ITVR20120009A1 - Scarpone, particolarmente per scialpinismo o telemark - Google Patents

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ITVR20120009A1
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locking
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Description

SCARPONE, PARTICOLARMENETE PER SCIALPINISMO O TELEMARK
DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad uno scarpone, particolarmente adatto per l'attività di scialpinismo o di telemark.
Come à ̈ noto, gli scarponi da scialpinismo presentano una struttura differente rispetto agli scarponi da sci in quanto l'attività sci alpinistica prevede di eseguire sia tratti in discesa che percorsi in salita o su falsopiani.
E' evidente che nei tratti in discesa à ̈ necessario che la configurazione dello scarpone sia sostanzialmente analoga a quella di un classico scarpone da sci (e quindi con aggancio allo sci sia nella zona della punta che in corrispondenza del tallone) mentre nei tratti di salita (in cui generalmente si procede con le pelli di foca) o di falsopiano à ̈ indispensabile che lo scarpone sia agganciato allo sci solo in corrispondenza della punta per permettere il sollevamento del tallone in fase di spinta (analogamente a quanto avviene nello sci di fondo).
Inoltre, per ottimizzare il controllo dello sci durante la discesa, à ̈ opportuno che lo scafo dello scarpone, che risulta associato inferiormente alla suola, sia rigidamente connesso al gambetto che avvolge la porzione inferiore del polpaccio mentre quando si procede in salita o su falsopiano risulta più comodo garantire la mobilità della caviglia e, per tale motivo, il gambetto deve poter liberamente oscillare rispetto allo scafo attorno ad un asse di incernieramento sostanzialmente passante per l'asse di rotazione della caviglia stessa.
Per tale motivo gli scarponi da scialpinismo sono forniti di un dispositivo di bloccaggio, agente tra lo scafo e il gambetto, il quale à ̈ atto a passare, a comando, tra una posizione operativa, utilizzata in fase di discesa e in cui blocca la rotazione relativa del gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento, e una posizione inoperativa in cui à ̈ consentita la rotazione del gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento.
Generalmente tale dispositivo di bloccaggio à ̈ costituito da un leverismo, molto spesso ad eccentrico, presentante una prima estremità incernierata ad una piastrina solidale al gambetto e una seconda estremità libera presentante un tratto impegnabile entro una sede d'impegno solidale allo scafo.
L'utilizzatore, prima di apprestarsi a percorrere un tratto in discesa, porta il dispositivo di bloccaggio in posizione operativa in modo da impegnare stabilmente la seconda estremità libera del leverismo in impegno stabile con la sede d'impegno così da impedire la rotazione del gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento e garantirsi una stabilità e una rigidità dello scarpone ottimale per eseguire la discesa.
Prima di un tratto in salita o in falsopiano l'utilizzatore interviene sulla leva per portarla nella condizione inoperativa disimpegnandone la seconda estremità libera dalla sede d'impegno in modo tale da consentire la rotazione relativa del gambetto rispetto allo scafo.
Alcuni atleti hanno utilizzato, e quindi proposto commercialmente, dei dispositivi di bloccaggio della rotazione del gambetto rispetto allo scafo in cui il leverismo risulta collegato, ad esempio mediante uno o due cavi di tensionamento, al dispositivo di serraggio del gambetto in modo tale da consentire all'utilizzatore di ottenere, operando solamente sul dispositivo di bloccaggio, di controllare contemporaneamente l'apertura e la chiusura del dispositivo di serraggio del gambetto con indubbio risparmio di tempo e di fatica.
Questa soluzione, sebbene valida da un punto di vista concettuale, non appare tuttavia scevra di inconvenienti.
In primo luogo appare evidente che comunque l'azione necessaria a portare il dispositivo di bloccaggio dalla condizione inoperativa a quella operativa o viceversa necessita di un intervento sul leverismo esercitando una forza lungo una direzione perpendicolare al suolo e in una posizione, in corrispondenza del tallone, non agevole da raggiungere: tale aspetto presenta notevoli inconvenienti dovuti, oltre che alla difficoltà di vedere gli organi su cui si sta operando, anche alla necessità di operare sotto tensione e con i muscoli contratti oltre che, soprattutto nel caso di competizioni agonistiche, sotto l'effetto di possibili crampi.
Inoltre, il leverismo impiegato per la realizzazione del dispositivo di bloccaggio lavora ad eccentrico ma, in ogni caso, anche questo accorgimento non impedisce che, nel caso di caduta o di eccessive vibrazioni, la seconda estremità libera non si possa accidentalmente disimpegnare dalla rispettiva sede d'impegno con evidente compromissione della sicurezza dell'utilizzatore. Oltre a ciò si à ̈ riscontrato che, anche a causa della presenza, necessaria, di rinvii entro cui far scorrere i cavi di tensionamento, la forza da applicare per portare il dispositivo di bloccaggio dalla condizione inoperativa a quella operativa e viceversa appare spesso eccessivamente alta compromettendo quindi l'efficacia del dispositivo stesso.
E' noto dalla domanda di brevetto italiana N. VR2008A000071 depositata in data 23 giugno 2008 uno scarpone, particolarmente per l'attività di scialpinismo o di telemark, comprendente uno scafo e un gambetto reciprocamente incernierati attorno ad un asse di incernieramento, e fornito di un dispositivo di bloccaggio della rotazione relativa del gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento.
Il dispositivo di bloccaggio à ̈ atto, in particolare, a passare tra una condizione inoperativa in cui il gambetto risulta girevole rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento, e una condizione operativa in cui la posizione del gambetto rispetto allo scafo à ̈ angolarmente bloccata attorno all'asse di incernieramento e il gambetto à ̈ associato ad almeno un dispositivo di serraggio atto a passare, a comando, tra una condizione di serraggio in cui la porzione inferiore della gamba dell'utilizzatore à ̈ sostanzialmente immobilizzata contro la superficie interna del gambetto, e una condizione di rilascio in cui la porzione inferiore della gamba non aderisce completamente contro la superficie interna del gambetto.
Il dispositivo di bloccaggio risulta costituito da almeno una leva di bloccaggio presentante una prima porzione estremale di incernieramento girevolmente supportata dallo scafo ed estendentesi verso il gambetto.
Tale leva di bloccaggio presenta, lungo il proprio sviluppo longitudinale, una porzione di riscontro destinata a impegnarsi, quando il dispositivo di serraggio à ̈ in condizione di serraggio, con un elemento di bloccaggio definito sul gambetto per bloccare stabilmente la rotazione di detto gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento. I mezzi di connessione sono, in questo caso, atti a portare, quando il dispositivo di serraggio à ̈ in condizione di rilascio, la porzione di riscontro della leva di bloccaggio in una posizione distanziata dall'elemento di bloccaggio per consentire la rotazione di detto gambetto rispetto allo scafo attorno all'asse di incernieramento.
Secondo gli insegnamenti della sopra citata domanda di brevetto, sono previsti mezzi di contrasto elastico, agenti tra lo scafo e la leva di bloccaggio, atti a contrastare il passaggio della leva di bloccaggio dalla posizione retratta a quella abbattuta.
A livello esemplificativo, tali mezzi di contrasto elastico comprendono almeno una molla agente, in spinta, tra un blocchetto di supporto della prima porzione estremale di incernieramento della leva di bloccaggio e un tratto di riscontro definito sulla leva di bloccaggio in posizione prossimale alla prima porzione estremale di incernieramento. È altresì noto dalla domanda di brevetto italiana N. VE2008A000039 depositata in data 8 maggio 2008 uno scarpone, in particolare per attività di sci alpinismo, comprendente uno scafo rigido con suola, una scarpetta interna realizzata in materiale morbido e un gambetto articolato allo scafo e provvisto, in corrispondenza di uno dei suoi lembi di una leva di azionamento di un tirante impegnantesi in un elemento di ritegno provvisto sull'altro lembo.
Lo scarpone presenta uno spoiler, articolato alla parte posteriore dello scafo, e interposto tra la parte posteriore del gambetto e la parte posteriore della scarpetta.
La leva à ̈ provvista, in particolare, di un elemento di aggancio che, in configurazione di leva chiusa, impegna lo spoiler bloccando l'articolazione.
Nello specifico, l'elemento d'aggancio à ̈ costituito da un'appendice destinata ad impegnarsi in una sede ricavata nello spoiler.
Le soluzioni sopra descritte, pur facilitando le operazioni di bloccaggio del gambetto rispetto allo scafo, presentano alcuni inconvenienti tra i quali si segnala soprattutto la ridotta rigidità di accoppiamento tra leva (o spoiler) e il gambetto in condizione di bloccaggio dovuta, essenzialmente, al fatto che l'aggancio à ̈ ottenuto mediante perni o aggetti che si impegnano in sedi sviluppantesi perpendicolarmente all'asse del gambetto e, conseguentemente, lungo la direzione maggiormente sollecitata dall'eventuale rotazione della tibia attorno alla caviglia.
Compito precipuo del presente trovato à ̈ quello di mettere a disposizione uno scarpone, particolarmente adatto per l'attività di scialpinismo o di telemark in grado di superare gli inconvenienti sopra lamentati nelle soluzioni note.
All'interno di questo compito, uno scopo importante del trovato à ̈ quello di fornire uno scarpone, particolarmente adatto per l'attività di scialpinismo o di telemark, il quale risulti estremamente affidabile e di pratico impiego.
Uno scopo ancora del trovato à ̈ quello di ideare uno scarpone, particolarmente adatto per l'attività di scialpinismo o di telemark, in grado di garantire un'elevata praticità d'impiego anche in condizioni d'utilizzo estreme ed atto a garantire un'elevata rigidità della struttura scafo-gambetto in condizione di bloccaggio.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi ancora che meglio appariranno in seguito, vengono raggiunti da uno scarpone, particolarmente per l'attività di scialpinismo o di telemark, secondo quanto riportato nella rivendicazione 1.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di alcune forme di esecuzione preferite ma non esclusive di uno scarpone, particolarmente per l'attività di scialpinismo o di telemark, secondo il presente trovato, illustrate a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni in cui:
la Figura 1 mostra una vista in prospettiva di uno scarpone secondo il trovato con il dispositivo di bloccaggio in condizione operativa;
la Figura 2 Ã ̈ una vista, sempre in prospettiva, dello scarpone con il dispositivo di bloccaggio in condizione inoperativa;
la figura 3 illustra, da dietro, lo scarpone con il dispositivo di bloccaggio in condizione operativa;
la figura 4 à ̈ una vista simile a quella di figura 3 in cui si à ̈ omessa, per maggiore chiarezza, una porzione dell'elemento allungato di bloccaggio; la figura 5 mostra, in prospettiva e in scala ingrandita, il dispositivo di bloccaggio in condizione operativa dall'esterno dello scarpone; la figura 6 mostra, in prospettiva e in scala ingrandita, il dispositivo di bloccaggio in condizione operativa dall'interno dello scarpone; mentre
la figura 7 illustra una vista simile a quella di figura 6 con il dispositivo di bloccaggio in condizione inoperativa.
Negli esempi di realizzazione che seguono, singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno in realtà essere intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
Inoltre, à ̈ da notare che tutto quello che nel corso della procedura di ottenimento del brevetto si rivelasse essere già noto, si intende non essere rivendicato ed oggetto di stralcio (disclaimer) dalle rivendicazioni.
Con riferimento alle figure sopra citate uno scarpone, particolarmente per l'attività di scialpinismo o di telemark, globalmente indicato con il numero di riferimento 1, comprende uno scafo 2, inferiormente associato ad una suola 2a, e un gambetto 3
In particolare, il gambetto 3 risulta incernierato allo scafo 2 attorno ad un primo asse di incernieramento 100.
Nella forma di realizzazione rappresentata nelle figure, il primo asse di incernieramento 100 à ̈ sostanzialmente corrispondente all'asse di rotazione principale della caviglia ma nulla vieta, come verrà meglio spiegato in seguito, di prevedere che tale primo asse di incernieramento 100 sia definito in corrispondenza di una parte posteriore dello scafo 2.
Lo scarpone 1 Ã ̈ fornito di un dispositivo di bloccaggio 4 della rotazione relativa del gambetto 3 rispetto allo scafo 2 attorno al primo asse di incernieramento 100.
Tale dispositivo di bloccaggio 4 Ã ̈ atto a passare tra una condizione inoperativa, impiegata dall'utilizzatore per procedere in salita o su falsopiani e in cui il gambetto 3 risulta girevole rispetto allo scafo 2 attorno al primo asse di incernieramento 100, e una condizione operativa, necessaria per poter eseguire i tratti in discesa, in cui la posizione del gambetto 3 rispetto allo scafo 2 Ã ̈ angolarmente bloccata attorno al primo asse di incernieramento 100.
Il passaggio del dispositivo di bloccaggio 4 tra la condizione operativa e la condizione inoperativa avviene a seguito del passaggio di almeno un corpo di manovra 13, costituito ad esempio da una leva a tirante 13a, tra una condizione di apertura e una condizione di chiusura e viceversa.
Vantaggiosamente, il gambetto 3 à ̈ associato ad almeno un dispositivo di serraggio 5 atto a passare, a comando, tra una condizione di serraggio in cui la porzione inferiore della gamba dell'utilizzatore à ̈ sostanzialmente immobilizzata contro la superficie interna di una scarpetta termica alloggiata all'interno del gambetto 3, e una condizione di rilascio in cui la superficie esterna della scarpetta termica non aderisce completamente contro la superficie interna del gambetto 3.
In pratica il dispositivo di serraggio 5 consente, a comando, di restringere/allargare in direzione radiale la dimensione della porzione superiore del gambetto 3.
Entrando maggiormente nei dettagli, il dispositivo di bloccaggio 4 comprende almeno un elemento allungato di bloccaggio 7, il quale, opportunamente, presenta una prima porzione estremale di incernieramento 7a girevolmente supportata dallo scafo 2 attorno ad un secondo asse di incernieramento 101 disposto parallelo al primo asse di incernieramento 100.
L'elemento allungato di bloccaggio 7 presenta almeno un corpo di bloccaggio 7b destinato a impegnarsi con un elemento di riscontro 10 definito sul gambetto 3 per bloccare stabilmente, quando il dispositivo di bloccaggio 4 si porta in condizione operativa con il corpo di manovra 13 in condizione di chiusura, la rotazione del gambetto 3 rispetto allo scafo 2 attorno al primo asse di incernieramento 100.
Secondo il presente trovato, il corpo di bloccaggio 7b comprende almeno un organo di ritenuta 7c mobile rispetto all'elemento allungato di bloccaggio 7 mentre l'elemento di riscontro 10 presenta almeno una porzione di battuta 10a per l'organo di ritenuta 7c, la quale porzione di battuta 10a à ̈ disposta dalla parte opposta rispetto all'elemento allungato di bloccaggio 7. Il corpo di manovra 13 à ̈, nello specifico, collegato cinematicamente al corpo di bloccaggio 7b per comandare lo spostamento dell'organo di ritenuta 7c rispetto all'elemento allungato di bloccaggio 7.
Secondo una preferita forma di realizzazione, l'organo di ritenuta 7c può essere costituito da un gancio girevole rispetto all'elemento allungato di bloccaggio 7 attorno ad un asse di articolazione 103.Opportunamente, come tra l'altro illustrato nelle figure, l'asse di articolazione 103 à ̈ disposto sostanzialmente parallelo alla direzione di sviluppo longitudinale 102 dell'elemento allungato di bloccaggio 7.
Alternativamente, si può prevedere che l'organo di bloccaggio 7b sia costituito da un elemento a chiavistello definente, ad esempio in corrispondenza di una sua estremità longitudinale, l'organo di ritenuta 7c e mobile lungo una direzione di movimentazione o, ancora, che l'asse di articolazione 103 sia disposto perpendicolarmente rispetto alla direzione di sviluppo longitudinale 102.
Secondo una preferita forma di realizzazione, il corpo di manovra 13 à ̈ associato al dispositivo di serraggio 5 del gambetto 3 atto a passare, a seguito del passaggio del corpo di manovra 13 tra la condizione di chiusura e quella di apertura, tra una condizione di serraggio, in cui la superficie esterna della scarpetta termica à ̈ sostanzialmente immobilizzata contro la superficie interna del gambetto 3, e una condizione di rilascio, in cui la la superficie esterna della scarpetta termica non aderisce completamente contro la superficie interna del gambetto 3.
Opportunamente, il dispositivo di bloccaggio 4 presenta mezzi di caricamento elastico 29 agenti tra una porzione dell'elemento allungato di bloccaggio 7 e il corpo di bloccaggio 7b.
I mezzi di caricamento elastico 29 sono vantaggiosamente costituiti da una molla 29a e, più nello specifico, da una molla di torsione o “a trappola†, e sono atti a mantenere, quando il corpo di manovra 13 à ̈ in condizione chiusa, l'organo di ritenuta 7c in impegno con la porzione di battuta 10a.
Con riferimento alla forma di realizzazione, la molla 29a mantiene il gancio nella condizione rappresentata nelle figure 5 e 6 così da fuoriuscire dalla superficie interna dell'elemento allungato di bloccaggio 7 e impegnarsi con la porzione di battuta 10a disposta, sul gambetto 3 dalla parte opposta rispetto all'elemento allungato di bloccaggio 7..
In questo caso, i mezzi di connessione cinematica 20 sono atti a movimentare, a seguito del passaggio del corpo di manovra 13 dalla condizione di chiusura in quella di apertura, il corpo di bloccaggio 7b in contrasto con l'azione dei mezzi di caricamento elastico 29 per disimpegnare il corpo di ritenuta 7c dalla porzione di battuta 10a (come rappresentato in figura 7).
In pratica, i mezzi di connessione cinematica 20 possono essere costituiti da un cavetto 21, tipicamente inguainato, presentante una prima estremità collegata al corpo di manovra 13 e una seconda estremità solidale con una porzione d'aggancio definita sul corpo di bloccaggio 7b in posizione distanziata dall'asse di articolazione 103.
Il corpo di manovra 13 à ̈ opportunamente fornito di mezzi di mantenimento in condizione aperta per consentire, in tale condizione aperta, un'azione di trazione sui mezzi di connessione cinematica 29 così da impedire la movimentazione del corpo di ritenuta 13 per effetto dell'azione della molla 29a.
I mezzi di mantenimento in condizione aperta del corpo di manovra 13 possono essere realizzati dal cavetto 21 stesso prevedendo, ad esempio, che la sua estremità collegata al corpo di manovra 13 si porti, quando il corpo di manovra 13 viene portato in condizione di apertura, oltre l'asse di fulcraggio 105 del corpo di manovra 13 stesso così da esercitare, sul corpo di manovra 13 stesso, una forza che tende a mantenerla (o a riportarla in caso di piccole oscillazioni) nella condizione di apertura.
Vantaggiosamente, il dispositivo di serraggio 5 Ã ̈ costituito, ad esempio, da una fascia in velcro 5a o da una fettuccia destinata ad avvolgersi, almeno parzialmente, attorno al gambetto 3 e collegata, mediante un gancio 5b, al corpo di manovra 13 e vincolata, dalla parte opposta , ad una porzione di riscontro 5c.
Si può prevedere che sia la fascia in velcro 5a o la fettuccia a mantenere invece il corpo di manovra 13 in condizione di chiusura svolgendo, in tale condizione, la medesima funzione svolta dal cavetto 21 in condizione di apertura: in pratica, la fascia tende ad esercitare, quando il corpo di manovra 13 viene portato in condizione di chiusura, una azione di trazione sul corpo di manovra 13 che tende a mantenerlo ( o a riportarlo in caso di piccole oscillazioni) in condizione di chiusura.
Naturalmente, nulla vieta di impiegare altre tipologie di mezzi di mantenimento del corpo di manovra 13 nella condizione di apertura e/o nella condizione di chiusura quali, ad esempio, delle molle.
Secondo una preferita forma di realizzazione, il corpo di manovra 13 e la porzione di riscontro 5c sono supportate direttamente dall'elemento allungato di bloccaggio 7 e, in particolare, da appendici di aggancio 17 disposte da parti opposte rispetto alla direzione di sviluppo longitudinale 102 dell'elemento allungato di bloccaggio 7 per avvolgere rispettive porzioni laterali del gambetto 3.
Opportunamente, il corpo di bloccaggio 7b in condizione di disimpegno dal corpo di ritenuta 10a à ̈ posizionato all'interno dell'elemento allungato di bloccaggio 4 in modo tale da impedire qualsiasi intralcio per l'attività in corso.
A tale scopo, Ã ̈ possibile prevedere che, sul lato posteriore dell'elemento allungato di bloccaggio 7 sia applicato un carter di protezione 7d contente il corpo di bloccaggio 7b.
Lo scarpone 1 Ã ̈ inoltre fornito di organi di centraggio e di irrigidimento torsionale, indicati nel loro complesso con il numero di riferimento 30, agenti tra il gambetto 3 e l'elemento allungato di bloccaggio 7 con il dispositivo di bloccaggio 7 in condizione operativa.
Entrando maggiormente nei dettagli, gli organi di centraggio e di irrigidimento torsionale 30 comprendono una costolatura 31 aggettantesi dalla parte posteriore del gambetto 3 ed estendentesi sostanzialmente parallelamente alla direzione di sviluppo longitudinale di del gambetto 3 e una sede d'inserimento 32, corrispondentemente sagomata rispetto alla costolatura 31, definita nell'elemento allungato di bloccaggio 7 e destinata, con il dispositivo di bloccaggio 4 in condizione operativa, a ricevere la costolatura 31.
Vantaggiosamente, la costolatura 31 presenta le proprie estremità longitudinali 31a rastremate per facilitarne l'accoppiamento con la sede d'inserimento 32.
Come illustrato nelle figure, il primo asse di incernieramento 100 può essere disposto in corrispondenza della zona della caviglia mentre il secondo asse di incernieramento 101 à ̈ disposto in corrispondenza di una porzione posteriore dello scafo 2.
Nulla vieta tuttavia di prevedere che il primo asse di incernieramento 100 sia disposto in corrispondenza di una porzione posteriore dello scafo 2 e che il secondo asse di incernieramento 101 sia disposto in corrispondenza della zona caviglia.
Per poter consentire all'utilizzatore di poter ottimizzare la conformazione dello scarpone 1 per la percorrenza in discesa, lo scarpone 1 Ã ̈ vantaggiosamente fornito di mezzi di regolazione della posizione angolare del gambetto 3 rispetto allo scafo 2 attorno al primo asse di incernieramento 100 quando il dispositivo di bloccaggio 4 Ã ̈ in condizione operativa.
In particolare, la regolazione della posizione angolare può essere ottenuta applicando sul gambetto 4, ad esempio mediante viti 12, placchette 11 definenti porzioni di riscontro 10a disposte, in posizioni differenti lungo la direzione di sviluppo longitudinale del gambetto 3.
Il dispositivo di serraggio 5 può essere associato oppure sostituito da una cinghia millimetrica di regolazione del tensionamento.
In questo caso, la cinghia millimetrica di regolazione comprende una fibbia di manovra realizzante il corpo di manovra 13 per consentirne il passaggio dalla condizione di serraggio a quella di rilascio e viceversa e del dispositivo di bloccaggio 4 dalla condizione operativa a quella inoperativa e viceversa.
Alternativamente, à ̈ possibile prevedere che il corpo di manovra 13 sia costituito da un arpionismo di regolazione del tensionamento del dispositivo di serraggio 5 il quale à ̈ sostanzialmente costituito da un leverismo presentante un gancio di trattenimento associabile selettivamente ad una pluralità di scanalature di tensionamento portate da un supporto fissato ad una appendice d'aggancio 17.
L'impegno del gancio di trattenimento con le differenti scanalature di tensionamento consente di stringere radialmente in modo progressivo il gambetto 3 consentendo il passaggio del dispositivo di serraggio 5 dalla condizione di serraggio a quella di rilascio e viceversa e, contemporaneamente, come spiegato in precedenza, il passaggio della condizione operativa a quella inoperativa e viceversa del dispositivo di bloccaggio 4.
Appare quindi evidente come le varie manovre di passaggio risultino veloci ed estremamente precise: si à ̈ a tal proposito inoltre riscontrato che, quando il dispositivo di serraggio 5 viene portato in condizione di serraggio, o più in generale quando il corpo di manovra 13 viene portato nella condizione di chiusura, grazie alla presenza degli organi di centraggio e di irrigidimento torsionale 30, si ha un posizionamento relativo estremamente preciso tra il corpo di ritenuta 7c e la porzione di riscontro 10a.
L'azione coordinata dei mezzi di caricamento elastico 29 permette, inoltre, all'organo di ritenuta 7c di agganciarsi sulla porzione di riscontro 10a garantendo una presa estremamente efficace essendo in pratica impedito qualsiasi movimento di rotazione tra il gambetto 3 e l'elemento allungato di bloccaggio 7.
Grazie all'azione dei mezzi di caricamento elastico 29, nel caso, per varie ragioni, il corpo di ritenuta 7c non risultasse correttamente agganciato nella rispettiva porzione di riscontro 10a, la movimentazione del gambetto 3 rispetto allo scafo 2 determina un corretto accoppiamento e il bloccaggio reciproco e stabile del dispositivo di bloccaggio 4.
Il funzionamento dello scarpone 1, particolarmente adatto per l'attività di scialpinismo o di telemark, secondo il presente trovato discende in maniera evidente da quanto sopra descritto.
In particolare, l'utilizzatore, agendo sul corpo di manovra 13, vantaggiosamente collegato anche al dispositivo di serraggio 5, Ã ̈ in grado di intervenire sulla condizione del dispositivo di bloccaggio 4.
A titolo esemplificativo, lo sciatore, prima di eseguire un tratto in discesa, durante la quale à ̈ necessario che, al contempo, il dispositivo di serraggio 5 sia in condizione serrata e il dispositivo di bloccaggio 4 in condizione operativa, agisce sul corpo di manovra 13 tensionando il dispositivo di serraggio 5 per ridurre la dimensione radiale del gambetto 3 immobilizzando all'interno dello stesso la porzione inferiore del polpaccio.
Contestualmente, i mezzi di connessione cinematica 20, costituiti dal cavo 21, si scaricano consentendo alla molla 29 di portare il corpo di ritenuta 7c ad impegnarsi con la porzione di riscontro 10a e determinando, conseguentemente, il passaggio del dispositivo di bloccaggio 4 nella condizione operativa e il il bloccaggio della rotazione relativa tra lo scafo 2 e il gambetto 3 attorno all'asse di incernieramento 100.
Al contrario, terminata una discesa e comunque prima di iniziare un tratto in salita o in falsopiano, lo sciatore provvede, intervenendo anche i questo caso esclusivamente sul corpo di manovra 13, a portare il dispositivo di serraggio 5 in condizione rilasciata per permettere il movimento dello stinco all'interno del gambetto 3. In questo caso, lo spostamento del corpo di manovra 13 determina un'azione di trazione sul cavo 21 che porta in rotazione, attorno all'asse di articolazione 103, l'organo di ritenuta 7c così da disimpegnarlo dalla porzione di riscontro 10a.
Tutte le caratteristiche del trovato, su indicate come vantaggiose, opportune o simili, possono anche mancare o essere sostituite da equivalenti. Il trovato così concepito à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Si à ̈ in pratica constatato come in tutte le forme realizzative il trovato abbia raggiunto il compito e gli scopi ad esso preposti.
In particolare, si à ̈ riscontrato come le operazione necessarie per portare il dispositivo di bloccaggio 4 dalla condizione operativa a quella inoperativa e viceversa possano avvenire agendo semplicemente sul corpo di manovra 13 e, in particolare, eseguendo dei movimenti paralleli al suolo.
In pratica i materiali impiegati nonché le dimensioni potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze.
Inoltre, tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Laddove le caratteristiche tecniche nelle rivendicazioni sono seguite riferimenti numerici e/o sigle, detti riferimenti numerici e/o sigle sono stati aggiunti all’unico scopo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni e pertanto detti riferimenti numerici e/o sigle non producono alcun effetto sull’ambito di ciascun elemento identificato solo a titolo indicativo da detti riferimenti numerici e/o sigle.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Scarpone (1), particolarmente per l'attività di scialpinismo o di telemark, comprendente uno scafo (2) e un gambetto (3) reciprocamente articolati attorno ad un primo asse di incernieramento (100) e un dispositivo di bloccaggio (4) della rotazione relativa di detto gambetto (3) rispetto a detto scafo (2) attorno a detto primo asse di incernieramento (100), detto dispositivo di bloccaggio (4) essendo atto a passare tra una condizione inoperativa, in cui detto gambetto (3) risulta girevole rispetto a detto scafo (2) attorno a detto primo asse di incernieramento (100), e una condizione operativa, in cui la posizione di detto gambetto (3) rispetto a detto scafo (2) à ̈ angolarmente bloccata attorno a detto primo asse di incernieramento (100), a seguito del passaggio di almeno un corpo di manovra (13) tra una condizione di apertura e una condizione di chiusura, detto dispositivo di bloccaggio (4) comprendendo un elemento allungato di bloccaggio (7) presentante una prima porzione estremale di incernieramento (7a) girevolmente supportata da detto scafo (2) attorno ad un secondo asse di incernieramento (101) sostanzialmente parallelo a detto primo asse di incernieramento (100), detto elemento allungato di bloccaggio (7) presentando almeno un corpo di bloccaggio (7b) destinato a impegnarsi con un elemento di riscontro (10) definito su detto gambetto (3) per bloccare stabilmente, con detto dispositivo di bloccaggio (4) in condizione operativa e con detto corpo di manovra (13) in condizione di chiusura, la rotazione di detto gambetto (3) rispetto a detto scafo (2) attorno a detto primo asse di incernieramento (100), caratterizzato dal fatto che detto almeno un corpo di bloccaggio (7b) comprende almeno un organo di ritenuta (7c) mobile rispetto a detto elemento allungato di bloccaggio (7) e detto almeno un elemento di riscontro (10) presenta almeno una porzione di battuta (10a) per detto organo di ritenuta (7c) disposta dalla parte opposta rispetto a detto elemento allungato di bloccaggio (7), detto almeno un corpo di manovra (13) essendo collegato cinematicamente a detto almeno un corpo di bloccaggio (7b) per comandare lo spostamento di detto organo di ritenuta (7c) rispetto a detto elemento allungato di bloccaggio (7c).
  2. 2. Scarpone (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto organo di ritenuta comprende un gancio girevole rispetto a detto elemento allungato di bloccaggio (7) attorno ad un asse di articolazione (103).
  3. 3. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto asse di articolazione (103) à ̈ disposto sostanzialmente parallelo alla direzione di sviluppo longitudinale (102) di detto elemento allungato di bloccaggio (7).
  4. 4. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un corpo di manovra (13) à ̈ associato ad almeno un dispositivo di serraggio (5) di detto gambetto (3) atto a passare, a seguito del passaggio di detto corpo di manovra tra detta condizione di chiusura e detta condizione di apertura, tra una condizione di serraggio (5), in cui la porzione inferiore della gamba dell'utilizzatore à ̈ sostanzialmente immobilizzata contro la superficie interna di detto gambetto (3), e una condizione di rilascio, in cui la porzione inferiore di detta gamba non aderisce completamente contro la superficie interna di detto gambetto (3).
  5. 5. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi di caricamento elastici (29) agenti tra detto elemento allungato di bloccaggio (7) e detto corpo di bloccaggio (7b) atti a mantenere, con detto corpo di manovra (13) in condizione chiusa, detto organo di ritenuta in impegno con detta porzione di battuta (10a), detti mezzi di connessione cinematica (20) essendo atti a movimentare, a seguito del passaggio di detto corpo di manovra (13) da detta condizione di chiusura in detta condizione di apertura, detto corpo di bloccaggio (7b) in contrasto con l'azione di detti mezzi di caricamento elastico per disimpegnare detto organo di ritenuta (7c) da detta porzione di battuta (10a).
  6. 6. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo di bloccaggio (7b) in condizione di disimpegno da detto corpo di ritenuta (10) à ̈ all'interno di detto elemento allungato di bloccaggio (7).
  7. 7. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere organi di centraggio e di irrigidimento torsionale (30) agenti tra detto gambetto (3) e detto elemento allungato di bloccaggio (7) con detto dispositivo di bloccaggio (7) in condizione operativa.
  8. 8. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti organi centraggio e di irrigidimento torsionale (30) comprendono una costolatura (31) aggettantesi dalla parte posteriore di detto gambetto (3) ed estendentesi sostanzialmente parallelamente alla direzione di sviluppo longitudinale di detto gambetto (3) e una sede d'inserimento (32) corrispondentemente sagomata rispetto a detta costolatura (31) definita in detto elemento allungato di bloccaggio (7) e destinata, con detto elemento allungato di bloccaggio (7) in detta condizione operativa, a ricevere detta costolatura (31).
  9. 9. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta costolatura (31) presenta le proprie estremità longitudinali (31a) rastremate.
  10. 10. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento allungato di bloccaggio à ̈ disposto esternamente rispetto a detto gambetto.
  11. 11. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo asse di incernieramento (100) à ̈ disposto in corrispondenza della zona della caviglia e che detto secondo asse di incernieramento (101) à ̈ disposto in corrispondenza di una porzione posteriore di detto scafo.
  12. 12. Scarpone (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo asse di incernieramento (100) à ̈ disposto in corrispondenza di una porzione posteriore di detto scafo (2) e che detto secondo asse di incernieramento (101) à ̈ disposto in corrispondenza della zona caviglia.
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