi modo; nelle forme realizzative preferite, comunque, à ̈ ottenuto per saldatura, ribattitura o avvitamento.
Per garantire l’accoppiamento girevole-scorrevole tra perno 12 ed elemento di aggancio 3, nella forma realizzativa preferita l’elemento di aggancio 3 presenta, in corrispondenza di una propria porzione intermedia tra la prima estremità 8 e la seconda estremità 9, un alloggiamento 13 girevolmente e scorrevolmente associato al perno 12. Vantaggiosamente, l’alloggiamento 13, se osservato parallelamente all’asse di rotazione principale, ha forma allungata e presenta larghezza sostanzialmente pari al diametro che il perno 12 presenta in corrispondenza dell’alloggiamento 13 stesso e lunghezza superiore rispetto a tale diametro allo scopo di permettere uno scorrimento sostanzialmente unidirezionale tra il perno 12 e l’elemento di aggancio 3.
Dato poi che nelle forme realizzative preferite l’elemento di aggancio 3 à ̈ costituito da una piastra sagomata (figura 2), l’alloggiamento 13 à ̈ costituito da un foro passante ricavato nella piastra.
Vantaggiosamente, poi, i mezzi elastici 11 di richiamo sono anch’essi posizionati in corrispondenza dell’alloggiamento 13.
In accordo con una prima soluzione realizzativa, i mezzi elastici 11 di richiamo comprendono almeno una molla elicoidale 14 disposta radialmente rispetto all’asse di rotazione principale e solidale al perno 12 o all’elemento di aggancio 3, ed una testa di battuta 15 fissata alla molla elicoidale 14 ed agente in battuta contro rispettivamente l’elemento di aggancio 3 o il perno 12. In particolare, nella forma attuativa illustrata nelle unite figure da 4 a 7, la molla elicoidale 14 à ̈ inserita in un foro radiale 16 ricavato nel perno 12; in tale foro 16 à ̈ inoltre parzialmente inserita in modo scorrevole anche la testa 15, la cui parte interna al foro radiale 16 à ̈ accoppiata alla molla elicoidale 14 e la cui parte esterna al foro radiale 16 à ̈ invece sagomata (ad esempio in forma semicilindrica o semisferica) ed à ̈ scorrevolmente accoppiata alla parte interna dell’alloggiamento 13. In altre forme realizzative, comunque, la testa 15 potrebbe anche assumere la forma di un rullino o addirittura essere integrata nella molla tramite una sua opportuna sagomatura. In generale, poi, la almeno una molla elicoidale 14 à ̈ disposta in modo tale da agire sostanzialmente perpendicolarmente rispetto all’asse di rotazione principale.
In accordo con una seconda soluzione realizzativa, invece, i mezzi elastici 11 di richiamo comprendono almeno una molla a lamina 17 montata nell’alloggiamento 13 ed a contatto con il perno 12 (figure 8 e 9).
Preferibilmente, poi, l’alloggiamento 13 à ̈ chiuso a tenuta stagna per garantire un minore deterioramento nel tempo della connessione tra corpo di supporto 2 ed elemento di aggancio 3 rispetto alle soluzioni note.
In accordo con una prima soluzione realizzativa illustrata in figura 3, ciò può essere ottenuto mediante una coppia di anelli di rasamento 18 montati attorno al perno 12, uno tra l’elemento di aggancio 3 ed il corpo di supporto 2 ed uno tra l’elemento di aggancio 3 ed una estremità ingrossata 19 del perno 12. In una forma realizzativa preferita, poi, ciascun anello di rasamento 18 presenta una conformazione leggermente concava con la concavità rivolta verso l’elemento di aggancio 3 ed à ̈ deformabile elasticamente in modo tale da poter diminuire la propria concavità; in questo modo, infatti, la tenuta stagna può essere assicurata indipendentemente dalle tolleranze che si possono avere in fase di montaggio dell’organo di aggancio 1, quando gli anelli di rasamento 18 e l’elemento di aggancio 3 vengono impaccati tra il corpo di supporto 2 e l’estremità ingrossata 19 del perno 12.
In accordo con una seconda soluzione realizzativa illustrata in figura 10, invece, la tenuta stagna à ̈ garantita da una coppia di anelli di tenuta 20 (O-ring) montati attorno al perno 12, uno tra l’elemento di aggancio 3 ed il corpo di supporto 2, ed uno tra l’elemento di aggancio 3 e l’estremità ingrossata 19 del perno 12. Vantaggiosamente sia il corpo di supporto 2, sia l’estremità ingrossata 19, sia l’elemento di aggancio 3 sono dotati di apposite scanalature per alloggiare gli anelli di tenuta 20.
Sebbene nelle unite figure gli anelli di rasamento 18 e gli anelli di tenuta 20 siano presentati rispettivamente in abbinamento alla prima soluzione realizzativa ed alla seconda soluzione realizzativa dei mezzi elastici 11 di richiamo, in altre forme realizzative possono essere previste anche altre combinazioni.
Nella forma realizzativa preferita, poi, sono previsti dei mezzi di fissaggio 21 per fissare l’elemento di aggancio 3 nella posizione di bloccaggio e/o nella posizione di sbloccaggio almeno in assenza di sollecitazioni esterne. In particolare, i mezzi di fissaggio 21 sono realizzati in modo tale da mantenere l’elemento di aggancio 3 nella posizione di bloccaggio e/o sbloccaggio sino a quando la coppia applicata all’elemento di aggancio 3 non supera un valore prefissato.
Con riferimento alla prima soluzione realizzativa sopra descritta, i mezzi di fissaggio 21 comprendono rispettivamente una o due sedi 22 sagomate ricavate nell’elemento di aggancio 3 o nel perno 12, rispettivamente se la molla elicoidale 14 e la testa di battuta 15 sono accoppiati al perno 12 o all’elemento di aggancio 3. Nelle unite figure le sedi 22 sono ricavate nell’elemento di aggancio 3. Ciascuna sede 22, che à ̈ vantaggiosamente controsagomata alla testa di battuta 15, à ̈ poi disposta in modo tale da essere allineata alla testa di battuta 15 quando l’elemento di aggancio 3 si trova rispettivamente nella posizione di bloccaggio o nella posizione di sbloccaggio.
In questo modo, infatti, la testa di battuta 15 può inserirsi nelle sedi 22 quando l’elemento di aggancio 3 si trova nella posizione di bloccaggio e/o nella posizione di sbloccaggio.
Allo scopo di permettere la movimentazione dell’elemento di aggancio 3, la testa di battuta 15 à ̈ sagomata per poter fuoriuscire dalla sede 22 quando la coppia applicata all’elemento di aggancio 3 per ruotarlo, supera un valore di soglia prefissato.
Nel caso della seconda soluzione realizzativa sopra citata (figure 8 e 9), i mezzi di fissaggio 21 assumono vantaggiosamente una configurazione simile a quella appena descritta. In questo caso, infatti, i mezzi di fissaggio 21 comprendono almeno una sede 22 sagomata ricavata rispettivamente nel perno 12 o nella molla a lamina 17, ed almeno un elemento sporgente 23 controsagomato alla sede 22 e solidale rispettivamente alla molla a lamina 17 o al perno 12. L’elemento sporgente 23 à ̈ poi tale da accoppiarsi alla sede 22 quando l’elemento di aggancio 3 à ̈ rispettivamente nella posizione di bloccaggio o nella posizione di sbloccaggio.
Nelle unite figure, in particolare, l’elemento sporgente 23 à ̈ solidale ad una porzione centrale della molla a lamina 17, mentre le sedi 22 sono ricavate nel perno 12.
In tutti i casi può poi essere previsto che la sede 22 che corrisponde alla posizione di sbloccaggio sia sagomata in modo tale (ad esempio meno profonda) da rendere il disaccoppiamento dalla testa 15 o dall’elemento sporgente 23 più agevole che nel caso della posizione di bloccaggio.
Tornando all’elemento di aggancio 3, nella soluzione realizzativa preferita, la sua seconda estremità 9 comprende un dente 24 accoppiabile in uso al riscontro fisso 10. Il dente 24 a tale scopo presenta una faccia 25, rivolta verso l’asse di rotazione principale, che à ̈ bombata in modo tale da essere, nella posizione di bloccaggio, sostanzialmente tangente ad un piano che sia al contempo sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione principale e sostanzialmente perpendicolare ad una direzione radiale rispetto all’asse di rotazione principale. In questo modo il contatto tra il dente 24 ed il riscontro fisso 10 si concentra in corrispondenza della zona di tangenza 26, dato che il riscontro fisso 10 si sviluppa sostanzialmente su tale piano.
L’estremità libera 27 del dente 24 à ̈ poi anch’essa sagomata con sezione decrescente in modo tale da facilitare l’accoppiamento al riscontro fisso 10 in fase di chiusura.
Formano inoltre oggetto della presente domanda di brevetto anche un cassone 6 di veicolo industriale dotato dell’organo di aggancio 1 ed un veicolo industriale munito di un cassone 6 dotato dell’organo di aggancio 1. In entrambi i casi il cassone 6 comprende almeno una sponda apribile 4 ed almeno un organo di aggancio 1 per bloccare la sponda apribile 4 in una posizione di chiusura realizzato in accordo con quanto sin qui descritto. A sua volta l’organo di aggancio 1 può essere fissato alla sponda apribile 4 o ad un’altra parte 5 del cassone 6, mentre almeno un riscontro fisso 10 à ̈ solidale rispettivamente ad un’altra parte 5 del cassone 6 o alla sponda apribile 4.
Per quanto riguarda il funzionamento dell’organo di aggancio 1 oggetto della presente invenzione, il passaggio dalla posizione di bloccaggio alla posizione di sbloccaggio e viceversa à ̈ ottenuto mediante una corrispondente rotazione dell’elemento di aggancio 3. In entrambi i casi, se sono presenti i mezzi di fissaggio 21, il disimpegno dalla posizione di bloccaggio e dalla posizione di sbloccaggio può avvenire solo quando la coppia applicata all’elemento di aggancio 3 à ̈ tale da consentire lo sgancio della testa 15 o dell’elemento sporgente 23 dalla rispettiva sede 22 vincendo la resistenza della rispettiva molla.
I mezzi elastici 11 di richiamo possono intervenire invece principalmente in due circostanze: al momento del passaggio nella posizione di bloccaggio, e durante la marcia del veicolo con l’elemento di aggancio 3 nella posizione di bloccaggio.
Nel primo caso, permettendo lo spostamento del dente 24 verso la posizione estesa, permettono di compensare eventuali imprecisioni nel posizionamento reciproco dell’organo di aggancio 1 e del riscontro fisso 10. Nel secondo caso, invece, quando a seguito dello spostamento del veicolo si manifestano delle deformazioni del cassone 6 che comportano una modifica della posizione reciproca di organo di aggancio 1 e riscontro fisso 10, i mezzi elastici 11 di richiamo permettono lo spostamento dell’elemento di aggancio 3 per assecondare tale deformazione.
In tale circostanza risulta inoltre vantaggiosa la conformazione bombata del dente 24 che permette anche rotazioni relative di dente 24 e riscontro fisso 10 attorno al citato punto di tangenza.
La presente invenzione consegue quindi importanti vantaggi dato che da un lato permette di compensare eventuali tolleranze costruttive e dall’altro permette un migliore adattamento del cassone alle deformazioni con una conseguente minore rumorosità del cassone durante la movimentazione del veicolo.
Va infine rilevato che la presente invenzione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso alla sua attuazione non risulta molto elevato.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.
Tutti i dettagli sono rimpiazzabili da altri tecnicamente equivalenti ed i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni dei vari componenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Organo di aggancio per sponde di cassoni di veicoli industriali, comprendente: un corpo di supporto (2) in uso fissabile ad, o integrabile in, una sponda apribile (4) o un elemento fisso di un cassone (6) di un veicolo industriale; e un elemento di aggancio (3) girevolmente connesso al corpo di supporto (2) secondo un asse di rotazione principale, e ruotabile tra una posizione di bloccaggio ed una posizione di sbloccaggio; l’elemento di aggancio (3) presentando una prima estremità (8), in uso azionabile da un utilizzatore per ruotare l’elemento di aggancio (3) tra la posizione di bloccaggio e la posizione di sbloccaggio, ed una seconda estremità (9) agganciabile in uso ad un riscontro fisso (10) solidale rispettivamente ad un elemento fisso o ad una sponda apribile (4) di un cassone (6) di un veicolo industriale; caratterizzato dal fatto che l’elemento di aggancio (3), almeno nella posizione di bloccaggio, à ̈ inoltre mobile, rispetto al corpo di supporto (2), secondo una direzione di scorrimento sostanzialmente ortogonale all’asse di rotazione principale, tra una posizione estesa ed una posizione retratta, nella posizione estesa la seconda estremità (9) essendo più lontana dall’asse di rotazione principale rispetto a quando si trova nella posizione retratta, e dal fatto di comprendere inoltre mezzi elastici (11) di richiamo interposti tra il corpo di supporto (2) e l’elemento di aggancio (3) per spingere l’elemento di aggancio (3) verso la posizione retratta.
  2. 2. Organo di aggancio secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto di comprendere un perno (12) fissato al corpo di supporto (2) e dal fatto che l’elemento di aggancio (3) presenta, in corrispondenza di una propria porzione intermedia tra la prima estremità (8) e la seconda estremità (9), un alloggiamento (13) girevolmente e scorrevolmente associato al perno (12), i mezzi elastici (11) di richiamo essendo anch’essi posizionati in corrispondenza di tale alloggiamento (13).
  3. 3. Organo di aggancio secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che i mezzi elastici (11) di richiamo comprendono almeno una molla elicoidale (14) disposta in modo da agire sostanzialmente radialmente rispetto all’asse di rotazione principale e solidale al perno (12) o all’elemento di aggancio (3), ed una testa di battuta (15) fissata alla molla elicoidale (14) ed agente in battuta contro rispettivamente l’elemento di aggancio (3) o il perno (12).
  4. 4. Organo di aggancio secondo la rivendicazione 3 caratterizzato dal fatto che la molla elicoidale (14) à ̈ inserita in un foro radiale (16) ricavato nel perno (12) in cui à ̈ parzialmente inserita in modo scorrevole anche la testa (15), la cui parte esterna al foro radiale (16) à ̈ sagomata e scorrevolmente accoppiata alla parte interna dell’alloggiamento (13).
  5. 5. Organo di aggancio secondo la rivendicazione 2 caratterizzato dal fatto che i mezzi elastici (11) di richiamo comprendono almeno una molla a lamina (17) montata nell’alloggiamento (13) ed a contatto con il perno (12).
  6. 6. Organo di aggancio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una coppia di anelli di rasamento (18) montati attorno al perno (12) uno tra l’elemento di aggancio (3) ed il corpo di supporto (2) ed uno tra l’elemento di aggancio (3) ed una estremità ingrossata (19) del perno (12), per chiudere a tenuta stagna detto alloggiamento (13).
  7. 7. Organo di aggancio secondo la rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti anelli di rasamento (18) presenta una conformazione concava con la concavità rivolta verso l’elemento di aggancio (3) ed à ̈ deformabile elasticamente diminuendo la propria concavità.
  8. 8. Organo di aggancio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 5 caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre una coppia di anelli di tenuta (20) montati attorno al perno (12) uno tra l’elemento di aggancio (3) ed il corpo di supporto (2) ed uno tra l’elemento di aggancio (3) ed una estremità ingrossata (19) del perno (12), per chiudere a tenuta stagna detto alloggiamento (13).
  9. 9. Organo di aggancio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre mezzi di fissaggio (21) per fissare l’elemento di aggancio (3) nella posizione di bloccaggio e/o nella posizione di sbloccaggio almeno in assenza di sollecitazioni esterne.
  10. 10. Organo di aggancio secondo le rivendicazioni 3 e 9 caratterizzato dal fatto che i mezzi di fissaggio (21) comprendono rispettivamente una o due sedi (22) sagomate ricavate rispettivamente nell’elemento di aggancio (3) o nel perno (12), nella o nelle quali può inserirsi la testa di battuta (15) quando l’elemento di aggancio (3) si trova rispettivamente nella posizione di bloccaggio e/o nella posizione di sbloccaggio, e dal fatto che la testa di battuta (15) à ̈ sagomata per poter fuoriuscire dalla sede (22) quando la coppia applicata all’elemento di aggancio (3) per ruotarlo, supera un valore di soglia prefissato.
  11. 11. Organo di aggancio secondo le rivendicazioni 5 e 9 caratterizzato dal fatto che i mezzi di fissaggio (21) comprendono almeno una sede (22) sagomata ricavata rispettivamente nel perno (12) o nella molla a lamina (17), ed almeno un elemento sporgente (23) controsagomato alla sede (22) e solidale rispettivamente alla molla a lamina (17) o al perno (12), l’elemento sporgente (23) accoppiandosi alla sede (22) quando l’elemento di aggancio (3) à ̈ rispettivamente nella posizione di bloccaggio o nella posizione di sbloccaggio.
  12. 12. Organo di aggancio secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la seconda estremità (9) dell’elemento di aggancio (3) comprende un dente (24) accoppiabile a detto riscontro fisso (10), e dal fatto che il dente (24) presenta una faccia (25) rivolta verso l’asse di rotazione principale, bombata in modo tale da essere, nella posizione di bloccaggio, sostanzialmente tangente ad un piano sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione principale e sostanzialmente perpendicolare ad una direzione radiale rispetto all’asse di rotazione principale.
  13. 13. Cassone di veicolo industriale comprendente: almeno una sponda apribile (4); almeno un organo di aggancio (1) per bloccare la sponda apribile (4) in una posizione di chiusura, l’organo di aggancio (1) essendo realizzato in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti ed essendo fissato alla sponda apribile (4) o ad un’altra parte (5) del cassone (6); ed almeno un riscontro fisso (10) solidale rispettivamente ad un’altra parte (5) del cassone (6) o alla sponda apribile (4).
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