ITBO20120549A1 - Apparato a campane contrapposte, per il confezionamento in atmosfera modificata di prodotti posti in vassoi - Google Patents

Description

“Apparato a campane contrapposte, per il confezionamento in atmosfera modificata di prodotti posti in vassoiâ€

TESTO DELLA DESCRIZIONE

Il trovato fa riferimento a quei sistemi od apparati che provvedono a saldare a tenuta un film di chiusura su almeno un vassoio contenente un prodotto da confezionare. L’apparato secondo il trovato à ̈ del tipo a campane contrapposte, classificabile nella IPC B65B31/04, in grado di realizzare delle confezioni di tipo MAP (Modified Atmosphere Packages), nelle quali il prodotto viene racchiuso in una confezione a tenuta e con all’interno una atmosfera modificata, utile alla migliore conservazione del prodotto, senza sostanziale differenza o con lieve differenza di pressione tra interno ed esterno. Per modificare l’atmosfera interna della confezione, in una fase nella quale il prodotto posto nel vassoio à ̈ sormontato dal film barriera per la successiva chiusura, tenuto opportunamente distante dal bordo perimetrale del vassoio stesso, si provvede in un primo tempo a togliere aria dall’interno del vassoio e poi a sostituirla con una atmosfera modificata, ad esempio a base d’azoto, anidride carbonica e/od altri gas. Come stato della tecnica più prossimo al ritrovato, si cita la domanda di brevetto italiana n. BO2011A-000403 del 7-6-2011, a nome della stessa richiedente, che fa riferimento ad un apparato che comprende una campana superiore, aperta verso il basso, che usualmente contiene i mezzi di saldatura ed anche i mezzi di taglio del film barriera di chiusura dei vassoi e che comprende una campana inferiore, contrapposta alla precedente, aperta verso que sta, con una camera e con una sede per alloggiare almeno un vassoio che da parte di appositi mezzi può essere inserito e disinserito in e da tale sede, che comprende dei mezzi per il posizionamento ciclico di un tratto disteso di film tra dette due campane aperte ed al di sopra dei vassoi posti nella campana inferiore, che comprende altresì dei mezzi per avvicinare reciprocamente le dette campane, per chiudere tra queste il bordo del vassoio e al di sopra di questo il detto film e che comprende dei mezzi per effettuare in giusta fase l’estrazione dell’aria dal vassoio e l’immissione in questo dei gas tecnici di conservazione del prodotto posto nel vassoio, prima della successiva fase di saldatura del film sul bordo dello stesso vassoio e del taglio perimetrale della porzione di film saldata al medesimo vassoio. Questo apparato comprende dei mezzi per far si che nella fase di chiusura reciproca delle campane, queste formino nel loro interno una camera principale definita superiormente dal film di copertura del vassoio, inferiormente dallo stesso vassoio col prodotto e lateralmente da una qualsiasi struttura di interfaccia che circoscrive e collega il perimetro del detto film al perimetro del bordo superiore del vassoio e sulla quale struttura sono previsti dei fori od asole adeguatamente distribuiti e collocati all’esterno del perimetro del vassoio e comunicanti con la detta camera principale. Nello stesso apparato secondo lo stato dell’arte prima citato, quando le due campane sono chiuse, all’interno di queste si formano due volumi tra loro non direttamente comunicanti, un primo volume formato dalla detta camera principale, col vassoio e col film di copertura, ed un secondo volume formato dalle camere interne ed intercomunicanti delle dette due campane. Una parte dei fori della detta struttura di interfaccia, à ̈ aperta sostanzialmente in corrispondenza di una porzione o lato del vassoio ed à ̈ collegata ad un primo collettore o circuito posto nella campana inferiore, mentre un’altra parte dei detti fori à ̈ aperta in corrispondenza di almeno una porzione o lato opposto dello stesso vassoio ed à ̈ collegata ad un secondo collettore o circuito posto anch’esso nella campana inferiore, mentre le camere interne sono collegate tra loro e ad almeno un terzo circuito. Dei mezzi sono previsti per far si che attraverso il detto primo e secondo collettore o circuito, collegati alla detta camera principale ed attraverso detto terzo circuito collegato alle camere interne delle due campane, sia possibile realizzare confezioni di tipo MAP, senza dover preventivamente formare nei vassoi dei vuoti molto spinti e limitando il consumo dei gas tecnici. Un apparato di questo tipo presenta una certa complessità costruttiva, richiede di essere riprogrammato al variare del formato dei vassoi ed inoltre necessita di una complessa calibratura per compensare i due volumi in gioco nelle fasi di immissione dei gas tecnici e di compensazione, allo scopo di ottenere confezioni sempre con l’aspetto desiderato.

Il trovato propone una semplificazione costruttiva degli apparati di cui trattasi, realizzando gli stessi sempre nell’ottica della formazione di due volumi tra loro non direttamente comunicanti, quando le due campane vengono chiuse e nella presenza di tre circuiti, come detto nell’anteriorità prima considerata, ma con una nuova soluzione che automatizzi la fase di compensazione e che prevede l’uso di mezzi a valvola attraverso i quali sia possibile, in determinate situazioni, compensare automaticamente le differenze di pressioni tra i detti due volumi. Per poter risolvere questo problema tecnico, à ̈ stato necessario risolvere anche il seguente problema derivato: Assicurare una separazione a tenuta certa ed affidabile tra la camera principale col prodotto e la camera interna della campana inferiore, in quanto le soluzioni attuali che prevedono di demandare tale separazione o al bordo del vassoio e/o a guarnizioni che operano sulla faccia inferiore del bordo dello stesso vassoio, si sono dimostrate scarsamente affidabili a causa della non sempre perfetta planarità di detto bordo e per la spinta spesso insufficiente ed utile allo scopo, esercitata dal peso del prodotto posto nel vassoio. Il trovato intende risolvere il detto problema principale del trovato con la seguente idea di soluzione. I fori di uscita dell’aria di lavaggio ed attraverso i quali viene effettuato inizialmente il vuoto nella camera principale del vassoio, vengono sollevati ad un livello tale da risultare inizialmente coperti dal film disteso sopra al vassoio e questi stessi fori comunicano con la camera interna della campana inferiore. Con questa soluzione e con altri piccoli accorgimenti circuitali più avanti detti, si riesce ad usare il film come valvola a membrana per aprire o chiudere i detti fori sottostanti per realizzare col migliore risultato ed in modo completamente automatico le fasi di depressurizzazione, di lavaggio e di pressurizzazione coi gas tecnici della camera principale col volume interno del vassoio. Il detto problema secondario, viene risolto prevedendo in ogni sede di alloggiamento di un vassoio, una guarnizione flessibile a labbro, che sporge nella luce interna di ogni detta sede, per cooperare a tenuta con la superficie laterale esterna ed usualmente inclinata del vassoio.

Maggiori caratteristiche del trovato, ed i vantaggi che ne derivano, appariranno meglio evidenti dalla seguente descrizione di una forma preferita di realizzazione dello stesso, illustrata a puro titolo d’esempio, non limitativo, nelle figure delle tre tavole allegate di disegni, in cui:

− La fig. 1 à ̈ una vista in sezione trasversale delle due campane contrapposte, nella prima fase di chiusura sul film e sui vassoi carichi di prodotto, da condizionare e da chiudere e con una rappresentazione schematica del circuito di condizionamento degli stessi vassoi e che controlla il funzionamento dello stesso apparato;

− La fig. 2 à ̈ una vista dall’alto della campana inferiore con le sedi di alloggiamento dei vassoi illustrate in parte vuote ed in parte cariche del relativo vassoio;

− La fig. 3 illustra schematicamente dei diagrammi comparati delle fasi di lavoro dei principali componenti dell’apparato;

− La fig. 4 illustra in prospettiva la parte di centro dell’apparato chiuso come dalla figura 1 e nella fase di formazione del vuoto all’interno dei vassoi;

− La fig. 5 illustra quella di sinistra delle sedi dell’apparato come dalla figura 1, nella fase di lavaggio e di iniezione nel vassoio dei gas tecnici di conservazione;

− Le figg. 6 e 7 illustrano la parte di centro dell’apparato, come dalla figura 4, rispettivamente nella fase di iniezione dei gas tecnici nel vassoio ed in quella di abbassamento dei mezzi della campana superiore che portano i saldatori e le fustelle di saldatura e taglio del film sul bordo superiore dei vassoi.

Nella figura 1, con 1 à ̈ indicata la campana superiore col proprio bordo anulare interno 101 e coi bordi esterni e contrapposti 201 che definiscono col bordo interno 101 delle camere contrapposte 102 che attraverso aperture 3 previste sullo stesso bordo interno 101, comunicano col volume interno 2 della campana 1 la quale à ̈ collegata ad appositi mezzi di guida verticale ed a mezzi di sollevamento-abbassamento schematicamente indicati dalla doppia freccia F1 e non illustrati nel dettaglio in quanto noti. All’interno della campana 1 à ̈ collocata una piastra di tipo noto 4 collegata a mezzi specifici e selettivi di sollevamento e di abbassamento 104 e che con interposti dei rispettivi mezzi di guida e di molleggio 105, sostiene inferiormente dei gruppi di termosaldatura 5 e porta delle fustelle di taglio 6 che circoscrivono esternamente ogni gruppo saldante 5 e che normalmente sono arretrate dal fronte inferiore ed utile di questi componenti 5. Le campane illustrate nella figura 1 sono tali da poter operare contemporaneamente su due file parallele di vassoi V, V’, pur restando inteso che l’ambito di protezione del trovato si estende anche a campane in grado di operare su più di due file di vassoi, oppure su una sola fila di vassoi o su un solo vassoio, il tutto in modo intuibile e facilmente realizzabile dal tecnico del ramo. Con 100 sono indicati i mezzi noti che ammortizzano la chiusura della campana superiore 1 su quella inferiore più avanti detta. Sotto alla campana 1 transita il film barriera e termosaldabile H col quale occorre chiudere a tenuta i vassoi V, V’ preformati e pieni del prodotto M, che da qualsiasi adatti mezzi vengono collocati sotto la stessa campana 1, in appoggio su estrattori di tipo noto 7 associati alla campana inferiore 8, con rispettivi mezzi di guida e di movimentazione 107. La campana inferiore 8 à ̈ dal canto suo collegata ad appositi mezzi noti di sollevamento e di abbassamento schematicamente rappresentati dalla doppia freccia F2 ed à ̈ dotata di una camera interna 9 di forma e di ampiezza tale da alloggiare gli estrattori 7 coi vassoi V, V’ quando la stessa campana viene sollevata (vedi oltre) e tale camera 9 viene chiusa superiormente da un telaio orizzontale 10, dotato di bocche o sedi 110 di forma correlata a quella dei vassoi, sui cui bordi perimetrali 210 sono destinati ad appoggiare i bordi degli stessi vassoi ed al centro dei quali operano gli estrattori 7 che nella posizione sollevata ricevono i vassoi, che poi vengono abbassati per inserire i vassoi stessi nelle sedi 110, con perfetta autocentratura di questi rispetto ai vari componenti delle campane 1 ed 8 e che poi a fine ciclo vengono risollevati per predisporre i medesimi vassoi chiusi alla fase di allontanamento e di sostituzione con nuovi vassoi da chiudere. Nello stato dell’arte nota, sui bordi 210 delle sedi 110 possono venire predisposte delle guarnizioni anulari di tenuta, in materiale elastomerico, sulle quali appoggiavano inferiormente i bordi dei vassoi, per poter anche assicurare una separazione a tenuta tra le camere interne delle campane 1 ed 8 allorché in posizione chiusa. Poiché questa separazione era difficilmente ottenibile, per le ragioni dette inizialmente, il trovato propone di risolvere questo problema tecnico fissando sul bordo 210 delle sedi 110, ad esempio per mezzo di una piccola cornice 11 e di viti di fissaggio 12 opportunamente distribuite, una guarnizione anulare 13, piana e flessibile, ad esempio di gomma siliconica, che sporge a labbro e per un giusto tratto all’interno di ogni sede 110, che di preferenza à ̈ dotata nelle zone d’angolo di recessi 113 arcuati e collegati con giusto raccordo ai tratti consecutivi della stessa guarnizione che in questo modo à ̈ in grado di sposare intimamente ed a tenuta perfetta la parte laterale alta o medio-alta del vassoio e di assicurare le condizioni volute di separazione a tenuta delle camere interne delle due campane attraverso le sedi 110 ed i vassoi in queste inseriti. La guarnizione 13 come prima descritta, si à ̈ dimostrata molto efficace ai fini della tenuta ed à ̈ risultata tale da agevolare sia l’inserimento che il disinserimento del vassoio in e dalla stessa guarnizione 13, senza che questa venga sottoposta a deformazioni e/o ad usure indesiderate dall’attrito e dalle spinte del vassoio. Ad un livello superiore a quello dei bordi dei vassoi quando appoggiano sul bordo 210 delle sedi 110, la campana inferiore 8 presenta un piano orizzontale 14 con una guarnizione anulare e chiusa 15 con la quale coopera il bordo 101 della campana superiore 1 nella posizione chiusa e lo stesso piano 14 presenta delle estensioni contrapposte sulle quali sono aperte delle asole 16 circoscritte da tratti della detta guarnizione 15 e da guarnizioni supplementari 115, con le quali coopera a tenuta il bordo esterno 201 della campana superiore affinché, attraverso le camere 102, le aperture 3 e le asole 16, le camera interna 2 della campana superiore 1 risulti in collegamento diretto e preferenziale con un condotto 109 associato alla campana inferiore 8, che con le proprie estremità comunica con le dette asole 16 e che à ̈ dotato di aperture calibrate 103 per il collegamento con la camera 9 della stessa campana inferiore. Il condotto 109 à ̈ dotato di una bocca 17 che attraverso unità di intercettazione con mezzi a valvola 18, 118 controllate da un processore 19, può essere collegata o scollegata a o da un serbatoio 121 a sua volta collegato ad una pompa 21 di formazione del vuoto, oppure, a e da un serbatoio 122 con relativa pompa 22, per l’alimentazione controllata di aria filtrata ed a giusta pressione (vedi oltre). In derivazione al circuito attestato al condotto 17 à ̈ previsto un pressostato o vacuostato 23 che invia le proprie informazioni al processore 19. Con 20 à ̈ indicata una unità di programmazione e di eventuale interrogazione e controllo del processore 19 e dei vari componenti a questo attestati. Dalle figure 1 e 2 si rileva che la porzione di piano 14 del telaio 10 della campana inferiore, che à ̈ posta tra le due file di sedi 110, viene dotata di file di fori 24 che di preferenza presentano un diametro maggiore e sono in quantità superiore sulle dette porzioni di piano poste in corrispondenza dei nodi od incroci delle due file di sedi 110, ad esempio con disposizione su più file parallele, come indicato con 124. Eventuali ed appositi fori 224 possono essere previsti anche sulle estremità delle porzioni di piano 14 ortogonali a quelle che portano i detti fori 24, 124. Tutti i fori 24, 124 sono opportunamente svasati sull’estremità superiore ed inferiormente sono in libera comunicazione con la camera interna 9 della campana inferiore. Per il corretto funzionamento dell’apparato à ̈ previsto che la somma delle sezioni dei fori 24, 124 sia inferiore alla somma delle sezioni delle asole 16 con le aperture 3 di collegamento tra le camere interne 9 e 2 delle campane 1 ed 8 (vedi oltre) ed à ̈ previsto che la somma delle sezioni delle aperture 103 sia inferiore alla somma delle sezioni delle asole 16 con le dette aperture 3, in modo che il condotto 109 risulti in collegamento preferenziale di portata con la camera interna 2 della campana superiore 1. Per effetto di tale collegamento preferenziale, le condizioni di depressione o di pressione che vengono create nel condotto 109, rapidamente si estendono alla camera 2 della campana superiore e con ritardo si estendono anche alla camera 9 della campana inferiore. Resta inteso che la soluzione circuitale 17, 109, 103, 9, 16, 3, 2 illustrata nella figura 1 à ̈ puramente indicativa e non limitativa e che la stessa potrà essere ampiamente modificata, anche in funzione di esigenze costruttive, senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione. Sempre dalle figure 1 e 2 si rileva che ogni sede 110 di alloggiamento di un vassoio, à ̈ circoscritta da una gola anulare ed in recesso 25, che in una o più zone contrapposte o convenientemente distanti dalle file di fori 24, 124, à ̈ a sua volta dotata di fori 26 collegati a collettori 27 posti all’interno della campana 8 e che attraverso derivazioni 127 sono a loro volta collegati ad una bocca centralizzata 227 collegata ad una unità di intercettazione 28 a sua volta attestata al serbatoio 29 di alimentazione dei gas tecnici da immettere nei vassoi ed in derivazione alla stessa bocca 227 à ̈ previsto un pressostato e/o vacuostato 30 che invia anch’esso le proprie informazioni al processore 19. L’apparato funziona nel modo seguente.

In una fase intermedia ed iniziale del proprio ciclo di lavoro, l’apparato si trova nella condizione di figura 1. I vassoi V, V’ col prodotto M sono inseriti nelle sedi 110 della campana inferiore 8, col loro corpo cooperano con le guarnizioni 13 ora deflesse verso il basso e che toccano a tenuta il corpo esterno degli stessi vassoi che col loro bordo superiore appoggiano sulla cornice 11 che fissa in opera le stesse guarnizioni 13. Le campane 1 ed 8 sono chiuse una sull’altra coi bordi 101, 201 che toccano a tenuta le guarnizioni 15, 115 e con un tratto di film barriera H pinzato tra la guarnizione 15 della campana inferiore ed il bordo 101 della campana superiore. Il film H risulta opportunamente sollevato dai vassoi V, V’ in quanto posti in sedi 110 arretrate rispetto al piano superiore 14 della campana inferiore, sul quale piano 14 appoggia lo stesso film che à ̈ così posto al di sopra di tutti i fori 24, 124 e ne tocca l’estremità superiore e svasata. Vengono in questo modo realizzate tra la faccia inferiore del film H ed i vassoi V, V’, delle camere principali P con le quali sono in libera comunicazione solo i fori 26, essendo tali camere P separate dalle camere interne 2 e 9 delle campane, dal film H che sormonta e chiude tutti i fori 24, 124. In una prima fase del ciclo di lavoro, i mezzi di intercettazione 28 sono chiusi ed il processore 19 comanda l’apertura dei mezzi di intercettazione 18 ed il collegamento della bocca 17 ai mezzi di aspirazione 22, 122, con la conseguente attivazione della fase 31 (fig.3) di aspirazione dell’aria dalle camere interne 9 e 2 delle campane. Poiché il film H ha una grande parte della propria faccia inferiore coperta dai vassoi V, V’, isolati dalla camera 9 dall’azione delle guarnizioni anulari di tenuta 13 e grazie al collegamento più diretto del condotto 109 con la camera 2 della campana superiore, nella stessa camera 2 si crea rapidamente una depressione che tende a sollevare il film H, come indicato dalle frecce F3 nella figura 4 e dalla fase 32 di figura 3 e tale sollevamento determina l’apertura dei fori 24, 124 col risultato che attraverso tali fori aperti, le camere principali P dei vassoi si mettono in comunicazione con la camera 9 della campana inferiore che à ̈ anch’essa in aspirazione, e vengono rapidamente svuotate dell’aria residua. Quando i valori della depressione sulle facce opposte del film H si equivalgono, il film torna nella posizione bassa di origine, come indicato dalla fase 132 di figura 3. La fase di aspirazione 31 può essere preordinata in termini temporali (vedi oltre) e viene controllata dal processore 19, anche attraverso gli strumenti 23 e 30. Alla fine della fase 31 e dopo la chiusura del mezzo di intercettazione 18, viene comandata la fase 33 di immissione dei gas tecnici all’interno dei vassoi, con apertura del mezzo di intercettazione 28 di figura 1. I gas tecnici entrano nei vassoi attraverso i fori 26 e spingono il film H verso l’alto come indicato dalla fase 232 di figura 3 e come illustrato nella figura 5, portando lo stesso film a contatto con mezzi di arresto 34 alloggiati in un apposito recesso inferiore dei saldatori 5 ed a contatto della guarnizione elastico-cedevole 136 di un pressino molleggiato 36, posto a bordo della piastra 4, al di sopra dei fori 24, 124 e del quale si dirà più avanti. Per effetto del sollevamento a cupola del film H, nella camera principale P dei vassoi si crea un flusso vorticoso indicato schematicamente dalle frecce F4 nella figura 2, che satura gradualmente tale camera P e che effettua la cosiddetta fase di lavaggio, spingendo l’aria residua nelle varie camere P, ad uscire attraverso i fori 24, 124 non intercettati dallo stesso film H che à ̈ in posizione alta. Dopo un giusto intervallo di tempo 35 (fig.3) dall’inizio della fase di gasificazione interna delle confezioni, viene comandata l’apertura del mezzo di intercettazione 118 (fig.1) che collega la sorgente 22, 122 dell’aria compressa con le camere interne 9 e 2 delle campane, per effettuare la cosiddetta fase di compen sazione indicata con 37 nella figura 3. L’aria di compensazione ha una pressione superiore alla pressione ambiente (vedi oltre), il tutto in modo che grazie alla circolazione preferenziale assicurata dai passaggi interni e liberi 16 e 3 tra le campane, grazie alla limitata sezione complessiva dei fori 24, 124 e grazie alle guarnizioni 13 che separano le camere principali P dalla camera interna 9 della campana inferiore, la stessa aria di compensazione forma nel volume 2 e quindi sulla faccia superiore del film H, una pressione superiore a quella presente nella camera principale P, generando l’azione indicata in figura 6 dalle frecce F6, che sposta lo stesso film H verso il basso, con sostanziale chiusura istantanea da parte di questo dei fori 24, 124, impedendo all’aria di compensazione presente nella camera 9 della campana inferiore di salire attraverso gli stessi fori 24, 124, di giungere all’interno dei vassoi e di inquinarli. In stretta successione di fase, anche il volume 9 della campana inferiore si riempie d’aria di compensazione, fino a raggiungere a regime la stessa pressione del volume 2 della campana superiore. L’azione F5 (fig. 6) generata attraverso i fori 24, 124 dalla pressione dell’aria di compensazione presente nella camera inferiore 9, non à ̈ in grado di sollevare il film H in quanto generata da stessi valori di pressione ma incidente su un’area minore dello stesso film, quella che copre i fori 24, 124, mentre l’azione F6 si manifesta su tutta la faccia superiore del medesimo film H. In giusta successione di fase viene comandata la discesa della piastra 4 come dalla fase 38 di figura 3, in modo che il pressino 36 chiuda con certezza i fori 24, 124 come dalla figura 7 e che poi il film venga termosaldato al bordo dei vassoi dai saldatori 5 e che infine la porzione saldata di film venga separata dagli sfridi dall’azione delle fustelle 6. In giusta fase si chiudono i gruppi di commutazione 28, 118 di figura 1, le campane 1 e 8 vengono aperte, i vassoi chiusi vengono sollevati dagli estrattori 7, vengono allontanati e sostituiti da nuovi vassoi da chiudere, il film H avanza per disporsi con un proprio nuovo tratto sopra ai nuovi vassoi, ed il ciclo descritto si ripete.

Il procedimento di lavoro dell’apparato come descritto può essere compendiato con la successione delle seguenti fasi di lavoro, già prima considerate con riferimento ai diagrammi di figura 3 e ad esempio coi seguenti valori operativi, che vengono indicati a puro titolo di esempio, non limitativo, anche perché facilmente desumibili per via sperimentale:

− Una fase 31 di applicazione del vuoto nelle camere interne 9, 2 delle due campane chiuse 1, 8, ad esempio di -890 mbar, per un tempo di circa 3000 msec, per realizzare anche lo svuotamento d’aria dalle camere principali P dei vassoi V, V’;

− Dopo la cessazione della detta fase 31 del vuoto, viene attivata la fase 33 di immissione dei gas tecnici nella camera principale P dei vassoi, attraverso i fori dedicati 26 ed i relativi circuiti. Questa fase dura ad esempio circa 360 msec ed alimenta i detti gas dal serbatoio 29, alla pressione di circa 2,5 bar. Durante questa fase l’aria residua delle camere principali P dei vassoi, viene scaricata nella camera 9 della campana inferiore attraverso i fori dedicati 24, 124 lasciati liberi dal film H che temporaneamente si solleva;

− Dopo circa 150 msec dall’inizio della detta fase 33 di immissione dei gas tecnici, parte la fase 37 di alimentazione d’aria compressa dal serbatoio 122, alla pressione di circa 2,5 bar. Questa fase dura ad esempio circa 300 msec e durante la stessa il film H chiude i fori 24, 124 che prima collegavano la camera principale P dei vassoi alla camera interna 9 della campana inferiore 8, così da evitare ogni forma di inquinamento della detta camera P;

− In giusta successione alle dette fasi 33, 37 di alimentazione dei gas tecnici e di bilanciamento esterno con aria compressa, viene comandata la fase 38 di discesa del gruppo che porta il detto pressino 36 a chiudere i detti fori 24, 124 e che in successione porta il saldatore 5 a saldare il film H sul bordo superiore del vassoio e che infine porta la fustella 6 a tagliare ed a separare dal film la porzione di questa saldata sul vassoio stesso. Resta ancora una volta inteso che i valori prima indicati sono puramente indicativi e non limitativi e che la descrizione si à ̈ riferita ad una forma preferita di realizzazione del trovato, al quale possono essere apportate numerose varianti e modifiche costruttive, il tutto per altro senza abbandonare il principio informatore dell’invenzione, come descritto, illustrato e come a seguito rivendicato. Nelle rivendicazioni i riferimenti riportati tra parentesi sono puramente indicativi e non limitativi dell’ambito di protezione delle stesse rivendicazioni.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Apparato a campane contrapposte (1, 8), per il confezionamento in atmosfera modificata di prodotti (M) posti in vassoi (V, V’), che comprende dei mezzi per il posizionamento ciclico di un tratto disteso di film barriera (H) tra dette due campane aperte ed al di sopra dei vassoi alloggiati con mezzi di tenuta (13) nelle sedi (110) della campana inferiore, che comprende altresì dei mezzi (F1, F2) per avvicinare reciprocamente le dette campane, per chiudere tra queste il detto film (H) e per chiudere sotto questo ed a debita distanza da questo il bordo del vassoio (V, V’), apparato del tipo che quando le campane sono chiuse, prevede la formazione all’interno di queste di due volumi tra loro non direttamente comunicanti, uno dei quali à ̈ formato dalle camere interne (2, 9) delle stesse campane che comunicano liberamente tra loro attraverso circuiti ad esempio periferici (16, 3) mentre l’altro volume à ̈ formato dalle camere principali (P) dei vassoi (V, V’) col prodotto (M), in cui tali camere (P) sono con un tratto del loro perimetro collegate a fori (26) e ad un circuito dedicato (27, 127, 227) per l’immissione a comando dei gas tecnici e sono con un altro tratto del loro stesso perimetro collegate a fori di scarico per l’attuazione delle fasi di estrazione dell’aria e di lavaggio, caratterizzato dal comprendere dei mezzi a valvola interni per far si che le camere principali (P) dei vassoi possano comunicare o non comunicare con le dette camere interne (2, 9) delle campane, per compensare le differenze di pressioni tra i detti due volumi (2, 9 e P) durante le successive fasi del ciclo di vuoto e di scambio dei gas necessarie per la produzione di confezioni del tipo ad atmosfera interna modificata (MAP).
2. 2. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui i detti mezzi a valvola di compensazione sono di tipo unidirezionale e sono automatici, in quanto comandati dalle differenze di pressione esistenti a monte ed a valle degli stessi.
3. 3. Apparato secondo la rivendicazione 2), in cui i detti mezzi a valvola automatici ed unidirezionali comprendono come luci di passaggio dei detti fori di scarico (24, 124) che collegano una parte sopraelevata (14) del perimetro di ogni camera principale (P) dei vassoi, con la camera interna (9) della campana inferiore (8) e comprendono come mezzo di intercettazione, il film di confezionamento (H) che inizialmente si dispone sopra i detti fori (24, 124) e che funge da membrana sensibile alle pressioni o depressioni create nelle dette camere interne (2, 9) delle campane superiore (1) ed inferiore (8) dello stesso apparato.
4. 4. Apparato secondo la rivendicazione 1), in cui i detti mezzi di tenuta (13) prevedono che ogni sede (110) di alloggiamento di un vassoio (V, V’), sia dotata di una guarnizione a labbro, anulare, continua e flessibile, che sporge nella luce interna di ogni detta sede (110), per cooperare a tenuta con la superficie laterale esterna ed usualmente inclinata del vassoio (V, V’) ogni volta che un vassoio stesso viene calato in una sede (110).
5. 5. Apparato secondo la rivendicazione 4), in cui la detta guarnizione a labbro (13) à ̈ realizzata in gomma siliconica o con materiale equivalente e col bordo perimetrale esterno à ̈ fissata sul bordo superiore (210) delle sedi (110) di alloggiamento di un vassoio (V, V’), per mezzo di una piccola cornice rigida e piatta (11) e con viti di fissaggio (12) opportunamente distribuite, essendo detta guarnizione (13) dotata nelle zone d’angolo della propria parte sporgente, di recessi (113) arcuati e collegati con giusto raccordo ai tratti consecutivi della stessa guarnizione, in modo che la guarnizione di cui trattasi posa sposare intimamente ed a tenuta la parte laterale esterna ed alta o medioalta del vassoio (V, V’) inserito nelle dette sedi (110) della campana inferiore (8).
6. 6. Apparato secondo la rivendicazione 3), caratterizzato dal fatto che se la campana inferiore (8) à ̈ dotata di due file parallele di sedi (110) i detti fori (24) intercettati superiormente dal film (H) sono collocati almeno sul tratto di piano (14) posto tra le due file di sedi (110) e tali fori sono disposti simmetricamente a partire dai nodi od incroci delle stesse file di sedi (110) in corrispondenza dei quali sono previsti dei fori intermedi (124) di diametro maggiore e posti su più file parallele.
7. 7. Apparato secondo la rivendicazione 3), in cui i detti fori (24, 124) sono opportunamente svasati sull’estremità superiore predisposta a cooperare col film barriera (H).
8. 8. Apparato secondo la rivendicazione 3), in cui la somma delle sezioni dei detti fori (24, 124) à ̈ inferiore alla somma delle sezioni dei detti circuiti periferici (16, 3) che collegano tra loro le camere interne (2, 9 ) delle campane (1, 8) e la sezione di questi stessi circuiti periferici (16, 3) à ̈ superiore a quella di aperture (103) con le quali la camera interna (9) della campana inferiore comunica con un condotto (109) che porta la bocca (17) d’ingresso del vuoto o dell’aria compressa di compensazione e che à ̈ in collegamento diretto e preferenziale coi detti circuiti periferici (16, 3), il tutto in modo che le condizioni di depressione o di pressione che vengono create in tale condotto (109), rapidamente si estendano alla camera interna (2) della campana superiore e con ritardo si manifestino anche nella camera interna (9) della campana inferiore (8).
9. 9. Apparato secondo la rivendicazione 1), caratterizzato dal comprendere in associazione alla campana superiore (1) dei mezzi interni (34, 36) che limitano il sollevamento del film (H), soprattutto nella parte iniziale della fase (33) di immissione dei gas tecnici nelle camere principali (P) dei vassoi (V, V’).
10. 10. Apparato secondo la rivendicazione 9), in cui uno dei detti mezzi che limitano il sollevamento del film nelle fasi di lavoro dello stesso apparato, comprende un pressino (36) associato con possibilità di molleggio alla stessa piastra (4) che porta i mezzi di saldatura (5) e di taglio (6) del film, e tale pressino (36) ha forma lineare, à ̈ posto sopra e parallelamente alla porzione di piano (14) della campana inferiore, sulla quale sono allineati i detti fori (24, 124) intercettati dal film (H) e lo stesso pressino (36) à ̈ predi sposto per far si che quando viene comandata la discesa della piastra (4) coi mezzi di saldatura (5) e di taglio (6), il medesimo pressino (36) tocca per primo il film (H) con una propria guarnizione elastico e cedevole (136) e porta il film stesso a chiudere i sottostanti fori (24, 124) per evitare ogni inquinamento delle camere principali (P) dei vassoi (V, V’) mentre continuano le fasi di gasificazione (33) e di bilanciamento delle pressioni (37).