CH657168A5 - Finitrice di manto stradale con rasatore munito di elementi laterali estensibili che consentono l'allargamento del manto da stendere sul terreno. - Google Patents
Finitrice di manto stradale con rasatore munito di elementi laterali estensibili che consentono l'allargamento del manto da stendere sul terreno. Download PDFInfo
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Description
La presente invenzione risolve questo problema proponendo una finitrice caratterizzata dalla parte caratterizzante della rivendicazione 1.
Il disegno annesso rappresenta schematicamente le principali caratteristiche della macchina finitrice perfezionata e precisamente:
Fig. 1 è una vista prospettica posteriore col rasatore formante oggetto del trovato atto ad effettuare un allargamento graduale del manto di pietrisco bitumato da stendere sulla strada;
Fig. 2 mostra una vista prospettica posteriore parziale e ingrandita della estremità destra del congegno di stesa del manto stradale in posizione di lavoro e col dispositivo di precarica che agisce sull'elemento laterale estensibile destro; altro dispositivo di precarica agisce identicamente sull'elemento laterale estensibile sinistro;
Fig. 3 rappresenta un esempio particolare costruttivo del puntone-tirante di precarica 9 applicato all'elemento laterale estensibile destro, 10;
Fig. 3' rappresenta un particolare ingrandito del sistema di fissaggio del cilindro.
Il senso di marcia della macchina finitrice durante il lavoro è indicato dalla freccia Y (Fig. 1 e Fig. 2).
Si è indicato con 1 la parte laterale estensibile del rasatore e con 2 l'elemento centrale fisso destro, che nella Fig. 2 è stato illustrato parzialmente interrotto per migliorare la comprensione della struttura interna. Questa posizione del rasatore comprende un supporto 3, che sostiene le bussole 4 e 5, atte a consentire lo scorrimento trasversale dell'elemento laterale estensibile 1 con le guide cilindriche 6 e 7 che sporgono lateralmente, a destra e a sinistra, quando ciò sia necessario, per allargare il campo di stesa del manto stradale.
L'elemento laterale estensibile 1 è comandato idraulicamente a mezzo dello stelo 8 e presenta la forma schematica di un parallelepipedo definito dagli spigoli A, B, C, D, E, F, G, H.
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Le guide 6 e 7 sono montate solidali alla superficie interna della parete BC FE. Sulla medesima faccia è montata l'estremità dello stelo 8 dell'attuatore idraulico che provoca lo scorrimento dell'elemento laterale estensibile 1 rispetto all'elemento centrale fisso 2, 2'. La faccia posteriore (aperta) A, B, C, D, dell'elemento estensibile 1, 1' è contraria alla direzione di avanzamento Y della macchina.
Secondo la presente invenzione, su questa faccia, che ha forma rettangolare, è stato montato in posizione diagonale rispetto alla faccia stessa, fra gli spigoli B e D un organo puntone-tirante di lunghezza regolabile. Appare infatti in Fig. 2 che lungo la diagonale inclinata B-D è montato il puntone-tirante 18 composto da una robusta vite 10, di cui l'estremità inferiore è fissata mediante un occhiolo 11 e il relativo perno 11' (Fig. 3) in prossimità dello spigolo D, e all'estremità superiore dal cilindro 9 terminante sullo spigolo B, montato attraverso un codolo 12 saldato su un anello 13, girevole intorno al perno 13' in prossimità dello stesso spigolo B. La parete interna del cilindro 9 presenta una filettature a madrevite 9', nella quale si impegna per rotazione la robusta vite 10. Il cilindro cavo 9 provvisto di madrevite interna 9', è così in grado di ruotare intorno al proprio asse e, compiendo questa rotazione si avvita e si svita sulla filettatura della robusta vite 10. La rotazione viene comandata in pratica con l'intervento di una chiave inglese impegnata sulla zona sfaccettata 14 del cilindro 9, mentre il controdado 15, girevole folle sulla filettatura della vite 10, viene utilizzato per bloccare la lunghezza desiderata del puntone-tirante 18 dopo la regolazione avvenuta, per creare nel puntone-tirante stesso la precarica necessaria al fine di ostacolare qualsiasi deformazione dell'elemento estensibile 1 durante il lavoro. La regolazione verrà effettuata dall'operatore che controlla il lavoro della finitrice, secondo la necessità, dovuta alla qualità e quantità del materiale da stendere, ossia allo spessore del manto, alla temperatura del conglomerato, e dell'aria ambiente.
Il complesso 18 formato dalla robusta vite 10, col suo anello Ile perno 11', e dal cilindro 9, munito di madrevite interna 9' atta ad accoppiarsi con la vite 10, è montato sull'elemento estensibile 1 nel suo spigolo B a mezzo del codolo 12, dell'anello 13 e perno 13' ; il complesso forma quel congegno regolabile di precarica torsionale puntone-tirante, che ha il compito di contrastare la spinta agente sull'elemento estensibile 1, dovuta al materiale 16 da stendere sul terreno come manto stradale e che tenderebbe a deformare il parallelepipedo A, B, C, D, E, F, G, H dell'elemento estensibile 1.
È ovvio ed intuitivo che l'applicazione del congegno di precarica puntone-tirante 18, descritto e rappresentato nella sua forma più semplice di realizzazione meccanica, potrebbe essere sostituita da un congegno idraulico od oleostatico comandato dall'operatore, sia all'inizio del lavoro, sia durante il funzionamento della macchina, sia anche mediante comando automatico, a seconda delle condizioni di lavoro e dei valori dei parametri che possono influenzare il lavoro di stesa del manto.
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- 657 1682RIVENDICAZIONI1. Finitrice di manto stradale con rasatore (1, 2, 1', 2') munito di elementi laterali estensibili (1, 1'), che consentono l'allargamento del manto stradale da stendere sul terreno, caratterizzata da ciò che ciascuno degli elementi laterali estensibili comprende un congegno di precarica (9, 10), che impone, a ciascuno degli elementi laterali estensibili (1, 1'), una precarica atta ad opporsi, durante il lavoro di stesa, alle sollecitazioni che tendono a creare deformazioni nocive alle pareti laterali degli elementi stessi.
- 2. Finitrice secondo la rivendicazione 1, caratterizzata da ciò che detto congegno di precarica agente sull'elemento laterale estensibile (1) è caratterizzato da un parallelepipedo (A, B, C, D, E, F, G, H), di cui una faccia opposta è parallela a quella che durante il lavoro subisce la spinta della massa del materiale da stendere sul terreno e che per questo viene precaricata da una forza contrastante che impedisce la temuta deformazione, congegno che, consiste di un puntone-tirante formato da una vite (10) portante ad una estremità un anello (11) per il fissaggio su un perno fisso (11') del parallelepipedo nello spigolo (D) e da un corpo tubolare (9) presentante internamente una madrevite (9' ) atta a ricevere ed impegnare la detta vite (10) e, all'estremità opposta, un codolo (12) e un anello (13) atto a muoversi su un perno (13') fissato sull'elemento estensibile (1) nello spigolo (B), diagonale opposto rispetto al primo spigolo (D).
- 3. Finitrice secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata da ciò che il congegno di precarica è montato su ciascuno degli elementi laterali estensibili (1) della finitrice.
- 4. Finitrice secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata da ciò che il congegno di precarica atto a fornire la precarica affinché le pareti di parallelepipedo si oppongano agli sforzi di deformazione provenienti dall'esterno e che potrebbero deformare le pareti degli elementi laterali estensibili e, con ciò impedire la uniforme e regolare stesa del manto stradale sulla sede stradale preparata, sono costituiti da attuatori idraulici od attuatori oleodinamici, agenti sugli spigoli del parallelepipedo (A, B, C, D, E, F, G, H) in modo equivalente a quello del puntone-tirante (9, 10).Nelle macchine finitrici, per la fabbricazione delle moderne strade automobilistiche per la posa in opera dei conglomerati bituminosi, si distinguono generalmente due parti importanti: quella traente (trattore) e quella che svolge il vero e proprio lavoro di posa in opera, livellazione, addensamento ecc. del conglomerato sulla sede stradale. Quest'ultimo gruppo chiamato «rasatore», consiste di una apparecchiatura che, con l'andar del tempo è diventata assai complessa ed articolata.Le forme di esecuzione più recenti prevedono il rasatore composto di quattro elementi distinti, dì cui due più centrali, articolati fra loro, con sistemi di regolazione dell'inclinazione relativa dell'uno rispetto all'altro elemento. Su ciascuno di questi elementi centrali è montato un elemento di lunghezza circa uguale agli altri, che è in grado di scorrere orizzontalmente verso l'esterno, mosso da pistoni idraulici.Questo tipo di «rasatore» viene generalmente denominato «rasatore integrato».Il vantaggio della estensibilità dei due elementi esterni del rasatore integrato è quello di potere variare a piacere, e senza soluzione di continuità, la larghezza di stesa. I modi di fissaggio degi elementi laterali estensibili sugli elementi centrali possono variare grandemente a seconda dei modelli e dei tipi di finitrici fabbricate.Generalmente sono previste guide cilindriche molto precise e robuste, in modo da garantire che lo scorrimento avvenga rispettando il più possibile le caratteristiche geometriche di progetto dell'elemento «rasatore».Il rispetto di dette caratteristiche è molto importante perché la forma del rasatore, e specialmente della sua faccia inferiore, condiziona direttamente il risultato della superficie del conglomerato bituminoso posto in opera.Il rispetto di dette caratteristiche è molto importante perché la forma del «rasatore», e specialmente della sua superficie inferiore, cioè la superficie rivolta verso la sede stradale atta a ricevere lo strato di conglomerato bituminoso da stendere, condiziona direttamente il risultato della superficie definitiva che costituisce la nuova strada.Anche se, però, le guide di scorrimento sono state realizzate con alta precisione, sussiste sempre il pericolo che la forma geometrica di progetto della strada subisca in pratica alterazioni dovute alle deformazioni elastiche dei vari organi che compongono il «rasatore», quando gli elementi laterali estensibili stessi, sono sottoposti alle notevoli forze e reazioni statiche e dinamiche che si manifestano con valori rapidamente variabili durante il lavoro.Una delle deformazioni elastiche più gravi, che si verificano di solito, è quella torsionale, che avviene e può essere rilevata in particolar modo sugli elementi laterali estensibili posteriori, che consentono di variare rapidamente a volontà dell'esecutore della strada ed operatore della macchina finitrice, la larghezza di stesa del manto stradale di conglomerato bituminoso. Infatti gli elementi laterali estensibili di cui la nuova finitrice è fornita, devono essere costruiti in modo da essere i più leggeri possibili, ma, dovendo avere una forma pressoché parallelepipeda, per entrambe queste ragioni, essi sono difficilmente realizzabili in una struttura sufficientemente rigida da resistere alle sollecitazioni torsionali.Questi ultimi, tendono, in pratica, su tutte le macchine finitrici finora note, a deformare gli elementi laterali estensibili, dando ad essi una forma di elica che si trasmette anche alla superficie rivolta verso la sede stradale che riceve il nuovo manto di materiale bituminoso. Questo può avere conseguenze negative sulla perfezione della strada finita.Questa deformazione a forma di elica si manifesta sugli elementi laterali estensibili in modo assai irregolare, a seconda della larghezza di stesa che è stata scelta per eseguire il lavoro. In altre parole se gli elementi laterali estensibili sono spinti verso l'esterno fino al massimo possibile, ossia a fondo corsa, ciascun elemento estensibile viene completamente investito dal cumulo di materiale da distendere sulla nuova sede stradale e quindi sugli elementi laterali estensibili agiscono tutte le forze di reazione.Quando invece l'elemento laterale estensibile è chiamato a lavorare solo parzialmente spinto verso l'esterno, in direzione contraria all'avanzamento della finitrice, una parte dell'elemento laterale estensibile stesso, rimane coperto dall'elemento centrale del rasatore, e non è più in contatto col materiale da mettere in opera; quindi le forze di reazione agenti sugli elementi laterali estensibili risultano diverse o diversamente distribuite.Si può quindi affermare, che a seconda della larghezza di stesa da eseguire, l'elemento laterale estensibile viene sottoposto a forze di reazione diverse e diversamente distribuite.Conseguentemente, l'elemento laterale estensibile cambierà inevitabilmente la propria deformazine elastica.Come si è visto sopra, la deformazione elastica degli elementi laterali estensibili che maggiormente preoccupa, è quella che tende ad avvitare l'elemento laterale estensibile stesso.Se si assimila detto elemento laterale estensibile ad un parallelepipedo di forma allungata in senso orizzontale, e trasversale, la deformazione più preoccupante è quella che tende a far ruotare l'una rispetto all'altra, le due pareti verticali fra loro parallele, giacenti nel senso di avanzamento della macchina durante il lavoro.Quando ciò avviene, la faccia orizzontale che appoggia sul materiale da stendere, si deforma a guisa di elica, causando un notevole turbamento anche sulla superficie del materiale steso.5101520253035404550556065Data la inevitabile elasticità dei materiali con i quali possono essere eseguiti questi elementi laterali estensibili, e tenuto conto che, per ragioni intuitive, questi elementi estensibili dovranno essere realizzati in modo da ridurre al massimo il loro peso proprio, in pratica si è osservato che le deformazioni tor-sionali sopra citate, assumono, purtroppo, valori non trascurabili, qualunque sia la cura con la quale detti elementi laterali estensibili e le loro guide di scorrimento, sono state costruite.Si è ora trovato che una soluzione elegante per contrastare ed evitare queste deformazioni, consiste nel precaricare nel senso inverso l'elemento laterale estensibile, dandogli una torsione in senso opposto a quella che si prevede possa venirgli impartita durante il lavoro. Questa precarica però, non può essere introdotta una volta per tutte al momento della costruzione dell'elemento estensibile, perché, per le ragioni già esposte, a seconda della larghezza di stesa e di altre mutevoli condizioni di lavoro, le forze di reazione agiscono sull'elemento estensibile in modo più o meno intenso e diversamente distribuito.
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