ITTV20110035A1 - Scarpone da sci - Google Patents

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ITTV20110035A1
ITTV20110035A1 IT000035A ITTV20110035A ITTV20110035A1 IT TV20110035 A1 ITTV20110035 A1 IT TV20110035A1 IT 000035 A IT000035 A IT 000035A IT TV20110035 A ITTV20110035 A IT TV20110035A IT TV20110035 A1 ITTV20110035 A1 IT TV20110035A1
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IT
Italy
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ski
millimeters
ski boot
appendage
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IT000035A
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Luca Gasparini
Davide Parisotto
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Scarpa Calzaturificio Spa
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Description

“SCARPONE DA SCIâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da sci.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da scialpinismo o Telemark, impiego a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Come à ̈ noto, gli scarponi da scialpinismo e Telemark più recenti sono composti da uno scafo rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed à ̈ inferiormente provvisto di una suola anteriore e di un tacco posteriore realizzati solitamente in materiale elastomerico antisdrucciolo; da un gambetto rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dell’utilizzatore da dietro, ed à ̈ incernierato alla parte superiore dello scafo in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di riferimento trasversale sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia; da una scarpetta interna in materiale morbido e termoisolante, che à ̈ inserita in modo amovibile all’interno dello scafo e del gambetto, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore; e da una linguetta protettiva superiore in materiale plastico, che ha l’estremità inferiore incernierata sullo scafo, immediatamente al disopra della zona tarso-falangea del piede, e si estende lungo la parte superiore dello scafo fino al disotto del gambetto, in modo tale da coprire la fenditura longitudinale dello scafo che consente l’allargamento temporaneo dello scafo per facilitare l’inserimento del piede all’interno della scarpetta.
Lo scafo rigido degli scarponi da scialpinismo e Telemark à ̈ inoltre dotato anteriormente di una appendice sporgente a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta ogivale dello scafo rimanendo localmente sostanzialmente complanare alla suola anteriore, ed à ̈ strutturata in modo tale da potersi accoppiare in modo rigido e stabile, ma facilmente rilasciabile, con il puntale del dispositivo di aggancio allo sci che, a sua volta, à ̈ fissato in modo rigido sulla parte centrale dello sci da discesa.
Nella pratica del Telemark à ̈ inoltre indispensabile poter sollevare in modo accentuato il tacco dello scarpone dallo sci sottostante, mantenendo sempre la punta dello scarpone saldamente ancorata allo sci, per cui la parte anteriore dello scafo degli scarponi da Telemark à ̈ dotata superiormente di una pieghettatura a soffietto a deformazione programmata che si estende a cavallo della zona metatarsica del piede, in modo tale da consentire alla parte anteriore dello scafo di flettersi in avanti rispetto alla punta, così da assecondare il movimento naturale del piede dello sciatore.
Il dispositivo di aggancio allo sci à ̈ invece strutturato in modo tale da assecondare sia le deformazioni dello scafo conseguenti alla flessione del piede dello sciatore, che il ciclico sollevamento del tacco dello scarpone dallo sci sottostante, mantenendo sempre e comunque la punta dello scarpone, o meglio l’appendice a becco d’anatra dello scafo, saldamente ancorata allo sci.
Più in dettaglio, il puntale dei dispositivi di aggancio allo sci più recenti à ̈ strutturato in modo tale da poter bloccare lo scarpone al disopra dello sci, stringendo lo scafo in corrispondenza della suola anteriore o della sola appendice sporgente a becco d’anatra, consentendo allo scafo di poter ruotare rispetto allo sci sottostante attorno ad un asse di riferimento orizzontale, che à ̈ posi zionato nelle immediate vicinanze dell’appendice sporgente a becco d’anatra ed à ̈ localmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone ed al piano di mezzeria dello sci.
Purtroppo recenti studi sulla cinematica del movimento dello scarpone da scialpinismo e Telemark sullo sci hanno evidenziato che, durante la parte iniziale del movimento di sollevamento del tacco dello scarpone dallo sci, i dispositivi di aggancio allo sci non riescono a trasferire la spinta dello sciatore allo sci sottostante, con la conseguenza che una parte del movimento dello sciatore non si traduce in spinta di avanzamento.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di migliorare l’interazione cinematica tra lo scarpone da scialpinismo o Telemark ed il dispositivo di aggancio allo sci, in modo tale da aumentare le prestazioni dello sciatore senza però incrementare in modo significativo il costo degli attacchi e degli scarponi da Telemark.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato uno scarpone da sci come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni da essa dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 illustra il segmento centrale di uno sci da discesa con sopra uno scarpone da Telemark realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 Ã ̈ una vista laterale della parte anteriore dello scarpone da Telemark illustrato in figura 1; mentre
- la figura 3 Ã ̈ una vista prospettica della parte anteriore dello scarpone illustrata in figura 2.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 Ã ̈ indicato nel suo complesso uno scarpone da sci, ed in particolare uno scarpone da sci appositamente strutturato per praticare la disciplina sportiva dello scialpinismo o del Telemark.
Lo scarpone 1 à ̈ atto ad essere fissato in modo noto su di un generico sci 2 da scialpinismo o discesa, per mezzo di un dispositivo di aggancio allo sci 3 che à ̈ fissato in modo rigido sul segmento centrale dello sci 2, immediatamente al disotto dello scarpone 1, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter bloccare in modo rigido la punta 1a dello scarpone 1 al corpo dello sci 2, consentendo all’occorrenza alla parte posteriore 1b dello scarpone 1 di sollevarsi dallo sci 2, in seguito ad una deformazione elastica della parte anteriore dello scarpone 1 e/o in seguito ad una rotazione dello scarpone 1 attorno ad un asse R di riferimento, che à ̈ posizionato nelle immediate vicinanze della punta 1a dello scarpone 1, ed à ̈ orientato orizzontalmente in modo tale da essere localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone ed al piano di mezzeria dello sci.
Il dispositivo di aggancio allo sci 3, tradizionalmente chiamato attacco da sci, à ̈ un componente già ampiamente conosciuto nel settore, e non verrà quindi ulteriormente descritto, se non per precisare che uno tra i più diffusi modelli di dispositivo di aggancio allo sci per scialpinismo e Telemark, à ̈ descritto ed illustrato nel brevetto europeo EP-1790396.
Nell’esempio illustrato, in particolare,lo scarpone da sci 1 à ̈ particolarmente adatto ad essere fissato sul dorso dello sci 2 tramite gli attacchi da sci modello NTN prodotti dalla società norvegese ROTTEFELLA AS.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 comprende essenzialmente: uno scafo 4 rigido esterno in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed à ̈ dotato inferiormente di una suola 5 anteriore e di un tacco 6 posteriore realizzati preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale elastomerico antisdrucciolo; da un gambetto 7 rigido in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato sostanzialmente a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dell’utilizzatore da dietro, ed à ̈ incernierato sulla parte superiore dello scafo 4 in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse A di riferimento trasversale, che à ̈ sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone (ossia perpendicolare al piano del foglio in figura 1), ed à ̈ inoltre localmente sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia dell’utilizzatore.
Più in dettaglio, il gambetto 7 à ̈ fissato in modo liberamente girevole sullo scafo 4 tramite due cerniere di collegamento 8, che sono posizionate sui fianchi laterali esterno ed interno dello scafo 4 e del gambetto 7, allineate lungo l’asse A, in modo tale da consentire al gambetto 7 di oscillare/ruotare liberamente sullo scafo 2 rimanendo sempre localmente sostanzialmente complanare al piano di mezzeria dello scarpone.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, lo scafo 4 à ̈ inoltre provvisto di un’appendice sporgente 9 anteriore, a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta ogivale dello scafo 4 rimanendo localmente sostanzialmente complanare alla suola anteriore 5, ed à ̈ strutturata in modo tale da potersi accoppiare/innestare nella ganascia anteriore 10 a forma sostanzialmente di ferro di cavallo del puntale del dispositivo di aggancio allo sci 3.
Più in dettaglio, l’appendice sporgente 9 anteriore si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo 4 in modo tale da formare un prolungamento della suola 5 presente al disotto dello scafo 4, ed à ̈ preferibilmente realizzata in pezzo unico con il resto dello scafo 4 durante il procedimento di stampaggio ad iniezione di quest’ultimo.
Preferibilmente, ma non necessariamente, lo scafo 4 à ̈ inoltre provvisto di una barra trasversale 11 di irrigidimento in materiale metallico, che si estende coassiale ad una asse di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone, ed à ̈ annegata all’interno dell’appendice sporgente 9 dello scafo 4 in modo tale che le due estremità assiali della barra affiorino all’esterno dell’appendice sporgente 9, in corrispondenza dei due fianchi laterali 9a della medesima appendice.
La parte superiore dello scafo 4 à ̈ invece preferibilmente, ma non necessariamente, dotata di una pieghettatura 4s a soffietto a deformazione programmata, che si estende da un fianco all’altro dello scafo 4, a cavallo della zona metatarsica del piede, ed à ̈ strutturata in modo tale da permettere allo scafo 4 di flettersi nella zona metatarsica del piede per assecondare la naturale flessione del piede dell’utilizzatore durante la sciata.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 comprende inoltre una scarpetta 12 interna che à ̈ realizzata preferibilmente in materiale morbido e termoisolante, à ̈ alloggiata all’interno dello scafo 4 e del gambetto 7 preferibilmente, ma non necessariamente, in modo amovibile, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore; ed una linguetta protettiva 13 che à ̈ posizionata sulla parte superiore dello scafo 4, nella zona sovrastante il collo del piede e la parte anteriore della gamba, a copertura della fenditura longitudinale dello scafo (non illustrata) che à ̈ realizzata in corrispondenza della cresta superiore dello scafo 4, ossia al disopra del collo del piede e davanti alla parte inferiore della tibia, e che consente l’allargamento temporaneo dello scafo 4 per facilitare l’inserimento del piede all’interno della scarpetta 12.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la linguetta protettiva 13 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una falda di materiale plastico o composito di forma oblunga e di congruo spessore, che à ̈ piegata sostanzialmente ad L, ed à ̈ posizionata in appoggio sulla parte superiore dello scafo 4 nella zona sovrastante il collo del piede e la parte anteriore della gamba, in modo tale da coprire la fenditura longitudinale dello scafo (non illustrata).
Lo scarpone 1 à ̈ infine dotato di una serie di organi di chiusura 14 ad azionamento manuale, che sono opportunamente distribuiti sullo scafo 4 e sul gambetto 7, a cavallo della linguetta protettiva 13, e sono strutturati in modo tale da poter selettivamente stringere lo scafo 4 e/o il gambetto 7 così da immobilizzare la gamba dell’utilizzatore stabilmente all’interno dello scarpone 1, o meglio della scarpetta 12.
Con riferimento alle figure 2 e 3, diversamente dagli scarponi da Telemark attualmente conosciuti, l’appendice sporgente 9 a becco d’anatra dello scafo 4 presenta, sul ciascun fianco laterale 9a, un rispettivo incavo laterale 15 che inizia sulla faccia superiore dell’appendice sporgente 9 ad una distanza d1dalla punta dell’appendice sporgente 9 compresa tra 10 e 20 millimetri, ossia grosso modo al disopra della corrispondente estremità assiale della barra trasversale 11 se presente, e prosegue poi verso l’attaccatura dell’appendice sporgente 9 allo scafo 4, incrementando progressivamente la sua profondità così da formare una rampa discendente 15a, ossia inclinata verso la suola 5 sottostante, al disopra della quale à ̈ atto a disporsi un rispettivo rebbio 10a della ganascia anteriore 10 del dispositivo di aggancio allo sci 3.
In altre parole, i due incavi laterali 15 sono ricavati sui due fianchi laterali 9a dell’appendice sporgente 9, in posizione sostanzialmente speculare rispetto al piano di mezzeria dello scarpone, in modo tale da formare due rampe discendenti 15a che iniziano sulla faccia superiore dell’appendice sporgente 9 ad una distanza d1dalla punta dell’appendice sporgente 9 compresa tra 10 e 20 millimetri, e costeggiano poi la punta dello scafo 4 aumentando progressivamente la loro profondità, in modo tale che ciascun rebbio 10a della ganascia anteriore 10 del dispositivo di aggancio allo sci 3 si possa disporre al disopra di una rispettiva rampa discendente 15a.
Ciascun incavo laterale 15 à ̈ inoltre sagomato in modo tale che la rampa discendente 15a raggiunga una profondità h nominale compresa tra 2 e 5 millimetri, e preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 3 millimetri, in corrispondenza dell’estremità terminale del corrispondente rebbio 10a della ganascia anteriore 10 quando l’appendice sporgente 9 à ̈ calzata/innestata nella ganascia anteriore 10 del dispositivo di aggancio allo sci 3.
Più in dettaglio, ciascun incavo laterale 15 à ̈ sagomato in modo tale che la rampa discendente 15a raggiunga una profondità h nominale compresa tra 2 e 5 millimetri e preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 3 millimetri, ad una distanza d2dalla punta dell’appendice sporgente 9 compresa tra 40 e 50 millimetri.
Nell’esempio illustrato, in particolare, ciascun incavo laterale 15 dell’appendice sporgente 9 à ̈ sagomato in modo tale che la rampa discendente 15a inizi ad una distanza d1dalla punta dell’appendice sporgente 9 preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 14 millimetri, e raggiunga poi una profondità nominale h preferibilmente, ma non necessariamente, uguale ad almeno 3 millimetri ad una distanza d2dalla punta dell’appendice sporgente 9 preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 45 millimetri.
Con riferimento alla figura 2, nell’esempio illustrato, in particolare, ciascun incavo laterale 15 ha una forma preferibilmente, ma non necessariamente, sostanzialmente triangolare, e termina con un gradino 15b sostanzialmente verticale che à ̈ posizionato immediatamente a valle dell’estremità terminale del corrispondente rebbio 10a della ganascia anteriore 10 del puntale del dispositivo di aggancio allo sci 3, ad una distanza d2dalla punta dell’appendice sporgente 9 compresa tra 40 e 50 millimetri e preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 45 millimetri. Il gradino 15b ha un’altezza h nominale compresa tra 2 e 5 millimetri, e preferibilmente, ma non necessariamente, uguale a circa 3 millimetri.
Con riferimento alle figure 2 e 3, l’appendice sporgente 9 dello scafo 4 à ̈ inoltre preferibilmente, ma non necessariamente, provvista di uno smusso piano inferiore 16 che si estende lungo un piano di giacitura P localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone, ed à ̈ realizzato sulla faccia inferiore della appendice sporgente 9, tra il bordo della suola 5 e l’estremità dell’appendice sporgente 9, in modo tale da ridurre progressivamente lo spessore dell’appendice sporgente 9 verso la punta dell’appendice medesima.
Nell’esempio illustrato, in particolare, lo smusso piano inferiore 16 inizia a ridosso del bordo della suola anteriore 5, ad una distanza d3dalla punta dell’appendice sporgente 9 preferibilmente, ma non necessariamente uguale alla distanza d1, ossia immediatamente al disotto dell’estremità della barra trasversale 11 se presente, e termina in corrispondenza della punta dell’appendice sporgente 9 causando una riduzione k progressiva dello spessore locale dell’appendice sporgente 9 compresa tra 1 e 3 millimetri.
Nell’esempio illustrato, in particolare, lo smusso piano inferiore 16 inizia ad una distanza d3dalla punta dell’appendice sporgente 9 sostanzialmente uguale alla distanza d1, dove lo spessore nominale s0dell’appendice sporgente 9 à ̈ uguale a circa 18 millimetri, e termina in corrispondenza della punta dell’appendice sporgente 9 causando una riduzione k dello spessore locale dell’appendice sporgente 9 di circa 2 millimetri.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 à ̈ infine preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di un dispositivo di bloccaggio del gambetto 17 ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato a cavallo tra lo scafo 4 ed il gambetto 7, nella parte posteriore 1b dello scarpone 1 immediatamente al disopra del tallone, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta:
- bloccare rigidamente il gambetto 7 allo scafo 4 in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti; oppure
- svincolare completamente il gambetto 7 dallo scafo 4 in modo tale da permettere al gambetto 7 di poter oscillare liberamente attorno all’asse A sia in avanti che indietro.
Il funzionamento dello scarpone 1 à ̈ sostanzialmente uguale a quello di qualsiasi altro scarpone da Telemark attualmente in commercio, con la differenza che la presenza degli incavi laterali 15, o meglio delle rampe discendenti 15a, e dello smusso piano inferiore 16 in corrispondenza delle punti di contatto con la ganascia anteriore 10 del puntale del dispositivo di aggancio allo sci 3, modifica significativamente l’interazione cinematica tra lo scarpone 1 ed il dispositivo di aggancio allo sci 3, permettendo al dispositivo di aggancio allo sci 3 di trasferire la spinta dello sciatore allo sci 2 anche nella parte iniziale del movimento di sollevamento del tacco 6 dello scarpone dallo sci 2 sottostante.
I vantaggi associati alla particolare forma dell’appendice sporgente 9 dello scafo 4 sono notevoli: con poche modifiche strutturali all’appendice sporgente 9 dello scafo 4 à ̈ possibile fa lavorare i dispositivi di aggancio allo sci 3 in modo più efficiente, migliorando significativamente le prestazioni dello sciatore durante la pratica del Telemark.
Inoltre, le modifiche alla struttura dell’appendice sporgente 9 possono essere realizzate con poche modifiche agli stampi per lo stampaggio ad iniezione dello scafo 4, a costi particolarmente contenuti.
Infine, gli incavi laterali 15 e lo smusso piano inferiore 16 possono essere realizzati abbastanza facilmente anche sulle appendici sporgenti anteriori degli scarponi da Telemark già in commercio, con tutti i vantaggi che questo comporta.
Risulta infine chiaro che allo scarpone 1 da scialpinismo o telemark sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Per esempio, in una variante realizzativa non illustrata, anziché essere costituita da una falda di materiale plastico o composito con struttura semirigida, la linguetta protettiva 13 può essere sostitutiva da una lembo di tessuto sintetico di congruo spessore, eventualmente accoppiato ad una pellicola impermeabile, che à ̈ fissato sulla parte superiore dello scafo 4 preferibilmente, ma non necessariamente, tramite incollaggio, a copertura della fenditura longitudinale dello scafo.

Claims (12)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Scarpone da sci (1) comprendente uno scafo (4) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed un gambetto (7) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da cingere la caviglia dell’utilizzatore ed à ̈ incernierato sullo scafo (4) in modo tale da poter ruotare attorno ad un primo asse di riferimento (A) trasversale sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia dell’utilizzatore; lo scafo (4) essendo dotato inferiormente di una suola anteriore (5) e di un tacco posteriore (6), ed essendo provvisto di una appendice sporgente anteriore (9) a forma sostanzialmente di becco d’anatra, che si prolunga a sbalzo dalla punta dello scafo (4) in modo tale da formare un prolungamento della suola anteriore (5), ed à ̈ strutturata in modo tale da potersi accoppiare/innestare nella ganascia anteriore (10) a forma sostanzialmente di ferro di cavallo di un apposito dispositivo di aggancio allo sci (3); detto scarpone da sci (1) essendo caratterizzato dal fatto che l’appendice sporgente anteriore (9) presenta, su ciascun fianco laterale (9a), un rispettivo incavo laterale (15) che inizia sulla faccia superiore dell’appendice sporgente anteriore (9) ad una distanza (d1) dalla punta della appendice sporgente (9) compresa tra 10 e 20 millimetri, e prosegue costeggiando la punta dello scafo (4) incrementando progressivamente la sua profondità, così da formare una rampa discendente (15a) al disopra della quale à ̈ atto a disporsi un corrispondente rebbio (10a) della ganascia anteriore (10) del dispositivo di aggancio allo sci (3).
  2. 2. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascun incavo laterale (15) à ̈ inoltre sagomato in modo tale che la rampa discendente (15a) raggiunga una profondità nominale (h) compresa tra 2 e 5 millimetri, in corrispondenza dell’estremità terminale del rebbio (10a) della ganascia anteriore (10) del puntale del dispositivo di aggancio allo sci (3).
  3. 3. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascun incavo laterale (15) à ̈ sagomato in modo tale che la corrispondente rampa discendente (15a) inizi ad una distanza (d1) dalla punta dell’appendice sporgente (9) uguale a circa 14 millimetri.
  4. 4. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detta profondità nominale (h) à ̈ uguale a circa 3 millimetri.
  5. 5. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun incavo laterale (15) termina con un gradino (15b) che à ̈ posizionato immediatamente a valle dell’estremità terminale del corrispondente rebbio (10a) della ganascia anteriore (10) del puntale del dispositivo di aggancio allo sci (3), ad una distanza (d2) dalla punta dell’appendice sporgente (9) compresa tra 40 e 50 millimetri; detto gradino (15b) presentando un’altezza nominale (h) compresa tra 2 e 5 millimetri.
  6. 6. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che il gradino (15b) à ̈ posizionato ad una distanza (d2) dalla punta dell’appendice sporgente (9) uguale a circa 45 millimetri.
  7. 7. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l’appendice sporgente anteriore (9) à ̈ provvista anche di uno smusso piano inferiore (16) che si estende lungo un piano di giacitura (P) localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone, ed à ̈ realizzato sulla faccia inferiore dell’appendice sporgente anteriore (9), tra il bordo della suola anteriore (5) e l’estremità dell’appendice sporgente (9).
  8. 8. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che lo smusso piano inferiore (16) inizia a ridosso del bordo della suola anteriore (5), ad una distanza (d3) dalla punta dell’appendice sporgente (9) sostanzialmente uguale alla distanza (d1) che separa ciascuna rampa discendente (15a) dalla punta della appendice sporgente anteriore (9).
  9. 9. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che lo smusso piano inferiore (16) termina in corrispondenza della punta dell’appendice sporgente anteriore (9) causando una riduzione (k) dello spessore locale dell’appendice sporgente anteriore (9) compresa tra 1 e 3 millimetri.
  10. 10. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che lo smusso piano inferiore (16) termina in corrispondenza della punta dell’appendice sporgente anteriore (9) causando una riduzione (k) dello spessore locale dell’appendice sporgente anteriore (9) uguale a circa 2 millimetri.
  11. 11. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo scafo (4) à ̈ inoltre provvisto di una barra trasversale (11) di irrigidimento in materiale metallico, che si estende coassiale ad una asse di riferimento localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone, ed à ̈ annegata all’interno dell’appendice sporgente anteriore (9) in modo tale che le due estremità della barra affiorino all’esterno di detta appendice sporgente anteriore (9) in corrispondenza dei due fianchi laterali (9a) della medesima appendice.
  12. 12. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che ciascun incavo laterale (15) a profilo sostanzialmente triangolare inizia sostanzialmente al disopra di una rispettiva estremità di detta barra trasversale (11) di irrigidimento.
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