ITUB20153890A1 - Un dispositivo per la posa in opera di piastrelle o similari - Google Patents

Un dispositivo per la posa in opera di piastrelle o similari Download PDF

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    • E04FFINISHING WORK ON BUILDINGS, e.g. STAIRS, FLOORS
    • E04F21/00Implements for finishing work on buildings
    • E04F21/0092Separate provisional spacers used between adjacent floor or wall tiles

Description

“UN DISPOSITIVO PER LA POSA IN OPERA DI PIASTRELLE O SIMILARI”
D E S C R I Z I O N E
Campo di applicazione
La presente invenzione è applicabile al settore edile e, in particolare, riguarda le attrezzature per la posa in opera di pavimentazioni e opere murarie.
Più in dettaglio, la presente invenzione si riferisce a strumentazione per la posa di piastrelle o similari.
Stato della Tecnica
Nel settore edile un aspetto rilevante è ricoperto dalla finitura degli ambienti, siano essi interni o esterni. Tali particolari, infatti, rivestono grande importanza non solo da un punto di vista funzionale, ma anche estetico.
A tal fine, pavimentazioni e muri vengono spesso rivestiti con piastrelle e mattonelle, ossia con elementi architettonici in grado di rifinire correttamente le superfici e di donare anche un gradevole aspetto estetico aN’ambiente.
Per la posa delle piastrelle tipicamente si procede predisponendo uno strato di materiale collante su cui disporle. Esse vengono livellate tipicamente in modo artigianale sollecitandole con un martello su vari punti della loro superficie.
È evidente che tale modo di procedere non solo è operativamente costoso in termini di tempo impiegato, ma richiede anche grande perizia e comunque assicura raramente risultati ottimali. Generalmente, infatti, le piastrelle così posate non risultano perfettamente complanari non solo a causa della tecnica di posa, ma anche perché la solidificazione del materiale collante potrebbe indurne piccoli movimenti che ne fanno perdere la disposizione.
Sono quindi noti appositi dispositivi livellanti che coadiuvano il posatore nel suo operato. In particolare, tali dispositivi comprendono un tirante ed un elemento di spinta che si aggancia al tirante. Il tirante è costituito tipicamente da una base che è disposta sulla colla e sulla quale vengono appoggiati i bordi di piastrelle adiacenti, e da un elemento aggettante dalla base che emerge dal piano delle piastrelle attraverso le vie di fuga. A tale elemento aggettante viene associato l’elemento di spinta il quale preme il bordo delle piastrelle verso la base. L’utilizzo di un elevato numero di tali dispositivi con la loro corretta regolazione consente di agire in pressione su più punti di ciascuna delle piastrelle posate assicurando una perfetta complanarità delle stesse anche dopo la solidificazione del collante.
Successivamente è sufficiente rimuovere l’elemento di spinta e rimuovere, per quanto possibile, l’elemento aggettante. Poiché nelle vie di fuga tra le piastrelle viene inserito lo stucco che ha funzione non solo di chiusura, ma anche di elemento elastico per i movimenti delle piastrelle dovuti, ad esempio, alla dilatazione termica delle stesse, è evidente l’importanza dell’asportazione di tutto l’elemento aggettante per evitare che esso interferisca con la dilatazione del rivestimento. Peraltro il materiale plastico di cui sono costituiti i tiranti non permette la compressione della fuga compromettendo la necessaria dilatazione del pavimento meglio garantita dal solo stucco. La presenza dell’elemento aggettante interferisce con lo stucco che tende in quel punto di contatto a staccarsi per la scarsa quantità e l'incompatibilità di adesione tra i materiali.
In tal senso, sono noti tiranti che presentano uno spessore diminuito sull’estremità dell’elemento aggettante che si collega alla base in modo da realizzare un punto di rottura che consenta la rimozione di tutto l’elemento aggettante.
Come detto in precedenza, però, le piastrelle dopo la posa possono subire anche movimenti paralleli al piano da esse stesse individuato. Poiché la posa presenta aspetti estetici di notevole importanza, risulta importante assicurare vie di fuga lineari e costanti.
In questo senso, nell’arte nota sono utilizzati distanziali tipicamente plastici che vengono interposti tra le piastrelle per mantenerle allineate durante l'indurimento della colla. Essi sono rettilinei, sagomati a forma di T o sagomati a croce.
Tali distanziali, dopo l'indurimento, dovrebbero essere rimossi. Poiché però essi sono tipicamente disposti a contatto con il pavimento, la loro rimozione risulta complicata se non impossibile ed in ogni caso necessitano di una operazione aggiuntiva costosa in termini di tempo.
Nel caso di uso di dispositivi livellanti, peraltro, sono anche noti tiranti che presentano delle sporgenze sulla base sagomati a forma lineare, di T o di croce per realizzare tali distanziali. Alcuni esempi sono osservabili nei brevetti EP 2 549 030 B1 e EP 2573 296 B1. In questi casi è evidente che le sporgenze che realizzano il distanziale rimangono necessariamente annegate tra le piastrelle.
Si ripropone, quindi, la problematica di un elemento plastico, avente coefficiente di dilatazione termica senza dubbio differente da quello dello stucco, interposto tra le piastrelle riducendo l’ammontare di stucco.
Nei casi dei tiranti, tuttavia, l’inconveniente presenta effetti peggiori poiché, proprio per la funzionalità del distanziale, l’elemento plastico è a contatto con entrambe le piastrelle compromettendo la stabilità dello stucco nonché la tenuta della piastrella sul collante. La scarsa elasticità del materiale plastico che realizza il distanziale, infatti, comporta l’effetto del sommarsi di tutti i movimenti dilatatori delle piastrelle moltiplicando gli sforzi sui collanti che tendono, nel tempo e con forti movimenti dilatatori, a perdere la presa sulle piastrelle che possono anche essere soggette a crepe.
Inoltre, le porzioni che svolgono anche la funzione di distanziatori della fuga, pur avendo un’altezza generalmente inferiore alle normali piastrella, collaborano malamente con la successiva stuccatura sopra di esse riducendo la quantità di stucco e favorendone il sicuro distacco in quel punto.
Peraltro, piastrelle molto sottili di nuova generazione possono risultare addirittura di spessore superiore allo stessa altezza della porzione con funzioni di distanziale. Ciò è ovviamente inaccettabile ed è quindi causa di inibizione dell’utilizzo di livellatori con integrata la funzione di distanziale.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra evidenziati mettendo a disposizione un dispositivo livellante che possa essere utilizzato anche come distanziale.
Un altro scopo è che tale dispositivo livellante consenta la rimozione totale della porzione del tirante che si dispone sulle vie di fuga tra le piastrelle.
Un ulteriore scopo è il dispositivo livellante comprenda anche una porzione che agisca da distanziale e che anche tale porzione sia pressoché totalmente asportabile con il tirante dopo l’asciugatura del collante in modo da lasciare le vie di fuga tra le piastrelle totalmente sgombre.
In altri termini, uno scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un dispositivo livellante che sia anche un distanziale e che, dopo l’uso, lasci totalmente sgombre le vie di fuga tra le piastrelle.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un dispositivo livellante per la posa in opera di piastrelle o similari in accordo con una o più delle rivendicazioni che seguono le quali sono parte integrante del presente brevetto.
In particolare, il dispositivo livellante comprende almeno un tirante avente una base di appoggio per porzioni di bordo di una o più piastrelle adiacenti. Lo stesso tirante presenta anche almeno un elemento aggettante dalla base e suscettibile di emergere dal piano delle piastrelle attraverso le vie di fuga.
Tra la base e l’elemento aggettante è interposta almeno una porzione di rottura per favorire la separazione reciproca di tali parti in presenza di sollecitazioni predeterminate.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il dispositivo livellante comprende anche almeno un elemento di pressione accoppiato amovibilmente al tirante per esercitare una spinta verso la base sulle porzioni di bordo delle piastrelle adiacenti in modo da mantenerle complanari.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’elemento aggettante comprende almeno un primo tratto suscettibile di disporsi nelle vie di fuga tra piastrelle adiacenti ed avente almeno una porzione a spessore incrementato per costituire un distanziatore per tali piastrelle adiacenti.
Vantaggiosamente, quindi, il dispositivo livellante svolge anche la seconda funzione di distanziale.
Ancora vantaggiosamente, le porzioni a spessore incrementato adatte a svolgere la funzione di distanziale sono realizzate sull’elemento aggettante. In tal senso, lo stacco di questo dalla base lungo la porzione di rottura consente di asportare dalla via di fuga tutto il tirante, inclusa anche le porzioni che agiscono da distanziale.
In tal senso è evidente il vantaggio di avere una via di fuga totalmente liberata nella quale inserire lo stucco che quindi potrà disporsi su tutto lo spazio frapposto tra le piastrelle. Con tale tirante, quindi, non solo viene assicurata la posa corretta anche dopo l’asciugatura del collante, ma viene assicurata anche elasticità uniforme delle vie di fuga in modo che lo stucco rimanga intatto nel tempo e che i collanti e le piastrelle non siano eccessivamente sollecitati da forti movimenti dilatatori.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il primo tratto del tirante, ossia la parte del tirante destinata a disporsi nelle vie di fuga tra piastrelle adiacenti, presenta dimensioni tali da assicurare la sua emersione dal piano delle piastrelle. In altri termini, il tirante è realizzato in modo tale che il primo tratto emerga dalle vie di fuga qualsiasi sia lo spessore delle piastrelle che si sta posando agevolando il successivo distacco non essendo compromesso dal possibile debordo della colla durante la posa.
Ciò consente, vantaggiosamente, di assicurare che i collanti, qualora debordino nelle vie di fuga da sotto le piastrelle, non sommergano il primo tratto del tirante costituendo un ostacolo a successivo stacco dello stesso dalla base.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un dispositivo livellante per la posa in opera di piastrelle o similari secondo l’invenzione, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegni in cui:
la FIG. 1 rappresenta un tirante di un dispositivo secondo l’invenzione in vista assonometrica;
la FIG. 2 rappresenta il tirante di FIG. 1 in vista laterale;
la FIG. 3 rappresenta una variante esecutiva di un tirante di un dispositivo secondo l’invenzione in vista assonometrica;
la FIG. 4 rappresenta il tirante di FIG. 3 in vista laterale;
la FIG. 5 rappresenta un particolare di un dispositivo secondo l’invenzione in vista assonometrica.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti Con riferimento alle figure citate, ed in particolare alle figg. 1 e 2, si descrive un dispositivo livellante per la posa in opera di piastrelle o similari.
Tale dispositivo comprende, come in sé noto, un tirante 1 avente una base di appoggio 3 per porzioni di bordo di piastrelle adiacenti. Dalla base 3 emerge un elemento aggettante 4 che si dispone, in uso, nelle vie di fuga tra le piastrelle adiacenti in modo da emergere dal piano che esse individuano.
In questo senso, secondo la forma di esecuzione che si descrive e che viene rappresentata nelle figure, un primo tratto 5 dell’elemento aggettante 4 è conformato per disporsi in tali vie di fuga. In particolare, il primo tratto 5 è costituito da un primo piastrino 6a e da un secondo piastrino 6b particolarmente sottili e collegati a croce. Tale tirante 2, quindi, è adatto ad essere disposto all'incrocio di quattro piastrelle.
Ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione dell'invenzione secondo le quali, come nell’esempio delle figg. 3 e 4, il primo tratto 105 è composto da due piastrini 106a e 106b incidenti e collegati a formare una T in modo da rendere il tirante 101 adatto a disporsi tra il fianco di una piastrella e gli spigoli di altre due piastrelle adiacenti. In particolare, secondo differenti varianti esecutive non rappresentate nelle figure l’angolo di incidenza può essere qualsivoglia ed i due piastrini possono essere collegati in una qualsiasi zona degli stessi, sia essa una zona intermedia, come nel caso di una croce, o una zona di estremità.
Secondo un aspetto dell’invenzione, tra la base 3 e l’elemento aggettante 4 è interposta una porzione di rottura 8 per favorire la separazione di tali due elementi.
Nel particolare della forma di esecuzione che si descrive, la porzione di rottura 8 comprende un tratto a sezione diminuita 9 realizzato presente sul fondo dell’elemento aggettante 4. Ciò consente di realizzare un indebolimento che, sottoposto ad opportune sollecitazioni, si “strappa” lasciando separare i due suddetti elementi.
Nelle figure peraltro si osserva che solo un primo piastrino 6a dei due piastrini 6a e 6b è congiunto alla base 3 mediante la porzione di rottura 8, il secondo piastrino 6b essendo distaccato dalla base 3 e associato stabilmente solo al primo piastrino 6a. Ciò consente, vantaggiosamente, di rendere più semplice lo stacco dell’elemento aggettante 4 dalla base 3 per cedimento della porzione di rottura 8 essendo essa limitata al solo primo piastrino 6a.
Tale forma di esecuzione, tuttavia, non deve essere considerata limitativa per differenti varianti esecutive dove la porzione di rottura è ottenuta con modalità differenti come, ad esempio, una pluralità di fori realizzati sulla base in corrispondenza dell’attaccatura all’elemento aggettante. Ciò consente di limitare a brevi tratti l’aggrappaggio dell’elemento aggettante alla base in modo che, a seguito di opportune sollecitazioni, tale aggrappaggio ceda lasciando separare i due suddetti elementi.
Secondo un’ulteriore variante esecutiva, peraltro, entrambi i piastrini sono collegati alla base mediante una rispettiva porzione di rottura. In effetti, ciò che conta è che il collegamento tra la base e l’elemento aggettante consenta, in caso di apposito sollecitazione, la separazione totale dell’elemento aggettante in modo che esso sia totalmente asportabile dalla via di fuga.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il dispositivo livellante comprende anche un elemento di pressione 10, rappresentato in fig. 5, accoppiato amovibilmente al tirante 1 per esercitare una spinta verso la base 3 sulle porzioni di bordo delle piastrelle adiacenti in modo da mantenerle complanari. Lo stesso elemento di pressione 10 è anche generalmente, ma non necessariamente, utilizzato per sollecitare il tirante 1 ed ottenere lo stacco dell’elemento aggettante 4 dalla base 3 per il cedimento della porzione di rottura 8.
Nei disegni si osserva che l’elemento di pressione 10 comprende una manopola 11 come accade in molte esecuzioni note. Inoltre, l’elemento aggettante 4 comprende un tratto di estremità libera 12 avente una filettatura 13 per il vincolo della manopola 11. Quest’ultima, opportunamente, comprende un tratto madrevite 14 conformato per essere avvitato sulla filettatura 13 dell’estremità libera 12 dell’elemento aggettante 4.
In tal senso, vantaggiosamente, la pressione esercitata sulle piastrelle può essere comodamente regolata avvitando o svitando la manopola 11. Tuttavia, tale forma di esecuzione non deve essere considerata limitativa per l’invenzione. L’elemento di pressione, in particolare, è ininfluente ai fini dell’invenzione e può essere realizzato in qualsivoglia forma.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, sui piastrini 6a e 6b sono presenti porzioni a spessore incrementato 20 per consentire ai piastrini 6a e 6b stessi di realizzare dei distanziali. In altri termini, dai piastrini 6a e 6b, che sono generalmente particolarmente sottili, emergono le suddette porzioni a spessore incrementato 20 per determinare la distanza tra le piastrelle adiacenti.
Vantaggiosamente, quindi, il dispositivo dell’invenzione non svolge solamente la funzione di livellante, ma anche quella di distanziale tra le piastrelle.
Ancora vantaggiosamente, poiché la parte distanziale è svolta da porzioni dei piastrini 6a e 6b, essa è rimossa dalla propria posizione con il distacco dell’elemento aggettante 4 dalla base 3. In altri termini, vantaggiosamente, con il dispositivo livellante dell’invenzione la parte distanziale viene totalmente rimossa dalle vie di fuga tra le piastrelle con estrema facilità. Sono quindi superati tutti i problemi della tecnica nota evidenziati in precedenza.
Nel particolare della forma di esecuzione che si descrive, il secondo piastrino 6b è di spessore uniforme ed incrementato costituendo totalmente un elemento distanziale, ma ciò non deve essere considerato limitativo per differenti forme di esecuzione nelle quali anch’esso è come il primo piastrino, ossia generalmente di spessore sottile e con solo alcune porzione a spessore incrementato.
Inoltre, nelle stesse figure si osserva che le porzioni a spessore incrementato 20 sono realizzate su ciascuno dei piastrini 6a e 6b, ma anche tale dettaglio non deve essere considerato limitativo per l’invenzione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il primo tratto 5 dell’elemento aggettante 4 presenta dimensioni tali da assicurare la sua emersione dal piano delle piastrelle. In altri termini, le dimensioni di tale primo tratto 5 sono tali da assicurare che esso emerga dalle vie di fuga tra le piastrelle qualsiasi sia lo spessore di queste ultime.
Come detto in precedenza, ciò consente, vantaggiosamente, di assicurare che i collanti, qualora debordino nelle vie di fuga da sotto le piastrelle, non sommergano il primo tratto 5 del tirante 2 costituendo un ostacolo al successivo stacco dell’elemento aggettante 4 dalla base 3.
Operativamente, quindi, l’utente procede disponendo il collante sulla superficie da piastrellare e predisponendovi sopra i tiranti 2. Successivamente l’utente procede con la posa delle piastrelle in modo che i bordi di queste ultime vadano a contatto con le porzioni a spessore incrementato 20. Di seguito l’utente avvita la manopola 11 sul tirante 2 fino ad esercitare la pressione voluta sulla sottostante piastrella.
Quando la colla è asciutta, l’utente agisce sulla manopola 11 per provocare la rottura della porzione di rottura 8 così da ottenere lo stacco dell’elemento aggettante 4 dalla base 3. La via di fuga tra le piastrelle rimane così libera da frazioni di livellante e distanziale.
Alla luce di quanto precede, si comprende quindi che il dispositivo livellante dell’Invenzione supera gli inconvenienti della tecnica nota svolgendo contemporaneamente la funzione di livellante e distanziale per le piastrelle.
Grazie alla facile e pressoché totale rimozione dell’elemento aggettante esso lascia totalmente sgombre le vie di fuga con estrema facilità a differenza di quanto accade con livellanti e distanziali noti.
Il dispositivo livellante dell’Invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti I particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito del trovato.
Anche se il dispositivo livellante dell’invenzione è stato descritto con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza del trovato e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.

Claims (9)

  1. “UN DISPOSITIVO PER LA POSA IN OPERA DI PIASTRELLE O SIMILARI” R I V E N D I C A Z I O N I 1. Un dispositivo per la posa in opera di piastrelle o similari comprendente: almeno un tirante (1; 101) avente una base di appoggio (3) per porzioni di bordo di una o più piastrelle adiacenti ed almeno un elemento aggettante (4) da detta base (3) e suscettibile di emergere dal piano delle piastrelle attraverso le vie di fuga, tra detta base (3) e detto elemento aggettante (4) essendo interposta almeno una porzione di rottura (8) per favorire la totale separazione di detto elemento aggettante (4) da detta base (3) in presenza di sollecitazioni predeterminate; almeno un elemento di pressione (10) accoppiato amovibilmente a detto tirante (1; 101) per esercitare una spinta verso detta base (3) sulle porzioni di bordo delle piastrelle adiacenti in modo da mantenerle complanari, caratterizzato dal fatto che detto elemento aggettante (4) comprende almeno un primo tratto (5; 105) suscettibile di disporsi nelle vie di fuga tra piastrelle adiacenti ed avente almeno una porzione a spessore incrementato (20) per costituire un distanziatore per tali piastrelle adiacenti, detto primo tratto (5; 105) comprendendo almeno un primo piastrino (6a; 106a) su cui è realizzata almeno una detta porzione a spessore incrementato (20), ed almeno un secondo piastrino (6b; 106b) incidente detto primo piastrino (6a; 106a) e sul quale è realizzata almeno una detta porzione a spessore incrementato.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto (105) presenta, in sezione, una sagomatura sostanzialmente a forma di T.
  3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto (5) presenta, in sezione, una sagomatura sostanzialmente a forma di croce.
  4. 4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo e detto secondo piastrino sono collegati a detta base mediante detta porzione di rottura.
  5. 5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detto primo piastrino (6a; 106a) è collegato a detta base (3) mediante detta porzione di rottura (8), detto secondo piastrino (6b; 106b) e detta base (3) essendo distanziati.
  6. 6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo tratto (5; 105) presenta dimensioni tali da assicurare la sua emersione dal piano delle piastrelle.
  7. 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta porzione di rottura comprende una pluralità di fori realizzati su detta base in corrispondenza dell’attaccatura a detto elemento aggettante.
  8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di pressione (10) comprende una manopola (11).
  9. 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che detto elemento aggettante (4) comprende almeno un tratto di estremità libera (12) avente una filettatura (13) per il vincolo di detta manopola (11), detta manopola (11) comprendendo almeno un tratto madrevite (14).
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