ITFI20010160A1 - Macchina di vulcanizzazione per la produzione di pneumatici per veicoli stradali ed altri - Google Patents

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ITFI20010160A1
ITFI20010160A1 IT2001FI000160A ITFI20010160A ITFI20010160A1 IT FI20010160 A1 ITFI20010160 A1 IT FI20010160A1 IT 2001FI000160 A IT2001FI000160 A IT 2001FI000160A IT FI20010160 A ITFI20010160 A IT FI20010160A IT FI20010160 A1 ITFI20010160 A1 IT FI20010160A1
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IT
Italy
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tire
mold
machine
disc
elements
Prior art date
Application number
IT2001FI000160A
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English (en)
Inventor
Daniele Brogi
Tiziano Galigani
Original Assignee
Cima Impianti Spa
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    • B29WORKING OF PLASTICS; WORKING OF SUBSTANCES IN A PLASTIC STATE IN GENERAL
    • B29DPRODUCING PARTICULAR ARTICLES FROM PLASTICS OR FROM SUBSTANCES IN A PLASTIC STATE
    • B29D30/00Producing pneumatic or solid tyres or parts thereof
    • B29D30/06Pneumatic tyres or parts thereof (e.g. produced by casting, moulding, compression moulding, injection moulding, centrifugal casting)
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    • B29D30/0601Vulcanising tyres; Vulcanising presses for tyres
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Description

"Macchina di vulcanizzazione per la produzione di pneumatici per veicoli stradali ed altri"
DESCRIZIONE
L' invenzione ha per oggetto una macchina perfezionata per la vulcanizzazione della gomma cruda dei pneumatici, che ha lo scopo principale di assicurare il posizionamento del pneumatico crudo, che generalmente tende a deformarsi - provocando difetti - all'atto del piazzamento nello stampo aperto della pressa di vulcanizzazione.
Questi ed altri scopi e vantaggi risulteranno evidenti dal testo che segue.
La macchina comprende uno stampo con due piatti o guance circolari e settori perimetrali definenti il battistrada, e con mezzi a vescica per creare una pressione all'interno del pneumatico.
Secondo l'invenzione, la macchina comprende:
- due opposti elementi discoidali coassiali, dilatabili diametralmente ed indipendentemente mobili assialmente l'uno rispetto all'altro e suscettibili di penetrare assialmente all'interno del pneumatico quando posizionato in corrispondenza dello stampo;
- mezzi di comando per dilatare ciascuno di detti elementi discoidali, per impegnare un corrispondente taltore atto ad abbassare ambedue detti elementi discoidali per farli penetrare all'interno del pneumatico, ed a risollevarli; ed un secondo attuatore atto a spostare assialmente uno di detti elementi discoidali rispetto all'altro.
Vantaggiosamente i mezzi di comando per dilatare ciascuno dei detti elementi discoidali sono atti a provocare una dilatazione parziale prima dello spostamento assiale, per contattare il rispettivo tallone anulare del pneumatico, ed una successiva ulteriore dilatazione per prendere radialmente contatto con il bordo del detto tallone, tramite detti pioli elastici.
I mezzi a vescica sono sviluppati in pratica tubolari, con i due bordi anulari impegnati ad organi mobili di due attuatori assiali atti a posizionare i mezzi a vescica nello stampo in assetto di chiusura; vengono previsti mezzi di alimentazione di un fluido - in specie liquido -a pressione nei mezzi a vescica per la fase di stampaggio e di vulcanizzazione.
I detti attuatori assiali possono essere due sistemi cilindro-pistone; uno dei detti attuatori assiali può essere sviluppato come sistema a cilindro-pistone che solleva il complesso della vescica e l'altro di detti attuatori assiali può comprendere una coppia di ginocchiere simmetriche, azionate da un cinematismo a due ingranaggi, lone anulare del pneumatico ed accostarlo con esattezza al bordo del rispettivo piatto;
- mezzi per alimentare un gas di conformazione a limitata pressione all'interno del pneumatico durante l'avvicinamento dei due piatti nella chiusura dello stampo; e
mezzi per lo scarico tempestivo dei fluidi dall'interno del pneumatico e dai mezzi a ventosa.
Questi elementi discoidali in pratica presentano settori radialmente spostabili tramite i detti mezzi di comando e superfici di contatto per impegnare i talloni anulari del pneumatico.
I settori sono radialmente scorrevoli e possono essere manovrati tramite biellette sagomate, articolate ad un disco attuatore mobile angolarmente e coassiale a detti elementi discoidali.
Gli elementi discoidali possono presentare pioli elastici atti a prendere contatto con il bordo interno dei talloni anulari dei pneumatici e suscettibili di defilarsi a contatto con i piatti o guance circolari dello stampo all'atto dell'accostamento di detti elementi discoidali ai rispettivi piatti o guance circolari dello stampo.
Per comandare gli spostamenti assiali dei detti elementi discoidali possono essere previsti: un primo attuaazionati da un unico attuatore a fluido.
Il trovato verrà meglio compreso seguendo la descrizione e l'unito disegno, il quale mostra una pratica esemplif icazione non limitativa del trovato stesso. Nel disegno:
Figg. 1 a 6 mostrano complessivamente la macchina in altrettante fasi iniziali di caricamento del pneumatico fino all'assetto di cottura;
Figg. 7, 8 e 9 mostrano viste schematicamente in pianta delle fasi di Figg. 1 e 2 ; 3 e 4; 5 e 6;
Figg. 10 a 21 mostrano il complesso superiore della macchina in sezioni verticali (la Fig. 10 essendo ingrandita rispetto alle altre) , nelle fasi dì carico del pneumatico crudo, fino alla fase di parziale chiusura dello stampo, e per la vulcanizzazione;
Figg. 22 e 23, 24 e 25, 26 e 27 mostrano viste in pianta a livello delle linee XXII-XXII e XXVII-XXVII della Fig. 11, per illustrare le posizioni degli organi nelle fasi di Figg. 10 e 11; 12 a 14; 15 a 18;
Figg. 28 a 31 mostrano, analogamente alle Figg. 10 a 21, fasi successive alla cottura per lo scarico del pneumatico;
Figg. 32, 33 e 34 mostrano ingrandimenti parziali delle Figg. 22 e 24 e degli elementi discoidali dilatabili;
Figg. 35 a 44 mostrano un primo sistema di vescica elastica per attuare la compressione interna per la vulcanizzazione e lo scarico nelle varie fasi del ciclo pertinente;
Figg. 45 a 54 mostrano un secondo sistema di vescica elastica per attuare la pressione interna per la vulcanizzazione e lo scarico nelle varie fasi del ciclo pertinente.
Nel disegno, con iniziale riferimento alle Figure complessive 1 a 9, con 1 è indicato un trasportatore orizzontale che consente l'alimentazione di pneumatici P crudi alla macchina, complessivamente indicata con 3; con 5 sono indicati genericamente supporti singoli che vengono movimentati dal trasportatore 1. Ciascun supporto 5 comprende una pluralità di bracci 5A oscillanti spontaneamente o comandati, i quali sono preposti ad impegnare il bordo superiore PI del pneumatico P crudo da trasportare fino alla macchina 3 con movimenti secondo le frecce fi (Figg. 7-9) che indicano il senso di movimento del trasportatore 1; questi bracci 5A sono atti anche ad agire sul bordo inferiore P2 del pneumatico, i due bordi Pi e P2 costituendo i talloni anulari tipici dei pneumatici per veicoli stradali. La macchina 3 comprende un congegno di prelievo 9 il quale presenta un piattello 9A che sollevandosi raccoglie il supporto 5 che ha raggiunto la posizione sovrastante il congegno di prelievo 9 con il pneumatico P, e riabbassandosi appoggia detto pneumatico P su di un piatto anulare 11 che è tempestivamente posizionato sottostante al pneumatico da prelevare e che è poi suscettibile di trasferire detto pneumatico entro la macchina 3 in corrispondenza ed al di sotto del complesso superiore 3A da descrivere della macchina 3; i mezzi per la movimentazione del piatto anulare 11 non sono descritti perché di soluzione evidente. Il congegno di prelievo 9 è suscettibile di risollevare il supporto 5 privato del pneumatico P, fino ad agganciarlo di nuovo al trasportatore 1, che così allontana detto supporto 5 per consentire il successivo caricamento di un ulteriore pneumatico. Le operazioni di alimentazione sono così assicurate ciclicamente ad ogni scadenza di ciclo di cottura operato.
La macchina 3 comprende, oltre al detto complesso superiore 3A che è esaurientemente illustrato nelle Figg.
1 a 34, anche un complesso inferiore, il quale è realizzato in due differenti modi. Una soluzione del detto complesso inferiore 3B è illustrata sommariamente nelle Figg. 1 a 4 e più specificatamente nelle Figg. 35 a 44, mentre nelle successive figure 45 a 54 è illustrata una differente soluzione di detto complesso inferiore. Il complesso superiore 3A è illustrato nelle Figg. 1 a 34.
La macchina 3 comprende uno stampo costituito da due piatti o guance circolari rispettivamente superiore 13 ed inferiore 15 e da settori perimetrali 7 suscettibili di essere avvicinati ed allontanati per la chiusura e la riapertura dello stampo, mentre i due piatti o guance 13 e 15 sono suscettibili di essere avvicinati ed allontanati in direzione assiale e verticale. La conformazione dei congegni di movimentazione dello stampo sono di tipo di per sé conosciuto, a parte la funzione da essere attribuita a ciascuno di essi per le sequenze del ciclo di operazioni della macchina, che verranno descritte successivamente .
Il complesso superiore 3A della macchina 3 comprende una struttura 23 al di sotto della quale è applicato il piatto o guancia superiore 13 dello stampo; all'interno di una parete cilindrica 23A della struttura 23 è accolto un grosso bicchiere 25, dal cui fondo si estende il cilindro 27A di un attuatore 27 verticale, lo stelo 27B del cui pistone sopporta superiormente una piastra 29, la quale è suscettibile di essere spostata verticalmente dall'attuatore 27. La piastra 29 tramite steli 31 sostiene il cilindro 33A di un attuatore 33, il cui pistone 33B è solidale ad uno stelo di pistone 33C di sviluppo tubolare. L'attuatore 33, 33A, 33B, 33C è suscettibile di essere spostato verticalmente con gli spostamenti della piastra 29 operati dall'attuatore 27, 27A, 27B. Il cilindro 33A dell'attuatore 33 può scorrere attraverso il fondo del bicchiere 25 e al di sotto di detto bicchiere sopporta alla propria estremità inferiore un primo elemento discoidale 35 suscettibile di dilatazioni diametrali e che verrà in seguito descritto. Un secondo elemento discordale 37, sostanzialmente simmetrico analogo al precedente, è sopportato invece dallo stelo 33C tubolare del pistone 33B del detto attuatore 33; pertanto il secondo elemento discoidale 37 può essere spostato rispetto al primo elemento discoidale 35 ad opera dell'attuatore 33 che può spostare il proprio pistone 33B e quindi il proprio stelo 33C e così l'elemento discoidale 37 rispetto al cilindro 33A che porta il primo elemento discoidale 35 superiore. Pertanto 1'attuatore 27 è suscettibile di spostare la coppia di elementi discoidali 35, 37 simultaneamente in varie posizioni rispetto al piatto o guancia circolare 13 dello stampo, come si può vedere dal confronto fra la sequenza di Figg. 23 a 27 e 27 a 31. A sua volta l'attuatore 33 è suscettibile di spostare l'elemento discoidale 37 rispetto all'elemento discoidale 35, per quindi ottenere un avvicinamento ed un allontanamento relativo fra i due elementi discoidali 35, 37 come si può vedere ancora dal confronto fra le Figg.22 a 27 e 28 a 31 e come verrà in seguito meglio descritto nella spiegazione del funzionamento di questo complesso.
I due elementi discoidali 35, 37 sono sostanzialmente equivalenti e se ne descrive solo quello 35 con rife-rimento in particolare alle Figg.22 e 24.
La piastra 29 (mobile verticalmente per azione dell'attuatore 27) presenta un proprio attuatore 39 a cilindro-pistone, il quale è articolato in 41 alla piastra 29 e presenta all'estremità del proprio stelo di pistone (vedi in specie Figg. 23, 25 e 27) una articolazione 43 per una manovella 45, la quale è solidale ad un albero verticale 47 che è cosi manovrabile dall'attuatore 39, per compiere oscillazioni angolari limitate. L'albero 47 raggiunge alla propria estremità inferiore una trasmissione 49 (vedi anche Fig. 34) che è atta ad imporre movimenti angolari ad un piattello 51, al quale sono articolate in 53 una pluralità di biellette 55 sagomate (vedi anche Figg. 32-34); sull'elemento discoidale 35 sono formate una pluralità di guide radiali 57, lungo ciascuna delle quali scorre una slitta 59 portante alla estremità esterna un settore 61 piatto, al quale è ben congegnata in 63 la estremità di una corrispondente bielletta sago-mata 55 che è opposta all'articolazione 53 sul piattello 51. La rotazione del piattello 51 provoca una variazione di inclinazione delle biellette 55 e con ciò una escursione radiale delle corrispondenti slitte 59 e dei rispettivi settori 61, in sensi radiali centripeto e centrifugo. Ciascuno dei settori 61 presenta una coppia di pioli elastici 65 che risultano paralleli all'asse di spostamento assiale degli elementi discoidali 35, 37 e che sono sollecitati elasticamente a sporgere e possono rientrare fino a defilarsi rientrando nel proprio settore 61.
L'albero 47 presenta un tratto 47A a profilo scanalato, al quale si impegna angolarmente ma non assialmente una manovella 71 che corrisponde sostanzialmente alla ma-novella 45 e compie gli stessi movimenti angolari di questa e dell'albero 47 nonché della trasmissione 49; la manovella 71 fa parte di un parallelogramma articolato 73, il quale trasmette i movimenti angolari dell'albero 47 ad un albero 75 che è interno all'albero tubolare 33C costituente lo stelo del pistone 33B dell'attuatore 33, rispetto al quale l'albero 75 è del tutto indipendente mentre può scorrere verticalmente rispetto allo stelo tubolare 33C dell'attuatore 33. L'albero 75 in definitiva compie movimenti angolari del tutto equivalenti a quelli dell'albero 47 della trasmissione 49 e detto albero 75 trasmette tali movimenti angolari ad un piattello 77 che è associato all'elemento discoidale 37 in modo analogo al piattello 51 associato all'elemento discoidale 35. Al piattello 77 sono articolate in 79 biellette sagomate 81 analoghe a quelle 53 a loro volta articolate a settori 83 analoghi a quelli 61 e corredati di pioli elastici 85 rivolti da parte opposta dei pioli elastici 65 dei settori 61.
In sostanza i due elementi discoidali dilatabili 35, 37 sono praticamente e funzionalmente simmetrici rispetto ad un piano perpendicolare all'asse degli alberi 33C, 75 centrali del complesso superiore 3A. I due elementi discoidali 35 e 37 vengono comandati in modo simmetrico per quanto si riferisce agli spostamenti dei settori 61 ed 83 dei congegni descritti, a partire dall'attuatore 39 che comanda l'albero 47. Questo attuatore 39 è suscettibile di procurare spostamenti angolari dell'albero 47 almeno in due tempi ed in due corse successive almeno nel senso che determina gli spostamenti centrifughi dei settori 61 ed 83 per gli scopi appresso descritti e che in sostanza sono relativi al centramento dei talloni anulari PI e P2 dei pneumatici P.
Nelle Figg.22, 24 e 26 sono indicate le posizioni che assumono i settori 61 e quelli 83 nelle condizioni di minimo assetto diametrale, che risulta molto vicino all'assetto diametrale massimo, e di massimo assetto diametrale; le Figg. 32 e 33 mostrano ingrandimenti delle Figg.22 e 23, la Fig.24 corrisponde ad una posizione di allargamento dei settori poco inferiore alla massima illustrata nella Fig.26, per gli scopi appresso indicati.
Con riferimento più particolarmente alle Figg.10 a 21 sono indicate fasi sostanziali dell'operazione di carico del pneumatico crudo presentato nella macchina 3 come indicato nella Fig.l, fino alla chiusura dello stampo come è mostrato in Fig.5 e come è mostrato anche nella Fig.21 prima dell'accostamento dei settori 17 dello stampo.
A partire dall'assetto della Fig.l e quindi anche della Fig.10 si considera questa una prima fase in cui i due elementi discoidali dilatabili 35 e 37 sono ricoverati fra il fondo del bicchiere 25 ed il piatto o guancia 13 superiore dello stampo. Il pneumatico P crudo viene posizionato dal piatto anulare 11 nella posizione mostrata in Fig.ll. Nella seconda fase l'attuatore 27 abbassa il complesso dei due dischi dilatabili 35 e 37 fino all'interno del pneumatico P. Nella terza fase della Fig.12 l'attuatore 39 provvede ad una iniziale dilatazione degli elementi discoidali 35 e 37 spostando i settori 61 ed 83 in una posizione quasi completamente dilatata ma non completamente dilatata; in questa posizione i settori 61 ed 83 sono capaci di raggiungere i talloni PI e P2 del pneumatico P per posizionarsi all'interno di essi. Nella quarta fase della Fig.13 l'attuatore 27 risolleva i due elementi discoidali 35 e 37 ancora fra loro ravvicinati fino a far raggiungere ai settori 61 il tallone anulare PI del pneumatico sollevando così il pneumatico fino qua-si a raggiungere il piatto o guancia 13; il tallone Pi risulta leggermente distanziato dai pioli 65, ma appog-giato ai settori 61, in una condizione che può anche non essere perfettamente concentrica. Nella quinta fase della Fig.14 l'attuatore 33, 33A, 33B determina un allontana-mento cioè un abbassamento dell'elemento discoidale 37 dall'elemento discoidale 35 fino a far contattare i settori 83 con il tallone inferiore P2 del pneumatico P, provocando un leggero divaricamento rispetto al tallone anulare Pi; anche il tallone anulare P2 può non essere perfettamente concentrico all'elemento discoidale 37, co-me è già stato accennato per il tallone superiore PI. Nella successiva sesta fase mostrata nella Fig.15, l'attuatore 39 provoca un ulteriore azionamento dell'albero 47 nello stesso senso del precedente, fino a completare la dilatazione degli elementi discoidali 35 e 37; con ciò i pioli 65 ed i pioli 85 vanno a contatto con i talloni Pi e P2 rispettivamente, assicurando con ciò il perfetto centramento dei talloni PI e P2 e quindi del pneumatico P crudo rispetto al complesso 3A superiore della macchina 3 e quindi rispetto alla struttura della macchina ed al complesso dei componenti dello stampo 13, 15 e 17. Nella settima fase mostrata in Fig.16 l'attuatore 27 provoca un ulteriore limitato sollevamento dell'elemento discoidale 35 per portare così il tallone Pi del pneumatico in perfetta posizione contro il profilo corrispondente del piatto o guancia 13 dello stampo. Nella successiva ottava fase della Fig.17 il piatto o guaneia inferiore 15 dello stampo viene sollevato fino a prendere contatto con il tallone inferiore P2 del pneumatico P, il quale tallone P2 è stato centrato dai pioli 85 dell'elemento discoidale 37 per effetto dell'ultimo scorrimento centrifugo dei ricettori 83, analogamente a quanto ottenuto per il tallone superiore Pi. In queste condizioni il pneumatico è in contatto completo con i due piatti o guance 13 e 15 dello stampo e nelle condizioni di perfetta coassialità con essi. Nella successiva nona fase di Fig.18 i due elementi discoidali 35, 37 vengono leggermente ravvicinati parzialmente fra loro allontanandosi così dai talloni PI e P2 del pneumatico e l'attuatore 39 viene comandato per ridurre la dimensione diametrale degli elementi discoidali 35 e 37 per scorrimento centripeto dei settori 61 e 83 fino alla decima fase della Fig.19, in cui gli elementi discoidali 35 e 37 sono ritornati alla dimensione diametrale minima. Così nell'undicesima fase per elementi discoidali 35 e 37 possono essere risollevati fino a sotto il fondo del bicchiere 25. Dopo di ciò il piatto o guancia 15 dello stampo viene portato nella condizione di chiusura dello stampo come si vede in Fig.21, ed avviene successivamente il completamento della chiusura dello stampo con i settori 17 che vengono accostati secondo le frecce fl7 della Fig.21 per chiudere lo stampo e provvedere alla vulcanizzazione.
Durante le fasi delle Figg.16, 17 e 18 viene prevista una alimentazione di un gas di "conformazione" all'interno del pneumatico, in modo da stabilizzare l'assetto del pneumatico crudo contro i piatti o guance 13 e 15 dello stampo perché il pneumatico P crudo sia mantenuto nelle condizioni in cui è stato portato dagli elementi discoidali 35 e 37 nel modo descritto.
Si noti che quando avviene il piazzamento dei bordi o talloni anulari PI, P2 del pneumatico contro i rispettivi piatti o guance 13 e 15, detti talloni rimangono guidati dai pioli elastici 65 ed 85, i quali gradualmente si defilano rientrando nei rispettivi settori 61 ed 83 per il contatto che avviene con i piatti o guance 13 e 15.
La leggera pressione con gas di conformazione all'interno del pneumatico nelle condizioni delle Figg.
16, 17 e 18 viene ottenuta attraverso una alimentazione del gas di conformazione da un gruppo 101 sommariamente indicato in disegno ed in particolare in talune delle Figure, mentre con 109, 110 111 sono indicati genericamente mezzi di scarico dei fluidi dall'interno del pneumatico per la conformazione e per la compressione all'interno del pneumatico, che è ottenuto da un mezzo a ventosa dilatabile elasticamente che viene previsto per stabilire la elevata pressione di vulcanizzazione all'interno del pneumatico, nello stampo in cui il pneumatico deve essere vulcanizzato, come sarà successivamente descritto in due differenti modi di realizzazione. Questa alimentazione attraverso il gruppo 101 e questo scarico attraverso il gruppo 110 avverranno tempestivamente al momento in cui si assicura il contatto dei talloni PI e P2 contro i due piatti o guance 13 e 15 e per assicurare tale contatto finché non arriva gradualmente a riempirsi l'interno del pneumatico con il mezzo a vescica elastica che deve raggiungere le alte pressioni per assicurare la compressione all'interno del pneumatico da vulcanizzare; la dilatazione della vescica elastica deve essere assicurata provvedendo tempestivamente alla eliminazione del gas di conformazione .
L'intervento degli elementi discoidali dilatabili, della leggera pressione di gas di "conformazione" e della successiva dilatazione della vescica elastica, assicura che il pneumatico P crudo (e quindi scarsamente consistente) venga esattamente centrato nello stampo in cui deve essere vulcanizzato.
Nelle Figg.28 a 31 è mostrata una serie di fasi per lo scarico del pneumatico dopo la sua vulcanizzazione e per l'allontanamento del pneumatico per la ripetizione quindi di un successivo ciclo di lavoro. Nella Fig.28 è mostrato l'inizio dell'apertura dello stampo con allontanamento dei settori 17 in senso opposto alle frecce centripete fl7 della Fig.21; quindi viene previsto l'abbassamento del piatto o guancia 15 dello stampo e l'abbassamento della coppia di elementi discoidali 35 e 37 per posizionarli come mostrato in Fig.29 in corrispondenza della zona centrale del pneumatico ancora sostenuto dal piatto o guancia 15; in questa condizione avviene di nuovo una dilatazione degli elementi discoidali 35, 37 fino alla condizione mostrata in Fig.30 cioè fino a che i pioli 65 dell'elemento discoidale 35 raggiungono una distanza radiale appena leggermente inferiore alla dimensione diametrale del tallone PI, come si vede in Fig.30. Con l'ulteriore abbassamento del piatto o guancia 15 il pneumatico viene a risultare appoggiato ai settori 61 dell'elemento discoidale 35 come si vede in Fig.31, e così il pneumatico può essere adagiato e prelevato da un trasportatore genericamente indicato con l'ingombro 120 di Fig.31; questo complesso di allontanamento può essere costituito da una rulliera di scarico oppure da un piatto che possono essere inseriti al di sotto del pneumatico per riceverlo e quindi trasferirlo secondo la freccia fl20 per le successive manipolazioni, l'elemento discoidale 35 venendo riabbassato limitatamente, ridotto di dimensioni diametrali e risollevato verso l'elemento a bicchiere 25.
Nelle Figg.35 a 44 è mostrato un esempio di un gruppo inferiore 3B della macchina 3 che è predisposto per inserire all'interno del pneumatico accolto nello stampo una vescica tubolare elastica che - alimentata a fluido ad alta pressione - consenta la compressione della gomma cruda contro lo stampo e quindi la vulcanizzazione del pneumatico, in un modo di per sé sostanzialmente conosciuto .
Con 151A, 151B, 151C è indicato un attuatore che è preposto allo spostamento di un nucleo 153 inferiore al quale è impegnata la vescica tubolare elastica 155. Con 157 è indicato un nucleo superiore che impegna il bordo superiore della vescica tubolare elastica 155; questo nucleo 157 è azionato da un attuatore 159A, 159B e 151C che è un organo comune con l'attuatore 151A, 151B e 151C. Con 161 è indicato un condotto che è atto ad alimentare fluido ad alta pressione nel volume delimitato dalla vescica tubolare elastica 155 e dai nuclei 153 e 157. Durante le fasi delle Figg.35, 36, 37 si ha un sollevamento della vescica 155 fino all'interno del pneumatico ed un iniziale rigonfiamento della vescica, in corrispondenza del quale si deve effettuare uno scarico del gas di conforma-zione che era stato alimentato come sopra descritto all'interno del pneumatico prima della chiusura e durante la chiusura dello stampo e che deve essere appunto espulso quando l'interno del pneumatico deve essere occupato dalla vescica dilatata come è indicato nella Fig.38; l'espulsione del gas di conformazione dovrà avvenire attraverso lo scarico 110 superiore, e l'analogo scarico
109 inferiore. Raggiunto l'assetto della Fig.38, viene chiuso lo stampo come mostrato nelle Figg.39, 40, e completato la compressione all'interno della vescica 155, ed avviene la vulcanizzazione del pneumatico.
Dopo la vulcanizzazione nelle condizioni mostrate in Fig.40 si determina di nuovo l'apertura dello stampo come mostrato in Figg.41 e 42, previo scarico tramite 111, del fluido a pressione dalla vescica 155, fino a raggiungere di nuovo l'assetto della Fig.44 passando dall'assetto intermedio della Fig.43.
Le Figg.45 a 54 mostrano un differente sistema a vescica elastica per attuare la compressione interna per la vulcanizzazione e lo scarico dal questo complesso.
Questa soluzione prevede in primo luogo un differente sistema di chiusura dello stampo, che è costituito da due piatti o guguguguguguance 213, 215 da settori 217 che hanno un profilo esterno inclinato praticamente a sezioni troncoconiche, per cooperare con un mantello troncoconico 219 che provvede alla chiusura dello stampo con l'abbassamento dei componenti 213, 215, 217 rispetto al mantello 219. Questa disposizione di stampo è di per sé conosciuta. Una ulteriore variante del sistema a vescica è rappresentata dai cinematismi per i movimenti della vescica, i quali sono realizzati per ridurre gli ingombri in direzione verticale rispetto al sistema precedentemente illustrato.
Da una base 230 si sviluppano colonne di guida 232 associate a corrispondenti attuatori a fluido a doppio effetto, indicati genericamente con 234, per provocare il sollevamento e l'abbassamento di un equipaggio 236 al quale appartiene il complesso della vescica tubolare elastica. Sulla parte inferiore dell'equipaggio 236 si estende una colonna 238 che porta il nucleo superiore 240 impegnante il bordo superiore della vescica 242.
Il bordo inferiore della vescica 242 è impegnato da un nucleo inferiore 244, il quale può scorrere lungo la colonna 238 indipendentemente dal nucleo superiore 240. Il nucleo inferiore 244 è comandato a scorrere lungo la colonna 238 da due simmetriche ginocchiere 246, 248 aventi articolazione intermedia 250, articolazione superiore 252 al nucleo 244 ed articolazione inferiore 254 che è comandata alla rotazione mediante una coppia di ruote dentate 256 fra loro ingrananti ed una delle quali è motrice per azione di un attuatore 258 articolato in 260 all'equipaggio 236. Con questa disposizione è possibile il movimento del nucleo 244 lungo la colonna 238. L'ingombro verticale di questo complesso risulta molto limitato .
A partire dall'assetto iniziale della Fig.45, che mostra la prima fase del ciclo di questo sistema, si ottiene il sollevamento dell'equipaggio 236 per mezzo degli attuatori 234 lungo le colonne 232, per raggiungere l'assetto della Fig.46, in cui il nucleo superiore 240 viene a trovarsi sostanzialmente in corrispondenza del pneumatico P piazzato fra i componenti divaricati dello stampo. Subito dopo l'attuatore 258 provoca il movimento di sollevamento del nucleo 244 per mezzo della doppia ginocchiera 246, 248, 250 fino a raggiungere l'assetto della Fig.47, in cui la vescica, in parte già cominciata ad alimentare con il fluido a compressione, viene a dilatarsi all'interno del pneumatico P. A questo punto (vedi Fig.48) la guancia 213 si abbassa accostandosi alla guancia 215 e strozzando limitatamente la vescica 242 parzialmente dilatata. Nella Fig.49 si nota che un diaframma 270 a parete tubolare viene abbassato per consentire una più regolare dilatazione della vescica 242 all'interno del pneumatico fino a che viene raggiunto l'assetto della Fig.50, in cui la vescica 242 ha raggiunto la parete interna del pneumatico. Nella Fig.51 è mostrato l'assetto dello stampo chiuso, la chiusura avvenendo per l'abbassamento dell'equipaggio 236 ad opera degli attuatori 234 e per effetto della inclinazione interna del mantello 219, che provoca l'accostamento dei settori 217 fino alla chiusura dello stampo. In queste condizioni della Fig.52 avviene la vulcanizzazione, seguita dalla apertura dello stampo come è mostrato dalla sequenza delle figure successive alla Fig.51 fino alla Fig.54, in cui - ad opera anche delle ginocchiere - viene richiamata la vescica nella condizione già illustrata nella Fig.45 e risulta aperto lo stampo per consentire l'impegno del pneumatico cotto per il suo sollevamento ed il suo trasferimento per le ulteriori lavorazioni.
Quest'ultima soluzione consente di ridurre l'ingombro in verticale della macchina, che invece è più accentuato quando si utilizza la disposizione delle Figg.35 a 44.
E' inteso che il disegno non mostra che una semplificazione data solo quale dimostrazione pratica del trovato, potendo esso trovato variare nelle forme e disposizioni senza peraltro uscire dall'ambito del concetto che informa il trovato stesso. L'eventuale presenza di numeri di riferimento nelle rivendicazioni accluse ha lo scopo di facilitare la lettura delle rivendicazioni con riferimento alla descrizione ed al disegno, e non limita l'ambito della protezione rappresentata dalle rivendicazioni.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una macchina per la vulcanizzazione della gomma cruda nella produzione di pneumatici per veicoli stradali ed altri, comprendente uno stampo con due piatti o guance (13, 15) circolari e settori perimetrali (17) definenti il battistrada, e con mezzi a vescica (155, 242) per creare una pressione all'interno del pneumatico, caratterizzato dal fatto: - di comprendere due opposti elementi discoidali (35, 37) coassiali dilatabili diametralmente ed indipendentemente mobili l'uno rispetto all'altro assialmente, suscettibili di penetrare assialmente all'interno del pneumatico (P) quando posizionato in corrispondenza dello stampo; - di comprendere mezzi di comando (39, 47, 48, 71) per dilatare ciascuno di detti elementi discoidali (35, 37), per impegnare un corrispondente tallone anulare (Pi, P2) del pneumatico ed accostarlo con esattezza al bordo del rispettivo piatto (13, 15); - di comprendere mezzi (101) per alimentare un gas di conformazione a limitata pressione all'interno del pneumatico durante l'avvicinamento dei due piatti (13, 15) nella chiusura dello stampo; e - di comprendere mezzi (109, 110, 111) per lo scarico tempestivo dei fluidi dall'interno del pneumatico e dai mezzi a ventosa.
  2. 2. Macchina come da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti elementi discoidali (35, 37) presentano settori (61, 83) radialmente spostabili tramite detti mezzi di comando (39, 47, 48, 71) e superfici di contatto per impegnare i talloni anulari del pneumatico.
  3. 3. Macchina come da rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti settori (61, 83) sono radialmente scorrevoli e manovrati tramite biellette sagomate (55, 81) articolate ad un disco attuatore (49, 77) mobile angolarmente e coassiale a detti elementi discoidali.
  4. 4. Macchina come almeno da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti elementi discoidali (35, 37) presentano pioli elastici (65, 85) atti a prendere contatto con il bordo interno dei talloni anulari (Pi, P2) dei pneumatici e suscettibili di defilarsi a contatto con i piatti o guance circolari (13, 15) dello stampo all'atto dell'accostamento di detti elementi discoidali (35, 37) ai rispettivi piatti o guance circolari dello stampo.
  5. 5. Macchina come almeno da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto di comprendere, per comandare gli spostamenti assiali di detti elementi discoidali (35, 37): un primo attuatore (27) atto ad abbassare ambedue detti elementi discoidali (35, 37) per farli penetrare all'interno del pneumatico, ed a risollevarli; ed un secondo attuatore (33) atto a spostare assialmente uno di detti elementi discoidali rispetto all'altro.
  6. 6. Macchina come almeno da rivendicazione 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando (39, 47, 48, 71) per dilatare ciascuno dei detti elementi discoidali (35, 37), sono atti a provocare una dilatazione parziale prima dello spostamento assiale per contattare il rispettivo tallone anulare (81, 87) del pneumatico, ed una successiva ulteriore dilatazione per prendere radialmente contatto con il bordo del detto tallone (Pi, P2), tramite detti pioli elastici (65, 85).
  7. 7. Macchina come almeno da rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi a vescica (155; 242) sono sviluppati tubolari, con i due bordi anulari impegnati ad organi mobili (153, 157; 244, 240) di due attuatori assiali atti a posizionare i mezzi a vescica nello stampo in assetto di chiusura; essendo previsti mezzi di alimentazione di un fluido - in specie liquido - a pressione nei mezzi a vescica per la fase di stampaggio e di vulcanizzazione .
  8. 8. Macchina come da rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che i detti attuatori assiali sono due sistemi cilindro-pistone (151A, 151B, 151C; 159B, 159A).
  9. 9. Macchina come da rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che uno dei detti attuatori assiali è sviluppato come sistema a cilindro-pistone (132, 134) che solleva il complesso della vescica e l'altro di detti attuatori assiali comprende una coppia di ginocchiere (245, 248) simmetriche, azionate da un cinematismo a due ingranaggi (256) azionati da un unico attuatore a fluido (158).
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