ITUB20150632A1 - Gruppo di miscelazione di due composti - Google Patents

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ITUB20150632A1
ITUB20150632A1 ITUB2015A000632A ITUB20150632A ITUB20150632A1 IT UB20150632 A1 ITUB20150632 A1 IT UB20150632A1 IT UB2015A000632 A ITUB2015A000632 A IT UB2015A000632A IT UB20150632 A ITUB20150632 A IT UB20150632A IT UB20150632 A1 ITUB20150632 A1 IT UB20150632A1
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IT
Italy
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extremity
housing
mixing
gasket
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ITUB2015A000632A
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English (en)
Inventor
Giovanni Faccioli
Renzo Soffiatti
Original Assignee
Tecres Spa
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Description

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:
?GRUPPO DI MISCELAZIONE DI DUE COMPOSTI?
CAMPO TECNICO DELL?INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un gruppo di miscelazione di due composti, quali un liquido e una polvere per l?ottenimento di cemento osseo, come pure un metodo di miscelazione di due composti.
STATO DELLA TECNICA ANTERIORE
Sono stati proposti molti tipi di miscelatori liquido-polvere per l?ottenimento di cemento osseo.
Il brevetto italiano n. 1236864 come pure il brevetto europeo n. 1912597, entrambi a nome della richiedente della presente domanda di brevetto, insegnano un miscelatore comprendente un primo componente delimitante una camera di contenimento della polvere, nella quale ? montato scorrevole un secondo componente definente una zona di alloggiamento di una fiala contenente un liquido da miscelare con la polvere.
Nella camera di contenimento della polvere ? poi montato scorrevole uno stelo supportante un componente di miscelazione, mentre sull?estremit?, in uso, interna del secondo componente ? montato un cappuccio delimitante una scanalatura anulare per l?alloggiamento di una guarnizione, l?estremit? interna del cappuccio delimitando uno spallamento rivolto lontano dalla camera di contenimento e destinato ad attestarsi contro un rispettivo spallamento del primo componente.
Con tali dispositivi, si rompe la fiala, si determina manualmente lo spostamento del secondo componente cos? da fuoriuscire dal primo componente, provocando in tal modo l?ingresso del liquido della fiala rotta nella camera di contenimento della polvere, e quindi si esegue la miscelazione all?interno di quest?ultima fino all?ottenimento del cemento osseo. Volendo, durante lo spostamento del secondo componente si applica il vuoto nella camera di contenimento della polvere per favorire il trasferimento del liquido in quest?ultima.
Con tali dispositivi ? molto difficile realizzare una buona tenuta nella camera di contenimento della polvere, tenuto conto del fatto che la guarnizione, dovendo consentire lo spostamento manuale del secondo componente rispetto al primo, non pu? essere eccessivamente dura o resistente.
A tal riguardo, durante la miscelazione di polvere e liquido pu? verificarsi l?ingresso di aria in corrispondenza della guarnizione e quindi la formazione di bolle nell?impasto di cemento osseo finale, il che, chiaramente, ridurrebbe la qualit? del cemento osseo ottenuto.
Peraltro, i dispositivi ora commentati presentano un volume del primo componente molto maggiore rispetto alla fiala, ci? in particolare in funzione della configurazione del cappuccio e degli altri componenti del rispettivo dispositivo. Come si comprender?, ci? comporta, per i dispositivi secondo lo stato della tecnica, un volume o larghezza finale eccessivo/a.
SCOPI DELL?INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo gruppo di miscelazione di due composti, in particolari un liquido e una polvere per l?ottenimento di cemento osseo.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo gruppo di miscelazione che garantisca una buona tenuta delle zone di alloggiamento dei composti da miscelare.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo gruppo di miscelazione che consenta di applicare una buona depressione per spingere il liquido nella zona di contenimento della polvere, senza correre il rischio di determinare l?ingresso di aria in quest?ultima e quindi che consenta di ridurre il rischio di bollosit? del cemento finale ottenuto.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo gruppo di miscelazione che consenta di applicare una buona depressione durante la miscelazione di liquido e polvere senza correre il rischio di determinare l?ingresso di aria in quest?ultima e, quindi, che consenta di ridurre il rischio di bollosit? del cemento finale ottenuto.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo gruppo di miscelazione di dimensioni ridotte rispetto ai gruppi tradizionali.
Un altro scopo della presente invenzione ? quello di fornire un nuovo metodo di miscelazione grazie al quale sia possibile miscelare due composti, quali un liquido e una polvere, in maniera rapida ed efficace.
Conformemente ad un aspetto dell?invenzione ? previsto un gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 1.
Conformemente ad un altro aspetto dell?invenzione ? previsto un metodo di miscelazione secondo la rivendicazione 22.
Le rivendicazioni dipendenti si riferiscono ad esempi di realizzazione preferiti e vantaggiosi dell?invenzione.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Altre caratteristiche e vantaggi dell?invenzione saranno maggiormente evidenti dalla descrizione di esempi di realizzazione di un gruppo di miscelazione, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 ? una vista prospettica leggermente dall?alto del gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione;
- le figure 2 e 3 sono viste in esploso del gruppo di fig.1;
- la figura 4 ? una vista laterale del gruppo di fig.1;
- la figura 5 ? una vista in sezione presa lungo la traccia V-V di fig.4;
- la figura 6 ? una vista dei componenti di fig.5 separati;
- la figura 6a ? una vista prospettica leggermente dal basso e in esploso di alcuni componenti del gruppo di fig.1;
- le figure da 7 a 11 sono viste simili alla figura 5 di rispettive fasi di un metodo di miscelazione secondo la presente invenzione;
- la figura 12 ? una vista laterale di una variante di un particolare di un gruppo secondo la presente invenzione;
- la figura 13 ? una vista in sezione lungo la traccia XIII-XIII di figura 12;
- la figura 14 ? una vista in pianta del particolare di figura 12; e
- la figura 15 ? una vista in esploso e in sezione del particolare di figura 12; - le figure da 16 a 18 sono viste simili alla figura 5 di altri esempi di realizzazione del gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione; e
- le figure da 19 a 21 sono viste di un gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione in accordo con un altro esempio di realizzazione in rispettive fasi operative.
Negli uniti disegni parti o componenti uguali sono contraddistinti dagli stessi numeri di riferimento.
ESEMPI DI REALIZZAZIONE DELL?INVENZIONE
Con riferimento dapprima alle Figure da 1 a 11, si ? illustrato un gruppo di miscelazione 1 di due composti per l?ottenimento di un impasto, quali un liquido (quale un monomero) e una polvere (quale uno o pi? polimeri, eventualmente acrilici) per l?ottenimento di cemento osseo o una resina acrilica. La polvere potrebbe essere anche inorganica a base di Sali di Calcio, come il Calcio Solfato (gesso) o miscele di Tricalcio Fosfato (TCP) o Idrossiapatite (HA) o miscele a base di Ossidi di Calcio (CaO), Ossidi di Magnesio (MgO), Ossidi di Alluminio (Al2O3), Ossidi di Silicio (SiO2), Ossidi di Ferro (Fe2O3) e/o altri Sali complessi come il Metasilicato di Calcio (CaSiO3 e Ca2Si2O5) e/o Alluminato Tricalcico Ca3(AlO3)2 e/o Alluminato Ferrito Tetracalcico (C4AlFe) e/o altri composti inorganici che uniti ad un secondo composto, quale acqua pura od una soluzione acquosa contenente Sali inorganici sinergici con quelli presente nella polvere, danno luogo ad una massa indurente comunemente identificabile come ?cemento idraulico?. Preferibilmente, tutti i composti possiederanno un grado di purezza tale che la miscela dia luogo ad un prodotto o impasto biocompatibile.
Il gruppo comprende un primo componente o cilindro 2 presentante un corpo sostanzialmente tubolare e delimitante una prima zona di alloggiamento RZ1 di un primo composto da miscelare, quale una polvere. Pi? in particolare il primo componente 2 delimita un primo canale AC1, che ? passante, nel quale canale, come si dir? meglio in seguito, viene delimitata una prima zona di alloggiamento RZ1 di un primo composto da miscelare, il volume della quale zona RZ1 ? variabile.
Pi? in particolare, il primo componente 2 presenta una prima estremit? 2a, nonch? una seconda estremit? 2b, volendo di erogazione di cemento osseo, la quale pu? delimitare un?apertura o foro passante 2c, volendo anche per il passaggio di uno stelo di un miscelatore di cui si dir? meglio in seguito. A tal riguardo, la seconda estremit? 2b pu? terminare con un tratto a codolo cavo 2g di guida dello stelo garantendo comunque la tenuta di fluido o meglio di polvere e cemento, del foro passante 2c.
Il corpo sostanzialmente tubolare del primo componente 2 si svolge attorno ad un asse di simmetria x-x, ad esempio esso pu? comprendere un solido di rotazione attorno ad un asse di simmetria x-x e pu? presentare da un lato, in uso prossimale alla seconda estremit? 2b ad un lato distale da quest?ultima, un tratto sostanzialmente troncoconico 2d a diametro via via crescente, quindi un tratto sostanzialmente cilindrico 2e terminante con la prima estremit? 2a.
Possono poi essere previsti dentini o alette 2f estendentesi verso l?esterno dalla prima estremit? 2a e tra loro angolarmente sfalsati, ad esempio quattro dentini 2f sfalsati di 90? l?uno dall?altro.
A partire da una porzione esterna del tratto sostanzialmente cilindrico 2e pu? estendersi anche un elemento a corona 2h, volendo anulare e posto a distanza dai dentini 2f, ad esempio di diametro o larghezza maggiore dei dentini 2f.
Il gruppo di miscelazione 1 presenta poi un secondo componente 3 con corpo sostanzialmente tubolare e delimitante una seconda zona di alloggiamento RZ2, il quale secondo componente 3 presenta una terza estremit? 3a nonch? una quarta estremit? 3b. Volendo, allorch? i componenti del gruppo sono in posizione e assetto di riposo, la prima estremit? 2a del primo componente 2 ?, in uso, montata attorno o avvolge, la terza estremit? 3a del secondo componente 3. Il secondo componente 3 pu? svolgersi attorno ad un asse di simmetria, in uso corrispondente all?asse x-x, ad esempio pu? comprendere un solido di rotazione attorno all?asse di simmetria x-x.
Nel gruppo 1 si prevede poi una fiala 4, volendo in vetro o materiale similare, la quale ? destinata a contenere un secondo composto da miscelare; tale fiala 4 ? disposta entro la seconda zona di alloggiamento RZ2 del secondo componente 3.
Nel gruppo 1 sono previsti mezzi di rottura 5, 6 della fiala 4 che si ergono nel secondo componente 3.
I mezzi di rottura possono comprendere ad esempio un elemento a pulsante 5 destinato a premere la fiala 4, ad esempio in corrispondenza della sua punta 4a, verso la terza estremit? 3a.
L?elemento a pulsante 5 ? montato scorrevole nella quarta estremit? 3b del secondo componente 3 o meglio in un componente di chiusura 16 montato, ad esempio connesso, volendo con impegno a scatto, per avvitamento o di altro tipo, entro la quarta estremit? 3b dello stesso.
I mezzi di rottura possono poi comprendere un elemento a puntale o a coltello 6 ergentesi da una base del secondo componente 3 in corrispondenza della terza estremit? 3a di quest?ultimo e destinato ad impegnare la fiala 4, volendo il fondo 4b della stessa, quando questa ? premuta mediante l?elemento a pulsante 5, cos? da determinare la rottura della fiala 4 stessa.
Volendo, pu? essere previsto anche un mezzo elastico o molla 11, ad esempio estendentesi entro la seconda zona di alloggiamento RZ2, ad esempio a partire dalla superficie interna della parete di fondo cava del secondo componente 3, e destinato a mantenere la fiala 4 cedevolmente ed elasticamente premuta verso o contro l?elemento a pulsante 5.
Per quanto concerne la fiala 4, essa pu?, ad esempio, comprendere un corpo cilindrico principale presentante da un lato una punta 4a, volendo sostanzialmente troncoconica, e dall?altro un fondo 4b, ad esempio leggermente curvo con concavit? rivolta verso l?esterno della fiala 4 stessa e quindi, se previsto, verso l?elemento a puntale 6.
Peraltro, la prima zona di alloggiamento RZ1 ? in comunicazione di fluido con la seconda zona di alloggiamento RZ2, cos? da consentire il passaggio del secondo composto (liquido) dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 (o meglio dalla fiala 4 contenuta nella seconda zona di alloggiamento RZ2) alla prima zona di alloggiamento RZ1, volendo con interposizione di una zona a polmone LZ. Vantaggiosamente, il secondo composto non pu? passare a ritroso dalla prima RZ1 alla seconda RZ2 zona di alloggiamento, grazie alla predisposizione di un apposito filtro 7 ad intercettazione dell?apertura o luce di passaggio 3g delimitata dalla terza estremit? 3a del secondo componente 3.
Secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure e, pi? in particolare, in figura 6, il filtro 7 comprende un elemento a boccola 7a delimitante una luce passante intercettata da un componente filtrante 7b, ad esempio configurato a rete connesso perimetralmente alla faccia interna dell?elemento a boccola 7a. Tale filtro 7 viene posto o innestato, ad esempio a misura, nella seconda estremit? 3a.
Inoltre, il secondo componente 3 pu? delimitare, in corrispondenza della terza estremit? 3a, una sede di posizionamento PS del filtro 7, ad esempio per l?innesto, ad esempio a misura, del filtro 7. A tal riguardo, il terzo componente pu? presentare, una parete terminale 3h di chiusura o delimitazione della seconda zona di alloggiamento RZ2 unitamente ad una parete laterale, volendo cilindrica, 3m del secondo componente 3 stesso. La terza estremit? 3a si estende poi leggermente oltre la parete terminale 3h, cosicch? la sede di posizionamento PS presenta una base o fondo delimitato dalla parete terminale 3h e un tratto di involucro laterale costituito dalla terza estremit? 3a. La parete terminale 3h, se prevista, pu? delimitare una pluralit? di fori passanti TH estendentesi tra la seconda zona di alloggiamento RZ2 e l?esterno del secondo componente 3, in uso, sfocianti in corrispondenza del componente filtrante 7b.
Il gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione comprende poi almeno un terzo componente o pistone 8, anch?esso con corpo sostanzialmente tubolare e delimitante un secondo canale AC2, che ? passante. Il terzo componente o pistone 8 volendo si svolge attorno ad un asse di simmetria, in uso corrispondente all?asse x-x, ad esempio esso pu? comprendere un solido di rotazione attorno ad un asse di simmetria xx. Nel secondo canale AC2 del terzo componente o pistone 8 pu? essere delimitata, in uso unitamente alla terza estremit? 3a del secondo componente 3, una zona a polmone LZ, il cui volume ? variabile.
Volendo, il corpo sostanzialmente tubolare del terzo componente o pistone 8 ? montato almeno parzialmente attorno al secondo componente 3 e presenta un?estremit? esterna o quinta estremit? 8a nonch? un?estremit? interna o sesta estremit? 8b definente una luce di passaggio 8c, in uso, sostanzialmente allineata all?apertura di passaggio 3g del secondo componente 3 e sostanzialmente libera cos? da consentire e non ostacolare il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1.
A tal riguardo, il terzo componente 8 pu? comprendere una parete sostanzialmente cilindrica 8d da un lato definente l?estremit? esterna 8a e dall?altro supportante una parete anulare 8e definente l?estremit? interna 8b e delimitante la luce di passaggio 8c.
La prima zona di alloggiamento RZ1 ? invece la zona delimitata tra le pareti interne del primo componente 2 di delimitazione del primo canale AC1, e l?estremit? interna 8b del terzo componente 8.
Il terzo componente 8 pu? essere interposto tra la prima estremit? 2a del primo componente 2 e la terza estremit? 3a del secondo componente 3, vale a dire che il terzo componente 8 pu? avvolgere (con impegno di scorrimento) la terza estremit? 3a del secondo componente 3 ed essere parzialmente avvolto (con impegno di scorrimento) dalla prima estremit? 2a del primo componente 2.
Peraltro, il primo componente 2 e il terzo componente 8 sono uno scorrevole rispetto all?altro, mentre il secondo componente 3 e il terzo componente 8 sono uno scorrevole rispetto all?altro. Vantaggiosamente, lo scorrimento relativo tra i componenti 2 e 8 nonch? 3 e 8 ? previsto lungo o sostanzialmente parallelamente all?asse di simmetria x-x.
L?asse x-x costituisce, di fatto l?asse di simmetria longitudinale dei componenti del gruppo, pi? in particolare dei componenti 2, 3 e 8 e delle guarnizioni 9 e 10.
A tal riguardo, il terzo componente o pistone 8 o meglio la sua estremit? interna 8b ? strutturato/a in modo tale da presentare diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente o leggermente minore del primo canale AC1 delimitato dal primo componente 2, cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione, o meglio entro e rasente il tratto sostanzialmente cilindrico 2e di delimitazione quest?ultimo, mentre il secondo componente 3 o meglio la sua terza estremit? 3a ? strutturato/a in modo tale da presentare diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente o leggermente minore del secondo canale AC2 delimitato dal terzo componente 8, cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione, o meglio entro e rasente la parete sostanzialmente cilindrica 8d di delimitazione di quest?ultimo.
Lo scorrimento o spostamento relativo tra il terzo componente 8 e uno tra primo 2 o secondo 3 componente consente di variare, di fatto, la prima zona di alloggiamento RZ1 o la zona a polmone LZ e quindi di ottenere una variazione diretta della zona di alloggiamento RZ1 oppure delle zone interne (LZ) al gruppo 1 in comunicazione di fluido con la zona di alloggiamento RZ1.
Vantaggiosamente, secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 1 a 11, il volume della prima zona di alloggiamento RZ1 ? variabile a seguito dello spostamento relativo del primo componente 2 rispetto al terzo componente 8, con il terzo componente 8 essendo solidale al secondo componente 3, vale a dire che se si sposta il terzo componente 8 si sposta con esso il secondo componente 3 e se il terzo componente 8 viene mantenuto fermo si mantiene fermo anche il secondo componente 3, cos? da mantenere la terza estremit? 3a sostanzialmente a ridosso e in corrispondenza dell?estremit? interna 8a.
Peraltro, di preferenza, il volume della zona a polmone LZ ? variabile a seguito dello spostamento relativo del secondo componente 3 e del terzo componente 8, volendo mantenendo fermo il primo componente 2.
A tal riguardo, secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 1 a 11, spostando il secondo 3 e il terzo 8 componente uno rispetto all?altro, tra una prima posizione di riposo (si veda figura 7) e una seconda posizione di lavoro (si veda figura 8), ? possibile aumentare il volume libero della zona a polmone LZ in comunicazione di fluido con la prima zona di alloggiamento RZ1. Ci? ? ottenibile determinando, anche manualmente, lo scorrimento relativo del secondo componente 3 e del terzo componente 8, cos? da portare la terza estremit? 3a verso l?estremit? esterna 8a del terzo componente 8, vale a dire cos? da estrarre il secondo componente 3 dal secondo canale AC1. Secondo l?esempio di realizzazione illustrato in figure, nella prima posizione di riposo (si veda la figura 6), la terza estremit? 3a ? prossimale o in attestamento alla parete anulare 8e, mentre nella seconda posizione di lavoro (si veda la figura 8), la terza estremit? 3a ? distale dalla parete anulare 8e.
Sempre secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 1 a 11, il primo 2 e il terzo 8 componente sono invece spostabili uno rispetto all?altro, tra un primo assetto di riposo (si veda figura 10) e almeno un secondo assetto di lavoro (si veda figura 11), cos? da ridurre la prima zona di alloggiamento RZ1, determinando in tal modo, come si spiegher? meglio in seguito, la fuoriuscita dell?impasto dalla prima zona di alloggiamento RZ1, ad esempio attraverso il foro 2c. Ci? ? ottenibile determinando lo scorrimento del terzo componente 8 unitamente al secondo componente 3 oppure lo scorrimento del primo componente 2, cos? da portare l?estremit? interna 8b verso la seconda estremit? 2b e lontano dalla prima estremit? 2a o comunque inserendo il terzo componente 8 nel primo canale AC1 in modo da avvicinarlo alla seconda estremit? 2b, fino a impegnare e spingere l?impasto fuori dalla prima zona di alloggiamento RZ1.
Si prevedono poi mezzi di tenuta 9, 10 tra il primo componente 2 e il terzo componente 8 nonch? tra il secondo componente 3 e il terzo componente 8.
Vantaggiosamente, i mezzi di tenuta comprendono almeno una prima guarnizione 9, volendo anulare, la quale ? interposta tra il primo componente 2 e il terzo componente 8, cos? da garantire la tenuta, in particolare della prima zona di alloggiamento RZ1, tra primo 2 e terzo 8 componente, nonch? almeno una seconda guarnizione 10, volendo anulare, tra secondo 3 e terzo componente 8, cos? da garantire la tenuta, in particolare della prima zona di alloggiamento RZ1 o, se prevista, anche della zona a polmone LZ, tra secondo 3 e terzo 8 componente.
Pi? in particolare, i mezzi di tenuta sono preposti per garantire la connessione a tenuta tra i rispettivi componenti, quindi la prima guarnizione 9 tra il primo componente 2 e il terzo componente 8, mentre la seconda guarnizione 10 tra il secondo componente 3 e il terzo componente 8.
Ancora pi? in particolare, i mezzi di tenuta sono preposti per garantire la tenuta, e quindi l?ingresso o la fuoriuscita di fluidi, tra cui in particolare di aria, nelle o dalle zone interne del gruppo, che comprendono la prima zona di alloggiamento RZ1, la seconda zona di alloggiamento RZ2, come pure, se prevista, la zona a polmone LZ. Pertanto, la prima zona di alloggiamento RZ1 ? in comunicazione di fluido con la seconda zona di alloggiamento RZ2 a tenuta, volendo con interposizione della zona a polmone LZ.
A tal proposito, i componenti 2, 3 e 8 del gruppo sono realizzati in un materiale a tenuta di fluido, volendo in un materiale plastico o composito, cos? da impedire il passaggio del fluido (in particolare aria e liquido o secondo composto) attraverso le pareti degli stessi, e a consentire tale passaggio unicamente attraverso fori, aperture o luci previste in corrispondenza delle estremit? 2a, 2b, 3a, 3b, 8a, 8b degli stessi, a meno di chiusura delle stesse mediante appositi componenti di cui si dir? in seguito, o attraverso bocchelli preposti ad essere posti in comunicazione di fluido con adatti mezzi di aspirazione di un fluido in pressione.
La prima guarnizione 9 ha durezza o resistenza differente, vale a dire maggiore o minore, della seconda guarnizione 10, di preferenza, quindi, le guarnizioni 9 e 10 non presentano pari durezza o resistenza. Pi? in particolare, la durezza della prima guarnizione pu? essere, a solo titolo esemplificativo non limitativo, tra 70 e 150 gradi Shore, mentre la durezza della seconda guarnizione pu? essere, a solo titolo esemplificativo non limitativo, tra 50 e 70 gradi Shore.
Tuttavia, oltre alla durezza delle guarnizioni ? importante anche l?interferenza di accoppiamento dei componenti con le guarnizioni.
Peraltro, in alternativa entrambe le guarnizioni 9 e 10 potrebbero presentare la medesima durezza, ma l?accoppiamento della prima guarnizione 9 con il primo componente 2 e con il terzo componente 8 ha una stabilit? o resistenza differente rispetto all?accoppiamento della seconda guarnizione 10 con il secondo componente 3 e con il terzo componente 8, cosicch? la tenuta tra secondo componente 3 e terzo componente 8 ? differente dalla tenuta tra primo componente 2 e terzo componente 8.
Pi? in particolare, si potrebbe avere una guarnizione (ad esempio la prima guarnizione 9) con un accoppiamento molto preciso entro il rispettivo alloggiamento o con i rispettivi componenti (ad esempio i componenti 2 e 8) e che porta ad una elevata durezza di manovra tra tali componenti (2 e 8), mentre l?altra guarnizione (ad esempio la seconda guarnizione 10) pu? avere un accoppiamento lasco entro il rispettivo alloggiamento o con i rispettivi componenti (ad esempio i componenti 3 e 8), e ci? indurrebbe una relativa facilit? di manovra tra tali componenti (3 e 8).
Secondo l?esempio di realizzazione ora descritto, la prima guarnizione 9 pu? avere una durezza molto maggiore della seconda guarnizione 10.
La prima guarnizione 9 (in funzione della sua durezza o della resistenza dell?accoppiamento con i componenti 2 e 8) svolge la funzione di tenuta idraulica tra primo componente 2 e terzo componente 8 e pu? garantire anche il mantenimento in posizione degli stessi componenti allorch? viene spostato il secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8 (si vedano figure 7 e 8).
La prima guarnizione 9 pu? essere una guarnizione anulare alloggiata in una cava o similare delimitata tra un tratto esterno del terzo componente 8 e un tratto interno del primo componente 2. Secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure, l?estremit? interna 8b del terzo componente 8 ? sostanzialmente flangiata, vale a dire che la parete anulare 8e presenta diametro o ampiezza esterna maggiore della parete sostanzialmente cilindrica 8d e si prevede poi un elemento ad anello 8f estendentesi da un tratto esterno del terzo componente 8 a ridosso dell?estremit? interna flangiata 8b, ma a distanza dalla stessa, cos? da delimitare con essa una cava 8g, volendo anulare, aperta verso l?esterno e, in uso, chiusa esternamente dal primo componente 2.
Per quanto riguarda invece la seconda guarnizione anulare 10, essa pu? essere calzata sulla terza estremit? 3a del secondo componente 3 e comprende un tratto principale cilindrico 10a con un?estremit? prossimale alla terza estremit? 3a e un?estremit? distale dalla terza estremit? 3a, e (la seconda guarnizione 10) comprende inoltre un primo tratto anulare 10b ergentesi dall?estremit? prossimale del tratto principale cilindrico 10a verso l?interno del gruppo o, in uso, verso l?asse di simmetria x-x dello stesso, cos? da fasciare la terza estremit? 3a del secondo componente 3.
Volendo, la seconda guarnizione 10 comprende anche un secondo tratto 10c, ad esempio anulare, ergentesi dall?estremit? distale del tratto principale cilindrico 10a entro una cava anulare 3d delimitata dal secondo componente 3 in corrispondenza della terza estremit? 3a di quest?ultimo.
In tal caso, nella prima posizione di riposo, il primo tratto anulare 10b della seconda guarnizione 10 ? compresso tra la terza estremit? 3a e la parete anulare 8e.
La seconda guarnizione 10 pu? essere poi dotata di nervature 10d ergentesi, ad esempio, verso l?esterno della guarnizione, volendo dal tratto principale 10a o dal primo tratto anulare 10b e preposte per incrementare la tenuta tra i componenti 3 e 8.
Secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure, la seconda guarnizione 10 delimita un?apertura 10f sostanzialmente allineata con la sede di posizionamento PS e con il componente filtrante 7b.
Il gruppo di miscelazione 1 pu? essere poi provvisto di un componente di riscontro, ad esempio a manicotto 12, calzato sulla prima estremit? 2a e destinato a impedire lo sfilamento del terzo componente 8 o meglio dell?estremit? interna 8b dello stesso dal primo canale AC1 delimitato dal primo componente 2.
Pi? in particolare, il componente a manicotto 12 pu? presentare configurazione anulare o tubolare con un tratto sporgente 12a internamente rispetto al primo componente 2 e presentante diametro o sezione interna minore dell?estremit? interna 8b del componente tubolare 8, cos? da delimitare un primo spallamento 12b destinato ad attestarsi (con componenti 2 e 8 disposti nel primo assetto di riposo) contro l?estremit? interna 8b di quest?ultimo o un tratto sporgente dello stesso in corrispondenza di quest?ultima, ad esempio l?elemento ad anello 8f.
L?elemento a manicotto 12 pu? essere impegnato con la prima estremit? 2a del primo componente 2 a baionetta, per avvitamento o per inserimento forzato. Secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure, l?elemento a manicotto 12 presenta sedi sostanzialmente ad L 12c per l?inserimento e l?impegno a baionetta dei dentini 2f.
Il primo 2 e il terzo 8 componente sono spostabili, come detto in precedenza, uno rispetto all?altro, tra un primo assetto di riposo (si vedano le figure 9 e 10), in cui l?estremit? interna 8b ? prossimale alla prima estremit? 2a del primo componente 2, volendo con l?elemento ad anello 8f in battuta contro il primo spallamento 12b, e un secondo assetto di lavoro (si veda la figura 11), in cui l?estremit? interna 8b ? distale dalla prima estremit? 2a e prossimale alla seconda estremit? 2b. Secondo l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 1 a 11, nel passaggio del primo 2 e terzo 8 componente dal primo al secondo assetto si riduce la prima zona di alloggiamento RZ1, determinando in tal modo, come si spiegher? meglio in seguito, la fuoriuscita dell?impasto dal primo componente 2, ad esempio attraverso il foro 2c.
Peraltro, il gruppo di miscelazione pu? presentare anche componenti di raccordo 13a, 13b del terzo componente 8 al secondo componente 3, pi? in particolare dell?estremit? esterna 8a del terzo componente 8 ad una porzione intermedia esterna del secondo componente 3.
Pi? in particolare, i componenti di raccordo possono comprendere due semianelli 13a, 13b montati attorno al secondo componente 3 e portati in attestamento uno contro l?altro in corrispondenza di rispettive estremit?, i quali semi-anelli 13a, 13b presentano uno o pi? aggetti 13c destinati ad impegnare, ad esempio a scatto, rispettive scanalature 14, volendo passanti, formate nell?estremit? esterna 8a del terzo componente 8 (si vedano in particolare le figure da 2 a 4).
Il gruppo di miscelazione pu? poi comprendere un?unit? miscelatrice 15 provvista di uno stelo 15a, ad esempio montato scorrevole entro il foro 2c, un rotore o ventola di miscelazione 15b supportato in corrispondenza di una prima estremit? dello stelo 15a e destinato ad essere ruotato, mediante rotazione dello stelo 15a, entro la prima zona di alloggiamento RZ1. L?unit? miscelatrice 15 comprende poi una maniglia 15c connessa, volendo fissata, all?altra estremit? dello stelo 15a e, in uso disposta esternamente alla prima zona di alloggiamento RZ1, mediante la quale ? possibile comandare la rotazione del rotore di miscelazione 15b.
Lo stelo 15a e il rotore di miscelazione 15b possono essere vincolati mediante mezzi di impegno amovibile, ad esempio mediante impegno a baionetta o avvitamento.
In alternativa, lo stelo 15a pu? essere rotto o comunque svincolato dal rotore di miscelazione 15b, ad esempio realizzando lo stesso in due parti tra loro connesse mediante mezzi di impegno amovibile, ad esempio a baionetta, a vite o similari.
Peraltro, il rotore di miscelazione 15b delimita centralmente un quarto canale passante AC4. A tal riguardo, nel caso in cui sia prevista un?unit? miscelatrice 15 come illustrato in figure, una volta che lo stelo 15a, come si dir? anche in seguito, ? stato sfilato dal foro 2c e svincolato dal rotore di miscelazione 15b, l?impasto ottenuto con il gruppo pu? essere spinto fuori dal gruppo (in particolare dalla seconda guarnizione 10 e dal componente filtrante 7b) stesso facendolo passare attraverso il quarto canale AC4 sostanzialmente allineato con oppure entro il foro 2c.
Vantaggiosamente, il rotore di miscelazione 15b delimita delle finestre di passaggio, ad esempio pu? presentare una pluralit? di pale 15d o similari delimitanti tra esse finestre di passaggio destinate a consentire il passaggio del secondo composto e l?ingresso dello stesso nella prima zona di alloggiamento RZ1.
In alternativa, si pu? strutturare differentemente l?unit? miscelatrice 15 oppure fare in modo che al momento dell?estrazione e della rottura o svincolo dello stelo 15a, i componenti dell?unit? miscelatrice 15 che rimangono entro il gruppo non ostruiscono il foro o apertura di uscita dell?impasto.
Peraltro, un gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione, volendo il primo componente 2, pu? essere dotato di almeno un bocchello 19, ad esempio in corrispondenza o sfociante nella prima zona di alloggiamento RZ1, il quale ? preposto per essere messo in comunicazione di fluido con mezzi di aspirazione, i quali consentono di applicare una buona aspirazione del liquido dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1 e/o l?aspirazione di aria dalla prima zona di alloggiamento RZ1 durante la miscelazione dei composti, come si dir? meglio in seguito.
Tali mezzi di aspirazione, che generano una riduzione di pressione all?interno della prima zona di alloggiamento RZ1, possono essere azionati anche o solo durante la miscelazione del primo e del secondo composto, al fine di ridurre la bollosit? dell?impasto ed incrementare le propriet? dello stesso.
A tal riguardo, gli spostamenti dello stelo 15a dell?unit? miscelatrice 15 possono determinare fuoriuscite di aria in corrispondenza del foro 2c, con conseguenti perdite di carico, le quali sono bilanciate ad opera dei mezzi di aspirazione.
I mezzi di aspirazione possono comprendere, ad esempio, dispositivi azionati mediante motore elettrico oppure secondo l?effetto venturi. In alternativa, il gruppo pu? essere posto in comunicazione di fluido con una linea centralizzata di vuoto prevista, ad esempio, nelle sale operatorie.
In una versione dell?invenzione, tale impasto ? un cemento osseo per usi medicali.
In assenza del collegamento con i mezzi di aspirazione, il bocchello potrebbe poi essere chiuso a tenuta mediante apposito coperchio.
Peraltro, nel bocchello 19 potrebbe essere inserito un setto filtrante (non illustrato in figure) che ha la funzione di lasciar passare l?aria, ma di trattenere la polvere, ma esso (il bocchello 19) non ? posto in comunicazione di fluido con i mezzi di aspirazione. In tal caso, i mezzi di aspirazione potrebbero essere posti in comunicazione di fluido con un foro o un?apertura passante, volendo in corrispondenza della seconda zona di alloggiamento RZ2, ad esempio previsto nel secondo componente 3 o nell?elemento a pulsante.
A tal riguardo, l?elemento a pulsante potrebbe essere strutturato cos? come illustrato nelle figure da 12 a 15.
Pi? in particolare, l?elemento a pulsante 50 delimita un foro passante 50a in cui sono alloggiati in condizioni ermetiche un setto filtrante 50b, destinato a bloccare il passaggio del secondo composto (liquido) ma che lascia passare l?aria, nonch? una valvola di non ritorno 50c. Ancora pi? in particolare, nel foro passante 50a, dall?esterno verso l?interno del gruppo o meglio in avvicinamento alla prima estremit? 2b, sono alloggiati prima la valvola di non ritorno 50c e quindi, sostanzialmente in serie, il setto filtrante 50b. La valvola di non ritorno 50c, come pure il setto filtrante 50b sono inseriti sostanzialmente a misura, quantomeno per parte della loro estensione longitudinale o lungo l?asse di simmetria x-x, in un rispettivo tratto del foro passante 50a, cosicch? ciascuno di essi interessa od occupa sostanzialmente interamente un rispettivo tratto longitudinale del foro passante 50a.
Chiaramente, un gruppo secondo la presente invenzione potrebbe essere anche dotato di mezzi di aspirazione connessi o collegabili a tenuta ad uno dei bocchelli sopra indicati.
Il gruppo di miscelazione potrebbe poi essere provvisto di un componente a soffietto o similare montato attorno all?elemento a pulsante 5, 50 e destinato a consentire un?azione di pompaggio del secondo composto, cos? da agevolarne il trasferimento dalla seconda RZ2 alla prima RZ1 zona di alloggiamento.
Secondo una variante illustrata in figura 16, il primo componente 20 delimita almeno un secondo spallamento 20h rivolto verso la quarta estremit? 3b, e il primo 20 e il terzo 80 componente sono spostabili uno rispetto all?altro tra una terza posizione o assetto, in cui il secondo spallamento 20h ? prossimale e in attestamento, volendo con interposizione di una prima guarnizione 90, contro l?estremit? interna 80b o un terzo spallamento 80h del terzo componente 80, e una quarta posizione o assetto (non illustrato in figura) in cui il secondo spallamento 20h ? distale dall?estremit? interna 80b o dal terzo spallamento 80h.
In tal caso, il primo componente 20 pu? comprendere un primo spezzone 20e1 corrispondente al tratto sostanzialmente cilindrico 2e sopra commentato nonch? un secondo spezzone 20e2, distale dalla seconda estremit? 20b rispetto al primo spezzone 20e1 e con diametro o ampiezza esterna maggiore del primo spezzone 20e1 e connesso a quest?ultimo mediante un tratto anulare 20e3 delimitante il secondo spallamento 20h.
Peraltro, il terzo componente 80 pu? comprendere una parete sostanzialmente cilindrica 8d da un lato definente l?estremit? esterna 8a e dall?altro l?estremit? interna 8b, il terzo componente 80 comprendendo poi uno spezzone anulare 80m ergentesi a partire dall?esterno di una porzione intermedia della parete sostanzialmente cilindrica 8d, la quale porzione intermedia ? posta tra l?estremit? esterna 8a e l?estremit? interna 8b. In tal caso, il terzo spallamento 80h ? delimitato dallo spezzone anulare 80m.
Secondo tale variante, la seconda guarnizione 100 ? alloggiata in una cava o similare delimitata tra un tratto interno del terzo componente 80 e un tratto esterno del secondo componente 30, mentre la prima guarnizione 90 ? connessa al secondo spallamento 20h o al terzo spallamento 80h o montata su uno degli stessi.
L?esempio di realizzazione illustrato in figura 17, ? molto simile a quello di figura 12, ma il primo componente 20 comprende un tratto anulare 20e4 delimitante il secondo spallamento 20h ed ergentesi verso l?interno a partire da una porzione intermedia del tratto sostanzialmente cilindrico, cos? da suddividerlo in un primo spezzone 20e1 e un secondo spezzone 20e2 sostanzialmente allineati e di pari diametri o ingombri esterno e interno.
Il terzo componente 80, invece, ? sostanzialmente dritto, privo quindi di parti sporgenti, cosicch? il primo 20 e il terzo 80 componente sono spostabili uno rispetto all?altro tra una posizione di riposo, in cui il secondo spallamento 20h ? prossimale e in attestamento, contro l?estremit? interna 8b del terzo componente 80, e una quarta posizione di lavoro in cui il secondo spallamento 20h ? distale dall?estremit? interna 8b. In tal caso, la prima guarnizione 90 ? connessa all?estremit? interna 8b o al tratto anulare 20e4 o montata su uno degli stessi.
Con riferimento ora alla figura 18, si ? illustrato un esempio di realizzazione di un gruppo di miscelazione secondo la presente invenzione che corrisponde, in sostanza, all?esempio di realizzazione di figura 13, ma in cui il terzo componente 80 presenta estremit? esterna 8a piegata sostanzialmente ad U o C, cos? da delimitare una culla di ricezione e riscontro dell?estremit? libera del primo componente 2, allorch? quest?ultimo ? nella posizione di riposo.
In tal caso, il gruppo pu? essere dotato anche di una terza guarnizione 18, volendo anulare, ad esempio a U o a C, la quale ? connessa/montata alla/sulla estremit? libera del primo componente 2 o nell?estremit? esterna 8a.
In accordo con gli esempi di realizzazione delle figure da 16 a 18, il volume della prima zona di alloggiamento RZ1 ? variabile a seguito dello spostamento relativo del secondo componente 30 rispetto al terzo componente 80, con il primo componente 20 solidale al terzo componente 80, vale a dire che se si sposta il terzo componente 80 si sposta con esso il primo componente 20 e se il terzo componente 80 viene mantenuto fermo si mantiene fermo anche il primo componente 20.
In accordo con gli esempi di realizzazione descritti con riferimento alle figure da 16 a 18, la prima guarnizione 90 pu? avere una durezza molto minore della seconda guarnizione 100, oppure la prima guarnizione 90 ha un accoppiamento con il primo componente 20 e con il terzo componente 80 con stabilit? o resistenza differente rispetto all?accoppiamento della seconda guarnizione 100 con il secondo componente 30 e con il terzo componente 80.
In tal caso, la seconda guarnizione 100 (in funzione della sua durezza o della resistenza dell?accoppiamento con i componenti 30 e 80) svolge la funzione di tenuta idraulica tra secondo componente 30 e terzo componente 80 e pu? garantire anche il mantenimento in posizione degli stessi componenti allorch? (come si dir? meglio in seguito) viene spostato il primo componente 20 rispetto al terzo componente 80.
Un gruppo secondo la presente invenzione potrebbe anche essere strutturato cos? da combinare l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 1 a 11, con uno degli esempi di realizzazione delle figure da 16 a 18, nel qual caso, si potrebbe avere, ad esempio, il secondo e il terzo componente sostanzialmente come quelli dell?esempio di realizzazione delle figure da 1 a 15 e un primo componente simile a quello delle figure da 16 a 18, nel quale caso, dopo aver rotto la fiala, si potrebbe sia spostare il terzo componente rispetto al secondo cos? da aumentare la zona a polmone LZ che spostare il terzo componente rispetto al primo cos? da aumentare la prima zona di alloggiamento RZ1.
In accordo con un?ulteriore variante illustrata nelle figure da 19 a 21, il terzo componente 800 ? esterno al primo 200 e secondo 300 componente e, pi? in particolare, esso avvolge la prima estremit? 2a e la terza estremit? 3a come pure parte del primo componente 200 e del secondo componente 300.
In tal caso, entrambe le estremit? 8a e 8b del terzo componente 800 sono esterne e pi? in particolare la quinta estremit? 8a ? esterna e in avvolgimento ad un tratto del secondo componente 300, mentre la sesta estremit? 8b ? esterna e in avvolgimento ad un tratto del primo componente 200.
A tal proposito, il terzo componente 800 ? sostanzialmente tubolare, volendo con quinta estremit? 8a con nervature o protuberanze, ad esempio anulari ergentesi verso l?interno o verso l?asse x-x e delimitanti tra di esse e un tratto esterno del secondo componente 300 una sede per la seconda guarnizione 1000.
In tal caso, il secondo componente 300 o meglio la sua terza estremit? 3a ? strutturato/a in modo tale da presentare diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente o leggermente minore del primo canale AC1 delimitato dal primo componente 200, cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione, o meglio entro e rasente il tratto sostanzialmente cilindrico 2e di delimitazione di quest?ultimo. Peraltro, il primo componente 200 o meglio un suo tratto in corrispondenza della sua prima estremit? 2a ? strutturato/a in modo tale da presentare diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente o leggermente minore del secondo canale AC2 delimitato dal terzo componente 800, cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione, o meglio entro e rasente la parete sostanzialmente cilindrica 8d di delimitazione di quest?ultimo.
La prima guarnizione 900 invece pu? essere alloggiata in una cava o similare delimitata tra un tratto esterno del primo componente 200 e un tratto interno del terzo componente 800, in particolare in corrispondenza della sesta estremit? 8b.
Il gruppo pu? poi comprendere mezzi a guarnizione tra il primo 200 e il secondo 300 componente. I mezzi a guarnizione possono comprendere una quarta guarnizione 21 e/o una quinta guarnizione 22, volendo anulare/i, ciascuna alloggiata in una cava o similare delimitata tra un tratto esterno del secondo componente 300 e un tratto interno del primo componente 200, in particolare in corrispondenza della terza estremit? 3a (quinta guarnizione 22) o in corrispondenza della prima estremit? 2a (quarta guarnizione 21).
In accordo con l?esempio di realizzazione illustrato nelle figure da 19 a 21, la prima guarnizione 900 pu? avere una durezza molto minore della seconda guarnizione 1000, oppure la prima guarnizione 900 ha un accoppiamento con il primo componente 200 e con il terzo componente 800 con stabilit? o resistenza differente (volendo minore) rispetto all?accoppiamento della seconda guarnizione 1000 con il secondo componente 300 e con il terzo componente 800. La quarta 21 e quinta 22 guarnizione possono avere durezza o accoppiamento con i rispettivi componenti inferiore alla seconda guarnizione 1000 e sostanzialmente uguale alla prima guarnizione 900.
Peraltro, un gruppo secondo gli esempi di realizzazione delle figure da 16 a 21 potrebbe essere anche provvisto di componenti di riscontro o di raccordo simili o con funzione simile ai componenti di riscontro o di raccordo illustrati con riferimento all?esempio di realizzazione delle figure da 1 a 11.
Secondo la presente invenzione, si fornisce anche un metodo di miscelazione di due composti per l?ottenimento di un impasto, il quale comprende le seguenti fasi:
- porre un primo composto, quale una polvere, in una prima zona di alloggiamento RZ1 delimitata da un primo componente 2, 20, 200 presentante un corpo sostanzialmente tubolare,
- inserire una fiala 4 contenente un secondo composto (quale un liquido) da miscelare in una seconda zona di alloggiamento RZ2 delimitata da un secondo componente 3, 30, 300 con corpo sostanzialmente tubolare,
- predisporre almeno un terzo componente 8, 80, 800 con corpo sostanzialmente tubolare,
- predisporre mezzi di tenuta 9, 10, 90, 100, 900, 1000,
- connettere il primo 2, 20, 200 e il secondo 3, 30, 300 componente con interposizione del terzo componente 8, 80 tra una prima estremit? 2a del primo componente 2, 20 e una terza estremit? 3a del secondo componente 3, 30 o con il terzo componente 800 avvolgente la prima estremit? 2a e la terza estremit? 3a, nonch? con interposizione dei mezzi di tenuta 9, 10, 90, 100, 900, 1000 tra primo componente 2, 20, 200 e il terzo componente 8, 80, 800 nonch? tra secondo componente 3, 30, 300 e terzo componente 8, 80, 800, in modo tale che:
il primo componente 2, 20, 200 e il terzo componente 8, 80, 800 siano uno scorrevole rispetto all?altro, mentre il secondo componente 3, 30, 300 e il terzo componente 8, 80, 800 siano uno scorrevole rispetto all?altro, e la prima zona di alloggiamento RZ1 sia in comunicazione di fluido con la seconda zona di alloggiamento RZ2,
- rompere la fiala entro il secondo componente 3, 30, 300,
- spostare il primo componente 20, 200 rispetto al terzo componente 80, 800 e/o il secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8, in modo tale da aumentare la prima zona di alloggiamento RZ1 e/o una zona a polmone LZ compresa tra la prima zona di alloggiamento RZ1 e la terza estremit? 3a, cos? da determinare il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1,
- miscelare il primo e il secondo composto nella prima zona di alloggiamento RZ1 cos? da ottenere un impasto, e
- spostare il primo componente 2 rispetto al terzo componente 8 o il secondo componente 30, 300 rispetto al terzo componente 80, 800, in modo tale da diminuire la prima zona di alloggiamento RZ1, cos? da determinare la fuoriuscita dell?impasto da una seconda estremit? del primo componente.
Per agevolare il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1, la fase di spostamento del primo componente 20, 200 rispetto al terzo componente 80, 800 e/o del secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8, in modo tale da aumentare la prima zona di alloggiamento RZ1 e/o una zona a polmone LZ compresa tra la prima zona di alloggiamento RZ1 e la terza estremit? 3a, pu? essere ripetuta pi? volte a simulare il funzionamento di uno stantuffo.
Qualora si utilizzi un gruppo di miscelazione secondo le figure da 1 a 11 per la realizzazione di un metodo in accordo con la presente invenzione, allora dopo aver assemblato il gruppo si pone un primo composto, quale una polvere, nella prima zona di alloggiamento RZ1, si rompe la fiala 4 (si veda figura 7), volendo con i mezzi di rottura 5, 6, e si sposta, anche manualmente, il secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8 (si veda figura 8), in modo tale da aumentare l?area libera della zona a polmone LZ, ci? essendo ottenuto spostando il secondo componente 3 cos? da portare la terza estremit? 3a dello stesso verso l?estremit? esterna 8a del terzo componente 8 o sfilando il secondo componente 3 dal secondo canale AC2. In tal modo, dal momento che si aumenta, di fatto, il volume della zona a polmone LZ, la pressione all?interno della stessa viene, di fatto, ridotta, determinando in tal modo il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla zona a polmone LZ e in parte nella prima zona di alloggiamento RZ1. Per completare il passaggio di tutto il secondo composto (liquido) dalla zona a polmone LZ alla prima zona di alloggiamento RZ1, si sposta a ritroso, anche manualmente, il secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8 (si veda figura 9) in modo tale da diminuire la zona a polmone LZ, il che determina il passaggio del liquido residuo da quest?ultima alla prima zona di alloggiamento RZ1.
Per agevolare il passaggio del secondo composto dalla seconda RZ2 alla prima RZ1 zona di alloggiamento e/o durante la miscelazione dei composti, il gruppo di miscelazione pu? essere posto in comunicazione con adatti mezzi di aspirazione di fluido in pressione cos? da facilitare il passaggio del secondo composto nella prima zona di alloggiamento RZ1.
A questo punto, si miscelano, ad esempio mediante l?unit? miscelatrice 15, il primo e il secondo composto nella prima zona di alloggiamento RZ1 fino ad ottenere l?impasto. Se prevista un?unit? miscelatrice 15 come illustrato nelle figure, per la miscelazione si pu? far ruotare il rotore di miscelazione 15b e (contemporaneamente) spostare lo stelo 15a e quindi il rotore di miscelazione 15b in direzione dell?asse x-x alternativamente in avvicinamento e allontanamento dalla seconda estremit? 2b.
Successivamente, si sposta, volendo mediante apposito strumento, quale una pistola pneumatica, il terzo componente 8, solidalmente al secondo componente 3, ad esempio grazie all?azione della seconda guarnizione 10, entro il primo canale AC1 del primo componente 2, in direzione della seconda estremit? 2b di quest?ultimo (si veda figura 10), cos? da determinare la fuoriuscita dell?impasto dalla seconda estremit? 2b del primo componente 2, volendo dal foro 2c.
Se ? stata prevista un?unit? miscelatrice 15 come quella illustrata in figure, prima di spostare il terzo componente 8 in direzione della seconda estremit? 2b, si sfila lo stelo 15a dell?unit? miscelatrice 15 dal primo canale AC1, fino a portare il rotore di miscelazione 15b della stessa in corrispondenza della seconda estremit? 2b del primo componente 2 e, volendo, si rompe lo stelo 15a o si svincola lo stesso dal rotore di miscelazione 15b (si veda figura 10). In tal caso, l?impasto potrebbe essere spinto fuori dal gruppo previo passaggio attraverso il quarto canale AC4.
Qualora invece un metodo secondo la presente invenzione sia implementato utilizzando un gruppo di miscelazione secondo le figure da 16 a 18, dopo aver rotto la fiala 4, si eseguono le seguenti fasi:
- si sposta, anche manualmente, il primo componente 20 rispetto al terzo componente 80, in modo tale da aumentare la prima zona di alloggiamento RZ1 e determinare cos?, di fatto, il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1,
- si miscela, ad esempio mediante l?unit? miscelatrice 15, il primo e il secondo composto nella prima zona di alloggiamento RZ1 cos? da ottenere l?impasto, e
- si sposta il secondo componente 30 rispetto al terzo componente 80, volendo mediante apposito strumento, quale una pistola pneumatica, e cos? si avvicina il secondo componente 30 alla seconda estremit? 2b, in modo tale da diminuire la prima zona di alloggiamento RZ1, determinando in tal modo la fuoriuscita dell?impasto dalla seconda estremit? 2b del primo componente 20 o meglio dal foro 2c, volendo passando attraverso il quarto canale AC4.
Nel caso in cui invece un metodo secondo la presente invenzione sia implementato utilizzando un gruppo di miscelazione secondo le figure da 19 a 21, dopo aver rotto la fiala 4, si eseguono le seguenti fasi:
- si sposta, anche manualmente, il primo componente 200 rispetto al terzo componente 800 (volendo mantenendo fermo il secondo componente 300, ad esempio grazie all?azione della seconda guarnizione 1000) (si veda figura 20) in modo tale da aumentare la prima zona di alloggiamento RZ1 e determinare cos?, di fatto, il passaggio del secondo composto dalla seconda zona di alloggiamento RZ2 alla prima zona di alloggiamento RZ1,
- si miscelano, ad esempio mediante l?unit? miscelatrice 15, il primo e il secondo composto nella prima zona di alloggiamento RZ1 cos? da ottenere l?impasto, e
- si sposta il secondo componente 300 rispetto al terzo componente 800 e al secondo componente 200 (si veda figura 21), pi? in particolare entro il primo canale AC1, volendo mediante apposito strumento, quale una pistola pneumatica, e cos? si avvicina il secondo componente 300 alla seconda estremit? 2b, in modo tale da diminuire la prima zona di alloggiamento RZ1, determinando in tal modo la fuoriuscita dell?impasto dalla seconda estremit? 2b del primo componente 200 o meglio dal foro 2c, volendo passando attraverso il quarto canale AC4.
Prima di tale fase, si pu? spostare a ritroso, anche manualmente, il primo componente 200 rispetto al terzo componente 800.
Peraltro, nel caso in cui si preveda un elemento a pulsante 50a come pure volendo un setto filtrante 50b e una valvola di non ritorno 50c, dopo che ? stato premuto l?elemento a pulsante 50 per rompere la fiala 4 e si sono spostati relativamente i componenti 3 e 8 oppure 20, 200 e 80, 800, cos? da determinare il passaggio del secondo composto (liquido) nel primo composto (polvere), si connette un tubo, in comunicazione di fluido con i mezzi di aspirazione, con il foro passante 50a e si azionano i mezzi di aspirazione cos? da porre il gruppo o meglio le rispettive zone di alloggiamento ?sotto vuoto? o comunque in depressione. Successivamente, si scollega il gruppo dai mezzi di aspirazione o si interrompe l?azione degli stessi, ma comunque, grazie alla presenza, se prevista, della valvola di non ritorno 50c, si mantiene la depressione. A questo punto, si miscelano i composti come suddetto fino all?ottenimento dell?impasto.
In tal caso, quindi la depressione o aspirazione potrebbe essere realizzata solo durante la miscelazione e non per agevolare la discesa del liquido dalla seconda RZ2 alla prima RZ1 zona di alloggiamento. Per far passare il secondo composto o liquido dalla seconda RZ2 alla prima RZ1 zona di alloggiamento, si potrebbe in tal caso spostare ripetutamente a modo di stantuffo il primo componente 20, 200 rispetto al terzo componente 80, 800 e/o il secondo componente 3 rispetto al terzo componente 8.
In alternativa, si potrebbe aspirare prima in corrispondenza del bocchello 19 per agevolare la discesa del liquido e quindi in corrispondenza del foro 50a come suddetto.
Come si comprender?, un gruppo secondo la presente invenzione ? semplice e facile da usare e garantisce una buona tenuta, in particolare della prima zona di alloggiamento RZ1, grazie alla presenza del terzo componente 8, 80, 800 come pure dei mezzi di tenuta 9, 10, 90, 100, 900, 1000, in particolare con due guarnizioni, una pi? dura 9, 100, 1000 o resistente e l?altra 10, 90, 900 meno dura o meno resistente o comunque con accoppiamento presentante stabilit? o resistenza differente.
Grazie ad un tale gruppo, infatti, a differenza dei gruppi secondo lo stato della tecnica, ? possibile differenziare i componenti coinvolti negli spostamenti da impartire ai componenti, vale a dire compiere una prima fase di incremento della prima zona di alloggiamento RZ1 o di una terza zona LZ comunicante con quest?ultima, spostando relativamente due componenti del gruppo (il secondo 3 e il terzo 8 secondo la variante di figure 1-11, volendo mantenendo fermo il primo 2, e il primo 20, 200 e il terzo 80, 800 secondo le varianti di figure 16-21, volendo mantenendo fermo il secondo 30, 300, oppure il secondo 3 e il terzo 8 come pure il primo 20 e il terzo 8, secondo la combinazione degli esempi di realizzazione previsti), mentre la successiva seconda fase di spinta del cemento osseo fuori dal gruppo ? ottenuta con uno spostamento relativo di altri due componenti (il terzo 8 (solidale con il secondo 3) rispetto al primo 2 secondo la variante di figure 1-11 e il terzo 80, 800 (solidale con il primo 20, 200) rispetto al secondo 30, 300 in accordo con le varianti di figure 16-21).
Peraltro, la previsione di mezzi di tenuta, comprendenti due guarnizioni a differente durezza o resistenza o con differente accoppiamento con rispettivi componenti del gruppo, consente, durante la prima fase, di attuare uno spostamento relativo dei componenti tra i quali ? posta la guarnizione pi? morbida, potendo compiere tale fase anche manualmente, mentre durante la seconda fase, solitamente condotta con apposito strumento, consente di spostare relativamente i componenti tra i quali ? posta la guarnizione pi? dura.
A tal riguardo, in particolare con riferimento agli esempi di realizzazione delle figure da 1 a 11, la guarnizione pi? morbida, meno resistente o con accoppiamento meno resistente con i rispettivi componenti, l?unica in corrispondenza della quale potrebbe passare dall?esterno dell?aria, ? lontana dalla prima zona di alloggiamento RZ1 e anche tenuto conto della specifica strutturazione del terzo componente 8 non compromette la fase di formazione dell?impasto.
Ci? comunque ? garantito anche con gli altri esempi di realizzazione illustrati, in particolare quello delle figure da 17 a 21.
Peraltro, in un gruppo secondo la presente invenzione, ? possibile prevedere una guarnizione morbida o comunque con accoppiamento meno resistente con i rispettivi componenti del gruppo, di dimensioni (sezione) molto ridotta rispetto alle guarnizioni previste nei gruppi secondo lo stato della tecnica, e anche grazie a tale accorgimento viene facilitato lo spostamento manuale (durante la prima fase in cui si aumenta il volume della prima zona di alloggiamento) tra i componenti del gruppo.
Modifiche e varianti dell?invenzione sono possibili entro l?ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (25)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di miscelazione di due composti per l?ottenimento di un impasto, quale cemento osseo o una resina acrilica o un cemento idraulico, comprendente: - un primo componente (2; 20; 200) presentante un corpo sostanzialmente tubolare e delimitante una prima zona di alloggiamento (RZ1) di un primo composto da miscelare, detto primo componente (2; 20; 200) avendo una prima estremit? (2a) nonch? una seconda estremit? (2b), - un secondo componente (3; 30; 300) con corpo sostanzialmente tubolare e delimitante una seconda zona di alloggiamento (RZ2), detto secondo componente (3; 30; 300) presentando una terza estremit? (3a) nonch? una quarta estremit? (3b), - una fiala (4) destinata a contenere un secondo composto da miscelare e disposta entro detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) di detto secondo componente (3; 30; 300), - mezzi di rottura (5, 6) di detta fiala (4) ergentisi entro detto secondo componente (3; 30; 300), detta prima zona di alloggiamento (RZ1) essendo in comunicazione di fluido con detta seconda zona di alloggiamento (RZ2), cos? da consentire il passaggio di detto secondo composto da detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) a detta prima zona di alloggiamento (RZ1), detto gruppo comprendendo: almeno un terzo componente (8; 80; 800) con corpo sostanzialmente tubolare interposto tra detta prima estremit? (2a) di detto primo componente (2; 20) e detta terza estremit? (3a) di detto secondo componente (3; 30) o avvolgente detta prima estremit? (2a) e detta terza estremit? (3a), detto primo componente (2; 20; 200) e detto terzo componente (8; 80; 800) essendo uno scorrevole rispetto all?altro e detto secondo componente (3; 30; 300) e detto terzo componente (8; 80; 800) essendo uno scorrevole rispetto all?altro, nonch? mezzi di tenuta (9, 10; 90, 100; 900, 1000) tra detto primo componente (2; 20; 200) e detto terzo componente (8; 80; 800) nonch? tra detto secondo componente (3; 30; 300) e detto terzo componente (8; 80; 800).
  2. 2. Gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di tenuta comprendono almeno una prima guarnizione (9; 90; 900) interposta tra detto secondo componente (3; 30; 300) e detto almeno un terzo componente (8; 80; 800) nonch? almeno una seconda guarnizione (10; 100; 1000) tra detto primo componente (2; 20; 200) e detto almeno un terzo componente (8; 80; 800).
  3. 3. Gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta almeno una tra detta almeno una prima guarnizione (9; 90; 900) e detta almeno una seconda guarnizione (10; 100; 1000) ? anulare, e in cui detta prima guarnizione (9, 90; 900) ? preposta per garantire la connessione a tenuta tra detto primo componente (2; 20; 200) e detto terzo componente (8; 80; 800), mentre detta seconda guarnizione (10; 100; 100) ? preposta per garantire la connessione a tenuta tra detto secondo componente (3; 30; 300) e detto terzo componente (8; 80; 800).
  4. 4. Gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 3, in cui detto almeno un terzo componente (8) comprende una parete sostanzialmente cilindrica (8d) da un lato definente una quinta estremit? (8a) di detto terzo componente (8) e dall?altro supportante una parete anulare (8e) definente una sesta estremit? (8b) di detto terzo componente (8), e in cui detto secondo componente (3) e detto almeno un terzo componente (8) sono spostabili uno rispetto all?altro, tra una prima posizione di riposo in cui detta terza estremit? (3a) ? prossimale o in attestamento su detta parete anulare (8e) e una seconda posizione di lavoro in cui detta terza estremit? (3a) ? distale da detta parete anulare (8e).
  5. 5. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto corpo sostanzialmente tubolare di detto almeno un terzo componente (8; 80) ? montato almeno parzialmente attorno a detto secondo componente (3; 30) e presenta una quinta estremit? (8a) nonch? una sesta estremit? (8b) definente una luce di passaggio (8c) sostanzialmente libera cos? da consentire e non ostacolare il passaggio di detto secondo composto da detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) a detta prima zona di alloggiamento (RZ1).
  6. 6. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui detta seconda guarnizione (10) ? calzata su detta terza estremit? (3a) di detto secondo componente (3) e comprende un tratto principale cilindrico (10a) con un?estremit? prossimale a detta terza estremit? (3a) e un?estremit? distale da detta terza estremit? (3a), detta seconda guarnizione (10) comprendendo inoltre un primo tratto anulare (10b) ergentesi da detta estremit? prossimale di detto tratto principale cilindrico (10a) verso l?interno di detto gruppo o, in uso, verso un asse di simmetria (x-x) di detto gruppo, cos? da fasciare detta terza estremit? (3a).
  7. 7. Gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 6, in cui detta seconda guarnizione comprende un secondo tratto (10c) ergentesi da detta estremit? distale di detto tratto principale cilindrico (10a) entro una cava anulare (3d) delimitata da detto secondo componente (3) in corrispondenza di detta terza estremit? (3a).
  8. 8. Gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 5 e 6 o 5 e 7, in cui in detta prima posizione di riposo detto primo tratto anulare (10b) di detta seconda guarnizione (10) ? compresso tra detta terza estremit? (3a) e detta parete anulare (8e).
  9. 9. Gruppo secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto terzo componente (8) delimita un secondo canale (AC2) e in cui in detto secondo canale (AC2) ? delimitata una zona a polmone (LZ) tra detto terzo componente (8) e detta terza estremit? (3a) di detto secondo componente (3), il volume di detta zona a polmone (LZ) essendo variabile a seguito dello spostamento relativo di detto secondo componente (3) e detto terzo componente (8).
  10. 10. Gruppo secondo la rivendicazione 9 e una qualunque delle rivendicazioni da 4 a 8 quando dipendente dalla rivendicazione 4, in cui detto secondo componente (3) e detto terzo componente (8) sono spostabili uno rispetto all?altro, tra una prima posizione di riposo e una seconda posizione di lavoro cos? da aumentare il volume di detta zona a polmone (LZ), ci? essendo ottenibile determinando lo scorrimento di detto secondo componente (3) cos? da portare detta terza estremit? (3a) verso detta quinta estremit? (8a) di detto terzo componente (8).
  11. 11. Gruppo secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto primo componente (2; 20; 200) delimita un primo canale (AC1) in cui viene delimitata detta prima zona di alloggiamento (RZ1), il volume di detta prima zona di alloggiamento (RZ1) essendo variabile a seguito dello spostamento relativo di detto primo componente (2) rispetto a detto terzo componente (8), con detto terzo componente (8) solidale a detto secondo componente (3), oppure a seguito dello spostamento relativo di detto secondo componente (30; 300) rispetto a detto terzo componente (80; 800), con detto primo componente (20; 200) solidale a detto terzo componente (80; 800).
  12. 12. Gruppo secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detto primo componente (2) e detto terzo componente (8) sono spostabili uno rispetto all?altro, tra un primo assetto di riposo e un secondo assetto di lavoro, cos? da ridurre detta prima zona di alloggiamento (RZ1).
  13. 13. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalla rivendicazione 4, in cui detto primo componente (20) delimita almeno un secondo spallamento (20h) rivolto verso detta quarta estremit? (3b) e in cui detto primo componente (20) e detto almeno un terzo componente (80) sono spostabili uno rispetto all?altro tra una terza posizione o assetto, in cui detto secondo spallamento (20h) ? prossimale e in attestamento contro detta estremit? interna (80b) o contro un terzo spallamento (80h) di detto terzo componente (80), e una quarta posizione o assetto in cui detto secondo spallamento (20h) ? distale da detta estremit? interna (80b) o da detto terzo spallamento (80h).
  14. 14. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un componente di riscontro (12) calzato su detta prima estremit? (2a) di detto primo componente (2) e destinato a impedire lo sfilamento di detta sesta estremit? (8b) di detto terzo componente da un primo canale (AC1) delimitato da detto primo componente (2).
  15. 15. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente un?unit? miscelatrice (15) provvista di uno stelo (15a), un rotore o ventola di miscelazione (15b) supportato in corrispondenza di una prima estremit? di detto stelo (15a) e destinato ad essere ruotato entro detta prima zona di alloggiamento (RZ1).
  16. 16. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un bocchello (19) o foro passante (50a) in comunicazione di fluido con detta prima zona di alloggiamento (RZ1) e preposto per essere posto in comunicazione di fluido con mezzi di aspirazione.
  17. 17. Gruppo secondo la rivendicazione 16, in cui detto foro passante (50a) ? previsto in corrispondenza di detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) e detto gruppo comprende inoltre un setto filtrante (50b), destinato a bloccare il passaggio del secondo composto, ma attraverso il quale pu? passare l?aria, nonch? una valvola di non ritorno (50c), detto setto filtrante (50b) e detta valvola di non ritorno (50c) essendo alloggiati in condizioni ermetiche in detto foro passante (50a).
  18. 18. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detta sesta estremit? (8b) di detto secondo componente (8) presenta diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente a o leggermente minore di un primo canale (AC1) delimitato da detto primo componente (2), cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione di detto primo canale (AC1).
  19. 19. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni, in cui detta terza estremit? (3a) di detto secondo componente (3) presenta diametro o sezione esterna sostanzialmente corrispondente ad un secondo canale (AC2) delimitato da detto terzo componente (8), cos? da scorrere entro e rasente le pareti di delimitazione di detto secondo canale (AC2).
  20. 20. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui l?accoppiamento di detta prima guarnizione (9, 90; 900) con detto secondo componente (3; 30; 300) e con detto almeno un terzo componente (8; 80; 800) ha una stabilit? o resistenza differente rispetto all?accoppiamento di detta seconda guarnizione (10; 100; 100) con detto primo componente (2; 20; 200) e con detto almeno un terzo componente (8; 80; 800), cosicch? la tenuta tra detto secondo componente (3; 30; 300) e detto almeno un terzo componente (8; 80; 800) ? differente dalla tenuta tra detto primo componente (2; 20; 200) e con detto almeno un terzo componente (8; 80; 800).
  21. 21. Gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle precedenti rivendicazioni quando dipendente dalla rivendicazione 2, in cui detta almeno una prima guarnizione (9, 90; 900) presenta durezza differente da detta seconda guarnizione (10, 100; 100).
  22. 22. Metodo di miscelazione di due composti per l?ottenimento di un impasto, quale cemento osseo o una resina acrilica o un cemento idraulico, comprendente le seguenti fasi: - porre un primo composto in una prima zona di alloggiamento (RZ1) delimitata da un primo componente (2; 20; 200) presentante un corpo sostanzialmente tubolare, - inserire una fiala (4) contenente un secondo composto da miscelare in una seconda zona di alloggiamento (RZ2) delimitata da un secondo componente (3; 30; 300) con corpo sostanzialmente tubolare, - predisporre almeno un terzo componente (8, 80; 800) con corpo sostanzialmente tubolare, - predisporre mezzi di tenuta (9, 10; 90; 100; 900, 1000), - connettere detto primo componente (2; 20; 200) e detto secondo componente (3; 30; 300) con interposizione di detto almeno un terzo componente (8; 80) tra una prima estremit? (2a) di detto primo componente (2) e una terza estremit? (3a) di detto secondo componente (3) o con detto almeno un terzo componente (800) avvolgente detta prima estremit? (2a) e detta terza estremit? (3a) nonch? con interposizione di detti mezzi di tenuta (9, 10; 90; 100; 900, 1000) tra detto primo componente (2; 20; 200) e detto terzo componente (3; 30; 300) nonch? tra detto secondo componente (3; 30; 300) e detto terzo componente (8; 80; 800), in modo tale che: detto primo componente (2; 20; 200) e detto terzo componente (8; 80; 800) siano uno scorrevole rispetto all?altro, mentre detto secondo componente (3; 30; 300) e detto terzo componente (8; 80; 800) siano uno scorrevole rispetto all?altro, e detta prima zona di alloggiamento (RZ1) sia in comunicazione di fluido con detta seconda zona di alloggiamento (RZ2), - rompere detta fiala (4) entro detto secondo componente (3; 30; 300), - spostare detto secondo componente (3) rispetto a detto terzo componente (8) e/o detto primo componente (20; 200) rispetto a detto terzo componente (80; 800), in modo tale da aumentare detta prima zona di alloggiamento (RZ1) e/o una zona a polmone (LZ) compresa tra detta prima zona di alloggiamento (RZ1) e detta terza estremit? (3a), cos? da determinare il passaggio di detto secondo composto da detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) a detta prima zona di alloggiamento (RZ1), - miscelare detto primo e detto secondo composto in detta prima zona di alloggiamento (RZ1) cos? da ottenere detto impasto, e - spostare detto primo componente (2) rispetto a detto terzo componente (8) o detto secondo componente (30; 300) rispetto a detto terzo componente (80; 800), in modo tale da diminuire detta prima zona di alloggiamento (RZ1), determinando cos? la fuoriuscita di detto impasto da detto primo componente (2; 20; 200).
  23. 23. Metodo secondo la rivendicazione 22, quando realizzato mediante un gruppo di miscelazione secondo una qualunque delle rivendicazioni da 1 a 21.
  24. 24. Metodo secondo la rivendicazione 22 o 23, con un gruppo di miscelazione secondo la rivendicazione 9, secondo cui dopo aver rotto detta fiala (4), si eseguono le seguenti fasi: - spostare detto secondo componente (3) rispetto a detto terzo componente (8), in modo tale da aumentare l?area libera di detta zona a polmone (LZ), determinando in 5 tal modo il passaggio di detto secondo composto da detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) a detta zona a polmone (LZ) e in parte in detta prima zona di alloggiamento (RZ1); - spostare a ritroso detto terzo componente (3) rispetto a detto terzo componente (8), in modo tale da diminuire detta zona a polmone (LZ), determinando il passaggio del 10 liquido residuo da detta zona a polmone (LZ) a detta prima zona di alloggiamento (RZ1); e - spostare detto terzo componente (8), solidalmente a detto secondo componente (3), entro un primo canale (AC1) delimitato da detto primo componente (2), in direzione di detta seconda estremit? (2b), determinando cos? la fuoriuscita dell?impasto da detta 15 seconda estremit? (2b) di detto primo componente (2).
  25. 25. Metodo secondo una qualunque delle rivendicazioni da 22 a 24, in cui si prevede una fase di aspirazione di detto secondo composto da detta seconda zona di alloggiamento (RZ2) a detta prima zona di alloggiamento (RZ1) e/o l?aspirazione di aria da detta prima zona di alloggiamento (RZ1) durante detta fase di miscelare.
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