ITRM20000057A1 - Proiettore del genere ellittico per autoveicolo, suscettibile di emettere un fascio ad interruzione di fotometria migliorata. - Google Patents

Proiettore del genere ellittico per autoveicolo, suscettibile di emettere un fascio ad interruzione di fotometria migliorata. Download PDF

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ITRM20000057A1
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    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S41/00Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps
    • F21S41/30Illuminating devices specially adapted for vehicle exteriors, e.g. headlamps characterised by reflectors
    • F21S41/32Optical layout thereof
    • F21S41/33Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature
    • F21S41/334Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector consisting of patch like sectors
    • F21S41/335Multi-surface reflectors, e.g. reflectors with facets or reflectors with portions of different curvature the reflector consisting of patch like sectors with continuity at the junction between adjacent areas

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Description

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo: "PROIETTORE DEL GENERE ELLITTICO PER AUTOVEICOLO, SUSCETTIBILE DI EMETTERE UN FASCIO AD INTERRUZIONE DI FOTOMETRIA MIGLIORATA"
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce in maniera generale a proiettori del genere ellittico per autoveicoli .
Un proiettore ellittico comprende classicamente una sorgente luminosa quale un’ filamento incandescente o l'arco luminescente di una lampada a scarica, questa sorgente essendo situata in una prima regione focale di uno specchio affinché la luce riflessa da questo si diriga verso una seconda regione focale situata avanti alla prima. Una lente in generale piano-convessa è focalizzata su questa seconda regione locale, in maniera da proiettare sulla strada la chiazza luminosa formata da detta seconda regione focale.
Questa chiazza luminosa può venire modellata, per esempio con una mascherina, per formare a volontà un fascio ad interruzione quale un fascio anabbagliante , uno spigolo superiore di questa mascherina definendo il profilo di questa interruzione .
Per questa possibilità di formare una interruzione netta, e per l'eccellente recupero mediante lo specchio del flusso luminoso emesso dalla sorgente, tali proiettori sono stati utilizzati con successo da numerosi anni per formare fasci anabbaglianti europei ad interruzione a "V".
In compenso, per realizzare un fascio anabbagliante secondo le norme in vigore negli Stati Uniti d'America, il ricorso ad un proiettore del genere ellittico pone più difficoltà.
In effetti, una delle specificità di queste norme sta nell'esigenza di un massimo di intensità nell'asse della strada che è sostanzialmente due volte più alto che nella norma europea, mentre le lampade normalizzate utilizzate negli U.S.A. (per esempio di tipo normalizzato 9006) hanno una luminanza più debole (per un diametro ed un flusso globale identico) delle lampade europee (per esempio di tipo normalizzato H7 o H9) poiché il loro filamento è sensibilmente lungo.
In queste condizioni, si comprende che un proiettore che possiede uno specchio classico a forma di ellissoide di rivoluzione genera, in assenza di mascherina, un fascio presentante in vicinanza dell'asse ottico una parte centrale di spessore relativamente notevole, dovuto alle immagini del filamento, allungate in direzione verticale, che vengono prodotte dalle zone dello specchio situate immediatamente al di sopra e al di sotto della lampada, mentre regioni dello specchio molto lontane lateralmente dalla lampada generano parti laterali del fascio, corrispondenti ad immagini del filamento piccole e allungate orizzontalmente, che presentano uno spessore sostanzialmente ridotto rispetto a detta parte centrale .
Si cerca classicamente, per realizzare un fascio anabbagliante soddisfacente, di conferire al fascio, al di sotto della interruzione, uno spessore che rimane sostanziale su una estensione notevole in larghezza, ciò in particolare al fine di illuminare bene la banchina della strada.
Si cerca anche di ottenere questo risultato senza degradare la chiazza di concentrazione del fascio, diretta verso l'asse della strada o leggermente verso destra (nel caso di un traffico a destra) .
La presente invenzione si prefigge di rimediare a queste limitazioni dello stato della tecnica, e di generare, tramite uno specchio di concezione specifica, un fascio che, una volta assialmente occultato da una mascherina di interruzione in modo classico di per sé, dia una illuminazione particolarmente soddisfacente.
Così, la presente invenzione riguarda un proiettore di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa, uno specchio che possiede prima e seconda regione focale, una lente convergente, la sorgente essendo disposta nella prima regione focale e la lente possedendo un fuoco situato nella seconda regione focale, lo specchio e la lente avendo assi sostanzialmente confusi che definiscono un asse ottico del proiettore, ed il proiettore comprendendo inoltre una mascherina disposta nella regione del fuoco della lente, per proiettare così un fascio di cui una interruzione superiore è definita da detta mascherina, e lo specchio essendo atto a concentrare la luce, in direzione verticale, verso una linea di focalizzazione verticale di base estendentesi sostanzialmente orizzontalmente e trasversalmente all'asse ottico e passante in vicinanza del fuoco della lente, caratterizzato dal fatto che lo specchio possiede almeno una zona a focalizzazione verticale corretta atta a concentrare la luce, in direzione verticale verso i luoghi di focalizzazione verticale lontani da detta linea di focalizzazione verticale in direzione assiale, per aumentare così lo spessore della luce riflessa da detta zona.
Aspetti preferiti, ma non limitativi, del proiettore secondo l'invenzione sono i seguenti:
sono previste due zone a focalizzazione corretta situate da una parte e dall'altra di un piano verticale assiale,-- dette zone sono zone laterale estreme dello specchio :
la o ciascuna zona a focalizzazione verticale corretta possiede una linea di focalizzazione verticale, corretta separata, in direzione assiale, di detta linea di focalizzazione verticale di base;
lo specchio comprende inoltre almeno una zona di sfalsamento verticale della luce atta a generare un irraggiamento che, in media, è sfalsato verso l'alto o verso il basso rispetto alla linea di focalizzazione verticale di base;
il proiettore comprende una zona di sfalsamento verticale situata nella regione centrale dello specchio e atta a sfalsare la luce verso l'alto, e due zone di sfalsamento verticale situate da una parte e dall'altra di detta regione centrale e atte a sfalsare la luce verso il basso;
- la o ciascuna zona di sfalsamento verticale è formata a partire da sezioni di ellissoidi di rivoluzione di cui un primo fuoco è situato al di sopra o al di sotto della sorgente e di cui un secondo fuoco è situato su una linea di focalizzazione verticale associata a detta zona;
il primo fuoco di ciascuna sezione di ellissoide è situato sostanzialmente sulla verticale del centro della sorgente;
- le distanze verticali tra i primi fuochi di differenti sezioni di ellissoidi ed il centro della sorgente variano progressivamente da una sezione all 'altra;
- dal fondo dello specchio verso i suoi bordi laterali, dette distanze verticali passano progressivamente da un primo valore corrispondente ad una posizione del primo fuoco situata al di sotto della sorgente ad un secondo valore, di segno opposto, corrispondente ad una posizione del primo fuoco situata al di sopra della sorgente;
nella regione dei bordi laterali dello specchio, detta distanza verticale è sostanzialmente zero.
Altri aspetti, scopi e vantaggi della presente invenzione risulteranno meglio dalla lettura della descrizione dettagliata seguente di una forma di realizzazione preferita di questa, data a titolo di esempio non limitativo e fatto riferimento ai disegni annessi, nei quali:
la figura 1 illustra schematicamente l'aspetto del fascio luminoso generato da un proiettore del genere ellittico munito di una sorgente oblunga orientata assialmente,
la figura 2 illustra graficamente una legge di evoluzione della riflessione mediante lo specchio in funzione dell'angolo, in proiezione nel piano orizzontale assiale, del raggio luminoso emesso dalla sorgente,
la figura 3 illustra l'aspetto di una linea di focalizzazione verticale di base adatta allo specchio del proiettore,
la figura 4 illustra l'aspetto di un fascio luminoso ottenuto con lo specchio avente le proprietà illustrate nelle figure 2 e 3,
la figura 5 illustra l'aspetto di una linea di focalizzazione utilizzata per certe zone dello specchio,
la figura 6 illustra schematicamente i contorni del fascio luminoso ottenuto utilizzando la focalizzazione illustrata nella figura 7,
la figura 7 è una vista in proiezione nel piano verticale, che illustra la struttura di uno specchio secondo la presente invenzione
la figura 8 illustra schematicamente i contorni del fascio luminoso ottenuto utilizzando uno specchio concepito secondo la figura 7,
la figura 9 illustra graficamente un esempio dell'evoluzione di un parametro utilizzato nella struttura dello specchio rappresentata nella figura 7, e
la figura 10 illustra in maniera più dettagliata l'aspetto di un fascio ottenuto con il parametro che evoluisce come illustrato nella figura 9.
Con riferimento innanzitutto alla figura 1, viene rappresentato parzialmente e schematicamente un proiettore che comprende una sorgente luminosa 10, in questo caso il filamento di una lampada ad incandescenza (o in variante l'arco di una lampada a scarica), uno specchio 20 ed una lente pianoconvessa 30.
Viene qui definito un riferimento ortonormale (0, x, y, z) il cui centro 0 costituisce un fuoco di riferimento FO dello specchio, di cui la direzione Ox è orizzontale e perpendicolare alla direzione generale dì emissione della luce, di cui la direzione Oy definisce questa direzione generale di emissione o asse ottico, e di cui la direzione Oz è verticale.
Lo specchio 20 di asse x-y è del genere ellissoidale, e possiede una superficie riflettente utile 21 e fiancate superiore ed inferiore 22.
La superficie utile possiede una prima regione focale ' (cioè il fuoco di riferimento FO) nella quale è situata la sorgente 10, ed una seconda regione focale situata più avanti del fuoco F1 sull'asse y-y, nella quale si concentra l'irraggiamento emesso dalla sorgente 10 dopo riflessione sullo specchio. Nel presente esempio, questo specchio è realizzato secondo i principi descritti nel documento FR-A-2704 044 a nome della richiedente, al quale verrà fatto riferimento per tutti i dettagli della sua struttura, in maniera tale che la seconda regione focale sia costituita da una linea di focalizzazione verticale F che nella fattispecie si estende simmetricamente da una parte e dall'altra dell'asse ottico y-y e con una forma curva la cui concavità è diretta verso l'esterno. Questa linea di focalizzazione verticale è l'insieme dei luoghi di convergenza, nel piano verticali, dei raggi emessi dalle parti verticali dello specchio, e si trova situata qui sostanzialmente in seno della superficie focale tangenziale della lente 30.
Al fine di limitare in particolare la profondità totale del proiettore, è vantaggioso posizionare la linea di focalizzazione F in maniera che sia situata in prossimità del bordo anteriore 23 dello specchio 20, come illustrato.
La lente 30 possiede quanto ad essa un fuoco assiale FL, come è indicato, una superficie focale tangenziale che passa sostanzialmente per la linea F, il suo fuoco FL situandosi così sostanzialmente all'intersezione della linea di focalizzazione F e dell'asse ottico y-y in maniera da proiettare sulla strada l'immagine della chiazza luminosa formata in questa regione.
Secondo gli insegnamenti del FR-A-2 704 044, lo specchio è concepito in particolare in maniera tale che tutti i raggi luminosi (RL) emessi verso lo specchio a partire dal punto di riferimento F0 e contenuti in un piano verticale che forma un angolo Θ rispetto al piano verticale assiale yOz si trovino, dopo riflessione, concentrati in un punto determinato (punto FM) della curva F, e lo specchio può essere concepito in maniera tale da ottenere leggi di evoluzione dell'ubicazione del punto FM in funzione del valore di Θ qualunque esso sia. Ciò viene ottenuto facendo in modo che la sezione dello specchio nel piano verticale assiale di angolo Θ sia identica alla sezione, nello stesso piano, di un ellissoide di rivoluzione di fuochi F0 e FM.
Si comprende qui che giocando su queste leggi, si può modellare la chiazza luminosa nella regione del fuoco della lente 30, e quindi la fotometria del fascio proiettato. In particolare, si può scegliere, per un angolo Θ dato e quindi per una dimensione media data delle immagini della sorgente, un punto FM sia situato sul fuoco FL, sia situato lateralmente, da un lato o dall'altro, lontano da questo.
Per conferire al fascio proiettato la sua portata, è necessario generare una intensità elevata nell'asse della strada. Ora, la lente 30 proietta nell'asse della strada solo raggi che passano per il suo fuoco FL. Vengono definite quindi nello specchio zone che sono in grado di riflettere i raggi in maniera tale che, da un canto, essi passino per il fuoco FL, cioè per l'intersezione della curva F e dell'asse y-y, e che, d'altro canto, essi incontrino la faccia di entrata della lente 30, e di altre zone per le quali i raggi riflessi che passeranno per il fuoco FL non incontreranno la faccia di entrata della lente, e saranno quindi perduti. Queste altre zone sono quindi concepite in maniera da far convergere la luce in luoghi della curva F tali che questi raggi incontrino la faccia di entrata della lente 30.
Sono state tracciate nella figura 1, per la metà destra dello specchio, zone G0 e G1 che appartengono alla prima categoria, e la zona G2 che appartiene alla seconda categoria. Zone simili esistono nella metà sinistra dello specchio, questo venendo realizzato simmetricamente rispetto al piano yOz. Sono stati anche tracciati nella figura 1 esempi di raggi RI e R2 riflessi dalle zone di bordo interna ed esterna, rispettivamente, di questa zona G2. Il raggio R1 passa inoltre per il fuoco FL (ciò consente di assicurare la continuità del raccordo tra le zone G1 e G2) ed incontra la lente in vicinanza del suo bordo opposto, mentre il raggio R2 incontra la lente in questa stessa regione, incrociando la curva F a grande distanza dalla punta FL.
Se si considera questa zona G2, si comprende quindi che essa produce immagini della sorgente 10 che sono allo contemporaneamente piccole e poco inclinate rispetto all'orizzontale; si comprende anche che la lente 30 proietta queste immagini all'infinito con deviazioni orizzontali più o meno notevoli .
La zona G0 è quanto ad essa localizzata sul fondo dello specchio 20. Si comprende che essa produce immagini della sorgente che sono sostanzialmente verticali e di dimensione notevole.
Se i raggi corrispondenti a queste immagini vengono rinviati verso il fuoco FL, allora il fascio proiettato presenta, in ragione dell'accumulo di tali immagini nell'asse della strada, uno spessore assai notevole, detto "fiamma" della luce; che illumina fortemente la strada in assai grande prossimità del veicolo; il che è inaccettabile per la comodità visiva in quanto la visione in lontananza viene allora fortemente degradata .
Così, secondo una caratteristica preferita dello specchio secondo l'invenzione, la zona GO è concepita affinché almeno una parte sostanziale dell'irraggiamento che essa riflette si propaghi passando a distanza dal fuoco FL. In tal modo, una parte delle grandi immagini verticali viene spostata lateralmente, lontano dal campo di illuminazione principale del proiettore, per non disturbare la visione in lontananza.
Le larghezze rispettive delle zone GO e Gl vengono scelte mediante un compromesso tra una larghezza notevole per la zona GO che contribuisce a porre a distanza le grandi immagini verticali o poco inclinate rispetto alla verticale, ed una larghezza notevole per la zona Gl, che contribuisce a conferire al fascio la sua portata nell'asse.
La figura 2 è una curva che illustra un esempio di ripartizione luminosa realizzata secondo l'invenzione. Questa curva dà, in funzione dell'angolo Θ del raggio emesso a partire dal punto di riferimento 0 rispetto alla direzione di riferimento Oy diretta verso il fondo dello specchio (Θ = 0), la quota xF dell'intersezione della luce riflessa con la curva F.
La figura 3 illustra l'aspetto di questa curva F, sotto forma yF = f(xF).
Si osserva nella figura 2 che, per quanto riguarda la zona GO, la quota xF varia progressivamente da -20 mm a circa -2 mm, per Θ che varia da 0° a 30°, questo angolo di 30° individuando qui il limite tra le zone G0 e Gl.
In tal modo, le immagini emesse dal fondo del filamento si trovano assai deviate lateralmente rispetto all'asse ottico, e progressivamente deviate sempre meno man mano che l'angolo Θ aumenta.
Nella zona Gl, che è coperta dagli angoli Θ varianti tra 30° e 90° circa, la quota xF varia progressivamente da -2 mm a 0 mm, il che significa che la totalità dell'irraggiamento riflesso da questa zona passa su o in grande prossimità del fuoco FL della lente, per venire di conseguenza proiettato nell'asse della strada o in modo molto debolmente inclinato rispetto a questo asse.
Infine, la zona G2, che copre qui gli angoli compresi tra 94° e 130°, riflette l'irraggiamento alle quote xF che variano progressivamente da 0 a 15 mm, questa evoluzione, congiuntamente al campo angolare precitato, venendo determinata affinché tutti i raggi riflessi incontrino bene la faccia di entrata della lente 30.
L'aspetto del fascio proiettato sulla strada dalla lente 30 con un tale specchio è illustrato nella figura 4 mediante un insieme di curve isocandela. Si osserva una buona punta di concentrazione nell'asse, ma uno spessore del fascio che da una parte è eccessivo al livello dell'asse della strada, e che al contrario è insufficiente verso i lati.
Così un tale fascio non può sostituire la base corretta per realizzare, in maniera perfettamente nota tramite una mascherina posta in vicinanza del piano focale PL, un fascio ad interruzione quale un fascio di incrocio. Viene ora descritto il modo di procedere che consente di ottenere un fascio il cui spessore al di sotto della interruzione possa essere ben controllato, in variante in limiti accettabili tra il centro e i bordi sinistro e destro del fascio.
Secondo un primo aspetto di questo modo di procedere, lo specchio viene concepito affinché certe zone dello specchio realizzino una focalizzazione verticale della luce non sulla linea F, ma a distanza da questo.
Così, la figura 6 illustra, oltre alla linea di base F, una linea F' che tocca la curva F al livello del fuoco FL ma che se ne scosta poi rapidamente, presentando da una parte e dall'altra dell'asse ottico curve inverse.
Di preferenza, questa linea F’ viene utilizzata per la formazione delle zone G2 dello specchio, mentre le zone GO e Gl rimangono formate a partire dalla linea F.
In tal modo, l'irraggiamento riflesso dalle zone G2 è caratterizzato da una convergenza verticale che si situa a distanza più o meno notevole dalla superficie focale tangenziale della lente (secondo la forma della linea F'), e si comprende che ciò provoca un aumento dello spessore del fascio nelle regioni di questo nelle quali queste zone G2 contribuiscono maggiormente (cioè le sue zone più lontane lateralmente nell'esempio dato nelle figure da 1 a 4).
Il nuovo aspetto del fascio è dato schematicamente nella figura 6, e viene constatato che si è guadagnato in spessore in queste zone laterali.
Ma la figura 6 mostra anche che sussiste, nella regione inferiore del fascio, incavi al livello dei quali la luce non scende abbastanza in basso per formare il fascio interrotto completamente soddisfacente. Si noterà che questi incavi corrispondono principalmente alle regioni delle zone G1 che, da un canto, generano immagini relativamente piccole della sorgente e che, d'altro canto, concentrano verticalmente la luce in punti della linea F forzati né poco né molto dal suo centro FL.
Così, secondo un altro aspetto del modo di procedere secondo l'invenzione, viene modificata la concezione dello specchio per attenuare, cioè sopprimere questi incavi.
Ciò viene realizzato qui formando le regioni corrispondenti dello specchio non più a partire dal primo fuoco di riferimento FO e da un secondo fuoco FM situato sulla linea F, ma a partire da un primo fuoco di riferimento Fd che è sfalsato verticalmente rispetto a FO e dello stesso punto di FM.
Questo principio di formazione è illustrato nella figura 7, nel caso in cui il fuoco Fd si trovi al di sotto di FO (zFd < 0). Si comprende che, per qualsiasi parte dello specchio situata dietro al piano verticale trasversale xOz (cioè per una parte largamente maggioritaria dell'angolo solido della luce quale intercettato dallo specchio) , qualsiasi raggio fittizio emesso dal fuoco di riferimento Fd verrà riflesso in direzione della linea F. In compenso, i raggi emessi dalla sorgente 10 vengono riflessi per propagarsi al di sopra della linea F. Così, dopo la proiezione mediante la lente, questi raggi si trovano abbassati al di sotto dell'orizzonte.
L'aspetto generale del fascio così modificato è illustrato in tratti interi nella figura 8. Si osserva qui che, grazie ad un parametraggio adeguato del valore di zFd in funzione di Θ, si può regolare finemente il contorno generale del fascio nella sua regione inferiore.
A questo riguardo, si noterà innanzitutto che aumentando il valore di zF,. si accentua l'abbassamento della luce nel fascio proiettato dalla lente. Si noterà anche che scegliendo valori di zFd positivi, si può al contrario sollevare la luce, ed in particolare sollevare le grandi immagini verticali della sorgente, generate principalmente dalle regioni dello specchio situate subito al di sopra e subito al di sotto della sorgente, che contribuiscono a formare la gobba di luce verso il basso, verticalmente all'asse ottico, nel fascio proiettato.
Così, la figura 8 mostra anche, una variante possibile del contorno del fascio proiettato nella sua parte inferiore.
In modo preferito, per conservare allo specchio la sua continuità, è particolarmente vantaggioso far evoluire zFd in maniera continua in funzione dell'angolo Θ. La figura 9 mostra un esempio di un a tale evoluzione, espressa sotto la forma dello sfalsamento di zFd relativamente al raggio rosa della sorgente 10 (in %) in funzione dell'evoluzione relativa dell'angolo Θ rispetto all suo valore massimo 0max (anche in %). Si osserva che parendo dal fondo dello specchio, zFd è inizialmente negativo, per sollevare le grandi immagini verticalmente allungate generate dalla regione del fondo (sia che queste immagini siano inizialmente entrate sul punto FL o no) . In seguito, zFd cresce fortemente, poi si mantiene ad un valore costante su un piano, il che ha per effetto di provocare un abbassamento di numerose immagini di dimensione media e piccola della sorgente. Infine, per le parti dello specchio le più lontane lateralmente dal fondo dello specchio, zFD diminuisce di nuovo progressivamente fino ad un valore 0 per θ = θmax.
Si osserverà qui che i pilotaggi di xF e di zFd in funzione di Θ possono essere regolati in maniera totalmente indipendente uno dall'altro.
L'aspetto del fascio ottenuto con il parametraggio di zFd quale illustrato nella figura 9 è rappresentato nella figura 10.
L'effetto di una mascherina tradizionale destinata a formare un fascio ad interruzione, quale un fascio antinebbia o di incrocio, è anche illustrato in questa figura (una tale mascherina essendo quanto ad essa illustrata in trattini ed indicata con il riferimento 40 nella figura 7, e si osserva che il fascio possiede una buona punta di concentrazione nell'asse della strada, uno spessore ragionevole perpendicolarmente a questo asse, che permette vantaggiosamente di non illuminare la strada in prossimità troppo grande del veicolo, ed uno spessore più notevole verso i bordi laterali del fascio, che permette di illuminare bene le banchine .
Naturalmente, in maniera perfettamente di per sé nota, la forma del rapporto della mascherina determina il profilo dell'interruzione, per realizzare, per esempio, un fascio antinebbia (interruzione piana), un fascio di incrocio europeo ad interruzione asimmetrica a "V", un fascio di incrocio americano ad interruzione definita da due semirette sfalsate in altezza, ecc.
L'invenzione si applica più particolarmente a quest'ultimo tipo di fascio, tenuto conto delle difficoltà poste dalle caratteristiche della sorgente, quali menzionate nell'introduzione. A questo riguardo, i regolamenti americani non esigendo una interruzione particolarmente netta, si può realizzare una interruzione sfumata spostando la mascherina secondo la direzione assiale y-y rispetto alla punta FL.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Proiettore di autoveicolo, comprendente una sorgente luminosa (10), uno specchio (21) che possiede prima e seconda regione focale (F0, F), una lente convergente (30), la sorgente essendo situata nella prima regione focale e la lente possedendo un fuoco (FL) situato nella seconda regione focale, lo specchio e la lente avendo assi sostanzialmente confusi (y-y) che definiscono un asse ottico del proiettore, ed il proiettore comprendendo inoltre una mascherina (40) situata nella regione del fuoco della lente, per proiettare così un fascio di cui una interruzione superiore è definita da detta mascherina, e lo specchio essendo atto a concentrare la luce, in direzione verticale, verso una linea di focalizzazione verticale di base (F) estendentesi sostanzialmente orizzontalmente e trasversalmente all'asse ottico e passante in vicinanza del fuoco (FL) della lente, caratterizzato dal fatto che lo specchio possiede almeno una zona (G2) a focalizzazione verticale corretta atta a concentrare la luce, in direzione verticale, verso luoghi di focalizzazione verticale (F') lontani da detta linea di focalizzazione verticale in direzione assiale, per aumentare così lo spessore della luce riflessa da detta zona.
  2. 2. Proiettore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sono previste due zone (G2) a focalizzazione corretta situate da una parte e dall'altra di un piano verticale assiale.
  3. 3. Proiettore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che dette zone (G2) sono zone laterali estreme dello specchio (21).
  4. 4. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che la o ciascuna zona (G2) a focalizzazione verticale corretta possiede una linea di focalizzazione verticale corretta (F1) separata, in direzione assiale, di detta linea di focalizzazione verticale di base (F).
  5. 5. Proiettore secondo una delle rivendicazioni da 1 a 4, caratterizzato dal fatto che lo specchio comprende inoltre almeno una zona (GO, G1) di sfalsamento verticale della luce atta a generare un irraggiamento che, in media, è sfalsato verso l'alto o verso il basso rispetto alla linea di focalizzazione verticale di base (F).
  6. 6. Proiettore secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che esso comprende una zona di sfalsamento verticale (GO) situata nella regione centrale dello specchio e atta a sfalsare la luce verso l'alto, e due zone di sfalsamento verticale (G1) situate da una parte e dall'altra di detta regione centrale e atte a sfalsare la luce verso il basso.
  7. 7. Proiettore secondo una delle rivendicazioni 5 e 6, caratterizzato dal fatto che la o ciascuna zona di sfalsamento verticale viene formata a partire da sezioni di ellissoidi di rivoluzione di cui un primo fuoco (Fd) è situato al di sopra o al di sotto della sorgente (10) e di cui un secondo fuoco è situato su una linea di focalizzazione verticale (F) associata a detta zona.
  8. 8. Proiettore secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che il primo fuoco (Fd) di ciascuna sezione di ellissoide è situato sostanzialmente sulla verticale del centro (F0) della sorgente (10).
  9. 9. Proiettore secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che le distanze verticali (zFd) tra i primi fuochi di differenti sezioni di ellissoidi ed il centro F0 della sorgente (10) variano progressivamente da una sezione all'altra.
  10. 10. Proiettore secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che, dal fondo dello specchio verso i suoi bordi laterali, dette distanze verticali (zFd) passano progressivamente da un primo valore corrispondente ad una posizione del primo fuoco (Fd) situato al di sotto della sorgente (10) ad un secondo valore, di segno opposto, corrispondente ad una posizione del primo fuoco (Fd) situata al di sotto della sorgente (10).
  11. 11. Proiettore secondo la rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che nelle regioni dei bordi laterali dello specchio, detta distanza verticale (zFd) è sostanzialmente 0.
IT2000RM000057A 1999-02-09 2000-02-08 Proiettore del genere ellittico per autoveicolo, suscettibile diemettere un fascio ad interruzione di fotometria migliorata. IT1315822B1 (it)

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FR9901495A FR2789475B1 (fr) 1999-02-09 1999-02-09 Projecteur du genre elliptique pour vehicule automobile, susceptible d'emettre un faisceau a coupure de photometrie amelioree

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ITRM20000057A0 ITRM20000057A0 (it) 2000-02-08
ITRM20000057A1 true ITRM20000057A1 (it) 2001-08-08
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IT2000RM000057A IT1315822B1 (it) 1999-02-09 2000-02-08 Proiettore del genere ellittico per autoveicolo, suscettibile diemettere un fascio ad interruzione di fotometria migliorata.

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