IT8985010A1

IT8985010A1 - Procedimento per miscelare e somministrare direttamente in loco un cemento osseo a due componenti, e dispositivo che lo realizza

Info

Publication number: IT8985010A1
Application number: IT1989A85010A
Authority: IT
Inventors: Giovanni Faccioli; Renzo Soffiatti
Original assignee: Tecres Spa
Priority date: 1989-12-29
Filing date: 1989-12-29
Publication date: 1991-06-29
Also published as: IT8985010A0; JPH06261932A; JPH0817781B2; CA2031434A1; IT1236864B; ES2030614A6; DE4030832A1; CA2031434C; GB2239818B; GB2239818A; DE4030832C2; FR2656521A1; FR2656521B1; US5193907A; GB9023587D0

Description

PROCEDIMENTO PER MISCELARE E SOMMINISTRARE DIRET-TAMENTE IN LOCO UN CEMENTO OSSEO A DUE COMPONENTI,

E DISPOSITIVO CHE LO REALIZZA.

R I A S S U N T O

Il procedimento per miscelare e somministrare direttamente in loco cemento osseo a due componenti, uno liquido ed uno in polvere, comprende le fasi di stoccaggio dei due componenti, in modo separato, entro un unico contenitore a pi? camere, apertura del contenitore della fase liquida, all' interno di una delle dette camere, non comunicante con l' aria esterna, creazione di una depressione entro lo comero contenente la fase in polvere, espirazione del liquido entro la camera contenente la polvere, miscelazione delle due fasi, compattazione dell' impasto ottenuto, innesto di una cannula ed estrusione dell' impasto con alloggiamento del cemento direttomente in loco.

D E S C R I Z I O N E

L' invenzione si riferisce ad un procedimento per miscelare e somministrare direttamente in loco un cemento osseo costituito da due componenti, uno liquido ed uno in polvere, tenuti separati fino al momento dell' uso del cemento, ciascun componente essendo costituito da una miscela di uno o pi? elementi tra loro compatibili, e ad un dispositivo per l' attuazione del suddetto procedimento.

I sistemi di preparazione del cemento osseo, oggi noti, presentano almeno una fase, durante la quale il componente liquido a base prevalente di monomero pu? disperdere nell' ambiente i suoi vapori altamente tossici. Questi vapori possono cosi essere respirati dagli operatori che manipolano il cemento durante tale fase, con grave pregiudizio per la loro salute nel caso che essi svolgano tali operazioni frequentemente.

Nella maggior parte dei cosi, prima dell' uso, i componenti del cemento osseo sono stoccati entro due differenti contenitori, quali ad esempio bustine in materiale plastico per il componente in polvere e fiale in vetro per il componente liquido. Doto l' altissimo reattivit? del componte liquido e data la sua tossicit? il suo contenitore deve presentare particolari caratteristiche di resistenza sia meccanica che all' attacco chimico del liquido contenuto.

Al momento della preparazione dell' imposto di cemento l' operatore apre la fiala e travasa il liquido entro un recipiente, nel quale ? stato precedentemente introdotto il componente in polvere, o viceversa. L' operatore provvede poi alla miscelazione dei due componenti per mezzo di uno spatola, oppure pone sul recipiente un coperchio munito di una spatola rotante azionabile dall' esterno.

In entrambi i casi il componente liquido ? lasciato libero di diffondere i suoi vapori che possono essere respirati dalle persone che si trovano nelle immediate vicinanze.

I sistemi di mescolazione noti presentano inoltre un secondo inconveniente legato anch' esso al fatto che alcune operazioni portano i componenti della miscela di cemento a contatto con l' aria ambiente, di modo che i germi presenti nell' aria possono contaminare detti componenti e, successivamente quando il cemento ? posto in loco, questo pu? infettare l' osso del paziente operato.

Il compito dell' invenzione ? di realizzare un procedimento per la preparazione e la somministrazione in loco di un cemento osseo costituito da un componente solido ed uno liquido, che sia particolarmente semplice e pratico, che non necessiti di apparecchiature fisse, quali cappe di aspirazione o impianti di centrifugazione, che permetta di ottenere un cemento osseo perfettamente asettico, non stratificato e con una porosit? minima, e che eviti la liberazione nell? ambiente dei vapori tossici del componente liquido.

Il compito ? stato risolto come detto alla parte distintiva delle rivendicazioni 1 e 2.

Un primo vantaggio della presente invenzione ? dato dal fatto che il procedimento consente la miscelazione dei due componenti liquido ed in polvere del cemento osseo, evitando la pericolosa aspirazione dei vapori tossici del componente liquido da parte dei presenti. Un secondo vantaggio ? dato dal fatto che con il procedimento secondo invenzione ? impasto non viene mai manipolato direttamente dall' operatore e rimane sempre in un ambiente isolato asetticamente prima e durante la somministrazione diretta in loco, e pertanto l' impasto non pu? essere contaminato dai germi presenti ne?l' aria ambiente e nei campo operatorio.

Un altro vantaggio ? dato dalla riduzione della porosit? del cemento ottenuto col procedimento oggetto d? invenzione. Tale riduzione della porosit? comporta, oltre a una miglior omogeneit? dell' impasto, anche un miglioramento delle caratteristiche di resistenza meccanica del cemento stesso.

Un ulteriore vantaggio ? dato dalla particolare semplicit? e praticit? di utilizzo del dispositivo che realizza il procedimento secondo invenzione, e dalla possibilit? di costruire tale dispositivo con materiali che ne consentono il mono-uso. Tale dispositivo pertanto si presta per essere usato anche in ambienti non molto confortevoli, quali ad esempio gli ospedali da campo o in qualsiasi altro ambiente non dotato di aria asettica.

Altri vantaggi appariranno nel corso della seguente dettagliata descrizione del procedimento secondo invenzione e di alcuni esempi realizzativi del dispositivo per l' attuazione del detto procedimento, riportati a titolo di esempio non limitativo dell invenzione. Detta descrizione deve essere considerata unitamente alle cinque allegate tavole di disegno, nelle quali:

figura 1 ? una vista diagrammata in esploso, parzialmente sezionata, di un dispositivo secondo invenzione;

figura 2 ? una vista in implosione, parzialmente sezionata, del dispositivo di figure 1, pronto per essere adoperato;

figuro 3 ? uno visto parzialmente sezionoto del dispositivo di figuro 1 nello fo3e immediotomente successivo olio rotture dello fiala; figuro 4 ? uno visto porziolmente sezionoto del dispositivo di figuro 1 durante lo fose di creazione di uno depressione al suo interno; figuro 5 ? uno visto porziolmente sezionoto del dispositivo di figuro 1 pronto per lo somministrazione del cemento in esso contenuto; figuro 6 ? uno vista in implosione, porziolmente sezionoto, di uno seconda realizzazione del dispositivo oggetto d' invenzione; figura 7 ? una visto anologa a quella di figure 6 di uno terza forma reolizzotiva dell? invenzione;

figuro 8 ? uno visto analogo o quello di figuro 6 di una quarta forma reolizzotiva dell' invenzione;

figura 9 ? uno visto analogo a quello di figura 6 di una quinta forma reolizzotiva dell' invenzione.

Il procedimento per miscelare e somministrare direttamente in loco cemento osseo e due componenti, uno liquido ed uno in polvere, tenuti separati fino al momento dell1 uso del cemento comprende le seguenti fasi:

- stoccoggio dei due componenti, in modo separato, entro un unico contenitore composto da uno pluralit? di comere intercomunicabili, mo isolate asetticamente dall? atmosfera esterno;

- aperture del contenitore del componente liquido, all' interno di una delle dette camere, non direttamente comunicante con Torio esterno;

- creazione di una depressione entro la camera contenente il componente in polvere;

- aspirazione, per risucchio dovuto alla detta depressione, del componente liquido entro la camera contenente il componente in polvere, le due camere essendo mantenute isolate dall' ambiente esterno;

- miscelazione dei due componenti per agitazione del contenitore; - compattazione dell?impasto di cemento cos? ottenuto, mediante compressione dello stesso, con eventuale ulteriore aspirazione dell' aria per mezzo di un impianto di creazione del vuoto;

- innesto eventuale di una cannula atta a permettere un miglior orientamento della fuoriuscita dell' impasto;

- estrusione dell?impasto mediante azione manuale o meccanica o pneumatica su di un pistone, ed alloggiamento del cemento direttamente in loco.

Tenuto presente che nelle figure ad indici numerici uguali corrispondono parti uguali od equivalenti, con riferimento alle figure 1 e 2 si nota che il dispositivo che realizza il procedimento oggetto di invenzione ? costituito da un corpo 1 1 sostanzialmente cilindrico e covo, da un coperchio 12 e do un pistone 13 assialmente mobile entro la camera 14 costituita dalla cavit? cilindrica realizzato nel detto corpo 11 e dal coperchio 12.

L? asse longitudinale della detta cavit? cilindrica coincide con l?asse longitudinale 19 dell? intero dispositivo. Il corpo 1 1 presenta sul fondo di detta cavit?, sporgente verso l' esterno un ugello 16 cilindrico cavo munito di toppo 17 a tenuta.

Il coperchio 12 ho uno porte 12? inferiore ovvitobile entro il detto corpo ed una porte 12" superiore di forma cilindrico, esternamente zigrinata, avente il diametro esterno leggermente pi? grande del diametro esterno del corpo 11.

Detto coperchio presenta inoltre un foro 18 filettato coassiale al detto asse longitudinale 19, entro il quale lo stelo 20 del pistone 13 ? assialmente mobile per avvitamento della sua porzione centrale filettata o per scorrimento delle sue porzioni estreme cilindriche lisce. Detto stelo presenta inoltre una cavit? 21 chiudibile da un tappo 26 a formare una camera comunicante con l' esterno attraverso una presa d? aria munita di filtro 39 antibatterico, costituita da un foro 28 coassiale ell?asse longitudinale del detto tappo 26, e attraverso quattro fori 24 ricavati sul fondo della cavit? 21. Il contenitore 22 del componente liquido del cemento osseo ? alloggiato entro la cavit? 21, la quale ? provvista di un dispositivo per la rottura del contenitore 22 al proprio interno.

Nelle realizzazione illustrata nelle figure do 1 a 5, il contenitore 22 ? costituito da una fiala in vetro, mentre il dispositivo di rottura del contenitore stesso da un cilindro 23. Detto cilindro 23 presento un foro 34 cilindrico passante, con asse longitunale convergente verso il basso rispetto all' asse longitudinale del cilindro stesso. Detto cilindro coopera con il toppo 26, il quale ? mobile, rispetto allo stelo 20, in direzione assiale. Per rompere la fiala di vetro ? sufficiente spingere il tappo 26 verso il basso, in modo che esso spinga a sua volta verso il basso il fondo della fiala, costringendo l?estremit? inferiore affusolata della fiala stessa a scivolare lungo la parete interna del detto foro 34.

Poich? il foro 34 non ? coassiale all' asse longitudinale della fiala, l' estremit? affusolata della fiala viene forzata a spostarsi lateralmente. In tal modo la pressione assiale sul tappo 26 si trasforma in un momento flettente applicato olla base del collo della fiala, in uno zona 33 anulare precedentemente indebolita.

Il cilindro 23 ? provvisto su ciascuna base di quattro scanalature 36 disposte a raggiera, ad intervalli di 90?, raccondate a due a due da quattro scanalature 36? ubicate sulla superficie laterale del cilindro ed aventi andamento parallelo all' asse longitudinale dello stesso. Dette scanalature hanno la funzione di facilitare il passaggio del liquido dalla zona sopra il cilindro 23 alla zona sottostante, al momento della rottura della fiala.

La camere 14, che costituisce il contenitore asettico del componente in polvere del cemento osseo, e la camera 21 interna allo stelo del pistone 13 sono messe in comunicazione tra loro per mezzo di quattro fori 24 ubicati sulla testa 25 del detto pistone. Detti fori sono protetti da un filtro 27 alloggiato sul fondo della cavit? del detto pistone in modo da impedire il passaggio di frammenti di vetro dalla camera 21, interna allo stelo del pistone, alla sottostante camere contenente il componente in polvere del cemento. Illustriamo ora di seguito le fasi necessarie per ottenere l?impasto di cemento pronto da essere inserito direttamente in loco col dispositivo oggetto d' invenzione.

L' addetto alio preparazione del cemento o il chirurgo inizialmente estraggono da una custodia asettica un dispositivo sterile in tutte le sue parti, gi? predisposto come illustrato ad esempio in figura 2. In tale forma realizzativa del dispositivo oggetto d' invenzione il contenitore 22 del componente liquido del cemento ? costituito da una fiala di vetro sostanzialmente cilindrica con una testata 22' leggermente concava e l' altra testata allungata verso l'esterno a formare una punta 22". In prossimit? della base della punta 22? ? provvisto uno zona 33 di indebolimento anulare, otta a consentire la rottura predeterminata della fiala.

Il dispositivo per la rottura della fiala ? costituito da un cilindro 23 del tipo sopra illustrato, ubicato sul fondo della cavita 21 dello stelo del pistone 13, separato dallo testa 25 del pistone da un filtro 27 di protezione.

La fiala ? inserita entro la cavit? 21 con la testata 22' rivolta verso l'alto, e la punta 22" inserita entro il foro 34 del cilindro 23. Il tappo 26 ? in posizione sollevata rispetto al proprio piano di battuta 35 ricavato all' interno dello stelo 20, ma si appoggia delicatamente alla testata 22' della fiala, cosicch? la pressione esercitata sul tappo 26, dall' alto verso il basso, determina ? insorgere di un momento flettente alla base della punta 22" della detta fiala. Lo stelo del pistone 13 si trova inserito entro il foro 18 del coperchio 12 con l' estremit? inferiore della porzione filettata appena ingranata con il filetto del detto foro 18. In tal modo la testa 25 del pistone determina con la cavit? 14'de? corpo 1 1 una camera che funge do contenitore del componente in polvere del cemento.

All? estremit? inferiore del corpo 11 un tappo 17 ? avvitato sull'ugello 16 sporgente dal corpo stesso.

Detto tappo presenta al suo interno, elevantesi dal proprio fondo, un rilievo cilindrico 17' di diametro corrispondente al diametro interno del detto ugello 16, in modo da impedire, prima al componente in polvere e poi all' impasto contenuti nel corpo 11, di ostruire lo ugello 16. ?ll interno del tappo 17, sul suo fondo, ? provvista una guarnizione 32 tale da garantire la tenuta del tappo stesso, quando esso ? avvitato a fondo sull? ugello 16.

Con un dispositivo predisposto come appena illustrato, l' operatore inizia le fasi di preparazione dell' impasto di cemento osseo, esercitando dapprima una pressione dall' alto verso il basso sulla sommit? del tappo 26. Cos? facendo il tappo 26 spinge verso il basso la fiala, la quale essendo costretta a scivolare con la punta 22? entro il foro 34 del cilindro 23, si rompe per flessione nella zona 33 prestabilita. Come illustrato in figura 3, a seguito di tale rottura il componente liquido comincia a scendere per gravit? e attraverso il foro 34 e le scanalature 36 prima, il filtro 27 e i fori 24 poi, giunge a contatto con la polvere presente nella camera sottostante. Il tempo necessario allo caduta per semplice gravit? risulterebbe per? troppo lungo, perci? l' operatore tira il pistone 13 verso V alto, come illustrato in figura 4, creando cos? una depressione entro la camera contenente il componente in polvere, in tal modo il liquido viene risucchiato entro la detta camera molto rapidamente.

A questo punto l' operatore scuote ripetutamente l' intero dispositivo per facilitare la reazione tra i due componenti e per ottenere un impasto pi? omogeneo.

Quindi orienta il dispositivo in modo da avere il tappo 17 in alto, poi toglie il tappo stesso ed avvita sull? ugello 16 del corpo 11 un raccordo 37 filettato per l' innesto di una cannula 38 flessibile di lunghezza tale da consentire di raggiungere, al momento della posa in loco del'impasto, i siti anatomici interessati dall' intervento. Tenendo il dispositivo con la cannula 38 rivolta verso l' alto, spinge il pistone verso l' alto in modo da far uscire la maggior quantit? di aria contenuta nel dispositivo stesso.

A questo punto l' operatore, con il dispositivo predisposto come in figura 5, ? pronto per somministrare direttamente in loco un cemento osseo perfettamente asettico, non stratificato e con una porosit? minima. Infatti l' estrusione attraverso l' ugello 16 induce sull? imposto uno maggior compattezza, riducendo per lo compressione indotta le bolle provocate dall' aria e dai vapori del componente liquido.

E? evidente che nei casi in cui la zona, nella quale debba essere estruso il cemento, ? facilmente accessibile, l' estrusione avviene senza l' innesto della cannula 38.

Durante la fase di estrusione interviene la filettarura della porzione centrale dello stelo 20 del pistone 13, lo quale, ingranando sulla filettatura del foro 18 del coperchio 12, permette di estrudere con facilit? e senza troppa fatica l' impasto di cemento, nonostante l elevale viscosil? dello stesso.

Anche se non illustrato nei disegni, al fine di ridurre gli sforzi dell?operatore, l' estrusione dell? impasto, anzich? essere manuale, pu? essere meccanica, mediante un dispositivo esterno, ad esempio a cremagliera, il quale collegando il corpo 11 o il coperchio 12 al pistone stesso fa muovere quest?ultimo longitudinalmente. Detto pistone pu? essere movimentato anche da un dispositivo pneumatico col?egante esternamente il corpo 11 o il coperchio 12 al pistone stesso. E? evidente che in questi casi il dispositivo dovr? essere modificato, eliminando la porzione centrale filettata dello stelo 20 del pistone 13, al fine di permettere allo stesso di scorrere liberamente entro il foro 34, non pi? filettato, del coperchio 12.

Anche se non illustrato nei disegni, ? possibile applicare sul fondo del corpo 11, in prossimit? dell? ugello 16, una valvola di presa per un eventuale collegamento con un impianto da vuoto d? aria, in grado di ottenere una maggior asportazione d? aria e quindi una minor porosit? del cemento.

Da quanto sopra descritto, appare chiaro che in nessun momento delle varie fasi di preparazione dell? impasto di cemento l' operatore pu? respirare i vapori nocivi del componente liquido del cemento, dato che questi rimangono, durante tutte le varie fasi, sempre dentro le camere interne al dispositivo stesso.

In fig. 6 ? illustrata una seconda concretizzazione dell' invenzione, che si differenzia dalla prima per alcuni aspetti formali, che migliorano la maneggevolezza del dispositivo, quali la forma dell'impugnatura 29 del pistone 13, le forme del toppo 26, che ore sporge solo minirnemente dall' impugnature, la forma della testa 25 del pistone stesso, munita ora di fori 24? svasati inferiormente per consentire uno miglior fuoriuscito del liquido dalla camera 21, le zigrinature esterne sul coperchio 12 e su parte del corpo 11. Inoltre le due realizzazioni differiscono anche per il modo con il quale sono vincolati tra loro le varie porti costituenti il dispositivo. Nella seconda forma realizzativa dell" invenzione infatti il coperchio 12 viene vincolato al corpo 11, inserendo parzialmente il primo a pressione entro il secondo, mentre il tappo 17, anzich? essere avvitato sull? ugello 16 del corpo 11, ? vincolato all? ugello stesso mediante un attacco a baionetta, di per s? noto.

In figure 7 ? illustrata una variante realizzativa del dispositivo oggetto d? invenzione, in cui il momento flettente, che determina la rottura della fiala di vetro contenente il componente liquido, ? ottenuto dalla cooperazione del cilindro 23, con un pulsante 40, sporgente entro la cavit? 21 del pistone 13 e spostabile dall? esterno in direzione perpendicolare all? asse longitudinale della detta fiala. Mentre il cilindro 23 ha la funzione di bloccare lo punta della fiala entro il proprio foro 34, il pulsante 40 permette di spostare lateralmente la fiala e di far insorgere cos? il momento flettente necessario alla rottura della fiala stessa. Detto pulsante, ubicato sulla parete laterale del pistone 13 in prossimit? deir impugnatura 29 del pistone stesso, ? provvisto di una guarnizione 41 di tenuta, che impedisce l'entrata di aria esterno entro lo stelo 20 e l' uscita dei vapori tossici del componente liquido.

Una quarta variante realizzativa del dispositivo secondo invenzione, illustrata in figura 6, prevede l' uso di contenitori 22 del componente liquido costituiti de una fiala di vetro sostanzialmente cilindrica munite di due punte allungate longitudinalmente verso l' esterno, del tipo sopra descritto. Il dispositivo per la rottura della detta fiala ? costituito da un cilindro 23, gi? illustrato, che agisce in cooperazione con il tappo 26'. Detto tappo ? spostabile dall' esterno in direzione longitudinale e presenta nella parte inferiore un foro 42 cilindrico, disassato rispetto all' asse longitudinale del tappo 26?, analogamente al foro 34 del detto cilindro 23.

Quando il tappo 26? ? spinto verso il basso entrambe le punte sono sollecitate da un momento flettente, che rompe la fiala in corrispondenza dei due punti prestabiliti.

Uno quinta variante realizzativa del dispositivo secondo invenzione, illustrata in figura 9, prevede l' uso di contenitori 22 del componente liquido costituiti da un cilindro di metallo o materiale plastico internamente rivestito con materiale non reagente con il liquido da contenere. Il dispositivo per la rottura del contenitore ? costituito de uri cilindro 43 di diametro corrispondente a quello della cavit? dello stelo del pistone 13, ubicato sul fondo delle cavit? 21 a ridosso del filtro 27 e dotato di una punta 44 tagliente, rivolta verso l' alto, atta a perforare la base inferiore del detto cilindro, e dal tappo 26" della camera 21, presentante dal lato della cavit? 21 uno seconda punta 45 rivolte verso il basso, atta a perforai la base superiore del detto cilindro. La rottura di entrambe le testate del contenitore 22 avviene per azione congiunta dei detti cilindro 43 e tappo 26", quando dall' esterno il tappo ? spinto in direzione longitudinale contro il detto contenitore.

Grazie alla rottura di entrambe le estremit? del contenitore del componente liquido, la caduta di quest' ultimo per gravit? risulta molto pi? rapida.

Anche se non illustrato nei disegni, il contenitore 22 del componente liquido pu? essere costituito da una bustine in materiale plastico internamente rivestito da un materiale non reattivo con il componente liquido stesso. In tal caso la bustina munita alle sue estremit? di due elementi cilindrici rigidi viene alloggiata entro la cavit? 21 del pistone 13. Il primo dei detti elementi cilindrici viene collocato sul fondo della cavit? 21, dove apposite guide impediscono allo stesso di ruotare rispetto al pistone stesso. Il secondo elemento cilindrico ? costituito dallo stesso tappo 26, che sporgendo dall' impugnatura 29 permette all' operatore di ruotarlo di quel tanto che basta per rompere la bustina stessa per torsione.

Claims

R I V E N D I C A Z I O N I 1. Procedimento per miscelare e somministrare direttamente in loco cemento osseo a due componenti, uno liquido ed uno in polvere, tenuti separati fino al momento dell uso del cemento, ciascun componente essendo costituito da una miscele di uno o pi? elementi tra loro compatibili, caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - stoccaggio dei due componenti da miscelare, in modo separato, entro un unico contenitore composto do uno pluralit? di camere. isolate asetticamente dall' atmosfera esterna; - apertura del contenitore del componente liquido, all' interno di una delle suddette camere, non comunicante con l' aria esterna; - creazione di una depressione entro la camera contenente il corrr ponente in polvere; - aspirazione, per risucchio dovuto alla detta depressione, del componente liquido entro la camera contenente il componente in polvere, le due camere essendo mantenute isolate dall' ambiente esterno; - miscelazione dei due coponenti per agitazione del contenitore; - compattazione dell?impasto di cemento ottenuto, mediante compressione dello stesso, con eventuale ulteriore aspirazione dell' aria per mezzo di un impianto di creazione del vuoto; - eventuale innesto, in prossimit? dell? estremit? inferiore del dispositivo, di una cannule flessibile atta a orientare la fuoriuscita dell? impasto; - estrusione dell' impesto mediante azione manuale o meccanica o pneumatica su di un pistone, ed alloggiamento del cemento direttamente in loco.
2. Dispositivo che realizza il procedimento secondo rivendicazione 1, costituito da un corpo (11) sostanzialmente cilindrico e cavo, da un coperchio (12) vincolatole al detto corpo ed avente un foro (18) coassiale all' asse ( 19) longitudinale del corpo, e da un pistone (13) costituito do uno stelo (20) assialmente mobile entro il detto foro (18) e da una testa (25), la quale determina con il corpo (11) la camera (14) di alloggiamento asettico del componente in polvere del cemento, in cui il corpo (11) presenta sul fondo, sporgente verso l' esterno, un ugello (16) cilindrico cavo, chiudibile do un tappo (17) a tenuta, ed in cui il pistone (13), assialmente mobile entro la cavit? cilindrica del detto corpo (1 1), presenta una cavit? costituente la camera (21) di alloggiamento del contenitore (22) del componente liquido del cemento, munita di un dispositivo per la rottura del contenitore (22), manovrabile dall'esterno dello camera stesso, ed in cui inoltre la camera (14) di alloggiamento del componente in polvere, e la camera (21) di alloggiamento del contenitore (22) del componente liquido sono messe in comunicazione tra loro per mezzo di uno pluralit? di fori (24) protetti do un filtro (27) e ubicati sullo detta testa (25).
3. Dispositivo come detto a rivendicazione 2, in cui il pistone (13) ? costituito da uno stelo (20) sostanzialmente cilindrico, cavo, avente l' estremit? superiore allargata a costituire uno impugnatutura (29), da una testo (25) vincolata ad una estremit? dello stelo do mezzi noti (35), e dotata di almeno una guarnizione (31) di tenuto, ubicata entro una scanalatura circolare ricavato sulla superficie laterale cilindrico dello testa stessa, e do un tappo (26) inseribile almeno parzialmente entro l' altra estremit? della cavit? cilindrico del detto stelo (20), a formare la camera (21), comunicante con l' esterno attraverso una presa d' aria munita di filtro (39) antibatterico, costituita da un foro (28) coassiale all' asse longitudinale del tappo (26), ed in cui lo stelo (20), la superficie esterna del quale presenta una porzione centrale filettata compresa tra due porzioni cilindriche lisce, ? assialmente mobile entro il foro (18) filettato del coperchio (12) per avvitamento della sua porzione filettata o per scorrimento delle porzioni lisce.
4. Dispositivo come detto a rivendicazione 3, in cui l' intera superficie laterale esterna dello stelo (20) del pistone (13) ? cilindrica liscia ed ? assialmente mobile per scorrimento entro il foro (18) del coperchio (12), ed in cui il detto pistone ? movimentato da un dispositivo meccanico o pneumatico collegante esternamente il corpo (11) o il coperchio (12) al pistone stesso.
5. Dispositivo secondo le rivendicazioni 3 o 4, in cui il contenitore (22) del componente liquido ? costituito da una fiala di vetro sostanzialmente cilindrica con una testate (22?) piana o leggermente inarcato verso l' interno e l' altro testoto allungato verso l?esterno a formare una punta (22"), in prossimit? della cui base ? provvista una zona (33) anulare di indebolimento della fiala stessa, ed in cui il dispositivo per la rottura della detta fiala ? costituito da un cilindro (23) di diametro corrispondente a quello della cavit? dello stelo del pistone (13) e di altezza inferiore alla lunghezze dello punta (22"), ubicato sul fondo della cavit? (21) a ridosso del filtro (27), il quale cilindro presenta un foro (34) cilindrico passante, di diametro leggermente maggiore del diametro medio della porte terminale della punta (22"), il cui asse longitudinale, inclinato rispetto all' asse longitudinale del cilindro (23), interseca lo stesso in prossimit? della base superiore del cilindro, ed in cui il detto cilindro agisce in cooperazione con il tappo (26) della camera (21), spostabile dall' esterno verso ? interno in direzione longitudinale, per applicare alla punta (22") della detta fiale un momento flettente in grado di rompere lo stesso in corrispondenza della zona (33) predeterminata.
6. Dispositivo come detto a rivendicazione 5, in cui il contenitore (22) del componente liquido ? costituito da una fiala di vetro sostanzialmente cilindrica con entrambe le testate allungate longitudinalmente verso l' esterno a formare una punta (22?), in cui il dispositivo per la rottura delle due testate della detta fiala ? costituito da un cilindro (23), ubicato sul fondo della cavit? (21) a ridosso del filtro (27) il quale agisce in cooperazione con il tappo (26") della camera (21), spostabile dall1 esterno verso V interno in direzione longitudinale e presentante dal lato dello cavit? (21) un foro (42) cilindrico, il cui asse longitudinale, inclinato rispetto all asse longitudinale del tappo (26?), in prossimit? della base inferiore del detto tappo interseca l' asse longitudinale dello stesso.
7. Dispositivo secondo le rivendicazioni 3 o 4, in cui il contenitore (22) del componente liquido ? costituito do un cilindro di metallo o materiale plastico internamente rivestito con materiale non reagente con il detto liquido, ed in cui il dispositivo per la rottura del detto contenitore ? costituito da un cilindro (43) di diametro corrispondente e quello della cavit? dello stelo del pistone ( 13) ubicato sul fondo della cavit? (21) a ridosso del filtro (27) e dotato di una punta (44) atta a perforare la base inferiore del detto cilindro, e dal tappo (26) della camera (21), presentante dal lato della cavit? (21) una seconda punta (45) atto a perforare la base superiore del detto contenitore (22), la rottura di entrambe le dette testate avvenendo per azione congiunta dei detti cilindro (43) e tappo (26), quando dall? esterno il tappo (26) ? spinto in direzione longitudinale contro il detto contenitore.
8. Dispositivo come detto a rivendicazione 5, in cui il cilindro (23) del dispositivo per la rottura della fiala agisce in cooperazione con un pulsante (40), sporgente entro la cavit? (21) del pistone (13) e spostabile dall' esterno in direzione perpendicolare all' asse longitudinale della fiala, detto pulsante essendo ubicato sulla porzione estrema superiore liscia della parete laterale dello stelo del pistone (13), in prossimit? dell'impugnatura (29) del pistone stesso, entro un foro (47) munito di una guarnizione di tenuta (41).
9. Dispositivo secondo le rivendicazioni da 2 a 8, in cui il cilindro (23) ? provvisto su ciascuna base di quattro scanalature (36) disposte a raggiera, ad intervalli di 90?, raccordate a due a due da quattro scanalature (36?) ubicate sulla superficie laterale del cilindro e parallele all' asse longitudinale