ITTS970005A1 - Sistema di apertura a vetri scorrevoli per banchi e vetrine destinate alla vendita di prodotti alimentari - Google Patents
Sistema di apertura a vetri scorrevoli per banchi e vetrine destinate alla vendita di prodotti alimentariInfo
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- A47—FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
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- A47F3/04—Show cases or show cabinets air-conditioned, refrigerated
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Description
Descrizione del brevetto per Invenzione avente per titolo: “Sistema di apertura a vetri scorrevoli per banchi e vetrine destinate alla vendita di prodotti alimentari”.
Sistema di apertura a vetri scorrevoli per banchi e vetrine destinate alla vendita di prodotti alimentari.
Il sistema in oggetto trova valido impiego nel settore dei banchi, refrigerati o meno, destinati alla vendita al dettaglio di alimenti quali carne, formaggi, pasticcini, ecc..
I banchi e le vetrine per la vendita di prodotti alimentari hanno sempre dei vetri, vincolati in maniera diversa a telai sorretti da montanti, che hanno lo scopo di isolare gli alimenti contenuti negli stessi dall’ambiente esterno impedendo così che la polvere e/o gli insetti possano raggiungerli.
Ma, mentre i vetri posti dal lato venditore sono di ridotte dimensioni e di facile movimentazione, quelli situati dal lato cliente sono spesso molto grandi e conseguentemente pesanti. La particolare sagomatura di alcuni di essi, adottata per motivi estetici, ne aumenta ulteriormente lo sviluppo e conseguentemente la massa.
Purtroppo i vetri posti dal lato cliente devono essere spostati almeno due volte al giorno per eseguire la pulizia all’interno del banco o della vetrina e per inserire od estrarre gli alimenti.
Sono conosciuti diversi sistemi per movimentare tali vetri. Il più semplice è naturalmente quello di asportarli dai loro telai ed appoggiarli a terra finché non sono state concluse le predette operazioni giornaliere. Ma dato il peso questa procedura si presenta sempre faticosa; inoltre esiste la seria possibilità che i vetri scivolino, una volta posati a terra, rompendosi.
Altre soluzioni prevedono l’incernieramento del lato superiore od inferiore di ciascun cristallo in maniera da facilitare il suo spostamento in quanto almeno un lato rimane sempre vincolato al telaio e quindi lo sforzo fisico viene diminuito. Ma neppure questa soluzione è in grado di risolvere tutti i problemi degli operatori. Nell’apertura verso il basso dei grandi cristalli rimane l’obbligo di sostenerli manualmente mentre vengono compiute le operazioni di pulizia ed inserimento/allontanamento degli alimenti onde evitare la rottura delle cerniere. Il disagio degli operatori risulta così raddoppiato: da un lato la fatica di sostenere il vetro, dall’altro quello di non potersi muovere lungo il banco o vetrina in quanto gran parte dello stesso/a è occupato dal cristallo aperto.
L’ apertura verso l’alto dei grandi vetri crea invece dei notevoli pericoli in quanto i loro spigoli si trovano all’ altezza della testa degli operatori, con le prevedibili possibili conseguenze. Inoltre questi ultimi sono costretti a lavorare sempre con la schiena china e quindi in maniera disagevole.
Per ridurre ulteriormente la fatica degli operatori il movimento dei vetri può essere anche servoassistito. Appositi pistoni a gas o molle, alloggiate nei montanti dei telai, accompagnano infatti lo spostamento, in genere verso l’alto, dei vetri. Ma anche in questo caso, seppur utilizzando una tecnologia utile e valida, rimane per gli operatori il pericolo di incidenti al capo e l’obbligo di lavorare con la schiena piegata. Non da ultimo esiste il problema dei costi. L’impiego di pistoni e/o molle per il sollevamento dei vetri fa notevolmente lievitare i costi di produzione dei banchi e delle vetrine e richiede una loro manutenzione periodica, che va a carico dei gerenti.
É del resto nota la pratica di utilizzare vetri scorrevoli in questo settore. Il movimento dei cristalli è longitudinale e quindi la fatica ed il pericolo per gli operatori sono assenti. Ma purtroppo ciascun vetro impiegato scorre in una propria guida con la conseguenza che i lati dei diversi cristalli sono sovrapposti e quindi non combaciano mai. Nella luce presente fra gli stessi possono allora inserirsi i temuti insetti o la polvere.
Scopo dell'invenzione in oggetto è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori un sistema in grado di consentire lo spostamento longitudinale dei vetri dei banchi e delle vetrine e capace di far combaciare i lati dei diversi cristalli. Un altro scopo è quello di ridurre i costi, ed i conseguenti tempi, di produzione e di manutenzione di tali strutture.
Questi ed altri scopi vengono raggiunti dal sistema di apertura oggetto del presente brevetto, il quale prevede lo scorrimento longitudinale dei cristalli dal lato cliente.
I vetri, indipendentemente dal loro numero, traslano su due profilati di cui uno superiore portante e l’altro inferiore, entrambi di qualsiasi lunghezza. Il profilato superiore è sorretto da montanti alle sue estremità e/o in altra posizione.
Entrambi i profilati sono sagomati, in profilo, in maniera tale da presentare tre guide con sviluppo longitudinale, di cui due hanno la base, orizzontale, posta allo stesso livello e formano quindi un binario. La terza guida, anch’essa con base orizzontale, è situata ad un livello più basso nel profilato superiore e più alto nel profilato inferiore.
Fra le guide con basi di pari altezza del profilato superiore due rami di quest’ultimo formano un’ulteriore guida a sviluppo longitudinale, sagomata in modo tale da consentire lo scorrimento al suo interno di un elemento di ritenuta ma da impedire allo stesso di uscire dalla guida stessa. Il tipo di incastro fra i due particolari è del genere maschio-femmina.
Tale elemento di ritenuta costituisce l’estremità di un braccio di un terzo profilato, sagomato con molta approssimazione a “T”, utilizzato come carrello e quindi dotato di ruote o rulli che possono liberamente scorrere longitudinalmente nelle sopra menzionate guide poste allo stesso livello. La lunghezza del carrello è pari o minore a quello di un vetro.
La parte tendenzialmente orizzontale e più sviluppata del carrello, sia di quello traslante nel profilato superiore che di quello scorrevole nel profilato inferiore, ha lo stesso profilo: essa presenta difatti due avvallamenti separati da un rilievo. Sulla faccia superiore di tali carrelli scorrono, trasversalmente, dei rulli o ruote fissate, rispettivamente, a due ulteriori profilati, di cui uno superiore e l’ altro inferiore, che trattengono il medesimo cristallo.
Altri profilati bloccano, tramite canaline (a deformazione distale) realizzate alle loro estremità esterne, i restanti vetri. A questi ultimi profilati sono vincolate delle ruote o dei rulli che possono liberamente scorrere longitudinalmente nelle guide dei profilati poste a livello più basso o più alto rispetto a quelle che costituiscono i binari sopra menzionati.
Il profilato portante presenta anche gli alloggiamenti per l’attacco della lampada, per la protezione della stessa in opportuno materiale e per il profilo avente funzione di coperchio superiore e posteriore; quest’ultimo, a sua volta, ha delle sedi nelle quali vengono ospitate le lastre scorrevoli dal Iato venditore in plexiglas.
Uno o più vetri sono fìssati su due o più carrelli scorrevoli nelle quattro guide (due superiori e due inferiori) poste a binario mentre il restante od i restanti cristalli si muovono tutti nelle stesse due restanti guide singole (una superiore ed una inferiore) poste a livello più basso o più alto.
I vetri presenti sono di conseguenza tutti mobili ed, in posizione di riposo, combaciano perfettamente.
Quando si devono spostare i vetri quello (o quelli) disposti su carrelli vengono fatti scattare verso il lato cliente del banco o della vetrina. Il vetro (od i vetri) non abbinati ai carrelli possono quindi traslare longitudinalmente sotto i cristalli fissati ai carrelli in quanto questi ultimi non sono più un impedimento per il loro movimento.
La particolare sagoma dei carrelli fa si che l’apertura dei vetri montati sui carrelli stessi possa avvenire solo con una certa resistenza, evitando così movimenti accidentali o non corretti degli operatori o dei clienti.
Il carrello superiore ed il vetro ad esso collegato non può fuoriuscire dalle sue guide grazie all’ incastro dell’elemento di ritenuta nella sua guida, impedendo così che lo stesso possa ribaltarsi verso il lato cliente nel caso di uno strappo eccessivo.
Il succitato carrello superiore ed il vetro ad esso collegato può anche essere collocato alla fine della sua traslazione non più nella posizione occupata inizialmente ma anche in quella prima impegnata da un altro cristallo.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva, del sistema a vetri scorrevoli in oggetto, illustrato a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:
- le figure 1 e 2 mostrano la sezione trasversale, rispettivamente, della parte superiore ed inferiore della struttura di un banco o vetrina (e dei vetri) nella fase in cui un vetro fissato ad un carrello è sollevato;
- le figure 3 e 4 illustrano le sezioni trasversali delle stesse parti della struttura di un banco o vetrina (e dei vetri) nella fase in cui il vetro fissato ad un carrello è in posizione di riposo;
- la figura 5 mostra una vista prospettica dei due vetri e dei relativi profilati nella fase di movimentazione.
Più in particolare, il sistema per banchi e vetrine in oggetto prevede nel presente esempio l’utilizzo di due vetri 1, 2, disposti dal lato cliente, di un profilato 3 portante superiore e di un profilato 4 inferiore. Il profilato 3 superiore è sorretto da montanti 5 alle sue estremità.
Il profilato 3 superiore presenta tre guide 6, 7, 8, longitudinali con base orizzontale, di cui due sono poste sullo stesso livello. In tali guide 6, 7 di pari altezza scorrono longitudinalmente delle ruote 9; nella terza guida 8, con base posta a livello inferiore rispetto a quella delle guide 6, 7, sono alloggiate delle ruote 10. Il profilato 4 inferiore presenta tre analoghe guide 11, 12, 13; le basi delle guide 11, 12 sono poste sullo stesso livello mentre la terza guida 13 è situata ad un livello superiore. Nelle guide 11, 12 con base di pari altezza scorrono delle ruote 14; nella restante guida 13 sono alloggiate delle ruote 15. Fra le guide 6, 7 di pari altezza due rami del profilato 3 superiore formano una guida 16 longitudinale sagomata a semicerchio, nella quale va ad alloggiarsi una barra cilindrica 17 che costituisce l’estremità inferiore del braccio verticale di un terzo profilato. Tale profilato è sagomato a “T” e viene utilizzato come carrello 18. Su quest’ultimo sono infatti fissate le ruote 9 e conseguentemente il carrello 18 può liberamente traslare longitudinalmente per tutta la lunghezza del profilato 3.
Un profilato di analoga forma viene utilizzato come carrello 19 nel profilato 4 inferiore. Tale carrello 19 è dotato di ruote 14 che scorrono longitudinalmente nelle guide 11, 12 con base a pari altezza.
Entrambi i carrelli 18, 19 hanno la stessa sagoma; essi difatti presentano nella loro parte tendenzialmente orizzontale due avvallamenti 18.1, 18.2 e 19.1, 19.2 separati da un rilievo 18.3, 19.3.
In tali avvallamenti 18.1, 18.2, 19.1, 19.2 scorrono, trasversalmente, dei rulli 20, 21 fissati alle estremità interne di due ulteriori profilati 22, 23, dotati alle loro estremità esterne di canaline 24, 25 nelle quali viene inserito e bloccato il vetro 1. Altri due profilati 26, 27 trattengono, tramite canaline 28, 29 realizzate alle loro estremità il secondo vetro 2. Nelle altre estremità di questi profilati 26, 27 sono vincolate le mote 10, 15 che possono liberamente scorrere nelle guide 8, 13. Il profilato 3 portante presenta anche gli alloggiamenti per l’attacco 30 della lampada 31, per la protezione 32 della stessa in metacrilato e per il profilo 33 avente funzione di coperchio; quest’ultimo, a sua volta, ha delle sedi per lastre 34 scorrevoli posteriori in plexiglas.
Il vetro 2 può liberamente scorrere lungo i profilati 3, 4 grazie alle ruote IO, 15 alloggiate nelle guide 8, 13. Quando i due vetri 1, 2 sono affiancati essi combaciano ed i profilati 22, 23 portavetri sono aderenti ai profilati 3, 4; i rulli 20, 21 dei profilati 22, 23 sono posizionati negli avvallamenti 18.1, 19,1 interni dei carrelli 18, 19.
Se si desidera muovere i vetri 1, 2 dalla loro posizione si afferra superiormente il profilato 22 portavetro (grazie ad un incavo appositamente previsto) e lo si tira verso il lato cliente. I rulli 20, 21, dopo aver superato i rilievi 18.3, 19.3, sono così costretti ad alloggiarsi negli avvallamenti 18.2, 19.2 esterni dei carrelli 18, 19. I profilati 22, 23 che trattengono il vetro 1 si staccano quindi dai profilati 3, 4. A questo punto è possibile far traslare i carrelli 18, 19 per tutta la lunghezza dei profilati 3, 4 nelle loro guide 6, 7, 11, 12 spostando il vetro 1 al di sopra del vetro 2. Lo spostamento del vetro 1 dalla sua posizione iniziale consente di accedere alla corrispondente parte interna del banco o della vetrina per eseguire le usuali operazioni giornaliere. In seguito i due vetri 1, 2, in coppia e sovrapposti, vengono fatti scorrere sino alla posizione inizialmente occupata dal vetro 1 liberando la seconda parte del banco o vetrina. Eseguite anche in questa metà le operazioni di pulizia e/o di inserimento/allontanamento degli alimenti il vetro 1 oppure il vetro 2 viene fatto traslare sino ad occupare la parte libera del banco o vetrina.
Per riposizionare il vetro 1 si afferra superiormente il profilato 22 portavetro e lo si spinge verso il lato venditore. I rulli 20, 21, dopo aver superato i rilievi 18.3, 19.3, sono così costretti ad alloggiarsi nuovamente negli avvallamenti 18.1, 19.1 interni dei carrelli 18, 19. I profilati 22, 23 che trattengono il vetro 1 si uniscono quindi nuovamente ai profilati 3, 4, impedendo ogni ulteriore movimento dei vetri 1, 2 e facendo combaciare nuovamente questi ultimi fra loro.
I carrelli 18, 19 (e conseguentemente il vetro 1) possono anche essere posizionati non più nella posizione inizialmente occupata dal vetro 1 ma, anche in quella prima impegnata dal vetro 2.
Il carrello 18 non può fuoriuscire dalle sue guide 6, 7 grazie alla barra cilindrica 17 trattenuta dalla guida 16 a semicerchio. Oltre a guidare il carrello 18 la barra cilindrica 17, in combinazione con la guida 16, impedisce che lo stesso possa ribaltarsi verso l’operatore nel caso di uno strappo eccessivo verso il lato cliente del vetro 1.
La particolare sagoma dei rilievi 18.3, 19.3 fa si che vi sia una certa resistenza in fase di apertura dei carrelli 18, 19; ciò è motivato dal fatto di poter riposizionare facilmente il vetro 1 nella sua posizione di riposo qualora l’operazione di apertura avvenga accidentalmente o non correttamente.
Una volta superati i rilievi 18.3, 19.3 i carrelli 18, 19 fuoriescono da soli posizionandosi correttamente nei propri avvallamenti 18.2, 19.2 esterni sempre in egual modo in ogni apertura.
Il sistema, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo iniziale. Inoltre tutti i particolari sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1 - Sistema di apertura a vetri scorrevoli per banchi e vetrine destinate alla vendita di prodotti alimentari, in cui i vetri (1, 2) o lastre di qualsiasi materiale, indipendentemente dal loro numero, traslano longitudinale dal lato cliente fra un profilato (3) superiore portante ed un profilato (4) inferiore, entrambi di qualsiasi lunghezza; il profilato (3) superiore è sorretto da montanti (5) alle sue estremità e/o in altra posizione; detto sistema si caratterizza per il fatto che i predetti profilati (3, 4), indipendentemente dal numero di vetri impiegati, sono sagomati, in profilo, in maniera tale da presentare ciascuno tre guide (6, 7, 8, II, 12, 13) con base orizzontale e sviluppo longitudinale, di cui due guide (6, 7, 11, 12) per ciascun profilato (3, 4) hanno la base posta allo stesso livello e formano quindi un binario; la terza guida (8, 13) ha la base situata ad un livello più basso nel profilato (3) superiore e più alto nel profilato (4) inferiore rispetto a quello occupato dalle guide (6, 7, 11, 12) a binario; fra le guide (6, 7) con basi di pari altezza due rami del profilato (3) superiore formano un’ulteriore guida (16) a sviluppo longitudinale, sagomata in modo tale da consentire lo scorrimento al suo interno di un elemento di ritenuta - quale una barra cilindrica (17) - ma da impedire allo stesso di uscire dalla guida (16) stessa; tale elemento di ritenuta costituisce l’estremità di un braccio di un terzo profilato, sagomato con molta approssimazione a “T”, utilizzato come carrello (18) e quindi dotato di ruote (9) o rulli che possono liberamente scorrere longitudinalmente nelle sopra menzionate guide (6, 7) poste allo stesso livello; un profilato di analoga forma viene utilizzato come carrello (19) nel profilato (4) inferiore; quest’ultimo carrello (19) è dotato di ruote (14) o rulli che scorrono longitudinalmente nelle guide (11, 12) con base a pari altezza; la parte tendenzialmente orizzontale dei carrelli (18, 19) ha lo stesso profilo: essa presenta due avvallamenti (18.1, 18.2, 19.1, 19.2) longitudinali separati da un rilievo (18.3, 19.3); sulla faccia superiore di tali carrelli (18, 19) scorrono, trasversalmente, dei rulli (20, 21) o ruote che trovano alloggio nei predetti avvallamenti interni (18.1, 19.1) od esterni (18.2, 19.2); detti rulli (20, 21) o ruote sono fissate ad un profilato (22) superiore e ad un profilato (23) inferiore; detti profilati (22, 23) sono dotati alle loro estremità esterne di canaline (24, 25) nelle quali viene inserito e bloccato un vetro (1), uno o più ulteriori profilati (26) superiori ed un numero corrispondente di profilati (27) inferiori bloccano, tramite canaline (28, 29) a deformazione distale realizzate alle loro estremità esterne, i restanti vetri (2); a questi ultimi profilati (26, 27) sono vincolate delle ruote (10, 15) o rulli che possono liberamente scorrere longitudinalmente nelle guide (8, 13); il profilato (3) portante presenta anche gli alloggiamenti per l’attacco (30) della lampada (31), per la protezione (32) della stessa in opportuno materiale e per il profilo (33) avente funzione di coperchio superiore e posteriore; quest’ultimo, a sua volta, ha delle sedi per le lastre (34) scorrevoli dal lato venditore in plexiglas; la lunghezza dei carrelli (18, 19) è pari o minore a quello di un vetro (1, 2). 2 - Sistema di apertura a vetri scorrevoli, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che uno o più vetri (1) sono fissati su due o più carrelli (18, 19) scorrevoli nelle quattro guide poste a binario mentre le ruote (10, 15) o rulli dei profilati (26, 27) che trattengono il restante od i restanti vetri (2) si muovono tutti nelle stesse due restanti guide (8, 13) singole poste a livello più basso nel profilato (3) superiore e più alto nel profilato (4) inferiore. 3 - Sistema di apertura a vetri scorrevoli, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che tutti i vetri (1, 2) presenti sono mobili ed, in posizione di riposo, combaciano perfettamente. 4 - Sistema di apertura a vetri scorrevoli, secondo la rivendicazione 1, il tutto come precedentemente descritto ed illustrato negli allegati disegni.
Priority Applications (3)
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