ITTV20110122A1 - Scarpone da sci - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“SCARPONE DA SCIâ€
La presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da sci.
Più in dettaglio, la presente invenzione à ̈ relativa ad uno scarpone da scialpinismo o da Telemark, impieghi a cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità .
Come à ̈ noto, gli scarponi da scialpinismo o Telemark generalmente comprendono: uno scafo rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dello sciatore, ed à ̈ inferiormente provvisto di una suola anteriore e di un tacco posteriore con profilo tassellato, entrambi solitamente realizzati in materiale elastomerico antisdrucciolo; un gambetto rigido in materiale plastico che à ̈ sagomato a forma di C in modo tale da abbracciare la caviglia dello sciatore da dietro, ed à ̈ incernierato alla parte superiore dello scafo in modo tale da poter oscillare liberamente sul piano longitudinale di mezzeria dello scarpone, ruotando attorno ad un asse di riferimento localmente sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia; una scarpetta interna in materiale morbido e termoisolante, che à ̈ inserita in modo amovibile all’interno dello scafo e del gambetto, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore; ed una serie di ganci di chiusura a leva ad azionamento manuale, che sono opportunamente distribuiti sullo scafo e sul gambetto e sono strutturati in modo tale da poter stringere lo scafo ed il gambetto così da immobilizzare la gamba dell’utilizzatore all’interno della scarpetta.
I modelli più sofisticati di scarpone da scialpinismo e Telemark sono inoltre dotati di un dispositivo di bloccaggio del gambetto ad azionamento manuale, che à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta, bloccare rigidamente il gambetto allo scafo in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti, oppure svincolare completamente il gambetto dallo scafo in modo tale da permettere al gambetto di oscillare liberamente sullo scafo sia in avanti che indietro.
Per consentire all’utilizzatore di stringere il gambetto contro la gamba in modo più flessibile e preciso, alcuni modelli di scarponi da scialpinismo e Telemark attualmente in commercio sono infine dotati di una fascia di chiusura del polpaccio che, in parallelo al o ai normali ganci di chiusura del gambetto, à ̈ in grado di stringere la sommità del gambetto contro la gamba dell’utilizzatore, grosso modo all’altezza del polpaccio.
Nella maggior parte dei casi, la fascia di chiusura del polpaccio à ̈ formata da una fettuccia flessibile in Cordura o altro tessuto con elevata resistenza a trazione, che à ̈ avvolta attorno al gambetto in corrispondenza della sommità del medesimo; da una fibbia di rinvio che à ̈ fissata in corrispondenza di una prima estremità della fettuccia flessibile, ed à ̈ sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante da un tratto terminale della fettuccia, in corrispondenza della seconda estremità della fettuccia; e da un sistema di bloccaggio a Velcro che consente di bloccare stabilmente su se stesso il tratto terminale della fettuccia quando quest’ultimo viene ripiegato su se stesso dopo aver impegnato la fibbia di rinvio.
Purtroppo, il posizionamento della fascia di chiusura del polpaccio sulla sommità del gambetto ha causato un significativo incremento dei costi di produzione dello scarpone. La fettuccia flessibile, infatti, à ̈ solitamente fissata al gambetto tramite una vite di ancoraggio in metallo che à ̈ posizionata a ridosso del bordo superiore del gambetto, verticalmente allineata al tallone dello scarpone, ed à ̈ disposta localmente sostanzialmente ortogonale alla superficie esterna del gambetto in modo tale che lo stelo della vite impegni in modo passante la fettuccia prima di penetrare nel corpo del gambetto.
Ovviamente, la vite di ancoraggio della fascia di chiusura del polpaccio deve essere avvitata manualmente con l’allungamento dei tempi di produzione che questo comporta.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un sistema di bloccaggio della fascia di chiusura del polpaccio che sia più semplice da montare e che possa contribuire a ridurre i costi di produzione dello scarpone.
In accordo con questi obiettivi, secondo la presente invenzione viene realizzato uno scarpone da sci, come esplicitato nella rivendicazione 1 e preferibilmente, ma non necessariamente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una vista laterale di uno scarpone da scialpinismo realizzato secondo i dettami della presente invenzione;
- la figura 2 illustra in vista prospettica, ed in scala ingrandita, la parte superiore dello scarpone di figura 1, con parti asportate per chiarezza; mentre
- la figura 3 illustra in vista prospettica, ed in scala ingrandita, un componente dello scarpone visibile nelle figure 1 e 2.
Con riferimento alle figure 1 e 2, con il numero 1 Ã ̈ indicato nel suo complesso uno scarpone da sci, ed in particolare uno scarpone da sci appositamente strutturato per praticare la disciplina sportiva dello scialpinismo o del Telemark.
Lo scarpone 1 à ̈ formato essenzialmente da uno scafo 2 rigido esterno in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed à ̈ dotato inferiormente di una suola 3 anteriore e di un tacco 4 posteriore realizzati preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale elastomerico antisdrucciolo e preferibilmente con profilo tassellato; e da un gambetto 5 rigido in materiale plastico o composito, che à ̈ sagomato sostanzialmente a C in modo tale da abbracciare/ cingere da dietro la caviglia dell’utilizzatore, ed à ̈ incernierato sulla parte superiore dello scafo 2 in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse trasversale A di riferimento, che risulta essere localmente sostanzialmente perpendicolare al piano di mezzeria dello scarpone (ossia perpendicolare al piano del foglio in figura 1) e preferibilmente localmente sostanzialmente coincidente con l’asse di articolazione della caviglia dell’utilizzatore.
Più in dettaglio, il gambetto 5 à ̈ fissato in modo liberamente girevole sullo scafo 2 tramite due cerniere di collegamento 6, che sono posizionate sui fianchi laterali esterno ed interno dello scafo 2 e del gambetto 5, allineate lungo l’asse A, in modo tale da consentire al gambetto 5 di oscillare/ruotare sullo scafo 2 rimanendo sempre localmente sostanzialmente complanare ad un piano di riferimento perpendicolare all’asse A.
Lo scarpone 1 à ̈ inoltre provvisto di una scarpetta interna 7 realizzata preferibilmente in materiale morbido e termoisolante, che à ̈ alloggiata all’interno dello scafo 2 e del gambetto 5 preferibilmente, ma non necessariamente, in modo amovibile, ed à ̈ sagomata in modo tale da avvolgere e proteggere sia il piede che la parte inferiore della gamba dell’utilizzatore; e preferibilmente anche di una linguetta protettiva 8 di forma oblunga e bombata, che à ̈ realizzata preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale plastico o composito, ed à ̈ posizionata in appoggio sullo scafo 2 nella zona sovrastante il collo del piede ed eventualmente la parte anteriore della gamba, a copertura della fenditura longitudinale 2a che si estende lungo la cresta superiore dello scafo 2, ossia al disopra del collo del piede e davanti alla parte inferiore della tibia, rimanendo sostanzialmente complanare al piano longitudinale di mezzeria dello scarpone.
La fenditura longitudinale 2a permette alla parte superiore dello scafo 2 di allargarsi elasticamente in modo tale da consentire all’utilizzatore di infilare più agevolmente il piede all’interno della scarpetta 7.
Più in dettaglio, nell’esempio illustrato, la linguetta protettiva 8 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, costituita da una falda semirigida 8 di schiuma di polimero plastico a cellule aperte o chiuse, come ad esempio una schiuma di Etilene-Vinil-Acetato (tradizionalmente chiamato EVA), che ha preferibilmente, ma non necessariamente, le due facce completamente ricoperte da una pellicola o tessuto protettivo esterno, ed à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, realizzata tramite un procedimento di termoformatura.
Preferibilmente, nell’esempio illustrato, inoltre, la linguetta protettiva 8 si estende radente alla superficie interna dello scafo rigido 2, fino ad arrivare a ridosso del bordo inferiore del gambetto 5. In altre parole, la linguetta protettiva 8 à ̈ posizionata all’interno dello scafo 2, al disopra del collo del piede.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 à ̈ inoltre dotato di un primo organo di chiusura dello scarpone 9 ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato sulla parte superiore dello scafo 2, a cavallo della linguetta protettiva 8 e della fenditura longitudinale 2a, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente stringere lo scafo 2 così da immobilizzare il piede dell’utilizzatore stabilmente all’interno dello scarpone 1, o meglio all’interno della scarpetta 7; e di un secondo organo di chiusura dello scarpone 10 ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato sul gambetto 5 ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente stringere il gambetto 5 così da immobilizzare la caviglia dell’utilizzatore stabilmente all’interno dello scarpone 1, o meglio della scarpetta 7.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il primo organo di chiusura dello scarpone 9 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, costituito da un dispositivo di allacciatura a verricello 9 ad azionamento manuale, come quello commercia-lizzato dalla società statunitense BOA TECHNOLOGY INC, che preferibilmente comprende:
- un cavo 11 di collegamento realizzato preferibilmente, ma non necessariamente, in materiale metallico, che si estende a zig-zag sulla parte superiore dello scafo 2 preferibilmente impegnando una serie di elementi passacavo 12 che sono posizionati sulla parte superiore dello scafo 2, da bande opposte della fenditura longitudinale 2a, in modo tale da costringere il cavo 11 ad incrociandosi ripetutamente al disopra della linguetta protettiva 8 sostanzialmente in corrispondenza del piano di mezzeria dello scarpone; ed
- una unità avvolgitrice 13 ad azionamento manuale che à ̈ preferibilmente fissata in modo rigido sulla faccia superiore della linguetta protettiva 8, grosso modo in corrispondenza dell’estremità superiore del collo del piede, ed à ̈ strutturata in modo tale da poter selettivamente avvolgere, bloccare o svolgere il cavo 11 al proprio interno, così da poter selettivamente portare e mantenere in tensione il cavo di collegamento 11, costringendo i due bordi laterali dello scafo 2 che delimitano la fenditura longitudinale 2a ad avvicinarsi uno all’altro bloccando stabilmente il piede dell’ utilizzatore all’interno della scarpetta 7.
Il dispositivo di allacciatura a verricello 9 à ̈ un componente già ampiamente conosciuto nel settore delle calzature sportive, ed à ̈ già stato descritto ed illustrato nelle domande di brevetto US19970917056, WO1998US16314, JP20000507254, US20010956601, US20010099566, US19990337763, JP20010519784, WO2000US19440, US19990388756, US20010993296, US20030459843, US20050263253, US20070841872, US20070842009, US20070841997, US20070842013, US20070842005, WO2005US39273 e US20040623341P, a cui si rimanda direttamente per ogni ulteriore dettaglio sulla struttura e/o sul funzionamento del dispositivo.
Con riferimento alla figura 1, il secondo organo di chiusura dello scarpone 10 comprende invece un tradizionale gancio di chiusura a leva 14 che à ̈ posizionato sulla parte anteriore del gambetto 5, a cavallo dei due lembi laterali 5a del gambetto 5 che sono destinati a sovrapporsi l’un l’altro in corrispondenza della parte anteriore della gamba dell’utilizzatore, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente tirare uno verso l’altro i due lembi laterali 5a del gambetto 5, in modo tale da stringere il gambetto 5 e la parte superiore della scarpetta 7 sulla gamba dell’utilizzatore; ed una fascia di chiusura del polpaccio 15 che, in aggiunta al gancio di chiusura a leva 14, à ̈ in grado di stringere localmente la sommità del gambetto 5 contro la gamba dell’utilizzatore, grosso modo all’altezza del polpaccio.
Il gancio di chiusura a leva 14 à ̈ preferibilmente posizionato al disotto della fascia di chiusura del polpaccio 15, ed à ̈ un componente già ampiamente conosciuto nel settore degli scarponi da sci per cui non verrà ulteriormente descritto: se non per precisare che nell’esempio illustrato esso comprende una piastra di ancoraggio 16 a cremagliera che à ̈ fissata in modo rigido su di un primo lembo laterale 5a del gambetto 5, ed un meccanismo di aggancio a leva 17 ad azionamento manuale, che à ̈ fissato in modo rigido sul secondo lembo laterale 5a del gambetto 5 ed à ̈ strutturato in modo tale da potersi estendere a sbalzo verso il primo lembo laterale 5a del gambetto in modo tale da poter agganciare e poi tirare verso se stesso la piastra di ancoraggio 16 e quanto ad essa solidale.
Con riferimento alle figure 1 e 2, la fascia di chiusura del polpaccio 15 comprende invece: una fettuccia 18 flessibile di larghezza preferibilmente, ma non necessariamente, compresa tra 1 e 5 centimetri, che à ̈ avvolto attorno al gambetto 5 in corrispondenza della sommità del medesimo; una fibbia 19 di rinvio che à ̈ fissata in corrispondenza di una prima estremità 18a della fettuccia 18, ed à ̈ sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante da un tratto terminale 18b della fettuccia 18, in corrispondenza della seconda estremità della fettuccia 18; ed un sistema di bloccaggio a Velcro 20 o similare che à ̈ posizionato sul tratto terminale 18b della fettuccia 18 in modo tale da poter bloccare stabilmente il tratto terminale 18b su se stesso, dopo che lo stesso tratto terminale 18b à ̈ stato ripiegato su se stesso.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la fettuccia flessibile 18 à ̈ preferibilmente, ma non necessariamente, realizzata in Cordura o altro tessuto con elevata resistenza a trazione di tipo sostanzialmente inestensibile, ma potrebbe anche essere realizzato in un tessuto con elevata resistenza a trazione e con proprietà elastiche, oppure essere formata almeno parzialmente da un nastro di materiale elastomerico. Il sistema di bloccaggio a Velcro 20, invece, consiste preferibilmente in due lembi/inserti di tessuto velcrato 20a e 20b agganciabili tra loro, che sono fissati a breve distanza uno dall’altro, su di una stessa faccia/fiancata del tratto terminale 18b della fettuccia 18, preferibilmente tramite cucitura e/o incollaggio.
Con riferimento alle figure 1, 2 e 3, la fascia di chiusura del polpaccio 15 à ̈ infine dotata di un elemento di ancoraggio 21 che à ̈ atto a fissare la fettuccia flessibile 18 stabilmente sul corpo del gambetto 5, ed à ̈ posizionato a ridosso del bordo superiore 5b del gambetto 5, preferibilmente, ma non necessariamente, verticalmente allineato al tallone dello scarpone.
Diversamente dagli scarponi da sci attualmente conosciuti, l’elemento di ancoraggio 21 à ̈ costituito da una clip 21 che à ̈ sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante da un tratto intermedio della fettuccia flessibile 18, ed à ̈ strutturata in modo tale da agganciarsi in modo rigido e stabile al corpo del gambetto 5 con sistema di bloccaggio a scatto. Preferibilmente, quando si aggancia al corpo del gambetto 5, la clip di ancoraggio 21 à ̈ inoltre strutturata in modo tale da poter bloccare/ intrappolare stabilmente al proprio interno il tratto intermedio della fettuccia flessibile 18 preferibilmente in modo sostanzialmente inamovibile.
Più in dettaglio, con riferimento alla figura 3, la clip di ancoraggio 21 à ̈ preferibilmente costituita da un corpo rigido 22 sagomato sostanzialmente a forma di U, che ha la gola centrale sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante dalla fettuccia flessibile 18, ed à ̈ strutturato in modo tale da essere fissabile sul corpo del gambetto 5 mediante un sistema di bloccaggio a scatto, con un primo rebbio 22a stabilmente in battuta sulla superficie esterna del gambetto 5 a ridosso del bordo superiore 5b del gambetto 5, ed un secondo rebbio 22b localmente distanziato dalla superficie esterna del gambetto 5. I due rebbi 22a e 22b sono inoltre localmente sostanzialmente paralleli e distanziati tra loro.
In altre parole, i due rebbi 22a e 22b giacciono su di un piano di riferimento che à ̈ preferibilmente localmente sostanzialmente perpendicolare alla superficie esterna del gambetto 5, ed à ̈ inoltre preferibilmente localmente sostanzialmente coincidente con il piano di mezzeria dello scarpone 1.
Il corpo rigido 22 à ̈ inoltre provvisto di una appendice uncinata 22c superiore che si estende a sbalzo dalla sommità del secondo rebbio 22b, ed à ̈ sagomata in modo tale da potersi disporre a cavalcioni del bordo superiore 5b del gambetto 5, agganciandosi stabilmente al bordo superiore 5b così da impedire la divaricazione dei due rebbi 22a e 22b.
Nell’esempio illustrato, in particolare, la clip di ancoraggio 21 à ̈ provvista di un perno o tassello autobloccante 23 che si estende a sbalzo dal rebbio 22a del corpo rigido 22, dalla parte opposta rispetto al rebbio 22b, ed à ̈ sagomato in modo tale da poter impegnare/penetrare all’interno di una corrispondente sede cieca o foro passante 23a appositamente ricavato nel corpo del gambetto 5 bloccandosi stabilmente all’interno di detta sede cieca o foro passante 23a.
Con riferimento alle figure 1 e 3, la clip di ancoraggio 21 comprende infine uno o più denti di bloccaggio 24 che si prolungano a sbalzo dal rebbio 22a verso il rebbio 22b, preferibilmente fino a portare la propria estremità in battuta sul rebbio 22b immediatamente prospiciente, e sono preferibilmente sagomati in modo tale da poter impegnare/ penetrare all’interno del corpo della fettuccia flessibile 18 così da impedirne alla fettuccia flessibile 18 di scorrere liberamente all’interno del corpo rigido 22.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il perno o tassello autobloccante 23 si estende a sbalzo dal rebbio 22a del corpo rigido 22, grosso modo a partire dal centro del medesimo. La clip di ancoraggio 21 à ̈ inoltre dotata di un singolo dente di bloccaggio 24 che si prolunga a sbalzo dal rebbio 22a, grosso modo a partire dal centro del medesimo, in modo tale da essere allineato al perno o tassello autobloccante 23.
In aggiunta a quanto sopra scritto, nell’esempio illustrato, il perno o tassello autobloccante 23 ed il o i denti di bloccaggio 24 sono preferibilmente realizzati in pezzo unico con il corpo rigido 22, e l’intera clip di ancoraggio 21 à ̈ preferibilmente realizzata in materiale plastico tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione.
Ovviamente, in una diversa forma di realizzazione, la clip di ancoraggio 21 può essere anche realizzata in materiale metallico per esempio tramite un procedimento di colata in stampo.
Con riferimento alla figura 1, lo scarpone 1 à ̈ infine preferibilmente, ma non necessariamente, provvisto anche di un dispositivo di bloccaggio del gambetto 25 ad azionamento manuale, che à ̈ posizionato a cavallo tra lo scafo 2 ed il gambetto 5, nella zona posteriore dello scarpone 1 posta immediatamente al disopra del tallone, ed à ̈ strutturato in modo tale da poter, a scelta ed alternativamente, bloccare rigidamente il gambetto 5 allo scafo 2 in modo tale da impedire qualsiasi movimento relativo tra i due componenti, oppure svincolare completamente il gambetto 5 dallo scafo 2 in modo tale da permettere al gambetto 5 di poter oscillare liberamente attorno all’asse A sia in avanti che indietro.
Nell’esempio illustrato, in particolare, il dispositivo di bloccaggio del gambetto 25 comprende un’asta o puntone rigido 26, che ha l’estremità inferiore incernierata sullo scafo 2 in corrispondenza del tallone dello scarpone, in modo tale da poter oscillare liberamente rispetto allo scafo 2 attorno ad un asse di riferimento B localmente parallelo all’asse A, rimanendo sul piano di mezzeria dello scarpone, e si estende sul piano di mezzeria dello scarpone fino a raggiungere la porzione del gambetto 5 che si trova immediatamente al disopra del tallone dello scarpone; ed un organo di bloccaggio del puntone 27 che à ̈ fissato in modo rigido sul gambetto 5, immediatamente al disopra del tallone dello scarpone, in modo tale da essere impegnato in modo assialmente scorrevole dalla parte superiore del puntone rigido 26, ed à ̈ dotato di meccanismo di bloccaggio ad azionamento manuale che à ̈ strutturato in modo tale da poter selettivamente bloccare lo scorrimento del puntone 26 all’interno dell’organo di bloccaggio 27, così da poter collegare/vincolare in modo rigido il gambetto 5 allo scafo 2.
Il funzionamento dello scarpone da sci 1 Ã ̈ facilmente desumibile da quanto sopra descritto, e non necessita quindi di ulteriori spiegazioni.
Il montaggio della fascia di chiusura del polpaccio 15 sul gambetto 5 prevede invece di infilare la fettuccia flessibile 18 all’interno della gola del corpo rigido 22 divaricando leggermente i due rebbi 22a e 22b uno rispetto all’altro, fino a quando il o i denti di bloccaggio 24 non vanno ad impegnare corrispondenti fori o asole passanti (non illustrate) appositamente realizzate sulla fettuccia flessibile 18. Dopo aver infilato la fettuccia flessibile 18 nel copro rigido 22 della clip 21, il montaggio della fascia di chiusura del polpaccio 15 sul gambetto 5 prevede di bloccare stabilmente la clip 21 in battuta sul retro del gambetto 5 inserendo a forza il perno o tassello autobloccante 23 all’interno della sede o foro passante 23 realizzata sul gambetto 5, avendo cura di posizionare contemporaneamente l’appendice uncinata 22c a cavallo del bordo superiore 5b del gambetto 5. Quando si posiziona a cavallo del bordo superiore 5b del gambetto 5, l’appendice uncinata 22c non permette al rebbio 22b di allontanarsi dal rebbio 22a, impedendo quindi lo sfilamento della fettuccia flessibile 18 dalla clip 21.
I vantaggi associati all’utilizzo della clip di ancoraggio 21 per fissare la fettuccia flessibile 18 al gambetto 5 sono notevoli.
Grazie alla clip 21, il montaggio della fascia di chiusura del polpaccio 15 sul gambetto 5 avviene in tempi ridottissimi con la significativa riduzione dei costi di produzione che ne consegue. Inoltre, essendo realizzata in materiale plastico, la clip di ancoraggio 21 contribuisce a ridurre il peso complessivo del gambetto 5 con i vantaggi che ne conseguono.
Risulta infine chiaro che allo scarpone da sci 1 sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione.
Claims (13)
- R I V E N D I C A Z I O N I 1. Scarpone da sci (1) comprendente uno scafo (2) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da accogliere il piede dell’utilizzatore, ed un gambetto (5) rigido che à ̈ sagomato in modo tale da cingere la caviglia dell’utilizzatore ed à ̈ incernierato sullo scafo (2) in modo tale da poter oscillare liberamente attorno ad un asse trasversale di riferimento (A); lo scarpone (1) essendo inoltre provvisto di una fascia di chiusura del polpaccio (15) che à ̈ atta a stringere la sommità del gambetto (5) contro la gamba dell’utilizzatore; la fascia di chiusura del polpaccio (15) comprendendo una fettuccia flessibile (18) che à ̈ avvolto attorno al gambetto (5) in corrispondenza della sommità del medesimo, e mezzi di ancoraggio (21) atti a fissare la fettuccia (18) sul corpo del gambetto (5); lo scarpone da sci (1) essendo caratterizzato dal fatto che detti mezzi di ancoraggio (21) comprendono una clip di ancoraggio (21) che à ̈ sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante da un tratto della fettuccia (18), ed à ̈ strutturata in modo tale da agganciarsi in modo rigido al corpo del gambetto (5) con sistema di bloccaggio a scatto.
- 2. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) Ã ̈ inoltre strutturata in modo tale da poter bloccare/ intrappolare stabilmente al proprio interno detto tratto della fettuccia flessibile (18).
- 3. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) Ã ̈ strutturata in modo tale da poter bloccare/intrappolare stabilmente al proprio interno detto tratto della fettuccia flessibile (18) in modo inamovibile.
- 4. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) comprende un corpo rigido (22) sagomato sostanzialmente a forma di U, che ha la gola centrale sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante dalla fettuccia flessibile (18), ed à ̈ strutturato in modo tale da essere fissato sul corpo del gambetto (5) mediante un sistema di bloccaggio a scatto, con un primo rebbio (22a) in battuta sulla superficie esterna del gambetto (5) a ridosso del bordo superiore (5b) del gambetto (5); detto corpo rigido (22) essendo inoltre provvisto di una appendice uncinata (22c) superiore che si estende a sbalzo dalla sommità del secondo rebbio (22b), ed à ̈ sagomata in modo tale da potersi disporre a cavalcioni del bordo superiore (5b) del gambetto (5), agganciandosi stabilmente a detto bordo superiore (5b) così da impedire la divaricazione dei due rebbi (22a, 22b).
- 5. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) comprende un perno o tassello autobloccante (23) che si estende a sbalzo dal primo rebbio (22a) del corpo rigido (22), dalla parte opposta rispetto al secondo rebbio (22c), ed à ̈ sagomato in modo tale da poter impegnare/penetrare all’interno di una corrispondente sede cieca o foro passante (23a) appositamente ricavato nel corpo del gambetto (5) bloccandosi stabilmente all’interno di detta sede cieca o foro passante (23a).
- 6. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 4 o 5, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) comprende anche uno o più denti di bloccaggio (24) che si prolungano a sbalzo dal primo rebbio (22a) verso il secondo rebbio (22c).
- 7. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detti uno o più denti di bloccaggio (24) si prolungano a sbalzo dal primo rebbio (22a) fino a portare la loro estremità in battuta sul secondo rebbio (22c).
- 8. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto che detti uno o più denti di bloccaggio (24) sono sagomati in modo tale da poter impegnare/penetrare all’interno del corpo della fettuccia flessibile (18) così da impedirne alla fettuccia flessibile (18) di scorrere liberamente all’interno del corpo rigido
- 9. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fascia di chiusura del polpaccio (15) comprende anche una fibbia (19) di rinvio che à ̈ fissata in corrispondenza di una prima estremità (18a) della fettuccia flessibile (18), ed à ̈ sagomata in modo tale da essere impegnata in modo passante da un tratto terminale (18b) della fettuccia flessibile (18), in corrispondenza della seconda estremità della fettuccia (18).
- 10. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fascia di chiusura del polpaccio (15) comprende anche un sistema di bloccaggio a Velcro o similare (20) che à ̈ posizionato su di un tratto terminale (18b) della fettuccia flessibile (18) in modo tale da poter bloccare stabilmente detto tratto terminale (18b) su se stesso, previo ripiegamento del medesimo tratto terminale (18b) su se stesso.
- 11. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) Ã ̈ realizzata in pezzo unico.
- 12. Scarpone da sci secondo la rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che detta clip di ancoraggio (21) Ã ̈ realizzata in materiale plastico tramite un procedimento di stampaggio ad iniezione.
- 13. Scarpone da sci secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere anche un gancio di chiusura a leva (14) che à ̈ posizionato sulla parte anteriore del gambetto (5), a cavallo dei due lembi laterali (5a) del gambetto (5) che sono destinati a sovrapporsi l’un l’altro in corrispondenza della parte anteriore della gamba dell’utilizzatore.
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