IT201800006498A1

IT201800006498A1 - Molla per pastiglie d'attrito in una pinza per freno a disco

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Publication number: IT201800006498A1
Application number: IT102018000006498A
Authority: IT
Priority date: 2018-06-20
Filing date: 2018-06-20
Publication date: 2019-12-20
Also published as: EP3810950B1; CN112585372B; EP3810950A1; CN112585372A; JP2021527784A; JP7517998B2; US20210270335A1; US11802601B2; WO2019243958A1

Description

"MOLLA PER PASTIGLIE D’ATTRITO IN UNA PINZA PER FRENO A DISCO"

DESCRIZIONE

[0001] Formano l'oggetto della presente invenzione una molla per trattenere e posizionare elasticamente le pastiglie in una pinza per freno a disco, nonché un freno a disco dotato di una tale molla.

[0002] Sono note molle di espansione a forma di croce per freni a disco a pinza fissa dotate di una trave longitudinale le cui estremità si appoggiano ad esempio contro due perni di sostegno che sostengono le pastiglie ed una trave trasversale le cui estremità si appoggiano contro bordi superiori delle pastiglie al fine di trattenere le pastiglie elasticamente in una posizione "abbassata". Grazie ad una configurazione inclinata della superficie inferiore della trave trasversale, le molle di espansione sollecitano le pastiglie in allontanamento l'una dall'altra per assicurare una separazione delle pastiglie dal disco freno dopo ogni frenatura.

[0003] Solitamente, le estremità della trave longitudinale delle molle di espansione note impegnano da sotto entrambi i perni di sostegno e la trave trasversale delle molle di espansione preme da sopra ed in modo molleggiante sulle piastrine di supporto delle pastiglie.

[0004] Le molle di espansione note sono quindi impiegate per ottenere un triplice effetto:

[0005] - la riduzione delle vibrazioni delle pastiglie,

[0006] - l’allontanamento delle pastiglie dal disco freno per ridurre o eliminare una coppia frenante residuale dovuta a contatti indesiderati tra le pastiglie e il disco freno a freno disattivato,

[0007] - l'ottenimento di un'usura uniforme dei rivestimenti di attrito delle pastiglie.

[0008] Le molle di espansione della tecnica nota si attestano sulle pastiglie con un angolo di applicazione della forza elastica inferiore a 15° rispetto al piano della pastiglia e, di conseguenza, trasmettono alla pastiglia una forza elastica radiale elevata e una forza elastica assiale molto più ridotta. La forza elastica assiale allontana le pastiglie tra loro e dal disco freno lungo una direzione di scorrimento assiale pianificata. In contrasto a ciò, la forza elastica radiale genera, nelle interfacce di appoggio tra le pastiglie e la pinza, ad esempio in interfacce di appoggio tra un perno di supporto e un corrispondente foro della pastiglia, una resistenza di attrito che si oppone alla spinta assiale della molla e quindi all’allontanamento delle pastiglie tra loro.

[0009] Con le molle di espansione della tecnica nota, la forza elastica assiale è insufficiente per vincere, in ogni condizione di operatività del freno, in modo completo ed affidabile la resistenza d’attrito generata dalla forza elastica radiale della molla.

[0010] Ne consegue un distacco spesso incompleto tra pastiglie e disco, a freno disattivato, che risulta in:

[0011] - momenti frenati residuali indesiderati,

[0012] - posizionamenti e orientamenti non pianificati delle pastiglie,

[0013] – un’usura non uniforme delle pastiglie.

[0014] Inoltre, la forza elastica assiale applicata dalle molle di espansione della tecnica nota, varia a seconda dello stato di usura (e quindi a seconda della posizione assiale) della pastiglia d’attrito.

[0015] Di conseguenza, le condizioni di applicazione delle forze elastiche e, quindi, le condizioni di vincolo delle pastiglie sono incerte, difficilmente pianificabili con precisione e variabili nel tempo. L’equilibrio dei momenti agenti sulla pastiglia d’attrito è indesiderabilmente sensibile a (e influenzato dagli) attriti a da variabilità geometriche.

[0016] Ne consegue che la funzione di allontanamento delle pastiglie dal disco freno non è assicurata durante l’intera durata di vita della pastiglia che man mano si usura.

[0017] Lo scopo della presente invenzione è pertanto quello di mettere a disposizione una molla per pastiglie ed un freno a disco migliorati, aventi caratteristiche tali da ridurre la coppia frenate residuale a freno disattivato e da migliorare e rendere più uniforme la funzione di allontanamento delle pastiglie dal disco freno anche in presenza di usura delle pastiglie e durante l’intera loro durata di vita.

[0018] Nell’ambito dello scopo generale dell’invenzione, ulteriori scopi riguardano una riduzione della sensibilità (o in altre parole: un miglioramento della robustezza) del sistema di vincolo elastico delle pastiglie d’attrito e dell’equilibrio dei momenti agenti sulle pastiglie d’attrito, a tolleranze geometriche, a effetti d’attrito e a variazioni delle condizioni di appoggio tra le pastiglie e la pinza e tra la molla di espansione e la pastiglia.

[0019] Questi e altri scopi vengono conseguiti mediante una molla per pastiglie secondo la rivendicazione 1 e tramite un freno a disco secondo la rivendicazione 32. Le rivendicazioni dipendenti riguardano forme di realizzazione vantaggiose e preferite.

[0020] Per meglio comprendere l'invenzione ed apprezzarne i vantaggi, verranno di seguito descritte alcune sue forme di realizzazione esemplificative e non limitative, facendo riferimento alle figure annesse, in cui:

[0021] la figura 1 è una vista in prospettiva di un freno a disco secondo una forma di realizzazione,

[0022] la figura 2 è una vista in sezione radiale (rispetto ad un asse di rotazione di un disco freno) del freno a disco in figura 1,

[0023] la figura 3 è una vista in sezione radiale del freno a disco in configurazione disattivata (con il disco freno rimosso per maggiore chiarezza),

[0024] la figura 4 mostra il freno a disco della figura 3 in una configurazione attivata,

[0025] la figura 5 è una vista dall’alto del freno a disco di figura 1,

[0026] la figura 6 è una vista dal basso del freno a disco di figura 1,

[0027] la figura 7 è una vista posteriore del freno a disco di figura 1,

[0028] la figura 8 è una vista del freno a disco di figura 1 in sezione secondo un piano di sezione parallelo al piano disco, e con il disco freno rimosso per chiarezza,

[0029] la figura 9 è una vista in prospettiva di un particolare del freno a disco in figura 1, [0030] le figure 10A, 10B, 10C, 10D sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo le figure da 1 a 9,

[0031] la figura 11 è una vista in prospettiva di un freno a disco secondo una forma di realizzazione,

[0032] la figura 12 è una vista in sezione radiale (rispetto ad un asse di rotazione di un disco freno) del freno a disco in figura 11,

[0033] la figura 13 è una vista in sezione radiale del freno a disco di figura 11 in configurazione disattivata (con il disco freno rimosso per maggiore chiarezza),

[0034] la figura 14 mostra il freno a disco della figura 13 in una configurazione attivata, [0035] la figura 15 è una vista dall’alto del freno a disco di figura 11,

[0036] la figura 16 è una vista dal basso del freno a disco di figura 11,

[0037] la figura 17 è una vista posteriore del freno a disco di figura 11,

[0038] la figura 18 è una vista del freno a disco di figura 11 in sezione secondo un piano di sezione parallelo al piano disco, e con il disco freno rimosso per chiarezza,

[0039] le figure 19, 20 mostrano una pastiglia d’attrito idonea per l’impiego in un freno a disco secondo forme di realizzazione dell’invenzione,

[0040] la figura 21 è una vista in prospettiva di un particolare del freno a disco in figura 11, [0041] le figure 22A, 22B, 22C, 22D sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo le figure da 11 a 21,

[0042] la figura 23 è una vista in prospettiva di un freno a disco secondo una forma di realizzazione,

[0043] la figura 24 è una vista in sezione radiale (rispetto ad un asse di rotazione di un disco freno) del freno a disco in figura 23,

[0044] la figura 25 è una vista in sezione radiale del freno a disco di figura 23 in configurazione disattivata (con il disco freno rimosso per maggiore chiarezza),

[0045] la figura 26 mostra il freno a disco della figura 25 in una configurazione attivata, [0046] la figura 27 è una vista dall’alto del freno a disco di figura 23,

[0047] la figura 28 è una vista dal basso del freno a disco di figura 23,

[0048] la figura 29 è una vista posteriore del freno a disco di figura 23,

[0049] la figura 30 è una vista del freno a disco di figura 23 in sezione secondo un piano di sezione parallelo al piano disco, e con il disco freno rimosso per chiarezza,

[0050] la figura 31 è una vista in prospettiva da sotto del freno a disco di figura 23 con il disco freno rimosso per chiarezza,

[0051] le figure 32 e 33 mostrano una pastiglia d’attrito del freno a disco in figura 23, idonea per freni a disco secondo forme di realizzazione dell’invenzione,

[0052] la figura 34 è una vista prospettiva di un particolare del freno a disco della figura 23, [0053] le figure 35A, 35B, 35C, 35D sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo le figure da 23 a 34, secondo una forma di realizzazione [0054] le figure 36A, 36B, 36C sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo le figure da 23 a 34, secondo un’ulteriore forma di realizzazione,

[0055] le figure 37A, 37B, 37C, 37D sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo un’ulteriore forma di realizzazione,

[0056] le figure 38A, 38B, 38C, 38D sono viste di una molla per pastiglia d’attrito idonea per l’impiego nel freno a disco secondo un’ulteriore forma di realizzazione.

[0057] Con riferimento alle figure, un freno a disco, in particolare per l'impiego in veicoli a motore, è globalmente indicato con il riferimento 1. Nel caso specifico si tratta di un freno a disco del tipo a pinza fissa. L’invenzione è tuttavia anche applicabile a cosiddette pinze flottanti e a freni con pinza flottante.

[0058] Il freno a disco 1 comprende una pinza 2 ed un disco freno 3. La pinza 2 è fissabile, ad esempio mediante viti di fissaggio, ad una sospensione di un veicolo, mentre il disco freno 3, dotato di una fascia di frenatura 4 anulare, è collegabile al mozzo ruota del veicolo (non illustrato).

[0059] La pinza 2 comprende due pareti laterali 5 disposte su entrambi i lati del disco freno 3 e collegate tra loro mediante elementi di collegamento che si estendono a cavallo della fascia di frenatura 4 del disco freno 3. Vantaggiosamente, la pinza 2 comprende due ponti d'estremità 6 che delimitano un'apertura centrale 7, nonché almeno o esattamente un tirante 8 disposto nell’apertura centrale 7 e che collega strutturalmente le due pareti laterali 5 in modo tale da limitare la deformazione della pinza 2 durante una frenata. Preferibilmente, il tirante 8 è disposto circa al centro dell'apertura centrale 7 in modo tale da suddividerla in due semi-aperture 9, 10 di estensione circonferenziale (con riferimento all’asse di rotazione 18 del disco freno 3) sostanzialmente uguale.

[0060] Almeno due pastiglie 11 aventi una piastra di supporto 12, ad esempio in acciaio, ed un rivestimento di materiale di attrito 13, sono disposte ciascuna su un lato del disco freno 3 in corrispondenza della fascia di frenatura 4 ed accolte in apposite sedi 14 della pinza 2 e sostenute da almeno uno, preferibilmente due perni di sostegno 15. I perni di sostegno 15 presentano dimensioni e resistenza meccanica sufficienti da consentire alle pastiglie 11 di appendersi o appoggiarsi a tali perni di sostegno 15, ad esempio mediante un foro o asola di sostegno 16 formato/a nella piastra di supporto 12, preferibilmente in una porzione d’estremità laterale 17 o in due porzioni d’estremità laterali 17 opposte della piastra di supporto 12, preferibilmente in una metà radialmente interna (rispetto all’asse di rotazione 18 del disco freno 3) e/o in corrispondenza o in vicinanza di un bordo inferiore (vale a dire radialmente interno) 19 della piastra di supporto 12, al fine di evitare spostamenti radiali (riferiti all'asse di rotazione 18 del disco freno 3) delle pastiglie d’attrito 11. È da notare che, generalmente, i perni di sostegno 15 per le pastiglie d’attrito 11 non contribuiscono alla rigidezza complessiva della pinza 2.

[0061] Le pastiglie d’attrito 11 sono spostabili in direzione assiale perpendicolare al piano 23 del disco freno 3 lungo i perni di sostegno 15 e sono influenzabili da mezzi di spinta, quali per esempio uno o più gruppi cilindro-pistone idraulici 20, 21 disposti nella pinza 2, in modo tale da serrare, tramite il rivestimento di attrito 13, un settore della fascia di frenatura 4, la cui superficie e forma corrisponde a quella dei rivestimenti di attrito 13.

[0062] Il freno a disco 1 comprende inoltre almeno una molla 22 per pastiglie che esercita un precarico elastico sulle pastiglie 11 per tenere le pastiglie d’attrito 11 distanziate dal disco freno 3 a freno disattivato. Le medesime una o più molle 22 o una o più ulteriori molle 24 (illustrata ad esempio nelle figure 23, 28, 29) possono svolgere l’ulteriore funzione di arrestare le pastiglie d’attrito 11 elasticamente nelle sedi 14 e ridurre così l'insorgere di vibrazioni e rumorosità dovute a movimenti delle pastiglie rispetto alla pinza 2, a freno disattivato.

[0063] Descrizione dettagliata della molla 22

[0064] Generalmente, il freno a disco 1 può comprendere due molle 22, ciascuna delle quali è associata a rispettivamente due pastiglie d’attrito 11 opposte e posta a contatto elasticamente premente contro entrambe le pastiglie d’attrito 11 opposte.

[0065] Descrizione dettagliata della piastra allungata 25 trasversale della molla 22 [0066] La molla 22 comprende una piastra allungata 25 trasversale con un tratto centrale 26 e due tratti trasversali opposti 27, estesi dal tratto centrale 26 in due direzioni trasversali opposte rispetto ad un piano mediano longitudinale 28 (geometrico, non materiale) della molla 22 e formanti ciascuno a sua volta un tratto di supporto 29, un tratto di appoggio 30 e un tratto alare 31 esteso tra il tratto di supporto 29 e il tratto d’appoggio 30 (figure 10D, 22B, 22D, 35D, 36C, 37D).

[0067] I tratti di supporto 29 sono adiacenti (o direttamente confinanti) al tratto centrale 26 e orientati in modo tale che entrambi i tratti di supporto 29 siano estesi o giacciano in un medesimo piano di supporto 32 (geometrico, non materiale) trasversale, preferibilmente ortogonale, al piano mediano longitudinale 28.

[0068] I tratti alari 31 sono adiacenti (o direttamente confinante) al rispettivo tratto di supporto 29 e comprendono:

[0069] un tratto alare ascendente 33 esteso dal tratto di supporto 29 in allontanamento dal piano di supporto 32 verso un lato superiore 34 della molla 22 e in allontanamento dal piano mediano longitudinale 28 fino ad un punto (o una regione) apicale superiore 35,

[0070] un tratto alare discendente 36 esteso dal punto (o dalla regione) apicale superiore 35 in ulteriore allontanamento dal piano mediano longitudinale 28 e verso un lato inferiore 37 della molla 22 fino ad una linea di piegatura 38 che collega il tratto alare 31 al tratto di appoggio 30, in cui possibilmente il tratto alare discendente 36 attraversa il piano di supporto 32 e la linea di piegatura 38 è formata ad una distanza dal piano di supporto 32 su un lato opposto rispetto al punto (o alla regione) apicale superiore 35.

[0071] La molla 22 comprende inoltre uno o più tratti di fissaggio 39 collegati o formati al tratto centrale 26 della piastra allungata trasversale 25 e formanti almeno due porzioni di fissaggio 40 opposte per un fissaggio a scatto elastico a corrispondenti sedi di fissaggio 41 della pinza 2.

[0072] Secondo una forma di realizzazione (figure 35A – 35D), i due tratti trasversali 27 opposti della molla 22 possono formare inoltre un tratto di cedevolezza 43 arcuato, formato ad esempio nel tratto di appoggio 30 o tra il tratto d’appoggio 30 e il tratto alare 31, in cui il tratto di cedevolezza 43 si sviluppa da due linee di piegatura sostanzialmente opposte e/o affacciate 42, a forma di ansa o di arco di cerchio, possibilmente allargato rispetto ad una distanza tra le due linee di piegatura affacciate 42. Il tratto di cedevolezza fornisce un’ulteriore lunghezza flettente idonea a accumulare energia di deformazione elastica e a ulteriormente uniformare la spinta elastica della molla nelle varie posizioni assiali delle pastiglie d’attrito 11.

[0073] Preferibilmente, il tratto di cedevolezza 43 sporge in una direzione via dal piano mediano longitudinale 28 e si estende ad una distanza dal piano di supporto 32 e spostato da quest’ultimo verso il lato inferiore 37 della molla 22.

[0074] Il tratto di appoggio 30 forma una porzione di contatto 44 piastriforme, preferibilmente planare, per un appoggio libero (con possibilità di slittamento) della molla 22 contro una corrispondente superficie di contatto 45 formata alla piastra di supporto 12 della pastiglia d’attrito 11, nonché una porzione intermedia 46 estesa tra il tratto alare 31 e la porzione di contatto 44 e possibilmente delimitata da due linee di piegatura 47, 48. A molla 22 non deformata, la porzione intermedia 46 piastriforme si estende trasversalmente rispetto al piano di supporto 32 verso il lato inferiore 37 della molla 22 e la porzione di contatto 44 è piegata rispetto alla porzione intermedia 46 e si estende, partendo da un bordo di piegatura 48 formato tra la porzione di contatto 44 e la porzione intermedia 46, in modo divergente rispetto al piano di supporto 32 (e quindi rispetto al tratto di supporto 29) e in avvicinamento al piano mediano longitudinale 28.

[0075] In accordo con forme di realizzazione, i rapporti tra due o più delle lunghezze dei tratti individuali dei tratti trasversali opposti 27 sono compresi negli intervalli riportati nelle tabelle seguenti, in cui:

[0076] L29 è l’estensione del tratto di supporto 29 misurata dal piano mediano longitudinale 28 fino al tratto alare 31,

[0077] L33 è la lunghezza del tratto alare ascendente 33,

[0078] L36 è la lunghezza del tratto alare discendente 36,

[0079] L46 è la lunghezza della porzione intermedia 46 del tratto di appoggio 30,

[0080] L44 è la lunghezza della porzione di contatto 44 del tratto di appoggio 30.

L33 è compresa nell’intervallo da 0,35 * L29 a 0,95 * L29 e/o L36 è nell’intervallo da 1,22 * L29 a 1,7 * L29 e/o L46 è nell’intervallo da 0,42 * L29 a 0,90 * L29 e/o L44 è nell’intervallo da 0,58 * L29 a 1,35 * L29.

L29 è compresa nell’intervallo da 1,07 * L33 a 2,56 * L33 e/o L36 è nell’intervallo da 1,78 * L33 a 3,19 * L33 e/o L46 è nell’intervallo da 0,67 * L33 a 1,55 * L33 e/o L44 è nell’intervallo da 0,9 * L33 a 2,01 * L33.

L29 è compresa nell’intervallo da 0,53 * L36 a 0,86* L36 e/o L33 è nell’intervallo da 0,22 * L36 a 0,63 * L36 e/o L46 è nell’intervallo da 0,3 * L36 a 1,6 * L36 e/o L44 è nell’intervallo da 0,42 * L36 a 0,88 * L36.

L29 è compresa nell’intervallo da 1,15 * L46 a 2,0* L46 e/o L33 è nell’intervallo da 0,59 * L46 a 1,4 * L46 e/o L36 è nell’intervallo da 1,9 * L46 a 2,6 * L46 e/o L44 è nell’intervallo da 1,2 * L46 a 1,66 * L46.

L29 è compresa nell’intervallo da 0,7 * L44 a 1,56* L44 e/o L33 è nell’intervallo da 0,42 * L44 a 1,1 * L44 e/o L36 è nell’intervallo da 1,18 * L44 a 2,02 * L44 e/o L46 è nell’intervallo da 0,54 * L44 a 0,87 * L44.

[0081] In accordo con una forma di realizzazione vantaggiosa (figure 10D, 22A), L33 è compresa nell’intervallo da 0,8 * L29 a 0,9 * L29 e/o L36 è nell’intervallo da 1,5 * L29 a 1,7 * L29 e/o L46 è nell’intervallo da 0,7 * L29 a 0,9 * L29 e/o L44 è nell’intervallo da 1,2 * L29 a 1,35 * L29.

[0082] In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione vantaggiosa (figura 37D), L33 è compresa nell’intervallo da 0,4 * L29 a 0,6 * L29 e/o L36 è nell’intervallo da 1,25 * L29 a 1,5 * L29 e/o L46 è nell’intervallo da 0,6 * L29 a 0,8 * L29 e/o L44 è nell’intervallo da 0,8 * L29 a 1,0 * L29.

[0083] In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione vantaggiosa (figura 36C), L33 è compresa nell’intervallo da 0,35 * L29 a 0,55 * L29 e/o L36 è nell’intervallo da 1,32 * L29 a 1,52 * L29 e/o L46 è nell’intervallo da 0,57 * L29 a 0,77 * L29 e/o L44 è nell’intervallo da 0,78 * L29 a 1,0 * L29.

[0084] In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione vantaggiosa (figura 35D), L33 è compresa nell’intervallo da 0,85 * L29 a 0,78 * L29 e/o L36 è nell’intervallo da 1,22 * L29 a 1,42 * L29 e/o L46 è nell’intervallo da 0,42 * L29 a 0,62 * L29 e/o L44 è nell’intervallo da 0,58 * L29 a 0,78 * L29.

[0085] Questi rapporti geometrici delle lunghezze dei tratti individuali dei tratti trasversali 27 opposti della piastra allungata trasversale 25 si sono dimostrati vantaggiosi per ottenere una forza elastica della molla 22 almeno approssimativamente costante o uniforme in posizioni assiali differenti delle pastiglie d’attrito 11 e in condizioni usura differenti delle pastiglie d’attrito 11.

[0086] In accordo con una forma di realizzazione preferita, il tratto di supporto 29 e il tratto alare ascendente 33 sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura, preferibilmente non a spigolo ma arrotondata, e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione ottuso.

[0087] Con ulteriore vantaggio, il tratto alare ascendente 33 e il tratto alare discendente 36 sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura, preferibilmente non a spigolo ma arrotondata, e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione acuto.

[0088] Con ulteriore vantaggio, il tratto alare discendente 36 e la porzione intermedia 46 sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura, preferibilmente non a spigolo ma arrotondata, oppure tra essi è interposto l’ulteriore tratto di cedevolezza 43 (figura 35D), e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione ottuso.

[0089] Analogamente e con ulteriore vantaggio, la porzione intermedia 46 e la porzione di contatto 44 sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura, preferibilmente non a spigolo ma arrotondata, e sono inclinate tra loro con un angolo di inclinazione ottuso.

[0090] Vantaggiosamente, l’angolo di inclinazione α29 del tratto di supporto 29 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -10° a 10°, preferibilmente da -5° a 5, e/o

[0091] l’angolo di inclinazione α33 del tratto alare ascendente 33 rispetto al piano mediano longitudinale 28è compreso nell’intervallo da 20° a 65°, preferibilmente da 30° a 55°,

[0092] l’angolo di inclinazione α36 del tratto alare discendente 36 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 10° a 60°, preferibilmente da 20° a 50°,

[0093] l’angolo di inclinazione α46 della porzione intermedia 46 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -20° a 35°, preferibilmente da -10° a 25°, e/o

[0094] l’angolo di inclinazione α44 della porzione di contatto 44 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 20° a 60°, preferibilmente da 30° a 50°, preferibilmente circa 50°.

[0095] In accordo con forme di realizzazione (figure 10D, 22D),

[0096] l’angolo di inclinazione α29 del tratto di supporto 29 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -10° a 10°, preferibilmente da -5° a 5°, preferibilmente circa 0°, e/o

[0097] l’angolo di inclinazione α33 del tratto alare ascendente 33 rispetto al piano mediano longitudinale 28è compreso nell’intervallo da 25° a 45°, preferibilmente da 30° a 40°, preferibilmente circa 35°, e/o

[0098] l’angolo di inclinazione α36 del tratto alare discendente 36 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 30° a 50°, preferibilmente da 35° a 45°, preferibilmente circa 38°, e/o

[0099] l’angolo di inclinazione α46 della porzione intermedia 46 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 15° a 35°, preferibilmente da 20° a 30°, preferibilmente circa 25°, e/o

[00100] l’angolo di inclinazione α44 della porzione di contatto 44 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28è compreso nell’intervallo da 40° a 60°, preferibilmente da 45° a 55°, preferibilmente circa 50°.

[00101] In accordo con ulteriori forme di realizzazione (figure 36C, 37D),

[00102] l’angolo di inclinazione α29 del tratto di supporto 29 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -15° a 15°, preferibilmente da -5° a 5°, preferibilmente circa 0°, e/o

[00103] l’angolo di inclinazione α33 del tratto alare ascendente 33 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 20° a 40°, preferibilmente da 25° a 35°, preferibilmente circa 30°, e/o

[00104] l’angolo di inclinazione α36 del tratto alare discendente 36 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 40° a 60°, preferibilmente da 45° a 55°, preferibilmente circa 50°, e/o

[00105] l’angolo di inclinazione α46 della porzione intermedia 46 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -10° a 10°, preferibilmente da -5° a 5°, preferibilmente circa 0°, e/o

[00106] l’angolo di inclinazione α44 della porzione di contatto 44 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 20° a 40°, preferibilmente da 25° a 35°, preferibilmente circa 30°.

[00107] In accordo con un’ancora ulteriori forma di realizzazione (figura 35D),

[00108] l’angolo di inclinazione α29 del tratto di supporto 29 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da -10° a 10°, preferibilmente da -5° a 5°, preferibilmente circa 0°, e/o

[00109] l’angolo di inclinazione α33 del tratto alare ascendente 33 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 45° a 65°, preferibilmente da 50° a 60°, preferibilmente circa 55°, e/o

[00110] l’angolo di inclinazione α36 del tratto alare discendente 36 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 10° a 30°, preferibilmente da 15° a 25°, preferibilmente circa 19°, e/o

[00111] l’angolo di inclinazione α46 della porzione intermedia 46 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 0° a -20°, preferibilmente da -5° a -15°, preferibilmente circa -10°, e/o

[00112] l’angolo di inclinazione α44 della porzione di contatto 44 del tratto d’appoggio 30 rispetto al piano mediano longitudinale 28 è compreso nell’intervallo da 30° a 50°, preferibilmente da 35° a 45°, preferibilmente circa 40°.

[00113] I valori geometrici descritti sono indicati solo in figura 10D, ma si applicano analogamente alle figure 22D, 35D, 36C, 37D, dove non sono espressamente segnati per non sovraffollare la figura.

[00114] La scelta delle inclinazioni dei tratti individuali dei tratti trasversali 27 opposti della piastra allungata trasversale 25 è tale da assicurare una sufficiente lunghezza flettente della molla 22 per accumulare l’energia elastica necessaria per sollecitare le pastiglie d’attrito 11, nonché per un posizionamento vantaggioso delle molle 22 all’interno della pinza 2.

[00115] Le suddette spiegazioni inerenti gli angoli di inclinazione e le lunghezze dei tratti e delle porzioni della piastra allungata trasversale 25 fanno riferimento alla figura 10D e alle corrispondenti figure delle altre forme di realizzazione e sono quindi riferite ad una sezione o proiezione della molla 22 in un piano mediano trasversale 49 ortogonale al piano mediano longitudinale 28 e anche ortogonale al piano di supporto 32.

[00116] Vantaggiosamente, la molla 22 e/o la trave allungata trasversale 25 hanno una forma simmetrica o simmetrica speculare rispetto al piano mediano longitudinale 28.

[00117] Descrizione dettagliata dei tratti di fissaggio 39 della molla 22

[00118] Secondo forme di realizzazione (figure 10A – 10D, 22A – 22D) la molla 22 comprende inoltre una piastra allungata 50 longitudinale con una porzione di supporto 51 in corrispondenza del tratto centrale 26 della piastra allungata trasversale 25 (ad esempio coincidenti, formati di pezzo o collegati tra loro, ad esempio mediante rivetto o TOX) e con i due tratti longitudinali di fissaggio 39, estesi dalla porzione di supporto 51 in due direzioni longitudinali opposte rispetto ad un piano mediano trasversale 49 (geometrico, non materiale) della molla 22, detto piano mediano trasversale essendo ortogonale al piano mediano longitudinale 28 e, preferibilmente, ortogonale al piano di supporto 32.

[00119] A molla 22 non deformata, la porzione di supporto 51 è orientata in modo sostanzialmente parallelo al piano di supporto 32. I tratti longitudinali di fissaggio 39 formano un tratto longitudinale ascendente 52 esteso dalla porzione di supporto 51 in allontanamento dal piano di supporto 32 verso il lato superiore 34 della molla 22 e in allontanamento dal piano mediano trasversale 49 verso una porzione di fissaggio superiore 53 di dette porzioni di fissaggio a scatto 40, nonché un tratto longitudinale discendente 54 esteso dalla porzione di supporto 51 in allontanamento dal piano di supporto 32 verso il lato inferiore 37 della molla 22 e in allontanamento dal piano mediano trasversale 49 in direzione opposta al tratto longitudinale ascendente 52, verso una porzione di fissaggio inferiore 55 di dette porzioni di fissaggio a scatto 40 (figura 10C).

[00120] Ciò permette di posizionare le molle 22 a due lati opposti delle pastiglie d’attrito 11 e, possibilmente, con i tratti trasversali 27 estesi in piani paralleli e perpendicolari al piano 23 del disco freno 3 e, al contempo, di fissare le molle 22 alla pinza 2 che segue un andamento circonferenziale rispetto all’asse di rotazione del disco freno 3.

[00121] I tratti longitudinali ascendente 52 e discendente 54 sono preferibilmente piastriformi e sostanzialmente planari.

[00122] Tra il tratto longitudinale ascendente 52 e la porzione di fissaggio superiore 53 può essere formato un tratto di prolunga 56, preferibilmente piastriforme e planare e, possibilmente, sostanzialmente parallelo al piano di supporto 32.

[00123] Secondo una forma di realizzazione, le porzioni di fissaggio 40 superiore 53 e inferiore 55 formano ciascuna un tratto piegato ad “U” e, possibilmente, un bordo libero 57 piegato rispetto alla porzione ad “U” nel verso opposto della piegatura ad “U” (figure 10B, 10C, 22A, 22C).

[00124] In accordo con forme di realizzazione, i rapporti tra due o più delle lunghezze dei tratti individuali dei tratti di fissaggio 39 sono compresi negli intervalli riportati nelle tabelle seguenti, in cui:

[00125] L51 è la lunghezza della porzione di supporto 51,

[00126] L52 è la lunghezza del tratto longitudinale ascendente 52,

[00127] L54 è la lunghezza del tratto longitudinale discendente 54,

[00128] L56 è la lunghezza del tratto di prolunga 56,

[00129]

L52 è compresa nell’intervallo da 1,35 * L51 a 1,65 * L51, preferibilmente circa 1,48 * L51, e/o L54 è nell’intervallo da 1,0 * L51 a 1,2 * L51, preferibilmente circa 1,1 * L51, e/o L56 è nell’intervallo da 1,2 * L51 a 1,48 * L51, preferibilmente circa 1,33 * L51.

L51 è compresa nell’intervallo da 0,58 * L52 a 0,78 * L52, preferibilmente circa 0,68 * L52, e/o L54 è nell’intervallo da 0,64 * L52 a 0,84 * L52, preferibilmente circa 0,74 * L52, e/o L56 è nell’intervallo da 0,8 * L52 a 1,0 * L52, preferibilmente circa 0,9 * L52,

L51 è compresa nell’intervallo da 0,8 * L54 a 1,0 * L54, preferibilmente circa 0,91 * L54, e/o L52 è nell’intervallo da 1,25 * L54 a 1,45 * L54, preferibilmente circa 1,35 * L54, e/o L56 è nell’intervallo da 1,12 * L54 a 1,32 * L54, preferibilmente circa 1,22 * L54,

L51 è compresa nell’intervallo da 0,65 * L56 a 0,85 * L56, preferibilmente circa 0,75 * L56, e/o L52 è nell’intervallo da 1,0 * L56 a 1,2 * L56, preferibilmente circa 1,11 * L56, e/o L54 è nell’intervallo da 0,72 * L56 a 0,92 * L56, preferibilmente circa 0,82 * L56.

[00130] Questi rapporti geometrici delle lunghezze dei tratti individuali dei tratti longitudinali di fissaggio 39 della piastra allungata longitudinale 50 si sono dimostrati vantaggiosi per ottenere un’equilibratura elastica della molla 22 che ne assicura sia il posizionamento desiderato e stabile sia un inserimento agevole nelle sedi di fissaggio 41 della pinza 2.

[00131] In accordo con una forma di realizzazione preferita, i tratti longitudinali ascendente 52 e discendente 54 sono inclinati rispetto alla porzione di supporto 51 con un angolo di inclinazione ottuso.

[00132] Preferibilmente, i tratti longitudinali ascendente 52 e discendente 54 confinano con la porzione di supporto 51 in corrispondenza di piegature, preferibilmente non a spigolo ma arrotondate (figura 10C).

[00133] Con ulteriore vantaggio, il tratto di prolunga 56 e il tratto longitudinale ascendente 52 sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura, preferibilmente non a spigolo ma arrotondata, e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione ottuso.

[00134] Vantaggiosamente, il tratto di prolunga 56 è sostanzialmente parallelo alla porzione di supporto 51 e preferibilmente anche parallelo al tratto di supporto 29 dei tratti trasversali opposti 27.

[00135] Vantaggiosamente, l’angolo di inclinazione α52 del tratto longitudinale ascendente 52 rispetto al piano di supporto 32 è compreso nell’intervallo da 25° a 40°, preferibilmente da 28° a 36°, preferibilmente circa 33°, e/o

[00136] l’angolo di inclinazione α54 del tratto longitudinale discendente 54 rispetto al piano di supporto 32 è compreso nell’intervallo da 25° a 40°, preferibilmente da 28° a 36°, preferibilmente circa 31°.

[00137] Possibilmente, l’angolo di inclinazione α52 del tratto longitudinale ascendente 52 rispetto al piano di supporto 32 è maggiore dell’angolo di inclinazione α54 del tratto longitudinale discendente 54 rispetto al piano di supporto 32.

[00138] La piastra allungata longitudinale 50 è destinata ad essere orientata in direzione sostanzialmente circonferenziale all’asse di rotazione 18 del disco freno 3 e a svilupparsi in/lungo il piano mediano longitudinale 28 parallelo o identico al piano 23 del disco freno 3.

[00139] La piastra allungata trasversale 25 è fissata o formata di pezzo con la piastra allungata longitudinale 50, in particolare mediante un collegamento del tratto centrale 26 alla porzione di supporto 51.

[00140] In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione (figure 22A, 22B), la molla 22 può comprendere una molla ausiliaria 58 fissata alla piastra allungata trasversale 25 e formante una o più alette ausiliarie 59 ricurve e destinate ad appoggiarsi elasticamente contro una o più ulteriori sedi di fissaggio 64 della pinza 2, preferibilmente distanziata/e dalla sede di fissaggio 41.

[00141] Secondo una forma di realizzazione, la molla ausiliaria 58 forma due alette ausiliarie 59, preferibilmente paralleli, estesi dai tratti di supporto 29 e aventi:

[00142] una porzione ascendente 60 estesa dal tratto di supporto 29 in allontanamento dal piano di supporto 32 verso un lato superiore 34 della molla 22 e in allontanamento dal piano mediano trasversale 49 fino ad un punto di rinvio superiore 61,

[00143] una porzione discendente 62 estesa dal punto di rinvio superiore 61 in ulteriore allontanamento dal piano mediano trasversale 49 e verso il lato inferiore 37 della molla 22 fino ad una porzione d’estremità 63 ripiegata a forma di gancio verso il piano mediano trasversale 49, in cui la porzione discendente 62 attraversa il piano di supporto 32 e la porzione d’estremità 63 è formata ad una distanza dal piano di supporto 32 su un lato opposto rispetto al punto di rinvio superiore 61.

[00144] In accordo con ulteriori forme di realizzazione (figure 35A – 35D, 36A – 36C), i tratti di fissaggio 39 formano due coppie 64 di rispettivamente due linguette elastiche 65, 65’ affacciate e contrapposte, in cui le due linguette elastiche 65, 65’ di rispettivamente una coppia 64 si estendono su due lati opposti e a distanza del piano mediano longitudinale 28 e sono elasticamente flettenti in avvicinamento e in allontanamento al piano mediano longitudinale 28. Preferibilmente, le due linguette elastiche 65, 65’ di ciascuna coppia 64 sono simmetriche o simmetriche speculari rispetto al piano mediano longitudinale 28.

[00145] Con ulteriore vantaggio, le due coppie 64 di linguette elastiche si estendono su due lati opposti e a distanza del piano mediano trasversale 49 e possono essere, preferibilmente, simmetriche o simmetriche speculari rispetto al piano mediano trasversale 49.

[00146] Le linguette elastiche 65, 65’ formano protuberanze 66 atte ad impegnare corrispondenti cavità 67 della pinza 2 per realizzare un impegno a scatto elastico con effetto anti-estrazione o anti-distacco della molla 22 dalla pinza 2.

[00147] Vantaggiosamente, tra le coppie 64 di linguette elastiche 65, 65’ e adiacenti tratti di supporto 29 della piastra allungata trasversale 25 sono formate fessure 68, grazie alle quali si allunga la lunghezza libera di flessione delle linguette elastiche 65, 65’.

[00148] In accordo con un’ulteriore forma di realizzazione (figure 37A – 37D), lo stesso tratto centrale 26 della piastra allungata trasversale 25 forma i tratti di fissaggio 39 e, di conseguenza, le porzioni di fissaggio a scatto 40.

[00149] Secondo una forma di realizzazione, il tratto centrale 26 è piegato a forma di canale aperto verso il lato inferiore 37 della molla 22, detto canale avente una sezione a trapezio con base maggiore 70 chiusa rivolta verso il lato superiore 34 della molla 22, base minore 71 aperta rivolta verso il lato inferiore 37, e due pareti laterali 69 formanti ciascuna una rientranza o apertura 72 per accogliere a scatto una corrispondente sporgenza o dente 73 della pinza 2 (figura 37A).

[00150] Secondo forme di realizzazione (Figure 35A, 36A, 37A) la molla 22 è formata in un unico pezzo, preferibilmente in materiale metallico piastriforme o nastriforme sagomato in modo tale da presentare solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli al piano 23 del disco freno 3, a molla 22 montata nella pinza 2.

[00151] Secondo forme di realizzazione alternative (Figura 10A) la piastra allungata trasversale 25 della molla 22 è formata in un unico pezzo, preferibilmente in materiale metallico piastriforme o nastriforme sagomato in modo tale da presentare solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli al piano 23 del disco freno 3, a molla 22 montata nella pinza 2, mentre la piastra allungata longitudinale 50 può essere formata in un unico pezzo, preferibilmente in materiale metallico piastriforme o nastriforme sagomato in modo tale da presentare solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli all’asse di rotazione 18 del disco freno 3, a molla 22 montata nella pinza 2. Le piastre allungate trasversale 25 e longitudinale 50 possono essere tra loro collegate, ad es. mediante rivettatura, TOX, saldatura, o realizzate in un solo pezzo, ad esempio tagliate da un unico pezzo di lamiera in acciaio per molle.

[00152] In aggiunta (Figura 22A), la molla ausiliaria 58 può essere formata in un unico pezzo, preferibilmente in materiale metallico piastriforme o nastriforme sagomato in modo tale da presentare solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli all’asse di rotazione 18 del disco freno 3, a molla 22 montata nella pinza 2. Le piastre allungate trasversale 25 e longitudinale 50 e la molla ausiliaria 58 possono essere tra loro collegate, ad es. mediante rivettatura, TOX, saldatura, o realizzate in un solo pezzo, ad esempio tagliate da un unico pezzo di lamiera in acciaio per molle.

[00153] La particolare configurazione della molla 22 permette un suo fissaggio ad incastro, realizzato mediante snap fit, alla pinza 2, nonché un appoggio libero (con possibilità di slittamento e di orientamento) contro la pastiglia d’attrito 11 tramite la porzione di contatto 44 piastriforme, nonché un allargamento elastico della distanza tra il tratto centrale 26 della molla 22 e il tratto di appoggio 25, contro la resistenza elastica generata dalla deformazione elastica dei tratti trasversali 27 opposti, in particolare dei tratti alari 31. Grazie alla sua ampia capacità di allargamento mediante flessione elastica, il tratto alare 31 e, se previso, il tratto di cedevolezza 43, mettono a disposizione una forza elastica sufficientemente intensa e in direzione di allontanamento delle porzioni di contatto 44 opposte in modo da efficacemente spingere le pastiglie d’attrito 11 in allontanamento dal disco freno 3.

[00154] Secondo una forma di realizzazione (figure 38A – 38D), i due tratti trasversali 27 opposti della molla 22 possono formare inoltre un doppio tratto di cedevolezza 43’, 43’’ arcuato, formato ad esempio nel tratto di appoggio 30 o tra il tratto d’appoggio 30 e il tratto alare 31, in cui il doppio tratto di cedevolezza 43’, 43’’ si sviluppa da due linee di piegatura sostanzialmente opposte e/o affacciate 42’, a forma di doppia ansa o di doppio arco di cerchio con entrambe le anse o archi rivolti nella medesima direzione e tra loro separati da due piegature 42’’, a “orecchie di mickey mouse”, possibilmente allargato rispetto ad una distanza tra le due linee di piegatura affacciate 42’. Il doppio tratto di cedevolezza 43’, 43’’ fornisce un’ulteriore lunghezza flettente idonea a accumulare energia di deformazione elastica e a ulteriormente uniformare la spinta elastica della molla nelle varie posizioni assiali delle pastiglie d’attrito 11.

[00155] Preferibilmente, il doppio tratto di cedevolezza 43’, 43’’ sporge in una direzione via dal piano mediano longitudinale 28 e si può estendere in corrispondenza del piano di supporto 32 (figura 38D).

[00156] Descrizione dettagliata del fissaggio della molla 22 nella pinza 2

[00157] Secondo un aspetto dell’invenzione, la molla 22 è fissata nel freno a disco 1 con: - la regione apicale superiore 35 dei tratti alari 31 rivolta verso un lato superiore (o radialmente esterno) 74 della pinza 2, e

- il tratto d’appoggio 30 sporgente verso un lato radialmente interno 75 della pinza 2, e - i tratti di supporto 29 estesi in una direzione trasversale, ad esempio ortogonale, al piano 23 del disco freno 3 (o, in altre parole, in una direzione parallela all’asse di rotazione 18 del disco freno 3).

[00158] Con ulteriore vantaggio, in configurazione montata, la porzione di contatto 44 si estende con un angolo di inclinazione 82, rispetto al piano disco 23, inferiore a 60°, preferibilmente inferiore a 55°, ad esempio inferiore o uguale a 45° (figure 3, 13, 25).

[00159] Secondo una forma di realizzazione (figure 1, 11) le sedi di fissaggio 41 per il fissaggio delle molle 22 comprendono cavità di fissaggio formate nei ponti d’estremità 6 e nel tirante centrale 8, preferibilmente in modo tale da accogliere la molla 22 in posizione allineata e simmetrica speculare rispetto al piano 23 del disco freno 3. Più concretamente, la porzione di fissaggio superiore 53 impegna una cavità di fissaggio formata nel tirante centrale 8 e la porzione di fissaggio inferiore 55 impegna una cavità di fissaggio formata nel ponte d’estremità 6. Lo stesso avviene per la seconda molla 22 sull’altro lato della pinza 2 rispetto al tirante centrale 8.

[00160] Inoltre (figure 11, 18), se è prevista la molla ausiliaria 58, essa impegna a contatto elastico premente due superfici di contrasto 78 formate nel ponte d’estremità 6 su entrambi i lati della sede di fissaggio 41.

[00161] Secondo un’ulteriore forma di realizzazione (figure 23, 37), la pinza 2 forma una o più travi su fissaggio 79 rigide, allineate con il piano 23 del disco freno 3, estese ciascuna da uno dei ponti d’estremità 6 fino al tirante centrale 8 e/o al ponte d’estremità 6 opposto, in direzione circonferenziale all’asse 18 del disco freno 3, e in cui le sedi di fissaggio 41 sono formate in detta una o più travi di fissaggio 79. Anche in questa forma di realizzazione, le sedi di fissaggio 41 formano cavità di fissaggio o zone rastremate per un posizionamento certo della molla 22.

[00162] La o le travi di fissaggio 79 possono essere formate in un solo pezzo (ad esempio tramite fusione) con la pinza 2.

[00163] Vantaggiosamente, le pareti laterali 5 della pinza 22 formano scanalature 80 estese da un lato radialmente esterno verso un lato radialmente interno della pinza 2 o viceversa e configurate per accogliere in modo guidato i tratti trasversali 27 delle molle 22, per un inserimento della molla 22 dal basso o dall’alto, a seconda della forma di realizzazione.

[00164] Descrizione dettagliata della pastiglia d’attrito 11

[00165] Per la predisposizione dello spazio necessario per il posizionamento delle molle 22, le pastiglie d’attrito 11 formano due rientranze d’estremità laterali 76 al di sopra delle suddette porzioni d’estremità laterali 17.

[00166] Le porzioni d’estremità laterali 17 si estendono in una zona inferiore, vale a dire radialmente interna, della pastiglia d’attrito 11, e un bordo superiore 77 delle porzioni d’estremità laterali 17 (che forma la suddetta superficie di contatto 45) è posizionato in una regione radialmente centrale avente estensione radiale di un terzo dell’estensione radiale totale della pastiglia d’attrito 11. Preferibilmente, il bordo superiore 77 delle porzioni d’estremità laterali 17 si estende a circa metà dell’estensione radiale totale della pastiglia d’attrito 11 (figure 9, 20, 21, 32).

[00167] Secondo forme di realizzazione, la porzione di contatto 44 della molla 22 si attesta da sopra (vale a dire da un lato radialmente esterno in direzione radialmente interna) contro il bordo superiore 77 della porzione d’estremità laterale 17 della piastra di supporto 12 della pastiglia d’attrito 11 (figure 4, 13, 25).

[00168] Più precisamente, la porzione di contatto 44 della molla 11 si estende in modo inclinato da sopra la porzione d’estremità laterale 17 assialmente verso l’interno (in avvicinamento al disco freno 3) e radialmente verso il basso o verso il lato radialmente interno 75 della pinza 2, e si appoggia a contatto libero e con possibilità di slittamento contro uno spigolo assialmente interno 81 del bordo superiore 77.

[00169] La porzione di contatto 44 esercita sulla pastiglia d’attrito 11 una forza elastica assiale in direzione di allontanamento dal disco freno 3 e una forza elastica radiale (di intensità non molto superiore) verso il lato radialmente interno 75 della pinza 2. Infatti, l’angolo di inclinazione 82 della porzione di contatto 44 rispetto al piano disco 23 è inferiore a 60°, preferibilmente inferiore a 55°, ad esempio inferiore o uguale a 45° (figure 3, 13, 25), in modo tale da trasmettere una forza con componente assiale (allontanamento delle pastiglie 11 dal disco freno 3) rilevante, senza peraltro trascurare la sollecitazione radiale (appoggio antivibrazione delle pastiglie sui perni di sostegno 15). Il tratto di fissaggio 39 della molla 22 esercita sulla pinza 2 una forza elastica radiale verso il lato radialmente esterno 74, mentre le forze elastiche assiali della molla 22 si auto-bilanciano tra loro.

[00170] Secondo una forma di realizzazione, le porzioni di contatto 44 delle molle 22 e le relative superfici di contatto 45 delle pastiglie 11 sono allineate con i perni di sostegno 15 e con i fori di sostegno 16 delle pastiglie d’attrito 11. Ciò ha un effetto stabilizzante e riduce le vibrazioni della pastiglia 11.

[00171] Vantaggiosamente sia i fori di sostegno 16 delle pastiglie d’attrito 11 sia le superfici di contatto 45 impegnate dalle rispettive porzioni di contatto 44 sono formate in appendici d’estremità inferiori, vale a dire radialmente interne, e/o laterali 17, vale a dire circonferenzialmente più esterne, della piastra di supporto 12 infilata sui perni di sostegno 15.

[00172] Secondo forme di realizzazione, l’appendice d’estremità inferiore e laterale 17 può avere un’estensione radiale uguale o inferiore a due terzi, preferibilmente uguale o inferiore a metà dell’estensione radiale (altezza) totale della pastiglia d’attrito 11, nonché un’estensione circonferenziale uguale o inferiore ad un quarto, preferibilmente uguale o inferiore ad un quinto, dell’estensione circonferenziale (larghezza) totale della pastiglia 11.

[00173] Secondo forme di realizzazione, in corrispondenza della superficie di contatto 45 può formare uno smusso concavo (figura 32) o un rigonfiamento convesso (figura 20) per ridurre l’attrito con la porzione di contatto 44.

[00174] Dalla descrizione fin qui fornita, l’esperto del settore apprezzerà che la molla 22 per pastiglia d’attrito 11 e il freno a disco 1 secondo l’invenzione mantengono, a freno disattivato, le pastiglie distaccate dal disco freno, riducendo in questo modo la coppia frenante residuale a freno disattivato.

[00175] Inoltre il freno a disco 1 e la molla 22 secondo l’invenzione risultano essere meno sensibili a tolleranze geometriche, a effetti d’attrito e a variazioni delle condizioni di appoggio tra le pastiglie 11 e la pinza 2 e tra la molla 22 e la pastiglia 11. Di conseguenza, le molle 22 forniscono una sollecitazione elastica assiale più intensa e più uniforme, anche in presenza di una progressiva usura del rivestimento d’attrito 13 delle pastiglie 11.

[00176] Inoltre, la molla 22 secondo l’invenzione è agevolmente montabile alla pinza e alla pastiglia d’attrito e la sua posizione non comporta una violazione di spazio con altri componenti funzionali del freno, permettendo un collocamento e un dimensionamento ottimizzato e mirato per ciascuno dei componenti funzionali.

[00177] Ovviamente, alla molla 22 per pastiglie 11 ed al freno a disco 1 secondo la presente invenzione, un esperto del settore, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare ulteriori modifiche e varianti, tutte peraltro contenute nell’ambito di protezione dell’invenzione, quale definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Molla (22) per pastiglie d’attrito (11) associabile ad una pinza (2) di un freno a disco (1) per sollecitare le pastiglie d’attrito (11) elasticamente in allontanamento da un disco freno (3) del freno a disco (1), detta molla (22) comprendente una piastra allungata trasversale (25) piegata in modo tale da formare un tratto centrale (26) e due tratti trasversali opposti (27), estesi dal tratto centrale (26) in due direzioni trasversali opposte rispetto ad un piano mediano longitudinale (28) della molla (22), detti tratti trasversali opposti (27) formanti ciascuno un tratto di supporto (29), un tratto di appoggio (30) e un tratto alare (31) esteso tra il tratto di supporto (29) e il tratto d’appoggio (30), in cui i tratti di supporto (29) sono confinanti con il tratto centrale (26) e orientati in modo tale che entrambi i tratti di supporto (29) giacciano in un medesimo piano di supporto (32) trasversale, possibilmente ortogonale, al piano mediano longitudinale (28). in cui il tratto alare (31) è confinante con il rispettivo tratto di supporto (29) e comprende: - un tratto alare ascendente (33) esteso dal tratto di supporto (29) in allontanamento dal piano di supporto (32) verso un lato superiore (34) della molla (22) e in allontanamento dal piano mediano longitudinale (28) fino ad un punto apicale superiore (35), - un tratto alare discendente (36) esteso dal punto apicale superiore (35) in ulteriore allontanamento dal piano mediano longitudinale (28) e verso un lato inferiore (37) della molla (22) fino ad una linea di piegatura (38) che collega il tratto alare (31) al tratto di appoggio (30), in cui la molla (22) comprende inoltre uno o più tratti di fissaggio (39) collegati al tratto centrale (26) e formanti almeno due porzioni di fissaggio (40) opposte per un fissaggio a scatto elastico a corrispondenti sedi di fissaggio (41) della pinza (2), in cui il tratto di appoggio (30) forma: - una porzione di contatto (44) piastriforme per un appoggio libero, con possibilità di slittamento, contro una corrispondente superficie di contatto (45) della pastiglia d’attrito (11), - una porzione intermedia (46) piastriforme estesa tra il tratto alare (31) e la porzione di contatto (44), in cui, a molla (22) non deformata, la porzione intermedia (46) si estende trasversalmente rispetto al piano di supporto (32) verso il lato inferiore (37) della molla (22) e la porzione di contatto (44) si estende, partendo da un bordo di piegatura (48) formato tra la porzione di contatto (44) e la porzione intermedia (46), in modo divergente rispetto al piano di supporto (32) e in avvicinamento al piano mediano longitudinale (28).
2. Molla (22) secondo la rivendicazione 1, in cui i due tratti trasversali (27) opposti della molla (22) possono formare inoltre un tratto di cedevolezza (43) arcuato, formato tra il tratto di appoggio (30) e il tratto alare (31), in cui il tratto di cedevolezza (43) si sviluppa da due linee di piegatura sostanzialmente opposte e affacciate (42), a forma di ansa allargata rispetto ad una distanza tra le due linee di piegatura affacciate (42).
3. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui: - il tratto di supporto (29) e il tratto alare ascendente (33) sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione ottuso, - il tratto alare ascendente (33) e il tratto alare discendente (36) sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura e sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione acuto, - il tratto alare discendente (36) e la porzione intermedia (46) sono inclinati tra loro con un angolo di inclinazione ottuso, - la porzione intermedia (46) e la porzione di contatto (44) sono confinanti tra loro in corrispondenza di una piegatura e sono inclinate tra loro con un angolo di inclinazione ottuso.
4. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente una piastra allungata longitudinale (50) con una porzione di supporto (51) in corrispondenza del tratto centrale (26) della piastra allungata trasversale (25) e con i due tratti longitudinali di fissaggio (39) estesi dalla porzione di supporto (51) in due direzioni longitudinali opposte rispetto ad un piano mediano trasversale (49) della molla (22), detto piano mediano trasversale (49) essendo ortogonale al piano mediano longitudinale (28) e ortogonale al piano di supporto (32), in cui, a molla (22) non deformata, la porzione di supporto (51) è orientata in modo sostanzialmente parallelo al piano di supporto (32) e i tratti longitudinali di fissaggio (39) formano: - un tratto longitudinale ascendente (52) esteso dalla porzione di supporto (51) in allontanamento dal piano di supporto (32) verso il lato superiore (34) della molla (22) e in allontanamento dal piano mediano trasversale (49) verso una porzione di fissaggio superiore (53) di dette porzioni di fissaggio a scatto (40), e - un tratto longitudinale discendente (54) esteso dalla porzione di supporto (51) in allontanamento dal piano di supporto (32) verso il lato inferiore (37) della molla (22) e in allontanamento dal piano mediano trasversale (49) in direzione opposta al tratto longitudinale ascendente (52), verso una porzione di fissaggio inferiore (55) di dette porzioni di fissaggio a scatto (40).
5. Molla (22) secondo la rivendicazione 4, comprendente una molla ausiliaria (58) fissata alla piastra allungata trasversale (25) e formante una o più alette ausiliarie (59) ricurve e adatte ad appoggiarsi elasticamente contro una o più ulteriori sedi di fissaggio (64) della pinza (2) distanziate dalla sede di fissaggio (41).
6. Molla (22) secondo la rivendicazione 5, in cui la molla ausiliaria (58) forma due alette ausiliarie (59) paralleli, estesi dai tratti di supporto (29) e aventi: - una porzione ascendente (60) estesa dal tratto di supporto (29) in allontanamento dal piano di supporto (32) verso un lato superiore (34) della molla (22) e in allontanamento dal piano mediano trasversale (49) fino ad un punto di rinvio superiore (61), - una porzione discendente (62) estesa dal punto di rinvio superiore (61) in ulteriore allontanamento dal piano mediano trasversale (49) e verso il lato inferiore (37) della molla (22) fino ad una porzione d’estremità (63) ripiegata a forma di gancio verso il piano mediano trasversale (49), in cui la porzione discendente (62) attraversa il piano di supporto (32) e la porzione d’estremità (63) è formata ad una distanza dal piano di supporto (32) su un lato opposto rispetto al punto di rinvio superiore (61).
7. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui i tratti di fissaggio (39) formano due coppie (64) di rispettivamente due linguette elastiche (65, 65’) affacciate e contrapposte, in cui le due linguette elastiche (65, 65’) di rispettivamente delle coppie (64) si estendono su due lati opposti e a distanza del piano mediano longitudinale (28) e sono elasticamente flettenti in avvicinamento e in allontanamento al piano mediano longitudinale (28).
8. Molla (22) secondo la rivendicazione 7, in cui: - le due linguette elastiche (65, 65’) di ciascuna coppia (64) sono simmetriche rispetto al piano mediano longitudinale (28) e - le due coppie (64) di linguette elastiche si estendono su due lati opposti e a distanza del piano mediano trasversale (49) e sono simmetriche rispetto al piano mediano trasversale (49).
9. Molla (22) secondo la rivendicazione 7 o 8, in cui le linguette elastiche (65, 65’) formano protuberanze (66) atte ad impegnare corrispondenti cavità (67) della pinza (2) per realizzare un impegno a scatto elastico e anti-distacco della molla (22) dalla pinza (2).
10. Molla (22) secondo una delle rivendicazioni da 7 a 9, in cui tra le coppie (64) di linguette elastiche (65, 65’) e adiacenti tratti di supporto (29) della piastra allungata trasversale (25) sono formate fessure (68) che allungano la lunghezza libera di flessione delle linguette elastiche (65, 65’).
11. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui il tratto centrale (26) della piastra allungata trasversale (25) forma i tratti di fissaggio (39) ed è piegato a forma di canale trapezoidale aperto verso il lato inferiore (37) della molla (22) e formante due pareti laterali (69) formanti ciascuna una rientranza (72) per accogliere a scatto una corrispondente sporgenza (73) della pinza (2).
12. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, formata in un unico pezzo nastriforme sagomato in modo tale da presentare solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli al piano (23) del disco freno (3), a molla (22) montata nella pinza (2).
13. Molla (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11 in combinazione con la rivendicazione 4, in cui: - la piastra allungata trasversale (25) della molla (22) è formata in un unico pezzo in materiale metallico nastriforme e presenta solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli al piano (23) del disco freno (3), a molla (22) montata nella pinza (2), e - la piastra allungata longitudinale (50) è formata in un unico pezzo in materiale metallico nastriforme e presenta solo curvature intorno ad assi sostanzialmente paralleli tra loro e sostanzialmente paralleli all’asse di rotazione (18) del disco freno (3), a molla (22) montata nella pinza (2).
14. Molla (22) secondo la rivendicazione 1, in cui i tratti trasversali (27) opposti della molla (22) formano un doppio tratto di cedevolezza (43’, 43’’) arcuato che si sviluppa da due linee di piegatura opposte (42’), a forma di doppia ansa con entrambe le anse tra loro separate da due piegature (42’’) e rivolte nella medesima direzione.
15. Freno a disco (1) comprendente: - una pinza (2) con due pareti laterali (5) disposte su entrambi i lati di un piano disco (23) e formanti sedi per pastiglie (14), in cui le due pareti laterali (5) sono collegate tra loro mediante ponti d'estremità (6) che delimitano un'apertura centrale (7), - una coppia di pastiglie d’attrito (11) disposte in dette sedi per pastiglie (14) e ed aventi una piastra di supporto (12) recante un rivestimento d’attrito (13) e formante fuori di sostegno (16), - uno o più perni di sostegno (15) sporgenti dalle pareti laterali (5) e inseriti nei fori di sostegno (16) per sostenere le pastiglie d’attrito (11); - una o più molle (22) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la molla (22) è fissata nel freno a disco (1) con: - la regione apicale superiore (35) dei tratti alari (31) rivolta verso un lato radialmente esterno (74) della pinza (2), e - il tratto d’appoggio (30) sporgente verso un lato radialmente interno (75) della pinza (2), e - i tratti di supporto (29) estesi in una direzione trasversale al piano (23) del disco freno (3).
16. Freno a disco (1) secondo la rivendicazione 15, in cui le sedi di fissaggio (41) per il fissaggio delle molle (22) comprendono cavità di fissaggio formate in ponti d’estremità (6) e in un tirante centrale (8) della pinza (2) in modo tale da accogliere la molla (22) in posizione allineata e simmetrica speculare rispetto al piano (23) del disco freno (3).