ITRM20000056A1 - Proiettore del genere elittico per autoveicoli, suscettibile di emettere un fascio senza interruzione. - Google Patents

Proiettore del genere elittico per autoveicoli, suscettibile di emettere un fascio senza interruzione. Download PDF

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ITRM20000056A1
ITRM20000056A1 IT2000RM000056A ITRM20000056A ITRM20000056A1 IT RM20000056 A1 ITRM20000056 A1 IT RM20000056A1 IT 2000RM000056 A IT2000RM000056 A IT 2000RM000056A IT RM20000056 A ITRM20000056 A IT RM20000056A IT RM20000056 A1 ITRM20000056 A1 IT RM20000056A1
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Pierre Albou
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    • F21S41/30Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps characterised by reflectors
    • F21S41/32Optical layout thereof
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    • F21S41/334Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector consisting of patch like sectors

Description

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: "PROIETTORE DEL GENERE ELLITTICO PER AUTOVEICOLO, SUSCETTIBILE DI EMETTERE UN FASCIO SENZA INTERRUZIONE"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce in generale a proiettori del genere ellittico per autoveicoli .
Un proiettore ellittico comprende classicamente una sorgente luminosa quale un filamento incandescente o l'arco luminescente di una lampada a scarica, questa sorgente essendo situata in una prima regione focale di uno specchio affinchè la luce riflessa da questo si diriga verso una seconda regione focale situata avanti alla prima. Una lente in generale piano-convessa è focalizzata su questa seconda regione locale in maniera da proiettare sulla strada la chiazza luminosa formata in detta seconda regione focale.
Questa chiazza luminosa può essere modellata, per esempio con una mascherina, per formare a volontà un fascio ad interruzione quale un fascio anabbagliante, uno spigolo superiore di questa mascherina definendo il profilo di questa interruzione .
Per questa possibilità di formare una interruzione netta, e per l'eccellente recupero mediante lo specchio del flusso luminoso emesso dalla sorgente, tali proiettori sono stati utilizzati con successo da numerosi anni per formare fasci anabbaglianti europei ad interruzione a "V".
Per realizzare la funzione strada, è usuale prevedere un altro proiettore, dedicato a questa funzione e comprendente in generale uno specchio parabolico focalizzato su un'altra sorgente. I proiettori del genere ellittico sono in effetti assai inadatti a realizzare un fascio abbagliante, poiché può essere difficile ottenere, nell'asse della strada, le aspettative di illuminazione minima secondo i regolamenti o i libretti dei carichi. In particolare, il fascio formato da un proiettore del genere ellittico presenta una intensità assai regolare, senza punta di concentrazione marcata nel suo centro, ed un contorno complesso con in particolare un forte sovraspessore verso l'alto e verso il basso al livello dell'asse ottico, che ha l'inconveniente di illuminare la strada in prossimità troppo grande del veicolo. Al contrario, uno specchio parabolico permette di disporre di una quantità di luce estremamente notevole nell'asse e subito al disotto di questo.
Così, un veicolo munito di proiettori di incrocio anabbaglianti ellittici possiede proiettori abbaglianti separati e dedicati, il che accresce naturalmente il prezzo di costo dell'insieme di proiettori nonché il loro ingombro sul davanti del veicolo. In particolare, la necessità di prevedere proiettori anabbaglianti ed abbaglianti di principi fondamentalmente differenti porta a ricorrere a concentrazioni ed assortimenti di utensili (stampi, presse, ecc.) del tutto specifici, il che contribuisce a questo prezzo di costo globale elevato. Inoltre, quando esso è spento, l'aspetto esterno di un proiettore ellittico è molto differente da quello di un proiettore parabolico, il che può nuocere all'estetica della zona frontale del veicolo.
La presente invenzione intende limitare queste limitazioni dello stato della tecnica, e proporre un proiettore del genere ellittico per fascio abbagliante che possa riprendere un certo numero di elementi, ed in particolare la lente ed il pezzo intermedio tra specchio e lente, di un proiettore anabbagliante e che, grazie ad una concezione specifica dello specchio, possa generare un fascio abbagliante del tutto soddisfacente.
Così, la presente invenzione riguarda un proiettore di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa, uno specchio che possiede prima e seconda zona focale, ed una lente convergente, la sorgente essendo situata nella prima regione focale e la lente possedendo un fuoco situato nella seconda regione focale, lo specchio e la lente avendo assi sostanzialmente confusi che definiscono un asse ottico del proiettore, ed il proiettore essendo destinato a generare un fascio luminoso che presenta una forte intensità secondo l'asse ottico ed una estensione limitata al disotto dell'asse ottico, caratterizzato dal fatto che una prima zona dello specchio estendentesi in vicinanza di un piano verticale assiale è atta a generare immagini della sorgente il cui centro è sostanzialmente sfalsato rispetto al fuoco della lente, e dal fatto che due seconde zone dello specchio situate da una parte e dall'altra di detta prima zona sono atte a generare immagini della sorgente i cui centri passano in vicinanza o sul fuoco della lente.
Aspetti preferiti, ma non limitativi, del proiettore secondo l'invenzione sono i seguenti:
i centri delle immagini della sorgente generate dalla prima zona nel piano focale della lente sono sfalsate lateralmente rispetto al fuoco della lente;
- lo specchio possiede, in corrispondenza con un fuoco di riferimento situato in vicinanza della sorgente, una zona di focalizzazione verticale estendentesi sostanzialmente orizzontalmente e trasversalmente all'asse ottico, sostanzialmente all'altezza di questo, la prima zona dello specchio riflette l'irraggiamento verso regioni della zona di focalizzazione lontane dall'asse ottico, e le seconde zone dello specchio riflettono l'irraggiamento verso una regione della zona di focalizzazione situata in vicinanza dell'asse ottico;
i centri delle immagini della sorgente generate dalla prima zona nel piano focale della lente sono sfalsate verso il basso rispetto ad una linea orizzontale che passa per il fuoco della lente;
- la superficie riflettente dello specchio è formata a partire da sezioni di ellissoidi di rivoluzione che possiedono un primo fuoco di riferimento situato in vicinanza della sorgente ed un secondo fuoco di riferimento situato in una zona di focalizzazione verticale estendentesi sostanzialmente orizzontalmente e trasversalmente all'asse ottico, sostanzialmente all'altezza di questo, e la prima zona possiede una parte situata al disopra dell'asse ottico e di cui un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento è situato dietro un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento di seconde zone, ed una parte situata al disotto dell'asse ottico e di cui un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento è situato avanti a detto fuoco di riferimento o detto insieme di fuochi di riferimento di seconde zone;
- in seno alla prima zona, la posizione dei fuochi di riferimento varia progressivamente man mano che ci si allontana lateralmente dall'asse ottico;
- in seno alle seconde zone, la posizione dei fuochi di riferimento varia progressivamente man mano che ci si allontana lateralmente dall'asse ottico;
lo specchio possiede inoltre due terze zone situate rispettivamente all'esterno delle due seconde zone, e queste terze zone sono disposte in maniera tale che l'irraggiamento che esse riflettono incontri la faccia di entrata della lente;
i centri delle immagini della sorgente generate dalle terze zone nel piano focale della lente sono sfalsate verso l'alto o verso il basso rispetto ad una linea orizzontale che passa per il fuoco della lente;
almeno una delle zone dello specchio possiede un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento che è sfalsato verso l'alto o verso il basso rispetto ad un fuoco di riferimento o ad un insieme di fuochi di riferimento di almeno un'altra zona;
- le terze zone dello specchio possiedono un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento che è sfalsato verso l'alto o verso il basso rispetto ad un fuoco di riferimento o ad un insieme di fuochi di riferimento delle seconde zone;
il proiettore comprende inoltre una mascherina che delimita mediante la parte superiore la chiazza di luce destinata a venire proiettata dalla lente;
la mascherina si estende con uno sfalsamento, nella direzione dell'asse ottico, rispetto al fuoco della lente.
Altri aspetti, scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla lettura della descrizione dettagliata seguente di una forma di realizzazione preferita di questa, data a titolo di esempio non limitativo e fatto riferimento ai disegni annessi, nei quali:
la figura 1 è una vista parziale in sezione orizzontale assiale di un proiettore secondo 1'invenzione,
la figura 2 illustra graficamente una legge di evoluzione della riflessione mediante uno specchio in funzione dell'angolo, in proiezione nel piano orizzontale assiale, del raggio luminoso emesso dalla sorgente,
la figura 3 illustra l'aspetto di una linea di focalizzazione verticale propria dello specchio del proiettore,
la figura 4 illustra l'aspetto di un fascio luminoso ottenuto con lo specchio avente le proprietà illustrate nelle figure 2 e 3,
la figura 5 è una vista schematica e parziale in sezione verticale assiale che illustra un modo di formazione di una parte superiore di uno specchio per correggere l'altezza delle immagini della sorgente,
la figura 6 illustra graficamente una legge di evoluzione di fuochi alti in direzione assiale, specifica a questo modo di formazione,
la figura 7 illustra in un piano di proiezione trasversale la disposizione di un certo numero di immagini della sorgente generate dallo specchio definito secondo le figure 6 e 7,
la figura 8 è una vista simile alla figura 5, che illustra la formazione della parte inferiore dello specchio,
la figura 9 è una vista schematica in sezione verticale assiale di una variante del proiettore secondo 1'invenzione,
la figura 10 illustra mediante un insieme di curve isocandela l'aspetto del fascio generato dal proiettore quale definito con riferimetno alle figure da 1 a 8,
la figura 11 illustra nella stessa maniera l'aspetto del fascio generato con un proiettore simile secondo la variante della figura 9,
la figura 12 illustra graficamente una variante della legge di evoluzione di fuochi alti in direzione assiale della figura 6,
la figura 13 illustra graficamente una legge di evoluzione di fuochi alti in direzione verticale che completa la legge di evoluzione della figura 12,
la figura 14 illustra mediante un insieme di curve isocandela l'aspetto del fascio generato da un proiettore secondo le figure da 1 a 8, parametrato secondo le figure 12 e 13, e
la figura 15 illustra l'aspetto di un fascio generato da questo stesso proiettore, applicando la variante della figura 9.
Con riferimento innanzitutto alla figura 1, viene rappresentato parzialmente e schematicamente un proiettore che comprende una sorgente luminosa 10, in questo caso, il filamento di una lampada ad incandescenza (o in variante l'arco di una lampada a scarica), uno specchio 20 ed una lente pianoconvessa 30.
Viene qui definito un riferimento ortonormale (0, x, y, z) il cui centro 0 costituisce un fuoco di riferimento FO dello specchio, la cui direzione Ox è orizzontale e perpendicolare alla direzione generale di emissione della luce, la cui direzione Oy definisce questa direzione generale di emissione o asse ottico, e la cui direzione Oz è verticale.
Lo specchio 20 di asse x-y è del genere ellissoidale, e possiede una superficie riflettente utile 21 e fiancate superiore e inferiore 22.
La superficie utile possiede una prima regione focale (cioè il fuoco di riferimento FO) nella quale è situata la sorgente 10, ed una seconda -regione focale situata più avanti del fuoco FI sull'asse y-y, nella quale si concentra l'irraggiamento emesso dalla sorgente 10 dopo riflessione sullo specchio. Nel presente esempio, questo specchio è quale descritto nel documento Fr-A-2 704 044a nome della richiedente, al quale verrà fatto riferimento per tutti i dettagli della sua struttura, in modo che la seconda regione focale sia costituita da una linea di focalizzazione verticale F che nella fattispecie si estende simmetricamente da una parte e dall'altra dell'asse ottico y-y e con una forma curva la cui concavità è diretta verso l'esterno. Questa linea di focalizzazione verticale è l'insieme dei luoghi di convergenza, in piani verticali, dei raggi emessi dalle parti verticali dello specchio.
Al fine in particolare di limitare la profondità totale del proiettore, è vantaggioso posizionare la linea di focalizzazione F in modo che sia situata in prossimità del bordo anteriore 23 dello specchio 20, come illustrato.
La lente 33 possiede quanto ad essa un fuoco FL ed un piano focale perpendicolare all'asse ottico e contenente il fuoco FL, ed è posizionata in maniera tale che il suo fuoco FL si disponga sostanzialmente all'intersezione della linea di focalizzazione F e dell'asse ottico y-y, in maniera da proiettare sulla strada l'immagine della chiazza luminosa formata in questa regione.
Secondo gli insegnamenti del FR-A-2 704044, lo specchio è concepito in particolare in modo che tutti i raggi luminosi (RL) emessi verso lo specchio a partire dal punto di fiferimento F0 e contenuti in un piano verticale che forma un angolo Θ rispetto al piano verticale assiale yOz si trovino, dopo riflessione, concentrati in un posto determinato (punto FM) della curva F, e lo specchio può essere concepito in modo da ottenere leggi di evoluzione dell'ubicazione del punto FM in funzione del valore di Θ qualunque esso sia. Ciò viene ottenuto facendo in modo che la sezione dello specchio nel piano verticale assiale di angolo Θ sia identica alla sezione, nello stesso piano, di un ellissoide di rivoluzione di fuochi FO e FM.
Si comprende qui che giocando su queste leggi, si può modellare la chiazza luminosa nella regione del fuoco della lente 30, e quindi la fotometria del fascio proiettato. In particolare, si può scegliere, per un angolo Θ dato e quindi per una dimensione media data delle immagini della sorgente, un punto FM sia situato sul fuoco FL, sia situato lateralmente, da un lato o dall'altro, la distanza da questo.
Per convertire al fascio proiettato la sua portata, è necessario generare una intensità elevata nell'asse della strada. Ora, la lente 30 proietta nell'asse della strada solo i raggi che passano per il suo fuoco FL . Vengono quindi definite nello specchio zone che sono atte a riflettere i raggi in modo che, da un canto, essi passino per il fuoco FL, vale a dire per l'intersezione della curva F e dell'asse y-y, e d'altro canto, essi incontrino la faccia di entrata della lente 30, ed altre zone per le quali i raggi riflessi che passeranno per il fuoco FL non incontreranno la faccia di entrata della lente, e verranno quindi perduti. Queste altre zone sono quindi concepite in maniera da far convergere la luce in luoghi della curva F tali che questi raggi incontrino la faccia di entrata della lente 30.
Sono tracciate nella figura 1, per la metà destra dello specchio, zone G0 e Gl che appartengono alla prima categoria, e la zona G2 che appartiene alla seconda categoria. Zone simili esistono nella metà sinistra dello specchio, questo essendo realizzato simmetricamente rispetto al piano yOz. Sono anche tracciati nella figura 1 esempi di raggi RI e R2 riflessi dalle zone di bordo interno ed esterno, rispettivamente, di questa zona G2. Il raggio RI passa ancora per il fuoco FL (ciò permette di assicurare la continuità del raccordo tra le zone Gl e G2) ed incontra la lente in vicinanza del suo bordo opposto, mentre il raggio R2 incontra la lente in questa stessa regione, incrociando la curva F a grande distanza dalla punta FL.
Se si considera questa zona G2, si comprende quindi che essa produce immagini della sorgente 10 che sono allo stesso tempo piccole e poco inclinate rispetto all'orizzontale; si comprende anche che la lente 30 proietta queste immagini all'infinito con deviazioni orizzontali più o meno notevoli.
La zona G0 è quanto ad essa localizzata sul fondo dello specchio 20. Si comprende che essa produce immagini della sorgente che sono sostanzialmente verticali di dimensione notevole. Se i raggi corrispondenti a queste immagini vengono rinviati verso il fuoco FL, allora il fascio proiettato presenta, per il fatto dell'accumulo di tali immagini nell'asse della strada, uno spessore molto notevole detto "fiamma" della luce, che illumina fortemente la strada in prossimità molto grande del veicolo, il che è inaccettabile per la comodità visiva poiché la visione in lontananza è allora fortemente degradata.
Così, secondo una caratteristica preferita dello specchio secondo l'invenzione, la zona G0 è concepita in modo che almeno una parte sostanziale dell'irraggiamento che essa riflette si propaghi passando a distanza dal fuoco FL. In tal modo, una parte delle grandi immagini verticali vengono sfalsate lateralmente, a distanza dal campo di illuminazione principale del proiettore, per non disturbare la visione in lontananza.
Le larghezze rispettive delle zone GO e Gl vengono scelte mediante un compromesso da una larghezza notevole per la zona GO che contribuisce a porre a distanza le grandi immagini verticali o poche inclinate rispetto alla verticale, ed una larghezza notevole per la zona Gl, che contribuisce a conferire al fascio la sua portata nell'asse.
La figura 2 è una curva che illustra un esempio di ripartizione luminosa realizzata secondo l'invenzione. Questa curva dà, in funzione dell'angolo Θ del raggio emesso a partire dal punto di riferimento 0 rispetto alla direzione di riferimento Oy diretta verso il fondo dello specchio (Θ = 0), la quota xF dell'intersezione della luce riflessa con la curva F.
La figura 3 illustra l'aspetto di questa curva F, sotto forma yF = f(xF).
Si osserva nella figura 2 che, per quanto riguarda la zona GO, la quota xF varia progressivamente da -20 mm a circa -2mm, per Θ che varia a 0° a 30°, questo angolo di 30° individuando qui il limite tra le zone G0 e Gl.
In tal modo, le immagini emesse dal fondo del filamento si trovano assai deviate lateralmente rispetto all'asse ottico, e progressivamente sempre meno deviate man mano che l'angolo Θ aumenta .
Nella zona Gl, che è coperta dagli angoli Θ varianti tra 30° e 90° circa, la quota xF varia progressivamente da -2 mm a 0 mm, il che significa che la totalità dell'irraggiamento riflesso da questa zona passa su o in grande prossimità del fuoco FL della lente, per venire di conseguenza proiettato nell'asse della strada o in modo molto debolmente inclinato rispetto a questo asse.
Infine, la zona G2, che copre qui gli angoli compresi tra 94° e 130°, riflette l'irraggiamento alle quote xF che variano progressivamente da 0 a 15 mm, questa evoluzione, congiuntamente con il campo angolare precitato, essendo determinata affinchè i raggi riflessi incontrino bene la faccia di entrata della lente 30.
L'aspetto del fascio proiettato sulla strada con un tale specchio è illustrato nella figura 4 mediante un insieme di curve isocandela. Si osserva un buon punto di concentrazione nell'asse, ed una intensità di fascio al disopra e al disotto dell'asse che è ridotta grazie allo sfalsamento di una quantità di luce sostanziale verso i lati sinistro e destro grazie principalmente alla zona 0 .
Un tale fascio può venire ancora migliorato, come verrà descritto, diminuendo la quantità di luce perpendicolare all'asse ottico, vale a dire illuminando la strada in prossimità troppo grande del veicolo. (In compenso la "gobba" della luce al disopra dell'asse ottico è molto meno pronunciata, poiché essa illumina sostanzialmente il cielo e non altera sensibilmente la visione della strada in lontananza) .
Così, la figura 5 illustra una sezione verticale schematica della sorgente 10 e dello specchio 21 in un piano ΠΜ contenente un insieme di raggi riflessi da una parte C dello specchio passante per un punto m e contenuto in questo stesso piano (la sorgente 10 è illustrata qui in proiezione in questo piano). Nelle superfici descritte nel documento precitato FR-A-2 704 044, una tale sezione verticale dello specchio è identica a quella di un ellissoide di cui il primo fuoco è situato in FO e di cui il secondo fuoco è situato in un punto FM situato sulla linea focale F.
Se si costruisce ora una superficie simile, ma disponendo il primo fuoco dell'ellissoide non più nel punto FO, ma in un punto FH situato tra il punto FO ed il fondo dello specchio, allora si comprende che, in un piano di proiezione perpendicolare all'asse ottico e passante per il punto FM, l'immagine del filamento generata da un punto P0 che è all'intersezione tra una retta passante per l'angolo inferiore posteriore Z della sorgente 10 ed il fuoco FH, da un canto, e la sezione C dello specchio, d'altro canto, tocca il punto FM estendendosi interamente al disotto di questo, mentre le immagini del filamento generate dai punti situati tra il punto M ed il punto P0 si estendono a cavallo sulla retta orizzontale contenuta in questo piano e passante per il punto FM.
Tutte le altre immagini della sorgente sono quanto ad esse situate interamente al disotto di questa stessa retta.
Così, si comprende che, se nella concezione dello specchio si sostituisce il riferimento FO con il riferimento FH arretrato rispetto a FO, allora la luce emessa viene globalmente abbassata, e quindi rialzata dopo proiezione mediante la lente).
Pertanto, un miglioramento dello specchio del proiettore secondo la presente invenzione consiste nel far evoluire la posizione del fuoco di riferimento FH in funzione dell'angolo Θ dei raggi luminosi emessi verso lo specchio.
Più precisamente, se si utilizza un fuoco di riferimento FH relativamente arretrato per la zona G0 dello specchio, si potranno rialzare le grandi immagini generalmente verticali che illuminano la strada in prossimità troppo grande del veicolo, mentre, se si utilizza un fuoco di riferimento FH vicino al centro del filamento per la zona G2, le immagini più piccole e meno verticali della sorgente si trovano disposte in prossimità dell'orizzonte. La zona Gl può quanto ad essa presentare fuochi di riferimento che occupano posizioni intermedie.
Inoltre, è vantaggioso per contribuire all'omogeneità della fasci, pilotare la posizione dei fuochi FH adatti a ciascuna sezione di specchio, in maniera tale che questa posizione evoluisce continuamente in funzione del valore dell'angolo Θ.
Così, la figura 6 illustra un esempio di una tale evoluzione, in cui l'asse delle ascisse illustra il valore di Θ in gradi, mentre l'asse delle ordinate illustra la quota relativa yFH del fuoco di riferimento FH per la sezione considerata rispetto al centro del filamento (quota zero).
Si osserva che la quota evoluisce progressivamente, in seno alla zona GO, tra un valore fortemente negativo (-2 mm, cioè circa la metà della lunghezza del filamento) ed un valore intermedio (circa -0,9 mm); essa evoluisce più lentamente, in seno alla zona Gl, tra il valore precitato ed un valore leggermente più avvicinato al centro del filamento (circa 0,7 mm); infine nella zona G2, la posizione del fuoco FH passa progressivamente da questo valore ad un valore positivo di circa 0,4 mm, passando localmente per la quota zero.
Si osserverà quindi, con riferimento di nuovo alla figura 4, che il ricorso ad un fuoco FH di quota positiva per una parte della zona g2 permette, al contrario di quello che si osserva per le quote negative, di abbassare alcune immagini di piccola dimensione del filamento, ciò in particolare per arricchire il fascio al disotto dell'orizzonte, nonché per migliorare la complementarità tra il fascio anabbagliante ed il fascio abbagliante quando la funzione strada viene realizzata lasciando il proiettore anabbagliante acceso .
La figura 7 illustra la ripartizione di un certo numero di immagini del filamento con il pilotaggio dei fuochi FH quale illustrato nella figura 6. Le immagini 10, 11 e 12 sono quelle che vengono generate rispettivamente per le zone G0, Gl e G2 dello specchio. Si osserva in particolare in questa figura che, nell'asse della strada, la chiazza di concentrazione luminosa non si estende a più di circa 5% al disotto dell'orizzonte.
La descrizione data qui sopra si riferisce alla parte della metà superiore dello specchio che corrisponde agli angoli Θ positivi. La parte lateralmente opposta è realizzata di preferenza simmetricamente. Quanto alla metà inferiore dello specchio, essa viene realizzata ricorrendo ad un fuoco di riferimento FB che è non più arretrato, ma avanzato rispetto alla sorgente (vedere figura 8), di preferenza con una legge simile di pilotaggio della sua quota secondo l'asse y-y, per ottenere così un comportamento simile. Di preferenza si fissa yFB (θ) = -yFH(θ).
Secondo un perfezionamento della forma di realizzazione descritta qui sopra, si può ricorrere ad una mascherina per eliminare certe parti di immagini indesiderabili del fascio, ed in particolare, come indicato più sopra, parti di alcune grandi immagini poco inclinate rispetto alla verticale. A questo riguardo, va notato che si può difficilmente, per la zona GO disporre di fuochi di riferimento alto e basso FH e FB ad una distanza troppo grande dall'estremità anteriore e posteriore, rispettivamente, del filamento, poiché allora le immagini generate dalle zone dello specchio aventi tali fuochi di riferimento verranno sensibilmente allontanate dall'asse ottico, ed il massimo di illuminazione non si troverà più nell'asse della strada, il che è contrario ai principi fotometrici di base di un fascio abbagliante .
Così, con riferimento ora alla figura 9, un perfezionamento della forma di realizzazione descritta qui sopra consiste nel ricorrere ad una mascherina per eliminare dal fascio certe immagini ingombranti.
Più precisamente, sono illustrati in questa figura la sorgente 10, lo specchio 20, la lente 30 ed il suo centro ottico CO, ed una mascherina 40 che si estende verticalmente tra lo specchio e la lente, sostanzialmente perpendicolare al fuoco FL di detta lente. La posizione del bordo inferiore 41 della mascherina viene scelta in maniera da occultare una parte superiore della chiazza luminosa formata in vicinanza del fuoco FL, vale a dire una parte inferiore del fascio proiettato. Vantaggiosamente, questo bordo inferiore occupa, come illustrato, una posizione tale che la retta che passa per questo bordo e per il centro ottico CO della lente faccia un angolo alfa da circa 3 a 5% rispetto all'asse ottico y-y, ciò in maniera da occultare la luce emessa verso il basso con un angolo superiore a alfa rispetto all'orizzonte.
Inoltre, per evitare che il bordo inferiore 41 della mascherina 40 non dia luogo ad un arresto brusco della luce secondo questa inclinazione, il che è sorgente di scomodità per il conducente, è previsto di disporre la mascherina 40 in un piano che è sfalsato di una distanza d tipicamente di qualche millimetro, di preferenza verso 1'avanti, rispetto al piano verticale contenente il fuoco FL. Si conferisce così all'arresto della luce provocato dalla mascherina un carattere sfumato atto ad evitare questo problema.
Per altro, la mascherina 40 può occupare una parte solamente della larghezza della chiazza di luce formata dallo specchio e destinata a venire proiettata dalla lente, in particolare se non si desidera alterare le parti laterali del fascio.
Le figure 10 e 11 illustrano l'aspetto del fascio proiettato, rispettivamente, senza la mascherina 40 e con la mascherina 40 (e con il pilotaggio dei fuochi alto e basso quale descritto più sopra). Si osserva che le "gobbe" della luce dirette verso il basso nel caso della figura 10, che contribuiscono ad illuminare la strada troppo vicino al veicolo, sono scomparse nella figura 11.
Il proiettore quale descritto con riferimento alle figure 5 e seguenti può venire ancora migliorato agendo in certe situazioni sulla quota verticale (coordinata z) dei fuochi di riferimento alto e basso delle sezioni verticali dello specchio .
Più precisamente, quando i fuochi alto e basso possono, per le zone G0 e Gl dello specchio, avere coordinate verticali zFH e zFB che restano zero su tutta l'estensione di queste zone, si può prevedere nella zona G2, che genera principalmente piccole immagini della sorgente sostanzialmente orizzontali o in ogni caso fortemente inclinate rispetto alla verticale, di ricorrere alle coordinate verticali zFH e ZFB non zero.
In particolare, il ricorso ad un tale sfalsamento verticale dei fuochi alto e basso permette di risollevare se necessario queste piccole immagini (vale a dire di abbassarle dopo la proiezione mediante la lente 30). Ciò può rivelarsi utile nel caso in cui le immagini generate dalla zona G0 adottino, dopo la proiezione mediante la lente, una posizione troppo alta che provoca una diminuzione eccessiva dell'intensità luminosa dell'asse, e dal fatto di abbassare le piccole immagini permette di compensare questa perdita di intensità .
Lo sfalsamento verticale dei fuochi di riferimento nella zona G2 permette anche di sollevare le immagini generate da questa zona (dopo proiezione mediante la lente) affinchè esse siano a cavallo in maniera relativamente equilibrata della linea dell'orizzonte. Ciò può rivelarsi utile quando la scelta di yFH e yFB nella zona G2 porta ad un abbassamento delle immagini che essa genera.
Le figure 12 e 13 illustrano un esempio di pilotaggio della posizione dei fuochi di riferimento secondo l'asse y-y e secondo l'asse zz, rispettivamente. Il pilotaggio secondo l'asse yy .è simile a quello della figura 6, pressapoco come nella zona G2, la gamma coperta è differente (yFH varia da -0,7 mm a 0 ram). Il pilotaggio secondo l'asse z-z non riguarda qui la zona G2, e si osserva che man mano che l'angolo Θ descrive la zona G2, la posizione del fuoco di riferimento alto viene progressivamente rialzata per raggiungere uno sfalsamento massimo di circa 0,15 mm.
La figura 14 illustra mediante un insieme di curve isocandela l'aspetto del fascio ottenuto, mentre la figura 15 illustra l'aspetto del fascio ottenuto con lo stesso pilotaggio dei fuochi di riferimento, e con inoltre la mascherina illustrata nella figura 9.
Bene inteso, la presente invenzione non è in alcun modo limitata alle forme di realizzazione descritte e rappresentate, ma l'esperto nella tecnica saprà apportarvi qualsiasi variante o modifica secondo il suo spirito.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proiettore di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa (10),uno specchio (21) che possiede prima e seconda regione focale (FO, F), ed una lente convergente (30), la sorgente essendo disposta nella prima regione focale e la lente possedendo un fuoco (FL) situato nella seconda zona focale, lo specchio e la lente avendo assi sostanzialmente confusi (y-y) che definiscono un asse ottico del proiettore, ed il proiettore essendo destinato a generare un fascio luminoso che presenta una forte intensità secondo l'asse ed una estensione limitata al disotto dell'asse ottico, caratterizzato dal fatto che una prima zona (GO) dello specchio che si estende in vicinanza di un piano verticale assiale (yOz) è atta a generare in un piano focale della lente immagini della sorgente il cui centro è sostanzialmente sfalsato rispetto al fuoco (FL) della lente, e dal fatto che due seconde zone (Gl) dello specchio situate da una parte e dall'altra di detta prima zona sono atte a generare nel piano focale della lente immagini della sorgente i cui centri passano in vicinanza o sul fuoco (FL) della lente.
  2. 2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i centri delle immagini della sorgente generate dalla prima zona (GO)nel piano focale della lente sono sfalsate lateralmente rispetto al fuoco della lente.
  3. 3. Proiettore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che lo specchio possiede, in corrispondenza con un fuoco di riferimento (FO) situato in vicinanza della sorgente, una zona di focalizzazione verticale (F) estendentesi sostanzialmente e trasversalmente all'asse ottico, sostanzialmente all'altezza di questo, dal fatto che la prima zona (GO) dello specchio riflette l'irraggiamento verso le zone della zona di focalizzazione lontane dall'asse ottico e dal fatto che le seconde zone (Gl) dello specchio riflettono l'irraggiamento verso una regione della zona di focalizzazione situata in vicinanza dell'asse ottico .
  4. 4. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che i centri delle immagini della sorgente generate dalla prima zona (GO) nel piano focale della lente sono sfalsate verso il basso rispetto ad una linea orizzontale passante per il fuoco della lente.
  5. 5. Proiettore secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la superficie riflettente dello specchio è formata a partire da sezioni di ellissoidi di rivoluzione che possiedono un primo fuoco di riferimento situato in vicinanza della sorgente (10) ed un secondo fuoco di riferimento situato in una zona di focalizzazione verticale (F) estendentesi sostanzialmente orizzontalmente e trasversalmente all'asse ottico, sostanzialmente all'altezza di questo, e dal fatto che la prima zona possiede una parte situata al disopra dell'asse ottico (y-y) e di cui un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FH) è situato dietro ad un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FH) di seconde zone (Gl), ed una parte situata al disotto dell'asse ottico e di cui un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FB) è situato avanti a detto fuoco di riferimento o detto insieme di fuochi di riferimento (FB) delle seconde zone.
  6. 6. Proiettore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che in seno alla prima zona, la posizione dei fuochi di riferimento (FH, FB) varia progressivamente man mano che ci si allontana lateralmente dall'asse ottico (y-y).
  7. 7. Proiettore secondo una delle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che in seno delle seconde zone (Gl), la posizione dei fuochi di riferimento (FH, FB) varia progressivamente man mano che ci si allontana lateralmente dall'asse ottico (y-y).
  8. 8. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che lo specchio possiede inoltre due terze zone (G2) situate rispettivamente all'esterno delle due seconde zone (Gl) e dal fatto che queste terze zone sono disposte in maniera tale che l'irraggiamento che esse riflettono incontri la faccia di entrata della lente (30 .
  9. 9. Proiettore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che i centri delle immagini della sorgente generate dalle terze zone (G2) nel piano focale della lente sono sono sfalsate verso l'alto o verso il basso rispetto ad una linea orizzontale passante per il fuoco (FL) della lente (30).
  10. 10. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 5 a 7 e 8 e 9 prese nella loro dipendenza dalle rivendicazioni da 5 a 7, caratterizzato dal fatto che almeno una delle zone (GO, Gl, G2) dello specchio possiede un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FH, FB) che è sfalsato verso l'alto o verso il basso rispetto al fuoco di riferimento o un insieme di fuochi (FH, FB) di riferimento di almeno un'altra zona.
  11. 11. Proiettore secondo la rivendicazione 10 presa in combinazione con una delle rivendicazioni 8 e 9, caratterizzata dal fatto che le terze zone G2 dello specchio possiedono un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FH, FB) che è sfalsata verso l'alto o verso il basso rispetto ad un fuoco di riferimento o un insieme di fuochi di riferimento (FH, FB) delle seconde zone (Gl).
  12. 12. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11, caratterizzato dal fatto che esso comprende inoltre una mascherina (40) che delimita mediante la parte superiore la chiazza di luce destinata a venire proiettata dalla lente (30).
  13. 13. Proiettore secondo la rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che la mascherina si estende con uno sfalsamento (d) nella direzione dell'asse ottico (y-y), rispetto al fuoco (FL della lente (30).
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