ITRM970091A1 - Luce di segnalazione con mezzi perfezionati di ripartizione della luce. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo :
"LUCE DI SEGNALAZIONE CON MEZZI PERFEZIONATI DI RIPARTIZIONE DELLA LUCE"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce in una maniera generale alle luci di segnalazione di autoveicoli .
Più in particolare, essa riguarda una luce di segnalazione destinata ad avere una zona illuminante ridotta, pur possedendo una fotometria ed un aspetto completamente soddisfacenti .
Si conoscono già, allo stato della tecnica, un certo numero di soluzioni per generare, grazie agli effetti combinati di uno specchio ricuperatore di flusso e di una piastra ottica, un fascio di segnalazione conforme ad una data fotometria. Il Documento EP-A-0 639 740 descrive una luce di segnalazione di questo tipo.
Tuttavia, in particolare per i fasci che necessitano della intensità luminosa e dell'angolo solido più considerevoli, si rende necessario ricorrere ad uno specchio che recupera una frazione considerevole del flusso emesso dalla lampada, e, quindi, di dimensioni considerevoli. Ne consegue, come corollario, un ingombro della luce considerevole tanto in profondità, guanto in altezza e/o larghezza.
Questo tipo di luce conosciuta è pertanto inadatta quando, come è talvolta la tendenza degli stilisti di oggi, si cerca di realizzare una luce potente ed omogenea, che possiede una piccola zona illuminante, mentre conserva un ingombro ridotto .
La presente invenzione mira pertanto a proporre una luce di segnalazione del tipo indicato precedentemente, che sia atta a risolvere questo problema.
L'invenzione propone così una luce di segnalazione per autoveicolo, che comprende una sorgente luminosa, uno specchio ricuperatore di flusso che possiede un asse sul quale si trova la sorgente e che comprende di una pluralità di strie che possiedono una prima orientazione, ed una piastra ottica comprendente una pluralità di strie che possiedono una seconda orientazione sostanzialmente perpendicolare alla prima, caratterizzata dal fatto che lo specchio possiede una zona centrale, le cui strie ripartiscono la luce in una prima direzione e in un primo intervallo angolare dato, da una parte e dall'altra dell'asse dello specchio, e due zone di bordo, le cui strie ripartiscono la luce abbassandola nella direzione dell'asse dello specchio nella detta prima direzione, e dal fatto che la piastra di ottica possiede una zona centrale essenzialmente omologa della zona centrale dello specchio, le cui strie ripartiscono la luce in una seconda direzione sostanzialmente perpendicolare alla prima direzione ed in un secondo intervallo angolare dato da una parte e dall'altra dell'asse dello specchio, e delle zone di bordo essenzialmente omologhe delle zone di bordo dello specchio, le cui strie ripartiscono la luce nella detta seconda direzione in una maniera ridotta rispetto alla ripartizione assicurata per mezzo delle strie della zona centrale della detta piastra.
Aspetti preferiti, ma non limitativi, della luce di segnalazione secondo l'invenzione, sono i seguenti :
la detta piastra ottica costituisce uno schermo intermedio, e la luce comprende inoltre un cristallo di chiusura essenzialmente liscio.
la detta piastra ottica costituisce un cristallo di chiusura della luce, e le strie della detta piastra ottica sono previste sulla sua faccia interna .
- le strie dello specchio sono essenzialmente orizzontali, le strie della piastra ottica sono essenzialmente verticali, e le zone di bordo dello specchio e della piastra ottica sono zone superiore ed inferiore.
le strie della zona superiore dello specchio deviano la luce verso il basso, ripartendola verticalmente attorno ad una inclinazione media discendente, e le strie della zona inferiore dello specchio deviano la luce verso l'alto, ripartendola verticalmente attorno ad una inclinazione media ascendente.
le strie della zona superiore dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati verso il basso di circa 5° e di circa 10° rispetto all'orizzontale, rispettivamente, e le strie della zona inferiore dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati verso l'alto di circa 5° e di circa 10° rispetto all'orizzontale, rispettivamente .
le strie della zona centrale dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati simmetricamente, rispettivamente verso l'alto e verso il basso rispetto all'orizzontale .
i detti piani inclinati simmetricamente sono inclinati di circa 8° da una parte e dall'altra dell'orizzontale.
le strie della zona centrale della piastra ottica sono delle strie cilindriche di diametro costante.
- le strie delle zone di bordo della piastra ottica sono strie il cui raggio aumenta progressivamente dall'interno verso il bordo associato alla piastra.
il raggio delle strie della zona centrale della piastra ottica è uguale al raggio minimo delle strie adiacenti alle zone di bordo della detta piastra , queste strie essendo allineate 1'una con l'altra.
la piastra ottica è munita, inoltre, al traverso della sorgente luminosa, di una lente di Fresnel.
sulla piastra ottica, in associazione con la lente di Fresnel, sono previsti mezzi di ripartizione della luce.
lo specchio presenta una dimensione orizzontale, oppure verticale, superiore alla dimensione corrispondente di almeno una parte utile della piastra ottica.
Altri aspetti, scopi e vantaggi della presente invenzione si evidenzieranno meglio nel corso della lettura delle successiva descrizione particolareggiata di una forma di realizzazione preferita dell'invenzione, data a titolo esemplificativo e fatta con riferimento ai disegni allegati, nei quali :
la figura 1 è una vista schematica in sezione verticale assiale di una luce di segnalazione secondo l'invenzione,
la figura 2 è una vista schematica in sezione orizzontale assiale della luce di segnalazione della figura 1,
la figura 3 è una vista in sezione verticale assiale, in una scala ingrandita, dello specchio delle luci delle figure 1 e 2,
la figura 4 è una vista frontale dello specchio della figura 3,
la figura 5 è una vista frontale di uno schermo intermedio delle luci delle figure 1 e 2,
la .figura 6 è una vista in prospettiva dello schermo intermedio della figura 5, e
le figure da 7 a 16 illustrano, per mezzo di curve isocandela su uno schermo di proiezione, il comportamento ottico delle luci delle figure 1 e 2 e dei suoi differenti elementi ottici .
Con riferimento al disegno, verrà descritta una luce di segnalazione, destinata a possedere una zona illuminante di dimensioni ridotte, nella fattispecie una luce intermittente indicatrice della direzione.
Per esempio, questa luce può presentare una zona illuminante circolare, con un diametro dell'ordine di 5 cm..
la luce comprende, in una maniera di per sé classica, una lampadina 10, munita di un filamento 11, uno specchio ricuperatore di flusso 20, uno schermo intermedio 30, ed un cristallo, o un indicatore ottico di chiusura, preferibilmente liscio, oppure, se del caso, leggermente striato.
Lo specchio 20 è costruito a partire da un paraboloide di rivoluzione, l'asse del quale definisce la direzione generale di emissione, ed il fuoco del quale si trova sul filamento 11.
Nel presente esempio, questo paraboloide di base possiede una focale di 16 mm. , ed un diametro di circa 5 cm. Il fuoco del paraboloide è contrassegnato con F nella figura 3.
Su questa superficie di base è stata progettata una serie di strie orizzontali, destinate al trattamento della luce nella direzione verticale .
Concretamente, la concezione dello specchio implica la definizione di una pluralità di strie immaginarie in un piano perpendicolare all'asse del paraboloide, in maniera da ottenere le deviazioni necessarie, e la proiezione di queste strie immaginarie sul paraboloide, secondo l'asse di questo, in maniera che sia lo specchio a realizzare le deviazioni precedentemente menzionate. Per delle ragioni specialmente estetiche, queste strie hanno tutte, preferibilmente , la stessa altezza.
Quando nel seguito si richiameranno i parametri geometrici delle strie (raggio, livello), si farà riferimento alle strie immaginarie.
Più precisamente, si può suddividere lo specchio in una zona superiore, una zona centrale ed una zona inferiore, le cui funzioni specifiche verranno spiegate successivamente.
Nella fattispecie, la zona superiore comprende due strie 21h, le quali sono realizzate a partire da strie immaginarie costituite da delle superfici cilindriche concave, le quali si appoggiano su dei prismi, in maniera da effettuare, allo stesso tempo, un abbassamento della luce riflettuta verso il basso ed una ripartizione verticale.
Più precisamente, e come questo viene mostrato nella figura 3, queste strie 21h hanno i rispettivi raggi di 75 mm., e di 60 rara., ed hanno degli sfalsamenti di livello, verso la direzione anteriore (verso la destra, nella figura 3), i quali passano progressivamente, dal basso verso l’alto, da 0 mm., a 0,18 mm., poi a 0,75 mm..
Le strie 21c della zona centrale sono strie convesse, nella fattispecie nel numero di sei, sono realizzate senza effetto di prisma, ed hanno tutte uno stesso raggio di 35 mm..
Infine, le strie 21b della zona inferiore dello specchio sono realizzate simmetricamente alle strie 2lh rispetto al piano orizzontale assiale .
In questo esempio, lo specchio è pertanto munito di dieci strie, per esempio strie di 5 mm di altezza, su uno specchio di un diametro di 50 mm.
Come illustrato nella figura 1, si realizza in questa maniera uno specchio, la zona superiore del quale abbassa la luce, ripartendola in una maniera omogenea tra due piani, le inclinazioni verso il basso dei quali, rispetto all'orizzontale, sono di circa 5° e 10° (vedere la figura 7, la quale illustra la ripartizione luminosa del fascio formato dalla zona superiore dello specchio nell'assenza dello schermo intermedio). Simmetricamente, la zona inferiore raddrizza la luce, ripartendola in maniera omogenea tra due piani , le inclinazioni verso l'alto dei quali, rispetto all'orizzontale sono di circa 5° e 10° (vedere la figura il, la quale illustra la ripartizione luminosa del fascio formato dalla zona inferiore dello specchio nell'assenza dello schermo intermedio).
In questa maniera, le zone superiore ed inferiore permettono alla luce di raggiungere i punti di misura fotometrica normalizzati a -10° e +10° al di sotto ed al di sopra del centro del fascio (caso di un fascio intermittente indicatore di direzione), mentre la zona centrale riempie, in una maniera omogenea, unitamente con le zone superiore ed inferiore, l'intervallo compreso tra questi due limiti.
Si osserverà in questa occasione che, per il fatto che i contorni dell'irradiazione riflessa dallo specchio convergono , in un piano verticale, nella direzione dello schermo intermedio 30, lo specchio può vantaggiosamente presentare (in una maniera non illustrata) un'altezza superiore a quella dello schermo intermedio, che definisce la zona illuminante, per incrementare in questa maniera il recupero del flusso luminoso emesso dalla lampadina 10, rispetto ad una luce classica, per un'altezza data della zona illuminante. Concretamente, si può ridurre l'altezza della zona illuminante fino ad un valore, per esempio, di 40 mra, e dare a questa zona illuminante una forma ellittica. Si può inoltre diminuire la dimensione della luce in larghezza, per esempio, fino allo stesso valore di 40 mm, e realizzare una zona illuminante circolare.
Infine, la zona centrale dello specchio ripartisce verticalmente la luce tra due piani inclinati rispettivamente di circa -8° e 8° rispetto all'orizzontale (vedere la figura 9, la quale illustra la ripartizione luminosa del fascio formato dalla zona centrale dello specchio, in assenza dello schermo intermedio) .
Lo schermo intermedio 30 è costituito principalmente da due parti, vale a dire, una parte centrale, centrata sull'asse dello specchio 20, costituita da una lente di Fresnel 32, il diametro della quale è sostanzialmente uguale al diametro del bulbo 12 della lampadina, ed una parte esterna costituita da un assieme di strie che si estendono verticalmente.
Preferibilmente, e per .una finalità specialmente estetica, le strie 31 sono convesse e previste sulla faccia esterna dello schermo 30, alla stessa maniiera dei gradini che definiscono la lente di Fresnel.
I raggi delle differenti strie al livello delle loro transizioni in dei piani orizzontali sono indicati nella figura 5. Come si vedrà successivamente, alcune delle strie hanno un raggio costante {strie cilindriche), mentre delle altre hanno un raggio che varia progressivamente da una estremità verticale all'altra (strie coniche). Le strie hanno tutte, preferibilmente, la stessa larghezza, per esempio di 5 mm.
Riguardo a ciò, lo schermo 30 è suddiviso, per la sua parte esterna, in tre zone. Una zona superiore è munita, nella sua parte centrale, di strie cilindriche 31h, con un raggio R di 15 mm., e, nelle sue due parti laterali, di strie 31h, il raggio delle quali varia tra un valore massimo (R = 15 mm.) in alto, ed un valore minimo in basso (R = 4 mm.) in questo caso la ripartizione orizzontale dell'irradiazione si incrementa progressivamente, a mano a mano che si scende lungo la stria.
La zona inferiore dello schermo 30 è munita, da parte sua, di strie 31b, le quali sono disposte e conformate in una maniera simmetrica alle strie 31h, rispetto ad un piano orizzontale assiale, in maniera tale che il loro effetto ottico è anche esso simmetrico.
Infine, la zona centrale dello schermo, l’altezza della quale è, preferibilmente, vicina al doppio dell 'altezza di ciascuna delle zone superiore ed inferiore, considerate individualmente, possiede strie cilindriche 31c con un raggio di 4 mm.
Questo raggio viene scelto, preferibilmente, uguale ai raggi adiacenti delle strie 31h e 31b, in maniera tale da assicurare una continuità della superficie esterna dello schermo intermedio.
Per di più, e come illustrato nella figura 2, lo schermo 30 può essere munito sulla sua faccia interna, in una zona limitata alla lente di Fresnel 32, di altre strie, sferiche oppure toroidali 33, destinate a ripartire ) almeno orizzontalmente la luce diretta emessa dal filamento 11 prima che questa luce attraversi la lente di Fresnel.
Il comportamento ottico dello schermo intermedio è il seguente. Le zone delle strie superiori ed inferiori 31h, 31b, assicurano nella loro zona estrema in alto ed in basso, rispettivamente, una ripartizione laterale molto moderata della luce, in maniera da non diminuire eccessivamente la quantità di luce fortemente inclinata, generata dalle zone superiore ed inferiore dello specchio, la quale è destinata a soddisfare le misure fotometriche nei punti situati a 10° e a -10° al di sotto del centro del fascio (vedere le figure 8 e 12, le quali illustrano la ripartizione luminosa del fascio formato dalle zone superiore ed inferiore dell'assieme dello specchio e dello schermo intermedio).
In quanto a lei, la zona delle strie centrali 31c assicura, in conseguenza del suo piccolo raggio, una forte ripartizione laterale dell'irradiazione formata principalmente dalla parte centrale dello specchio, per esempio, in un intervallo da -20° a 20°, in maniera da formare il corpo del fascio e soddisfare le misure fotometriche normalizzate, effettuate secondo questi angoli, da una parte e dall'altra del centro del fascio (vedere la figura 10, la quale illustra la ripartizione luminosa del fascio formato dalla zona centrale dell'assieme dello specchio e dello schermo intermedio, al di fuori della lente di Fresnel).
Nelle altre figure che illustrano il comportamento del fascio, per mezzo delle curve isocandela :
la figura 13 mostra l'aspetto del fascio ottenuto con la totalità dello specchio, in assenza dello schermo intermedio,
la figura 14 mostra l’aspetto del fascio ottenuto con la totalità dello specchio, in presenza dello schermo intermedio,
la figura 15 mostra l'aspetto del fascio ottenuto con la combinazione della lente di Fresnel 32 e delle strie verticali associate 33, e
la figura 16 mostra l'aspetto del fascio generato globalmente dalla luce.
In questa maniera, grazie alla disposizione delle strie, quale descritta, viene realizzata una luce, la quale può essere compatta, tanto al livello della sua zona illuminante, quanto a quello della sua profondità, con, in particolare uno specchio relativamente piccolo e poco profondo, soddisfacendo allo stesso tempo i più esigenti criteri fotometrici, come è il caso, m particolare, per le luci ad intermittenza indicatrici della direzione.
Ovviamente, i differenti valori numerici indicati precedentemente, appropriati per il caso di una luce intermittente indicatrice della direzione, saranno aggiustati caso per caso per gli altri tipi di luci di segnalazione, in particolare le luci di retromarcia, in funzione in particolare dei regolamenti in materia di fotometria.
Per di più, come variante, si possono prevedere sullo specchio delle strie verticali, e sullo schermo delle strie orizzontali.
Inoltre, l'invenzione permette di dare alla zona illuminante della luce delle forme molto diverse, in particolare, ellittica, circolare, ecc....
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Luce di segnalazione per autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa (11), uno specchio (20) ricuperatore di flusso che possiede un asse sul quale si trova la sorgente e comprende una pluralità di strie (21) che possiedono una prima orientazione, ed una piastra ottica (30) comprendente una pluralità di strie (31) che possiedono una seconda orientazione sostanzialmente perpendicolare alla prima orientazione, caratterizzata dal fatto che lo specchio possiede una zona centrale, le cui strie (2lc) ripartiscono la luce in una prima direzione ed in un primo intervallo angolare dato da un parte e dall'altra dell'asse dello specchio, e due zone di bordo, le cui strie (21h, 21b) ripartiscono la luce abbassandola in direzione dell'asse dello specchio nella detta prima direzione, e dal fatto che la piastra' ottica possiede una zona centrale essenzialmente omologa della zona centrale dello specchio, le cui strie (31c) ripartiscono la luce in "una seconda direzione sostanzialmente perpendicolare alla prima direzione ed in un secondo intervallo angolare dato da una parte e dall'altra dell'asse dello specchio, e zone di bordo essenzialmente omologhe delle zone di bordo dello specchio, le cui strie (31h, 31b) ripartiscono la luce nella detta seconda direzione in maniera ridotta rispetto alla ripartizione assicurata dalle strie (3lc) della zona centrale della detta piastra.
- 2. Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la detta piastra ottica (30) costituisce uno schermo intermedio, e dal fatto che la luce comprende inoltre un cristallo di chiusura (40) essenzialmente liscio.
- 3 . Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la detta piastra ottica (30) costituisce un cristallo di chiusura della luce, le strie della detta piastra ottica essendo previste sulla sua faccia interna.
- 4. Luce di segnalazione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che le strie (21) dello specchio (20) sono essenzialmente orizzontali, dal fatto che le strie (31) della piastra ottica (30) sono essenzialmente verticali, e dal fatto che le zone di bordo dello specchio e della piastra ottica sono zone superiore ed inferiore.
- 5. Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che le strie (2lh) della zona superiore dello specchio deviano la luce verso il basso ripartendola verticalmente attorno ad una inclinazione media discendente, e dal fatto che le strie (21b) della zona inferiore dello specchio deviano la luce verso l'alto ripartendola verticalmente attorno ad una inclinazione media ascendente.
- 6. Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che le strie (2lh) della zona superiore dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati verso il basso di circa 5° e di circa 10° rispetto all'orizzontale, rispettivamente, e dal fatto che le strie (2lb) della zona inferiore dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati verso l'alto di circa 5° e di circa 10° rispetto all'orizzontale, rispettivamente.
- 7. Luce di segnalazione secondo una delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzata dal fatto che le strie (2lc) della zona centrale dello specchio portano la luce sostanzialmente tra due piani inclinati simmetricamente, rispettivamente, verso l'alto e verso il basso rispetto all 'orizzontale.
- 8 . Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che i detti piani inclinati simmetricamente sono inclinati di circa 8° da una parte e dall'altra dell 'orizzontale.
- 9. Luce di segnalazione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, caratterizzata dal fatto che le strie (3lc) della zona centrale della piastra ottica (30) sono strie orizzontali di raggio costante.
- 10. Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che le strie (31h, 31b) delle zone di bordo della piastra ottica (30) sono strie il cui raggio aumenta progressivamente dall'interno verso il bordo associato della piastra.
- 11. Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che il raggio delle strie (3lc) della zona centrale della piastra ottica è uguale al raggio minimo delle strie adiacenti (31h, 31b) delle zone di bordo della detta piastra, queste strie essendo allineate tra loro.
- 12. Luce di segnalazione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzata dal fatto che la piastra ottica (30) comprende inoltre al traverso della sorgente luminosa una lente di Fresnel (32).
- 13 . Luce di segnalazione secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che sono previsti sulla piastra ottica (30) in associazione con la lente di Fresnel (32) mezzi (33) di ripartizione della luce. 14.' Luce di segnalazione secondo una delle rivendicazioni da 1 a 13, caratterizzata dal fatto che lo specchio (20) presenta una dimensione orizzontale o verticale superiore alla dimensione corrispondente di almeno una parte utile della piastra ottica (30).
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