ITUD20130088A1 - Calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, o simile - Google Patents
Calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, o simileInfo
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Description
Descrizione del trovato avente per titolo:
"CALZATURA SPORTIVA, QUALE UNO SCARPONE DA SCI, O SIMILE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, od altra calzatura simile, quale ad esempio uno scarpone da snowboard, da trekking, oppure uno scarponcino da pattinaggio, provvista di un meccanismo di chiusura che ne permette il bloccaggio o lo sbloccaggio selettivo.
STATO DELLA TECNICA
Sono note calzature sportive, quali gli scarponi da sci, da snowboard, da trekking, o altre calzature sportive simili, che possono essere provviste di una parte superiore, o gambetto, e di una parte inferiore, o scafo.
È anche noto che lo scafo può essere formato da due porzioni laterali che possono, incrociandosi e sovrapponendosi luna all’altra, determinare la chiusura dello scarpone da sci in corrispondenza della zona superiore del piede o della zona della caviglia dell’utilizzatore.
Sono altresì noti scafi formati da due porzioni laterali configurate per determinare un’apertura frontale nella parte superiore dello scafo stesso a partire da una sua zona mediana. Tali scafi vengono chiusi anteriormente nella zona tarsale, metatarsale del piede e tibiale della gamba mediante un elemento rigido di copertura sagomato, anche noto nel settore come linguettone.
Il linguettone rigido può essere più o meno ampio a seconda delle specifiche conformazioni dello scafo e dello scarpone da sci, può interessare anche la zona tibiale di quest’ultimo ed ha principalmente funzione strutturale di sostegno, in uso, del peso in avanzamento del utilizzatore.
Inoltre, il linguettone rigido ha anche la funzione di agevolare e di semplificare le operazioni di calzata o rimozione dello scarpone da sci prima e dopo l’uso. A tal fine, il suddetto linguettone rigido viene normalmente ruotato verso l’esterno dello scarpone da sci per permettere di indossare o togliere quest’ultimo più agevolmente.
In questo ultimo caso, lo scafo, il gambetto ed il linguettone rigido, sono configurati per muoversi in modo coordinato, in modo da sostenere sia il piede che la gamba dell’ utilizzatore ottimizzando la reazione dello scarpone da sci alla flessione e alle sollecitazioni d’uso.
Gli scarponi da sci noti sono provvisti, inoltre, di meccanismi di chiusura fissati allo scafo e/o al gambetto, i quali meccanismi di chiusura permettono selettivamente di bloccare lo stesso scarpone da sci, per l’utilizzo durante l’attività sportiva, oppure di sbloccarlo per poterlo indossare o togliere.
Ciascun meccanismo di chiusura noto comprende generalmente una rastrelliera, definita da una serie di rilievi e scanalature alternati e fissata in prossimità di un lato dell’apertura dello scafo, ed una leva di attuazione fissata in prossimità del lato opposto dell’apertura dello scafo rispetto a quello al quale à ̈ fissata la rastrelliera. La leva di attuazione à ̈ provvista di uno o più pioli adatti a cooperare con una o più delle scanalature della rastrelliera, a scelta dell’utilizzatore, per realizzare il bloccaggio del meccanismo di chiusura e la conseguente chiusura dell’apertura dello scafo mediante avvicinamento dei due lati sopra menzionati. La forza di chiusura dipende dalla scanalatura della rastrelliera nella quale l’ utilizzatore pone l’uno o più perni della leva di attuazio ne, in base alle proprie esigenze.
A seconda della diversa forza di chiusura utilizzata in corrispondenza dei diversi meccanismi di chiusura, l 'utilizzatore à ̈ in grado di effettuare una regolazione della tenuta meccanica e della rigidezza dello scarpone da sci durante l 'attività sportiva. In particolare, à ̈ noto che la maggior forza di chiusura viene normalmente applicata al meccanismo di chiusura più vicino alla parte anteriore dello scafo, ossia al meccanismo di chiusura che in uso avvolge la zona metatarsale del piede deH’utilizzatore. Un inconveniente degli scarponi da sci noti sta nel fatto che, una volta allentati o sbloccati i meccanismi di chiusura, ad esempio durante una pausa dall’attività sportiva, à ̈ difficile ripristinare, alla ripresa dell’attività , la voluta regolazione della tenuta meccanica e rigidezza degli scarponi da sci. Tale difficoltà à ̈ maggiore in corrispondenza dei meccanismi di chiusura sottoposti alla maggior forza di chiusura.
Gli scarponi da sci noti nei quali lo scafo presenta l’apertura frontale hanno l’inconveniente di avere una porzione terminale anteriore, ossia la porzione dello scafo che avvolge la zona delle dita dell’utilizzatore, rigida, e quindi non regolabile mediante i meccanismi di chiusura.
Un ulteriore inconveniente degli scarponi da sci noti risiede nella difficoltà che può incontrare un utilizzatore, sia esso esperto od inesperto, nell’indossarli e/o toglierli, difficoltà causata in particolar modo dal fatto che la loro struttura à ̈, e deve risultare, prevalentemente rigida e solida, tenendo conto delle attività che deve svolgere.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di proporre uno scarpone da sci, o una simile calzatura sportiva, che sia regolabile e chiudibile con una voluta forza di chiusura anche nella zona d’estremità anteriore e che permetta di ottenere una voluta regolazione della tenuta meccanica e della rigidezza dello scarpone da sci facilmente ripristinabili anche dopo sospensioni dell’attività sportiva.
Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare uno scarpone da sci, o una simile calzatura sportiva, che sia di facile utilizzo e che nel contempo permetta di semplificare e rendere più agevoli le operazioni di calzata e di rimozione dello scarpone da sci stesso.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente, mentre le relative rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, una calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, o simile calzatura sportiva, realizzata secondo il presente trovato, comprende almeno uno scafo rigido che presenta un’apertura frontale, una punta frontale ed una porzione d’estremità anteriore compresa tra tale apertura frontale e la punta lungo un asse longitudinale di sviluppo dello scafo.
La suddetta calzatura sportiva comprende un intaglio di indebolimento ricavato passante nella suddetta porzione d’estremità anteriore dello scafo e configurato per consentire una variazione volumetrica dello scafo almeno in corrispondenza della porzi one d ’ estremità anteri ore .
In questo modo si ottiene il vantaggio, innovativo rispetto alle calzature sportive note, di permettere all’utilizzatore di effettuare anche una voluta regolazione della forza di chiusura sul piede e della rigidezza della porzione d’estremità anteriore dello scafo. Tale regolazione, possibile grazie ad un parziale indebolimento strutturale dovuto alla presenza del suddetto intaglio di indebolimento, non à ̈ infatti possibile nelle calza ture sportive note provviste di apertura frontale e porzione d’estremità anteriore rigida e non variabile volumetricamente.
In forme di realizzazione, l’intaglio di indebolimento ha un profilo aperto comunicante con la suddetta apertura frontale, della quale definisce un’appendice terminale, mentre soluzioni alternative prevedono che l’intaglio di indebolimento abbia un profilo chiuso e che sia separato dall’apertura frontale.
Secondo aspetti del presente trovato, l’intaglio di indebolimento à ̈ delimitato da lembi reciprocamente affiancati o sovrapposti.
Ulteriori forme di realizzazione prevedono che la calzatura sportiva comprenda mezzi tiranti, ad esempio un meccanismo di chiusura terminale anteriore associato superiormente all’intaglio di indebolimento per definire la voluta variazione volumetrica, agendo in trazione lungo una direzione trasversale al suddetto asse longitudinale. In implementazioni del presente trovato, la calzatura sportiva comprende un organo di copertura rigido o semi-rigido fissato alla suddetta porzione d’estremità anteriore dello scafo e provvisto di un primo tratto inferiore configurato per coprire in modo inamovibile la porzione d’estremità anteriore e di un secondo tratto superiore, incernierato a tale primo tratto inferiore e configurato per assumere selettivamente una condizione chiusa, a copertura dell’apertura frontale, ed una condizione aperta nella quale à ̈ ruotato verso la porzione d’estremità anteriore rispetto all’apertura frontale.
Da ciò consegue il vantaggio per l 'utilizzatore di poter effettuare la suddetta regolazione volumetrica della porzione d’estremità anteriore e di poterla mantenere stabile, costante, o fissa, anche quando non utilizza la calzatura sportiva. Infatti, grazie alla presenza e all’articolazione reciproca dei due tratti dell’organo di copertura, anche noto come linguettone, l’utilizzatore può togliere o calzare la calzatura sportiva anche senza allentare o sbloccare il suddetto meccanismo di chiusura terminale anteriore.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 Ã ̈ una vista laterale prospettica di uno scarpone da sci secondo il presente trovato;
- la fig. 2 Ã ̈ una vista frontale prospettica di una parte dello scarpone da sci di fig. 1 ; - la fig. 3, 4a e 4b sono viste in pianta di forme di realizzazione della parte dello scarpone da sci di fig. 2;
- la fig. 5 Ã ̈ una vista frontale prospettica della parte di scarpone da sci riportata in fig.
4b;
- le figg. 6a e 6b sono viste laterali di forme di realizzazione dello scarpone da sci di fig- i;
- la fig. 7 Ã ̈ una vista posteriore di un componente dello scarpone da sci di fig. 6a.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio à ̈ fornito a titolo di illustrazione del trovato e non à ̈ inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
La fig. 1 Ã ̈ utilizzata per descrivere forme di realizzazione di una calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, o simile calzatura sportiva, secondo il presente trovato, indicata nel suo complesso con il riferimento numerico 10.
In possibili soluzioni realizzative, lo scarpone da sci 10 può essere provvisto di un corpo di contenimento, o scafo 20, realizzato con un materiale plastico, o composito, rigido e configurato per contenere, all’interno di un proprio vano interno 21, sia il piede di un utilizzatore che la parte di gamba di quest’ultimo compresa tra la zona malleolare ed il ginocchio. Generalmente, lo scafo 20 ha una forma complessiva ad “L†, coordinata con la parte del piede e della gamba compresa tra il ginocchio e la zona malleolare da avvolgere e contenere.
Lo scafo 20 può essere realizzato ad esempio tramite un processo produttivo di stampaggio.
In alcune soluzioni, può essere anche prevista una parte superiore, o gambetto 60, anch’essa rigida, e configurata per il rinforzo dello scarpone da sci 10 nella sua zona posteriore e/o anteriore.
Il gambetto 60 può essere imperniato sullo scafo 20 sostanzialmente in corrispondenza della zona in cui andrà a disporsi, in uso, l’articolazione della caviglia dell’utilizzatore, in modo che il gambetto 60 possa, all’ occorrenza, inclinarsi rispetto allo scafo 20.
Ulteriori forme di realizzazione possono prevedere che lo scafo 20 sia configurato per contenere il piede e la caviglia dell’utilizzatore, e che il gambetto 60 sia configurato per contenere la parte di gamba compresa tra la zona malleolare ed il ginocchio. Resta inteso che la descrizione che segue à ̈ esemplificativamente riferita alla prima soluzione di cui sopra, e che quanto qui descritto à ̈ adattabile da una persona esperta del ramo anche ad altre soluzioni.
Lo scafo 20 generalmente si sviluppa lungo un asse, o direzione, longitudinale X tra una punta 24 ed un tacco 29 e può includere una porzione d’estremità anteriore 22, che delimita un volume terminale anteriore 23 del vano interno 21 compreso tra la punta 24 dello scafo 20 e la parte di quest’ultimo che, in uso, contiene la zona metatarsale e delle dita del piede dell'utilizzatore.
In forme di realizzazione, descritte ad esempio con riferimento alle figure allegate, lo scafo 20 può includere due porzioni laterali 25a, 25b, che delimitano da parti opposte un’apertura frontale 26 che interessa anteriormente lo scafo 20 dall’estremità superiore di quest’ultimo fino alla sopraccitata porzione d’estremità anteriore 22.
Tale apertura frontale 26 à ̈ configurata per agevolare la calzata, cioà ̈ per facilitare l’inserimento e l’estrazione del piede dellutilizzatore nel, e dal, suddetto vano interno 21 dello scafo 20, in particolare mettendo in comunicazione diretta il vano interno 21 con l’esterno durante le operazioni di calzata e rimozione dello scarpone da sci 10. Ad esempio, tale apertura frontale 26 può essere delimitata da un profilo aperto che può avere una forma essenzialmente ad “U†. Inoltre, l’apertura frontale 26 si sviluppa lungo una superficie di forma essenzialmente ad “L†, coordinata con una forma complessiva ad “L†dell’assieme di scafo 20 e gambetto 60.
Un organo di copertura rigido o semi-rigido, quale un linguettone 40, può essere previsto a completa copertura dell’apertura frontale 26 per chiudere lo scarpone da sci 10 e conferire ad esso rigidezza e resistenza strutturale durante l’uso.
Inoltre, il linguettone 40 può anche essere selettivamente amovibile, anche parzialmente, per permettere una migliore calzata e rimozione dello scarpone da sci 10. Lo scarpone da sci 10, come noto, può includere una pluralità di meccanismi di chiusura 30, configurati per determinarne la chiusura e la regolazione della rigidezza, e quindi il bloccaggio e la tenuta salda attorno alla gamba e al piede delTutilizzatore. Tale regolazione della rigidezza operata dai meccanismi di chiusura 30 può prevedere, in modo noto, nelle parti superiore ed anteriore dello scafo 20 (fig. 1), l’avvicinamento reciproco delle sue porzioni laterali 25a e 25b, verso l’interno dell’apertura frontale 26.
I meccanismi di chiusura 30, inoltre, possono essere configurati per contattare, quando chiusi, o bloccati, il linguettone 40 ed il gambetto 60 e mantenere la copertura dell’apertura frontale 26, nonché per regolare la rigidezza dello scarpone da sci 10. Quando aperti, o rilasciati, i meccanismi di chiusura 30 permettono di ridurre la pressione sul gambetto 60 e/o sul linguettone 40, consentendo all 'utilizzatore una camminata più agevole, o la rimozione o la calzata dello scarpone da sci 10.
Le figure 1 e 2 sono utilizzate per descrivere forme di realizzazione dello scafo 20 in cui, nella parte superiore della porzione d’estremità anteriore 22, può essere ricavato un intaglio di indebolimento 27, posizionato tra la suddetta apertura frontale 26 e la punta 24 e delimitato da due lembi laterali 28 facenti parte ciascuno di una rispettiva porzione laterale 25a, o 25b.
L’intaglio di indebolimento 27 può estendersi essenzialmente lungo una direzione coincidente o sostanzialmente parallela all’asse longitudinale X di sviluppo della parte dello scafo 20 compresa tra punta 24 e tacco 29 e destinata a contenere, in uso, il piede dell’utilizzatore.
In alcune implementazioni, l’intaglio di indebolimento 27 può avere un andamento rettilineo, o curvilineo, oppure lungo una linea spezzata o mista, e può avere sezione longitudinale rettangolare, triangolare, od una qualsiasi altra forma, regolare od irregolare, anche oblunga, orientata in una direzione coincidente o parallela al summenzionato asse longitudinale X.
Ulteriori varianti di forma dell’intaglio di indebolimento 27 possono essere previste, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
Inoltre, in ulteriori forme di realizzazione, non riportate nei disegni, può anche essere prevista una pluralità di intagli di indebolimento 27, a seconda delle esigenze specifiche del produttore dello scarpone da sci 10 o dell’utilizzatore.
A titolo meramente esemplificativo, nelle figure 1 e 2 Ã ̈ mostrato un intaglio di indebolimento 27 di forma sostanzialmente cuneiforme convergente verso la punta 24 dello scafo 20.
Nelle figure, inoltre, l’intaglio di indebolimento 27 ha un profilo aperto ed à ̈ comunicante con l’apertura frontale 26, della quale definisce sostanzialmente un’appendice terminale, ciò non escludendo eventuali realizzazioni in cui l’intaglio di indebolimento 27 può avere un profilo chiuso ed essere quindi separato dall’apertura frontale 26. L’intaglio di indebolimento 27 à ̈ configurato per definire un indebolimento della struttura dello scafo 20 in corrispondenza della porzione d’estremità anteriore 22. Ciò permette la modifica del volume terminale anteriore 23 da essa delimitato, e quindi una regolazione volumetrica voluta dall’utilizzatore, per mezzo di un meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, una forma di realizzazione del quale à ̈ mostrata esemplificativamente in fig. 3.
II meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a (figg. 1 e 3) può essere fissato alla porzione d’estremità anteriore 22 dello scafo 20 in corrispondenza dell’intaglio di indebolimento 27 e superiormente a quest’ultimo.
In particolare, il meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a funge da mezzo tirante ed à ̈ configurato per determinare selettivamente l’avvicinamento o l’allontanamento reciproco dei lembi laterali 28, come sarà chiaro nel seguito.
Il meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, nell’esempio specifico riportato in fig. 3, include una rastrelliera 31, definita da una serie di rilievi 31a e scanalature 31b, reciprocamente alternati, e fissata ad una porzione laterale 25a, o 25b, dello scafo 20.
Tale meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a può anche includere una leva di attuazione 32 fissata all’altra porzione laterale 25b, o 25a, rispetto a quella alla quale à ̈ fissata la rastrelliera 31.
La leva di attuazione 32 può cooperare con la rastrelliera 31 in modo noto per realizzare il bloccaggio selettivo del meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a. Tale bloccaggio prevede che razionamento della leva di attuazione 32 determini una voluta forza di chiusura alla quale corrisponde un determinato avvicinamento, o allontanamento, delle porzioni laterali 25a e 25b e conseguentemente dei lembi laterali 28. Il sopraccitato avvicinamento, o allontanamento, dei lembi laterali 28 determina una variazione del volume terminale anteriore 23.
Risulta chiaro che in questo modo, grazie alla presenza dell’intaglio di indebolimento 27, l’ utilizzatore à ̈ in grado di effettuare una regolazione della rigidezza della porzione d’estremità anteriore 22 dello scafo 20 in base alle proprie esigenze.
In forme di realizzazione, l’intaglio di indebolimento 27 può essere configurato in modo che i lembi laterali 28 siano reciprocamente sovrapposti, oppure sovrapponibili quando viene azionata la leva di attuazione 32.
In possibili implementazioni, combinabili con forme di realizzazione qui descritte, possono essere previste una o più varianti di meccanismi di chiusura 30.
Per comodità espositiva e chiarezza grafica, nelle figg. 4a e 4b sono riportate varianti del solo meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, indicate rispettivamente con i riferimenti numerici 130a e 230a.
Resta inteso che tali forme di realizzazione possono essere applicabili anche agli altri meccanismi di chiusura 30 di cui à ̈ dotato lo scarpone da sci 10.
Il meccanismo di chiusura terminale anteriore 130a di fig. 4a include un regolatore a vite 33, al posto della rastrelliera 31 e della leva di attuazione 32.
Il regolatore a vite 33 può essere provvisto di due elementi filettati, ad esempio un perno 35 filettato esternamente e posizionato di una bussola 36 filettata internamente, configurati per muoversi reciprocamente in seguito all’avvitatura, o svitatura, di uno di loro, ad esempio della bussola 36.
Il perno 35 e la bussola 36 possono essere fissati o collegati ciascuno ad una delle porzioni laterali 25a e 25b, determinando, in seguito all’avvitatura o svitatura degli stessi, rispettivamente, l’avvicinamento, o l’allontanamento, dei lembi laterali 28. Ulteriori soluzioni realizzative possono includere una leva di protezione 34, che circonda il regolatore a vite 33 per proteggerlo da eventuali colpi o danneggiamenti che ne potrebbero compromettere la funzionalità .
In alternativa agli elementi filettati sopraccitati, il regolatore a vite 33 può includere organi dentati ingranati reciprocamente, quali, ad esempio, una vite senza fine che agisce su una coppia di cremagliere, solidarizzate ciascuna ad una porzione laterale 25a, 25b.
La variante di meccanismo di chiusura terminale 230a, descritta ad esempio con riferimento alla fig. 4b, include una rastrelliera 31 che, a differenza di quanto sopra descritto, Ã ̈ fissata ad una fascia di supporto 37 ricavata, ad esempio mediante stampaggio, in un pezzo unico con lo scafo 20.
Questo consente il vantaggio di ridurre le fasi di lavorazione, poiché con un'unica operazione di stampaggio si ottengono parti che normalmente verrebbero realizzate separatamente, riducendo conseguentemente i costi di realizzazione dello scarpone da sci 10.
Le figg. 4b e 5 sono utilizzate per descrivere forme di realizzazione della fascia di supporto 37 posizionata nella porzione d’estremità anteriore 22 in prossimità dell’intaglio di indebolimento 27.
Inoltre, in implementazioni combinabili con tutte le forme di realizzazione qui descritte, e solo a titolo esemplificativo riportate in fig. 5, l’intaglio di indebolimento 27 può presentare una forma oblunga arcuata avente la funzione di limitare gli sforzi agenti sui lembi laterali 28 per effetto della forza di chiusura esercitata dal meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, 130a, 230a.
Inoltre, tale configurazione può essere intesa per permettere il sormonto di un lembo laterale 28 sull’altro durante il bloccaggio del meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a.
Con riferimento alle figure allegate, il linguettone 40 può essere suddiviso in un primo tratto inferiore 41, posizionato a copertura superiore della porzione d’estremità anteriore 22 dello scafo 20, ed in un secondo tratto superiore 42, posizionato a copertura dell’apertura frontale 26 nella restante parte dello scafo 20.
Tale soluzione à ̈ solamente utilizzata a mero titolo esemplificativo di una possibile realizzazione del linguettone 40, il quale può essere anche in pezzo unico, oppure suddiviso in più di due tratti, questi ultimi ad esempio funzionali ad agevolare la camminata dell’utilizzatore quando i meccanismi di chiusura 30 sono allentati, o sbloccati. Inoltre, mentre nelle figure allegate il linguettone 40 à ̈ posizionato al di sotto dei meccanismi di chiusura 30, possono essere previste forme di realizzazione alternative nelle quali il linguettone 40 à ̈ sovrapposto ad essi.
La figura 6a à ̈ utilizzata per descrivere forme di realizzazione del linguettone 40 nelle quali il primo tratto inferiore 41 à ̈ fissato allo scafo 20 tramite un organo di fissaggio, quale un rivetto 43, una o più staffe, una o più viti, oppure perni, od altro organo di fissaggio idoneo allo scopo.
Tale fissaggio à ̈ realizzato in modo da consentire il movimento reciproco delle porzioni laterali 25a, 25b dello scafo 20 ed in particolare dei lembi laterali 28 dell’intaglio di indebolimento 27 per effetto dell’azionamento del meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, 130a, 230a.
Il secondo tratto superiore 42 del linguettone 40 può essere mobile rispetto al primo tratto inferiore 41, ad esempio può essere imperniato su di esso per ruotare in avanti rispetto all’apertura frontale 26.
II secondo tratto superiore 42 può quindi selettivamente assumere una posizione chiusa, a copertura dell’apertura frontale 26, ad esempio durante l’attività sportiva, ed una posizione aperta nella quale à ̈ completamente ruotato in avanti a liberare l’apertura frontale 26 mettendola in comunicazione diretta con l’esterno dello scarpone da sci 10. Il secondo tratto superiore 42 può presentare una forma sostanzialmente ad “L†, ad esempio incurvata in corrispondenza dell’ articolazione della caviglia dell’utilizzatore. Una rotazione in avanti del secondo tratto superiore 42 agevola la calzata o la rimozione dello scarpone da sci 10, nonché la camminata dell 'utilizzatore con lo scarpone da sci 10 indossato.
La configurazione sopra descritta del linguettone 40 permette vantaggiosamente all’utilizzatore di effettuare, mediante il suddetto meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a, 130a, 230a, la regolazione volumetrica della porzione d’estremità anteriore 22, come precedentemente descritto, e di mantenere lo stesso meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a bloccato anche quando non utilizza lo scarpone da sci 10
Infatti, l’articolazione del secondo tratto superiore 42 rispetto al primo tratto inferiore 41 permette all’utilizzatore di calzare o rimuovere lo scarpone da sci 10 anche con il meccanismo di chiusura terminale anteriore 30a bloccato nella posizione voluta d’utilizzo.
Può essere altresì previsto, interposto tra il secondo tratto superiore 42 e l’apertura frontale 26, un elemento di protezione, quale un soffietto 44, rappresentato ad esempio nelle figg. 6a e 6b.
In possibili implementazioni, il soffietto 44 può presentarsi come proseguimento del primo tratto inferiore 41 del linguettone 40, coprendo così almeno una parte dell’apertura frontale 26 dello scafo 20.
II soffietto 44 funge da protezione per evitare l’ingresso di acqua o neve all’interno dello scarpone da sci 10 quando il secondo tratto superiore 42 del linguettone 40 à ̈ ruotato in avanti nella posizione aperta e l’apertura frontale 26 può comunicare direttamente con l’esterno, scoprendo la gamba dell’utilizzatore.
Tale soffietto 44 può essere fissato lateralmente rispetto all’apertura frontale 26 alle porzioni laterali 25a e 25b.
Esso può essere realizzato in un materiale elastico, flessibile, ad esempio deformabile elasticamente durante le operazioni di calzata e rimozione dello scarpone da sci 10.
Ad esempio, il soffietto 44 può essere definito da un foglio di tessuto di fibre naturali o sintetiche, oppure miste, oppure da un foglio di pelle, o di simil pelle, oppure da un foglio di materiale plastico o composito, o comunque un materiale flessibile o deformabile.
In forme di realizzazione, descritte con riferimento esemplificativo alla fig. 6b, possono essere previsti, nel primo tratto inferiore 41, in prossimità della base del soffletto 44, due cavità di imperniamento 45, una sola delle quali à ̈ visibile in figura. Le cavità di imperniamento 45 sono configurate per permettere il collegamento del secondo tratto superiore 42 del linguettone 40 al primo tratto inferiore 41, ad esempio mediante un organo di articolazione del moto, quale una cerniera 46.
In fig. 7 si descrivono possibili forme di realizzazione di tale cerniera 46, posizionata nella fattispecie internamente al secondo tratto superiore 42 del linguettone 40.
La cerniera 46 può includere un elemento di fissaggio 47 ed un gancio 48, assemblati fra loro per permettere al secondo tratto superiore 42 del linguettone 40 di poter sia ruotare che traslare rispetto al primo tratto inferiore 41.
Nel caso specifico riportato in fig. 7, il gancio 48 à ̈ provvisto di prime appendici di imperniamento 49 configurate per essere inserite nelle cavità di imperniamento 45 sopra menzionate.
Inoltre, il gancio 48 può essere provvisto di seconde appendici di traslazione 50, configurate per traslare, scorrendo, all’interno di una o più cavità di traslazione, quali asole 51 (una sola delle quali mostrate nella figura), ricavate nell’elemento di fissaggio 47.
In questo modo, il secondo tratto superiore 42 può sia ruotare attorno ad un asse di imperniamento definito dalle prime appendici di imperniamento 49, sia traslare lungo le asole 51.
Mentre la summenzionata rotazione come già detto, consente di agevolare la calzata, la rimozione dello scarpone da sci 10 e la camminata, la suddetta traslazione consente al secondo tratto superiore 42 di aderire con maggior precisione alla caviglia e alla tibia dell’utilizzatore, garantendo un confort d’uso ottimale.
E chiaro che allo scarpone da sci 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato. E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di scarpone da sci, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Claims (15)
- RIVENDICAZIONI 1. Calzatura sportiva, quale uno scarpone da sci, o simile calzatura sportiva, comprendente almeno uno scafo (20) rigido che presenta un’apertura frontale (26), una punta (24) frontale ed una porzione d’estremità anteriore (22) compresa tra detta apertura frontale (26) e detta punta (24) lungo un asse longitudinale (X) di sviluppo dello scafo (20), caratterizzata dal fatto che comprende un intaglio di indebolimento (27) ricavato passante in detta porzione d’estremità anteriore (22) di detto scafo (20) e configurato per consentire una variazione volumetrica dello scafo (20) almeno in corrispondenza di detta porzione d’estremità anteriore (22).
- 2. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto intaglio di indebolimento (27) à ̈ ricavato nella parte superiore di detta porzione d’estremità anteriore (22) dello scafo (20).
- 3. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto intaglio di indebolimento (27) ha una forma scelta in un gruppo comprendente almeno una forma rettilinea, una forma curvilinea, una forma cuneiforme, una forma a linea spezzata, una forma a linea mista.
- 4. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detto intaglio di indebolimento (27) ha un profilo aperto ed à ̈ comunicante con detta apertura frontale (26), della quale definisce un’appendice terminale.
- 5. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che detto intaglio di indebolimento (27) ha un profilo chiuso ed à ̈ separato da detta apertura frontale (26).
- 6. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che detto intaglio di indebolimento (27) à ̈ delimitato da lembi (28) reciprocamente affiancati o sovrapposti.
- 7. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 6, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi tiranti (30a, 130a, 230a) associati superiormente a detto intaglio di indebolimento (27) per definire la voluta variazione volumetrica.
- 8. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzata dal fatto che i mezzi tiranti (30a, 130a, 230a) sono configurati per agire in trazione lungo una direzione trasversale a detto asse longitudinale (X).
- 9. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che i mezzi tiranti comprendono almeno un meccanismo di chiusura terminale anteriore (30a, 130a, 230a) previsto in detta porzione d’estremità anteriore (22) in corrispondenza di detto intaglio di indebolimento (27), detto meccanismo di chiusura terminale anteriore (30a, 130a, 230a) essendo fissato a porzioni laterali (25a, 25b) dello scafo (20) che delimitano lateralmente l’apertura frontale (26) ed essendo configurato per assumere almeno una condizione sbloccata ed una condizione bloccata di avvicinamento di dette porzioni laterali (25a, 25b).
- 10. Calzatura sportiva come nelle rivendicazioni 6 e 9, in cui detto meccanismo di chiusura terminale anteriore (230a) comprende due elementi (31, 32) reciprocamente avvicinabili, caratterizzata dal fatto che detto scafo (20) comprende una fascia di supporto (37) per uno di detti elementi (31, 32) ricavata in pezzo unico con una di dette porzioni laterali (25a, 25b) di detto scafo in corrispondenza di uno di detti lembi (28).
- 11. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 10, caratterizzata dal fatto che comprende un organo di copertura (40) rigido o semi-rigido fissato a detta porzione d’estremità anteriore (22) dello scafo (20) e provvisto di un primo tratto inferiore (41) configurato per coprire in modo inamovibile detta porzione d’estremità anteriore (22) e di un secondo tratto superiore, incernierato a detto primo tratto inferiore (41) e configurato per assumere selettivamente una condizione chiusa, a copertura di detta apertura frontale (26), ed una condizione aperta nella quale à ̈ ruotato verso detta porzione d’estremità anteriore (22) rispetto all’apertura frontale (26).
- 12. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che comprende un elemento di protezione (44) interposto tra il secondo tratto superiore (42) dell’organo di copertura (40) e l’apertura frontale (26) dello scafo (20) e configurato per proteggere detta apertura frontale (26) quando il secondo tratto superiore (42) à ̈ in detta posizione aperta.
- 13. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 12, caratterizzata dal fatto che detto elemento di protezione (44) Ã ̈ realizzato con un materiale elastico, flessibile, deformabile elasticamente scelto in un gruppo comprendente almeno un foglio di pelle, o cuoio, o di surrogati della pelle o del cuoio, oppure da un foglio di materiale plastico o composito, od un altro materiale flessibile simile o assimilabile.
- 14. Calzatura sportiva come in una o l’altra delle rivendicazioni da 11 a 13, caratterizzata dal fatto che il secondo tratto superiore (42) à ̈ incernierato a detto primo tratto inferiore (41 ) tramite mezzi di articolazione del moto (46) configurati per determinare un moto di detto secondo tratto superiore (42) rispetto a detto primo tratto inferiore (41) rotatorio e traslatorio.
- 15. Calzatura sportiva come nella rivendicazione 14, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di articolazione del moto comprendono una cerniera (46) fissata internamente a detto secondo tratto superiore (42) tramite un elemento di fissaggio (47) e provvista almeno di un gancio (48) avente almeno una prima appendice di imperniamento (49) ed almeno una seconda appendice di traslazione (50), detta almeno una prima appendice di impemiamento (49) essendo configurata per accoppiarsi con una corrispondente cavità di impemiamento (45) ricavata nel primo tratto inferiore (41) dell’organo di copertura (40), e detta almeno una seconda appendice di traslazione (50) essendo configurata per traslare all’interno di una cavità di traslazione (51) di detto elemento di fissaggio (47).
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