IT201800009996A1 - Metodo e apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata - Google Patents

Metodo e apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata Download PDF

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Aronne Miglioranza
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    • B21DWORKING OR PROCESSING OF SHEET METAL OR METAL TUBES, RODS OR PROFILES WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21D43/00Feeding, positioning or storing devices combined with, or arranged in, or specially adapted for use in connection with, apparatus for working or processing sheet metal, metal tubes or metal profiles; Associations therewith of cutting devices
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Description

Descrizione
METODO E APPARECCHIATURA PER ALIMENTARE ELEMENTI DI FOGGIA
ALLUNGATA
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto un metodo e una apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, in particolare per singolarizzare profilati e tondini metallici in barre, ad esempio destinati ad un ciclo di saldatura, taglio, piegatura o altra lavorazione.
Arte nota
Sono note apparecchiature per la lavorazione di elementi metallici di foggia allungata, in particolare profilati metallici e simili prodotti in barre, che richiedono di alimentare un numero desiderato di tali elementi, ad esempio per realizzare lavorazioni di saldatura, taglio e/o piegatura.
Gli elementi metallici possono risultare difficili da alimentare in quanto, a motivo della rispettiva lunghezza e, più precisamente, del rapporto tra la lunghezza e la dimensione trasversale, risultano considerevolmente flessibili. Per questo motivo, tendono ad accavallarsi e ad intrecciarsi gli uni con gli altri.
Conseguentemente, può risultare assai difficoltoso alimentare tali elementi, separandoli in un numero determinato, ad esempio singolarmente, da un fascio. In particolare, nel caso della produzione di reti elettrosaldate, può essere necessario selezionare elementi metallici singolarmente, a coppie o in piccoli gruppi costituiti da un numero determinato di elementi.
Le soluzioni note non forniscono soluzioni adeguate, sia per gli ingombri che per il costo delle necessarie attrezzature, a soddisfare le esigenze del settore specifico.
Presentazione dell’invenzione
Il compito della presente invenzione è quello di risolvere i problemi citati, escogitando un metodo ed una apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, in particolare profilati metallici in barre.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire una apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, di semplice concezione costruttiva e funzionale, dotata d’impiego sicuro e affidabile, nonché di costo relativamente economico.
Gli scopi citati vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, dal metodo per alimentare elementi di foggia allungata secondo la rivendicazione 1 e dall’apparecchiatura per alimentare gli stessi elementi secondo la rivendicazione 11.
Il metodo secondo l’invenzione prevede di predisporre una pluralità di elementi di foggia allungata, affiancati parallelamente secondo una direzione longitudinale, in appoggio su un piano di supporto. Gli elementi suddetti sono predisposti preferibilmente in modo ordinato, senza essere sovrapposti, ma essendo appunto affiancati l’uno all’altro.
Il metodo prevede poi di azionare un gruppo separatore da una prima quota, inferiore al piano di supporto, a una seconda quota, superiore al medesimo piano, attraverso una apertura ricavata sul piano di supporto, in modo da intercettare almeno una porzione inferiore di un numero determinato di elementi predisposti sul piano di supporto. Preferibilmente il suddetto numero determinato è pari a uno. Viene poi azionato un gruppo sollevatore, dotato di almeno un organo sollevatore disposto lungo la suddetta direzione longitudinale, in modo da sollevare progressivamente una rispettiva porzione distanziata del numero determinato di elementi da separare. Tale porzione distanziata viene pertanto allineata alla suddetta seconda quota.
Infine l’almeno un organo sollevatore viene inclinato, in modo da scaricare il numero determinato di elementi, così separato e sollevato dal gruppo separatore anzidetto, verso una stazione di scarico.
Il metodo consente dunque di alimentare in modo efficace il numero determinato di elementi.
Grazie alla cooperazione tra gruppo sollevatore e gruppo separatore è altresì possibile trasferire i suddetti elementi, nel numero determinato, anche se il piano di supporto e la stazione di scarico sono disposti a quote differenti.
E’ importante osservare che il piano di supporto e la stazione di scarico sono preferibilmente adiacenti, il gruppo separatore essendo interposto tra la stazione di scarico e il piano di supporto.
Preferibilmente il metodo prevede altresì che la fase di azionare il gruppo sollevatore è preceduta dalla fase di rimuovere dal gruppo separatore, mediante un organo limitatore, cooperante con lo stesso organo separatore, un eventuale numero eccendente di elementi, rispetto al numero determinato intercettato dal gruppo separatore, il numero eccedente essendo sollevato dal medesimo gruppo separatore in seguito al suddetto moto di sollevamento.
Il suddetto organo limitatore è preferibilmente mobile, mediante mezzi di contrasto di tipo elastico oppure, in alternativa, su comando di mezzi di azionamento, ad esempio del tipo di un organo attuatore, tra una configurazione inattiva, ritratta a scomparsa all’interno del gruppo separatore, e una configurazione attiva, estratta e sporgente trasversalmente dal gruppo separatore.
In particolare, è possibile prevedere che i suddetti mezzi elastici siano configurati per mantenere il suddetto organo limitatore in una configurazione sporgente trasversalmente dal gruppo separatore. Nel caso in cui lo stesso gruppo separatore sollevi un numero eccedente di elementi, oltre al numero determinato, l’organo limitatore, mantenuto dai suddetti mezzi elastici nella suddetta configurazione estratta, è in grado di spingere il numero eccedente di elementi, in quanto disposto sul gruppo separatore in una posizione instabile, facendolo ricadere nel piano di supporto.
In seguito al citato moto di sollevamento, l’organo limitatore interagisce anche con il numero determinato di elementi separato dal gruppo separatore che, trovandosi alloggiato in una posizione stabile sul gruppo separatore, diversamente dal numero eccedente di elementi, resta saldamente supportato. L’interazione anzidetta non provoca infatti la ricaduta degli elementi coinvolti, bensì, in virtù dei suddetti mezzi elastici, una corrispondente ritrazione dell’organo limitatore stesso, su contrasto del gruppo di separazione stesso o, più in particolare della sede di alloggiamento su di esso ricavata per il numero determinato di elementi. Il suddetto organo limitatore può così cooperare a trattenere efficacemente in posizione il numero determinato di elementi da separare, almeno in un tratto della rispettiva corsa di sollevamento.
L’azionamento dell’organo limitatore può essere eseguito in modo automatico, mediante un organo attuatore lineare o mezzi di azionamento meccanici del tipo a camma.
Infatti è possibile prevedere una unità di controllo associata all’apparecchiatura, che acquisisca preventivamente un dato relativo alla dimensione trasversale degli elementi da alimentare, oltre a un dato ulteriore, ad esempio mediante mezzi sensori o di rilevamento simili, relativo alla quota istantanea raggiunta nel suddetto moto di sollevamento dagli elementi da separare. L’organo limitatore, in particolare, è predisposto nella configurazione attiva durante almeno parte del moto di sollevamento, per rimuovere gli elementi nel numero eccedente, mentre viene azionato nella configurazione inattiva, ritratta, al raggiungimento di una quota istantanea pari o minore della suddetta dimensione trasversale degli elementi da alimentare, per consentire la separazione del solo numero determinato di elementi.
In alternativa, è possibile prevedere che la suddetta unità di controllo acquisisca preventivamente il suddetto dato relativo alla dimensione trasversale degli elementi da alimentare e un ulteriore dato relativo alla velocità settata alla quale il gruppo separatore è azionato dalla suddetta prima quota alla suddetta seconda quota. Il metodo prevede inoltre di elaborare, mediante la stessa unità di controllo, un intervallo di tempo a partire dall’azionamento del gruppo separatore, dopo il quale la distanza tra l’organo limitatore in configurazione estratta e il gruppo separatore è inferiore alla dimensione trasversale, nonché di ritrarre dopo il suddetto intervallo di tempo elaborato l’organo limitatore per consentire, dopo la rimozione dal gruppo separatore di un eventuale numero eccedente di elementi, di alimentare il numero desiderato di elementi.
In ogni caso, il suddetto organo limitatore è configurato per destabilizzare l’equilibrio instabile del suddetto numero eccedente di elementi, mentre il gruppo separatore è conformato per offrire un appoggio stabile al solo numero determinato di elementi.
In ogni caso, è possibile regolare automaticamente il ciclo di alimentazione, in particolare al variare delle dimensioni trasversali degli elementi da alimentare. Preferibilmente la suddetta apertura è realizzata in corrispondenza di un bordo longitudinale del piano di supporto.
Inoltre secondo un aspetto particolare dell’invenzione è possibile posizionare il gruppo separatore in modo regolabile, trasversalmente alla suddetta apertura, secondo le dimensioni trasversali degli elementi da alimentare. In pratica, ciò consente di assicurare che il gruppo separatore interagisca, nel rispettivo moto di sollevamento, con il solo numero determinato di elementi, se disposti affiancati. In caso di sovrapposizioni, comunque, è possibile intervenire mediante il citato organo limitatore, per rimuovere un eventuale numero eccedente erroneamente sollevato dallo stesso gruppo.
Preferibilmente il gruppo sollevatore comprende una pluralità di organi sollevatori, azionabili in successione, per sollevare progressivamente porzioni distanziate degli elementi da alimentare.
Preferibilmente la suddetta pluralità di organi sollevatori è disposta da ciascuna parte rispetto al gruppo separatore.
Il gruppo separatore è preferibilmente disposto centralmente al piano di supporto lungo la suddetta direzione longitudinale.
Preferibilmente il metodo è atto a singolarizzare i suddetti elementi, separandone uno alla volta verso la stazione di scarico anzidetta.
La separazione di una pluralità di elementi può avvenire preferibilmente mediante l’impiego di un organo separatore dotato di una rispettiva pluralità di porzioni di distacco, rispettivamente affiancate trasversalmente alla direzione longitudinale suddetta.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita dell’apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, nonché del metodo attuato dalla medesima apparecchiatura, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui: la figura 1 mostra una vista in prospettiva dell’apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata secondo l’invenzione;
le figure 2, 3, 4 e 5 mostrano rispettivamente una vista in prospettiva della medesima apparecchiatura in successive fasi operative;
le figure 2a, 3a, 3b, 3c, 4a, 4b, 5a, 5b, 5c, 5d, 5e, 5f, 5g mostrano rispettivamente viste prospettiche ingrandite di particolari della medesima apparecchiatura relativi alle figure di pari numero;
le figure 6, 7, 8 mostrano rispettivamente una vista laterale, frontale e prospettica di un gruppo operativo dell’apparecchiatura secondo l’invenzione, in una prima fase operativa;
la figura 7a mostra una vista laterale ingrandita di un particolare del medesimo gruppo nella fase operativa illustrata nelle figure da 6 a 8;
le figure 9 e 10 mostrano rispettivamente una vista laterale e una vista frontale del medesimo gruppo operativo in una seconda fase operativa;
la figura 9a mostra una vista laterale ingrandita di un particolare dello stesso gruppo operativo nella fase operativa illustrata nelle figure 9 e 10;
le figure 11, 12, 13 mostrano rispettivamente una vista laterale, frontale e prospettica del medesimo gruppo operativo dell’apparecchiatura secondo l’invenzione, in una terza fase operativa;
la figura 11a mostra una vista laterale ingrandita di un particolare del medesimo gruppo nella fase operativa illustrata nelle figure da 11 a 13;
le figure 14 e 15 mostrano rispettivamente una vista laterale e frontale del medesimo gruppo operativo illustrato nelle figure da 6 a 13, in una quarta fase operativa;
la figura 14a mostra una vista laterale ingrandita di un particolare del medesimo gruppo nella fase operativa illustrata nelle figure 14 e 15;
le figure 16 e 17 mostrano una vista in prospettiva, ingrandita, di un particolare del medesimo gruppo operativo dell’apparecchiatura secondo l’invenzione, in una ulteriore forma di realizzazione.
Forme di realizzazione dell’invenzione
Con particolare riferimento alle figure da 1 a 15, si è indicato nell’insieme con 1 un’apparecchiatura per singolarizzare elementi 2 di foggia allungata, in particolare profilati e tondini metallici.
L’apparecchiatura 1 comprende un piano di supporto 3 sul quale possono essere predisposti gli elementi 2, preferibilmente in modo ordinato.
In altre parole, gli elementi 2 sono preferibilmente predisposti sul piano di supporto 3 sostanzialmente affiancati parallelamente su uno stesso piano, secondo il rispettivo asse longitudinale.
Il piano di supporto 3 è preferibilmente inclinato rispetto a un piano orizzontale, e delimitato, in corrispondenza di un bordo 31 longitudinale, da un piano di riscontro 32 orientato preferibilmente, ma non limitatamente, in modo sostanzialmente verticale. L’inclinazione del piano di supporto 3 ha il compito di mantenere accostati gli uni agli altri gli elementi 2, portando a riscontro del piano di riscontro 32 l’elemento 2 più prossimo a un gruppo separatore 4, come descritto in dettaglio nel seguito.
In alternativa o in aggiunta è possibile prevedere almeno un organo spintore che agevoli l’accostamento degli elementi 2, nonché il riscontro del suddetto elemento 2 rispetto al piano di riscontro 32.
Il piano di supporto 3 e il piano di riscontro 32 sono recati da una intelaiatura 33. L’apparecchiatura 1 comprende altresì almeno un gruppo separatore 4 e almeno un gruppo sollevatore 5, cooperante con il suddetto gruppo separatore 4, per separare ed alimentare un numero determinato di elementi 2, trasferendolo ad una stazione di scarico a valle del piano di supporto 3 stesso.
L’apparecchiatura 1 è preferibilmente configurata per singolarizzare, quindi, per separare un singolo elemento 2 alla volta dal piano di supporto 3, per trasferirlo alla citata stazione di scarico. Nella descrizione seguente si farà riferimento a un numero determinato di elementi 2 da alimentare pari a uno, intendendo però che altre configurazioni, con numeri determinati differenti sono ugualmente possibili, oltre che oggetto di tutela.
Il gruppo separatore 4 è disposto preferibilmente in una posizione centrale rispetto allo sviluppo longitudinale del piano di supporto 3. Diverse disposizioni del gruppo separatore 4 sono tuttavia ugualmente possibili.
Il gruppo separatore 4 e il gruppo sollevatore 5 sono preferibilmente disposti allineati in corrispondenza del suddetto bordo 31 longitudinale del piano di supporto 3.
Il gruppo separatore 4 comprende preferibilmente un organo separatore 41 azionabile secondo un moto di sollevamento tra una prima quota, inferiore al piano di supporto 3 e una seconda quota, superiore al medesimo piano.
Il piano di supporto 3 comprende allora una apertura 34 preferibilmente disposta in corrispondenza del bordo 31 longitudinale, utile per consentire all’organo separatore 41 di intercettare il numero determinato di elementi 2, preferibilmente un solo elemento 2, in appoggio sul piano di supporto 3 e operarne il sollevamento senza interferenza.
L’apertura 34, in particolare, ha preferibilmente una estensione trasversale allo sviluppo longitudinale del piano di supporto 3, tale da consentire la separazione del numero determinato di elementi 2, preferibilmente di un solo elemento 2, entro un range preferito di dimensioni trasversali o diametri.
Il gruppo separatore 4, in particolare l’organo separatore 41, può essere infatti posizionato in modo regolabile in direzione trasversale, su azionamento di un gruppo di regolazione 6, ad esempio comprendente un organo di azionamento lineare. La suddetta regolazione è volta a consentire la separazione di un solo elemento 2 avente diametro o dimensione trasversale compresa nel suddetto range, oppure, più in generale, di un qualsiasi numero determinato di elementi 2. Parimenti, il piano di riscontro 32 presenta preferibilmente una discontinuità 35 o interruzione, ad esempio un intaglio, atto a consentire ai componenti operativi del gruppo separatore 4 di operare in corrispondenza del bordo 31, più in particolare consentendo all’organo separatore 41 di sporgere o emergere dal piano di riscontro 32 per operare la separazione e il sollevamento di un numero desiderato di elementi 2.
L’organo separatore 41 comprende preferibilmente una porzione di distacco 42, ad esempio a foggia di cuneo, interposta tra una porzione di separazione 43, a profilo divergente, e una porzione di supporto 44, destinata ad alloggiare temporaneamente, in modo preferibilmente stabile, il numero determinato di elementi 2 da separare e trasferire. Quando l’organo separatore 41 è azionato nel suddetto moto di sollevamento, dalla prima quota sottostante il piano di supporto 3, alla seconda quota, sovrastante lo stesso piano, la porzione di distacco 42 è la prima a raggiungere la quota del piano di supporto 3, inserendosi progressivamente, grazie alla conformazione a cuneo, tra l’elemento 2 da separare e la restante parte di elementi 2 supportati dal piano di supporto 3. La porzione di separazione 43 svolge, invece, la funzione, nella prosecuzione dello stesso moto di sollevamento oltre la quota del piano di supporto 3, di distanziare progressivamente il numero determinato di elementi 2 separato dalla porzione di distacco 42, dagli elementi 2 eccedenti rispetto al numero determinato, quindi destinati a restare sul piano di supporto 3.
Inoltre, sempre durante lo stesso moto, il numero determinato di elementi 2 separato può essere trattenuto dalla porzione di supporto 44, o, preferibilmente, tra la suddetta porzione, ad esempio inclinata, e il telaio del gruppo separatore 4 (si veda la figura 6a).
Il suddetto moto di sollevamento può essere azionato da un gruppo di sollevamento 7, comprendente ad esempio un organo attuatore lineare (si veda la figura 8).
L’organo separatore 41 coopera preferibilmente con un organo limitatore 45, allo scopo di assicurare la separazione del numero determinato di elementi 2, preferibilmente un solo elemento 2 alla volta.
Più precisamente, l’elemento limitatore 45 può fungere da riscontro, preferibilmente mobile, per intercettare elementi 2’ eccedenti il numero desiderato (si vedano le figure da 6 a 15, in particolare), che siano trascinati in modo indesiderato dal moto di sollevamento dell’organo separatore 41.
L’elemento limitatore 45 può essere ad esempio azionato trasversalmente alla direzione del citato moto di sollevamento mediante mezzi di ritegno di tipo elastico oppure, preferibilmente, mediante un organo di azionamento lineare, ad esempio un pistone idraulico o pneumatico. Ad esempio, l’elemento limitatore 45 può ssere preferibilmente mobile tra una configurazione inattiva, ritratta a scomparsa l’interno del gruppo separatore 4, e una configurazione estratta, sporgente asversalmente, almeno in parte, oltre la porzione di distacco 42 dell’organo eparatore 41.
elemento limitatore 45 può vantaggiosamente conformare una porzione di scontro 46 obliqua, tale da far ricadere ciascun elemento eccedente 2’, in articolare verso la porzione di separazione 43 dell’organo separatore 41, e uccessivamente sul piano di supporto 3 sottostante (si vedano in particolare le gure 9a e 11a).
gruppo sollevatore 5 comprende almeno un organo sollevatore 51, eferibilmente una pluralità di organi sollevatori 5, ad esempio, come nel caso ustrato a scopo esemplificativo, uno stesso numero, ad esempio tre, da ciascun to del gruppo separatore 4, allineati lungo il bordo 31 del piano di supporto 3. referibilmente gli organi sollevatori 51 sono opportunamente, in particolare, niformemente distanziati lungo il suddetto bordo 31.
iascun organo sollevatore 51 è mobile alternativamente tra una configurazione attiva, a scomparsa rispetto al piano di riscontro 32, una configurazione attiva di ollevamento, sporgente dal piano di riscontro 32 attraverso un rispettivo assaggio 52 e una configurazione di scarico, in corrispondenza della quale è atto trasferire il numero determinato di elementi 2 separati dal piano di supporto 3 erso una stazione di scarico a valle, preferibilmente contrapposta al piano di upporto 3, rispetto al piano di riscontro 32.
Più in particolare, nel percorso dalla configurazione inattiva alla configurazione di sollevamento, ciascun organo sollevatore 51 intercetta progressivamente il numero determinato di elementi 2 già separati dal gruppo sollevatore 4, fino alla seconda quota anzidetta. Nella configurazione di scarico, ciascun organo sollevatore 51 è preferibilmente inclinato, in modo da convogliare il numero determinato di elementi 2 verso la stazione di scarico.
Preferibilmente gli organi sollevatore 51 sono azionati in successione, a partire dal gruppo separatore 4, in modo tale da sollevare progressivamente rispettive porzioni, a partire dalla zona più vicina al gruppo separatore 4. Tale azionamento progressivo è utile in quanto, data la flessibilità degli elementi 2, consente di supportare efficacemente gli elementi 2, non solo in corrispondenza delle porzioni più vicine al gruppo separatore 4, ma anche di quelle più distanti, dove l’inflessione è maggiore.
Ciascun organo sollevatore 51 è ad esempio conformato da una leva recante una porzione di ritegno 53, volta a trattenere il numero determinato di elementi 2 da trasferire in fase di manipolazione, preferibilmente girevole attorno a un asse parallelo allo sviluppo longitudinale del piano di supporto 3. Ciascun organo sollevatore 51 è azionato da un organo motore per oscillare tra le suddette configurazioni, inattiva, attiva di sollevamento e di scarico.
Vantaggiosamente, nella suddetta configurazione di scarico, ciascun organo sollevatore 51 è inclinato rispetto all’orizzontale in modo da definire un profilo inclinato in continuità con la citata porzione di supporto 44 dell’organo separatore 41.
Il metodo per alimentare un numero determinato di elementi di foggia allungata secondo l’invenzione, nonché il funzionamento dell’apparecchiatura che lo attua, sono facilmente comprensibili dalla descrizione che precede.
In una fase iniziale, gli elementi 2 vengono predisposti sul piano di supporto 2, affiancati gli uni agli altri su un'unica fila. L’elemento 2 più prossimo al bordo laterale 31 è dunque portato a contatto del piano di riscontro 32, dall’inclinazione stessa del piano di supporto 3 oppure da altri mezzi equivalenti. In tale fase il gruppo separatore 4 è disposto con l’organo separatore 41 alla prima quota, sottostante il piano di supporto 3. Allo stesso modo, il gruppo sollevatore 5 è predisposto con gli organi sollevatori 51 nelle rispettive configurazioni inattive, a scomparsa rispetto al piano di riscontro 32.
Successivamente viene azionato il gruppo separatore 4, portando l’organo separatore 41 dalla prima quota alla seconda quota, sovrastante il piano di supporto 3. In questo modo, l’organo separatore 41 impegna, mediante la porzione di distacco 42, gli elementi 2, operando la separazione del numero determinato di elementi 2, ad esempio uno, per la singolarizzazione di un solo elemento 2, dal numero eccedente.
Nella corsa dalla prima quota alla seconda quota anzidette, il numero determinato di elementi 2 viene sollevato progressivamente dall’organo separatore 41, mentre i restanti elementi 2, eccedenti, vengono progressivamente separati, in particolare distanziati trasversalmente, mediante la porzione di separazione 43.
Durante la corsa effettuata dall’organo separatore 41 dalla prima quota alla seconda quota viene altresì attivato, preferibilmente, l’organo limitatore 45 per garantire che l’organo separatore 41 stesso alimenti il numero determinato di elementi 2. In pratica, l’organo limitatore 45 viene attivato dalla configurazione inattiva, ritratta a scomparsa all’interno del gruppo separatore 4, alla configurazione estratta, sporgente trasversalmente oltre la porzione di distacco 42 dell’organo separatore 41, in opportuna relazione di fase alla corsa anzidetta. In particolare, qualora uno o più elementi 2 vengano erroneamente, in genere instabilmente, trattenuti dalla porzione di supporto 44 dell’organo separatore 41, essi vengono intercettati dalla porzione di riscontro 46 dell’organo limitatore 45, che ne opera il distacco, facendoli ricadere sul piano di supporto 3 (si vedano in particolare le figure da 6 a 13).
Preferibilmente, l’organo limitatore 45 è azionato nella configurazione estratta mediante mezzi di contrasto di tipo elastico oppure su comando di mezzi di azionamento, mediante il controllo di una unità di controllo dell’apparecchiatura per l’alimentazione degli elementi 2.
Più precisamente, è possibile ad esempio prevedere che tale unità di controllo acquisisca preventivamente un dato relativo alla dimensione trasversale degli elementi 2 da alimentare, oltre a un dato ulteriore relativo alla quota istantanea raggiunta nel moto di sollevamento dagli elementi 2 sollevati dal gruppo separatore 4, oppure, in alternativa, un dato ulteriore relativo alla velocità alla quale l’organo separatore 41 è azionato dalla prima quota alla seconda quota. La stessa unità di controllo provvede dunque a elaborare, rispettivamente, una quota massima, oppure un intervallo di tempo a partire dall’inizio del ciclo operativo, oltre i quali la distanza dell’organo limitatore 45 in configurazione estratta dall’organo separatore 41 è inferiore alla dimensione trasversale anzidetta, attivando così per tempo, durante il suddetto moto di sollevamento, l’organo limitatore 45 per intercettare, eventualmente, un numero eccedente di elementi 2’ sollevati in modo instabile, rimuovendolo dal gruppo separatore 4 e disattivando, in configurazione ritratta, lo stesso organo limitatore 45, al superamento della suddetta quota massima o, rispettivamente, detto intervallo di tempo, in modo da consentire le successive fasi operative di alimentazione degli elementi 2.
Successivamente l’organo limitatore 45 è dunque nuovamente riportato nella configurazione inattiva, ritratta.
Il numero determinato di elementi 2 separato è allora trattenuto dalla porzione di supporto 44 oppure, tra la porzione di supporto 44 e il telaio del gruppo separatore 4 (si veda, in particolare, la figura 11a).
Successivamente viene attivato il gruppo sollevatore 5. Più precisamente, vengono attivati progressivamente gli organi sollevatori 51, dalla configurazione inattiva, a scomparsa, alla configurazione attiva sporgente dal piano di riscontro 32. L’attivazione degli organi di supporto 51 supporta progressivamente porzioni distali del numero determinato di elementi 2, separato dall’organo separatore 41. Infine gli organi sollevatori 51 vengono azionati nella configurazione di scarico, preferibilmente inclinata rispetto all’orizzontale, per trasferire il numero determinato di elementi 2 verso una stazione di scarico adiacente.
Secondo una forma di realizzazione alternativa, illustrata nelle figure 16 e 17, è possibile prevedere che l’organo separatore 410 dell’apparecchiatura 100, per il resto del tutto simile a quella precedentemente illustrata, comprenda una pluralità di porzioni di distacco 420 corrispondente almeno al numero desiderato di elementi 2 da separare mediante il gruppo separatore 4, in particolare per alimentare un numero di elementi 2 maggiore di uno.
Le porzioni di distacco 420 sono disposte in successione tra la porzione di separazione 43 e la porzione di supporto 44, mantenendo la stessa funzionalità della forma di realizzazione precedentemente illustrata. Preferibilmente, ciascuna porzione di distacco 420 è quindi destinata a separare singolarmente un rispettivo elemento 2.
Il funzionamento dell’apparecchiatura 1 secondo questa ulteriore forma di realizzazione è per il resto del tutto simile a quanto già descritto.
L’apparecchiatura secondo l’invenzione e il corrispondente metodo per alimentare elementi di foggia allungata consentono pertanto di alimentare efficacemente tali elementi da una prima stazione a una stazione di lavoro successiva.
Grazie alla previsione del gruppo separatore e del gruppo sollevatore cooperante con esso, è altresì possibile alimentare gli elementi tra stazioni adiacenti, anche se disposte a quote differenti. Una qualsiasi differenza di quota può infatti essere compensata mediante una regolazione della quota di sollevamento operata sugli elementi stessi dai suddetti gruppi.
Nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali impiegati, nonché la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno alcun valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d’esempio da tali segni di riferimento.

Claims (23)

  1. Rivendicazioni 1) Metodo per alimentare elementi di foggia allungata, in particolare barre metalliche, ad esempio destinate a un ciclo di saldatura e/o taglio e/o piegatura, comprendente le fasi di: a. predisporre una pluralità di elementi (2) di foggia allungata, disposti affiancati parallelamente secondo una direzione longitudinale, in appoggio su un piano di supporto (3); b. azionare un gruppo separatore (4) in un moto di sollevamento da una prima quota, inferiore al detto piano di supporto (3), a una seconda quota, superiore al detto piano di supporto (3), attraverso una apertura (34) ricavata sul detto piano di supporto (3), intercettando così inferiormente un numero determinato di elementi (2) predisposti su detto piano di supporto (3); c. azionare un gruppo sollevatore (5) dotato di almeno un organo sollevatore (51) disposto lungo detta direzione longitudinale, in modo da sollevare progressivamente almeno una rispettiva porzione distanziata di detto numero determinato di elementi (2) ed allineare detto numero determinato di elementi (2) sostanzialmente a detta seconda quota; d. inclinare detto almeno un organo sollevatore (51) in modo da scaricare detto numero determinato di elementi (2) separato e sollevato in una stazione di scarico.
  2. 2) Metodo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta fase di c. azionare un gruppo sollevatore (5) è preceduta dalla fase di rimuovere da detto gruppo separatore (4) mediante un organo limitatore (45), cooperante con detto gruppo separatore (4) e mobile tra una configurazione inattiva, ritratta, e una configurazione estratta, sporgente trasversalmente, un eventuale numero eccendente di elementi (2’), rispetto a detto numero determinato di elementi (2) intercettato da detto gruppo separatore (4), detto numero eccedente essendo sollevato dal medesimo gruppo separatore (4) in seguito a detto moto di sollevamento effettuato in detta fase b.
  3. 3) Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta fase di rimuovere detto numero eccedente di elementi (2) prevede di azionare detto organo limitatore (45) mediante mezzi di contrasto di tipo elastico.
  4. 4) Metodo secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta fase di rimuovere detto numero eccedente di elementi (2) prevede di acquisire preventivamente mediante una unità di controllo un dato relativo alla dimensione trasversale di detti elementi (2) da alimentare, oltre a un dato ulteriore relativo alla quota istantanea raggiunta da detti elementi (2) nel corso di detto moto di sollevamento oppure un dato ulteriore relativo alla velocità settata alla quale detto gruppo separatore (4) è azionato da detta prima quota a detta seconda quota, nonché di elaborare, rispettivamente, una quota massima o un intervallo di tempo a partire da detta fase b. di azionare detto gruppo separatore (4), oltre i quali la distanza tra detto organo limitatore (45) in configurazione estratta e detto gruppo separatore (4) è inferiore a detta dimensione trasversale, azionando in detta configurazione estratta prima del raggiungimento di detta quota massima o entro detto intervallo di tempo elaborato detto organo limitatore (45) per intercettare, eventualmente, detto numero eccedente di elementi (2’), rimuovendolo da detto gruppo separatore (4), e azionando lo stesso organo limitatore (45) in detta configurazione inattiva ritratta al superamento di detta quota massima o, rispettivamente, detto intervallo di tempo.
  5. 5) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta apertura (34) è realizzata in corrispondenza di un bordo (31) longitudinale di detto piano di supporto (3).
  6. 6) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta stazione di scarico è adiacente a detto piano di supporto (3), detto gruppo separatore (4) essendo interposto tra detta stazione di scarico e detto piano di supporto (3).
  7. 7) Metodo secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detta stazione di scarico e detto piano di supporto (3) sono disposti a quote differenti.
  8. 8) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di c. azionare un gruppo sollevatore (5) prevede di azionare in successione una pluralità di detti organi sollevatori (51).
  9. 9) Metodo secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che prevede di azionare progressivamente in successione detta pluralità di detti organi sollevatori (51), da ciascun lato di detto gruppo separatore (4).
  10. 10) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo separatore (4) è disposto centralmente a detto piano di supporto (3) lungo detta direzione longitudinale.
  11. 11) Metodo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di azionare detto gruppo separatore (4) prevede di separare un numero determinato di detti elementi (2) pari a uno, operando la singolarizzazione di detto elemento (2) da detta pluralità predisposta su detto piano di supporto (3).
  12. 12) Apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, in particolare profilati metallici in barre, caratterizzata dal fatto che comprende un piano di supporto (3) per predisporre in appoggio una pluralità di detti elementi (2) disposti affiancati parallelamente secondo una direzione longitudinale, un gruppo separatore (4) azionabile secondo un moto di sollevamento attraverso una rispettiva apertura (34) ricavata su detto piano di supporto (3) da una prima quota inferiore a detto piano di supporto (3) a una seconda quota superiore a detto piano di supporto (3), per separare un numero determinato di detti elementi (2), un gruppo sollevatore (5) dotato di almeno un organo sollevatore (51) predisposto lungo detta direzione longitudinale e azionabile tra una configurazione inattiva, in corrispondenza della quale è discosto da detto numero determinato di detti elementi (2), separato da detto gruppo separatore (4), una configurazione attiva di sollevamento fino ad almeno detta seconda quota e una configurazione inclinata di scarico, per scaricare detto numero determinato di detti elementi (2) in una stazione di scarico.
  13. 13) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che comprende un organo limitatore (45), cooperante con detto gruppo separatore (4) e mobile tra una configurazione inattiva, ritratta a scomparsa all’interno di detto gruppo separatore 4, e una configurazione estratta, sporgente trasversalmente, in modo da rimuovere un eventuale numero eccedente di detti elementi (2’), sollevato dal medesimo gruppo separatore (4) in seguito a detto moto di sollevamento.
  14. 14) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 12 o 13, caratterizzata dal fatto che detto almeno un organo sollevatore (51) è oscillabile tra detta configurazione inattiva, detta configurazione attiva di sollevamento e detta configurazione di scarico.
  15. 15) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detto almeno un organo sollevatore (51) è realizzato da una leva.
  16. 16) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta apertura (34) è realizzata in corrispondenza di un bordo (31) longitudinale di detto piano di supporto (3), attraverso la quale detto gruppo separatore (4) è atto a intercettare detta porzione inferiore di detto numero determinato di detti elementi (2).
  17. 17) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto gruppo sollevatore (5) comprende una pluralità di detti organi sollevatori (51), azionabili in successione.
  18. 18) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti organi sollevatori (51) sono disposti da ciascun lato di detto organo separatore (4).
  19. 19) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto gruppo separatore (4) è disposto centralmente a detto piano di supporto (3) lungo detta direzione longitudinale.
  20. 20) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta stazione di scarico e detto piano di supporto (3) sono disposti a quote differenti.
  21. 21) Unità di controllo associata a una apparecchiatura per alimentare elementi di foggia allungata, comprendente mezzi per attuare il metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11.
  22. 22) Programma per elaboratore comprendente istruzioni che, quando il programma è eseguito da un elaboratore, consente all’elaboratore di attuare il metodo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 11.
  23. 23) Memoria leggibile da un elaboratore contenente il programma per elaboratore secondo la rivendicazione 22.
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