ITRN20000027A1 - Trafilatrice antislittante rettilinea per filo metallico con sincronismo tra cabestani consecutivi, perfezionata. - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE dal titolo:
TRAFILATRICE ANTISLITTANT E RETTILINEA PER FILO METALLICO CON SINCRONISMO TRA CABESTANI CONSECUTIVI, PERFEZIONATA
II presente trovato si riferisce alla trafilatura di semilavorati metallurgici per fa produzione di filo metallico e concerne in particolare una trafilatrice antislittante e rettilinea con cabestani consecutivi, disposti in linea, tra i quali sono ordinatamente interposte delle filiere. Il filo si svolge tangenzialmente da ogni cabestano e transita da un cabestano all’altro attraversando le filiere nelle quali subisce progressive riduzioni di sezione e contemporanei allungamenti.
Per la trafilatura del filo metallico, conformemente alle modalità sopra citate, dal documento IT 01238280 a nome della stessa Richiedente, è nota una trafilatrice in cui ciascuno dei vari cabestani è realizzato in due parti distinte, concentriche e coassiali, indipendentemente supportate dalla struttura della macchina. Una prima parte, integrante una fascia di tiro del filo che giunge al cabestano, è mossa in rotazione forzata da un motore di azionamento del cabestano medesimo. La seconda parte, che è attuata da un anello folle, libero di ruotare e che integra a sua volta una fascia di uscita in cui il filo lascia il cabestano, è invece trascinata in rotazione dalla trazione che si esercita sul filo per opera del cabestano successivo, ovvero della relativa fascia di tiro. Un dispositivo di sincronizzazione controlla il rinvio diretto del filo tra un cabestano e l’altro agendo sul motore di azionamento di ciascun cabestano in modo da regolare la velocità di rotazione della prima parte del cabestano correggendola in funzione delia differenza tra gli spostamenti angolari rilevati istante per istante tra la prima e la seconda parte del medesimo cabestano.
Mezzi di frenatura collegati alla seconda parte del cabestano reagiscono alla coppia di azione - ovvero alla cosiddetta "coppia di tiro” correlata alla forza di trazione proveniente dal cabestano successivo a quello preso in considerazione - contrapponendo una propria coppia frenante cosiddetta “coppia di controtiro” che, in combinazione con la coppia di azione, permette di mantenere costantemente serrate le spire del filo pertinenti all’anello girevole.
Le trafilatrici del tipo noto sopra descritto si sono rivelate pienamente rispondenti agli scopi per i quali sono state ideate. Tuttavia l’intensità massima delle coppie di controtiro rappresenta per queste macchine, come peraltro per tutte le trafilatrici di tipo noto, un parametro crìtico per molteplici aspetti; di natura progettuale; impiantistica; ed economica.
D’altra parte in talune circostanze operative è auspicabile disporre di una coppia di controtiro abbastanza rilevante; ad esempio per trafilare semilavorati siderurgici la cui composizione chimica prevede una elevata percentuale di carbonio; oppure per la trafilatura di fili di diametro elevato; od anche per la trafilatura ad alta velocità di fili di piccolo diametro, nella quale però una coppia di controtiro elevata assicura la stabilizzazione della spira in uscita dai vari cabestani.
Costruttivamente parlando, indipendentemente dalla tipologia costruttiva di una generica trafilatrice, una coppia di controtiro di adeguata intensità può essere generata con mezzi di frenatura dissipativa o con mezzi di frenatura rigenerativa. La frenatura dissipativa implica però elevati consumi energetici; problematico smaltimento del calore e necessità di sistemi di refrigerazione dedicati.
La frenatura rigenerativa, che fosse realizzata mediante un motore in corrente continua funzionante come generatore che recuperasse la potenza di frenatura e la reimmettesse in rete come potenza elettrica, supererebbe questi inconvenienti, ma implicherebbe considerevoli complicazioni costruttive e rilevanti aggravi economici.
Nel caso specifico di una trafilatrice del tipo descritto nel già citato documento IT 01238280, agli inconvenienti di carattere generale concernenti i mezzi di frenatura si aggiungono ulteriori inconvenienti legati al fatto che le due parti caratteristiche di ciascun cabestano sono collegato ad una estremità di due alberi coassiali, collegati con le loro estremità opposte a due encoders che permettono di rilevare lo sfasamento angolare relativo tra dette parti del cabestano e che sono operativamente interconnessi con i mezzi di sincronizzazione dei relativi motori di azionamento.
Ebbene, l'applicazione di una coppia di controtiro di elevata intensità, applicata torsionalmente ad un albero lungo e snello e per di più applicata all’albero interno dei due alberi coassiali - che è quello che si collega all’anello liberamente girevole del cabestano -implica la necessità di predisporre un albero interno di diametro elevato; conseguentemente anche l’albero esterno, che contiene il precedente, necessita di un corrispondente sovra dimensionamento: il che rende problematico e costoso il reperimento di adatti supporti ed implica in generale un sovradimensionamento di tutta la trafilatrice.
Questi limiti costruttivi non possono tuttavia penalizzare i numerosi ed innegabili vantaggi funzionali di una trafilatrice siffatta, per cui il problema dei loro superamento è un’esigenza fortemente avvertita nel settore.
E’ necessario altresì rilevare che la parte liberamente girevole del cabestano, che costituisce uno dei presupposti fondamentali della gestione della sincronizzazione, crea alcuni problemi al momento dell’infìlaggio, per il quale è necessario avere invece una
monolitica solidarietà, ancorché temporanea, tra la prime e la
seconda parte del generico cabestano.
Due diverse tecniche sono state adottate per fronteggiare
questo problema: una consistente nel collegare manualmente le due
parti mediante l'impiego di una spina e di una sede complementare
opportunamente predisposte tra le due parti del cabestano; l’altra
mediante l'adozione di una frizione che viene inserita e disinserita
nelle diverse condizioni operative in cui viene a trovarsi la trafilatrice,
La soluzione spina - sede complementare si è rivelata di
semplice ed economica esecuzione, ma di non facile gestione
pratica in quanto la sede tende ad occludersi assai facilmente per
effetto delle polveri lubrificanti che vengono adottate nel processo di
trafilatura che avviene notoriamente a secco,
L’adozione della frizione consente di automatizzare le
operazioni, ma implica complicazioni costruttive e conseguenti
ulteriori aggravi di costi.
Primario scopo del presente trovato è quello di eliminare tutti gli
inconvenienti sopra descritti mediante una trafilatrice che sia in
grado di unire tutti i vantaggi di una trafilatrice antislittante rettilinea
del tipo descritto nel documento IT 01238280 senza averne le
limitazioni in termini di coppia massima di controtiro.
Un secondo scopo è quello di realizzare una frenatura
rigenerativa di semplice, efficace ed economica realizzazione
ΟΑΚΑίΟ Ulteriore scopo è quello di consentire una gestione altamente affidabile e totalmente automatica della trafilatrice anche nelle fasi di infilaggio del filo.
In accordo con l'invenzione tali scopi sono raggiunti da una trafilatrice antistante, rettilinea, per fili metallici, comprendente filiere; cabestani consecutivi, ordinatamente interposti alle filiere, motorizzati, ed atti a ricevere e a rinviare il filo con avvolgimento e svolgimento tangenziale; detti cabestani includendo ciascuno due parti distinte, concentriche e coassiali, una prima parte, mossa da un relativo motore di azionamento, essendo provvista di una fascia di tiro del filo metallico, una seconda parte comprendendo un anello girevole integrante una fascia di uscita in cui il filo fuoriesce da detto cabestano, tirato da un cabestano successivo; e mezzi di sincronizzazione dei cabestani, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di trascinamento oscillante interposti a, e colleganti, direttamente dette prima e seconda parte di ciascun cabestano in modo da permetterne una escursione angolare relativa contenuta nell’ambito di un limitato campo di variazione di detta escursione e soggetta ad una coppia resistente di intensità variabile esercitata su controllo del dispositivo di sincronizzazione di velocità dei cabestani.
Le caratteristiche tecniche del trovato, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sottoriportate ed i vantaggi dello stesso risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa, in cui:
- la figura 1 è una rappresentazione schematica di un cabestano impiegato nella trafilatrice secondo l’invenzione;
- la figura 2 è una vista sommitale del cabestano di figura 1 ; - la figura 3 è una vista schematica della struttura di uno dei citati cabestani con alcune parti essenziali per la realizzazione di mezzi di sincronizzazione di velocità;
- la figura 4 è una vista del cabestano di figura 3 sezionato secondo la linea IV-IV;
- la figura 5 è una schema rappresentativo di alcuni particolari dispositivi idraulici a corredo del trovato;
- la figura 5a è una vista illustrante un esempio di realizzazione alternativa di un particolare del trovato;
- la figura 6 illustra uno schema a blocchi funzionali dei mezzi di sincronismo che corredano la trafilatrice secondo l'invenzione;
- la figura 7 illustra schematicamente una trafilatrice del tipo in oggetto.
Con riferimento agli uniti disegni con 1 viene globalmente indicata (figura 7) una trafilatrice antislittante, rettilinea, per fili 2 metallici essenzialmente comprendente filiere 3 e cabestani 4 consecutivi, ordinatamente alternati alle filiere 3, singolarmente motorizzati, ed atti a ricevere e a rinviare il filo 2 con avvolgimento e svolgimento tangenziale (figura 2), mentre quest’ultimo attraversando contemporaneamente le filiere 3 subisce - con modalità del tutto note - una progressiva riduzione di sezione ed un allungamento a questa proporzionale.
I cabestani 4 (figure 1 e 3) includono, ciascuno, due parti distinte 5,6, concentriche e coassiali. Una prima parte 5, mossa da un relativo motore 7 di azionamento, è provvista di una fascia di tiro 8 del filo 2 metallico. Una seconda parte 6 comprende invece un anello girevole integrante una fascia di uscita 9 in cui il filo 2 fuoriesce da detto cabestano 4 ed è tirato invece da un cabestano 4 successivo.
Mezzi di sincronizzazione 10 del moto dei cabestani 4 sono provvisti per sincronizzare la velocità di rotazione dei cabestani 4 in modo da avere, nonostante le variazioni geometriche del filo 2, un flusso costante di materiale che transita da un cabestano 4 all'altro.
La trafilatrice 1 comprende inoltre , per ciascun cabestano 4, mezzi di trascinamento oscillante 13; 16,20 interposti a, e colleganti, direttamente la prima 5 e la seconda parte 6 di ciascun cabestano 4.
Tali mezzi di trascinamento oscillante 13;16,20, meglio definiti nel seguito della presente descrizione, sono congegnati in modo da permettere una mobilità relativa, in senso angolare, tra la prima parte 5 di un generico cabestano 4 die come è detto è direttamente motorizzata e la seconda parte 6 del medesimo cabestano 4 che è invece libera di ruotare rispetto alla prima giacché - come descritto al documento IT 01238280 che forma parte integrante della presente descrizione e al cui testo si rinvia - il suo movimento è condizionato dal trascinamento impostole dal cabestano 4 successivo.
L’escursione angolare relativa tra la prima 5 e la seconda parte 6 del cabestano 4 è tuttavia contenuta nell'ambito di un campo di variazione alquanto limitato, indicativamente dell’ordine di pochi gradi di ampiezza. L’escursione angolare è altresì soggetta ad una coppia di controtiro di intensità variabile esercitata sul filo 2 su controllo dei mezzi di sincronizzazione 10 del moto dei cabestani 4 successivi: mezzi che rilevano istante per istante le velocità operative di una coppia di cabestani successivi e che gestiscono le relative motorizzazioni pilotando sulla base dell’errore rilevato, in una sorta di rapporto “master-slave”, le due parti 5,6 componenti di uno stesso cabestano 4.
I mezzi di trascinamento oscillante incorporano mezzi di attuazione 13;16 della coppia di controtiro da applicarsi al filo 2 svolgentesi da! cabestano 4. Tali mezzi di attuazione della coppia di controtiro includono un attuatore di coppia 13 idraulico avente proprie estremità 14,15 collegate in rapporto di azione e reazione rispettivamente a dette prima 5 e seconda parte 6 del cabestano 4.
L’attuatore di coppia 13 può essere realizzato con molteplici modalità esecutive. Una prima di queste può essere concretizzata mediante uso di un pistone 16 idraulico avente uno stelo 17 ed un cilindro 18 rispettivamente collegati alla prima 5 e alla seconda parte 6 di ciascun cabestano 4 e montato con orientamento eccentrico rispetto ad un asse 19 di rotazione comune a tali prima 5 e seconda parte 6 del cabestano 4.
Una diversa modalità di realizzazione dell’attuatore di coppia 13, che è quella rappresentata nelle figure 3 e 4, comprende invece due pistoni 16 reciprocamente controreagenti, bilaterali all’asse 19 di rotazione comune della prima 5 e seconda parte 6 del cabestano 4.
E’ necessario sottolineare il fatto che la coppia sviluppata dall’attuatore di coppia 13, quale che sia la forma realizzativa preferibile per quest'ultimo, non viene trasmessa all’esterno del cabestano 4, ma permane - per il gioco di azione e reazione che si scambiano le parti reciprocamente accoppiate - tutta aU’intemo del cabestano 4 : ciò rende evidentemente ciascun cabestano 4 energeticamente intrinsecamente rigenerativo.
I mezzi di trascinamento oscillante includono anche primi mezzi trasduttori 20,21,22,23 previsti per scambiare con i mezzi di sincronizzazione 10 segnali correlati alla posizione angolare relativa della prima 5 e della seconda parte 6 di ciascun cabestano 4.
In particolare, i primi mezzi trasduttori includono (figura 5) un circuito idraulico, globalmente indicato con 20, comprendente una linea di alimentazione 21 di ciascun attuatore di coppia 13 (vedasi anche figura 3); ed un pistone idraulico 22. La linea di alimentazione comprende un giunto idraulico rotativo 60 die disaccoppia il movimento del cabestano 4 dalla parte fissa del circuito 20. Il pistone idraulico 22 è provvisto di uno stantuffo 23 premitore che agisce sul fluido idraulico - incomprimibile - di detto circuito 20 e che è provvisto di uno stelo 24 associato, a sua volta a secondi mezzi di trasduzione 27;28a,28b della propria posizione e a mezzi di comando 29 del pistone idraulico 22 medesimo.
Le caratteristiche di incomprimibilità del fluido idraulico sono sfruttate per trasdurre la posizione dello stelo 17 nei confronti del cilindro 18 e di conseguenza della fase della seconda parte 6 del cabestano 4 rispetto alla prima 5.
I secondi mezzi di trasduzione possono trovare applicazione sotto forme strutturalmente diverse, ma funzionalmente equivalenti. Un primo esempio di realizzazione di tali mezzi include un potenziometro 27 interconnesso con i mezzi di sincronizzazione 10 ed atto a trasdurre gli spostamenti dello stelo 24 in proporzionali segnali elettrici che vengono scambiati con i mezzi di sincronizzazione 10.
Diversamente da tale forma realizzativa, i secondi mezzi di trasduzione possono includere (figura 5a) un sensore induttivo interfacciato con i mezzi di sincronizzazione 10 e comprendente un rilevatore 28a ed un contrapposto risalto troncoconico 28b solidale allo stelo 24.
Quanto ai mezzi di comando, dalla figura 5 è rilevarle che questi sono attuati da un circuito 29 pneumatico che agisce su uno stantuffo 42 collegato allo stelo 24, mobile all'interno di una camera 43 chiusa nella quale viene immessa aria a pressione costante e predeterminata che sviluppa la coppia resistente di controtiro: in funzione quindi della pressione deU’aria sarà possibile impostare l'intensità della coppia di controtiro desiderata.
L’aria contenuta nella camera 43 concretizza di conseguenza anche una ammortizzazione elastica che consente ai mezzi di trascinamento oscillante di presentare la possibilità di oscillare elasticamente intorno alla propria posizione di equilibrio.
I mezzi di sincronizzazione 10, schematizzati in figura 6, includono per un generico cabestano Cn, un primo comparatore 30 destinatario di segnali Ve e Vcn+1 di retroazione rispettivamente correlati alla velocità della prima parte 5 del cabestano Cn e della prima parte 5 di un cabestano Cn+1 successivo, il primo comparatore 30 confronta i segnali sopraddetti ed invia in uscita un segnale differenza verso un blocco integratore 31 che emette in uscita un segnale di fase corrente 32 tra i cabestani Cn e Cn+1. Ovviamente, il blocco integratore 31 rappresentato nello schema di figura 6 costituisce una rappresentazione matematica, simbolica, di un dispositivo fisico che nella realtà è attuato dalla prima 5 e dalla seconda parte 6 del cabestano 4.
Un secondo comparatore 33 - destinatario del segnale di fase corrente 32 e di un segnale di fase 34 di riferimento emesso da un blocco 35, ricevitore a sua volta di un segnale di riferimento Rifn prestabilito per il cabestano Cn - emette in uscita un segnale differenza 36 verso un blocco 37.
Un terzo comparatore 38 destinatario di un segnale 39 emesso dal blocco 37 e del segnale Rifn emette infine in uscita un segnale di riferimento 40 corretto che viene inviato all’ingresso di un controllo di velocità 41 del motore 7 dei generico cabestano Cn e che viene derivato per stabilire un riferimento Rifn-1 per un cabestano Cn-1 precedente il cabestano Cn. Il controllo di velocità del motore 7 è rappresentato in particolare da un blocco 41 che identifica un convenzionale azionamento di velocità e che include un amplificatore 44 ed una dinamo tachimetrica 45.
I mezzi di sincronizzazione sopra descritti consentono di gestire il controllo di velocità della trafilatrice 1 in maniera ottimale; inoltre, quando la trafilatrice è inattiva, ovvero ha la velocità nulla, consentono di rendere automaticamente solidali la prima e la seconda parte 5,6 del cabestano 4 in modo da rendere agevole e sicuro l’infilaggio del filo 2.
I mezzi di sincronizzazione 10 includono infine mezzi elettronici di calcolo ( non rappresentati in quanto del tutto convenzionali) atti ad inviare in ingresso sul blocco proporzionale integratore 37 un segnale di errore, idoneamente calcolato, da utilizzare nel transitorio di funzionamento in cui la trafilatrice 1 passa da una propria condizione in cui la prima 5 e la seconda parte 6 del cabestano 4 sono reciprocamente solidali tra loro, ad una condizione di funzionamento a velocità nominale in cui dette prima 4 e seconda parte 6 sono angolarmente e relativamente mobili su controllo dei mezzi di trascinamento oscillante 13; 16,20.
I mezzi elettronici sopraddetti, costituiti in particolare da un PLC corredato di adatto software, consentono di superare alcuni inconvenienti al riavviamento della trafilatrice 1. Infatti, al riavviamento della trafilatrice 1, il convertitore di coppia 13, che è costantemente alimentato del fluido idraulico, tende a portare le parti 5 e 6 del cabestano 4 nelle condizioni di massima escursione angolare relativa Cuna rispetto all’altra, possibile. Questa condizione corrisponde al raggiungimento del punto di fine corsa dei cilindri 16 : condizione nella quale i mezzi di sincronizzazione non sono in grado di dare regolazione. Tale inconveniente viene allora superato dai mezzi elettronici di calcolo i quali forniscono al sistema di regolazione informazioni risultanti di calcolo, circa la localizzazione del punto di riferimento teorico al quale dovrebbe essere riferito il funzionamento dei mezzi di sincronismo. Man mano che la velocità di esercizio della trafilatrice cresce dal valore iniziale nullo verso il proprio valore nominale, la posizione relativa tra prima 5 e seconda parte 6 del cabestano 4 si sposta dalla condizione di massima escursione angolare e si approssima sempre più verso la posizione centrale del campo di regolazione.
E’ necessario rilevare inoltre che, come detto, i mezzi di sincronizzazione 10 della trafilatrice 1 consentono di correlare istante per istante la posizione relativa della prima 5 e della seconda parte 6 di ciascun cabestano 4 ad uno spostamento dello stelo 14 dei primi mezzi di trasduzione mediante questa colonna idraulica incomprimibile e quindi, mediante i secondi mezzi di trasduzione, permettono di ottenere un segnale di uscita trattabile elettronicamente senza intermediazione di altri dispositivi fisici. Ciò consente di poter semplificare considerevolmente la struttura elettronica dei mezzi di controllo con ulteriori evidenti vantaggiose implicazioni in termini di affidabilità e di costi di impianto.
II trovato così concepito è suscettibile di evidente applicazione industriale; inoltre può essere oggetto di numerose modifiche e varianti tute rientranti neil'ambito del conceto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli possono essere sostituiti da elementi tecnicamente equivalenti.
Claims (14)
- RIVENDICAZIONI 1. Trafilatrice antislittante, rettilinea, per fili (2) metallici, comprendente filiere (3); cabestani (4) consecutivi, ordinatamente alternati alle filiere (3), motorizzati, ed atti a ricevere e a rinviare il filo (2) con avvolgimento e svolgimento tangenziale; detti cabestani (4) includendo ciascuno due parti distinte (5,6), concentriche e coassiali, una prima parte (5), mossa da un relativo motore (7) di azionamento, essendo provvista di una fascia di tiro (8) del filo (2) metallico, una seconda parte (6) comprendendo un anello girevole integrante una fascia di uscita (9) in cui il filo (2) fuoriesce da detto cabestano (4), tirato da un cabestano (4) successivo; e mezzi di sincronizzazione (10) del moto dei cabestani (4), caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di trascinamento oscillante (13;16,20) interposti a, e colleganti, direttamente dette prima (5) e seconda parte (6) di ciascun cabestano (4) in modo da permetterne una escursione angolare relativa contenuta neH’ambito di un limitato campo di variazione di detta escursione medesima e soggetta ad una coppia di controtiro di intensità variabile esercitata su controllo dei mezzi di sincronizzazione (10) del moto dei cabestani (4).
- 2. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di trascinamento oscillante incorporano mezzi di attuazione (13;16) della coppia di controtiro da applicarsi al filo (2) svolgentesi dal cabestano (4).
- 3. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 2 , caratterizzata dal fatto che detti mezzi di attuazione della coppia di controtiro includono almeno un attuatore di coppia (13) idraulico avente proprie estremità (14,15) collegate in rapporto di azione e reazione rispettivamente a dette prima (5) e seconda parte (6) del cabestano (4).
- 4. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto attuatore di coppia (13) comprende almeno un pistone (16) idraulico avente uno stelo (17) ed un cilindro (18) rispettivamente collegati alla prima (5) e alla seconda parte (6) di detto cabestano (4), detto pistone (16) essendo montato con orientamento eccentrico rispetto ad un asse (19) di rotazione comune a dette prima (5) e seconda parte (6) del cabestano (4).
- 5. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detto attuatore di coppia (13) comprende due detti pistoni (16) reciprocamente controreagenti, bilaterali a detto asse (19) di rotazione comune.
- 6. Trafilatrice, secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di trascinamento oscillante includono primi mezzi trasduttori (20;21, 22,23) per scambiare con i mezzi di sincronizzazione (10) segnali correlati alla posizione angolare relativa della prima (5) e della seconda parte (6) di ciascun detto cabestano (4).
- 7. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi trasduttori includono un circuito idraulico (20) comprendente una linea di alimentazione (21) di detto uno o ciascun attuatore di coppia (13); ed un pistone idraulico (22), detto pistone idraulico (22) essendo provvisto di uno stantuffo (23) premitore agente sul fluido idraulico di detto circuito (20) ed essendo provvisto di uno stelo (24) associato a secondi mezzi di trasduzione (27;28a,28b) della propria posizione e a mezzi di comando (29) del pistone idraulico (22) .
- 8. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detto circuito idraulico (20) include mezzi elasticamente cedevoli (42,43) atti a permettere a detto attuatore di coppia (13) di oscillare elasticamente intorno ad un propria posizione di equilibrio,
- 9. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di trasduzione includono un potenziometro (27) interconnesso con i mezzi di sincronizzazione (10) ed atto a trasdurre gli spostamenti dello stelo (24) in proporzionali segnali elettrici scambiati con detti mezzi di sincronizzazione (10).
- 10. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di trasduzione includono un sensore induttivo (28a,28b) interfacciato con i mezzi di sincronizzazione (10).
- 11. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando includono un circuito (29) pneumatico, azionatore del movimento dello stelo (24), comandato dai mezzi di sincronizzazione (10).
- 12. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che i mezzi di sincronizzazione (10) includono per un generico cabestano (Cn) un primo comparatore (30) destinatario di segnali (Ve) Θ (Vcn+1) di retroazione rispettivamente correlati alla velocità della prima parte (5) del cabestano (Cn) e della prima parte (5) di un cabestano (Cn+1) successivo, detto primo comparatore (30) confrontando detti segnali ed inviando in uscita un segnale differenza verso un blocco integratore (31) che emette in uscita un segnale di fase corrente (32) tra detti cabestani (Cn e Cn+1) ; un secondo comparatore (33) destinatario di detto segnale di fase corrente (32) e di un segnale di fase (34) di riferimento emesso da un blocco (35) ricevitore, a sua volta, di un segnale di riferimento (Rìfn) prestabilito per in cabestano (Cn) , emettendo in uscita un segnale differenza (36) verso un blocco (37); ed un terzo comparatore (38) destinatario di un segnale (39) emesso dal blocco (37) e del segnale (Rffn) emettendo in uscita un segnale di riferimento (40) corretto che viene inviato all’ingresso di un controllo di velocità (41) del motore (7) del generico cabestano (Cn) e che viene derivato per stabilire un riferimento (Rifn-1) per un cabestano (Cn-1) precedente il cabestano (Cn) .
- 13. Trafilatrice, secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di sincronizzazione (10) includono mezzi elettronici di calcolo atti ad inviare in ingresso su detto blocco (37) un segnale di errore, idoneamente calcolato, da utilizzare nel transitano di funzionamento in cui la trafilatrice (1) passa da una propria condizione in cui la prima (5) e la seconda parte (6) del cabestano (4) sono reciprocamente solidali tra loro, ad una condizione di funzionamento a velocità nominale in cui dette prima (4) e seconda parte (6) sono angolarmente e relativamente mobili su controllo dei mezzi di trascinamento oscillante (13;16,20).
- 14. Trafilatrice, secondo le rivendicazioni precedenti e secondo quanto descritto ed illustrato con riferimento alle figure degli uniti disegni e per gli accennati scopi.
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