ITPC20110001A1 - Impianto per essiccare in continuo un film rivestito - Google Patents

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Description

Descrizione dell’ invenzione avente per titolo:
“IMPIANTO PER ESSICCARE IN CONTINUO UN FILM RIVESTITOâ€
La presente invenzione concerne un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, e in particolare un film per accoppiati rivestito di uno strato di adesivo.
Per la realizzazione di film accoppiati in genere si utilizzano macchine nelle quali un primo strato di film, ad esempio in materiale plastico, cartaceo, alluminio o simili, viene accoppiato ad almeno un secondo strato di film tramite uno strato sottile di adesivo che viene spalmato uniformemente su uno di detti due strati prima dell’accoppiamento. In molte applicazioni, per accoppiare questi film, si utilizza un adesivo o una miscela adesiva che contiene al suo interno una certa percentuale di un solvente, come ad esempio etilacetato o simili.
Questo solvente ha il compito di abbassare la viscosità dell’adesivo per favorire l’applicazione che avviene in continuo su un strato di film che avanza a velocità elevata, e che in genere raggiunge anche i 6-7 metri al secondo (m/s).
Una volta che l’adesivo à ̈ stato spalmato sulla superficie di uno dei due film, deve però essere eliminato il solvente per riportare l’adesivo alla viscosità ideale (più alta) per effettuare l’accoppiamento dei due strati.
A questo scopo il film spalmato di adesivo à ̈ fatto passare all’interno di un impianto di essiccatura (chiamato in gergo “forno†) nel quale, tramite riscaldamento, si favorisce l’evaporazione del solvente dallo strato di adesivo spalmato.
In alcuni impianti l’essiccatura avviene per mezzo di calandre riscaldate sulle quali viene avvolto il film portandolo ad una temperatura tale da provocare una rapida volatilizzazione del solvente presente nell’adesivo.
I fumi vengono quindi aspirati ed evacuati, dopo un eventuale trattamento di depurazione e filtrazione dell’aria.
Questi sistemi risultano però di notevole ingombro, a causa della presenza di calandre di generose dimensioni, e comportano elevati costi di gestione, per l’elevata quantità di energia necessaria per riscaldare e mantenere in temperatura le calandre e per rimuovere i fumi.
In altri impianti di tipo noto l’essiccatura avviene per mezzo di un flusso di aria riscaldata che viene prima diretto contro il film e successivamente aspirato per essere depurato ed evacuato.
La presente invenzione riguarda questa seconda tipologia di impianti. Un esempio di impianto noto à ̈ descritto nella domanda di brevetto italiano N. 0001364123 della stessa richiedente.
L’impianto in questione comprende una struttura a sostanzialmente a tunnel provvista di una pluralità di rulli atti a sostenere e a trasportare il film, e una pluralità di soffiatori, posti superiormente al film, atti a convogliare un flusso di aria calda sulla superficie del film spalmata di adesivo per far evaporare il solvente evacuato attraverso appositi sistemi di aspirazione.
Dispositivi noti così realizzati però presentano alcuni svantaggi.
Difatti, il fatto di alimentare il flusso d’aria dall’alto, ovvero direttamente sullo strato di adesivo depositato sul film, fa si che la superficie esterna (superiore) di detto strato di adesivo si essicchi prima rispetto al resto dello spessore, impedendo così la fuoriuscita del solvente contenuto nella massa di adesivo al di sotto di detta superficie esterna.
Un’altra limitazione che presentano questi dispositivi noti à ̈ la difficoltà nell’allineamento dei vari rulli per far si che il film venga condotto in maniera più rettilinea possibile all’interno del forno.
Difatti sono sufficienti piccole variazioni angolari nella posizione dei vari rulli di guida e sostegno del film per causare forti deviazioni del film che a loro volta provocano pieghe e arricciamenti del film stesso. In genere maggiore à ̈ il numero di rulli presenti (a parità di lunghezza del tratto percorso dal film), maggiore à ̈ la difficoltà nel limitare questo fenomeno.
Sono altresì noti impianti di essiccatura totalmente sprovvisti dei rulli di guida e sostegno del film. In questi impianti il film à ̈ trascinato da due rulli (o coppie di rulli controrotanti) posti all’ingresso e all’uscita dell’impianto, mentre all’interno à ̈ sostenuto tramite getti di aria provenienti da soffiatori collocati sia superiormente sia inferiormente rispetto a detto film.
In questo modo con bilanciamento opportuno delle portate e delle velocità dei getti di aria à ̈ possibile mantenere il film sospeso ad una certa quota all’interno dell’impianto.
Anche questi sistemi, denominati in gergo “a galleggiamento†, presentano però alcuni svantaggi.
In particolare in questi impianti à ̈ necessario mantenere sempre bilanciate le pressioni che si creano al di sotto e al di sopra del film, ovvero mantenere bilanciate le portate dei getti di aria superiori e inferiori.
Inoltre, come à ̈ comprensibile, à ̈ necessario che rimanga sempre una pressione inferiore minima sufficiente a contrastare il peso del stesso del film e a sostenerlo; non à ̈ quindi mai possibile eliminare completamente i getti d’aria inferiori.
In questo modo se non fosse necessario scaldare il film anche nella parte inferiore, o addirittura se fosse dannoso come per alcuni materiali, questi impianti dovrebbero prevedere dei sistemi di riscaldamento indipendenti per i due flussi di aria superiori e inferiori.
Questo comporta un maggior dispendio energetico per la movimentazione e il riscaldo dell’aria e una complicazione maggiore dell’impianto.
In questo contesto, Ã ̈ scopo della presente invenzione proporre un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, in particolare un film spalmato di adesivo, che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopracitati.
Nel dettaglio à ̈ scopo della presente invenzione proporre un impianto per essiccare in continuo un film rivestito che consenta, quando necessario, di poter riscaldare lo strato di film rivestito anche nella parte inferiore in maniera per evitare che la superficie esterna dello strato di adesivo si essicchi prima rispetto al resto dello spessore di detto strato di adesivo.
Più in dettaglio scopo della presente invenzione à ̈ mettere a disposizione un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, che consenta di riscaldare sia superiormente che inferiormente lo strato di film rivestito, mantenendo sostanzialmente costante la portata di aria utilizzata rispetto ai sistemi noti provvisti di rulli di sostegno e soffiatori posti solo nella parte superiore.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quella di poter regolare la quantità di calore apportata inferiormente e superiormente, e, se necessario, di poter escludere almeno quella inferiore.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quella di realizzare un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, che presenti un ingombro complessivo ridotto, e comunque non superiore a quello degli impianti noti.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, comprendente un vano con una prima estremità aperta per l’ingresso di un film e una seconda estremità aperta per l’uscita del film una volta essiccato, una pluralità di rulli per sostenere detto film all’interno di detto vano, un sistema di alimentazione e scarico atto ad alimentare una portata di aria verso primi mezzi di soffiatura, atti dirigere un flusso di aria sulla superficie del film rivestita, e a rimuovere una portata di aria da detto vano (3) attraverso mezzi di aspirazione, caratterizzata dal fatto di prevedere secondi mezzi di soffiatura alimentati da detto sistema di alimentazione e scarico, atti a dirigere un flusso di aria riscaldata sulla superficie opposta di detto film.
Detti secondi mezzi di soffiatura consentono quindi di riscaldare lo strato di film anche nella parte inferiore in maniera da evitare o limitare la formazione della pellicola essiccata sulla superficie esterna dello strato di rivestimento.
Detti secondi mezzi di soffiatura inoltre, potendo essere attivati indipendentemente dai primi mezzi di soffiatura, consentono l’utilizzo solo quando necessario e con film realizzati in materiali compatibili. Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma realizzativa preferita ma non esclusiva di un impianto per essiccare in continuo un film rivestito, come illustrato negli uniti disegni di cui:
la figura 1 à ̈ una vista laterale in sezione di un impianto, secondo l’invenzione;
la figura 2 à ̈ una vista dall’alto in sezione dell’impianto di figura 1; le figure 3a e 3b sono due viste frontali in sezione dell’impianto di figura 1;
la figura 4 à ̈ una vista schematizzata del circuito del sistema di alimentazione e scarico dell’aria.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3 allegate l’impianto per essiccare in continuo un film rivestito, indicato nel complesso con 1, comprende una struttura 2 definente un vano 3 all’interno del quale à ̈ guidato un film rivestito F per l’essiccatura.
Detto film F può essere ad esempio un film per accoppiati in materiale plastico, cartaceo, alluminio o altri materiali, rivestito con uno strato di materiale del quale si vuole far evaporare una certa percentuale volatile contenuta al suo interno, ma anche un film già accoppiato formato da più strati di film.
Il vano 3 nel dettaglio presenta una prima estremità 3a aperta per l’ingresso del film F e una seconda estremità 3b aperta per l’uscita di detto film una volta completata l’essiccatura.
La struttura 2 comprende invece una prima porzione superiore 4 e una seconda porzione inferiore 5, sovrapposte fra loro, fra le quali à ̈ compreso detto vano 3.
Detta prima porzione superiore 4 Ã ̈ prevista mobile in allontanamento e in avvicinamento dalla seconda porzione inferiore 5 per consentire operazioni di manutenzione e pulizia dei vari dispositivi presenti nel vano 3.
Nel dettaglio detta porzione superiore 4 à ̈ incernierata lungo un lato a detta seconda porzione 5, tramite cerniere 6, con la possibilità di ruotare da una posizione aperta non operativa, nella quale consente un accesso agevole ai dispositivi del vano 3, a una posizione chiusa operativa, nella quale à ̈ sostanzialmente sovrapposta alla seconda porzione 5 per formare detto vano 3.
All’interno del vano 3 , fissati sulle spalle 5a della parte inferiore 5, sono previsti una pluralità di rulli motorizzati 7 per sostenere il film F all’interno del vano durante l’essiccatura, dalla prima estremità 3a di ingresso verso la seconda estremità di uscita 3b.
Nel dettaglio detti rulli sono motorizzati in maniera da ruotare con una velocità periferica pari a quella del film; in questo modo si evita uno strisciamento relativo fra la superficie dei rulli e la superficie inferiore del film F, ovvero quella non rivestita, quando queste vengono in contatto.
Preferibilmente detti rulli 7 sono disposti equidistanti l’uno dall’altro per tutta la lunghezza del vano 3, fra detta estremità 3a e detta estremità 3b.
La prima porzione superiore 4 comprende un primo elemento scatolare cavo definente una prima camera 8 all’interno del quale viene alimentata una certa portata di aria in pressione, preferibilmente riscaldata, da un sistema di alimentazione e scarico, indicato nel complesso con 10 in figura 4, e descritto meglio nel seguito.
Nel dettaglio detta portata di aria viene alimentata almeno sulla superficie superiore del film, ovvero quella rivestita, per l’essiccatura del film ovvero per far evaporare dal materiale di rivestimento una certa percentuale di una sostanza volatile contenuta al suo interno. Ad esempio se detto materiale di rivestimento à ̈ un adesivo contenente del solvente, tramite il riscaldamento viene fatta evaporare una certa percentuale di detto solvente che viene successivamente aspirato ed evacuato.
A questo scopo, montati su detta prima porzione superiore 4, sono previsti primi mezzi di soffiatura atti dirigere un flusso di aria, preferibilmente riscaldata, sulla superficie del film rivestita.
Nel dettaglio detti primi mezzi comprendono una pluralità di soffiatori superiori 9 affacciati su detto vano 3 e alimentati con l’aria proveniente dalla prima camera 8 della prima porzione superiore 4. Preferibilmente detti soffiatori superiori 9 sono collocati in corrispondenza di ciascun rullo 7; in pratica ciascun soffiatore 9 à ̈ allineato con un corrispondente rullo 7 posizionato al di sotto del film F.
In questo modo à ̈ possibile bilanciare la forza esercitata dalla pressione del flusso di aria che viene spinto dall’alto verso il basso sulla superficie rivestita del film, evitando eccessive deviazioni della sua traiettoria.
Secondo l’invenzione sono previsti anche secondi mezzi di soffiatura atti a dirigere un flusso d’aria sulla superficie inferiore del film F, ovvero quella non rivestita, quando ve ne sia la necessità.
Detti secondi mezzi comprendono almeno un soffiatore inferiore 11 montato sulla seconda porzione inferiore 5 della struttura 2.
Preferibilmente à ̈ prevista una pluralità di soffiatori inferiori 11 disposti fra ciascun rullo 7 ed uno adiacente, e collocati ad una altezza appena inferiore rispetto alla traiettoria ideale del film indicata con T in figura 1.
Ancora più preferibilmente fra i primi due rulli e fra gli ultimi due rulli 7a e 7b collocati in prossimità delle aperture 3a e 3b non à ̈ previsto alcun soffiatore 11 per non creare turbolenze nelle zone di ingresso e uscita del film, che potrebbero causare sia la fuoriuscita del solvente attraverso dette aperture, sia un eccesivo sventolamento del film stesso.
Si noti che nella figura 2, per comodità di rappresentazione, sono riportati solamente alcuni dei soffiatori inferiori 11 e dei rulli 7.
Detti soffiatori inferiori 11 sono alimentati anch’essi dal sistema di alimentazione e scarico 10 attraverso la seconda porzione inferiore 5. Nel dettaglio detta porzione inferiore 5 comprende un elemento scatolare cavo provvisto di una pluralità di pareti interne tali da definire una seconda camera 12 e una terza camera 13 entrambe collegate al sistema di aspirazione e scarico 10.
Detta seconda porzione inferiore 5 à ̈ decritta più in dettaglio con riferimento alle figure 1 e 2.
In particolare detta seconda porzione inferiore 5 comprende un secondo elemento scatolare 56 definito da due coppie di pareti laterali 57 e 58, da una superficie inferiore 59 e una superficie superiore 60.
Detto secondo elemento scatolare 56 a sua volta à ̈ contenuto in un terzo elemento scatolare 51 cavo definito da due coppie di pareti laterali 52 e 53, da una superficie inferiore 54 e una superficie superiore 55, che coincide con la sagoma esterna della seconda porzione inferiore 5.
Nel dettaglio detto secondo elemento scatolare ha una dimensione in pianta minore rispetto a quello del primo elemento scatolare ed à ̈ posizionato in maniera che le due superfici superiori 55 e 60 si trovino allo stesso livello e siano sostanzialmente coincidenti.
In pratica all’interno del terzo elemento scatolare sono definiti due volumi fra loro isolati che coincidono con la seconda camera 12 e la terza camera 13.
La seconda camera 12 in particolare à ̈ definita dal volume contenuto all’interno del secondo elemento scatolare 56, mentre la terza camera 13 à ̈ definita dalla differenza di volume fra il terzo elemento scatolare 51 e il secondo elemento scatolare 56.
Preferibilmente le pareti laterali 57 del secondo elemento scatolare 56 sono previste inclinate e convergenti verso il centro in maniera da conferire al secondo elemento scatolare una conformazione a imbuto che consente di distribuire meglio l’aria verso i soffiatori 11.
Il collegamento di detto secondo elemento scatolare, ovvero della seconda camera 12, con il sistema di alimentazione e scarico avviene tramite un canale di ingresso 61, anch’esso isolato dalla terza camera 13, affacciato su una parete laterale 52 del terzo elemento scatolare 51.
Lo scarico dalla terza camera 13 avviene invece tramite una coppia di bocche 63 posizionate su una parete laterale del terzo elemento scatolare 51, e in particolare sulla stessa parete laterale 52.
Detta seconda camera 12 alimenta quindi una certa portata di aria in pressione, preferibilmente riscaldata, all’interno del vano 3 tramite i soffiatori inferiori 11; la terza camera 13 invece à ̈ posta in depressione da detto sistema di alimentazione e scarico 10 per aspirare sia la portata di aria immessa tramite gli soffiatori superiori 9, sia quella immessa dagli soffiatori inferiori 11, una volta compiuta la sua azione di essiccatura del film.
In questo modo à ̈ possibile rimuovere dal vano 3 la frazione del rivestimento evaporata, ad esempio il solvente se si tratta di adesivo, ed inviarla verso sistemi di ricircolo o di evacuazione e depurazione. I soffiatori superiori 9 e inferiori 11 sono descritti più in dettaglio con riferimento ai particolari di figura 1.
Il soffiatore superiore 9 comprende una prima barra cava 14 in collegamento di fluido con la prima camera 8 della porzione superiore 4, che si estende trasversalmente almeno per una lunghezza uguale a quella del film F, e nella quale viene alimentata la portata di aria in pressione.
Preferibilmente detta barra presenta una sezione di forma sostanzialmente quadrilatera in maniera da definire una faccia superiore provvista di aperture per il collegamento di fluido con la camera 8, e una faccia inferiore 15 rivolta verso la superficie rivestita del film F.
Su detta faccia inferiore 15 sono ricavate una o più aperture che si estendono sostanzialmente per tutta la lunghezza di detta barra e che consentono il passaggio dell’aria verso un ugello superiore 16.
Detto ugello superiore 16 Ã ̈ amovibile dalla barra 14 per le operazioni di pulizia o per la sostituzione con un altro di forma differente.
Nel particolare di figura 1 Ã ̈ illustrato un ugello superiore 16 secondo una forma di realizzazione preferita ma non limitativa.
In dettaglio detto ugello comprende anch’esso un struttura tubolare di sezione sostanzialmente trapezoidale provvista di due pareti convergenti 17 che si estendono sostanzialmente per la medesima larghezza della barra cava 14.
Nella parte inferiore, ovvero nella parte rivolta verso la superficie rivestita del film F, detta struttura tubolare prevede due passaggi 18 attraverso i quali viene espulsa l’aria e diretta sulla superficie del film. Detti passaggi 18, come le pareti 17, si estendono sostanzialmente per la medesima larghezza della barra cava 14 formando quindi una lama di aria avente almeno la stessa larghezza del film F da essiccare.
Per migliore l’efficienza e la direzione del flusso d’aria, in corrispondenza dei due passaggi 18 sono previste due coppie di lamelle 19a e 19b affacciate e distanziate di pochi millimetri (2 - 3 mm) che forzano il flusso d’aria che le attraversa favorendo la formazione della lama d’aria.
Preferibilmente dette coppie di lamelle sono inclinate rispetto a una direzione verticale e in particolare la coppia 19a e la coppia 19b sono divergenti rispetto a detta direzione verticale.
Ciò consente di creare due forze di pressione che agiscono sulla superficie del film F mantenendolo bene a contatto con il rullo 7 sottostante che si trova esattamente allineato con l’ugello 16.
I soffiatori inferiori 11, similmente ai soffiatori superiori 9, comprendono anch’essi una barra cava 20 in collegamento di fluido con la seconda camera 12 della porzione inferiore 5, ovvero quella alimentata con aria in pressione dal sistema di alimentazione e scarico 10.
Preferibilmente detta barra cava 20, che si estende sostanzialmente per tutta la larghezza della seconda camera 12 (o del secondo elemento scatolare 56), presenta una sezione di forma sostanzialmente quadrilatera in maniera da definire una faccia inferiore provvista di una o più aperture per il collegamento di fluido con la seconda camera 12, e una faccia superiore 21 rivolta verso la superficie inferiore del film F, ovvero quella non rivestita.
Detta faccia superiore 21 à ̈ prevista traforata sostanzialmente per tutta la sua estensione, ovvero per tutta la lunghezza di detta barra, per consentire consente il passaggio dell’aria verso un ugello inferiore 22, illustrato nel particolare di figura 1 secondo una forma di realizzazione preferita ma non limitativa.
Si noti che nella figura 1, per comodità di rappresentazione, sono rappresentati solamente alcuni degli ugelli superiori 16 e inferiori 22. Detto ugello inferiore, come quello superiore, à ̈ amovibile dalla barra per consentire le operazioni di pulizia o per la sostituzione con un altro di forma differente.
Nel dettaglio detto ugello comprende un struttura tubolare di sezione sostanzialmente triangolare o trapezoidale provvista di due pareti convergenti 23 che si estendono sostanzialmente per la medesima larghezza della barra cava 20.
Nella parte superiore, ovvero quella rivolta verso la superficie inferiore del film F, detta struttura tubolare prevede un passaggio 24 attraverso il quale l’aria viene espulsa e diretta sulla superficie inferiore del film.
Detto passaggio, come le pareti 23, si estende sostanzialmente per la medesima larghezza della barra cava 20 formando quindi una lama di aria avente almeno la stessa larghezza del film F da essiccare.
Per migliore l’efficienza e la direzione del flusso d’aria, in corrispondenza del passaggio 24 à ̈ prevista una coppie di lamelle 25 affacciate e distanziate di pochi millimetri (2 - 3 mm) che forzano il flusso d’aria che le attraversa favorendo la formazione della lama d’aria.
Preferibilmente dette lamelle sono disposte lungo una direzione verticale, ovvero sostanzialmente perpendicolare al film F, in maniera che il flusso d’aria non generi su di esso forze trasversali.
In corrispondenza di dette lamelle, preferibilmente à ̈ prevista anche una coppia di alette 26 disposte sostanzialmente parallele alla direzione ideale di cammino del film F.
Dette alette, essendo poste a una distanza di qualche millimetro (10 – 15 mm) dalla superficie inferiore del film, ovvero dalla traiettoria T, consentono la formazione di turbolenze che ritardano il distacco del flusso d’aria dalla superficie dello stesso, aumentando di fatto il tempo di contatto e ottimizzando quindi anche il riscaldamento.
Sulla seconda porzione inferiore 5 sono previsti anche mezzi di aspirazione, collegati alla terza camera 13 della porzione inferiore 5, atti ad aspirare una certa portata di aria dal vano 3 allo scopo di evacuare la porzione volatile del rivestimento del film F.
Nel dettaglio detti mezzi di aspirazione comprendono primi mezzi di aspirazione, indicati nel complesso con 27, e secondi mezzi di aspirazione, indicati nel complesso con 28.
Detti primi mezzi di aspirazione comprendono una pluralità di lastre traforate 27, poste in corrispondenza della superficie superiore 55 della porzione inferiore 5, che mettono in comunicazione la camera 13 in depressione e con il vano 3.
Ancora più in dettaglio dette lastre traforate 27 sono previste in corrispondenza del perimetro laterale della porzione inferiore 5, ovvero in corrispondenza della zona posta in depressione dalla terza camera 13.
Preferibilmente à ̈ prevista almeno una coppia di lastre traforate 27a collocate lungo i bordi laterali della porzione inferiore 5 che si estendono sostanzialmente per tutta la lunghezza di detta porzione inferiore 5.
In questo modo il flusso di aria riscaldata una volta colpita la superficie rivestita del film devia lateralmente ed à ̈ aspirato attraverso dette lastre traforate 27a per poter essere successivamente ricircolato o depurato ed evacuato.
Preferibilmente à ̈ prevista un ulteriore coppia di lastre traforate 27b in corrispondenza delle estremità di testa della porzione inferiore 5.
In questo modo à ̈ possibile aumentare la portata di aria in corrispondenza delle aperture 3a e 3b del vano 3 ed evitare che una certa quantità di aria carica di sostanze volatili (solventi o simili) possa fuoriuscire attraverso dette aperture a causa delle turbolenze che si formano all’interno del vano.
I secondi mezzi di aspirazione 28 invece comprendono almeno un aspiratore 29 collocato al di sotto del film e disposto fra i soffiatori inferiori 11 per rimuovere almeno in parte la portata di aria calda inviata da detti soffiatori inferiori sulla superficie inferiore del film. Nel dettaglio detto aspiratore 29 comprende una barra cava 30, disposta sostanzialmente parallela a detti soffiatori inferiori 11, che si estende sostanzialmente per tutta la larghezza trasversale della porzione inferiore 5.
Preferibilmente detta barra cava 30 presenta una sezione di forma sostanzialmente quadrilatera in maniera da definire una faccia superiore 31 rivolta verso la superficie inferiore del film F, ovvero quella non rivestita.
Detta faccia superiore 31 à ̈ prevista almeno in parte traforata, all’incirca per la stessa larghezza del film F, per consentire consente l’aspirazione dell’aria dal vano 3 nella zona sottostante a detto film F. Detta barra cava 30 inoltre à ̈ in collegamento di fluido con la terza camera 13 nella parte inferiore in corrispondenza delle estremità laterali, ovvero in corrispondenza della porzione sovrapposta alla lastre traforate 27a.
In pratica nella superficie inferiore 32 di detta barra, in corrispondenza delle estremità laterali, sono ricavate due aperture 33 che mettono in comunicazione la terza camera 13 con la barra cava 29 per consentire l’aspirazione (figura 2).
Nel tratto restante la superficie inferiore 32 Ã ̈ invece isolata dalla seconda camera 12 alimentata con aria in pressione.
Preferibilmente à ̈ prevista una pluralità di aspiratori 29 collocati a ridosso dei soffiatori inferiori 11 e disposti sostanzialmente paralleli ad essi.
Ancora più preferibilmente à ̈ prevista una coppia di aspiratori 29 disposti a fianco di ciascun soffiatore 11 e accoppiati ad esso.
In questo modo ciascun aspiratore 29 cattura una parte del flusso di aria che fuoriesce attraverso l’ugello inferiore 22 e che, grazie alla presenza delle alette 26, si espande lungo due direzioni opposte sostanzialmente parallele al film.
Difatti detto flusso, una volta terminata la fase di turbolenza a ridosso del film, si distacca e viene aspirato attraverso detto aspiratore 29. Con riferimento alla figura 4 Ã ̈ illustrato in maniera schematica il sistema di alimentazione e scarico indicato nel complesso con 10.
Detto sistema di alimentazione e scarico, indicato nel complesso con 10, comprende un condotto 34 di ingresso dell’aria a temperatura ambiente sul quale à ̈ prevista una prima serranda 35 per regolare la portata di aria fresca in ingresso.
A valle della serranda 35 Ã ̈ previsto uno scambiatore 36 di calore, ad esempio una batteria di radiatori alimentati con olio diatermico, per il riscaldamento della portata di aria diretta verso il vano 3.
A valle dello scambiatore 36 à ̈ previsto un ventilatore 38 che, generando una depressione nel primo condotto, consente di aspirare l’aria dall’esterno e, attraverso un secondo condotto 37, di dirigerla verso la prima camera 8 della porzione superiore 4 e verso la seconda camera 12 della porzione inferiore 5.
Nel dettaglio à ̈ prevista una seconda serranda 48, o simili, atta gestire le portate di aria verso le rispettive prima e seconda camera 8 e 12. A valle della seconda serranda 48 sono previsti difatti due condotti 39 e 40 diretti rispettivamente alla prima camera 8 della porzione superiore 4 e alla seconda camera 12 della porzione inferiore 5 tramite il condotto 61 (figure 2 e 3).
Regolando l’apertura della serranda 48 à ̈ quindi possibile parzializzare l’ammissione alle rispettive camere secondo le necessità.
L’aria à ̈ quindi inviata dalle due camere, tramite i rispettivi soffiatori superiori 9 e inferiori 11, nel vano 3 per la fase di essiccatura del film. La terza camera 13, come già accennato, à ̈ posta in depressione per aspirare l’aria carica di sostanze volatili evaporate dal rivestimento del film.
Sulla parete 52 della seconda porzione 5, che definisce il volume esterno della terza camera 13, sono previste due bocche di aspirazione 63 che fanno capo ad altrettanti condotti di aspirazione 41 che si congiungono poi in un unico condotto di aspirazione 42 (fig.
3a e 3b).
Su detto condotto 42 à ̈ previsto un ventilatore 43 che crea la depressione all’interno della terza camera 13 e consente di aspirare l’aria e spingerla verso dispositivi di espulsione e depurazione 44.
Preferibilmente sul condotto 42 a monte del ventilatore 43 à ̈ previsto un l’innesto di un ulteriore condotto 45 per il ricircolo di una porzione di aria aspirata, ancora sufficientemente calda, allo scopo di recuperarne almeno in parte l’energia termica.
Detto condotto 45 à ̈ collegato all’uscita al condotto di ingresso 34 a valle dello scambiatore 36.
L’ammissione dell’aria di ricircolo à ̈ comandata attraverso una terza serranda 46 collocata su detto condotto 45.
In funzione della portata ricircolata dalla terza camera 13, attraverso la prima serranda 35 si regola la portata di aria fresca necessaria. Un sensore 47 collocato sul condotto di aspirazione 42 misura il livello di sostanze volatili presenti nell’aria e invia le informazioni a un sistema di controllo 49 che gestisce le aperture della terza serranda 46 e della prima serranda 35 per bilanciare la portata di aria ricircolata e quella fresca, per mantenere detto livello di sostanze volatili sotto ad una certa soglia prestabilita.
Grazie alla presente invenzione à ̈ quindi possibile proporre un impianto per essiccare in continuo un film rivestito che consente di poter riscaldare lo strato di film rivestito anche nella parte inferiore in maniera per evitare che la superficie esterna dello strato di adesivo si essicchi prima rispetto al resto dello spessore di detto strato di adesivo.
Questa soluzione si rivela molto vantaggiosa, ad esempio, nel caso in cui il film sia in un materiale che conduce bene il calore come alluminio o altri metalli.
L’impianto così configurato inoltre consente di utilizzare la stessa portata di aria, e di conseguenza anche la stessa quantità di energia termica, utilizzata nei sistemi noti provvisti di soffiatori posti solo nella parte superiormente.
Nel caso in cui l’alimentazione dell’aria nella parte inferiore non sia necessaria à ̈ possibile, tramite la serranda 48, escludere completamente i soffiatori inferiori 11 e indirizzare la portata totale solo ai soffiatori superiori 9.
Grazie alla particolare conformazione della porzione inferiore 5, ovvero dei due elementi scatolari 51 e 56, à ̈ possibile ottenere un impianto con un ingombro sostanzialmente immutato rispetto ai dispositivi noti provvisti dell’alimentazione dell’aria solo nella parte superiore.
Sempre grazie alla conformazione due elementi scatolari 51 e 56 che definiscono le rispettive camere 12 e 13, à ̈ possibile disporre nella zona sottostante al film sia i dispositivi di soffiatura 11 sia quelli di aspirazione 28, accoppiandoli, con i benefici descritti in precedenza. L’impianto per essiccare in continuo un film rivestito, così come descritto e illustrato, à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte comprese nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito comprendente un vano (3) con una prima estremità aperta (3a) per l’ingresso di un film (F) e una seconda estremità aperta (3b) per l’uscita del film una volta essiccato, una pluralità di rulli (7) per sostenere detto film all’interno di detto vano (3), un sistema di alimentazione e scarico (10) atto ad alimentare una portata di aria verso primi mezzi di soffiatura (9), atti dirigere un flusso di aria sulla superficie del film (F) rivestita, e a rimuovere una portata di aria da detto vano (3) attraverso mezzi di aspirazione (27, 28), caratterizzata dal fatto di prevedere secondi mezzi di soffiatura (11) alimentati da detto sistema di alimentazione e scarico (10), atti a dirigere un flusso di aria riscaldata sulla superficie opposta di detto film.
  2. 2. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di soffiatura (11) sono selettivamente attivabili, indipendentemente dai primi mezzi di soffiatura (9).
  3. 3. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la rivendicazione 2, comprendente una struttura (2) con una prima porzione superiore (4) ed una seconda porzione inferiore (5) sovrapposte fra loro definenti un detto vano (3) fra esse compreso con una prima estremità aperta (3a) per l’ingresso di un film (F) e una seconda estremità aperta (3b) per l’uscita del film una volta essiccato, una pluralità di rulli (7) montati su detta porzione inferiore per sostenere detto film all’interno di detto vano (3), detta prima porzione superiore 4 comprendendo un primo elemento sostanzialmente scatolare cavo definente una prima camera (8), detta seconda porzione inferiore comprendendo un secondo elemento scatolare (56) definente una seconda camera (12) e un terzo elemento scatolare (51) definente una terza camera (13), detta prima (8) e detta seconda (12) camera essendo alimentate con aria in pressione da un sistema di alimentazione e scarico (10), detta terza camera essendo posta in depressione da detto sistema di alimentazione e scarico (10), primi mezzi di soffiatura (9) in collegamento di fluido con detta prima camera (8), atti dirigere un flusso di aria sulla superficie del film (F) rivestita, secondi mezzi di soffiatura (11) in collegamento di fluido con detta seconda camera (12) atti dirigere un flusso di aria sulla superficie opposta del film (F), mezzi di aspirazione (27) in collegamento di fluido con detta terza camera (13) atti a rimuovere una portata di aria da detto vano (3).
  4. 4. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione inferiore (5) comprende un elemento scatolare cavo provvisto di una pluralità di pareti interne tali da definire detta seconda camera (12) e detta terza camera (13) entrambe collegate al sistema di aspirazione e scarico (10).
  5. 5. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta seconda porzione inferiore (5) comprende un secondo elemento scatolare (56) a sua volta à ̈ contenuto in un terzo elemento scatolare (51) che coincide sostanzialmente con la sagoma esterna della seconda porzione inferiore 5, detta seconda camera (12) essendo definita dal volume contenuto all’interno del secondo elemento scatolare, detta terza camera (13) essendo definita dalla differenza di volume fra il terzo elemento scatolare (51) e il secondo elemento scatolare (56).
  6. 6. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo le rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi soffiatura (11) comprendono una pluralità di soffiatori inferiori (11) montatati sulla seconda porzione inferiore (5), detti soffiatori inferiori (11) comprendendo una barra cava (20) in collegamento di fluido con la seconda camera (12) che si estende sostanzialmente per tutta la larghezza di detta seconda camera (12) con almeno una faccia (21) traforata per consentire consente il passaggio dell’aria verso un ugello inferiore (22) montato su detta barra cava (20).
  7. 7. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto ugello inferiore (22) comprende un struttura tubolare di sezione sostanzialmente poligonale provvista di due pareti convergenti (23) che si estendono sostanzialmente per la medesima larghezza della barra cava (20), fra dette pareti (23) essendo ricavato un passaggio (24) attraverso il quale l’aria viene espulsa e diretta sulla superficie inferiore del film (F).
  8. 8. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo le rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aspirazione (27) comprendono una pluralità di aspiratori (29) montati a ridosso di detti secondo mezzi di soffiatura (11) in maniera che ciascuno di essi possa aspirare una parte del flusso di aria che fuoriesce da detti soffiatori (11) una volta terminata la fase di turbolenza a ridosso del film.
  9. 9. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo le rivendicazioni 6 e 8, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di aspirazione (27) comprendono una coppia di aspiratori (29) posti a fianco di ciascun soffiatore inferiore (11), detti aspiratori (29) comprendendo una barra cava (30) in collegamento di fluido con la terza camera (13) con una faccia superiore (31) almeno in parte traforata per consentire consente l’aspirazione dell’aria dal vano (3).
  10. 10. Impianto per essiccare in continuo un film rivestito, secondo la qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 9, caratterizzato dal fatto che detto sistema di alimentazione e scarico (10) comprende almeno un condotto (34) di ingresso dell’aria dall’esterno, uno scambiatore (36) di calore per il riscaldamento dell’aria, un ventilatore (38) che consente di aspirare l’aria dall’esterno e di dirigerla verso la prima camera (8) e verso la seconda camera (12), essendo previsti mezzi (48) atti a regolare il passaggio dell’aria verso detta seconda camera (12).
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