ITMI20012444A1 - Dispositivo semplificato per regolare la portata di liquido medicale indirizzato verso un paziente - Google Patents
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Description
Forma oggetto del presente trovato un dispositivo per regolare la portata di flusso di un liquido, come una soluzione fisiologica, un medicamento, una soluzione salina o altro, in una linea di infusione medicale, secondo il preambolo della rivendicazione principale.
Come è noto, in una linea di infusione medicale, come ad esempio una linea di fleboclisi, si prevede un dispositivo per regolare la portata di flusso di un liquido che viene erogato da un serbatoio, ad esempio una sacca, e che viene somministrato, ad esempio per via endovenosa, ad un paziente. Tale dispositivo è posto tra due condotti, un primo condotto che esce dal serbatoio e l'altro che porta al paziente.
Sono noti diversi dispositivi del tipo citato. Una nota tipologia di questi ultimi comprende un corpo presentante tre parti o porzioni tra loro connesse, ma libere di ruotare relativamente l'una rispetto all'altra attorno ad un comune asse di liquido), ed una seconda porzione è collegata secondo condotto che giunge al paziente; una terza porzione è disposta tra le prime due e porta dei mezzi atti a variare la portata di flusso del liquido che deve giungere al paziente. Tali mezzi "variatori di portata" comprendono due incavi, un primo incavo posto entro una superficie della prima porzione rivolta verso la terza porzione ed un secondo incavo posto sulla superficie della seconda porzione rivolta verso la terza porzione. Tra le diverse porzioni è presente un corrispondente organo di tenuta. Il primo incavo è anulare ed ha profondità costante, il secondo incavo è ad anello spezzato ed è a profondità variabile; essi sono collegati da un foro posto nella terza parte e che collega sempre tali primo e secondo incavo. In funzione della posizione di tale foro rispetto agli incavi suddetti e rispetto alle zone in cui essi sono collegati ai corrispondenti condotti, si ha che il liquido proveniente dal serbatoio esegue un percorso più o meno lungo tra le due zone di connessione dei condotti attraverso gli incavi sopra citati; ciò comporta perdite di carico diverse nel flusso del liquido a causa di una variazione della lunghezza del percorso eseguito entro il dispositivo di regolazione di portata con conseguente modifica della quantità di liquido inviata al paziente. Ciò anche a causa della profondità variabile del secondo incavo.
I dispositivi noti del tipo sopra citato comprendono pertanto un corpo con cinque elementi (le tre porzioni ed i due organi di tenuta tra essi) che risulta costoso da produrre e da assemblare, che comporta costi di magazzino non trascurabili e che ha dimensioni elevate.
E' noto anche un dispositivo del tipo citato che comprende un corpo in cui i mezzi variatori di portata comprendono un corpo del tipo sopra descritto, ma in cui gli incavi sono collegati da un canale previsto entro una parete cilindrica laterale. Tale dispositivo non offre una adeguata e precisa regolazione della portata del liquido diretto al paziente e comunque offre una regolazione più difficile di quest'ultima rispetto a quella ottenibile con l'altra nota tipologia di dispositivi sopra descritta.
Scopo del presente trovato è quello di offrire un dispositivo per regolare la portata del liquido medicale indirizzato verso un paziente che sia di realizzazione più semplice dei dispositivi analoghi e già noti, che sia di affidabile e sempli impiego e che permetta una più precisa regolazione della portata rispetto a quella ottenibile con i dispositivi noti.
Un altro scopo è quello di offrire un dispositivo con un ridotto numero di parti che sia maggiormente economico rispetto agli analoghi dispositivi noti e che semplifichi e limiti le operazioni di produzione, montaggio ed i costi di magazzino .
Questi ed altri scopi che risulteranno evidenti all'esperto del ramo vengono raggiunti da un dispositivo secondo le unite rivendicazioni.
Per una miglior comprensione del presente trovato si allega, a titolo puramente esemplificativo, ma non limitativo, il seguente disegno, in cui:
la figura 1 mostra una vista frontale di un dispositivo secondo il trovato;
la figura 2 mostra una sezione secondo la traccia 2-2 di figura 1;
la figura 3 mostra una sezione frontale in esploso del dispositivo di figura 1;
la figura 4 mostra una sezione dall'alto in esploso del dispositivo di figura 1;
la figura 5 mostra una sezione dal basso in esploso del dispositivo di figura 1;
la figura 6 mostra una vista dal basso di una prima parte del dispositivo di figura 1;
la figura 7 mostra una vista dal basso di una seconda parte del dispositivo di figura 1;
la figura 8 mostra una sezione secondo la traccia 8-8 di figura 7; e
la figura 9 mostra una vista ingrandita della parte indicata con Q in figura 8.
Con riferimento alle citate figure, un dispositivo secondo il trovato è indicato genericamente con 1. Esso comprende un corpo 2 presentante una prima parte o porzione 3 atta ad essere connessa ad un primo condotto (non mostrato) di una linea di infusione medicale collegato ad un contenitore o serbatoio di liquido medicale, ed una seconda parte o porzione 4 atta ad essere collegata ad un secondo condotto della linea suddetta (anch'esso non mostrato) atto a portare il liquido summenzionato ad un paziente.
Tra la prima parte 3 e la seconda parte 4 è posto un elemento di tenuta o guarnizione 5. Tali parti sono vincolate tra loro, ma sono torsionalmente libere l'una dall'altra in modo da poter ruotare attorno ad un comune asse K o asse longitudinale del corpo 2 (vedasi ad esempio figura 5) ..Al fine di avere il suddetto accoppiamento, la prima parte 3 comprende una struttura 10 presentante una conformazione sostanzialmente a bicchiere ed avente una porzione piana 11 da cui si aggetta un elemento di vincolo 12 rivolto verso la parte 4, cavo in 12A, e dal cui bordo si eleva una parete 13 definente una cavità 14. L'elemento di vincolo 12 presenta una testa 15 in corrispondenza della quale è presente un incavo 16 definente un sottosquadro 17 in corrispondenza di tale testa. La cavità 12A di tale elemento 12 si apre nella porzione 11.
L'elemento di vincolo 12 è atto ad essere inserito entro un controelemento di vincolo 20 della seconda parte 4. Tale controelemento 20 si aggetta da una porzione piana 21 della parte 4 dal cui bordo si eleva una parete 22 definente, con la superficie, una cavità o vano 23 contenente il controelemento 20.
Quest'ultimo è cavo internamente in 26. La cavità 26, in particolare, è delimitata da una pluralità di pareti 27,28,29 e 30 aventi un primo tratto 31 cilindrico (vedasi figura 8) , atto a fungere da centratore per l'accoppiamento dell'elemento di vincolo 12 col controelemento 20. Le pareti 27,28,29 e 30 sono, in sezione, ad arco di cerchio e sono disposte lungo una circonferenza attorno ad un comune centro 32 posto sull'asse K. Tali pareti, tra loro separate, sono elasticamente mobili l'una rispetto all'altra così da consentire il passaggio nella cavità 26 dell'elemento 12 all'atto del suo vincolo col controelemento 20. Ogni parete 27,28,29 e 30 presenta una estremità 33 ripiegata entro la cavità 26 ed atta a cooperare con l'incavo 16 dell'elemento 12 e con la sua testa 15, così da trattenerlo in accoppiamento (amovibile) con il controelemento 20. Divaricando le pareti 27,28,29 e 30 è possibile separare, anche se con difficoltà, l'elemento 12 dal controelemento 20 (e quindi le parti 3 e 4).
La parte 3 presenta, aggettantisi da una faccia HA della porzione piana 11 ed entro la cavità 14, una pluralità di nervature di irrigidimento 38 ed un elemento di connessione 40 atto a collegarsi con il primo condotto della linea medicale. Alette 41 in corrispondenza della base 42 di tale elemento di connessione 40 fungono da finecorsa per l'inserimento di quest'ultimo entro il primo condotto sopra citato. L'elemento di connessione 40 è cavo in 43; tale cavità è connessa con un foro passante 44 della porzione piana 11 aprentesi in 44A su una faccia libera 45 di tale porzione (contrapposta a quella HA) da cui si aggetta l'elemento di vincolo 12. Su tale faccia 45 sono presenti una pluralità di risalti 46 conformati ad arco di cerchio e posti lungo una circonferenza con centro nell'asse longitudinale K del corpo 2 (e della parte 3). Tali risalti 46, sono tra loro distanziati da aperture 47 entro le quali trovano alloggio alette 48 della guarnizione 5 così da accoppiare torsionalmente quest'ultima alla parte 3 del corpo 2. Tali risalti 46 hanno, almeno in parte, conformazioni diverse tra loro (ovvero una minor o maggior estensione) in modo tale che l'inserimento delle alette 48 tra le aperture 47 possa avvenire solo secondo una precisa modalità. Ciò in quanto anche la distanza tra le alette 48 è diversa da aletta ad aletta in modo corrispondente alle distanze reciproche tra le aperture 47 adiacenti .
La guarnizione 5 è piana ed anulare e presenta un foro passante centrale 50 atto ad accogliere l'elemento 12. Le alette 48 sporgono a raggiera dal bordo esterno 51 della guarnizione.
La guarnizione 5 ha una prima superficie 5A rivolta verso la prima parte o porzione 3 del corpo 2 del dispositivo 1, ed una seconda superficie 5B (contrapposta alla prima) rivolta verso la seconda parte o porzione 4 di detto corpo 2. Tale guarnizione comprende un foro passante 52 atto a disporsi in asse col foro 44 della parte 3 e, entro la superficie 5B, un foro cieco 53. Quest'ultimo è atto a collegare due incavi 54 e 55 presenti entro una faccia libera 56, piana, della porzione piana 21 della parte 4 del corpo 2 su cui appoggia la guarnizione 5. Il primo incavo 54 ha forma anulare e comunica con un'apertura 57A di un foro 57 realizzato entro la porzione 21 e comunicante con una cavità 58 di un elemento di connessione 59 della parte 4 al secondo condotto della linea di infusione medicale più sopra citata. Tale elemento si aggetta dalla porzione 21 entro la cavità 23 della parte 4 ed alla sua base sono presenti alette 60 atte a fungere da finecorsa per 1'accoppiamento con il secondo condotto sopra citato. Dalla porzione 21, entro la cavità 23, si aggettano anche nervature di irrigidimento 62.
Tornando agli incavi 54 e 55, il primo incavo 54 come detto ha conformazione anulare e presenta una profondità costante. Esso si apre in una scanalatura 63, svasata lateralmente, sulla faccia 56 della porzione 21. Il secondo incavo 55, invece, ha una conformazione ad anello aperto e profondità variabile da una sua estremità 55A all'altra 55B. Esso si apre in una scanalatura 65, con bordi svasati, sulla faccia 56.
In corrispondenza della estremità 55A è presente un foro cieco 66 che pone in comunicazione tale incavo 55 con un terzo incavo SI, conformato come il secondo 55. In tale forma di realizzazione della parte 4, il foro passante 50 della guarnizione 5 si apre in corrispondenza dell'incavo 67, il più interno sulla faccia 56 della porzione 21. In assenza di tale incavo 67, ovvero nella situazione in cui gli incavi sono in numero pari, si avrebbe un collegamento dell'elemento 40 direttamente all'incavo 55 sopra citato. In tal caso, la conformazione della parte 3 e 4 sarebbe diversa da quella mostrata nelle figure e la parte 4 presenterebbe sia l'elemento di connessione 59 che quello 40. Inoltre la guarnizione 5 sarebbe sprovvista del foro passante 52 mentre presenterebbe il solo foro cieco 53 atto a mettere in comunicazione gli incavi 54 e 55.
Sull'esterno delle pareti 13 e 22 delle parti 3 e 4 sono presenti risalti 70 aventi funzione di elementi di presa antiscivolo per facilitare la rotazione relativa tra le parti 3 e 4 al fine di modificare in modo voluto e predefinito, la portata del liquido che transita attraverso il corpo 2 del dispositivo 1. La definizione della portata è indicata da una pluralità di tacche 71 e da un riferimento 72 previsti, rispettivamente, sulla parte 4 e su quella 3 (o viceversa). La diversa lunghezza delle tacche indica le diverse portate ottenìbili attaverso il corpo 2 del dispositivo 1.
La variazione della portata suddetta viene ottenuta spostando relativamente, attorno all'asse K, la parte 3 rispetto a quella 4. Si supponga di essere nella condizione rappresentata in figura 2 in cui il foro 44, quello 52 ed il foro 66 sono coassiali. In tal caso, il foro cieco 53 pone in diretta comunicazione tale foro 66 con l'incavo anulare 54 a sezione e profondità costante ed in particolare con l'apertura 57A del foro 57 aprentesi in tale incavo 54. Quindi, il liquido passante dal primo condotto della linea medicale entro la cavità 43 dell'elemento di connessione 40 della prima parte 3 passa, senza variare la propria portata, nella cavità 58 dell'elemento di connessione 59 della seconda parte 4 e da qui entro il secondo condotto della linea medicale.
Volendo variare tale portata, si ruota la parte 3 relativamente alla 4 attorno all'asse K. In tal caso, il foro 52 della guarnizione 5 si sposta dal foro cieco 66 ed assume una qualsiasi posizione tra le estremità dell'incavo 67. Il liquido quindi che perviene dal foro 52 passa nell'incavo ad anello aperto 67 e da esso perviene nell'incavo ad anello aperto 55 attraverso il foro cieco 66. Tale liquido passa nell'incavo 55, riempiendolo sino alla posizione di tale incavo a cui si affaccia il foro cieco 53 della guarnizione 5. Attraverso tale foro, il liquido passa nell'incavo a sezione costante 54 e da qui, raggiunto il foro 57, può passare nell 'elemento di connessione 59 e nel secondo condotto della linea medicale. Tanto più la parte 3 viene ruotata così da allontanare il foro passante 52 della guarnizione 5 dal foro cieco 66, tanto più si ha una parzializzazione della portata del liquido diretto verso il secondo condotto della linea medicale. Al fine di avere una sicura regolazione di tale portata, è previsto un finecorsa della rotazione relativa tra le parti 3 e 4 in corrispondenza della porzione coassiale tra il foro 52 ed il foro cieco 66. Tale finecorsa è definito da un dentello 80 sporgente da un risalto 46 della parte 3 cooperante con dentelli 81 e 82 sporgenti da un bordo 83 elevantesi dalla faccia 56 della porzione piana 21 della parte 4. Il dentello 81 quando coopera con quello 80 definisce la posizione di parzializzazione sostanzialmente nulla della portata, la posizione di massima parzializzazione (ottenuta per perdita di carico del flusso dì liquido mediante prolungamento del tragitto percorso entro il corpo 2 del dispositivo 1) essendo ottenuta quando il dentello 80 è in appoggio su quello 82.
Grazie alla posizione complanare degli incavi (concentrici) 54,55 e 67 (ottenuti tutti entro la faccia piana 56 della porzione 21 della parte 4) si ha la possibilità di regolare in modo molto preciso la quantità di liquido medicale inviato al paziente. L'ottenimento degli incavi suddetti (o almeno di due di essi, l'incavo a sezione costante ed anulare 54 ed uno a sezione variabile 55 o 67) è semplice, come semplice e sicura è la regolazione della portata. Inoltre, 1'ottenimento del corpo 2 in un numero di componenti ridotto rispetto agli analoghi elementi dei noti dispositivi di regolazione della portata in una linea medicale, ha un costo inferiore sia di produzione che di magazzino di quello dei dispositivi noti.
E' stata descritta una forma preferita del trovato. Tuttavia, alla luce della descrizione che precede e nell'ambito delle rivendicazioni che seguono, possono essere ottenuti altri dispositivi analoghi a quello delle figure. Ad esempio, si può prevedere che la guarnizione 5 sia in effetti una porzione della parte 3, in pezzo con essa, ad esempio ottenuta con le note metodologie di costampaggio oppure di sovrastampaggio ; oppure si può prevedere che gli incavi ad anello spezzato possano essere da un numero pari a due ad un numero n qualsiasi, così da consentire di variare in modo sempre più differenziato la portata del liquido medicale passante per il dispositivo. In tal caso la guarnizione 5 presenta una pluralità di fori ciechi 53, mentre la parte 4, presentante gli incavi, comprende una pluralità di fori ciechi 66. Questi ultimi si alternano ai fori 53 per porre in comunicazione a due a due gli incavi sulla parte 4. Anche tali varianti sono da ritenersi ricadere documento nell' ambito del presente
Claims (18)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per regolare la portata di un liquido in una linea di infusione medicale, detto dispositivo (1) comprendendo un corpo (2) presentante elementi di connessione (40,59) ad un primo e ad un secondo condotto, il primo condotto essendo collegato ad un contenitore di detto liquido ed il secondo essendo diretto ad un paziente a cui il liquido deve essere somministrato, il corpo (2) presentando una pluralità di parti (3,4) connesse tra loro ma torsionalmente libere, il movimento relativo di tali partì attorno ad un comune asse di rotazione (K) consentendo a mezzi variatori di portata (54.55.67), associati a tale corpo (2), di modificare la portata del liquido inviato al paziente, caratterizzato dal fatto che i mezzi variatori di portata sono una pluralità dì incavi (54.55.67) previsti in una unica parte (4) del corpo (2) suddetto, un primo incavo (54) essendo anulare e di profondità costante ed almeno un secondo incavo (55,67) essendo ad anello spezzato ed a profondità variabile, detti incavi (54,55,67) essendo concentrici, essendo previsti mezzi di comunicazione (52,53) posti superiormente a tali pluralità di incavi ed associati ad una diversa parte (3) di detto corpo (2) atti a collegare almeno detto primo incavo (54) al secondo, uno tra detti primo (54) e secondo incavo (55) essendo connesso al primo condotto e l'altro tra detti primo e secondo incavo (54,57) essendo connesso al secondo condotto della linea medicale.
- 2. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi variatori di portata (54,55,67) sono previsti nella parte (4) del corpo (2) collegata al secondo condotto della linea medicale.
- 3. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i mezzi di comunicazione sono un foro passante (52) previsto entro una porzione (5) del corpo (2) ed un foro cieco (53) realizzato entro una superficie di tale porzione (5) che si affaccia ai mezzi variatori di portata (54,55,67).
- 4. Dispositivo di cui alla rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la porzione del corpo (2) provvista dei mezzi di comunicazione (52,53) è un elemento di tenuta o guarnizione (5) interposto tra le parti (3,4) di tale corpo (2) direttamente collegate alla linea di infusione medicale.
- Dispositivo di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l'elemento di tenuta (5) è torsionalmente solidale alla parte (3) di corpo (2) sprovvista di variatore di portata (54,55,67) .
- 6. Dispositivo di cui alla rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l'elemento di tenuta (5) è una porzione della parte (3) del corpo (2) sprovvista dei mezzi variatori di portata (54.55.67) .
- 7. Dispositivo di cui alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che la parte (3) sprovvista dei mezzi variatori di portata (54.55.67) comprende una porzione piana (11) dal cui bordo si eleva una parete (13) definente una cavità (14) entro la quale è presente un elemento di connessione (40) cavo (in 43) atto a collegare tale parte (3) al primo condotto della linea medicale, tale elemento di connessione (40) aggettandosi da una faccia (H A) della porzione piana, la cavità (43) di tale elemento cooperando con un foro passante (44) previsto nella porzione piana (11) aprentesi (in 44A) entro una faccia libera (45) di detta porzione (11), in corrispondenza di quest'ultima essendo previsti una pluralità di mezzi di vincolo (46) per l'elemento di tenuta (5).
- 8. Dispositivo di cui alla rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che i mezzi di vincolo dell'elemento di tenuta (5) sono una pluralità di risalti (46) posti distanziati lungo una circonferenza con centro sull'asse di rotazione (K), almeno parte di detti risalti avendo dimensioni diverse tra loro così da definire una univoca modalità di accoppiamento con l'elemento di tenuta (5).
- 9. Dispositivo di cui alla rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che l'elemento di tenuta presenta una conformazione piana, anulare, ed una pluralità di aggetti (48) sporgenti da un suo bordo esterno (51), detti aggetti (48) avendo distanza disuniforme tra loro ed essendo atti a cooperare in modo univoco con le aperture (47), poste a distanza irregolare, tra i risalti (46) presenti sulla faccia libera (45) della parte (3) di corpo (2) collegata al primo condotto della linea medicale.
- 10. Dispositivo di cui alla rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che i mezzi variatori di portata (54,55,67) sono previsti su una faccia piana libera (56) di una porzione piana (21) della parte (4) collegata al secondo condotto della linea medicale . ,
- 11. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che l'incavo ad anello e di profondità costante (54) comunica con un foro passante (57) previsto nella porzione piana (11) della parte (4) di corpo (2) connessa al secondo condotto della linea medicale, detto foro (57) comunicando con una cavità (58) prevista nell'elemento di connessione (59) a tale secondo condotto e quindi con quest'ultimo.
- 12. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, 3 e 4 caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di incavi (55,67) ad anello spezzato, concentrici, con profondità variabile, uno di detti incavi (67) essendo posto in comunicazione col foro passante (52) dell'elemento di tenuta (5), detti incavi essendo tra loro collegati da un foro cieco (66) previsto nella faccia della porzione piana (11) ove gli incavi sono previsti, uno (55) di tali incavi comunicando con l'incavo anulare (54) attraverso il foro cieco previsto nell'elemento di tenuta (5) sovrastante tale porzione piana (11).
- 13. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di finecorsa (80,81,82) per il movimento rotatorio relativo tra le parti (3,4) del corpo (2) attorno all'asse longitudinale (K) di quest'ultimo detti mezzi (80,81,82) essendo previsti sulle due parti (3,4) del corpo del dispositivo.
- 14. Dispositivo di cui alle rivendicazioni 8 e 13, caratterizzato dal fatto che i mezzi di finecorsa sono almeno un elemento (80) sporgente da uno dei risalti (46) della parte (3) di corpo collegata al primo condotto della linea medicale, detto elemento (80) essendo atto a cooperare con almeno un controelemento (81,82) previsto in corrispondenza di un bordo (83) della porzione piana (11) della parte (4) di corpo connessa al secondo condotto della linea medicale.
- 15. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi d'accoppiamento rilasciabìli (12,20) associato alle due parti (3,4) del corpo (2) atti a permettere il vincolo assiale tra tali parti.
- 16. Dispositivo di cui alla rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che i mezzi d'accoppiamento comprendono, associato ad una prima parte (3) del corpo (2), un elemento (12) aggettantisi dalla porzione piana (11) di tale parte (3 ) e presentante una testa corrispondenza della quale è prevista lateralmente, una gola anulare (16) , e, associato alla seconda parte (4) di tale corpo (2) , un elemento di aggancio (20) atto ad accogliere in una sua cavità (26) l'elemento (12) che si aggetta dalla prima parte (3), ed atto a deformarsi ed a serrarsi elasticamente su tale elemento (12) della prima parte (3) così da vincolarlo.
- 17. Dispositivo di cui alla rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto che l'elemento di aggancio comprende una pluralità di pareti arcuate (27,28,29,30), disposte lungo una circonferenza con centro sull'asse longitudinale (K) del dispositivo, distanziate tra loro definenti la cavità (26) in cui è inseribile l'elemento (12) aggettantisi dalla prima parte (3) , e con estremità (33) ripiegata entro tale cavità così da cooperare con la gola (16) di tale elemento (12).
- 18. Dispositivo di cui alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la prima e la seconda parte (3,4) del corpo (2) del dispositivo comprendono mezzi indicatori (71,72) della portata del liquido transitante attraverso tale corpo
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