ITMI941594A1 - Procedimento di preparazione di acido ialuronico mediante fermentazione con streptococcus - Google Patents

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ITMI941594A1
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Gianettore Bocchiola
Enrico Casareto
Massimo Leoni
Ambrogio Magni
Stefano Poli
Enrico Ronzio
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Description

Descrizione dell'invenzione industriale avente per titolo: "PROCEDIMENTO DI PREPARAZIONE DI ACIDO IALURONICO MEDIANTE FERMENTAZIONE CON STREPTOCOCCUS"
La presente invenzione si riferisce a un procedimento per la preparazione di acido ialurcnico mediante coltura sommersa di un microorganismo del genere Streptococcus.
Stato dell'arte e problema tecnico
L'acido ialuronico è una macromolecola costituita da N-acetilglucosammina ed acido glucuronico presenti in rapporto equimolare e possiede pesi molecolari variabili da alcune decine di migliaia a parecchi milioni di Daltcn (D), a seconda della sua provenienza.
Infatti l'acido ialurcnico è una sostanza molto diffusa in natura, in particolare negli organismi superiori,in quanto è uno ctei componenti della matrice extracellulare dei tessuti connettivi degli animali. E' anche abbondante nel cordone ombelicale, nell'occhio, nelle capsule articolari dei marmiferi, nelle cartilagini e nelle creste de gallinacei. Tuttavia la limitata disponibilità di questi materiali, unita al fatto che i prodotti di origine naturale risultano molto spesso contaminati da proteine, nonché la difficoltà di estrazione e le rese piuttosto basse, hanno stimolato la ricerca di sorgenti alternative, capaci di fornire un prodotto più puro e di più elevato peso molecolare, con costi di produzione inferiori grazie a una resa del processo più elevata e ad una maggiore facilità di estrazione e purificazione.
E' descritta da tempo la capacità di alcune specie batteriche di produrre acido ialuronico. Quasi tutti i microorganismi dotati di questa caratteristica appartengono al genere Streptococcus (S. equi, S. equisimilis, S. zooepidemicus, S. dysgalactiae, S. pyogenes) o al genere Pasteurella (P.multocida) o al genere Pseudomonas (P. aeruginosa).
S. zooepidemicus, al pari di S. equi, l'altro microorganismo più frequentemente usato per la produzione industriale di acido ialuronico, appartiene al gruppo C della classificazione di Lancefield la quale annovera ceppi associati abitualmente con infezioni di animali; l'utilizzo di questi ceppi in un processo produttivo ccrtporta meno rischi di quanto non ne oonporti l'impiego di ceppi appartenenti al gruppo A di Lancefield, quali S.pyogenes.
Gli Streptococchi seno in grado di produrre il caratteristico fenomeno della emolisi,comune a moltissimi microorganismi patogeni.
Questo fenomeno corrporta il fatto che l'acido ialuronico prodotto può essere contaminato da β-emolisine e tale contaminazione rende estremamente pericoloso l'uso di un prodotto che non sia stato accuratamente purificato.
Al pari della produzione di emolisine, anche la biosintesi di ialuronidasi è una caratteristica costante dei ceppi patogeni virulenti di Streptococcus, il che è causa di un ulteriore problema, ovvero la degradazione del prodotto desiderato.
Dal punto di vista delle richieste nutrizionali, gli Streptococchi patogeni sono da annoverare tra i microorganismi più esigenti. Per tale motivo il mantenimento dei ceppi avviene su terreni complessi, come ad esempio Brain Heart Infusion Broth agarizzato o Tryptic Soy Broth agarizzato (BHIA, TSA) a base di estratti o infusi di organi, quali cervello e cuore di bue. E' evidente che anche il medium di fermentazione dovrà contenere, accanto ad adatte sorgenti di carbonio e sali minerali, materie prime complesse che possano fornire il giusto apporto di quegli aminoacidi, vitamine, basi puriniche e pirimidiniche che il microorganismo non fosse in grado di sintetizzare autonomamente: uno sviluppo rigoglioso di biomassa è, infatti, premessa indispensabile per una buona produzione di acido ialurcnico.
La sorgente principale di carbonio è, generalmente, glucosio, fruttosio, raffinosio o mannitolo, in concentrazione tra 10 e 100 granuli/litro, a cui possono essere aggiunti acidi organici, quali acido acetico, acido aspartico, acido glutammico, addo malico o acido ossalacetico, in concentrazione tra 1 e 20 g/1, preferibilmente tra 5 e 10 g/1. Quando i carboidrati vengano usati in quantità elevata, possono venire aggiunti, come soluzione concentrata, gradualmente nel corso della fermentazione. La scelta del momento dell'aggiunta complementare di carboidrati è di cruciale importanza per una buona crescita del microorganismo e per una buona produzione di addo ialurcnico.
Il metabolismo degli zuccheri comporta la produzione di sostanze acide (principalmente acido lattico ed addo acetico), il cui accumulo abbassa ben presto il pH a valori tali da inibire la crescita stessa del microorganismo.
Si è già accennato all'importanza del ruolo svolto dalle materie prime complesse nella fermentazione dell'addo ialurcnico con S.
zooepidemicus. Tra queste, quelle che possono essere utilizzate con profitto per la coltivazione ricordiamo estratti di origine animale, come l'estratto di carne e l'estratto proteico di sangue, o di origine microbica, cane l'estratto di lievito. Parimenti, ottimi risultano i lisati o idrolizzati di varia origine, quali l'autolisato di lievito, il cor steep e l'idrolizzato di caseina, o peptoni come i peptcni di sangue, di carne, di fegato, di soia, di caseina e lo "skira milk”. La concentrazione ottimale di queste sostanze varia a seconda del ceppo impiegato, ma è compresa, generalmente, tra 5 e 50 g/1. Trattandosi di sostanze contenenti principi termolabili, il riscaldamento può ridurre, anche drasticamente, la qualità nutritiva del medium. Pertanto il profilo di sterilizzazione dei fermentatori deve essere accuratamente studiato, onde determinare la quantità minima di calore da fornire al medium senza diminuire apprezzabilmente la garanzia di poter condurre un processo perfettamente axenico.
Un approccio estremamente utile al fine del miglioramento di un processo fermentativo è lo studio delle vie metaboliche che conducono dai substrati al prodotto finale che si vuole produrre; ciò al fine di inpostare la fase di "medium improvement", in cui cioè si valutano i substrati o gli elementi nutrizionali in grado di favorire sostanziali miglioramenti nella resa del processo biosintetico delle sostanze utili, senza peraltro deprimere altre vie metaboliche indispensabili alla vita del microorganismo.
Normalmente l'inattivazione del microorganismo alla fine della fermentazione viene eseguita per aggiunta di acidi alla brodocultura, solitamente il preferito per queste operazioni è l'acido tricloroacetico. Si è notato che l'uso di questo acido porta su scala industriale aiseguenti svantaggi:
1) notevoli problemi per lo smaltimento ecologico dei rifiuti contenentiquesto acido,per l'elevatocontenuto incloro
2) si è osservatauna degradazione sensibile delpeso molecolare medio fra il valore misurato a fine fermentazione e quello riscontrato dopo l'isolamento delprodotto;questo fenomeno è tanto piùmarcato quantopiù lungoèiltarpo e quantopiùelevataè latemperaturadi lavorazione.
Le tecniche principali finora utilizzate per il recupero e la purificazione dell'acido ialuronico che possano avere una effettiva applicazione industriale seno;
ultrafiltrazione utilizzata sia per allontanare impurezze di basso peso molecolare siaper effettuare frazionamenti delprodotto sulla base del peso molecolare (si veda ad esempio WO 92/18543 e JP 63094988)
cromatografia su resine a scambio ionico dove normalmente l'acido ialurcnico viene fissato sulla resina per poter allontanare le inpurezzeche loacccnpagnano,quindiilprodottovieneliberatoper eluizione con tarpani in modo da effettuare uno spostamento selettivo (sivedaadesenpioJP 63289198).Inqualchecasoè stata descritta lapurificazione di acido ialurcnico dove solo unaparte dello stesso a peso molecolare ≤ 2.000.000 D è trattenuto dalla resina (sivedaadesempioWO89/06243)
precipitazione dell ' acido ialurcnico come sale di ammonio quaternario, suo isolamento per filtrazione e successiva ridissoluzione del sale in una soluzione che per aggiunta di ioni Na+ riforma lo ialurcnato di sodio (si veda ad esenpio JP 2947101 e JP 63270701).
Quando la purificazione finale di acido ialuronico è condotta mediante cromatografia a scambio ionico, si presentano i seguenti inconvenienti:
1 l'uso di reattivi per il distacco, che poi devono essere separati dall'acido ialuronico per ulteriore purificazione, come ad esenpio una precipitazione con solventi,
2 durante il distacco dell'acido ialuronico si ha una notevole variazione della viscosità della soluzione eluita che porta ad una diminuzione del flusso ed un aumento non trascurabile della pressione in colonna,
3 l'eluizione dell'acido ialuronico a livelli di interesse quantitativo porta ad un abbassamento della sua concentrazione, richiedendo poi quantità notevoli di solvente per la precipitazione. Riassumendo lo stato dell'arte, pertanto, gli attuali problemi che si presentano all'esperto del settore nella preparazione di acido ialurcnico per via microbiologica, in particolare utilizzando microorganismi del genere Streptococcus zooepidetnicus e Streptococcus equi, sono: la contaminazione da β-emolisine e da ialuronidasi; l'ottenimento di acido ialuronico ad elevato peso molecolare ed esente da sottoprodotti derivanti dalla sua degradazione; la ottimizzazione del mezzo di coltura in funzione della resa quantitativa di acido ialurcnico; l'ottenimento di un prodotto finale in condizioni farmaceuticamente accettabili, ovvero l'assicurazione di un prodotto sterile e apirogeno; una fase di purificazione ancora laboriosa.
Questi problemi sono stati risolti dalla presente invenzione che fornisce un procedimento per la preparazione di acido ialurcnico mediante coltura sonmersa di un microorganismo del genere Streptoooccus zooepi demicus oppure Streptoooccus equi. L'acido ialuronico ottenuto mediante il procedimento della presente invenzione risulta esente da βemolisine, stabile, di elevato peso molecolare e di elevata purezza. Sotmvario dell'invenzione
Un oggetto della presente invenzione è un procedimento per la preparazione di acido ialurcnico conprendente la coltura di un microorganismo del genere Streptoooccus zooepidemicus oppure Streptoooccus equi; inattivazione del microorganismo e isolamento di detto acido ialuronico,caratterizzato dal fatto che la coltivazione del microorganismo è condotta in presenza di ioni ferro bivalente.
E' stato inoltre isolato un ceppo di Streptoooccus zooepidemicus, ottenuto dalla richiedente dopo ripetuti cicli di mutagenesi e selezione e che è stato impiegato nel procedimento della presente invenzione, il quale è in grado di produrre con rese molto elevate acido ialurcnico che, oltre ad essere esente da β-emolisine, è caratterizzato da elevato peso molecolare.
Il ceppo mutato, qui denominato UVl, è stato depositato presso CNCM in data 21 luglio 1994 con il numero di accesso 1-1448 ed è un ulteriore oggetto della presente invenzione.
Un altro oggetto della presente invenzione è il procedimento sopra citato che conprende la coltivazione del ceppo UV1.
Descrizione dettagliata dell’invenzione
Secondo la presente invenzione, il procedimento di preparazione dell'acido ialurcnico è condotto mediante coltura di un microorganismo Streptocoocus zooepidemicus oppure Streptococcus equi reperibili da collezione.
La coltivazione è condotta secondo la convenzionale tecnica della coltura somtiersa, in un mezzo nutritivo adatto a questo tipo di microorganismo e la cui conposizione è nota all'esperto del settore.
E' stato sorprendentemente trovato che l'aggiunta di ioni ferrosi al terreno di coltura inibisce la produzione di β-emolisine. Pertanto, secondo la presente invenzione, il medium di fermentazione viene addizionato di sali inorganici di ferro, quali solfiti, solfati, cloruri, fluoruri, nitrati, clorati, fosfati, in quantità tale da avere 1-100 mg/1, preferibilmente 5-50 mg/1, di iene ferroso <Fe++) in soluzione. Tali concentraziani sono sorprendentemente in grado di reprimere i meccanismi di espressione dei sistemi di acquisizione del ferro specifici di S. zooepidemicus, segnatamente la sintesi di βemolisine. Si riesce in tal modo ad ottenere un prodotto privo di βemolisine contaminanti, a tutto vantaggio del processo di purificazione e della qualità finale dell'acido ialurcnico.
Sorprendentemente,in presenza di un eccesso di ione Fe++, il brodo a fine fermentazione, oltre che essere privo di emolisine, contiene acido ialurcnico di peso molecolare più elevato rispetto a quello ottenibile nel medesimo medium, ma carente in ferro. La presenza di un eccesso di ione ferro nel medium, unitamente all'acoortezza di monitorare costantemente la viscosità del brodo di fermentazione consente di ottimizzare sia la quantità che il peso molecolare dell'acido ialurcnico prodotto.
In una sua prima realizzazione preferita, il procedimento secondo la presente invenzione è condotto utilizzando il ceppo UV1 di Streptococcus zooepidemicus.
Detto ceppo è stato ottenuto dalla richiedente per mutagenesi di un ceppo selvaggio.
Alcune caratteristiche biochimiche del ceppo UV1 vengono qui di seguito elencate:
Il ceppo S. zooepidemicus UV1 cresce rapidamente su terreni complessi liquidi come il BrainHeart Infusion Broth (BHIB) o il Tryptic Soy Broth (TSB)e sui corrispondenti terreni agarizzati (GHIA e TSA). Su questi terreni solidi il ceppo presenta, dopo 24-36 ore di crescita alla tenperatura di 30°C, colonie circolari, traslucide e di consistenza più fortemente visoosa che non il normale ceppo non mutato: la mutazione pertanto si è rivelata nel senso di una maggiore produttività dell'acido ialurcnico.
Il ceppo qui descritto presenta buono sviluppo (in 24 ore a 30eC) su terreno solido Agar-Sangue, dove manifesta, in modo molto evidente, la caratteristica reazione β-emolitica degli Streptococchi.
In accordo a una seconda realizzazione, il procedimento oggetto della presente invenzione prevede, ai fini della ottimizzazione della produzione di biomassa, un particolare ciclo di aggiunta di carboidrati frazionata in 3 quote da eseguire rispettivamente al momento dell'inoculo, mezz'ora dopo il raggiungimento del livello minimo di ossigeno disciolto e 6 ore dopo la seconda aggiunta, tale ciclo ha la capacità di massimizzare la produzione di biomassa e, quindi di acido ialuronico.
Vantaggiosamente, il pH della brodocoltura viene controllato in continuo, mantenendolo nell'intervallo 6,5 ± 1,0 unità, preferibilmente tra 6,5 e 7,5 unità. La correzione avviene solitamente mediante soluzioni acquose concentrate di alcali, quali soda o potassa, e può essere effettuata anche durante la fase vegetativa. In alternativa si può impiegare anche calcio carbonato in polvere o altri metodi noti.
Questo accorgimento adottato non solo nel corso della fermentazione, ma anche nel corso degli stadi colturali vegetativi (seed) che precedano l'inoculo del fermentatore di produzione, consente di disporre di inoculi perfettamente vitali, in fase di crescita esponenziale, ad elevato contenuto di biomassa, con conseguente accorciamento della lag-fase nel successivo stadio fermentativo.
Una ulteriore misura procedurale che ha prodotto inaspettati risultati in termini di crescita della biomassa è poi rappresentata dall'innalzamento della contropressione nel fermentatore a valori superiori a 0,1 bar fino a 3,5 bar. Pur non volendo essere legati ad alcuna ccnsiderazione teorica, una possibile, ma non esaustiva spiegazione di questo fenomeno può essere cercata nella solubilità della CO2 nei mezzi acquosi: poiché nel processo produttivo di acido ialurcnico la crescita del microorganismo avviene in coltura sommersa, il terreno è sottoposto ad aerazione forzata e continua, il che determina l'allontanamento costante della CO2 prodotta dai batteri, quindi si suppone che la contropressione consenta di aumentare il contenuto di questo gas disciolto nel mezzo acquoso.
Si pone anche il problema della sterilizzazione del mezzo nutritivo prima dell'inoculo. Questa fase è inportante ai fini della resa, dato che molte sostanze nutritive seno termolabili.
Secondo la presente invenzione, un ciclo di sterilizzazione condotto senza superare i 120°C, per un periodo massimo di 30 minuti, porta a risultati assolutamente inattesi in termini di resa.
La presente invenzione ha anche affrontato il problema della ottimizzazione del mezzo di coltura.
Da questo punto di vista si è sorprendentemente rivelato utile l'innalzamento della concentrazione di UTΡ nel pool intracellulare, cosa realizzabile mediante l'aggiunta al medium di fermentazione di uracile, così come buoni risultati ha sorprendentemente prodotto l'aggiunta al medium di glutammina ed aspartato. Abbiamo effettivamente potuto constatare che, aggiungendo al medium di fermentazione di S. zooepidemicus, preferibilmente il ceppo UV1, le tre molecole sopra specificate (uracile, acido aspartico e glutanmina) si ottengano rese di produzione di acido ialurcnico del 20-25% superiori a quelle ottenibili in loro assenza. Le concentrazioni dei tre substrati utili per il conseguimento di tale risultato sono conprese tra 0,01 e 10 g/1, preferibilmente tra 0,5 e 3 g/1.
E' noto che l'inattivazione del microorganismo viene effettuata aggiungendo un acido al mezzo di coltura.
Come citato in precedenza, l'aggiunta convenzionale di acido tricloroacetico comporta problemi di trattamento degli scarichi e di integrità del prodotto finale.
Nel tentativo di superare questi problemi si seno utilizzati diversi acidi per l'operazione di inattivazione del microorganismo quali l'acido solforico, l'acido fosforico, l'acido ipofosforoso, l'acido lattico e l'acido tartarico; fra questi l'acido ipofosforoso aggiunto fino al raggiungimento di un pH inferiore a 4,8, è risultato il più interessante sotto il profilo del mantenimento del valore del peso molecolare medio.
Sorprendentemente si è verificato che, dopo la sterilizzazione del brodo di fermentazione, nel tentativo di allontanare le cellule del microorganismo dalla soluzione contenente l'acido ialurcnico per filtrazione tangenziale su membrana microfiltrante, il prodotto desiderato non permeava dalla stessa, ma la soluzione di ialuronato di sodio si concentrava con le cellule. Le operazioni di microfiltrazione sono state eseguite con membrane di tipo polimerico, ceramico, e di metallo sinterizzato con porosità compresa fra 0,05-5 μm.
Questa inprevista capacità delle membrane microfiltranti di trattenere l'acido ialurcnico ed i suoi sali costituisce un grosso vantaggio in termini economici di processo perché permette di ottenere soluzioni di acido ialuronico estremamente puro, con relativi costi di esercizio più ridotti e realizzabili con un impianto abbastanza modesto.
In questo modo, dopo isolamento si ottiene un prodotto ccn titolo maggiore del 95% sul secco con un contenuto di proteine residue ≤ 0,3%.
In un'altra serie di sperimentazioni, si è trovato che l'acido ialurcnico viene purificato, da proteine ed altre sostanze che lo accompagnano, per passaggio combinato su un primo letto di resina a scambio ionico in forma cationica H<+ >e successivamente su uno di resina in forma aniartica. Il fenomeno imevativo, non prevedibile da questa sperimentazione, è che l'acido ialurcnico di qualsiasi peso molecolare non viene fissato sulla resina, ma passa inalterato da entrambe, mentre rimangono fissate le impurezze; quali le proteine che vengono prevalentemente trattenute sulla resina in forma H+. L'effetto è così spiccato che il trattamento può essere effettuato anche non in colonna, ma in un reattore agitato "a batch”.
Secondo una ulteriore realizzazione, l'ottenimento del prodotto solido può avvenire direttamente dalle soluzioni di brodocultura senza alcun isolamento dello stesso fino all'essiccamento, ottenuto mediante i processi di liofilizzazione, atomizzazione, esposizione al calore sotto ridotta pressione.
Dalle soluzioni ottenute sia per cromatografia sia per microfiltrazionesi può recuperare l'acido ialurcnico come sale sodico, direttamente, mediante liofilizzazione o sottoponendo la soluzione all'azione di uno "spray dryer"; lo ialuronato sodico ottenuto in queste condizioni è sufficientemente puro per essere commercializzato. Qualora si volesse disporre di ialurcnato sodico ad elevata purezza (> 98%) si concentra la soluzione per microfiltrazione sino ad ottenere una soluzione fra 1 e 2%,dalla quale lo ialurcnato sodico è precipitato con solventi quali etanolo, isopropanolo e acetone, coadiuvando la formazione del precipitato con l'aggiunta di sali sodici, quali cloruro, solfato, fosfato, e preferibilmente acetato o altri anioni di acidi organici.
Tra la preparazione delle soluzioni di acido ialurcnico e la loro elaborazione per il recupero del prodotto purificato, si è riscontrata una notevole diminuzione del peso molecolare medio (da 1.500.000 D a circa 600.000 D) associata ad un aumento della torbidità delle soluzioni; l'aggiunta di solventi alcoolici o chetonici o di sostanze contenenti la funzione fenolica o di sostanze detergenti ioniche e non ioniche,è in grado di prevenire questo fenomeno mantenendo le soluzioni di acido ialurcnico limpide ed esenti nel tenpo da contaminazioni batteriche.
L'elevato grado di purezza dell'acido ialurcnico ottenuto con il procedimento descritto, ne fa un candidato ideale per l' impiego in prodotti di tipo farmaceutico e/o cosmetico di qualità superiore. La metodica rivendicata permette di ottenere un prodotto totalmente privo, come accertato, di problemi di tollerabilità ed il suo inpiego, quindi pur essendo validissimo a livello generale, risulta particolarmente vantaggioso per il trattamento di zone ipersensibili, come le mucose vaginali,nasali, oculari eco..
I seguenti esenpi illustrano ulteriormente l'invenzione. ESEMPIO 1
il pH viene portato a 7,00 mediante aggiunta di NaCH e quindi viene sterilizzato a 121°C per 20'. L'inoculo avviene in ragione del 2,5% di una coltura di Streptococcus zooepidemicus derivato da collezione. La fermentazione dura all'incirca 24 ore a 37°C ccn il pH mantenuto a 7.00 mediante aggiunte automatiche in continuo di NaOH. Il destrosio viene aggiunto per un 33% al momento dell'inoculo e per il resto viene somministrato in continuo. La resa del processo determinato per analisi HPLC è di 0,8 g/1 ccn un peso molecolare medio stimato intorno ai 500.000 D.
ESEMPIO 2
Operando come descritto nell' esempio precedente, viene condotta una fermentazione con l'unica differenza che l'inoculo avviene mediante Streptococcus zooepidemicus imitato e selezionato denominato UV1. La resa del processo determinata come sopra è di 1,5 g/1 con peso molecolare medio di 800.000 D.
ESEMPIO 3
La fermentazione viene condotta come descritto nell'esenpio precedente ma la quantità di ferro solfato viene triplicata mediante due aggiunte a 8 e 16 ore. La resa del processo è di 1,4 g/1,ma con un peso molecolare medio di 1,5-2,5 Milioni di D. Il brodo finale si presenta altresì privo di streptolisine.
ESEMPIO 4
Si opera come nell'esenpio precedente,ma l'inoculo viene mantenuto a pH 7,00 mediante aggiunte in continuo di NaOH. Ciò permette di raddoppiare la biomassa dell'inoculo. L'intera fermentazione si presenta accelerata e la resa, dopo 20 ore di fermentazione, a parità di peso molecolare medio,è di 1,8 g/1.
ESEMPIO 5
Operando carne nell'esenpio precedente, si conduce però una fermentazione dove viene mantenuta una sovrappressione di 0,6 Bar. La resa, a parità di peso molecolare aumenta di circa il 10%.
ESEMPIO 6
Si conduce la fermentazione operando come descritto nell'esenpio precedente, ma il tormento termico del brodo di coltura viene ridotto a 10' a 110°C al fine di preservarne la fertilità.La resa è di 2,8 g/1,a parità di peso molecolare.
ESEMPIO 7
Viene sperimentata l'influenza di alcuni precursori metabolici sulla fementazione: suddividendo lo stesso inoculo in 4 fermentatori condotti come nell'esempio precedente, dove però al terreno iniziale vengono aggiunti rispettivamente 2 g/1 di uracile, 2 g/1 acido aspartico, 2 g/1 glutamnina o contemporaneamente i 3 precursori alla stessa concentrazione di 2 g/1. I risultati ottenuti, sempre a parità di peso molecolare medio,seno i seguenti:
Piccoli miglioramenti (2-3%) si ottengono aggiungendo tutti e tre i precursori.
ESEMPIO 8
Si opera cane nell'esenpio precedente (7a) dove il glucosio viene aggiunto in ragione di un terzo al momento de11'inoculo, un terzo dopo mezz'ora dal raggiungimento della condizione di anaerobiosi della coltura ed un terzo dopo 5-6 ore dalla seconda.La resa di fermentazione è di 3,5 g/1 con un peso molecolare medio > di 2 Milioni di D.
ESEMPIO 9
Il batterio della brodocultura ottenuta nelle condizioni dell ’esempio 8 viene inattivato abbassando il pH fino a portarlo a 3,5 mediante aggiunta di acido ipofosforoso. La scomparsa dell'attività dello Streptococco viene valutata per pia str amento dopo aver riportato il pH alla neutralità.
A questo scopo sono stati provati diversi acidi organici ed inorganici. La tabella che segue dà indicazioni riguardo alla efficienza della inattivazione e alla influenze sulla lisi del polimero attraverso una misura di viscosità.
ESEMPIO 10
a) Da una quota di brodo di fermentazione acidificata a pH 3,5 con acido ipofosforoso contenente 5 g di acido ialurcnico titolato, addizionata di "filter aid", si allontanano gli insolubili per filtrazione lavando il filtro con acqua. Al filtrato si aggiunge acetone fino a indurre la precipitazione del prodotto grezzo che, dopo allontanamento delle acque madri, viene ridisciolto in acqua fino ad avere soluzione completa in presenza del 5% di acetone. Si passa la soluzione così ottenuta su colonna caricata con resina caticnica forte IMAC C16P forma H<+>. La soluzione, così trattata viene fatta passare attraverso una seconda colonna caricata con resina anicnica forte IRA 900 forma OH. Alla soluzione si aggiungono 20 g di sodio acetato, si porta a 40°C quindi si aggiunge etanolo fino ad ottenere la precipitazione dell'acido ialurcnico come Scile sodico. Si filtra lavando con etanolo, si secca sotto ridotta pressione e si ottengono 4 g di prodotto con il seguente profilo di qualità:
- Titolo sul secco circa 98%
- Contenuto di proteine residue circa 0,1% (saggio emolisina: negativo) - Peso molecolare medio superiore a 1.500,000 D
- Trasmittanza di una soluzione allo 0,2% è 99.8%.
b) Trattando una soluzione contenente 5 g di acido ialurcnico grezzo di peso molecolare medio < 200.000 D nelle stesse condizioni dell 'Esempio 10 a) si ottengono 4,3 g di acido ialurcnico con il seguente profilo di . qualità:
- Titolo sul secco circa 98%
- Contenuto in proteine residue 0,05%
- Peso molecolare medio 180.000 D
- Trasmittanza di una soluzione allo 0,2% 95%.
ESEMPIO 11
Si ripete la prova dell'esenpio 10 a) emettendo di aggiungere il 5% di acetone alla soluzione del prodotto prima del trattamento su resine: si ottengono 4 g di acido ialurcnico con il seguente profilo di qualità: - Titolo sul secco circa 98%
- Contenuto di proteine residue 0,1%
- Peso molecolare medio 650.000 D
- Trasmittanza di una soluzione allo 0,2% 95%.
ESEMPIO 12
Dopo aver precipitato il prodotto grezzo secondo le condizioni descritto nell'esenpio 10 lo si ridiscioglie in acqua contenente il 10% di acetone. La soluzione così ottenuta viene sottoposta a filtrazione tangenziale su membrane da microfiltrazione, avendo cura di mantenere nel "loop" di filtrazione una velocità lineare alta e comunque regolata in modo da dare il maggior flusso di permeazione. Si ha la fuoriuscita attraverso la membrana di un permeato che contiene proteine e sali minerali ed è esente da acido ialuronico. La miscela da purificare è continuamente alimentata con acqua ad una velocità tale da ripristinare il volume iniziale, finché il permeato risulta esente da residui. La soluzione viene quindi concentrata sino a circa l'l% prima di procedere all'isolamento del prodotto come nell'esempio 2. Le specifiche di qualità sono le seguenti:
- Titolo sul secco >96%
- Contenuto di proteine circa 0,1%
- Peso molecolare medio > 1.500.000 D
- Trasmi ttanza della soluzione allo 0,2% >99,5%
ESEMPIO 13
Si ripete la prova nelle condizioni dell ’esempio 12 omettendo l'aggiunta di solvente nella soluzione prima della filtrazione. Si ottiene un prodotto con le seguenti specifiche di qualità:
- Titolo sul secco >96%
- Contenuto di proteine circa 0,1
- Peso molecolare medio circa 600.000 D
- Trasmittanza della soluzione allo 0,2%, 91%
ESEMPIO 14
Viene ripetuta la preva nelle condizioni dell 'esempio 10 con la differenza che si sottopone la soluzione, trattata con le due resine, a liofilizzazione su piastra, congelando a —40°C per 4 ore e utilizzando un ciclo di Liofilizzazione molto lento sino ad una temperatura di riscaldamento massima di 30°C. In queste condizioni si ottengono 4,5 g di prodotto che presenta il seguente profilo di qualità:
- Titolo >94%
- Contenuto di proteine < 0.3%
- Peso molecolare medio circa 1.500.000 D
- Trasmi ttanza della soluzione allo 0,2% 99,8%
ESEMPIO 15
Come l'esempio 14 in cui si effettua la liofilizzazione in flaconi invece che in bulk. Si utilizzano flaconi di vetro neutro tipo I su cui vengono posizionati tappi da stoppering. Alla fine dell'operazione i flaconi vengono chiusi in atmosfera di gas inerte. La resa e la qualità dell'acido ialuronico sono perfettamente uguali a quelle del prodotto ottenuto secondo le condizioni dell'esempio 14.
ESEMPIO 16
La soluzione di acido ialurcnico ottenuta secondo le condizioni dell' esempio 12 viene sottoposta a liofilizzazione secondo le condizioni dell'esempio 14. Si ottengono 4,5 g di acido ialurcnico con le seguenti specifiche di qualità:
- Titolo >93%
- Contenuto di proteine < 0,3%
- Peso molecolare circa 1.500.000 D
- Trasmittanza di una soluzione 0,2% >99,8
ESEMPIO 17
La soluzione di acido iaiuranico ottenuta secondo le condizioni dell’eserrpio 12 viene sottoposta all'azione di uno "spray dryier". Si ottiene un prodotto di qualità uguale a quello dell'esempio 16 con la stessa resa.
ESEMPIO 18
Si effettua una prova nelle condizioni dell'esempio 10 con l'eccezione che, dopo la purificazione su resine, si carica la soluzione nell'apparecchio di microfiltrazione dove la si concentra ripristinando il volume iniziale fino a quando il residuo a secco del permeato si annulla. Si continua l'operazione fino ad arrivare ad una concentrazione del 2% quindi si sottopone la soluzione a liofilizzazione nelle condizioni degli eserpi 14 e 15. Si ottengono alla fine del trattamento 4 g di acido ialurcnico con le seguenti specifiche di qualità:
- Titolo sul secco > 98%
- Contenuto di proteine circa 0,1%
- Trasmittanza > 99,8%
- Peso molecolare circa 1.500.000 D.
ESEMPIO 15
1 g di lecitina di soia, 0,5 g di colesterolo, 3,5 g di isopropilmiristato e 0,02 g di tocoferolo acetato seno disciolti nella minima quantità di etanolo: Questa soluzione è dispersa sotto agitazione in circa 60 mi di una soluzione acquosa contenente 0,1 g di EDTA bisodico. Alla dispersione liposomiale così ottenuta si aggiunge 0,15 g di metilparaben sodico, 0,1 g di sodio ialurcnato ad elevata purezza, 2 g di estratti giocolici vegetali, 7 g di glicole propilenico ed una quantità sufficiente di carbowax per raggiungere la viscosità desiderata. Il gel ottenuto ripartito in contenitori monodose muniti di cannula, risulta idoneo, grazie alla elevata tollerabilità, al trattamento di mucose vaginali con condizioni patologiche o dismetaboliche come quelle affette da secchezza.
ESEMPIO 20
0,1 g di sodio ialurcnato vengono sciolti, sotto agitazione, in circa 90 mi di una soluzione acquosa contenente 0,15 g di metilparaben sodico, 0,015 g di prcpilparaben sodico e 15 g di Poloxamer F127<(>. Alla soluzione così ottenuta si aggiungerlo 5 g di estratti glicolici vegetali, 1 g di derivato siliconico ed 1 g di HPMC. La soluzione viene confezionata in appositi erogatori che, senza ricorrere, all’uso di propellenti, sono in grado di generare una schiuma soffice e persistente che, grazie alla elevata tollerabilità, può essere impiegata sulla cute, anche lesa, o convogliata sulla cavità vaginale per mezzo di una cannula.
ESEMPIO 21
0,2 g di sodio ialurcnato ad elevata purezza sano sciolti, sotto agitazione,in una soluzione acquosa contenente 0,9 g di sodio cloruro e q.b. di tampone fosfato. La soluzione viene portata ad un volume finale di 100 mi e confezionata sterilmente in contenitori monodose adatti alla instillazione.

Claims (21)

  1. RIVENDICAZION 1. Procedimento per la preparazione di acido iaiuronico comprendente la coltivazione in coltura sommersa di un microorganismo del genere Streptoooocus zooepidemicus oppure Streptoooccus equi, la inattivazione di detto microorganismo e l'isolamento di detto acido ialuronico, caratterizzato dal fatto che la coltura viene effettuata in presenza di ioni ferro bivalente.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la concentrazione di detti ioni ferro bivalente è compresa nell'intervallo da 1 a 100 mg/1.
  3. 3. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-2,caratterizzato dal fatto che detto ione ferro bivalente può essere fornito da un suo sale scelto nel gruppo costituito da: solfito, solfato, cloruro, fluoruro, nitrato, clorato, fosfato.
  4. 4. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-3,caratterizzato dal fatto che la coltura viene effettuata utilizzando un ceppo di Streptoooccus zooepidemicus depositato presso CNCM in data 21 luglio 1994, con il numero di accesso 1-1448.
  5. 5. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-4,caratterizzato dal fatto che le aggiunte delle fonti di carbonio avvengono in momenti diversi del ciclo di fermentazione e precisamente: a) una quota compresa tra il 20% e il 40% del totale al momento dell'inoculo; b) una quota compresa tra il 20 ed il 40% del totale entro 1 ora dal raggiungimento del livello minimo dell'ossigeno disciolto c) la rimanente quota entro un periodo di 5-6 ore dalla seconda aggiunta.
  6. 6. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-5 caratterizzato dal fatto che il pH della brodocultura viene mantenuto all'interno di un intervallo di pH di 6,5 _+ 1,0 pH mediante aggiunte di base alcalina e che queste aggiunte seno effettuate anche durante le fasi di crescita vegetativa.
  7. 7. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-6 caratterizzato dal fatto che durante tutte le fasi di crescita del microorganismo viene mantenuta all'interno del fermentatore una sovrappressione compresa tra 0,1 e 3,5 bar
  8. 8. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-7 caratterizzato dal fatto che la sterilizzazicne delle materie prime complesse dei terreni di crescita viene condotta ad una temperatura inferiore a 120°C per un periodo di tenpo non superiore a 30 minuti.
  9. 9. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-8 caratterizzato dal fatto che al terreno di fermentazione possono essere aggiunte singolarmente o in combinazione binaria o ternaria le seguenti sostanze: a) uracile in concentrazione compresa tra 0,01 e 10 g/1; b) acido aspartico in concentrazione ccnpresa tra 0,01 e 10 g/1; c) glutamnina in concentrazione conpresa tra 0,01 e 10 g/1.
  10. 10. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-9 caratterizzato dal fatto che il microorganismo viene inattivato alla fine del ciclo fermentativo mediante aggiunta di acido ipofosforoso fino al raggiungimento di un pH inferiore a 4,8.
  11. 11. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-10 caratterizzato dal fatto che l'allontanamento delle sostanze nutritive e complesse contenute nel terreno di fermentazione, nonché dei residui solubili di inattivazione dei microrganismi, viene effettuato con uno o più stadi di processo di microfiltrazione effettuati con una pressione ortogonale o con un flusso tangenziale su membrana o fibre o cartucce di materiale ceramico, polimerico o di metallo sinterizzato.
  12. 12. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-11 caratterizzato dal fatto che il processo di microfritrazione può essere utilizzato anche come mezzo per concentrare le soluzioni di acido ialuronico o dei suoi sali.
  13. 13. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-12 caratterizzato dal fatto che la porosità delle strutture micro-filtranti è compresa tra 0,05 e 5 micrometri,preferibilmente tra 0,05 e 0,8 micrometri.
  14. 14. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-13 caratterizzato dal fatto che la soluzione di acido ialurcnico e dei suoi sali viene forzata attraverso un letto di resina a scambio ionico.
  15. 15. Procedimento secondo la rivendicazione 14 caratterizzato dal fatto che lo scambio ionico avviene attraverso la sequenza resina cationica forte seguita da anionica.
  16. 16. Procedimento secondo la rivendicazione 15 caratterizzato dal fatto che il trattamento con le resine può essere effettuato in colonna oppure in sospensione.
  17. 17. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-16 caratterizzato dal fatto che il processo di estrazione o parte di esso può essere condotto in presenza di sostanze antisettiche direttamente aggiunte alle soluzioni acquose da trattare.
  18. 18. Procedimento secondo la rivendicazione 17 caratterizzato dal fatto che le sostanze ad azione antisettica seno scelte nel gruppo comprendente detergenti anicnici, cationi o non ionici, alcoli, aldeidi, chetali, fenoli e derivati fenolici.
  19. 19. Procedimento secondo le rivendicazioni 1-18 caratterizzato dal fatto che l'ottenimento del prodotto solido può avvenire direttamente dalle soluzioni di brodocultura senza alcun isolamento dello stesso fino all'essiccamento, ottenuto mediante i processi di liofilizzazione, atomizzazione,esposizione al calore sotto ridotta pressione.
  20. 20. Acido ialuronico ad elevata purezza esente da β-emolisine ottenibile mediante il procedimento delle rivendicazioni 1-19.
  21. 21. Streptococcus zooepidemicus depositato presso CNCM in data 21 luglio 1994,con il numero di accesso 1-1448.
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