IT9003403A1 - Trafilatrice antislittante e rettilinea per filo metallico, con dispositivo di sincronismo tra cabestani consecutivi a svolgimento tangenziale. - Google Patents

Trafilatrice antislittante e rettilinea per filo metallico, con dispositivo di sincronismo tra cabestani consecutivi a svolgimento tangenziale.

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IT9003403A1
IT9003403A1 IT003403A IT340390A IT9003403A1 IT 9003403 A1 IT9003403 A1 IT 9003403A1 IT 003403 A IT003403 A IT 003403A IT 340390 A IT340390 A IT 340390A IT 9003403 A1 IT9003403 A1 IT 9003403A1
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Description

smo (50) è previsto per correggere, quando necessario, la velocità angolare (Nc) dell'albero (5) di rotazione e di sostegno della prima parte (2)5 in funzione della differenza riscontrab ile tra gli spostamenti angolari <Se) del lo stesso albero (5) e gli spostamenti angolari (Sa) dell'anello folle tubolare (33).
D E S C R IZ IO N E D E L T R O V A T O
Il presente trovato concerne una trafilatrice anti— slittante e rettilinea per filo metallico, con dispositivo di sincronismo tra cabestani consecutivi a svolgimento tangenziale.
Come è noto, in generale, in una trafilatrice multipla per filo metallico, in cui ogni passo di trafilatura riduce il diametro del filo (a sezione tonda) nella misura di una data percentuale della sua sezione, il problema fondamentale consiste nel sincroni zzare le velocità di rotazione dei cabestani , che sono sostanz ia1men te raccog 1itori—distr ibutori di filo metallico, che si interpongono tra ogni coppia di matrici o filiere, in modo da avere un flusso di materiale costante. Se quindi Vn e Sn rispettivamente indicano le velocità del filo e la sua sezione al passo n, si deve avere Sn x Vn = k.
Il prodotto della sezione per la velocità, cioè la portata ivi volume del materiale, deve infatti risultare costante in tutti i passi di trafilatura.
Dal momento quindi che la sezione dipende dal diametro della matrice o filiera, interposta tra i vari cabestani, che è variabile per usura durante il processo in modo non prevedibile e controllabile, occorre intervenire esclusivamente sulla velocità del filo, che coincide, nel caso di trafilatrici antislittanti (ossia con parecchie spire sul cabestano, in modo da inibire scorrimenti tra filo e la superficie del cabestano) con la velocità periferica dei cabestani. Le prime trafilatrici multiple, tipo Morgan e simili, utilizzano cabestani cilindrici che avvolgono il filo con più spire sovrapposte e ne permettono lo svolgimento ivi senso assiale al cabestano stesso. Esse risolvono il problema della sincronizzazione necessariamente con un funzionamento intermittente· dei cabestani, con un flusso di materiale che risulta in tal casa costante, ma solo mediamente.
Le principali limitazioni di questi sistemi sono
quindi dovute alla intermittenza di funzionamento da un lato ed al fatto che il filo subisce sollecitazioni indesiderate: esso infatti subisce una torsione completa per ogni spira svolta, essendo lo svolgimento del filo assiale rispetto ad ogni cabestano. Inoltre le trafilatrici a svolgimento assiale necessitano di dispositivi di rinvio del filo tra un cabestano e l'altro, normalmente denominati "dipanatoi", che comprendono opportune carrucole, u~ na accostata al cabestano ed una sollevata assialmente rispetto a questo ed usata come rinvio del filo alla ma-trice del successivo cabestano.
Una variante a questi tipi di trafilatrici, in cui può essere evitata la torsione del filo, sempre indeside-rabile, ma addirittura da escludere in caso di lavorazione di acciaio ad alto tenore di carbonio, è costituita dall'utilizzazione di due cabestani tra loro sovrapposti, con interposta una sola carrucola di alimentazione del filo da un cabestano all'altro, in modo che il filo stesso possa uscire dal secondo cabestano in senso tangenziale e non assiale. In queste trafilatrici rimane però la limitazione della, intermittenza di funzionamento, nonché la notevole complicazione costruttiva dovuta alla presenza di ben due cabestani per ogni passo.
Con l'avvento degli a:ionamenti dei cabestani con motori a corrente continua, questi tipi di trafilatrici si sono adeguate alle nuove tecnologie e l'intermittenza di funzionamento, anziché del tipo "fermo-in moto", si è modificata in "lento-veloce" ed anche, con particolari accorgimenti e trasduttori, in funzionamento continuo senza alcuna intermittenza di velocità.
Inoltre l'utilizzazione di convertitori a velocità variabile ha permesso la reaiizzazione di nuove trafi latric i che permettono un rinvio diretto del filo tra un cabestano e l'altro, e sono dette rettilinee. Esse non permettono la variazione del numero di spire sul cabestano e garantiscono la totale assenza di torsione tra un passo ed il successivo. Infatti i cabestani sono del tipo troncoconico che, sia pure con bassa conicità, permettono e favoriscono un ordinato avvolgimento del filo, sostanzialmente senza sovrapposizioni di spire lungo il cabestano, tra la cosiddetta fascia di tiro, dove il filo entra perfettamente aderente alla sottostante superficie e la fascia di uscita del filo stesso, posta sulla sommità del cabestano. Questi cabestani permettono quindi Lino svolgimento tangenziale del filo stesso.· In queste trafilatrici, l'impostazione della velocità del filo che, considerandone urie slittamento nullo rispetto alla fascia di tiro del cabestano, coincide con la velocità periferica del cabestano considerato, rende inevitabile l'esecuzione di un controllo della tensione esercitata sul filo, tra un cabestano ed il successivo. Questo viene ottenuto normalmente con l'interposizione, tra i cabestani ed in particolare tra l'uscita di un cabestano a monte e la matrice o filiera del cabestano a valle, di un elemento di regolazione, denominato "ballerino" (dancer). Esso è collocato in modo da risultare sensibile alla variazione geometrica di un'ansa volutamente creata tra due cabestani successivi. L'elemento di regolazione, attraverso un opportuno trasduttore che varia il suo parametro caratteristico in funzione delle oscillazioni dell'elemento di regolazione, fa variare corrispondentemente il segnale di correzione della velocità del cabestano controllato. Nelle suddette trafilatrici rettilinee a ballerino, il filo, prima di entrare nella filiera dfcl cabestano successivo, passa normalmente intorno ad una o più carrucola, al fine di realizzare 1'ansa o l'asola opportuna per il ballerino, inducendo sul filo rinviato uno sforzo di tiro che dipende dal carico applicato sul ballerino stesso. Inoltre le carrucole, che sono in genere di diametro molto più piccolo del diametro del cabestano, soprattutto quando sono numerose, provocano sul filo stesso una serie di flessioni alternate indesiderabi1 i ψ particolarmente dannose quando il filo è di un certo spessore e quindi all'inizio della trafilatura o per diametri nominali richiesti molto elevati.
Nel caso invece in cui il ballerino si riduca ad un semplice tastatore su una semplice ansa ricavata tra due cabestani , la sua sensibilità diventa così elevata da rendere particolarmente critica la regolazione e da limitarne quindi la flessibilità.
Si vede bene quindi che anche le trafilatrici rettilinee presentano degli inconvenienti non trascurabili, pur realizzandosi nelle stesse un controllo di velocità.
Ε' però possibile esercitare anche un controllo in coppia sui cabestani, invece che in velocità : trattasi in questo caso delle cosiddette trafilatrici "in controti— ro".
Il vantaggio di queste trafilatrici è senza dubbio quello dovuto al fatto che, tra un cabestano e l'altro, il filo viene rinviato direttamente, senza alcuna interposizione di ballerini o dispositivi di rinvio. In sostanza il filo passa direttamente da un cabestano alla filiera interposta tra quest'ultimo ed il cabestano successivo. In questo caso, il sincronismo in velocità viene realizzato automaticamente, poiché la motorizzazione del cabestano considerato non mette a disposizione dello stesso tutta la coppia necessaria alla trafilatura ma soltanto una quota parte che non permetterebbe comunque al cabestano di avviarsi. La parte mancante viene infatti fornita dal cabestano successivo, tramite il filo che gli viene rinviato, con un "tiro" che compensa la coppia mancante. Tutto questo si ripete fino all'ultimo cabestano, che è controllato in velocità e che determina automaticamente la velocità di ogni cabestano precedente.
In questi tipi di trafilatrici, non esistono problemi di rinvio, ma è la.presenza del suddetto controtiro che, non essendo dosabile con precisione in funzione delle necessità, aumenta notevolmente il rischio di rottura del filo. Inoltre, 1‘accoppiamento in velocità tra un cabestano e 1'altro è molto rigido, non essendoci uba tolleranza od un polmone tra i vari cabestani adatto ad assorbire eventuali microvariazioni di velocità derivate da un flusso non regolare del materiale.Per poter inoltre dosare in modo ottimale la coppia dei motori adibiti alla motorizzazione dei cabestani, si possono anche usare trasduttori particolari, che risultano essere sostanz ia1mente dei sensori di forza che semplicemente toccano il filo prima che questo entri in ogni filiera, trasducendò il tiro che viene esercitato su questo filo in un determinato segnale. In questi casi pere, il tutto risulta particolarmente complesso e delicato e non risolve comunque definitivamente il problema del rischio di rottura del filo.
Scopo del presente trovato è pertanto quello di eliminare gli inconvenient i ora menzionati. Il trovato, qua^ le esso è caratterizzato dalle ri.vendicazioni, risolve il problema di fornire una trafilatrice rettilineas che permetta un rinvio diretto del filo tra un cabestano e l'altro, con l'unica interposizione della matrice o filiera, eliminando quindi qualsiasi indesiderata sollecitazione sul filo, ma eliminando altresì qualsiasi rischio di rottura del filo medesimo, caratteristico delle trafilatrici in controtiro. In sostanza viene quindi per la prima volta affrontato il problema di una efficace sincronizzazione che viene ottenuta attraverso una regolazione in velocità, ma senza sollecitazioni di nessun genere sul filo che, su ogni cabestano, viene mantenuto con spire geometricamente controllate, con una tolleranza sufficiente a garantire l'integrità del filo in Ogni momento della sincroni zzazione stessa.
Uno dei vantaggi ottenuti mediante i.1 presente trovato consiste essenzialmente nel fatto che la nuova trafilatrice accomuna le caratteristiche positive delle trafilatrici rettilinee a ballerini, con controllo in velocità, e quelli caratteristici delle trafilatrici in controtiro, con controllo in coppia. Un ulteriore vantaggio è quello della particolare semplicità costruttiva del trovato, che demanda il compito della sincronizzazione ad un semplice controllo elettromeccanico, ottenibile per 11o-, rig inale struttura di ogni cabestano.
Il trovato è esposto più in dettaglio nel seguito con l'aiuto dei disegni che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esempi ificativa e non limitativa.
La figura 1 illustra in modo schematico la struttura conformativa di un cabestano del trovato.
La figura E illustra un particolare della sommità del cabestano in oggetto.
La figura 3 illustra schematicamente la struttura di uno dei succitati cabestani, con le parti essenziali per la realizzazione del dispositivo di sincronismo caratteristico della trafilatrice in oggetto.
La figura !Λ illustra uno schema a blocchi funzionale del dispositivo di sincronismo.
La figura 5 illustra schematicamente una trafilatrice del tipo in oggetto.
La trafilatrice in oggetto è rappresentata globalmente in figura 5, dove viene mostrato un filo 9i di ingresso, la cui sezione viene progressivamente ridotta fino al diametro del filo di uscita 9u, che viene raccolto da un rocchetto SI, del tipo atto a modificare la sua velocità di rotazione progressivamente , co 111aumentare del numero delle spire raccolte e quindi con il diametro delle stesse, in modo da mantenere invece costante la velocità periferica del filo raccolto. Il trovato in oggetto inoltre utilizza cabestani 1 del tipo tronco conico, in modo* da favorire ed agevolare l'avanzamento assiale ordinato delle spire di formatura dalla fascia di tiro 2a del cabestano , fino alla fascia di uscita 3a del Cabestano medesimo. Ciò premesso, ogni cabestano 1 del trovato è suddiviso, in modo carattsristico, in due distinte parti Ξ, 3 concentriche e coassiali (vedansi le figure 1, 3 e 5). La prima parte 2 è movimentata da un corrispondente motore 10, il cui albero IOa, mediante una trasmissione di potenza 10b, trasmette un moto rotatorio all'albero 5 della parte 2, che è disposto assialmente rispetto alla medesima parte e sostaneialmente coincide cqm un comune albero di un cabestano. Infatti, la parte Ξ è sostanzialmente costituita da una sezione troncoconica 22, coassiale alla parte 3 suddetta. La seconda parte 3 è costituita originalmente da un anello folle tubolare 33, realizzante la suddetta fascia 3a di uscita dèi filo metallico 9 e presentante un proprio albero 4 di rotazione, coassiale e, nel caso, supportato internamente al precedente albero 5. Tale anello 33 può risultare tronco conico. con conicità concorde a quella della sezione 22.oppure, come nel caso, cilindrico. In entrambi i casi esso presenta una estremità terminale 33a svasata, atta a contenere adeguatamente le spire terminali di uscita 9a del filo 9, .Ogni anello 33 é continuativamente trainato da un cabestano 1 successivo, previo passaggio diretto in una filiera 32 intermedia, come visibile in figura 5, che determina una certa velocità angolare Na dell'albero 4.
La trafilatrice oggetto del trovato è sottoposta al controllo di un dispositivo di sincronismo 5Ò (vedasi figura 4), atto a correggere la velocità angolare dell'albero 5 della parte 2, ivi funzione della differenza riscontrabile tra la velocità angolare Nc dello stesso albero, che verrà opportunamente matematicamente integrata in uno spostamento angolare Se e la velocità angolare Na dell'albero 4 dell’anello folle tubolare 33, snch'essa integrata in uno spostamento angolare Sa, mediavite sensori 7 e 6 di rilevamento dei suddetti spostamenti, applicati rispettivamente sui suddetti alberi 5 e 4. Il dispositivo di sincronismo 50 è preferibilmente dì tipo elettrico, pertanto il rilevamento delle suddette velocità angolari e le loro integrazioni , funzionalmente indicate con il blocco integratore 15 di fig. 4, vengono concretizzate vantaggiosamente (vedasi fig. 3) con dei semplici encoders 66 (per l'albero 4-) e 77 (per l'albero 5).
F'rima di descrivere il dispositivo di sincronismo 50, occorre premettere che ogni cabestano, secondo- gli insegnamenti della tecnica nota, presenta un anello di velocità 17 che comanda la regolazione della velocità angolare Nc dell'albero del motore 10 con un segnale, positivo o negativo ed amplificato con blocco 20, ottenuto dalla differenza effettuata da un comparatore 14, tra il valore elettrico di uscita di una dinamo tachimetrica 16, applicata all'albero del motore 10 ed un valore elettrico di riferimento Vrn, relativo al riferimento di velocità impostato inizialmente nell'anello di velocità del cabestano considerato. Ciò premesso, strutturalmente il dispositivo di sincronismo comprende, oltre ai detti encoder 66» e 67, un circuito divisore 18 dei segnali di uscita degli encoders, che ne invia il risultato a,d un comparatore 1Ξ, atto a sottrarre il valore del suddetto rapporto da un valore elettrico preimpostato e di consegna Rfunz., maggiore ma prossimo ad un valore elettrico Risine. di sincronismo teorico del cabestano 1. Il segnale differenza, opportunamente amplificato da un amplificatore 19, costituisce il segnale di correzione del citato valore elettrico di riferimento Vrn, che viene corretto solo quando si presentino difetti di sincronismo.
Funzionalmente, il filo 9, trainato dal cabestano successivo a quello considerato, prima di essere rinviato si avvolge con le sue spire 9a terminali sull'anello folle 33 che, essendo meccanicamente disaccoppiato dalla sezione 22 del cabestano 1, assume una velocità di rotazione determinata dalla velocità del filo in uscita, quindi dalla velocità del suddetto cabestano successivo. Un e— ventuale difetto di sincronizzazione comporta quindi un allentamento od un restringimento delle spire avvolte sull'anello folle 33, rispetto a quelle della sezione ΞΕ del cabestano 1. In particolare questo allentamento o restringimento avviene in una zona di transizione Ξ3 tra l'anello folle 33 e la sezione troncoconica SE. Infatti le spire terminali 9a dell'anello folle 33 sono perfettamente aderenti all'anello stesso per il tiro su queste e— sercitato, mentre quelle precedenti si mantengono sostanzialmente ad un diametro pressoché costante, poiché la portata di materiale entrante (in corrispondenza della fascia di tiro) deve essere pari a quella uscente (in corrispondenza della fascia 3a di uscita). Essendo infatti la sezione del filo 9 costante, deve esserlo anche la velocità periferica del filo 9 stesso durante il suo svolgimento, che può essere costante soltanto se il diametro delle spire si mantiene anch'esso costante. Se pertanto si esercita ad esempio una maggiore trazione sulle spire 9a, per effetto di una maggior velocità del cabestano successivo, l'anello folle 33 ruota più veloce e tende quindi a restringere le spire in corrispondenza della suddetta zona di transizione, dove la sezione EH è soggetta invece alla propria velocità di rotazione (normalmente minore). Se ora si indica con Da il diametro dell'anello folle 33 e con De il diametro della sezione ΞΕ sulla fascia di tiro 2a, in condizioni di sincronismo teorico deve essere, per l'uguaglianza delle velocità periferiche!
Na :·: Da Nc !< De
cioè
Nc / Na Da/Dc Rsinc 1
Si vede quindi che il rapporto tra le velocità dei due alberi 5 e 4 compensa la differenza dei diametri. Se quindi si costituisce un asse elettrico fra anello folle 33 e sezione SE, con un rapporto compreso tra il valore di Risine. ed 1, si è realizzato un sincronismo pratico, con la presenza cioè di una tolleranza od un polmone, costituito dalla facoltà delle spire a stringersi o ad allentarsi nella suddetta zona di transizione Ξ3. Tale sincronismo si mantiene quindi con un rapporto di funzionamento Rfunz. compreso fra il valore Rsinc. teorico ed 1, almeno normalmente, anche poiché il diametro dell'ultima spira 9a che trascina l'anello folle 33 non coincide quasi mai con il diametro Da, dato che le spire si possono in questa zona sovrapporre tra loro, come visibile in fig. Ξ. Un funzionamento sarebbe comunque anche possibile con un valore Rfunz. maggiore di 1, ma le spire in questo caso si allenterebbero troppo e l'anello folle 33 ruoterebbe ad una velocità angolare Ma addirittura minore di Me, il ché evidentemente non porterebbe ad un funzionamento corretto.
Sarebbe peraltro opportuno che nella zona di trans! zione Ξ3 le spire risultassero il più possibile strette (cioè con valori prossimi ad Rsinc.), per aumentare la stabilità delle spire in uscita dal cabestano in oggetto e quindi sarebbe opportuno mantenere il valore di Rfunz. abbastanza vicino al valore di Rsinc., ma cpn un margine comunque sempre sufficiente per permettere, alle spire di formatura nella zona di transizione 33, di mantenere un sufficiente diametro da sopportare e da assorbire qualsiasi variazione di velocità e quindi restringimento od allentamento delle spire stesse. Impostando quindi un valore di Rfunz. opportuno e comunque sempre maggiore del valore di Rsinc., magari impostandolo in sede di funzionamento, si ottiene il miglior sincronismo pratico possibile. Va infine anche segnalato che sull'albero 4 è posto vantaggiosamente un freno 8 atto a rendere bidirezionale la reazione e l'inerzia dell'anello folle 33 rispetto alle variazioni di trazione sul filo 9 dovute a corrispondenti variazioni di velocità di tiro del cabestano 1 successivo. In tal modo gli encoder 66 e 67 permettono una immediata sensibilità, per il fatto che le spire 9a terminali di uscita del filo 9 rimangono costantemente aderenti. alla superficie sottostante dell'anello folle tubolare 33, in tutti i casi. Un esempio di realizzazione pratica si può trovare ancora in figura 5, dove viene mostrato che il valore elettrico di riferimento generico Vrn proviene sempre dal1'ingresso "i" successivo (vedasi anche figura 4), mentre il valore generico Vr (n - 1) dell'ingresso "i" del cabestano considerato, corrispondetemente, è utilizzato come valore elettrico di riferimento del cabestano a monte. In particolare si vede quindi che il valore elettrico di riferimento Vrl del primo cabestano di figura 5 proviene dall'ingresso del cabestano successivo, come anche i valori elettrici di riferimento Vr2 e Vr3. Il valore di riferimento Vr4 dell'ultimo ca— bestano di figura 5 ovviamente è impostato secondo la velocità periferica del filo ?u di uscita ed è concorde con la velocità periferica del rocchetto 21.
Il trovato così concepito è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti. In pratica sono ovviamente possibili modifiche e migliorie rientranti nell'ambito delle seguenti rivendicazioni .

Claims (1)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Trafilatrice antisl ittante e rettilinea per filo metallico, con dispositivo di sincronismo tra cabestani consecutivi a svolgimento tangenziale, caratterizzata dal fatto che ciascun cabestano (1) è suddiviso in due distinte parti (2), (3) concentriche e coassiali, la prima parte (2) essendo movimentata da un motore (IO) e comprendendo la fascia di tiro Ì2a) del cabestano, mentre la seconda parte (3) è costituita da un anello folle tubolare (33), realizzante una fascia <3a) di uscita del filo metallico trainato da un cabestano (1) successivo, previo passaggio diretto in una filiera (32) intermedia, un dispositivo di sincronismo (50) essendo previsto per correggere la velocità angolare (Nc) del1'albero (5) di rotazione e di sostegno di detta prima parte (2) in funsione della differenza riscontrabile, tra gli spostamenti angolari (Se) del detto albero (5) e gli ;spostamenti angolari (Sa) dell'anello folle tubolare (33), mediante corrispondenti sensori (é>) e (7) di rilevamento. 8. Trafilatrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto anello folle tubolare (33) è cilindrico e comprende una estremità periferica terminale (33a) svasata, atta a contenere adeguatamente le spire terminali di uscita (9a) del filo (9). 3. Trafilatrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto anello folle tubolare (33) e tronco conico, con conicità concorde a quella della detta prima parte (3) e comprende una estremità terminale (33a) svasata, atta a contenere adeguatamente le spire terminali di uscita (9a) del filo (9). ■4. Trafilatrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l'anello folle tubolare (33) presenta un albero (4·) di rotazione, coassiale all'albero (5) di rotazione della detta prima parte (E) del Cabestano (1), su ciascun detto albero (à·), (Ξ) essendo disposti i detti sensori (6), (7) relativi al detto dispositivo di sincronismo (50). 5. Trafilatrice secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti sensori (. & ) e (7) sono trasduttori di posizione angolare, costituiti da encoder funzione delle variazioni di velocità del cabestano <1) success ivo . 7. Trafilatrice secondo le rivendicazioni 4 o 5 o 6, caratterizzata dal fatto che su detto albero (4), relativo all'anello folle tubolare (33), è posto un freno (8), atto a rendere bidirezionale la reazione e l'inerzia dell'anello folle tubolare (33) rispetto alle variazioni di trazione sul filo (9) dovute a corrispondenti variazioni di velocità di tiro del cabestano (1) successivo, con conseguente sensibilità immediata dei detti sensori (6) e (7), mantenendosi le spire (9a) terminali di uscita del filo (9) costantemente aderenti alla superficie sottostante dell'anello folle tubolare (33). 8. Trafilatrice secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto valore elettrico di riferimento Vrn proviene dal1'ingresso (i) successivo, mentre il valore Vr(n-l) dell'ingresso (i) del cabestano (1) considerato, corrispondentemente, è utilizzato come valore elettrico di riferimento del cabestano (1) a monte di quello considerato . 8. Trafilatrice secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi. (66) e (77)., applicati ai rispettivi alberi (4), (5) ed atti a fornire in uscita un segnale elettrico proporzionale agli spostamenti angolari (Sa) e (Se) dei detti alberi, detto dispositivo di sincronismo (50) essendo del tipo elettrico. 6. Trafilatrice secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di sincronismo, oltre ai sensori (6) e (7) costituiti da detti encoder (66) e (67) comprende un circuito divisore (18), atto ad effettuare il rapporto dei segnali corrispondenti agli encoder (66) e (67) e ad inviarlo ad un comparatore (1£>, atto a sottrarre il valore dì detto rapporto da un valore elettrico preimpostato di consegna Rfunz., maggiore ma prossimo ad un valore elettrico Rsinc. di sincronismo teorico del cabestano (1), il segnale differenza, oppor tomamente amplificato, costituendo il segnale dì correzione del valore elettrico di riferimento Vrn, relativo al riferimento di velocità impostato inizialmente nell'anello di velocità (17) caratterist ico del cabestano (1) considerato, in modo da definire, in corrispondenza della zona di transizione 03) tra la detta prima parte O ) del cabestano (1) e l'anello folle tubolare (33), una serie di spire (9) il più possìbile accostate all'anello folle (33), ma comunque di diametro tale da permettere alle stesse la facoltà di str i vigersi od al lentars i i n
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