ITVR20110027A1 - Dispositivo di contenimento - Google Patents

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ITVR20110027A1
ITVR20110027A1 IT000027A ITVR20110027A ITVR20110027A1 IT VR20110027 A1 ITVR20110027 A1 IT VR20110027A1 IT 000027 A IT000027 A IT 000027A IT VR20110027 A ITVR20110027 A IT VR20110027A IT VR20110027 A1 ITVR20110027 A1 IT VR20110027A1
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containment device
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IT000027A
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Enea Canepari
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Betonform S R L
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    • E01FADDITIONAL WORK, SUCH AS EQUIPPING ROADS OR THE CONSTRUCTION OF PLATFORMS, HELICOPTER LANDING STAGES, SIGNS, SNOW FENCES, OR THE LIKE
    • E01F7/00Devices affording protection against snow, sand drifts, side-wind effects, snowslides, avalanches or falling rocks; Anti-dazzle arrangements ; Sight-screens for roads, e.g. to mask accident site
    • E01F7/04Devices affording protection against snowslides, avalanches or falling rocks, e.g. avalanche preventing structures, galleries
    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E02HYDRAULIC ENGINEERING; FOUNDATIONS; SOIL SHIFTING
    • E02DFOUNDATIONS; EXCAVATIONS; EMBANKMENTS; UNDERGROUND OR UNDERWATER STRUCTURES
    • E02D29/00Independent underground or underwater structures; Retaining walls
    • E02D29/02Retaining or protecting walls
    • E02D29/0225Retaining or protecting walls comprising retention means in the backfill
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Description

DISPOSITIVO DI CONTENIMENTO
DESCRIZIONE
La presente divulgazione si riferisce ad un dispositivo di contenimento. In particolare, essa si riferisce ad un dispositivo destinato ad essere impiegato per il contenimento di neve, di valanghe, di terreno, di massi, di banchine, cioà ̈ ad un dispositivo cosiddetto paravalanghe, fermaneve, parafrane, paramassi, consolidatore o simile.
Sono noti dispositivi di contenimento paravalanghe o parafrane o di consolidamento, come ad esempio quelli descritti nel brevetto italiano IT1288181 e nella domanda di brevetto europeo EP1921210.
In particolare, un esempio di dispositivo di contenimento noto comprende un telaio di supporto costituito da travi metalliche, al quale à ̈ fissata una rete di contenimento. Il telaio di supporto appoggia al suolo per un lato ed à ̈ sostenuto da un puntone o gambo ancorato al suolo, in modo da formare una struttura a T inclinata.
Nella pratica, la rete di contenimento à ̈ disposta sostanzialmente perpendicolare, o altrimenti inclinata, rispetto al suolo, in maniera da bloccare, o quantomeno contenere, l'avanzamento della neve o di altro materiale da contenere.
In questo modo, disponendo numerose file di tali dispositivi di contenimento lungo i pendii delle montagne, Ã ̈ possibile limitare la formazione di valanghe o di frane, o comunque limitarne notevolmente la massa.
Pur vantaggiosi sotto molti punti di vista, i dispositivi di contenimento noti presentano alcuni inconvenienti non ancora superati.
Un inconveniente à ̈ relativo alla difficoltà di trasporto e di montaggio.
I dispositivi noti hanno infatti una forma sostanzialmente piramidale che ha un notevole ingombro, dovuto sia alle dimensioni bidimensionali del telaio di supporto, sia alla lunghezza del puntone di sostegno che si estende dal telaio di supporto formando una T con esso.
Inoltre, si deve considerare che i dispositivi di contenimento, per la loro stessa funzione, devono essere installati tipicamente in luoghi impervi e difficili da raggiungere, tanto che si ricorre sovente ad un elicottero per il loro trasporto nel luogo di installazione.
Ciò comporta spesso la necessità di trasportare le diverse parti del dispositivo smontato sul luogo di installazione e di procedere all'assemblaggio del dispositivo direttamente sul posto. Questa operazione allunga notevolmente i tempi richiesti per l'installazione e può essere rischiosa per gli operai, che si trovano a dover operare l'assemblaggio del dispositivo in condizioni disagiate.
Alternativamente, il trasporto del dispositivo pre-assemblato deve essere effettuato con mezzi speciali ed il numero di dispositivi trasportabili con un singolo viaggio à ̈ assai limitato.
Analoghi problemi di ingombro si pongono anche per il trasporto su strada dei dispositivi di contenimento dallo stabilimento di produzione al cantiere di installazione, e per il loro immagazzinamento nello stabilimento di produzione e nell'area di cantiere.
La presente divulgazione parte quindi dalla posizione del problema tecnico di fornire un dispositivo di contenimento che consenta di ovviare agli inconvenienti sopra menzionati con riferimento alla tecnica nota e/o di conseguire ulteriori vantaggi. Ciò à ̈ ottenuto fornendo un dispositivo di contenimento secondo la rivendicazione indipendente 1. Forme di realizzazione particolari dell'oggetto della presente divulgazione sono definite nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Il dispositivo di contenimento secondo la presente divulgazione à ̈ utile per facilitare il trasporto dello stesso, grazie al fatto che il suo ingombro in una configurazione non operativa à ̈ minore rispetto all'ingombro in una configurazione operativa.
Infatti, l'intelaiatura di supporto à ̈ atta ad assumere una configurazione non operativa chiusa ed una configurazione operativa a raggiera. La barriera di contenimento in configurazione non operativa (cioà ̈ quando la barriera à ̈ chiusa) ha una forma prevalentemente allungata e con dimensione trasversale fortemente ridotta rispetto alla configurazione operativa (cioà ̈ quando la barriera à ̈ aperta e i bracci sono disposti a raggiera).
In sostanza, il dispositivo di contenimento può essere facilmente trasportato in una condizione già sostanzialmente assemblata, riducendo al minimo le operazioni richieste nel cantiere di installazione.
Rispetto alla tecnica nota, un numero maggiore di dispositivi di contenimento può essere trasportato su strada con un singolo viaggio.
L'immagazzinamento dei dispositivi di contenimento non ancora utilizzati à ̈ analogamente facilitato dall'ingombro ridotto.
Secondo alcune forme di realizzazione, la configurazione a bracci paralleli à ̈ sostanzialmente complanare con la configurazione a raggiera, cioà ̈ i secondi bracci (o bracci mobili) si muovono rispetto al primo braccio senza uscire dal piano della raggiera. Il primo braccio o i primi bracci possono quindi essere fissi.
Questo aspetto à ̈ utile per semplificare la realizzazione del dispositivo di contenimento, così da ridurre sia il numero complessivo di pezzi distinti (e la manodopera richiesta per l'assemblaggio del dispositivo di contenimento) sia il numero di bracci mobili (e le operazioni da compiere per ottenere la configurazione a raggiera durante l'installazione).
Ad esempio, nel caso di una intelaiatura di supporto con tre bracci disposti a T o a Y, Ã ̈ sufficiente che solo uno di essi (in particolare quello che rappresenta la gamba della T o della Y) sia mobile rispetto agli altri; nel caso di una intelaiatura di supporto con quattro bracci disposti ad X, Ã ̈ sufficiente che solo due bracci opposti siano mobili rispetto agli altri.
Si consideri inoltre che, quando il dispositivo di contenimento à ̈ installato, può essere preferibile bloccare i secondi bracci in configurazione operativa a raggiera, al fine di impedirne un movimento accidentale verso la configurazione non operativa chiusa e impedire che l'intelaiatura di supporto possa modificare la sua forma sotto carico. Pertanto, un minimo numero di bracci mobili comporta un corrispondente minimo numero di collegamenti mobili da bloccare e dunque riduce ad un minimo le operazioni da compiere durante l'installazione.
Secondo alcune forme di realizzazione, il dispositivo comprende un puntone di sostegno che à ̈ connesso alla barriera di contenimento tramite un giunto snodato. Il puntone di sostegno à ̈ mobile tra una prima posizione angolare e una seconda posizione angolare rispetto alla barriera di contenimento: nella prima posizione angolare, il puntone di sostegno à ̈ in una disposizione sostanzialmente a forma di T con la barriera di contenimento, mentre nella seconda posizione angolare il puntone di sostegno à ̈ sostanzialmente parallelo ai bracci della intelaiatura di supporto in configurazione non operativa chiusa, cioà ̈ à ̈ sostanzialmente parallelo alla direzione radiale dell'almeno un primo braccio.
Questo aspetto à ̈ utile per avere un dispositivo di contenimento a forma di T quando à ̈ posto in opera, così come avviene per i dispositivi di tecnica nota, e per avere un dispositivo con un ingombro minimo quando non à ̈ in opera e deve essere trasportato e/o immagazzinato.
Infatti, il puntone di sostegno nella seconda posizione angolare à ̈ parallelo alla forma prevalentemente allungata della barriera di contenimento quando à ̈ chiusa e quindi non aumenta in modo significativo le dimensioni trasversali del dispositivo di contenimento non in opera.
Ulteriormente, secondo alcune forme di realizzazione, il giunto snodato tra il puntone di sostegno e la barriera di contenimento comprende una cerniera sferica che à ̈ convertibile in modo reversibile in cerniera cilindrica, per esempio tramite un perno da inserire in una sede passante realizzata nel corpo della cerniera sferica. Quando il giunto snodato opera come cerniera cilindrica, il movimento del puntone di sostegno à ̈ limitato ad un movimento tra la prima posizione angolare e la seconda posizione angolare, cioà ̈ il puntone si può muovere solo su un piano che à ̈ perpendicolare alla barriera di contenimento.
Questo aspetto à ̈ utile per avere un dispositivo di contenimento in cui, quando il dispositivo à ̈ installato in opera, il giunto snodato à ̈ una cerniera sferica che può consentire un movimento snodato pluridirezionale tra la barriera di contenimento e il puntone di sostegno per adattarsi al carico agente sulla barriera di contenimento, come avviene per alcuni dispositivi di contenimento noti. Quando invece il dispositivo di contenimento non à ̈ in opera e deve essere trasportato e/o immagazzinato, il giunto snodato à ̈ una cerniera cilindrica limita i movimenti del puntone di sostegno e ne impedisce la rotazione sul piano della raggiera, evitando così che il puntone di sostegno possa fuoriuscire accidentalmente dalla forma prevalentemente allungata della barriera di contenimento chiusa.
In sostanza, ciò permette di mantenere un ingombro contenuto durante il trasporto. Inoltre, durante la fase di installazione, detta limitazione dei movimenti del puntone d i sostegno ev i ta che i l puntone stesso sbandi la tera lmente e possa accidentalmente essere di impaccio per le operazioni o che possa inavvertitamente colpire gli operai installatori.
Secondo altre forme di realizzazione, il puntone di sostegno à ̈ fornito staccato dalla barriera di contenimento e viene collegato ad essa solo durante l'installazione in opera. In queste forme di realizzazione, il giunto snodato può non essere presente; ad esempio, i l puntone di sostegno può essere collegato alla barriera di contenimento tramite inserimento in una apposita sede o secondo altre modalità note.
Secondo altre forme di realizzazione, la barriera di contenimento in opera à ̈ sostenuta da mezzi di sostegno che non comprendono un puntone, come ad esempio tiranti o cavi flessibili.
Ulteriori vantaggi, caratteristiche e le modalità d'impiego dell'oggetto della presente divulgazione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di una sua forma di realizzazione preferita, presentata a scopo esemplificativo e non limitativo. È comunque evidente come ciascuna forma di realizzazione dell'oggetto della presente divulgazione possa presentare uno o più dei vantaggi sopra elencati; in ogni caso non à ̈ comunque richiesto che ciascuna forma di realizzazione presenti simultaneamente tutti i vantaggi elencati.
Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:
- la Figura 1 rappresenta una vista prospettica di alcuni dispositivi di contenimento secondo la presente divulgazione, installati in opera su un pendio;
- la Figura 2 rappresenta una vista dall'alto di un dispositivo di contenimento secondo la presente divulgazione;
- la Figura 3 rappresenta una vista in sezione di un dettaglio ingrandito del dispositivo di contenimento di Figura 2, secondo la linea di sezione III-III;
- la Figura 4 rappresenta una vista in sezione del dettaglio di Figura 3, secondo la linea di sezione IV-IV;
- la Figura 5 rappresenta una vista in sezione del dettaglio di Figura 4, secondo la linea di sezione V-V;
- la Figura 6 rappresenta una vista schematica di una barriera di contenimento del dispositivo di Figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti, in una configurazione operativa a raggiera;
- la Figura 7 rappresenta una vista schematica di una barriera di contenimento del dispositivo di Figura 1, dalla quale sono state rimosse alcune parti, in una configurazione non operativa chiusa;
- la Figura 8 rappresenta una vista laterale di primi bracci della barriera di contenimento di figura 6;
- la Figura 9 rappresenta una vista in sezione dei primi bracci di Figura 8, secondo la linea di sezione IX-IX;
- la Figura 10 rappresenta una vista laterale di secondi bracci della barriera di contenimento di figura 6;
- la Figura 11 rappresenta una vista in sezione dei secondi bracci di Figura 10, secondo la linea di sezione XI-XI;
- la Figura 12 rappresenta una vista in prospettiva della barriera di contenimento di figura 6, a parti staccate;
- la Figura 13 rappresenta una vista in prospettiva della barriera di contenimento di figura 6, a parti assemblate;
- la Figura 14 rappresenta una vista in prospettiva della barriera di contenimento di figura 13 e di un puntone di sostegno, a parti staccate;
- la Figura 15 rappresenta una vista in prospettiva della barriera di contenimento di Figura 7 e di un puntone di sostegno in una seconda posizione angolare;
- la Figura 16 rappresenta una vista in prospett iva di un disposit ivo di contenimento secondo la presente divulgazione, in una configurazione non operativa.
Con riferimento alle figure, un dispositivo di contenimento secondo la presente divulgazione à ̈ indicato con il numero di riferimento 1.
Detto dispositivo di contenimento 1 può trovare applicazione in diversi campi: esso può ad esempio essere utilizzato per il contenimento di neve (cosiddetto dispositivo fermaneve), per la protezione da valanghe (cosiddetto dispositivo paravalanghe), per il consolidamento o contenimento di terreno o banchine (cosiddetto dispositivo consolidatore), per la protezione dalla caduta di massi (cosiddetto dispositivo paramassi o parafrane), e per altri analoghi impieghi.
Nella forma di realizzazione illustrata, il dispositivo di contenimento 1 à ̈ un dispositivo consolidatore, ad esempio atto ad essere disposto su un pendio franoso 91 di una montagna e qui fissato secondo modalità che saranno descritte nel seguito con maggiore dettaglio, per bloccare o contenere il movimento verso valle di terreno o massi che provengono dal lato di monte del dispositivo 1.
Il dispositivo di contenimento 1 comprende una barriera di contenimento 3 e un puntone di sostegno 2 collegato alla barriera di contenimento 3.
In particolare, quando il dispositivo di contenimento 1 à ̈ installato in opera, il puntone di sostegno 2 e il membro di contenimento 3 sono in una disposizione o configurazione sostanzialmente a forma di T, in cui il puntone di sostegno 2 costituisce anima della T e la barriera di contenimento 3 costituisce ala della T. Nell’esempio, il dispositivo di contenimento 1 à ̈ disposto in opera su un suolo 92 in una configurazione a T rovesciata, in modo che la barriera di contenimento 3 abbia un fianco 3a, o lato di fondo, in appoggio sul suolo 92, e formi un certo angolo con il suolo 92. In particolare, la barriera di contenimento 3 può essere disposta sostanzialmente perpendicolare al suolo 92 o inclinata verso valle.
Il puntone di sostegno 2 funge da sostegno o supporto per la barriera di contenimento 3, al fine di evitare che quest'ultima si possa rovesciare o spostare sotto il peso del materiale da contenere.
Il puntone di sostegno 2 presenta una prima estremità 21, o estremità di monte, collegabile al suolo 92 con idonei mezzi di fissaggio, ad esempio comprendenti un anello 25 solidale alla prima estremità 21 del puntone di sostegno 2 e un tirante 27 che collega l'anello 25 ad un ancoraggio (non mostrato) piantato nel suolo 92. Il fissaggio del puntone di sostegno 2 al suolo 92 consente di mantenere il dispositivo di contenimento 1 in una posizione prescelta. Tali mezzi di fissaggio possono essere realizzati con modalità note al tecnico del ramo e di conseguenza non verranno ulteriormente descritti. Per ulteriori dettagli, si vedano ad esempio il brevetto italiano IT1288181 e la domanda di brevetto europeo EP1921210.
Una seconda estremità 22 del puntone di sostegno 2, o estremità di valle, à ̈ associata o collegata alla barriera di contenimento 3, in particolare ad una regione centrale di quest'ultima, secondo modalità descritte nel seguito.
Nell'esempio, come mostrato in particolare nelle figure da 1 a 3, la barriera di contenimento 3 comprende una intelaiatura di supporto 4 e una rete di contenimento 35 che à ̈ fissata alla intelaiatura di supporto 4, ad esempio mediante ganci 37.
L'intelaiatura di supporto 4 include almeno tre bracci 5, che sono montati su un membro centrale 40, al quale à ̈ connesso anche il puntone di sostegno 2.
Nell'esempio illustrato, l'intelaiatura di supporto 4 comprende quattro bracci 5: due primi bracci 51, 53 e due secondi bracci 52, 54. Nel seguito, ciascuno di detti bracci sarà genericamente indicato con il numero di riferimento 5 quando non à ̈ rilevante il fatto che sia un primo braccio o un secondo braccio.
In una configurazione operativa dell'intelaiatura di supporto 4 (ad esempio quando il dispositivo di contenimento 1 Ã ̈ installato in opera), i bracci 5 sono divaricati tra loro: due bracci successivi formano un angolo l'uno rispetto all'altro. In altre parole, come mostrato in dettaglio nelle figure 3 e 6, i bracci 5 in configurazione operativa sono disposti a raggiera e dipartono dal membro centrale 40 al quale sono fissati. Nella configurazione operativa a raggiera, ciascun braccio 5 Ã ̈ orientato secondo una rispettiva direzione radiale 50a, 50b.
In particolare, tale raggiera à ̈ sostanzialmente piana; ad esempio, i bracci 5 sono tra loro complanari (come visibile ad esempio nella vista dall'alto di Figura 2).
Nell'esempio illustrato, i primi bracci 51, 53 sono allineati tra loro e i secondi bracci 52, 54, che sono da parti opposte rispetto ai primi bracci 51, 53, sono allineati tra loro in configurazione operativa. In sostanza, i primi bracci 51, 53 sono disposti lungo una prima diagonale 50a della barriera di contenimento 3 e i secondi bracci 52, 54 sono disposti lungo una seconda diagonale 50b della barriera di contenimento 3, così da formare una X o una croce di Sant'Andrea. Il membro centrale 40 à ̈ collocato nella regione di intersezione tra la prima diagonale 50a e la seconda diagonale 50b.
Dette diagonali 50a, 50b corrispondono con le direzioni radiali dei rispettivi primi bracci 51, 53 e secondi bracci 52, 54 nella configurazione a raggiera, nonché con i loro assi centrali longitudinali 50.
Nell'esempio, i primi bracci 51, 53 formano un angolo di 80 gradi con i secondi bracci 52, 54.
In particolare, l ' intelaiatura di supporto 4 ha una forma sostanzialmente quadrangolare, così come la barriera di contenimento 3.
L'intelaiatura di supporto 4 ha un'estensione prevalentemente bidimensionale, cioà ̈ il suo spessore complessivo S à ̈ sostanzialmente minore della sua larghezza L e della sua altezza H, queste ultime due dimensioni essendo sostanzialmente comparabili tra loro come ordine di grandezza. L'intelaiatura di supporto 4 definisce una prima faccia o lato 31, o faccia di monte, della barriera di contenimento 3, mentre la rete di contenimento 35 à ̈ in corrispondenza di una seconda faccia o lato 32, o faccia di valle, che à ̈ opposta alla prima faccia 31.
Il membro centrale 40 comprende una prima piastra 41 ed una seconda piastra 42, che sono disposte da lati opposti della regione di intersezione tra la prima diagonale e la seconda diagonale della barriera di contenimento 3, in corrispondenza rispettivamente della prima faccia 31 e della seconda faccia 32. Pertanto, le estremità dei bracci 5 in corrispondenza del membro centrale 40 sono racchiuse tra la prima piastra 41 e la seconda piastra 42.
Ciascun braccio 5 Ã ̈ fissato al membro centrale 40 per mezzo di una rispettiva coppia di bulloni 45, 46. A questo scopo, il membro centrale 40 e ciascun braccio 5 comprendono rispettive prime sedi 47a, 47b e rispettive seconde sedi 48a, 48b per accogliere i bulloni 45, 46. Tali sedi 47a, 47b, 48a, 48b sono in sostanza fori passanti che attraversano la prima piastra 41, il braccio 5 e la seconda piastra 42. Per ciascun braccio, un primo bullone 45 Ã ̈ infilato nelle prime sedi 47a, 47b e serrato con un rispettivo dado 451, mentre un secondo bullone 46 Ã ̈ infilato nelle seconde sedi 48a, 48b e serrato con un rispettivo dado 461.
Rispetto ad un asse centrale longitudinale 50 del braccio 5, le prime sedi 47a, 47b si trovano da parte opposta delle seconde sedi 48a, 48b. Nell'esempio, ciascuna piastra 41, 42 à ̈ provvista di otto fori passanti, cioà ̈ due fori passanti (prima sede 47a e seconda sede 48a) per ciascun braccio 5. Ogni braccio 5 à ̈ provvisto di due fori passanti (prima sede 47b e seconda sede 48b) che, quando il braccio 5 à ̈ in posizione operativa, sono disposte in corrispondenza dei rispettivi fori 47a, 48a nelle piastre 41, 42.
Nella forma di realizzazione mostrata, i primi bracci 51, 53 sono un unico pezzo, cioà ̈ sono parti o tratti successivi di una stessa trave 56 che attraversa il membro centrale 40; in sostanza, i primi bracci 51, 53 sono fisicamente continui tra loro. I secondi bracci 52, 54 sono strutturalmente indipendenti l'uno dall'altro, cioà ̈ sono parti di trave discontinue tra loro.
In particolare, i bracci 5 sono ricavati da una trave con sezione ad I, avente un'anima 57a e due ali 57b, 57c da parti opposte dell'anima 57a.
In corrispondenza del membro centrale 40, dove i bracci 5 convergono tra loro, la trave 56 che forma i due primi bracci 51, 53 presenta un intaglio o incavo 58 che riguarda una prima ala 57b e parte dell'anima 57a.
Le estremità dei secondi bracci 52, 54 in corrispondenza del membro centrale 40 (cioà ̈ in corrispondenza dell'intersezione con i primi bracci 51, 53) presentano a loro volta un taglio 59 della seconda ala 57c e di parte dell'anima 57a. Ciò permette di far sì che i bracci 5 possano essere disposti complanari tra loro, a formare una intelaiatura di supporto 4 sostanzialmente piana e avente spessore S pari alla altezza H5 dei bracci 5.
Inoltre, realizzando l'intaglio 58 sulla prima ala 57b dei primi bracci 51, 53 e il taglio 59 sulla seconda ala 57c (cioà ̈ sull'ala opposta alla prima ala 58b) dei secondi bracci 52, 54, i primi bracci 51, 53 e i secondi bracci 52, 54 sono sostanzialmente complementari tra loro nella regione di intersezione.
Di conseguenza, la superficie complessiva di contatto tra ciascuna delle piastre 41, 42 e i bracci 5 à ̈ massimizzata, a vantaggio della solidità dell'intelaiatura di supporto 4 nel suo complesso.
I bracci 5 possono comprendere elementi di rinforzo 57h che collegano la prima ala 57b alla seconda ala 57c. La trave 56 può inoltre comprendere elementi di rinforzo 57g fissati all'anima 57a nella regione dell'intaglio 58. Analoghi elementi di rinforzo possono essere previsti per i secondi bracci 52, 54 nella regione del taglio 59.
Alla prima piastra 41, cioà ̈ alla piastra disposta in corrispondenza della faccia di monte 31 della barriera di contenimento 3, sono associati mezzi di connessione 410 al puntone di sostegno 2. Si noti che, nell'esempio, i mezzi di connessione 410 sono disposti sostanzialmente in corrispondenza di un punto centrale della barriera di contenimento 3, in un punto definito dalla convergenza dei bracci 5, cioà ̈ al centro della raggiera.
Per consentire alla barriera di contenimento 3 di variare la sua inclinazione rispetto al puntone di sostegno 2, detti mezzi di connessione 410 comprendono un giunto snodato, quale per esempio una cerniera semplice (cioà ̈ una cerniera cilindrica) o una cerniera sferica.
Nella forma di realizzazione illustrata, il giunto snodato 410 comprende un elemento sostanzialmente sferico 411, fissato tramite saldatura alla prima piastra 41, ed una chiocciola o guscio 221 solidale alla seconda estremità 22 del puntone di sostegno 2. Il guscio 221 ha una forma sostanzialmente a C e definisce una cavità atta ad accogliere l'elemento sferico 411. Inoltre à ̈ previsto un bullone di bloccaggio 227 (o in alternativa una spina) che à ̈ inserito trasversalmente tra i due lati della forma a C attraverso appositi fori 223 e passa in prossimità della prima piastra 41, in particolare in una gola tra quest'ultima e l'elemento sferico 411. Il bullone di bloccaggio 227 così disposto impedisce lo sfilamento del puntone di sostegno 2 dall'elemento sferico 411. Si ottiene pertanto un giunto costituente cerniera sferica con grado di libertà plurimo, che permette al puntone di sostegno 2 di assumere qualsiasi angolazione spaziale rispetto alla barriera di contenimento 3 e di ruotare attorno al proprio asse longitudinale 200.
Inoltre, l'elemento sferico 411 include una sede 415 atta ad accogliere in modo amovibile un perno o chiavistello 229. Nell'esempio, tale sede 415 Ã ̈ un foro passante attraverso l'elemento sferico 411 ed avente un asse longitudinale 418 sostanzialmente parallelo alla prima piastra 41. Il guscio 221 montato sul puntone di sostegno 2 presenta corrispondenti fori 225 per permettere l'inserimento del perno 229.
L'inserimento del perno 229 nella sede 415 e nei fori 225 permette di trasformare la cerniera sferica del giunto snodato 410 in una cerniera cilindrica, cioà ̈ in un giunto con un solo grado di libertà, in cui la rotazione relativa tra la barriera di contenimento 3 e il puntone di sostegno 2 avviene solo attorno all'asse longitudinale 418 della sede 415.
In sostanza, il giunto snodato 410 fornito di perno 229 accolto nella sede 415 Ã ̈ una cerniera cilindrica, mentre il giunto snodato 410 privo di perno 229 Ã ̈ una cerniera sferica.
Il dispositivo di contenimento 1 comprende una pluralità di tiranti 15, ciascuno dei quali connette un rispettivo braccio 5 al puntone di sostegno 2, in particolare alla prima estremità 21 di quest'ultimo. Il dispositivo di contenimento 1 ha così nel complesso una forma sostanzialmente a piramide, come mostrato in Figura 1.
Inoltre un cavo perimetrale 38 à ̈ disposto lungo il perimetro della barriera di contenimento 3 connettendo tra loro le estremità periferiche dei bracci 5; il cavo perimetrale 38 funge da supporto per la rete di contenimento 35. Gli aspetti relativi ai tiranti 15, che sono ad esempio elementi flessibili, e al cavo perimetrale 38 si possono considerare sostanzialmente di tecnica nota (si vedano ad esempio il brevetto italiano IT1288181 e la domanda di brevetto europeo EP1921210).
Oltre alla configurazione operativa fin qui descritta, il dispositivo di contenimento 1 può assumere anche una configurazione non operativa, nella quale esso ha un ingombro ridotto ed à ̈ più semplice da trasportare. In particolare, il dispositivo di contenimento 1 à ̈ in tale configurazione non operativa prima di essere posto in opera, cioà ̈ durante la realizzazione, l'immagazzinamento e il trasporto del dispositivo di contenimento 1 stesso; il dispositivo di contenimento 1 viene posto in configurazione operativa durante l'installazione in opera.
Nella configurazione non operativa, mostrata in figure 7, 15 e 16, i bracci 5 sono sostanzialmente paral lel i tra loro e l ' intelaiatura di supporto 4 à ̈ in una configurazione chiusa: l'intelaiatura di supporto 4 e la barriera di contenimento 3 hanno una estensione prevalentemente monodimensionale. A differenza della configurazione operativa, la loro altezza H' à ̈ sostanzialmente minore della loro larghezza L', mentre lo spessore S' à ̈ invariato rispetto alla configurazione operativa. Ciò à ̈ consentito dal fatto che almeno alcuni dei bracci 5 sono spostabili l'uno rispetto all'altro, così da essere disposti paralleli invece che a raggiera.
In configurazione non operativa (Figure 7 e 15) i bracci 5 sono sostanzialmente paralleli tra loro, mentre in configurazione operativa (Figure 6 e 13) i bracci 5 sono divaricati tra loro in una configurazione a raggiera.
In altre parole, in configurazione non operativa almeno uno dei bracci 5 (cioà ̈ almeno un primo braccio 51, 53) à ̈ orientato nella medesima direzione radiale 50a della configurazione operativa, mentre i rimanenti dei bracci 5 (cioà ̈ i secondi bracci 52, 54) sono orientati in una direzione 50c che à ̈ sostanzialmente parallela alla direzione radiale 50a di detto almeno uno dei bracci 5.
Nella forma di realizzazione mostrata, i secondi bracci 52, 54 sono mobili rispetto ai primi bracci 51, 53 tra una configurazione non operativa ed una configurazione operativa. I due primi bracci 51, 53 sono fissi tra loro, nell'esempio essendo parte di una stessa trave 56.
I secondi bracci 52, 54 sono quindi mobili o spostabili tra la configurazione non operativa e la configurazione operativa; i primi bracci 51, 53 non variano la loro posizione tra la configurazione non operativa e la configurazione operativa.
In configurazione non operativa chiusa, i primi bracci 51, 53 sono orientati nella medesima direzione radiale 50a della configurazione operativa a raggiera, mentre i due secondi bracci 52, 54 sono orientati in una direzione 50c che à ̈ sostanzialmente parallela alla direzione radiale 50a dei due primi bracci 51, 53.
In particolare, per far sì che un secondo braccio 52, 54 sia mobile, uno solo dei rispettivi bulloni 45, 46 (nell'esempio, il primo bullone 45) viene inserito nelle rispettive sedi (nell'esempio, le prime sedi 47a, 47b), cosicché tale bullone 45 funga da perno per la rotazione del secondo braccio 52, 54 rispetto al membro centrale 40 e rispetto ai primi bracci 51, 53. Eventualmente, per permettere la rotazione, il dado 451 del bullone 45 che funge da elemento a perno non dovrà essere stretto completamente. Alternativamente, tale elemento a perno può essere sostituito da una spina, un chiavistello o altro elemento idoneo a fungere da perno.
Il secondo bullone 46 sarà inserito nelle rispettive seconde sedi 48a, 48b durante l'installazione in opera del dispositivo di contenimento 1.
In sostanza, i secondi bracci 52, 54 sono imperniati al membro centrale 40; pertanto essi sono configurati per ruotare rispetto al membro centrale 40, così da compiere uno spostamento angolare tra la configurazione non operativa chiusa e la configurazione operativa a raggiera. In altre parole, il movimento dei secondi bracci 52, 54 tra la configurazione non operativa e la configurazione operativa (e viceversa) à ̈ una rotazione a perno rispetto al membro centrale 40.
Poiché le prime sedi 47a, 47b e il bullone di perno 45 si estendono sostanzialmente perpendicolarmente alle piastre 41, 42 e alla superficie della barriera di contenimento 3, l'asse di imperniamento 450 del rispettivo secondo braccio 52, 54 à ̈ anch'esso sostanzialmente perpendicolare alle piastre 41, 42 e al piano della configurazione a raggiera.
La rotazione del secondo braccio 52, 54 avviene dunque verso un primo braccio 51, 53, senza uscire dal piano dell'intelaiatura di supporto; in altre parole, il movimento del secondo braccio 52, 54 tra la configurazione non operativa chiusa e la configurazione operativa a raggiera à ̈ uno spostamento angolare che avviene sul piano della raggiera, cioà ̈ à ̈ complanare con la configurazione a raggiera.
La disposizione a bracci paralleli che i bracci 5 assumono in configurazione non operativa (o configurazione chiusa) Ã ̈ quindi sostanzialmente complanare con la disposizione a raggiera (o configurazione aperta) che i bracci 5 assumono in configurazione operativa.
Per la forma di realizzazione mostrata, in configurazione non operativa i secondi bracci 52, 54 sono ciascuno adiacente ad un rispettivo primo braccio 51, 53 e i secondi bracci 52, 54 si estendono da parti opposte del membro centrale 40.
In sostanza, nel movimento dalla configurazione non operativa alla configurazione operativa (o viceversa) i secondi bracci 52, 54 vengono fatti ruotare entrambi nello stesso verso (in verso antiorario in Figura 7, in verso orario in Figura 6).
La prima sede 47a, 47b in cui si trova il bullone di perno 45 à ̈ quella più prossima al primo braccio 51, 53 verso il quale il secondo braccio 52, 54 à ̈ spostato in configurazione non operativa.
In configurazione non operativa, la prima sede 47b (o sede di imperniamento) del secondo braccio 52, 54 à ̈ ad una distanza D1 dal rispettivo primo braccio adiacente 51, 53 che à ̈ minore della distanza D2 della seconda sede 48b (o sede di bloccaggio) dal medesimo primo braccio 51, 53.
Grazie a questo accorgimento e ad una opportuna sagomatura dell'intaglio 58 e dell'incavo 59, il secondo braccio 52, 54 non interferisce con i primi bracci 51, 53 nello spostamento angolare tra le due configurazioni chiusa ed aperta.
Inoltre, le prime sedi 47a, 47b sono fuori dalla sagoma dei primi bracci 51, 53 e ad una distanza D1 da tale sagoma. La distanza D1 à ̈ scelta con un valore opportuno affinché, in configurazione non operativa, la distanza D5 tra il secondo braccio 52, 54 e il rispettivo primo braccio adiacente 51, 53 sia ad un valore determinato, possibilmente piccolo in modo che l'altezza H' dell'intelaiatura di supporto 4 sia minima.
Il puntone di sostegno 2 Ã ̈ mobile rispetto alla barriera di contenimento 3. In particolare, il puntone di sostegno 2 Ã ̈ mobile tra una prima posizione angolare e una seconda posizione angolare.
Nella prima posizione angolare, che in particolare à ̈ assunta quando il dispositivo di contenimento 1 à ̈ in opera (quindi corrisponde alla configurazione operativa a raggiera dell'intelaiatura di supporto 4), il puntone di sostegno 2 e la barriera di contenimento 3 sono nella citata configurazione a forma di T, come mostrato nelle Figure da 1 a 5.
Nella seconda posizione angolare, che in particolare à ̈ assunta durante l'immagazzinamento e/o il trasporto del dispositivo di contenimento 1 (quindi corrisponde alla configurazione non operativa chiusa dell'intelaiatura di supporto 4), il puntone di sostegno 2 à ̈ ruotato verso la barriera di contenimento 3 e in particolare à ̈ sostanzialmente parallelo alla direzione radiale 50a dei primi bracci 51, 52, cioà ̈ ai bracci 5 in configurazione non operativa, come mostrato nelle Figure da 14 a 16.
L'ingombro complessivo del dispositivo di contenimento 1 in configurazione non operativa à ̈ quindi molto ridotto, perché i bracci 5 e il puntone di sostegno 2 sono paralleli tra loro e vicini l'uno all'altro.
Nella forma di realizzazione mostrata, il puntone di sostegno 2 nella seconda posizione operativa à ̈ parallelo ai primi bracci 51, 53.
In particolare, la sede 415 nell'elemento sferico 411 Ã ̈ realizzata in modo tale che il suo asse longitudinale 418 sia parallelo alla barriera di contenimento 3 e ortogonale alla direzione radiale 50a dei primi bracci 51, 53.
Quando il perno 229 à ̈ accolto nella sede 415 (e il bullone di bloccaggio 227 à ̈ rimosso dai fori 223), il giunto snodato 410 si comporta come una cerniera cilindrica e limita il movimento del puntone di sostegno 2 ad uno spostamento angolare tra la prima posizione angolare e la seconda posizione angolare, cioà ̈ su un piano ortogonale alla barriera di contenimento 3 e parallelo ai primi bracci 51, 53.
Grazie a ciò, il puntone di sostegno 2 rimane complanare con i primi bracci 51, 53, mantenendo la compattezza del dispositivo di contenimento 1 durante il trasporto e evitando movimenti indesiderati e pericolosi del puntone di sostegno 2 al di fuori di tale piano durante l'installazione.
Il dispositivo di contenimento 1 viene fornito in configurazione non operativa, con i bracci 5 parallei in configurazione chiusa e il puntone di sostegno 2 nella seconda posizione angolare, cioà ̈ parallelo ai bracci 5 (Figure 15 e 16). Il perno 229 à ̈ inserito nella sede 415; i secondi bulloni 46 per i secondi bracci 52, 54 e il bullone di bloccaggio 227 non sono montati sul dispositivo di contenimento 1 o comunque non sono operativi.
La rete di contenimento 35 à ̈ collegata ai soli primi bracci 51, 53 ed à ̈ ripiegata per ridurne l'ingombro, oppure in alternativa à ̈ fornita separata.
Il dispositivo di contenimento 1 in configurazione non operativa viene trasportato nel luogo di installazione. Grazie alla sua forma compatta e allungata che il dispositivo assume in questa configurazione, il trasporto à ̈ più agevole rispetto ai dispositivi noti.
Sul luogo di installazione, i bracci 5 vengono divaricati tra loro, disponendoli nella configurazione operativa a raggiera. Nell'esempio illustrato, entrambi i secondi bracci 52, 54 vengono spostati nella configurazione operativa.
I secondi bulloni 46 vengono inseriti e fissati nelle seconde sedi 48a, 48b, così da bloccare i secondi bracci 52, 54 nella configurazione operativa.
I secondi bulloni 46 fanno quindi parte dei mezzi di bloccaggio per bloccare i secondi bracci 52, 54 sul membro centrale 40 e impedire variazioni di forma dell'intelaiatura di supporto 4 in configurazione operativa.
La rete di contenimento 35 viene estesa e fissata alla intelaiatura di supporto 4. Il puntone di sostegno 2 à ̈ portato nella prima posizione angolare, ripristinando la configurazione a T. Il bullone di bloccaggio 227 viene inserito nei fori 223 per impedire lo sfilamento del puntone di sostegno 2 dall'elemento sferico 411. Il dispositivo di contenimento 1 viene fissato al terreno secondo le modalità note. Il perno 229 viene rimosso dalla sede 415, ripristinando la funzionalità del giunto sferico 410.
Nel caso in cui successivamente fosse necessario rimuovere il dispositivo di contenimento 1 (ad esempio per manutenzione o per sostituzione), i passi sopra elencati possono essere eseguiti all' inverso per riportare il dispositivo di contenimento 1 in configurazione non operativa chiusa, pronta per il trasporto.
Nella forma di realizzazione descritta, le prime sedi 47a, 47b e le seconde sedi 48a, 48b sono uguali tra loro, così come i primi bulloni 45 e i secondi bulloni 46 sono uguali tra loro. Il procedimento di realizzazione del dispositivo di contenimento 1 à ̈ semplice, perché non à ̈ richiesto di realizzare tali sedi in modo differente a seconda della loro funzione. Per i secondi bracci 52, 54, ciascuna di dette sedi può essere impiegata come sede di bloccaggio o di imperniamento.
Analogamente, un bullone può essere utilizzato indifferentemente come elemento a perno 45 o come elemento di bloccaggio 46, senza necessità di fornire due tipi diversi di elementi.
In alternativa ai bulloni, gli elementi a perno 45 e gli elementi di bloccaggio 46 possono essere spine, chiavette o simili elementi.
Il dispositivo di contenimento 1, in particolare il puntone di sostegno 2, i bracci 5, il membro centrale 40, sono ad esempio realizzati in acciaio zincato.
Il dispositivo di contenimento 1 qui descritto si presta a numerose varianti e modifiche.
Ad esempio, i primi bracci 51, 53 realizzati in unico pezzo possono essere saldati direttamente sul membro centrale 40, invece che imbullonati. In questo caso i bulloni 45, 46 e le rispettive sedi 47a, 47b, 48a, 48b non sono richieste per i primi bracci 51, 53.
Ad esempio, i primi bracci 51, 53 possono essere strutturalmente indipendenti l'uno dall'altro, invece che in unico pezzo, ed eventualmente possono essere mobili tra loro per venire spostati in configurazione non operativa.
Ad esempio, l'intelaiatura di supporto può comprendere un numero maggiore di bracci (ad esempio sei bracci) , opportunamente dispost i a raggiera in configurazione operativa e mobili verso una disposizione a bracci paralleli in configurazione non operativa.
Ad esempio, l'intelaiatura di supporto può comprendere solo tre bracci, dei quali uno o due sono mobil i r ispetto ad un primo braccio (ad esempio tramite un imperniamento) per assumere una disposizione a bracci paralleli in configurazione non operativa e una disposizione a raggiera in configurazione operativa.
L'oggetto della presente divulgazione à ̈ stato fin qui descritto con riferimento a sue forme preferite di realizzazione. È da intendersi che possano esistere altre forme di realizzazione che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell'ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito esposte.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di contenimento (1) per il contenimento di neve, di valanghe, di terreno, di massi, o simili materiali, comprendente una barriera di contenimento (3) includente una intelaiatura di supporto (4) per supportare una rete di contenimento (35), in cui l'intelaiatura di supporto (4) include almeno tre bracci (5, 51, 52, 53, 54) ed à ̈ atta ad assumere una configurazione non operativa chiusa ed una configurazione operativa a raggiera, in cui in configurazione operativa a raggiera ciascun braccio (5, 51, 52, 53, 54) à ̈ orientato secondo una rispettiva direzione radiale (50a, 50b), ed in cui in configurazione non operativa chiusa almeno un primo (5, 51, 53) di detti bracci à ̈ orientato nella medesima direzione radiale (50a) di detta configurazione operativa a raggiera e i rimanenti secondi (5, 52, 54) di detti bracci sono orientati in una direzione (50c) sostanzialmente parallela a detta direzione radiale (50a) di detto almeno un primo braccio (5, 51, 53).
  2. 2. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detta intelaiatura di supporto (4) comprende quattro bracci (51, 52, 53, 54), di cui due primi bracci (51, 53) in configurazione non operativa chiusa sono orientati nella medesima direzione radiale (50a) di detta configurazione operativa a raggiera, e di cui due secondi bracci (52, 54) in configurazione non operativa chiusa sono orientati in detta direzione (50c) sostanzialmente parallela a detta direzione radiale (50a) di detti due primi bracci (51, 53).
  3. 3. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 2, in cui i due primi bracci (51, 53) sono allineati tra loro e in cui i due secondi bracci (52, 54) sono da parti opposte rispetto ai due primi bracci (51, 53), i due secondi bracci (52, 54) essendo allineati tra loro in configurazione operativa a raggiera ed essendo disposti ciascuno adiacente ad un rispettivo primo braccio (51, 53) in configurazione non operativa chiusa.
  4. 4. Dispositivo di contenimento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, comprendente mezzi di bloccaggio (46) per bloccare detti secondi bracci (52, 54) in configurazione operativa a raggiera.
  5. 5. Dispositivo di contenimento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui l'intelaiatura di supporto (4) comprende un membro centrale (40, 41, 42), detti bracci (5, 51, 52, 53, 54) essendo montati sul membro centrale (40, 41, 42), in cui detti secondi bracci (52, 54) sono imperniati al membro centrale (40, 41, 42) e sono configurati per ruotare rispetto al membro centrale (40, 41, 42) per compiere uno spostamento angolare tra la configurazione non operativa chiusa e la configurazione operativa a raggiera. SIB BI401E
  6. 6. Dispositivo di contenimento (1) secondo le rivendicazioni 4 e 5, in cui i mezzi di bloccaggio (46) sono configurati per un bloccaggio tra detti secondi bracci (52, 54) e il membro centrale (40, 41, 42).
  7. 7. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 6, ciascuno di detti secondi bracci (52, 54) avendo un rispettivo asse longitudinale (50), in cui detto membro centrale (40, 41, 42) e detto secondo braccio (52, 54) comprendono ciascuno una prima sede (47a, 47b) ed una seconda sede (48a, 48b), detta prima sede (47a, 47b) e detta seconda sede (48a, 48b) essendo da parti opposte di detto asse longitudinale (50), in cui la prima sede (47a, 47b) Ã ̈ destinata ad accogliere un elemento a perno (45) e la seconda sede (48a, 48b) Ã ̈ destinata ad accogliere un elemento di bloccaggio (46) appartenente a detti mezzi di bloccaggio.
  8. 8. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 7, in cui dette prima sede (47a, 47b) e seconda sede (48a, 48b) sono uguali tra loro e in cui detto elemento a perno (45) e detto elemento di bloccaggio (46) sono bulloni o spine.
  9. 9. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 3 e secondo la rivendicazione 7 o 8, detti due secondi bracci (52, 54) essendo imperniati al membro centrale (40, 41, 42), in cui, in configurazione non operativa chiusa, per ciascun secondo braccio (52, 54) la prima sede (47b) à ̈ ad una distanza (D1) dal rispettivo primo braccio adiacente (51, 53) che à ̈ minore della distanza (D2) della seconda sede (47b) dal rispettivo primo braccio adiacente (51, 53).
  10. 10. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 2 o 3 o 9, in cui detti due primi bracci (51, 53) sono in un unico pezzo, essendo tratti successivi di una trave (56), e detti due secondi bracci (52, 54) sono strutturalmente indipendenti l'uno dall'altro.
  11. 11. Dispositivo di contenimento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 10, in cui l'intelaiatura di supporto (4) in configurazione operativa a raggiera à ̈ sostanzialmente complanare con l'intelaiatura di supporto (4) in configurazione non operativa chiusa.
  12. 12. Dispositivo di contenimento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 11, comprendente un puntone di sostegno (2) e un giunto snodato (410), in cui il puntone di sostegno (2) à ̈ connesso alla barriera di contenimento (3) tramite detto giunto snodato (410), il puntone di sostegno (2) essendo mobile tra una prima posizione angolare e una seconda posizione angolare rispetto alla barriera di contenimento (3), in cui il puntone di sostegno (2) nella prima posizione angolare à ̈ in una disposizione sostanzialmente a forma di T con la barriera di contenimento (3) e in cui il puntone di sostegno (2) nella seconda posizione angolare à ̈ sostanzialmente parallelo a detta direzione radiale (50a) di detto almeno un primo braccio (5, 51, 53).
  13. 13. Dispositivo di contenimento (1) secondo le rivendicazioni 2 e 12, in cui detto puntone di sostegno (2) nella seconda posizione angolare à ̈ parallelo a detti due primi bracci (51, 53).
  14. 14. Dispositivo di contenimento (1) secondo la rivendicazione 12 o 13, detto giunto snodato (410) includendo una sede (415) atta ad accogliere in modo amovibile un perno (229), in cui il giunto snodato (410) fornito di perno (229) accolto nella sede (415) Ã ̈ una cerniera cilindrica che limita il puntone di sostegno (2) ad un movimento tra la prima posizione angolare e la seconda posizione angolare, e in cui il giunto snodato (410) privo di perno (229) Ã ̈ una cerniera sferica (411, 221).
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