ITMC20070005U1 - Bancone frigorifero convertibile. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:

“BANCONE FRIGORIFERO CONVERTIBILE”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un bancone frigorifero convertibile.

Ormai da molti anni viene fatto largo uso di quei banconi frigoriferi adibiti non soltanto alla conservazione a bassa temperatura della merce, ma anche all’esposizione ed alla somministrazione al pubblico della stessa.

Tali banconi adottano un’impostazione generale sostanzialmente standardizzata, nell’ambito della quale è possibile individuare un grosso basamento portante in legno o in lamiera metallica, adibito al contenimento del gruppo frigorifero e delle relative tubazioni, che sostiene superiormente un ampio padiglione a vetri attraverso il quale, per l’appunto, la clientela è in condizione di guardare la merce in esso contenuta.

Simili banconi vengono utilizzati sia per la conservazione-esposizione delle vaschette di gelato artigianale, che per la conservazione-esposizione di dolci e pasticceria.

In relazione a ciascuno di tali specifici impieghi gli attuali banconi frigoriferi vengono attrezzati diversamente all’interno dei rispettivi padiglioni a vetri.

I banconi destinati alla vendita del gelato prevedono l’adozione, sul fondo del rispettivo padiglione vetrato (e dunque alla sommità del sottostante basamento portante) di una parete sostanzialmente orizzontale dotata di una serie di finestre destinate ad accogliere, dall’alto verso il basso, le varie vaschette colme di gelato artigianale.

Quelli destinati alla vendita dei dolci prevedono invece una serie di ripiani longitudinali opportunamente sostenuti in posizione immediatamente retrostante alla parete frontale del rispettivi padiglioni a vetri.

Queste due differenti tipologie di banconi risultano certamente assai soddisfacenti dal punto di vista funzionale, anche se non si può evitare di rilevarne un inconveniente di notevole importanza, sostanzialmente legato alla loro totale mancanza di versatilità.

Si allude al fatto che gli anzidetti tradizionali banconi frigoriferi, proprio in considerazione della loro “rigida” organizzazione interna, non si prestano assolutamente al benché minimo utilizzo multiforme, nel senso cioè che un bancone concepito per l’esposizione e la vendita di vaschette di gelato non è in grado di essere utilizzato anche l’esposizione e la vendita di dolci.

In realtà un simile inconveniente è tutt’altro che marginale, in considerazione del fatto che molto frequentemente uno stesso esercizio pubblico (si pensi, ad esempio, ad un bar o ad una pasticceria) si trova nella condizione di vendere sia il gelato che i dolci.

Succede magari che un tale esercizio sia più attivo nella vendita del gelato nella stagione estiva e sia invece più attivo nella vendita dei dolci nelle altre stagioni.

In questa prospettiva è facile comprendere come il titolare di un simile esercizio pubblico sarebbe ben lieto di poter disporre di un bancone frigorifero in grado di essere adattato, di volta in volta, alle specifiche esigenze di vendita.

Ebbene proprio partendo da queste riflessioni, e dall’ulteriore consapevolezza che attualmente non esistono banconi frigoriferi multiuso, lo scopo specifico della presente invenzione è quello di realizzare finalmente un bancone frigorifero convertibile, in quanto capace di adattare agevolmente la propria struttura interna in funzione dello specifico prodotto da esporre al suo interno.

Si può dire altrimenti che il bancone secondo il trovato risulta capace di essere trasformato agevolmente da un bancone destinato all’esposizione del gelato artigianale ad un bancone destinato all’esposizione dei dolci.

L’idea che ha permesso di perseguire un simile obiettivo è stata quella di prevedere che il bancone in questione presenti, all’interno del proprio padiglione a vetri, sia l’anzidetta parete orizzontale finestrata destinata ad accogliere le vasche di gelato artiginale, sia uno o più ripiani frontali destinati all’esposizione dei dolci.

Va precisato tuttavia che questi ultimi ripiani sono stati concepiti in una versione mobile, che consente loro di essere sottratti alla vista degli avventori fintanto che il relativo bancone sia adibito alla vendita del gelato.

Più precisamente gli anzidetti ripiani sono soggetti all’azione di opportuni attuatori in grado di farli scorrere verso l’alto parallelamente a se stessi, in maniera tale che possano raggiungere la sommità del padiglione vetrato e portarsi a reciproca battuta in un assetto definibile “compatto”.

Questo scorrimento verso l’alto e questo compattamento dei ripiani è stato naturalmente previsto al fine di garantire agli avventori la possibilità di verificare senza impedimenti di sorta il contenuto del padiglione vetrato del bancone in questione, fintanto che quest’ultimo sia adibito alla vendita del gelato.

Proprio la possibilità di condurre i ripiani nel suddetto assetto non operativo costituisce l’accorgimento peculiare del bancone secondo il trovato.

Senza una simile possibilità, infatti, la loro ingombrante presenza sul fronte del padiglione vetrato risulterebbe incompatibile con le esigenze della vendita del gelato, non soltanto perché antiestetica, ma anche in quanto fortemente ostativa nei confronti della possibilità degli avventori di verificare il contenuto delle varie vaschette insediate sul fondo di tale padiglione a vetri.

Nel momento in cui, però, il bancone secondo il trovato debba essere adibito alla vendita dei dolci, questi stessi ripiani possono essere facilmente ricondotti nella loro più tipica posizione operativa, vale a dire in una posizione estremamente evidente sul retro della parete anteriore del rispettivo padiglione vetrato.

In questa stessa occasione le finestre previste in corrispondenza dell’anzidetta parete di fondo del medesimo padiglione vetrato (quelle normalmente adibite al supporto delle vaschette di gelato) potranno essere facilmente tamponate tramite conformi coperchi in dotazione al bancone in parola.

L’applicazione di tali coperchi serve naturalmente a restituire una perfetta continuità alla superficie di tale parete di fondo ed a rendere quest’ultima pienamente idonea a fungere da base di appoggio per un certo numero di vassoi colmi di dolci, pasticcini e simili.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui le figure 1, 2 e 3 sono altrettante viste laterali del bancone in questione, sezionato limitatamente ad uno dei suoi montanti anteriori, al fine di evidenziare i mezzi che presiedono alla movimentazione dei suoi due anzidetti ripiani scorrevoli.

In particolare la figura 1 mostra i due ripiani scorrevoli nel loro assetto operativo, la figura 2 li mostra invece in una fase intermedia del loro scorrimento, mentre la figura 3 li mostra nel loro assetto “compatto” non operativo.

Con riferimento alle figure anzidette il bancone convertibile in questione si avvale usualmente di un basamento portante (1), adibito anche al contenimento del gruppo frigorifero e delle rispettive tubazioni, e di un sovrastante padiglione a vetri (2), tra i quali è interposta una parete (3), sostanzialmente orizzontale in corrispondenza della quale sono eseguite alcune ampie finestre, atte a consentire l’insediamento di rispettive vaschette (4) per la vendita del gelato artigianale.

La principale peculiarità del bancone in questione consiste nel fatto di essere corredato di una coppia di ripiani scorrevoli (5, 6) disposti a sbalzo sull’interno della parete frontale dell’anzidetto padiglione vetrato (2).

Come anticipato, tali ripiani (5, 6) sono dotati della capacità di compiere corse alterne dal basso verso l’alto e viceversa, sì da passare dall’assetto operativo mostrato in figura 1, all’assetto non operativo mostrato in figura 3.

Nel loro assetto operativo, infatti, detti ripiani (5, 6) si mantengono debitamente distanziati ed occupano assieme un ampio tratto longitudinale della parete anteriore del rispettivo padiglione a vetri (2).

Nel loro assetto non operativo essi raggiungono invece la sommità del medesimo padiglione a vetri (2), in una condizione per cui il ripiano sottostante (5) si porta a contatto con il ripiano sovrastante (6).

Occorre a questo punto precisare le modalità utilizzate per attribuire una simile capacità di scorrimento agli anzidetti ripiani (5, 6).

In corrispondenza delle due estremità longitudinali, il bancone in questione adotta due barre filettate (7) di assetto sostanzialmente verticale.

Più precisamente l’estremità inferiore di ciascuna di tali barre (7) è insediata entro il basamento (1) del bancone medesimo, ove è soggetta all’azione di un moto riduttore (100) in grado di condurla in rotazioni inverse, mentre l’estremità superiore della stessa si dispone in corrispondenza della sommità del sovrastante padiglione a vetri (2).

Il ripiano sottostante (5) è fissato a sbalzo, in corrispondenza delle proprie estremità longitudinali, su due chiocciole (5a), ciascuna delle quali impegnata su una delle anzidette barre filettate (7).

Da parte sua il ripiano sovrastante (6) è fissato a sbalzo, in corrispondenza delle proprie estremità longitudinali, su due manicotti ad asse verticale (6a), ciascuno dei quali semplicemente infilato sull’esterno di una delle barre filettate anzidette (7) e dunque libero di scorrere liberamente verso l’alto e verso il basso rispetto alla stessa.

Sulla base di tali indicazioni è facile comprendere come la rotazione in un senso o nell’altro delle due barre filettate (7) sia in condizione di determinare la salita e la discesa del ripiano sottostante (5) proprio in virtù dell’accoppiamento elicoidale tra le barre medesime (7) e le chiocciole (5a) che lo supportano.

Si deve rilevare invece che le corse di discesa e di salita del ripiano sovrastante (6) non sono direttamente indotte dall’azionamento delle barre suddette (7), quanto piuttosto dai corrispondenti scorrimenti verso il basso e verso l’alto del ripiano sottostante (5).

Volendo ipotizzare che i due ripiani (5, 6) si trovino inizialmente non loro anzidetto assetto “compatto” non operativo, come mostrato in figura 3, va detto che la loro discesa può essere generata in virtù dell’azionamento, nell’opportuno senso di rotazione, delle due suddette barre filettate (7).

Ebbene la rotazione imposta a dette barre (7) determina il progressivo scorrimento verso il basso delle due chiocciole (5a) impegnate in dette barre (7); ciò comporta non soltanto un corrispondente scorrimento del ripiano inferiore (5) solidale a tali chiocciole (5a), ma anche un analogo scorrimento per semplice gravità del ripiano superiore (6), i cui manicotti (6a) in questa fase si trovano semplicemente appoggiati al di sopra delle chiocciole (5a) del medesimo ripiano inferiore (5).

Nel corso di una simile discesa i due ripiani (5, 6) sono in grado di mantenere l’anzidetto assetto compatto soltanto per un primo breve tratto, dopo di che naturalmente ciascuno dei due deve disporsi sulla rispettiva quota operativa, dunque ad una debita reciproca distanza.

Il primo dei ripiani che interrompe la propria corsa di discesa è il ripiano superiore (6); tale effetto si produce nel momento in cui le estremità inferiori dei suoi due manicotti (6a) giungono a battuta contro due rispettivi risalti fissi (8) previsti in corrispondenza della struttura portante (9) delle due anzidette barre filettate (7) ed a brevissima distanza dalle stesse; vedasi a tale specifico riguardo l’allegata figura 3.

Ciò non esclude però che il ripiano sottostante (5) possa continuare la propria discesa, solidalmente alla rotazione delle medesime barre filettate (7), fino ad un prestabilito punto di fine corsa in corrispondenza del quale l’elettronica che presiede al funzionamento dell’intero apparato ordina l’arresto del motore elettrico (100) che assicura la rotazione delle barre filettate (7).

A tale riguardo va precisato che le due chiocciole (5a) associate al ripiano inferiore (5) sono state concepite in maniera tale da non dover subire l’interferenza dei due anzidetti risalti (8) atti ad assicurare il fine corsa inferiore nei confronti dei soli manicotti (6a) del ripiano superiore (6).

Queste chiocciole (5a) presentano infatti, in corrispondenza della loro parete esterna, una scanalatura longitudinale (5b) che consente loro di “sfilare” esattamente gli anzidetti risalti fissi (8), senza subirne alcun ostacolo né durante le corse di discesa, né durante quelle di risalita.

Allorquando poi si voglia ricondurre i due ripiani (5, 6) nel loro assetto “compatto” non operativo, occorre soltanto riavviare la rotazione delle due barre filettate (7) in direzione opposta della precedente.

In tal modo il ripiano inferiore (5) inizia a scorrere verso l’alto, fino ad interferire con la faccia inferiore del ripiano sovrastante (6); a seguito di tale interferenza il ripiano inferiore (5) provoca anche il trascinamento del ripiano superiore (6) in direzione della sommità del padiglione vetrato (2).

Anche in questo caso il punto di fine corsa superiore del ripiano inferiore (5), ed anche dello stesso ripiano sovrastante (6) appoggiato su di esso, verrà raggiunto nel momento in cui l’anzidetta elettronica di gestione e controllo disabiliterà la rotazione delle due barre filettate (7).

Le figure allegate consentono anche di verificare una preferita forma di realizzazione dei meccanismi in grado di provocare le suddette rotazione di ciascuna delle barre filettate (7).

Ebbene all’interno dell’anzidetto basamento (1), e sostanzialmente sul fondo dello stesso, è montato, in un assetto sostanzialmente verticale, un motoriduttore (100) del tipo in grado di invertire il proprio senso di rotazione.

Sull’albero, rivolto verso l’alto, di questo motoriduttore (100) è calettato un pignone (101) sul quale si impegna una catena di trasmissione (102) che risulta altresì impegnata, con l’interposizione di un tendicatena (103), con una ruota dentata (104) calettata all’estremità inferiore della rispettiva barra filettata (7). Si precisa che detta catena (104) si estende longitudinalmente verso il bancone per poter ingranare con le ruote dentate (102) delle due barre (7).

Le figure citate permette altresì di verificare come in realtà il motore elettrico (100) sia montato, all’interno del basamento (1), con un angolo di inclinazione esattamente corrispondente a quello della rispettiva barra filettata (7).

Nella preferita forma di realizzazione mostrata nelle suddette figure è stato adottato, quale telaio di supporto e di occultamento di ciascuna delle barre filettate (7), uno dei montanti laterali del padiglione a vetri (2).

Ciò non toglie che le medesime barre filettate (7) possano essere associate, al medesimo scopo, ad una struttura indipendente loro dedicata e opportunamente dislocata in corrispondenza delle due fiancate del padiglione medesimo. Va infine precisato che, pur senza esulare dalla presente idea inventiva, sarebbe comunque possibile utilizzare, per realizzare l’anzidetta movimentazione alternativa dei due ripiani (5, 6), soluzioni differenti – vale a dire attuatori di altra natura – rispetto alle due anzidette barre filettati, quali ad esempio martinetti o catene di trasmissione.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1) Bancone frigorifero convertibile, del tipo avvalentesi di un basamento portante (1) e di un sovrastante padiglione vetrato (2) tra i quali risulta interposta una parete sostanzialmente orizzontale (3) di supporto per vaschette per gelato (4), caratterizzato per il fatto di recare, sull’interno della parete anteriore dell’anzidetto padiglione a vetri (2), uno o più, preferibilmente due, ripiani (5, 6) che, essendo assistiti da opportuni attuatori (7) dislocati in corrispondenza delle estremità longitudinali del bancone medesimo, sono in grado di scorrere parallelamente a se stessi, da una posizione di fine corsa superiore, in corrispondenza della quale si dispongono a reciproco contatto verso la sommità del padiglione a vetri (2), ad una posizione di fine corsa inferiore, in corrispondenza della quale essi si dispongono su quote differenti in una zona sostanzialmente centrale del medesimo padiglione a vetri (2).
2. 2) Bancone frigorifero convertibile, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti attuatori preposti alla movimentazione di detti ripiani (5, 6) consistono in due barre filettate (7), dislocate alle due estremità longitudinali del bancone medesimo in un assetto sostanzialmente verticale, in maniera tale che l’estremità inferiore di ciascuna di esse sia insediata entro l’anzidetto basamento (1) ove si trova soggetta all’azione di un motoriduttore (100) in grado di imporle rotazioni inverse e che la sua estremità superiore si disponga in corrispondenza della sommità del sovrastante padiglione a vetri (2); essendo previsto che il ripiano inferiore (5) sia coniugato a tale coppia di barri filettate (7) per il tramite di una propria coppia di chiocciole (5a) e che il ripiano superiore (6) sia coniugato alle stesse tramite una propria coppia di manicotti (6a) liberamente scorrevoli; essendo previsto ancora che le rotazioni inverse delle due anzidette barre filettate (7) provochino lo scorrimento verso l’alto e verso il basso delle anzidette chiocciole (5a) del ripiano inferiore (5) fino a due punti di fine corsa che corrispondono ai punti di arresto di tali rotazioni inverse e che le corse di salita del ripiano inferiore (5) abbiano l’effetto di provocare la salita solidale, verso la sommità del padiglione a vetri (2), anche del ripiano superiore (6) e che le corse di discesa di questo stesso ripiano inferiore (5) abbiano l’effetto di consentire la libera discesa del medesimo ripiano superiore (6) fino al raggiungimento di opportuni mezzi di fine corsa (8) ad esso esclusivamente dedicati.
3. 3) Bancone frigorifero convertibile secondo la rivendicazione 2, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti mezzi che determinano il fine corsa inferiore del ripiano superiore (6) consistono in una coppia di risalti fissi (8), che giacciono in una posizione estremamente ravvicinata alle due barre filettate (7) tale da consentire loro di interferire con le estremità inferiori degli manicotti (6a) del ripiano superiore medesimo (6) e di sfilare senza interferenze all’interno di due opportune scanalature longitudinali (5b) previste sull’esterno delle due anzidette chiocciole (5a) del ripiano inferiore (5).
4. 4) Bancone frigorifero convertibile, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che ciascuno dei motoriduttori (100) preposti all’azionamento di una rispettiva barra filettata (7) risulta montato all’interno dell’anzidetto basamento (1) in un assetto per cui il proprio asse longitudinale risulti perfettamente parallelo all’asse longitudinale della rispettiva barra; essendo previsto che tale motoriduttore elettrico (100) sia in grado di azionare un pignone (101) calettato in corrispondenza del suo albero sulla quale si impegna una catena di trasmissione (102) che risulta altresì impegnata, con l’interposizione di un tendicatena (103), con le due ruote dentate (104) rispettivamente calettate all’estremità inferiore delle barre filettate (7).
5. 5) Bancone frigorifero convertibile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti attuatori (7) preposti alla movimentazione dei due anzidetti ripiani scorrevoli (5, 6) consistono in una coppia di catene rotanti a circuito chiuso lungo traiettorie sostanzialmente verticali, azionate tramite rispettivi motori elettrici alloggiati entro l’anzidetto basamento portante (1).
6. 6) Bancone frigorifero convertibile secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti attuatori (7) preposti alla movimentazione dei due anzidetti ripiani scorrevoli (5, 6) consistono in una coppia di martinetti.
7. 7) Bancone frigorifero convertibile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto di essere corredato di una serie di coperchi in grado di chiudere perfettamente le anzidette finestre (3a) eseguite in corrispondenza di quella parete sostanzialmente orizzontale (3) interposta tra il basamento portante (1) ed il sovrastante padiglione a vetri (2).
8. 8) Bancone frigorifero convertibile secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti attuatori (7) preposti alla movimentazione dei due ripiani (5, 6) sono alloggiati e supportati all’interno di opportune struttura montanti (9) atte a consentire il libero scorrimento dei ripiani medesimi (5, 6).
9. 9) Bancone frigorifero convertibile secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che l’anzidetta struttura di alloggiamento e di supporto (9) di ciascuna delle barre filettate (7) consiste nel rispettivo montante laterale del padiglione a vetri (2).
10. 10) Bancone frigorifero convertibile secondo la rivendicazione 8, caratterizzato per il fatto che l’anzidetta struttura di alloggiamento e di supporto (9) di ciascuna delle barre filettate (7) consiste in una struttura montante ad essa espressamente dedicata, dislocata in corrispondenza della rispettiva estremità del padiglione a vetri (2).