ITTV990134A1 - Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezzadi almeno un utensile intercambiabile, particolarmente in una macchina - Google Patents

Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezzadi almeno un utensile intercambiabile, particolarmente in una macchina Download PDF

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ITTV990134A1
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Description

Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
DISPOSITIVO PER IL SUPPORTO ED IL BLOCCAGGIO CON FUNZIONE DI SICUREZZA, DI ALMENO UN UTENSILE INTERCAMBIABILE, PARTICOLARMENTE IN UNA MACCHINA PRESSA PIEGATRICE.
DESCRIZIONE
Il presente trovato , ha per oggetto un dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, in almeno un mezzo di ammorsamento, impegnato lungo la traversa superiore di una macchina pressa piegatrice.
L'innovazione trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore delle macchine pressa piegatrici.
PREMESSA
Sono note le macchine pressa piegatrici. Esse, trovano impiego neH'industria metalmeccanica, ed in particolare nella lavorazione dei fogli di metallo, per ottenere ad esempio, dei profili longitudinali diversamente sagomati, con la possibilità di essere ripresi ed, ognuno, nuovamente sottoposto ad un ciclo di presso-piegatura.
Un ciclo di presso-piegatura, ad esempio, può consistere essenzialmente nella discesa verticale di un utensile sino ad insistere sul sottostante foglio di lamiera appoggiato sul banco o tavola, nell'eseguire la piegatura, e quindi al termine, nella risalita, sino ad una posizione originaria. Per compiere le precedenti fasi, la macchina si compone di due parti, rispettivamente una prima dinamica, generalmente interessante la parte superiore, ed una parte statica, costituente la parte inferiore della macchina posta sulla perpendicolare della parte dinamica. Per quanto attiene la parte dinamica, nell'esecuzione di un ciclo di piegatura, l'utensile, costituito da una lama diversamente sagomata, frequentemente frazionata, e del tipo intercambiabile, compie esclusivamente un movimento verticale di va e vieni, assicurato da almeno un cilindro oleodinamico d'estremità, il quale determina la discesa di una traversa superiore, che, supportando longitudinalmente il detto utensile mediante uno o più mezzi di ammorsamento, lo avvia verso una traversa inferiore lungo la quale è associata una matrice intercambiabile, seguita dall'eventuale sosta e risalita.
STATO DELL'ARTE
In linea di massima si può confermare che la maggior parte delle presse piegatrici, oggi presenti ed immesse sul mercato, prevedono l'utensile intercambiabile, e ciò per una intuibile maggiore flessibilità della macchina, la quale, in tal modo, può soddisfare le molteplici esigenze delle imprese.
Sempre a seconda delle lavorazioni da eseguire sul sottostante foglio di lamiera, si osservano attualmente due tipologie di utensile, una prima costituita dall'utensile singolo, con ciò intendendo un unico corpo monolitico dato da una lama che si sviluppa linearmente, sostenuta longitudinalmente per tutta la lunghezza della traversa superiore mediante un unico mezzo di ammorsamento. Ed un secondo tipo, costituito dal cosiddetto utensile frazionato o meglio suddiviso per multipli, nel senso che alla traversa superiore, mediante la cooperazione di più mezzi ammorsamento, sono impegnate una pluralità di frazioni simmetriche o meno, ciascuna costituita da un utensile a se stante, anche con caratteristiche disomogenee gli uni dagli altri. Va da sé, che, come rilevato, mentre nel primo caso è necessario un mezzo di ammorsamento continuo, che sviluppato lungo la traversa superiore, trattenga l'utensile singolo, nel secondo dei casi, sono necessari tanti mezzi di ammorsamento, i cosiddetti intermedi, almeno quante sono le frazioni di utensile così da supportare ed ammorsare.
Per quanto attiene l'utensile, tanto del primo che del secondo tipo, solitamente, è costituito da un corpo metallico monolitico o meno di diverse dimensioni, con una parte superiore squadrata denominata codolo, ed una parte inferiore che, diversamente sagomata, costituisce il punzone. Funzione del codolo, è sostanzialmente quella di consentire l'attacco dell'utensile al complesso della traversa superiore, ed è quindi solo su di esso che i mezzi di ammorsamento oggi agiscono. Questi, movimentati mediante cilindri, pneumatici od idraulici, o mediante altri mezzi che cooperano elettromeccanicamente, chiudono una o più piastre ad ampia superficie, ciascuna delle quali ammorsa e trattiene il codolo dell'utensile.
Nota è anche la necessità di sostituire, con una certa frequenza, l'utensile o gli utensili, che a seconda della lavorazione debbono essere condotti ad insistere sul sottostante foglio di lamiera. Questa operazione, naturalmente, deve essere eseguita con la macchina in una condizione, si può dire quantomeno temporanea, di arresto, e preferibilmente con la traversa superiore ad una altezza d'uomo, per una evidente comodità di intervento da parte degli operatori.
Riassumendo, (Figg. 3, 3A e 3B esemplificative dello stato dell'arte) a prescindere dalla conformazione del punzone, ad oggi esistono sul mercato, quantomeno tre tipi di codolo d'attacco ad uno o più mezzi di ammorsamento previsti lungo la trasversa superiore, rispettivamente:
• il codolo originario, come da rappresentazione allegata e contraddistinto dalla lettera Cl. Si può affermare che questa soluzione, è stata abbandonata pressoché da tutti i costruttori, in quanto non dispone di alcuna sicurezza. Infatti, si osserva che questo codolo presenta unicamente un dente, perfettamente squadrato, ovvero da ambo le fiancate con le pareti lisce. Adiacente al detto dente, infine, si prevede una superficie di appoggio dell'utensile ad esempio alla testa di un intermedio e sulla quale perpendicolarmente si distribuisce la forza di spinta.
• Il codolo C2 di tipo standard. Questo, per punzoni ad asse di spinta disassata rispetto al codolo, è stato standardizzato da tutti i costruttori, tanto di macchine presse-piegatrici, quanto di utensili, e si caratterizza rispetto al precedente per il fatto di prevedere una funzione di sicurezza. Questa funzione, è sostanzialmente garantita da una sede, in pratica una cava continua, una scanalatura con sezione a forma di "C", ricavata trasversalmente all'utensile, pressoché alla base e solo da un lato del codolo, all'interno della quale si insinua un dente di ritenuta reso operativo lungo l'intermedio. Funzione principale di questa sicurezza è sostanzialmente quella di impedire l'improvvisa caduta dell'utensile, nel momento in cui esso viene rilasciato dai mezzi di ammorsamento previsti ad esempio lungo l'intermedio. Una variante al cosiddetto codolo con attacco singolo di sicurezza del tipo standard, consiste nel prevedere un codolo, provvisto di doppia scanalatura di sicurezza. In questo caso, per ciascuno dei due fianchi speculari del codolo di un utensile con codolo in asse rispetto al punzone, si prevede trasversalmente, una sede o scanalatura del tipo con sezione analoga a quella per la soluzione di codolo con attacco di sicurezza a scanalatura singola.
Infine, esiste ma non è diffusa come la precedente, una terza tipologia di codoli C3, che sono dati sostanzialmente da quelli realizzati appositamente da alcune case costruttrici di macchine presse piegatrici. Questi codoli, si può dire personalizzati, sono appositamente conformati, per consentirne l'impegno esclusivo a quelle presse che hanno origine da un unico soggetto costruttore, impedendo l'intercambiabilità di questi in altre macchine che non provengono dal medesimo soggetto. Un esempio, è dato dal codolo GASPARINI® il quale si caratterizza rispetto ai precedenti per il fatto di prevedere, sempre lungo un lato dello stesso, una sorta di scanalatura a cuneo sottosquadra, all'interno della quale si insinua un dente del mezzo di ammorsamento, che, una volta rilasciato il codolo, consente di mantenerlo appeso alla trasversa superiore, per l'appunto in sicurezza, sino all'intervento di disimpegno manuale eseguito dall’operatore.
INCONVENIENTI
Dalla breve descrizione sopra offerta, si intuisce da subito quali sono le principali problematiche cui le imprese sono intenzionate a risolvere. In primo luogo i tempi e la comodità di intervento, necessari alla sostituzioné dell’utensile. In queste ipotesi, particolarmente per utensil del tipo C2, che sono poi quelle maggiormente diffuse l'operatore è costretto a sfilare l'utensile lungo un lato Naturalmente, avendo l'accortezza di disporre di sufficiente spazio a lato della macchina, l'operazione è relativamente semplice, qualora si tratti di un unico utensile che interessa tutta la traversa superiore. In questo caso inoltre si rileva un certo peso dell'utensile, che pertanto richiede più di un addetto alla movimentazione, talvolta con l'impiego di convenienti macchine che ne agevolano l'operazione. Viceversa, la manovra diventa ulteriormente più complicata, nel caso in cui l'utensile sia del tipo frazionato. In questa ipotesi, quando la distanza tra gli intermedi è inferiore alla lunghezza dell'utensile, è comunque necessario sfilare lo stesso, sfilando uno dopo l'altro tutti gli utensili che lo precedono linearmente, con tutte le problematiche del caso.
Tutte queste operazioni, ovviamente, debbono essere condotte con la macchina in una condizione di arresto, ed è pertanto evidente, che i costi sono legati proporzionalmente al cumulo delle soste inoperative della stessa.
Un secondo e non trascurabile aspetto, è relativo al fatto che gli attuali utensili con attacchi di sicurezza, non consentono l'autoallineamento. Il problema è piuttosto sentito, nell'ambito di lavorazioni ad alta ed altissima precisione, dove si richiede che gli utensili frazionati, siano perfettamente allineati l’uno rispetto all'altro. Attualmente, secondo le tecniche in uso, questa condizione è pressoché irraggiungibile, con la conseguenza che le lavorazioni condotte sui sottostanti fogli di lamiera, non appaiono oggi del tutto soddisfacenti.
Tra le soluzioni adottate comunemente, che consentirebbero di risolvere il primo dei due problemi, ovvero quello legato al fatto di sfilare lateralmente l'utensile, rispetto alla traversa superiore, si è andata diffondendo la soluzione che prevede l'introduzione dell'utensile dal basso verso l'alto, e viceversa per la sua rimozione. In questa ipotesi, si prevede che ad impegnare la scanalatura del dispositivo di sicurezza, ottenuta trasversalmente al codolo di tipo standard, vi sia un cuneo, mantenuto sospinto da una molla elicoidale di compressione, il quale così insiste aH'interno della suddetta scanalatura. Questa logica soluzione, richiede molta forza da parte dell'operatore per vincere la resistenza della molla, sia per quanto riguarda l'introduzione del codolo dell'utensile lungo il mezzo di ammorsamento previsto dalla traversa superiore, sia per quanto riguarda la sua estrazione. L'inconveniente, è dato sostanzialmente dalla necessità imprescindibile, di prevedere una molla fortemente precaricata, la quale per potere assicurare l'utensile al momento del rilascio, deve necessariamente esercitare una energica forza di spinta perpendicolare alla scanalatura.
Inoltre, relativamente alla tecnica, ora illustrata, si rileva che la carica della molla deve essere calcolata in funzione della lunghezza dell'utensile al fine di consentire comunque una comoda movimentazione. Ed è proprio il calcolo della carica della molla, che offre non pochi problemi relativi alla messa a punto di tale dispositivo.
Nota infine, è anche una soluzione del tipo definita dal costruttore come autoallineante. Questa, prevede la cooperazione di una piastra di chiusura la quale, all'estremità, dispone di un piano inclinato tangente la sommità del fianco della scanalatura praticata sul codolo dell'utensile. All'avvicinarsi della piastra, il piano insiste sulla sommità del detto fianco, invitando l'utensile a spostarsi lungo la diagonale. Nonostante, la soluzione appaia originale, essa risulta applicabile unicamente nel caso in cui l'utensile sia dato da un solo elemento, mentre nel caso in cui essa venga applicata ad utensili del tipo frazionati, non dà la garanzia di bloccare uniformemente tutti gli elementi, da un lato, dando luogo ad irregolarità nell'allineamento, dall'altro originando dei giochi, tutte delle circostanze che incidono negativamente sulla lavorazione.
In relazione a queste, ma anche altre tecniche similari meno note, è parere del richiedente, che il dispositivo di bloccaggio dell'utensile, possa essere fortemente innovato e migliorato sotto il profilo della funzione antinfortuni.
BREVE DESCRIZIONE DEL TROVATO
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti per mezzo di un dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di almeno un utensile intercambiabile, particolarmente al complesso traversa superiore di una macchina pressa piegatrice, mediante la cooperazione di almeno un mezzo di ammorsamento, comprendente una staffa di bloccaggio, incernierata al corpo di sostegno dell'utensile unito alla traversa, detta staffa, da un lato essendo sospinta da un mezzo ad azionamento pneumatico od idraulico, dall'altra prevedendo dei denti volti verso il corpo di sostegno dell'utensile, di cui almeno un dente superiore, essendo atto a sostenere in sospensione almeno un gancio di sicurezza, mentre quello inferiore è insistente sull'estradosso di una molla di sollevamento gancio unita al corrispondente gancio di sicurezza; ed ancora in cui quest'ultimo, essendo interposto tra la staffa di bloccaggio ed il corpo di sostegno dell'utensile, è provvisto da un lato di una sede lungo la quale accogliere il detto primo dente della staffa di bloccaggio, mentre dal lato opposto, esso prevede un dente terminale di aggancio con piano di invito, che si introduce all'interno di una scanalatura, preferibilmente del tipo ottenuta per utensili con codolo ad attacco del tipo standard.
VANTAGGI
Attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico vengono conseguiti diversi vantaggi.
In particolare, esso consente la realizzazione di un dispositivo estremamente flessibile, di bloccaggio dell'utensile e con funzione di sicurezza, in quanto può essere adattato lungo la traversa superiore di qualsiasi pressa piegatrice oggi esistente. Esso, appare oltremodo efficace e funzionale, in quanto applicabile in tutti quei casi ove è necessario prevedere degli intermedi finalizzati ad ammorsare degli utensili provvisti di codolo, con attacco di sicurezza del tipo standard.
Ancora più in dettaglio, vantaggi considerevoli sono previsti per l’operatore, il quale, può procedere in tutta sicurezza alla rimozione dell'utensile dalla traversa superiore, compiendo una manovra estremamente semplice, che oltretutto, senza trovarsi impreparato, gli consente di percepire con un lieve anticipo il momento di sgancio effettivo e quindi di rilascio, dall'alto verso il basso, dell'utensile. Allo stesso tempo, è permessa l'introduzione in senso inverso dell’utensile prescelto, ovvero dal basso verso l'alto, sempre negli intermedi previsti lungo la traversa, operazione che viene condotta in tempi estremamente ridotti e senza alcuna fatica da parte dell'addetto.
Sempre in funzione della sicurezza, ciascun utensile, viene necessariamente movimentato con una o due mani, lateralmente, e non come accadeva in precedenza, lungo la linea di pressata, offrendo la massima sicurezza contro gli infortuni sul lavoro.
Tra i vantaggi meritevoli di nota, si rileva una ineguagliabile capacità ad autoallineare, sui due assi verticale ed orizzontale, ciascun utensile con gli altri utensili frazionati adiacenti, in modo tale da consentire delle lavorazioni estremamente accurate e precise, in definitiva partecipando in misura sostanziale al miglioramento della qualità del prodotto.
Inoltre l'assoluta assenza di giochi e stabilità dell'utensile sin dalla chiusura della staffa di bloccaggio, partecipa ulteriormente ad elevare la qualità delle lavorazioni. Più in dettaglio, detta applicazione, già dal primo contatto con il sottostante foglio di lamiera, evità lungo l'asse verticale, il lieve movimento dell'utensile che si percepiva se bloccato secondo le tradizionali tecniche. Inoltre, risultando privo di giochi in ogni condizione, conferisce all'operatore una buona impressione di affidabilità dell'assieme, ciò che infonde, una naturale sensazione di sicurezza.
Sicurezza quest'ultima, che appare decisamente migliorata in quanto l'utensile, quando rilasciato, non può cadere nemmeno se sollecitato a pendolare lateralmente, tanto in un verso che nell'altro, come viceversa può accadere accidentalmente nelle ipotesi sopra descritte ed appartenenti allo stato dell'arte.
Per effetto della presenza di tanti ganci, pressoché pari alla lunghezza deH'intermedio, garantisce una maggiore sicurezza nell'aggancio dell'utensile, poiché quand’anche uno o più non si rendano operativi, residuano sempre gli altri che con efficacia trattengono l'utensile. Inoltre grazie all'adozione di particolari accorgimenti, si consente una presa dell'utensile, decisamente uniforme, distribuita in maniera omogenea lungo tutta la superficie interessata dal codolo dell'utensile. Allo stesso tempo, modificando il dispositivo di sollecitazione della staffa di bloccaggio, si riscontra maggiore uniformità di presa anche nel caso in cui venga previsto l'impiego di un unico mezzo di ammorsamento, per l'impegno di un singolo utensile alla traversa superiore.
Questi, ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di alcune soluzioni preferenziali di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati, i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La Figura 1., rappresenta una vista laterale e d'assieme di un gruppo di bloccaggio autoallineante per intermedio in pressione, senza utensile.
La Figura 2., rappresenta una vista laterale e d'assieme di un gruppo di bloccaggio autoallineante per intermedio a riposo, senza utensile.
La Figura. 3., rappresenta un codolo d'utensile del tipo con l'attacco di sicurezza standard.
Le Figure 3A., e 3B., rappresentano, unicamente come riferimento, due ulteriori tipologie di codoli per utensili.
Le Figure da 4. a 7., rappresentano in logica sequenza, le fasi di inserimento dal basso verso l'alto, dell'utensile verso almeno un soprastante intermedio.
Le Figure dalla 8. alla 10., illustrano in logica sequenza, le fasi di bloccaggio dell'utensile di cui alle Figure precedenti.
Le Figure dalla 11. alla 15., rappresentano sempre secondo una logica sequenza, le fasi relative allo sbloccaggio ed alla rimozione di un utensile di cui alle Figure precedenti.
Le Figure 16. e 17., illustrano schematicamente la sequenza della movimentazione delle fasi maggiormente salienti del funzionamento del dispositivo, ed in particolare quelle relative al bloccaggio dell'utensile contro l'intermedio, di cui una prima sequenza che illustra la fase di salita in verticale dell'utensile, ed una seconda in cui l'utensile, giunto a fine corsa, attraverso la sollecitazione ricevuta dalla molla che flettendosi schiaccia il gancio, viene sospinto lateralmente.
Le Figure da 18. a 19. rappresentano alcune possibili applicazioni all'intermedio, in versione multipla, del dispositivo di bloccaggio e con funzione di sicurezza, per impegnare nelle prime due ipotesi, utensili con codolo disassato e con punzone montato anteriormente o posteriormente.
La Figura 20., è una applicazione del tipo mista, prevedendo da un lato l'impiego del predetto dispositivo di bloccaggio e con funzione di sicurezza, dall'altro, rispetto all'intermedio, una piastra tradizionale bloccabile manualmente.
Le Figure 21. e 22., rappresentano alcune varianti applicative al dispositivo di sicurezza, rispettivamente trattandosi di:
- un adattamento su intermedio con attacco centrale e utensili con attacco centrale del tipo con codolo simmetrico rispetto all'asse di spinta (Fig. 21);
- un adattamento su intermedio con attacco disassato rispetto all'asse di spinta per utensile con attacco centrale del tipo con codolo dell'utensile, simmetrico all'asse di spinta (Fig. 22).
In Figura 23., è rappresentato un adattamento su massello portalama continuo per utensile con attacco centrale e con codolo dell'utensile, simmetrico all'asse di spinta.
Infine, la Figura 24., rappresenta una vista in prospettiva ed in esploso del gruppo intermedio provvisto di bloccaggi autoallineante.
DESCRIZIONE DI ALCUNE POSSIBILI APPLICAZIONI
Considerando anche le figure, si rileva che una macchina pressa piegatrice, si compone di una parte superiore ed una parte inferiore, la prima, essenzialmente dinamica rispetto alla seconda, statica. Della prima, è parte una traversa superiore, mobile lungo l'asse verticale, la quale, longitudinalmente, mediante la cooperazione di almeno un gruppo intermedio (A) provvisto di dispositivo di bloccaggio autoallineante, sostiene un utensile (1) del tipo intercambiabile.
L'utensile (1), è dato da un corpo monolitico, o meno, metallico, il quale inferiormente, realizza il punzone (11), essendo atto ad insistere sul foglio di lamiera, mentre superiormente esso prevede un codolo (12) provvisto lungo un fianco (122) di una scanalatura, vista in sezione del tipo a "C" (13) per esercitare la funzione di sicurezza. Ancora più in dettaglio, il codolo (12) dell'utensile (1) può essere tanto del tipo disassato rispetto all'asse di spinta (v. Figure dalla 1. alla 2. e dalla 4. alla 17.) che in asse, come meglio rappresentato alle Figure 21. e 23.
In una prima ipotesi, il gruppo intermedio (A), si compone di un corpo (2) metallico, il quale superiormente prevede un attacco (21) alla traversa superiore della pressa piegatrice. La parte inferiore, del detto corpo intermedio (2), è interessata da un piano verticale di riscontro, (22), lungo il quale, nell'impegnare l'utensile (1), si dispone in battuta la corrispondente superficie piana che corrisponde al fianco (121) del codolo (12). ,
A mezza via, sempre il corpo intermedio (2), prevede una camera in pressione (23) nel caso di specie pneumatica, la quale sospinge e consente il richiamo di un pistone (3) provvisto perimetralmente di guarnizione toroidale (31). Funzione del detto pistone (3), è quella di sollecitare l'estremità superiore (42) di una staffa di bloccaggio (4), la quale staffa (4) mediante delle viti snodate (5) è dunque incernierata al corpo dell'intermedio (2). Scopo della staffa di bloccagio (4), è quello di trasferire a sua volta l'azione esercitata dal pistone (3), all'estremità inferiore (41) della staffa di bloccaggio la quale, sull'intradosso, prevede una particolare conformazione.
Ancora più in dettaglio detta estremità inferiore (41), della staffa di bloccaggio (4), dispone longitudinalmente di almeno due denti, paralleli, (411) e (412), volti dal medesimo lato, il primo dei quali, quello superiore (411), prevede una scanalatura (413) all'interno della quale si insinua la porzione superiore (61) di un gancio di sicurezza (6). Per quanto riguarda il secondo (412), dei due denti, entrambi rivolti verso il corpo dell'intermedio (2), si osserva che esso coincide con il bordo inferiore della staffa di bloccaggio (4). Questo dente (412) appare sostanzialmente come un labbro semitondo, piuttosto pronunciato il quale si protende verso la superficie (22) del corpo dell'intermedio (2). Funzione del dente (412) è quella di insistere sull'estradosso di almeno una molla (7) di sollevamento gancio (6), la quale molla presenta una conformazione a "V". Detta molla (7) ottenuta in acciaio armonico, è parzialmente sovrapposta ed unita essendo la cavallo di una corrispondente sporgenza in positivo (63), avente funzione di anima, ricavata trasversalmente al gancio di sicurezza (6). Tra la detta molla (7) ed il dosso (63) del gancio (6) residua un certo lasco, affinchè alla molla (7) quando sollecitata dal dente (412), sia consentito flettere in maniera controllata, garantendo l'aderenza del gancio (6) al codolo dell'utensile, e la pressione dello stesso al corpo (2) dell'intermedio.
Infine, si rileva la presenza di almeno un gancio di sicurezza (6). Questo, è sostanzialmente interposto tra la superficie piana di riscontro (22) del corpo dell'intermedio (2) e restremi tà inferiore (41) della staffa di bloccaggio (4), parzialmente interessata dall'interposizione della molla (7) di sollevamento del gancio (6). La conformazione del gancio (6), il quale è costituito da un corpo metallico e monolitico, è tale da prevedere la realizzazione, lungo il lato superiore, di due arpioni (61) simmetrici, rivolti a sporgere verso la staffa di bloccaggio (4), lungo la quale insistono temporaneamente, disponendosi all'interno della scanalatura (413) ricavata lungo il rispettivo dente (411). Sottostante a questi è prevista l'anima (63), volta verso il medesimo lato, la quale supporta a cavallo, la molla (7), residuando tra le due superfici un certo spazio al fine di consentire a quest'ultima l'esecuzione di un certo movimento di adattamento quando sollecitata dall'estremità (412) della staffa di bloccaggio (4). Dal lato opposto, ovvero, sulla superficie del gancio di sicurezza (6) volta verso la superficie (22) del corpo dell'intermedio (2), è ricavato trasversalmente un dente principale (62), anch'esso con funzione di aggancio, provvisto di una superficie piana di riscontro e sollevamento (621) ed una superficie inclinata di invito allo spostamento (622). In una soluzione preferenziale, il gancio di sicurezza (6) è equipaggiato, dal lato rivolto verso la superficie (122) del codolo (12) da ammorsare, con un cordino O-ring, (64), parzialmente introdotto all'interno di una sede (641) ricavata in contrapposizione alla sporgenza (63). Uno scopo del detto cordino (64) è quello di garantire il miglior adattamento nel caso di utensili frazionati, andando a compensare eventuali tolleranze, dovute all'usura del codolo (12) o a lavorazioni imprecise.
Infine, si rileva che sulla sommità del gancio (6) è previsto un ulteriore dentino (66), volto verso la staffa (4) il quale coopera con un nasello (414) previsto sulla superficie della detta staffa di bloccaggio (4). Funzione di questi, è che nel caso di staffa (4) in condizione aperta, con rotazione dell'utensile (1) (v. Fig. 8), pur forzando l'utensile (1) oltre la sua gravità, non permette al gancio (6) di scivolare verso l'alto. Durante la fase di sbloccaggio dell'utensile (1), sempre i detti mezzi, assicurano, (con una rotazione del tipo illustrata in Fig. 13) il sostegno del gancio in alto durante l'oscillazione.
Relativamente ad una soluzione preferenziale, d movimentazione della staffa (4), si rileva che essa può essere resa mobile su asse ortogonale rispetto all'asse d spinta dell'utensile lungo la linea di pressatura. In questo caso è prevista la cooperazione di convenienti guide ed almeno un cilindro di richiamo.
DESCRIZIONE DEL FUNZIONAMENTO
Nelle Figure dalla 4. alla 7., sono rappresentate le fas di inserimento dell'utensile (1) lungo almeno un intermedio (A). Più in dettaglio, l'operatore, con almeno una mano (H) impugna l'utensile, in posizione mediana ovvero tra il codolo (12) ed il punzone (11). Quindi lo spinge verso l'alto, come indicato in Figura 4., sino a che lo spigolo superiore esterno del codolo (12) non insiste sul piano inclinato (622) del gancio di sicurezza (6). Continuando a sospingere verso l'alto l'utensile (1), (come mostra la Figura 5.) la testa del codolo (12) determina un lieve disassamento rispetto alla perpendicolare del gancio di sicurezza (6), condizione questa che si ripristina, allorché nella prosecuzione della salita dell'utensile, il dente (62) non intercetta la scanalatura (13) prevista lungo il fianco (122) del detto codolo (12).
In questa condizione il dente (62) viene alzato permettendo di allargarsi, scorrendo con la superficie della molla (7) lungo la superficie del labbro (412), lasciando lo spazio aH'inserimento dell'utensile (1). A questo punto il gancio di sicurezza (6) scende per gravità ed appena possibile si insinua nella cava (13) lasciando un certo gioco.
Ne consegue, che spingendo ulteriormente con l’inserimento, il gancio di sicurezza (6) rientra nella condizione perpendicolare agganciando con il dente (62) la scanalatura (13) per trascinare, l'assieme gancio (6)-utensile (1) verso l'alto, sino alla battuta dell'estremità inferiore del corpo intermedio (2) con la base (123) dell'utensile (1) dalla quale si erge il codolo (12). In questa condizione, il gancio (6) è sostanzialmente reso indipendente dal gruppo intermedio (A), mentre il fianco (121) del codolo (12) dell'utensile (1) è in battuta del piano di riscontro (22) del corpo intermedio (2). Giunti in questa fase, l'operatore, può procedere al rilascio della presa dell'utensile (1), (v. Figura 7.) sicché esso per gravità scende leggermente, trascinando il gancio (6) verso il basso, il quale, dispone che la molla (7) si insinui lungo il labbro (412) tenendo pressato l'utensile (1).
Permanendo in una condizione sospesa, essendo che ciascun arpione (61) di ogni gancio (6) è intestato all'interno della scanalatura (413) del primo dente (411) ricavato sull'intradosso della staffa di bloccaggio (4).
In questa condizione, tanto che l'utensile oscilli in un verso o nell'altro, (v. Figg. 8 e 9) la particolare geometria del sistema, mantiene sempre agganciato l'utensile. Questa specifica assicurazione è sostanzialmente consentita dalla presenza della molla (7) unita lungo un fianco al gancio di sicurezza (6). Questa molla (7) in qualsiasi condizione di rilascio dell'utensile (1), permane sempre in battuta con l'estradosso, sul labbro (412) della staffa di bloccaggio (4).
Agendo sulla staffa di bloccaggio (4) mediante il pistone (3), (v. Figg. 16 e 17) si determina indirettamente lo spostamento dell'estremità (41), che insistendo mediante il labbro (412) sull'estradosso della molla (7), produce il sollevamento dell'utensile (1), sino a disporre in battuta del lato inferiore del corpo intermedio (1) la base (123) dell’utensile (1) adiacente il codolo (12). In questo modo il codolo è serrato (v. Figura 10).
Le illustrazioni che seguono, Figure dalla 11. alla 15., rappresentano le fasi di sganciamento dell’utensile (1) dal gruppo intermedio (A). Più in particolare, disinserendo l’azionamento pneumatico, la staffa di bloccaggio (4) si riapre e rilascia l'utensile (1), il quale scende per gravità restando in una condizione appesa al gancio di sicurezza (6). Afferrando nuovamente l'utensile (1) con le mani lo si sospinge dapprima verso l'alto, sino ad intercettare il dente (65) che trascinando il gancio di sicurezza (6) lo disimpegna dalla staffa di bloccaggio (4), quindi, si esegue una rotazione verso il corpo dell'intermedio (2), fruendo dello spigolo del lato inferiore del corpo intermedio (2), come fulcro, sul quale esercitare la rotazione dell'utensile (1). Agendo in questo modo è lo spigolo esterno della testa del codolo (12) che sollecita nuovamente il gancio di sicurezza (6) a disassarsi e conseguentemente a liberare preliminarmente il gancio (62) dalla scanalatura (13). Al fine di completare l'estrazione dell'utensile (1), questo deve essere mantenuto in una condizione temporanea di rotazione e contestuale discesa, sino a che il fulcro sul quale si impernia il movimento non passa dal piano (123) al fianco (121). Esercitando ulteriormente la forza traente verso il basso, si completa l'estrazione.
Il sistema descritto, si presta agevolmente anche per una variante riscontrabile frequentemente negli intermedi di ammorsamento dell'utensile. Si tratta più in particolare degli intermedi del tipo Al, i quali sono provvisti di un attacco multiplo dell'utensile (1), nel caso di specie due, uno per ciascun lato della trasversa superiore. Questi intermedi, illustrati alle Figure 18. e 19., presentano sostanzialmente due gruppi di bloccaggio, speculari, conseguentemente almeno una staffa di bloccaggio (4) per ciascun lato della traversa superiore, la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di . sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio, unita al detto gancio gancio di sicurezza (6). In questo modo, viene reso possibile il sostegno di almeno un utensile (1), per lato, tanto che sia montato anteriormente quanto posteriormente.
Ancora una variante applicativa, può anche consistere nel prevedere un intermedio cd. misto A2, ovvero sempre ad attacco multiplo ma il quale diversamente dai precedenti, prevede solo da un lato la realizzazione del dispositivo con staffa di bloccaggio (4) mentre dal lato opposto, prevede un sistema tradizionale di ritenuta meccanica, mediante piastra di serraggio del codolo (12) assicurata da una relativa vite di impegno all'intermedio. In questa ipotesi, si osserva che detta vite è accessibile dal lato anteriore della macchina, facilitando l'intervento da parte dell'addetto, (v. Fig. 20)
Nelle Figure 21. e 22., è rappresentata sempre schematicamente un'ulteriore variante al gruppo intermedio. Si tratta più in dettaglio di un primo intermedio A3 con attacco alla traversa superiore in asse rispetto all'asse di spinta dell'utensile, e di un secondo con attacco alla traversa superiore disassato rispetto all'asse di spinta dell'utensile.
In ambedue le soluzioni, l'utensile (1) del tipo con codolo simmetrico all'asse di spinta provvisto da ambo i lati della scanalatura (13) con funzione di sicurezza,; è trattenuto da un gruppo di ammorsamento, come' descritto in precedenza, prevedendo l'azione di una staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio, unita al detto gancio di sicurezza (6). Scopo di questa tipologia di utensile, è quello di rendere possibile la sua rotazione di 180°, come nel caso di un utensile del tipo illustrato in Fig. 18 e 19, senza fruire di due attacchi diversi.
Infine, nella Figura 23., viene rappresentato un ulteriore adattamento del dispositivo di bloccaggio sopra illustrato ad un massello continuo ad attacco centrale, per utensile (1) con codolo (12) simmetrico all'asse di spinta. Anche in questa ipotesi, resta invariato il sistema di ammorsamento del codolo (12), prevedendo una staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio (6), unita a quest'ultimo. Trattandosi di un corpo (2) massello porta utensile (1), in luogo dell'insieme di intermedi (A), la movimentazione della staffa di bloccaggio (4), è assicurata da una manichetta (8) introdotta longitudinalmente ad una camera (9) ricavata da un lato lungo il corpo (2) del massello. In questo modo, all'interno della manichetta (8) può essere introdotto un fluido in pressione, ad esempio! dell’olio o aria, il quale determina l'espansione della stessa e viceversa, giungendo a sollecitare uniformemente una piastra in acciaio (10) sulla quale insiste l'estremità (42) della staffa di bloccaggio (4).

Claims (24)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di almeno un utensile intercambiabile, particolarmente al complesso traversa superiore di una macchina pressa piegatrice, mediante la cooperazione di almeno un mezzo di ammorsamento, unito alla detta traversa, caratterizzato dal fatto di c o mpr e n dere almeno una staffa di bloccaggio (4), unita al corpo (2) di un mezzo di ammorsamento dell'utensile (1), detta staffa (4), prevedendo dei denti (411, 412, 414) volti verso la superficie di riscontro (22) del corpo (2) di sostegno dell'utensile (1), di cui almeno uno dei denti (411, 412, 414), essendo atto a sostenere in sospensione temporanea almeno un gancio di sicurezza (6), mentre un secondo è insistente sul gancio di sicurezza (6), ed ancora in cui il gancio di sicurezza (6) è provvisto da un lato di almeno una sede, lungo la quale accogliere reciprocamente almeno un dente (411, 412, 414) della staffa di bloccaggio (4), mentre dal lato opposto, esso prevede un dente terminale (62) di aggancio che si introduce all'interno di una scanalatura (13) ottenuta lungo un fianco (122) del codolo (12) di un utensile (1).
  2. 2. Dispositivo, secondo la rivendicazione 1., per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di almeno un utensile intercambiabile, particolarmente al complesso traversa superiore di una macchina pressa piegatrice, mediante la cooperazione di almeno un mezzo di ammorsamento, unito alla detta traversa, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una staffa di bloccaggio (4), unita al corpo (2) di un mezzo di ammorsamento dell'utensile (1), detta staffa (4), da un lato essendo incernierata, è sospinta da un mezzo ad azionamento pneumatico od idraulico, dall'altra prevedendo dei denti (411, 412, 414) volti verso la superficie di riscontro (22) del corpo (2) di sostegno dell'utensile (1), di cui, almeno uno dei detti denti essendo atto a sostenere in sospensione temporanea almeno un gancio di sicurezza (6), mentre il dente inferiore (412) è insistente sul detto gancio di sicurezza (6), ed ancora in cui il gancio di sicurezza (6), è provvisto da un lato di almeno una sede lungo la quale accogliere reciprocamente almeno un dente della staffa di bloccaggio (4), mentre dal lato opposto, esso prevede un dente terminale (62) di aggancio che si introduce all’interno di una scanalatura (13) ottenuta lungo un fianco (122) del codolo (12) di un utensile (1).
  3. 3. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzato dal fatto che con il gancio di sicurezza (6) coopera una molla (7) a piani inclinati di sollevamento del gancio (6), sulla superficie della quale insiste l'estremità (41) della staffa di bloccaggio (4).
  4. 4. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno un gancio di sicurezza (6), è interposto tra la superficie piana di riscontro (22) del corpo (2) di sostegno dell'utensile (1) e l'estremità inferiore (412) della staffa di bloccaggio (4), parzialmente interessata dall'interposizione della molla (7) di sollevamento del gancio (6).
  5. 5. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno un gancio (6), è costituito da un corpo monolitico, il quale prevede: lungo il lato superiore, due arpioni (61) simmetrici, rivolti a sporgere verso la staffa di bloccaggio (4), lungo la quale insistono temporaneamente, disponendosi all'interno della scanalatura (413) ricavata lungo il rispettivo dente superiore (411); - ed un'anima (63), volta verso il medesimo lato, la quale supporta a cavallo, la molla (7), residuando tra le due superfici del lasco; mentre dal lato opposto, ovvero, sulla superficie del gancio di sicurezza (6) volta verso la superficie (22) del corpo (2) di sostegno dell'utensile (1), prevedendo trasversalmente ed in corrispondenza del bordo inferiore un dente principale (62); - un dente secondario (65); - nonché di un ulteriore dente (66) cooperante con una porzione della staffa di bloccaggio (4).
  6. 6. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il dente principale (62) del gancio (6), è provvisto di una superficie piana di riscontro e sollevamento (621) ed una superficie inclinata (622) di invito allo spostamento laterale.
  7. 7. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il gancio di sicurezza (6) è equipaggiato, dal lato rivolto verso la superficie (122) del codolo (12) da ammorsare, con una guarnizione, (64), parzialmente introdotta all'interno di una sede (641).
  8. 8. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la molla (7) di sollevamento del gancio (6), presenta una conformazione a "V", detta molla (7) essendo ottenuta in acciaio armonico, è parzialmente sovrapposta ed unita a cavallo di una corrispondente sporgenza in positivo o dosso (63), avente funzione di anima, ricavata trasversalmente al gancio di sicurezza (6), ed ancora in cui tra la detta molla (7) ed il dosso (63) del gancio (6) residua del lasco, essendo che alla molla (7) quando sollecitata dal dente (412), sia consentito flettere in maniera controllata.
  9. 9. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il mezzo di ammorsamento unito alla traversa superiore, di un utensile (1) in una macchina pressa piegatrice, è costituito da un gruppo intermedio (A), il quale si compone di corpo (2) di sostegno dell'utensile (1), provvist superiormente di attacco (21) alla traversa superiore della pressa piegatrice, mentre la parte inferiore, del detto corpo intermedio (2), è interessata da un piano verticale di riscontro, (22), lungo il quale, neH’impegnare l'utensile (1), si dispone in battuta la corrispondente superficie piana che corrisponde al fianco (121) del codolo (12).
  10. 10. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il corpo intermedio (2), prevede una camera in pressione (23) pneumatica, la quale sospinge e richiama un pistone (3) provvisto perimetralmente di guarnizione (31), detto pistone (3), essendo atto a sollecitare l'estremità superiore (42) di una staffa di bloccaggio (4), la quale staffa (4) mediante delle viti snodate (5) è incernierata al corpo deH'intermedio (2), trasferendo l'azione esercitata dal pistone (3), all'estremità inferiore (41) della staffa di bloccaggio (4).
  11. 11. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che l'estremità inferiore (41), della staffa di bloccaggio (4), dispone longitudinalmente di almeno due denti, paralleli, (411) e (412), volti dal medesimo lato, il primo dei quali, quello superiore (411), prevede una scanalatura (413) all 'interno della quale si insinua la porzione superiore (61) di almeno un gancio di sicurezza (6).
  12. 12. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il secondo dente (412) della staffa di bloccaggio (4), coincide con il bordo inferiore della staffa di bloccaggio (4), risultando come un labbro semitondo, pronunciato, il quale si protende verso la superficie (22) del corpo deH'intermedio (2).
  13. 13. Dispositivo per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la staffa di bloccaggio (4), prevede sul lato interno un nasello (414) sul quale si aggancia temporaneamente il dentino (66) del gancio di sicurezza (6).
  14. 14. Intermedio (Al) con attacco multiplo per utensili, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere due dispositivi speculari, per il supporto ed il bloccaggio con funzione di sicurezza, di un utensile (1) montato anteriormente quanto posteriormente, ciascun dispositivo comprendente almeno una staffa di bloccaggio (4) per ciascun lato della traversa superiore, quale insiste su almeno un corrispondente gancio sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) sollevamento gancio, unita al detto gancio di sicurezza (6).
  15. 15. Intermedio (A2) con attacco misto per utensili, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere solo da un lato la realizzazione del dispositivo con staffa di bloccaggio (4) mentre dal lato opposto, prevede un sistema di ritenuta meccanica, mediante piastra di serraggio del codolo (12) assicurata da almeno una relativa vite di impegno airintermedio (A2).
  16. 16. Intermedio (A2) con attacco misto per utensili, secondo la rivendicazione 15., caratterizzato dal fatto che l a piastra meccanica di serraggio del codolo (12) è unita all'intermedio (A2) mediante almeno una vite accessibile attraverso un foro previsto dal lato di impegno della staffa di bloccaggio (4).
  17. 17. Intermedio (A3) con attacco alla traversa superiore in asse rispetto all'asse di spinta dell'utensile (1), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere da un lato la realizzazione del dispositivo con staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio unita al detto gancio di sicurezza (6).
  18. 18. Utensile per intermedi, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che è dato da un corpo metallico, il quale inferiormente, realizza il punzone (11), essendo atto ad insistere sul foglio di lamiera, mentre superiormente esso prevede un codolo (12) provvisto almeno lungo un fianco (122) di una scanalatura, vista in sezione del tipo a "C” (13), ed ancora in cui il codolo (12) dell'utensile (1) è del tipo disassato rispetto all'asse d spinta.
  19. 19. Utensile per intermedi, secondo le rivendicazion precedenti, caratterizzato dal fatto che l'utensile (1) è del tipo con scanalatura (13) prevista per la funzione d sicurezza di tipo standard.
  20. 20. Utensile per intermedi, secondo le rivendicazion precedenti, caratterizzato dal fatto che l'utensile (1) è del tipo provvisto di doppia scanalatura (13), speculare, ciascuna ottenuta lungo il rispettivo fianco (121, 122).
  21. 21. Intermedio (A4) con attacco alla traversa superiore disassato rispetto all'asse di spinta dell'utensile (1), secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere da un lato la realizzazione del dispositivo con staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio, unita al detto gancio di sicurezza (6).
  22. 22. Utensile per intermedio (A3) ed (A4) secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di prevedere il codolo (12) simmetrico all'asse di spinta provvisto, lungo almeno un corrispondente fianco, di una scanalatura (13) con funzione di sicurezza.
  23. 23. Mezzo di ammorsamento per utensile (1) comprendente una staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio (6), unita a quest'ultimo, secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la movimentazione della staffa di bloccaggio (4), è assicurata da una manichetta (8) introdotta longitudinalmente ad una camera (9) ricavata da un lato lungo il corpo (2) del massello, ed in cui la manichetta (8) è alimentata da un fluido in pressione, il quale determina l'espansione della stessa e viceversa, sollecitando uniformemente una piastra in acciaio (10) sulla quale insiste l'estremità (42) della staffa di bloccaggio (4).
  24. 24. Mezzo di ammorsament per utensile (1), secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1. a 23., comprendente una staffa di bloccaggio (4) la quale insiste su almeno un corrispondente gancio di sicurezza (6) mediante l'interposizione di una molla (7) di sollevamento gancio (6), unita a quest'ultimo, caratterizzato dal fatto che la staffa di bloccaggio (4), è mobile su asse orto rispetto all'asse di spinta dell'utensile lungo la linea di pressatura, essendo prevista la cooperazione di eventuali guide ed almeno un cilindro di richiamo.
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