ITTV20100169A1 - Scarpone da sci - Google Patents

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ITTV20100169A1
ITTV20100169A1 IT000169A ITTV20100169A ITTV20100169A1 IT TV20100169 A1 ITTV20100169 A1 IT TV20100169A1 IT 000169 A IT000169 A IT 000169A IT TV20100169 A ITTV20100169 A IT TV20100169A IT TV20100169 A1 ITTV20100169 A1 IT TV20100169A1
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IT
Italy
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rigid
way
shell
cuff
ski boot
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IT000169A
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English (en)
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Giovanni Antonini
Davide Parisotto
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Scarpa Calzaturificio Spa
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Description

DESCRIZIONE
“SCARPONE DA SCIâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da sci.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da scialpinismo o da Telemark, impieghi a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, gli scarponi da scialpinismo o Telemark più recenti sono normalmente composti da uno scafo rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dello sciatore, ed à ̈ inferiormente provvisto di una suola anteriore e di un tacco posteriore realizzati solitamente in materiale elastomerico antisdrucciolo; da un gambetto rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dello sciatore da dietro, ed à ̈ incernierato alla parte superiore dello scafo in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di riferimento trasversale sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia; e da una scarpetta interna in materiale morbido e termoisolante, che à ̈ inserita in modo amovibile all’interno dello scafo e del gambetto, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dello sciatore; e da una linguetta protettiva superiore in materiale plastico, che ha l’estremità inferiore incernierata sullo scafo, immediatamente al disopra della zona tarso-falangea del piede, e si estende lungo la parte superiore dello scafo fino al disotto del gambetto, in modo tale da coprire la fenditura longitudinale dello scafo che consente l’allargamento temporaneo dello scafo per facilitare l’inserimento del piede all’interno della scarpetta.
Gli scarponi da scialpinismo o Telemark sono inoltre provvisti di una serie di ganci di chiusura ad azionamento manuale che sono opportunamente distribuiti sullo scafo e sul gambetto, e sono strutturati in modo tale da poter selettivamente chiudere/stringere lo scafo e il gambetto così da immobilizzare la gamba dello sciatore stabilmente all’interno dello scarpone; e di un dispositivo di bloccaggio del gambetto ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato a cavallo tra lo scafo ed il gambetto, nella zona immediatamente al disopra del tallone, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter regolare la capacità di oscillazione del gambetto rispetto allo scafo.
Più in dettaglio, il dispositivo di bloccaggio del gambetto à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta, bloccare rigidamente il gambetto allo scafo in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti; oppure svincolare completamente il gambetto dallo scafo in modo tale da permettere al gambetto di poter oscillare liberamente attorno all’asse di articolazione della caviglia sia in avanti che indietro.
Visto che la rigidezza della linguetta protettiva può essere di ostacolo al movimento del gambetto, la quasi totalità degli scarponi da scialpinismo e Telemark presenta, in corrispondenza dell’ansa o gomito della linguetta, una pieghettatura trasversale a soffietto che si estende da un fianco laterale all’altro della linguetta, ed à ̈ strutturata in modo tale da consentire all’occorrenza alla linguetta protettiva di flettersi in modo elastico così da assecondare le oscillazioni del gambetto rispetto allo scafo, rendendo quindi più flessibile e confortevole lo scarpone durante la camminata.
Purtroppo, la presenza della pieghettatura trasversale a soffietto sull’ansa della linguetta protettiva crea problemi quando il dispositivo di bloccaggio del gambetto deve bloccare rigidamente il gambetto allo scafo, in modo tale da impedire qualsiasi movimento della Tibia rispetto al piede.
Anche quando il dispositivo di bloccaggio del gambetto blocca il gambetto in modo rigido allo scafo, infatti, la tibia dell’utilizzatore può ancora inclinarsi in avanti di qualche grado senza ostacoli a causa della flessione elastica della parte superiore della linguetta protettiva, e dei due lembi laterali del gambetto che si accavallano uno all’altro al disopra della parte superiore della linguetta protettiva.
Per ovviare alla eccessiva deformabilità della parte anteriore del gambetto, alcuni produttori di scarponi da scialpinismo e Telemark hanno deciso di dotare i loro scarponi da scialpinismo o Telemark di una linguetta morbida e di una linguetta rigida facilmente intercambiabili tra loro. La pieghettatura trasversale a deformazione programmata à ̈ presente solamente sulla linguetta morbida, mentre la linguetta rigida à ̈ generalmente dotata di nervature longitudinali di irrigidimento.
Pur risolvendo i problemi di rigidità della parte anteriore del gambetto, questa soluzione à ̈ poco funzionale perché obbliga lo sciatore/alpinista a portare sempre con sé due diversi tipi di linguette protettive, ed a sostituire le linguette protettive quando previsto, a prescindere dalle condizioni ambientali del momento e con tutti gli inconvenienti che questo comporta.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare uno scarpone da scialpinismo o da Telemark, che sia più semplice e pratico da utilizzare, e che sia in grado di bloccare il movimento della caviglia dell’utilizzatore in modo più efficiente, senza però pregiudicare il confort della calzatura.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato uno scarpone da sci, come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ la vista laterale di uno scarpone da scialpinismo realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 illustra in scala ingrandita, e con parti in sezione e parti asportate per chiarezza, un particolare dello scarpone da scialpinismo illustrato in figura 1; mentre
- la figura 3 Ã ̈ la vista laterale di una seconda forma di realizzazione dello scarpone da scialpinismo illustrato in figura 1.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 Ã ̈ indicato nel suo complesso uno scarpone da sci, ed in particolare uno scarpone da sci appositamente strutturato per praticare la disciplina sportiva dello scialpinismo o del Telemark.
Lo scarpone 1 à ̈ formato essenzialmente da uno scafo 2 rigido esterno in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed à ̈ dotato inferiormente di una suola 3 anteriore e di un tacco 4 posteriore realizzati preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale elastomerico antisdrucciolo; e da un gambetto 5 rigido in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da circondare la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore, ed à ̈ incernierato sulla parte superiore dello scafo 2 in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse A di riferimento trasversale, che à ̈ sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone (ossia perpendicolare al piano del foglio in figura 1), ed à ̈ inoltre localmente sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia dell’utilizzatore.
Più in dettaglio, il gambetto 5 à ̈ fissato in modo liberamente girevole sullo scafo 2 tramite due cerniere di collegamento 6, che sono posizionate sui fianchi laterali esterno ed interno dello scafo 2 e del gambetto 5, allinea te lungo l’asse A, in modo tale da consentire al gambetto 5 di oscillare/ruotare sullo scafo 2 rimanendo sempre localmente sostanzialmente complanare ad un piano di riferimento ortogonale all’asse A.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 à ̈ inoltre provvisto di una scarpetta 7 interna che à ̈ realizzata preferibilmente in materiale morbido e termoisolante, à ̈ alloggiata all’interno dello scafo 2 e del gambetto 5 preferibilmente, ma non necessariamente, in modo amovibile, ed à ̈ infine sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore; e di una linguetta protettiva 8 di forma oblunga e bombata, che à ̈ realizzata preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico o composito, ed à ̈ posizionata in appoggio sullo scafo 2 nella zona sovrastante il collo del piede e la parte anteriore della gamba, a copertura di una fenditura longitudinale 2a che si estende lungo la cresta superiore dello scafo 2, ossia al disopra del collo del piede e davanti alla parte inferiore della tibia, rimanendo sostanzialmente complanare al piano longitudinale di mezzeria dello scarpone. La fenditura longitudinale 2a permette alla parte superiore dello scafo 2 di allargarsi elasticamente in modo tale da consentire all’utilizzatore di infilare più agevolmente il piede all’interno della scarpetta 7.
Più in dettaglio, con riferimento alle figure 1 e 2, la linguetta protettiva 8 à ̈ costituita essenzialmente da un guscio rigido 8 di forma oblunga e bombata, che à ̈ piegato sostanzialmente ad L in modo tale da seguire il profilo della parte superiore dello scafo 2.
La porzione inferiore 8a della linguetta protettiva 8 si estende al disopra dello scafo 2, a completa copertura del tratto iniziale della fenditura longitudinale 2a che si estende al disopra del collo del piede, a partire approssimativamente dalla zona metatarsica del piede; mentre la porzione superiore 8b della linguetta protettiva 8 si estende al disopra dello scafo 2 ed al disotto del gambetto 5, a completa copertura del tratto finale della fenditura longitudinale 2a che si trova sostanzialmente di fronte alla caviglia ed alla parte inferiore della tibia dell’utilizzatore.
La porzione inferiore 8a e la porzione superiore 8b della linguetta protettiva 8 sono inoltre strutturate in modo tale da essere sostanzialmente rigide ed indeformabili, e la linguetta protettiva 8 à ̈ provvista anche di una porzione intermedia 8c elasticamente deformabile, che à ̈ posizionata grosso modo in corrispondenza dell’ansa della linguetta, in modo tale da raccordare tra loro la porzione inferiore 8a e la porzione superiore 8b della linguetta, ed à ̈ strutturata in modo tale da consentire alla linguetta protettiva 8 di flettere in modo elastico in corrispondenza del suo gomito centrale.
Più in dettaglio, la porzione intermedia 8c elasticamente deformabile della linguetta à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, posizionata immediatamente al disotto del punto in cui la linguetta 8 si insinuano al disotto del gambetto 5, ossia grosso modo all’altezza dell’attaccatura della Tibia all’Astragalo del piede.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la porzione intermedia 8c della linguetta à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una pieghettatura a soffietto 8c a deformazione programmata, che si estende da un fianco all’altro della linguetta protettiva 8, grosso modo in corrispondenza dell’ansa o gomito della linguetta stessa (ossia all’altezza dell’attaccatura della Tibia all’Astragalo del piede), ed à ̈ strutturata in modo tale permettere alla porzione superiore 8b della linguetta di inclinarsi liberamente in avanti verso la porzione inferiore 8a della linguetta che appoggia sulla zona dello scafo 2 sovrastante il collo del piede, assecondando l’eventuale oscillazione del gambetto 5 rispetto allo scafo 2.
La porzione inferiore 8a della linguetta protettiva 8 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, incernierata direttamente sullo scafo 2 a ridosso della punta di quest’ultimo (ossia approssimativamente al disopra della zona tarso-falangea del piede), in modo tale che l’intera linguetta protettiva 8 possa ruotare liberamente attorno ad un asse di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolare al piano longitudinale di mezzeria dello scarpone, ossia localmente sostanzialmente parallelo all’asse A di oscillazione del gambetto 5, così da potersi ribaltare in avanti e lasciare libero accesso alla fenditura longitudinale 2a dello scafo.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 comprende inoltre un dispositivo di bloccaggio del gambetto 9 ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato a cavallo tra lo scafo 2 ed il gambetto 5, nella zona posteriore dello scarpone 1 posta immediatamente al disopra del tallone, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta:
- bloccare rigidamente il gambetto 5 allo scafo 2 in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti; oppure
- svincolare completamente il gambetto 5 dallo scafo 2 in modo tale da permettere al gambetto 5 di poter oscillare liberamente attorno all’asse A sia in avanti che indietro.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di bloccaggio del gambetto 9 preferibilmente, ma non necessariamente, comprende: un’asta o puntone 10 rigido di collegamento, che ha l’estremità inferiore 10a incernierata sullo scafo 2 grosso modo in corrispondenza del tallone dello scarpone, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno ad un asse B di riferimento che à ̈ localmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone (ossia perpendicolare al piano del foglio in figura 1), e si estende sostanzialmente sul piano di mezzeria dello scarpone, ossia ortogonalmente all’asse B, fino a raggiungere la porzione del gambetto 5 che si trova immediatamente al disopra del tallone dello scarpone; ed un organo meccanico di bloccaggio del puntone 11, che à ̈ fissato in modo rigido sul gambetto 5, immediatamente al disopra del tallone dello scarpone, in modo tale da essere impegnato in modo assialmente scorrevole dalla parte superiore 10b del puntone 10, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente impedire qualsiasi movimento relativo tra il puntone 10 e lo stesso organo meccanico di bloccaggio del puntone 11, così da collegare in modo rigido il gambetto 5 allo scafo 2.
L’organo meccanico di bloccaggio del puntone 11 à ̈ un componente già ampiamente conosciuto ed utilizzato nel settore degli scarponi da scialpinismo, e non verrà quindi ulteriormente descritto.
Con riferimento alle figure 1 e 2, diversamente dagli scarponi da scialpinismo attualmente conosciuti, il gambetto 5 à ̈ composto da uno schiniere rigido anteriore 12 ed uno schiniere rigido posteriore 13, che sono atti ad accoppiarsi reciprocamente in modo tale da formare un corpo tubolare 5 rigido e scomponibile, che à ̈ dotato di una fascia o corona anulare superiore 5a di forma sostanzialmente tubolare cilindrica che circonda completamente la gamba dell’utilizzatore, e di due appendici piane laterali 5b che si prolungano verso il basso, da bande opposte del piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale da raggiungere le due cerniere di collegamento 6 poste sui fianchi laterali dello scafo 2.
Lo schiniere rigido posteriore 13 copre la parte posteriore della gamba dell’utilizzatore, à ̈ vincolato meccanicamente allo scafo 2 tramite il dispositivo di bloccaggio del gambetto 9, ed à ̈ incernierato direttamente sui fianchi laterali esterno ed interno dello scafo 2 tramite le due cerniere di collegamento 6, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno all’asse A rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone.
Il dispositivo di bloccaggio del gambetto 9 Ã ̈ quindi posizionato a cavallo tra lo scafo 2 e lo schiniere rigido posteriore 13, nella zona dello scarpone 1 posta al disopra del tallone.
Lo schiniere rigido anteriore 12 copre invece la parte superiore 8b della linguetta protettiva 8, che a sua volta copre la parte anteriore della gamba dell’utilizzatore, ed à ̈ incernierato sui fianchi laterali dello schiniere rigido posteriore 13 grosso modo in corrispondenza delle due cerniere di collegamento 6, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno all’asse A assieme al, o separatamente dallo schiniere rigido posteriore 13, rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone.
In altre parole, lo schiniere rigido anteriore 12 e lo schiniere rigido posteriore 13 sono incernierati uno sull’altro 13 grosso modo in corrispondenza delle appendici piane laterali 5b del corpo tubolare rigido e scomponibile 5, in modo tali da potersi aprire a compasso uno rispetto all’altro. In questo modo, lo schiniere rigido anteriore 12 può, a scelta, ruotare attorno all’asse A in blocco unico con lo schiniere rigido posteriore 13, e con i limiti imposti dal dispositivo di bloccaggio del gambetto 9; oppure inclinarsi/ruotare in avanti in modo indipendente dallo schiniere rigido posteriore 13, in modo tale da aprire/scomporre le due metà della corona anulare superiore 5a.
Con riferimento alla figura 1, il gambetto 5 à ̈ inoltre dotato di un dispositivo di chiusura degli schinieri 14 ad azionamento manuale, che à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente mantenere lo schiniere rigido anteriore 12 stabilmente e rigidamente accoppiato allo schiniere rigido posteriore 13, in modo tale da formare/comporre il corpo tubolare 5 rigido e scomponibile.
Preferibilmente, ma non necessariamente, lo schiniere rigido anteriore 12 Ã ̈ infine sagomato in modo tale potersi accoppiare meccanicamente alla parte superiore 8b della linguetta protettiva 8, in modo tale da impedire alla linguetta protettiva 8 di muoversi liberamente al disotto dello schiniere rigido anteriore 12, quando lo schiniere rigido anteriore 12 Ã ̈ rigidamente accoppiato allo schiniere rigido posteriore 10 per formare/comporre il corpo tubolare 5 rigido e scomponibile.
Con riferimento alle figure 1 e 2, nell’esempio illustrato in particolare, lo schiniere rigido posteriore 13 à ̈ costituito da un guscio rigido 13 di forma grosso modo semicilindrica ed in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da coprire la parte posteriore del gambale della scarpetta 7, grosso modo nella zona dal polpaccio fino giù all’attaccatura del tendine di Achille, ed à ̈ incernierato direttamente sui fianchi laterali esterno ed interno dello scafo 2 tramite le due cerniere 6 di articolazione del gambetto, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno all’asse A rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone. Lo schiniere rigido anteriore 12 à ̈ invece costituito da un guscio rigido 12 di forma grosso modo semicilindrica ed in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da coprire la parte superiore 8b della linguetta protettiva 8, ed à ̈ incernierato sui fianchi laterali dello schiniere rigido posteriore 13 in corrispondenza delle due cerniere 6 di articolazione del gambetto, in modo tale da poter ruotare liberamente attorno all’asse A assieme allo o separatamente rispetto allo schiniere rigido posteriore 10, rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone.
Con riferimento alla figura 2, il guscio rigido 12 che forma lo schiniere rigido anteriore 12 à ̈ inoltre preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di almeno un dente, cresta, nervatura trasversale o altra protuberanza di aggancio 15 che sporge a sbalzo dalla superficie interna concava 12a del guscio, ed à ̈ dimensionato/a in modo tale da poter impegnare/ingranare in una corrispondente sede o scanalatura 15a di aggancio ricavata sulla porzione superiore 8b della linguetta, così da impedire qualsiasi spostamento della porzione superiore 8b della linguetta rispetto allo schiniere rigido anteriore 12.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la linguetta protettiva 8 à ̈ dotata di una successione (tre nell’esempio illustrato) di sedi o scanalature 15a di aggancio opportunamente sfalsate in senso verticale lungo la porzione superiore 8b della linguetta, mentre il guscio rigido 12 à ̈ dotato di una pluralità (due nell’esempio illustrato) di nervature trasversali 15 di aggancio che sporgono a sbalzo dalla superficie interna concava 12a del guscio rigido 12, una al disopra dell’altra, e ciascuna di esse à ̈ dimensionata in modo tale da poter impegnare/ingranare in una qualsiasi delle sedi o scanalature 15a di aggancio verticalmente sfalsate lungo la porzione superiore 8b della linguetta.
È evidente che la o le protuberanze di aggancio 15 potrebbero anche essere realizzate sulla porzione superiore 8b della linguetta protettiva 8, e che la o le sedi o scanalature 15a di aggancio potrebbero essere realizzate sulla superficie interna concava 12a del guscio rigido 12.
Con riferimento alle figure 1 e 2, il dispositivo di chiusura degli schinieri 14 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, costituito da un dispositivo di allacciatura a verricello 14 ad azionamento manuale, come quello commercializzato dalla società statunitense BOA TECHNOLOGY INC, che ha l’unità porta-verricello 14a fissata in modo rigido sulla superficie esterna dello schiniere rigido anteriore 12 o posteriore 13, ed ha i due cavi di tensionamento 14b che si prolungano dall’unità porta-verricello 14a in modo tale da cingere e/o agganciarsi all’altro schiniere rigido 12, 13, da bande opposte del piano di mezzeria dello scarpone.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, l’unità porta-verricello 14a del dispositivo di allacciatura a verricello 14 à ̈ preferibilmente fissata in modo rigido sulla superficie esterna dello schiniere rigido anteriore 12, al disopra della porzione superiore 8b della linguetta protettiva 8, e le estremità dei due cavi di tensionamento 14b sono ancorate in modo rigido sui due fianchi laterali dello schiniere rigido posteriore 13, da bande opposte del piano di mezzeria dello scarpone.
Il dispositivo di allacciatura a verricello 14 à ̈ un componente già conosciuto nel settore delle calzature, ed à ̈ già stato descritto ed illustrato nelle domande di brevetto US19970917056, WO1998US16314, JP20000507254, US20010956601, US20010099566, US19990337763, JP20010519784, WO2000US19440, US19990388756, US20010993296, US20030459843, US20050263253, US20070841872, US20070842009, US20070841997, US20070842013, US20070842005, WO2005US39273 e US20040623341P, a cui si rimanda direttamente per ogni ulteriore dettaglio sulla struttura e/o sul funzionamento del dispositivo.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 à ̈ infine provvisto di una serie di dispositivi meccanici di chiusura 16 dello scarpone ad azionamento manuale, che sono opportunamente distribuiti a cavallo dello scafo 2 e della linguetta protettiva 8, e sono strutturati in modo tale da poter selettivamente bloccare la linguetta protettiva 8 in modo rigido sullo scafo 2, e contestualmente stringere lo scafo 2 per immobilizzare la gamba dell’utilizzatore stabilmente all’interno dello scarpone 1.
Nell’esempio illustrato, in particolare, i dispositivi meccanici di chiusura 16 sono preferibilmente, ma non necessariamente, costituti da una serie di ganci di chiusura a leva 16 che sono posizionati al disopra del collo del piede, a cavallo tra lo scafo 2 e la linguetta protettiva 8, in modo tale da poter stringere lo scafo 2 immobilizzando contemporaneamente la porzione inferiore 8a della linguetta protettiva 8 in battuta sulla parte superiore dello scafo 2. I ganci di chiusura a leva 16 sono componenti già ampiamente conosciuti nel settore degli scarponi da sci, e non verranno quindi ulteriormente descritti.
Il funzionamento dello scarpone 1 à ̈ facilmente desumibile da quanto sopra descritto, e non necessita quindi di ulteriori spiegazioni. Se non per precisare che, oltre al controllo del movimento del gambetto 5 attraverso il dispositivo di bloccaggio del gambetto 9, l’utilizzatore ha ora anche la possibilità di sganciare/disaccoppiare lo schiniere rigido anteriore 12 dallo schiniere rigido posteriore 13, e poi camminare lasciando lo schiniere rigido anteriore 12 libero di muoversi in avanti assecondando il movimento della gamba dell’utilizzatore. In questo caso, la resistenza a flessione dello scarpone 1 à ̈ determinata esclusivamente dalla linguetta protettiva 8 che rimane bloccata in modo rigido allo scafo 2 tramite i dispositivi meccanici di chiusura 16.
I vantaggi associati alla particolare struttura del gambetto 5 sono notevoli.
La parte anteriore del gambetto 5, infatti, ora corrisponde alla parte centrale dello schiniere rigido anteriore 12, ed ha quindi una rigidità strutturale di gran lunga superiore a quella offerta dagli attuali gambetti a forma di C in materiale plastico. Di conseguenza, quando l’utilizzatore agisce sul dispositivo di bloccaggio del gambetto 9 per bloccare stabilmente il gambetto 5 (o meglio lo schiniere rigido posteriore 13) in modo rigido allo scafo 2, la fascia o corona anulare superiore 5a del gambetto 5 à ̈ sufficientemente rigida fa impedire anche il più piccolo piegamento in avanti della Tibia.
La particolare struttura del gambetto 5 rende inoltre molto più semplice e rapido l’inserimento del piede all’interno lo scarpone 1.
Risulta infine chiaro che allo scarpone 1 da scialpinismo o Telemark sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, con riferimento alla figura 3, lo schiniere rigido anteriore 12 può essere incernierato allo schiniere rigido posteriore 13 tramite due cerniere di collegamento 6’ ausiliarie, che sono posizionate sui fianchi laterali esterno ed interno dello schiniere rigido posteriore 13, verticalmente sfalsate immediatamente al disopra delle due cerniere di collegamento 6, e sono allineate lungo un asse C di riferimento localmente parallelo e distanziato dall’asse A.
In questo modo, lo schiniere rigido anteriore 12 può ruotare sul corpo dello schiniere rigido posteriore 13 attorno all’asse C per aprirsi e chiudersi a compasso, e può inoltre ruotare unitamente allo schiniere rigido posteriore 13 attorno all’asse A per seguire il movimento della parte inferiore della gamba.
In una seconda variante realizzativa non illustrata, inoltre, anziché essere costituita da un guscio rigido 8 in materiale plastico o composito, la linguetta protettiva 8 può essere costituita da un lembo di tessuto sintetico di congruo spessore, eventualmente accoppiato ad una pellicola impermeabile, che à ̈ fissato sulla parte superiore dello scafo 2 preferibilmente, ma non necessariamente, tramite incollaggio, a copertura della fenditura longitudinale 2a.
Infine, in una terza variante realizzativa non illustrata, il dispositivo di bloccaggio del gambetto 9 può essere strutturato in modo tale da poter, a scelta:
- bloccare rigidamente il gambetto 5 allo scafo 2 in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti;
- svincolare completamente il gambetto 5 dallo scafo 2 in modo tale da permettere al gambetto 5 di poter oscillare liberamente attorno all’asse A sia in avanti che indietro; oppure
- vincolare il gambetto 5 allo scafo 2 in modo tale da permettere solamente oscillazioni positive del gambetto 5 attorno all’asse A che, a partire da una posizione di riposo prestabilita, avvicinano il gambetto 5 alla punta dello scafo 2.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Scarpone da sci (1) comprendente uno scafo (2) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed un gambetto (5) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da cingere la caviglia dell’utilizzatore ed à ̈ incernierato sullo scafo (2) in modo tale da poter ruotare attorno ad un primo asse di riferimento (A) trasversale sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia dell’utilizzatore; lo scarpone da sci (1) essendo inoltre provvisto di un dispositivo di bloccaggio del gambetto (9) che à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta, bloccare rigidamente il gambetto (5) allo scafo (2) in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti, oppure svincolare il gambetto (5) dallo scafo (2) in modo tale da permettere al gambetto (5) di poter oscillare liberamente attorno a detto primo asse di riferimento (A); lo scarpone da sci (1) essendo caratterizzato dal fatto che il gambetto (5) comprende uno schiniere rigido anteriore (12) ed uno schiniere rigido posteriore (13) che sono atti ad accoppiarsi reciprocamente in modo tale da formare un corpo tubolare rigido e scomponibile (5); lo schiniere rigido posteriore (13) essendo incernierato sullo scafo (2) in modo tale da poter ruotare liberamente attorno al primo asse di riferimento (A), ed essendo vincolato meccanicamente allo scafo (2) tramite il dispositivo di bloccaggio del gambetto (9); lo schiniere rigido anteriore (12) essendo invece incernierato sullo schiniere rigido posteriore (13), in modo tale da poter ruotare rispetto allo schiniere rigido posteriore (13) attorno ad un secondo asse di riferimento (A, C) localmente sostanzialmente parallelo e/o coincidente con detto primo asse di riferimento (A), e potersi inclinare in avanti in modo indipendente dallo schiniere rigido posteriore (13).
  2. 2. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il gambetto (5) à ̈ inoltre dotato di un dispositivo di chiusura degli schinieri (14) che à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente mantenere lo schiniere rigido anteriore (12) stabilmente accoppiato allo schiniere rigido posteriore (13), in modo tale da formare/comporre detto corpo tubolare (5) rigido e scomponibile.
  3. 3. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che lo schiniere rigido anteriore (12) e lo schiniere rigido posteriore (13) sono atti ad accoppiarsi reciprocamente in modo tale da formare un corpo tubolare rigido e scomponibile (5) che à ̈ dotato di una fascia o corona anulare superiore (5a) atta circondare la gamba dell’utilizzatore, e di due appendici laterali (5b) che si prolungano verso il basso fino a raggiungere i fianchi laterali dello scafo (2); lo schiniere rigido anteriore (12) e lo schiniere rigido posteriore (13) essendo incernierati uno sull’altro (13) approssimativamente in corrispondenza delle appendici laterali (5b) del corpo tubolare rigido e scomponibile (5).
  4. 4. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di bloccaggio del gambetto (9) Ã ̈ posizionato a cavallo tra lo scafo (2) e lo schiniere rigido posteriore (13), nella zona dello scarpone (1) posta al disopra del tallone.
  5. 5. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo schiniere rigido posteriore (13) Ã ̈ incernierato ai fianchi laterali esterno ed interno dello scafo (2) tramite due prime cerniere di collegamento (6) allineate lungo detto primo asse di riferimento (A).
  6. 6. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che lo schiniere rigido anteriore (12) à ̈ incernierato ai fianchi laterali esterno ed interno dello schiniere rigido posteriore (13) tramite due seconde cerniere di collegamento (6’) che sono allineate lungo detto secondo asse di riferimento (C) e sono verticalmente sfalsate rispetto a dette prime cerniere di collegamento (6).
  7. 7. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche una linguetta protettiva (8) che à ̈ posizionata sulla parte superiore dello scafo (2) a copertura di una fenditura longitudinale (2a) presente sulla cresta superiore dello scafo (2); e che la parte superiore (8b) di detta linguetta protettiva (8) si estende al disotto dello schiniere rigido anteriore (12).
  8. 8. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che la linguetta protettiva (8) comprende guscio rigido (8) di forma oblunga e bombata, che à ̈ piegato sostanzialmente ad L in modo tale da seguire il profilo della parte superiore dello scafo (2); e che lo schiniere rigido anteriore (12) à ̈ sagomato in modo tale potersi accoppiare meccanicamente alla parte superiore (8b) di detto guscio rigido (8), in modo tale da impedire alla linguetta protettiva (8) di muoversi liberamente al disotto dello schiniere rigido anteriore (12), quando detto schiniere rigido anteriore (12) à ̈ rigidamente accoppiato allo schiniere rigido posteriore (10).
  9. 9. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che la parte superiore (8b) del guscio rigido (8) che forma la linguetta protettiva (8), e lo schiniere rigido anteriore (12) sono dotati rispettivamente di almeno una sede o scanalatura di aggancio (15a), e di almeno una protuberanza di aggancio (15) dimensionata in modo tale da poter impegnare/ingranare in detta almeno una sede o scanalatura di aggancio (15a).
  10. 10. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche uno o più dispositivi meccanici di chiusura dello scarpone (16) ad azionamento manuale, i quali sono strutturati in modo tale da poter selettivamente stringere lo scafo (2) per immobilizzare la gamba dell’utilizzatore stabilmente all’interno dello scarpone (1).
  11. 11. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 10, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di chiusura degli schinieri (14) Ã ̈ un dispositivo di allacciatura a verricello (14) ad azionamento manuale.
  12. 12. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di allacciatura a verricello (14) comprende una unità portaverricello (14a) fissata in modo rigido sulla superficie esterna dello schiniere rigido anteriore (12) o posteriore (13), e due cavi di tensionamento (14b) che si prolungano dall’unità porta-verricello (14a) in modo tale da cingere e/o agganciarsi all’altro schiniere rigido (12, 13), da bande opposte del piano di mezzeria dello scarpone.
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