ITTV950046A1 - Struttura perfezionata di zanzariera, particolarmente del tipo a doppio battente, e relativo dispositivo di bloccaggio di un'anta - Google Patents

Struttura perfezionata di zanzariera, particolarmente del tipo a doppio battente, e relativo dispositivo di bloccaggio di un'anta Download PDF

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Description

Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
STRUTTURA PERFEZIONATA DI ZANZARIERA PARTICOLARMENTE DEL TIPO A DOPPIO BATTENTE, E RELATIVO DISPOSITIVO DI BLOCCAGGIO DI UN’ANTA
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una struttura perfezionata di zanzariera, particolarmente del tipo a doppio battente e relativo dispositivo di bloccaggio di un'anta.
Trova particolare se pur non esclusiva applicazione nel settore degli accessori per infissi, Il cui fine consiste essenzialmente nel proteggere gli ambienti, dall'ingresso indesiderato di insetti.
Nello stato della tecnica sono note diverse tipologie di zanzariere, così come note, sono le tendine parasole per ambienti. Le zanzariere, possono suddividersi sostanzialmente in due tipi, una prima, considerata sicuramente la zanzariera per eccellenza, viene fornita su misura dal produttore esclusivamente all'installatore. Proprio per questa caratteristica è generalmente provvista di una qualità decisamente più elevata che non in altre, ciò che permette il raggiungimento di discreti risultati. Un secondo tipo di zanzariera, è attualmente presente sul mercato in maniera molto più diffusa, poiché sfrutta il tipico concetto del fai da te, che pur adattando della tecnologia nota, offre un prodotto comunque in grado di soddisfare delle comuni esigenze ma che ovviamente non può essere comparato qualitativamente con le soluzioni del tipo a misura. In entrambe le tipologie citate, è possibile riscontrare degli elementi strutturali comuni, i quali si sostanziano nel cassonetto, del tipo generalmente dato da un profilato in alluminio, all'interno del quale viene inserito coassialmente il rullo avvolgitore della retina, unitamente alla corrispondente molla di richiamo precarlcata. Le estremità del cassonetto, poi, sono normalmente chiuse da apposite piastre o cuffie e vengono fornite in due versioni del tipo fisso oppure registrabile. Naturalmente sono pure note delle varianti, tutte pressappoco simili alle soluzioni ora descritte.
Alcune di queste soluzioni, utilizzano dei dispositivi manuali per lo svolgimento e viceversa della relativa retina o della tela, altre ancora ne prevedono la motorizzazione. A titolo esemplificativo, dei dispositivi di riavvolgimento del primo tipo prevedono in linea di massima il precaricamento di una molla elicoidale mediante torsione, la cui forza di svolgimento (ripristinando la forma) consentirà il riavvolgimento su di un rullo od albero, della tela precedentemente svolta. L'albero, come abbiamo visto, è generalmente costituito da un tubolare metallico, contenuto all'interno di una struttura associabile all'infisso, il cassonetto, il quale può essere fornito in diverse misure a seconda delle esigenze dell'installatore, se del tipo a misura, oppure in versione standard nel caso del kit. Infine, vi è da rilevare il fatto che tra le due varianti, kit e misura, normalmente si riscontrano delle diversità sul telaio, mentre la meccanica di riavvoglimento resta pressoché immutata.
Puramente a titolo informativo, una soluzione nota, è costituita dal brevetto nazionale n.1 104369, il quale prevede un tubo avvolgitore, sostenuto in posizione da due perni fissati amovibilmente al telaio, detti perni avendo il gambo che li collega al telaio, di diametro inferiore a quello del tubo avvolgitore e rimanendo oltre le estremità del tubo stesso, sui quali II detto tubo può ruotare ma non scorrere, il tubo essendo di lunghezza inferiore della larghezza della rete, e simmetricamente disposto così da lasciar libera la rete alle due estremità, nonché di una molla cilindrica avvolta a spirale, ancorata con una estremità ad uno dei perni che sostengono il tubo ed avente l'altra estremità ancorata ad una testina inserita nel tubo stesso entro al quale può liberamente scorrere ma non ruotare.
Note, sono anche le zanzariere del tipo fisso od estraibile, nonché sia a svolgimento orizzontale che verticale. Naturalmente, la collocazione delle dette zanzariere può trovare impiego in diversi generi di serramenti, dalla tradizionale finestra, alle più complesse porte d'ingresso ad una, due ante, od ancora per più grandi superfici aprlbill, come ad esempio per porte di veranda e cosi via. Nel caso delle zanzariere con cassonetto perpendicolare al suolo quindi del tipo a svolgimento per distensione della rete in senso orizzontale, si pone il problema di come effettuare sull'infisso l'ancoraggio dell'estremità della tendina per mantenerla correttamente con la superficie distesa, essendo dall'altro lato richiamata dal dispositivo di riavvolgimento. Nelle comuni zanzariere viene previsto l'impiego di un profilato associato all'estremità della tela meglio nota come barra maniglia, generalmente ottenuto in alluminio, Il quale funge anche da mezzo di presa prevedendo almeno su un fianco una impugnatura longitudinale, mentre sul lato di battuta viene impegnato il dispositivo che consente l'aggancio della tela all'estremità opposta del serramento. In tal caso, il bordo dell'infisso o stipite sul quale la detta tendina zanzariera si aggancierà, prevede un corremmo, generalmente costituito da un profilato metallico con sezione ad "U“, all'interno del quale per sovrapposizione si impegna il corrispondente dispositivo di aggancio. Nella fattispecie, un primo dispositivo è consistito nelle tradizionali caiamite, le quali vengono impegnate su entrambi profilati, da un lato sulla barra maniglia, dall'altro sul correntino finale trovando largo impiego sia nei serramenti ad una che a due ante. Questo metodo, pur non necessitando di correntini particolarmente alti quindi esteticamente sgradevoli, presenta comunque il grave inconveniente di non assicurare una sufficiente tenuta, potendo causare, considerata la forza di richiamo imposta dal rullo avvolgitore, il disimpegno involontario e conseguentemente la chiusura inaspettata della tendina.
Una soluzione ai predetti problemi, utilizzata quasi esclusivamente per i serramenti del tipo a porta singola ovvero ad una anta, ha consistito nel prevedere dei ganci reciproci impegnati l'uno sulla barra maniglia, l'altro sul correntino prospicente ad una medesima altezza dal pavimento. La conformazione di questi, vista di lato, prevede anzitutto un mezzo di ancoraggio al profilato essendo costituito da una slitta inseribile longitudinalmente ad una guida ricavata nel profilato, dall'altro una sorta di arpione o conformazione a mò d'ancoretta, di modo che detti ganci siano incastrabili l’uno entro l’altro con le rispettive alette in contrapposizione. GII Inconvenienti riscontrabili in tale soluzione consistono nel fatto che debbono ricorrere necessariamente alla predisposizione di correntini dal bordo piuttosto alto, quindi particolarmente anti estetici. In secondo luogo presentano delle oggettive difficoltà nello sganciamento, poiché richiedono due movimenti anziché uno, un primo di ulteriore tendimento della tela, ed un secondo di sollevamento della barra maniglia per disassare i dispositivi di aggancio una volta che vengono disimpegnati.
Una proposta, ha consistito nel prevedere un dispositivo di aggancio perfezionato, particolarmente per tendine zanzariere del tipo comprendenti un dispositivo di riavvolgimento dato da un cassonetto fissabile a parete di supporto di un rullo avvolgitore, costituito da:
- nel caso di una doppia anta prevedendo dei mezzi speculari agenti l’uno in contrapposizione dell’altro in cui la parte centrale costituisce sede di accoglimento e battuta del bordo della barra maniglia opposta;
- nel caso di una sola anta invece, prevedendo un becco d’ancoraggio fissato ad un correntino a parete, ed un gancio conformato secondo una "T" ruotata di 90° impegnato sulla barra maniglia, che interessa il dente di trattenuta previsto sul correntino.
Da alcuni anni, esigenze di mercato, hanno spostato l’attenzione degli operatori del settore anche nei confronti dalle ante a doppio battente, le quali stante la limitata diffusione, sino ad allora non avevano raggiunto un sufficiente livello qualitativo-funzionale. Tuttavia, nonostante i progressi fatti ancora oggi restano da risolvere concretamente inconvenienti che ne limitano l’impiego distogliendo il potenziale pubblico. Nel caso di specie, trattandosi di due cassonetti posti ai lati di un comune infisso, ad esempio di una porta, la chiusura tradizionale viene eseguita traendo con entrambe le braccia, le due corrispondenti reti in contrapposizione, sino a congiungerle al centro e qui agganciate Cuna con l'altra, consentendo alla rete di essere mantenuta distesa. Naturalmente, è una operazione piuttosto scomoda, tanto più scomoda quanto più larga è l'apertura dotata di zanzariera da richiudere. Molto spesso, è preferibile addirittura compiere l'operazione in due tempi, ovvero prelevare una prima rete impugnandone la rispettiva barra maniglia, portarla al centro, e poi con il corpo spostarsi di lato e distendere l'altro braccio per effettuare la presa della maniglia di una rete opposta. Dalla sola descrizione è facile intuirne la difficoltà del'operazione, tant'è che unitamente agli al ri inconvenienti, si è delineata progressiva disaffezione del pubblico acquirente verso tale tipo dl soluzione.
Una recente soluzione alle problematiche evidenziate, è consistita nei prevedere la possibilità di bloccare, in una posizione determinata almeno un'anta, di modo tale che il transito sia consentito ugualmente, senza ogni volta dovere abbattere e ripristinare entrambe le ante della zanzariera. Più in dettaglio, dapprima, si provvede ad impugnare un lato della zanzariera, distendendo la rete e poi bloccandola in una posizione fissa, mediante l'azione di un catenaccio o maniglietta. Ancora più in particolare, detto dispositivo consiste in una sorta di spina che essendo guidata longitudinalmente, rispetto alla barra maniglia, fa si che insista perpendicolarmente ed all'interno dei due profilati o correntini di guida della rete, posti rispettivamente sia a soffitto che a pavimento.
Naturalmente, nella posa in opera di tale zanzariera è necessario ricorrere all'esecuzione di forature preventive da attuare lungo i correntini, in posizioni determinate, le quali sono fonte di numerosi inconvenienti. Tra questi, ricordiamo che da un lato interferiscono con il serramento, o quanto meno con la pavimentazione, dall'altro non offrono alcuna possibilità di registrazione, richiedendo da parte dell'installatore, la massima precisione nel calcolo delle distanze, pena l'inefficacia delia barriera di protezione.
Scopo del presente trovato è anche quello di ovviare ai succitati inconvenienti.
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni risolvendo i problemi esposti mediante una struttura perfezionata di zanzariera, particolarmente dei tipo a doppio battente, comprendente:
- almeno un cassonetto provvisto di mezzi per lo svolgimento ed il richiamo controllato di una retina di protezione, posto lungo un lato di un infisso da richiudere;
- almeno una barra maniglia ancorata lungo la terminazione di una retina di protezione del corrispondente cassonetto;
- nonché due correnti di guida della detta retina e della corrispondente barra maniglia, rispettivamente impegnati l'uno a soffitto, l’altro a pavimento;
In cui si prevede, un elemento di fermo di un'anta, essenzialmente costituito da un pattino scorrevole lungo almeno un corrcntino, impegnarle in una conveniente posizione mediante mezzi atti ad insistere sulla detta guida; detto fermo essendo provvisto di un ricettacolo che accoglie perpendicolarmente un corrispondente catenaccio di tipo mobile longitudinalmente, vincolato alla barra maniglia.
In tal modo, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato progresso tecnico, vengono conseguiti diversi vantaggi. In primo luogo si consente una rapida e razionale posa in opera della zanzariera, senza ricorrere a particolari e complessi interventi strutturali. Secondariamente, viene reso più comodo e facile il bloccaggio di un'anta nella posizione desiderata, agevolando, anche nei confronti delle persone meno prestanti, la fase di chiusura di entrambe le ante della zanzariera. La possibilità di registrare la posizione per il bloccaggio di un’anta, consente II corretto mantenimento in tensione della tela, con una ritenuta uniforme lateralmente, limitando la deformazione, anche sotto l'effetto di pressioni esercitate con particolare intensità. Si ottiene in definitiva, a costi contenuti, una zanzariera di ottima qualità e con buone caratteristiche funzionali.
Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solamente esemplificativi.
La Figura 1., rappresenta una parziale vista in prospettiva delle estremità, rispettivamente superiore ed Inferiore, di una zanzariera del tipo a doppio battente.
La Figura 2., rappresenta una parziale vista sempre in prospettiva, della sola estremità inferiore della zanzariera, relativamente al dispositivo di bloccaggio di almeno un'anta.
La Figura 3., rappresenta una parziale vista In prospettiva delle estremità inferiori, di una coppia di retine per zanzariera del tipo a doppio battente, ognuna associata alle corrispondente barra maniglia.
Infine, La Figura 4. è una vista secondo una sezione trasversale di un particolare della zanzariera.
Facendo riferimento anche alle figure, si rileva che una zanzariera, (A) del tipo a doppio battente, comprende in primo luogo almeno due cassonetti (1 , 1') impegnati perpendicolarmente ed a tutta altezza, lungo le pareti di una luce da richiudere. Detti cassonetti, sono del tipo provvisti di un dispositivo meccanico od elettromeccanico di riavvolgimento e/o di svolgimento di una corrispondente tendina zanzariera (2, 2’), ognuna della quali può essere svolta indipendentemente dall'altra, e nell'eventualità, come nel caso delle ante a doppio battente, agganciate reciprocamente, in una posizione intermedia rispetto alla luce da richiudere. Più in dettaglio, per consentire la guida ed il tendimento verticale delle dette tendine (2, 2'), sono previsti anche dei correnti, impegnati rispettivamente, uno a soffitto (3) ed un secondo a pavimento (4). Detti correnti, sono perloppiù costituiti da profilati od estrusi metallici, con una sezione essenzialmente ad "U" e provvisti di una superficie di base per l'ancoraggio in piano. Scopo dei detti correnti (3, 4) è anche quello di guidare delle corrispondenti barre maniglie (5, 5’) associate sulle terminazioni delle tendine zanzariere (2, 2'), affinchè possano essere impugnate e tratte a sè dal fruitore per la distensione.
Una barra maniglia (5, 5') è costituita essenzialmente da un elemento metallico, nel caso di specie posta perpendicolare al suolo dipendendo dal posizionamento del cassonetto, in tal caso verticale, la quale è provvista di una sezione scatolata, con, dal lato opposto all'ammorsamento della terminazione della tela, mezzi per l'aggancio reciproco di una prosplcente barra maniglia (5, 5'). Ogni barra maniglia {5, 5') prevede altresì delle manigliole (6, 6') almeno una per lato, delle quali una più pronunciata dell'altra, ottenute monoliticamente dalla struttura delia barra, nella fattispecie d’alluminio, ed ortogonali a questa. Lo sviluppo della manigliola (6, 6') interessa almeno la lunghezza complessiva della barra (5, 5'), in modo tale da ottenere una logica soluzione di continuità, mentre l’estremità di presa termina, in linea di massima, con un ingrossamento sferico (7) esteso longitudinalmente.
Nella fattispecie, funzione primaria di almeno una manigliola (6), è quella di guida verticale per una coppia di catenacci (9), posti rispettivamente l'uno sopra l'altro. Questi, sono preferibilmente costituiti da corpi, in materiale plastico, dal basso coefficiente d'attrito, di forma arrotondata e che interessano, risvoltando attorno, entrambi i lati della manigliola {6). Visto in sezione, ogni catenaccio {9) richiama una tipica forma ad "U", coassialmente ai quale è previsto un incavo longitudinale (8), che ne consente il vincolo al bordo sferico (7). In taluni casi, per impedire che, una volta introdotto il catenaccio (9), fuoriesca dalla propria guida (6), sulle estremità, rispettivamente inferiore e superiore può essere eseguita anche una cianfrinatura.
Per quanto riguarda i correnti (3, 4) di una zanzariera (A), lungo i lati che guardano l'interno dell'ambiente da proteggere, si è previsto l'impiego di un fermo (10), costituito essenzialmente da un corpo parallelepipedo di materiale plastico. La conformazione dei detto fermo (10) è tale da prevedere superiormente una nicchia {10') aperta da un lato essendo atta a ricevere ad incastro l'estremità (9') di un catenaccio (9). Ancora più in particolare, il fermo (10), poiché provvisto di un pattino (10") parzialmente introdotto nella detta guida (3, 4) è mobile longitudinalmente, per essere posizionato convenientemente lungo di questa e fissato, in tal caso mediante mezzi a vite. Nelle soluzioni prese in esame, il fermo (10) può essere di almeno due tipi, uno dei quali prevede l'ottenimento della nicchia (10') sottostante il profilo superiore dei correnti (3, 4), od alternativamente ottenuto in posizione sopraelevata rispetto alla stessa. Ne! primo caso evidenziato, il catenaccio (9) deve poter sporgere con l’estremità (9') oltre la terminazione della manigliola stessa (6), sicché la forma avvolgente quest’ultima, termina ad una certa distanza dalla barra maniglia (5, 5’).
Nella posa In opera di una zanzariera a due battenti (A), si deve di conseguenza tenere conto del giusto posizionamento del fermo (10), il quale costituisce punto di riferimento per l’utilizzatore. A quest'ultimo, non resterà altro, che, relativamente alla tela interessata:
- impugnare la barra maniglia ad esempio (5);
- trarla verso di sé sino a fare coincidere la posizione della manigliola (6) con la nicchia (10') dei due fermi (10), nel caso di specie, essendo prefissati lungo i correnti superiore ed inferiore (3, 4);
- con l'altra mano libera, determinare in logica successione lo scorrimento verticale di ogni singolo catenaccio (9) lungo la manigliola (6), sino a farlo insistere nella rispettiva nicchia (10');
ottenendo di conseguenza il mantenimento in costante tensione di una prima zanzariera (1) posta a lato di una chiusura a doppio battente. A questo punto, una seconda anta (1') richiudibile dal cassonetto prospicente, sarà quella soggetta alla più frequente apertura, consentendo a quest'ultima di essere agganciata di volta in volta alla detta prima.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura perfezionata di zanzariera, particolarmente del tipo a doppio battente, comprendente: - almeno un cassonetto (1 , 1 ) provvisto di mezzi per lo svolgimento ed il richiamo controllato di una retina di protezione (2, 2'), posto lungo un lato di un infisso da richiudere; - almeno una barra maniglia (5, 5') ancorata lungo la terminazione di una retina di protezione del corrispondente cassonetto; - nonché due correnti di guida (3, 4) della detta retina (2, 2') e della corrispondente barra maniglia (5, 5'), rispettivamente impegnati l'uno a soffitto, l'altro a pavimento; caratterizzata dal fatto in cui si prevede, almeno un elemento di fermo (10) di un'anta, essenzialmente costituito da un pattino scorrevole lungo almeno un correntino (3, 4), impegnabile in una conveniente posizione mediante mezzi atti ad insistere sulla detta guida; detto fermo (10) essendo provvisto di un ricettacolo (10') che accoglie perpendicolarmente un corrispondente catenaccio (9) di tipo mobile longitudinalmente, vincolato alla barra maniglia.
  2. 2. Zanzariera secondo la rivendicazione 1., caratterizzata dal fatto che lungo almeno un lato dei correnti (3, 4), si prevede l'impiego di un fermo (10), costituito essenzialmente da un corpo parallelepipedo, sui quale superiormente è ottenuta una nicchia (10') essendo atta a ricevere l'estremità (9') di un catenaccio (9).
  3. 3. Zanzariera secondo le rivendicazioni 1. e 2., caratterizzata dal fatto che il fermo (10), essendo provvisto di un pattino (10") parzialmente introdotto nella detta guida (3, 4) è mobile longitudinalmente, per essere posizionato lungo di questa e fissato, mediante mezzi a vite che insistono sulla sottostante struttura di corrente (3, 4).
  4. 4. Zanzariera secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che almeno una manigliola (6) di una barra maniglia (5, 5'), costituisce guida verticale per un catenaccio (9).
  5. 5. Zanzariera secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che un catenaccio (9) è preferibilmente costituito da un corpo, in materiale plastico, dal basso coefficiente d'attrito, di forma arrotondata e che Interessa, risvoltando attorno, entrambi i lati di una manigliola (6). 1
  6. 6. Zanzariera secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che il catenaccio (9) richiama una forma ad "U", coassialmente al quale è previsto un incavo longitudinale (8), che consente il vincolo al bordo sferico (7) di una manigliola (6).
  7. 7. Zanzariera secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che i fermi (10) sono due, rispettivamente impegnati lungo la guida superiore (3) ed inferiore (4); mentre i catenacci (9) sono anche due, l'uno posto sopra l'altro ed interessanti la medesima manigliola (6).
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