ITTV20010035A1 - Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia - Google Patents

Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia Download PDF

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Loris Bettio
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Description

Brevetto per invenzione industriale
Titolo:
ZANZARIERA CON DISPOSITIVO DI AGGANCIO E SGANCIO RAPIDO DELLA BARRA MANIGLIA
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, particolarmente per zanzariera con movimento a catenella.
Il dispositivo, trova particolare se pur non esclusiva applìcazio nel settore degli accessori per infissi.
PREMESSA
Le attuali zanzariere, vengono divise in due tipologie. Da un lato, quella cosiddetta -misura-, ovvero realizzata aH'origine secondo le dimensioni ricevute dal committente, per essere consegnata al destinatario finale consentendone l'installazione mediante personale specializzato; dall'altro, la zanzariera in kit di montaggio, assai più diffusa sul mercato.
Quest'ultimo tipo di zanzariera, caratterizzata da una sufficiente funzionalità ed un costo contenuto, al quale si rivolge maggiormente la presente invenzione, richiede la produzione e movimentazione da parte delle imprese di grossi volumi soprattutto nei confronti dei mercati esteri. Essa, più in particolare, sfrutta il concetto del fai da te, offrendo un prodotto comunque in grado di soddisfare delle comuni esigenze, ma che ovviamente non può essere comparato qualitativamente con le soluzioni del tipo a misura.
In entrambe le tipologie citate, è possibile riscontrare degli elementi realizzativi comuni, i quali si sostanziano nel cassonetto, del tipo generalmente dato da un profilo o barra estrusa in alluminio, all'interno del quale viene inserito coassialmente il rullo avvolgitore della zanzariera, tenda a rullo o tendina parasole, che nella versione manuale, comprende anche una corrispondente molla di richiamo precaricata. Le estremità del cassonetto, poi, sono normalmente chiuse da apposite piastre, o meglio delle testate, le quali vengono fornite in due versioni, del tipo fisso oppure in concorso con delle contropiastre o cuffie, del tipo registrabili.
Naturalmente, sono pure note delle varianti, esse tuttavia, paiono molto simili alle soluzioni ora descritte e sono ricorrenti, tanto nelle zanzariere, quanto nelle tende a rullo che, infine, nelle tendine parasole. Una di queste, ad esempio, riguarda delle zanzariere di minor pregio, prive, all'interno, della molla precaricata. Queste si differenziano dalle prime, per il fatto che richiedono delle operazioni manuali, tanto per svolgere la tendina dal rullo quanto per riavvolgerla. Nell'ipotesi, si suole utilizzare una catenella a circuito chiuso, la quale ingranando, da un lato, un organo, ovvero una ruota o carrucola calettata al relativo rullo avvolgitore, accolto all'interno di un cassonetto, determina in maniera controllata l'avvolgimento, o viceversa, del telo di protezione.
Queste soluzioni, in ultima analisi, prevedono la realizzazione di strutture, ad esempio di zanzariere, le quali riassuntivamente, sono così composte:
- un cassonetto, chiuso alle estremità da corrispondenti testate;
- un rullo avvolgitore, interno al detto cassonetto, supportato in corrispondenza delle estremità da una coppia di testate, le quali sono impegnate all'estremità del cassonetto;
- una eventuale molla elicoidale di torsione disposta coassialmente e cooperante con il detto rullo avvolgitore;
- una eventuale asta coassiale alla detta molla elicoidale;
- un telo, ad esempio retinato od oscurante, ancorato da un lato al detto rullo avvolgitore, dall'altro unito ad una barra maniglia;
- ed infine, due correnti, all'interno dei quali sono scorrevoli le estremità della detta barra maniglia ed i lembi laterali del detto telo.
Particolarmente nelle proposte con movimentazione del rullo avvolgitore mediante catenella, si sono osservati alcuni inconvenienti, i quali sono imputabili al fatto che il telo è mantenuto in tensione unicamente dalla barra maniglia, che solitamente è zavorrata. Ne risulta, quindi, che tale tipologia di struttura è priva di mezzi che, ad esempio, agenti sulla barra maniglia, impediscano alla stessa di sollevarsi, per effetto della pressione esercitata sulla superficie del telo. Ed in effetti, il telo, qualora sottoposto a pressione, come può verificarsi in presenza di vento o di sollecito accidentale mediante parti del corpo, subisce indubitabilmente una più o meno accentuata deformazione con contestuale sollevamento della maniglia la cui corsa è proporzionata alla deformazione della tela. Questa deformazione, solitamente instabile, produce un fenomeno noto anche come "effetto vela".
Questo “effetto vela” origina degli inconvenienti. In primo luogo, rende inefficace la funzione del telo, in quanto, ad esempio nel caso delle zanzariere più economiche, le estremità laterali, tendono a fuoriuscire liberamente dai correnti, dando luogo a delle aperture, attraverso le quali possono ovviamente filtrare in un caso degli insetti, ovvero, come nel caso di tendine oscuranti, la luce.
Secondariamente, a causa dell'azione persistente del vento, il quale agisce in diverse direzioni, la zanzariera, risulta particolarmente rumorosa, un effetto il quale è accentuato dai repentini sfregamenti fra le parti, dovuti all'azione di scorrimento verticale in va e vieni, nonché gioco laterale della barra maniglia, all'interno dei relativi correnti.
Per ovviare a questi ed altri problemi, ma con costi assai divers taluni consumatori, solitamente, preferiscono ricorrere alla zanzariera del tipo a due battenti, ovvero con scorrimento del telo in senso orizzontale anziché verticale. In questo caso, il telo viene svolto traendo in un senso la barra maniglia, e quindi giunti a fine corsa, si procede con il fissaggio della stessa agendo su dei gancetti, mobili verticalmente, le cui estremità si insinuano all'interno di convenienti sedi, ricavate generalmente sul corrente inferiore. Va da sé che trattandosi di due battenti, i costi sono maggiori, tanto di acquisto quanto di installazione. Questo perché, sono solitamente richiesti due cassonetti, ciascuno da impegnare verticalmente lungo il corrispondente piedritto della luce da attrezzare. D'altra parte è altresì noto che la maggiorazione del costo per ciascuna struttura è giustificata dal produttore, dalla particolarità della stessa, la quale lavorando in tutt'altro senso rispetto alla tradizionale, richiede delle lavorazioni più complesse.
STATO DELL'ARTE
Di recente è stata introdotta sul mercato, una struttura di zanzariera nota al richiedente come Genius, il cui intendimento sarebbe quello di risolvere i problemi evidenziati. Essa, sarebbe particolarmente applicabile nelle zanzariere orizzontali, con movimento del rullo avvolgitore imposto dalla trazione, manuale, di una catenella. Nella struttura presa in esame, trattandosi di una zanzariera per delle porte ad elevato interasse, si rileva che è sostanzialmente così composta:
- un cassonetto, all'interno del quale è disposto un rullo avvolgitore precaricabile essendo cooperante con almeno una molla di torsione;
- una rete impegnata da un lato al rullo avvolgitore, dall'altro ad una barra maniglia;
- e dei correnti, all'interno dei quali sono scorrevoli le estremità di una barra maniglia;
- infine, una barra maniglia, le cui estremità cooperano con dei mezzi di ritenuta previsti inferiormente nei correnti.
In buona sostanza, il fruitore, nello svolgere la zanzariera, trae in un senso la catenella a circuito chiuso, forzando la discesa della rete, sino a che questa, con la rispettiva barra maniglia, non si dispone in battuta sul fondo della luce interessata. Giunta in questa posizione, per consentire i I bloccaggio della barra maniglia e dunque del telo in posizione tesa, sempre il fruitore, deve potere esercitare una extra trazione, facendo sì che la barra maniglia, costituita da un profilo tubolare di sezione essenzialmente rettangolare, ruoti, inclinandosi leggermente da un lato. In questa condizione, parrebbe che la barra maniglia alle due estremità provvista di corpi emergenti, intercetti delle convenienti sedi ricavate inferiomente ai correnti, le quali sedi obbligano detti corpi emergenti in una tal posizione. A questo punto, il fruitore, provvede al rilascio della catenella, facendo sì che sia la stessa rete messa in tensione a richiamare la barra maniglia verso l'alto, obbligandola, da lievemente ruotata che era, a riassumere una posizione essenzialmente verticale, insinuando i corpi emergenti all'interno di corrispondenti recessi con battuta di arresto.
Per consentire il disimpegno della barra maniglia e quindi riavvolgere la rete, si rileva che nella struttura in esame, è presente, lungo la barra maniglia, una sorta di pedalino, solidale con la stessa. Funzione del detto pedalino, applicato in una posizione mediana, è quella di cooperare quando premuto dal fruitore, con l'azione esercitata sempre dall stesso sulla catenella. Più in particolare, è necessario, che il fruitore con una mano esegua nuovamente una leggera trazione verso il basso per sollecitare in tal senso la rete, mentre con il piede esso preme contestualmente sulla pedana. La pressione così esercitata sul pedalino, obbliga la barra maniglia a ruotare da un lato, disimpegnandosi dal ricettacolo, ed a questo punto, in quanto libera, potendo essere riavvolta per effetto del richiamo elastico.
Gli inconvenienti delle menzionate proposte sono stati adeguatamente risolti dalla domanda di brevetto n. ITTV2000A000030 (Bettio). Più in particolare, essa descrive un dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, particolarmente per zanzariera e struttura di zanzariera con movimento a catenella così ottenuta, comprendente:
- un cassonetto, all'interno del quale è disposto un rullo avvolgitore caricabile elasticamente essendo cooperante con almeno una molla di torsione;
- una rete, impegnata da un lato al rullo avvolgitore, dall'altro ad una barra maniglia;
- dei correnti, all'interno dei quali sono scorrevoli le estremità della detta barra maniglia;
- una barra maniglia, comprendente un profilo tubolare, di cui almeno una estremità prevede un mezzo di aggancio che coopera con un reciproco mezzo di ritenuta, previsto inferiormente al corrispondente corrente; in cui, detto mezzo di ritenuta, consiste in uno zoccolo, ancorato all'estremità inferiore di un corrente, detto zoccolo aperto da un lato, essendo provvisto su due superfici prospicienti di un percorso di guida speculare, comprendente un ingresso ed una uscita con posizione intermedia di arresto, detto percorso, essendo interessato da un mezzo di aggancio, previsto all'estremità della barra maniglia, il quale comprende un corpo, unito alla stessa, di guida per un cursore mobile longitudinalmente, detto cursore prevedendo almeno da un lato, un perno emergente interessante almeno uno dei due percorsi del detto zoccolo.
INCONVENIENTI
Pur essendo pregevole per il contributo sostanziale alla risoluzione dei problemi relativi alle strutture preesistenti, la soluzione ora ricordata, non è ancora del tutto ottimizzata. Ed in effetti, in seguito ad alcuni test di laboratorio, sempre il richiedente ha potuto osservare un funzionamento piuttosto impreciso del dispositivo di arresto della barra maniglia, soprattutto in determinate condizioni. E' l’ipotesi in cui l’azione di abbassare la tela di protezione, venga svolta con particolare vigore, originando sì l’intercettazione del percorso nello zoccolo inferiore da parte del cursore ovvero del cursore, ma anche il suo immediato disimpegno.
Si tratta certamente d'un caso frequente, che trova origine nella difficoltà di ammortizzare il contatto del cursore quale parte del dispositivo di aggancio unito ai lati della barra maniglia, nel momento in cui il detto cursore ovvero una parte di questa sbatte contro la sottostante porzione inclinata della prima parte del percorso. In questo caso, il cursore, quale parte dinamica della barra maniglia, tende a rimbalzare e anziché impegnarsi nel recesso posto a cavallo tra l'imbocco e l’uscita del percorso vi sbatte sopra, lo supera, finendo poi per trovarsi in una posizione ch libera da ostacoli, precede l’uscita.
La conseguenza più immediata è quella di ritrovarsi con la barr maniglia disimpegnata dalla parte inferiore dei correnti, e talvolta con la stessa piuttosto discostata dalla base. Questa circostanza, oltre al fatto di conseguire un telo di protezione non disteso e per lo più deformato, origina una apertura, attraverso la quale possono filtrare tanto gli insetti e, come nel caso dei teli oscuranti, la luce.
Complessivamente, dunque, da queste considerazioni introduttive, si intuisce come sia certamente preminente l'individuazione d'una soluzione.
BREVE DESCRIZIONE DEL RITROVATO
Questo ed altri scopi vengono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni risolvendo i problemi esposti mediante una zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, particolarmente per zanzariera e struttura di zanzariera con movimento a catenella così ottenuta, comprendente:
- un cassonetto, all'Interno del quale è disposto un rullo avvolgitore caricabile elasticamente essendo cooperante con almeno una molla di torsione;
- una rete, impegnata da un lato al rullo avvolgitore, dall'altro ad una barra maniglia;
- dei correnti, all'interno dei quali sono scorrevoli le estremità della detta barra maniglia;
- una barra maniglia, di cui almeno una estremità prevede un mezzo di aggancio che coopera con un reciproco mezzo di ritenuta, previsto inferiormente al corrispondente corrente;
- almeno un mezzo di ritenuta, previsto all'estremità inferiore di un corrente, aperto superiormente e provvisto d’un percorso di guida, comprendente un ingresso ed una uscita con posizione intermedia di arresto;
- almeno un mezzo di aggancio, previsto all'estremità della barra maniglia, il quale comprende un corpo, unito alla stessa, di guida per un cursore mobile longitudinalmente, detto cursore prevedendo almeno da un lato, un perno emergente interessante il percorso del mezzo di ritenuta;
ed ancora in cui il detto percorso di guida, ricavato nel mezzo di ritenuta i n corrispondenza della parte inferiore di almeno un corrente, prevede nella parte iniziale, una deviazione verso il basso che coopera con una battuta di fine corsa.
VANTAGGI
Lo scopo della presente proposta è dunque quello di superare l'inconveniente, osservato nella soluzione precedente, del mancato aggancio del dispositivo nell’effettuare la manovra di chiusura del telo, una volta che la barra maniglia è stata tratta, dal fruitore, sino in fondo.
Più in dettaglio, la presenza della deviazione fisicamente ricavata dall'apertura per interrompere temporaneamente il percorso guidato intercettato dal cursore, consente l’esaurimento dell’eccesso di forza impressa dal fruitore sulla barra maniglia. Inoltre, essendo previsto i I concorso d’una battuta ovvero d'un fine corsa verticale al di sotto della det apertura, impedendo l’ulteriore discesa della barra maniglia, quand’anche residui dell’energia essa comunque viene assorbita.
Questa particolarità, offre dunque il pregio di eseguire la manovra di bloccaggio della barra maniglia, in tutta sicurezza e con facilità, garantendone sempre e comunque il temporaneo impegno.
Ciò, di fatto contribuisce a mantenere vantaggiosamente la rete in tensione.
Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione di almeno una soluzione preferenziale di realizzazione con l'aiuto dei disegni schematici allegati i cui particolari di esecuzione non sono da intendersi limitativi ma solo esemplificativi.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
La Figura 1 rappresenta una vista di lato dell'interno d’uno zoccolo applicabile all'estremità inferiore di un corrente che partecipa alla guida della barra maniglia; mentre superiormente, è illustrato una parte del dispositivo di aggancio da unire all’estremità laterale della detta barra maniglia. Entrambe le parti, sono rappresentate in una condizione di discesa della barra maniglia, che precede l’ingaggio del dispositivo di aggancio con la corrispondente porzione d’estremità del corrente.
La Figura 2., rappresenta, in una fase successiva, entrambe le parti cooperanti di cui in Figura 1.
La Figura 3., rappresenta, ancora in una fase successiva, entrambe le parti di cui in Figura 2.
La Figura 4., rappresenta, sempre in una fase successiva rispetto alle precedenti, il momento corrispondente al fine corsa della barra maniglia.
La Figura 5., è una vista che corrisponde alla condizione bloccaggio temporaneo della barra maniglia, al fine di mantenere il telo di protezione disteso.
La Figura 6., è una vista d’una fase successiva rispetto alla precedenti sequenze, in cui si rappresenta il disimpegno della barra maniglia.
Infine, la Figura 7., rappresenta la fase di risalita della barra maniglia.
DESCRIZIONE DI UN ESEMPIO DI REALIZZAZIONE
Facendo riferimento anche alle figure, si rileva che, ad esempio, una zanzariera con movimento verticale, comprende almeno due correnti con funzione di guida, da impegnare rispettivamente uno per lato, lungo i piedritti di una luce da attrezzare, nonché un soprastante cassonetto porta zanzariera, tenda a rullo o tendina parasole, costituito da un corpo estruso ad esempio in alluminio, il quale internamente accoglie un corrispondente rullo avvolgitore. Detto rullo avvolgitore della zanzariera, tenda a rullo o tendina parasole, è del tipo provvisto di relativo meccanismo di avvolgimento, comprendente una molla di torsione che ruotata in un senso, mantenuta ferma una estremità, consente il caricamento per il ritorno elastico in contro rotazione del rullo avvolgitore. Sempre detto meccanismo inoltre, prevede, almeno da un lato l'impegno di una catenella chiusa ad anello, la quale movimenta un organo ruotante, interno al cassonetto e solidale con il detto rullo.
Ancora più in dettaglio, una estremità della zanzariera, tenda a rullo o tendina parasole, è ancorata al rullo avvolgitore, mentre l'estremità opposta è impegnata lungo una barra maniglia le cui terminazioni laterali (3) scorrono all'interno dei correnti di guida.
Ciascun corrente di guida, dispone inferiormente, d'uno zoccolo ( 1 ) , il quale è costituito da un corpo monolitico realizzato in materiale plastico preferibilmente a basso coefficiente d'attrito. Detto zoccolo (1), ad esempio ottenuto accoppiando in contrapposizione due semigusci pressoché speculari, prevede lungo il lato interno (11) del fianco del rispettivo semiguscio, la realizzazione d'un percorso di guida (2). Questo percorso, è sostanzialmente ottenuto, ricavando delle coste (21 , 22, 23) perpendicolari rispetto al fianco interessato. Ancora più in dettaglio, posto che la posizione dell’ingresso e l'uscita del percorso (2) corrispondono con una apertura prevista lungo il lato superiore (12) dello zoccolo (1), i l detto percorso (2) prevede:
- un primo tratto verticale (211);
un secondo tratto da percorrere obliquamente (212) che conduce ad una deviazione (213) da percorrere verticalmente in va e vieni, di cui la parte relativa al ritorno, con la corsa più lunga che non la prima;
- un area di bloccaggio temporaneo dell’estremità (3) della barra maniglia, ricavata dalla costa isolata (23) soprastante le coste (21 , 22) ;
un successivo tratto da percorrere obliquamente verso il basso (221 ) seguito da un tratto (222) sempre obliquo, ma da percorrere in contro pendenza;
un tratto verticale (223) che conduce verso l’uscita (12);
infine, un breve tratto su piano obliquo (224) sino al disimpegno dal percorso di guida (2).
Funzione del detto percorso (2), è quella di consentire l'impegno ed il disimpegno dell’estremità (311) d'una asta a cursore (31) ovvero d’un cursore, che essendo mobile longitudinalmente, interagisce con i I movimento di va e vieni impresso alla barra maniglia. Ancora più in dettaglio, in corrispondenza di entrambe le estremità della barra maniglia, essendo tubolare, è introdotto ad incastro un corpo di guida (3), monolitico, che essendo sporgente, da un lato scorre all'interno del corrente. Ciascun corpo di guida (3), prevede, la realizzazione di una sede trasversale, finalizzata a consentire lo scorrimento su asse orizzontale del cursore (31 ). In questo caso, il corpo di guida (3) è interessato da ambo i lati, da una feritoia (32), lungo la quale è liberamente scorrevole e sporge, l'estremità (31 1 ) del cursore (3). Ancora più in dettaglio, l'estremità (311) del cursore (3) è interessata da due opposte sporgenze simmetriche, di forma triangolare. In questo modo, l’estremità (311 ) del cursore ( 3 ) , va ad impegnare il relativo percorso (2) ricavato sul corrispondente fianco (11 ) dello zoccolo (1).
Operativamente, il fruitore, per distendere la zanzariera, è dunque invitato a trarre verso il basso una catenella. Detta catenella, movimenta un rullo avvolgitore, leggermente precaricato essendo cooperante con una molla, il quale rullo ruotando e per gravità lascia scendere la zanzariera, la cui estremità è interessata da una barra maniglia zavorrata. Detta barra maniglia, è a sua volta impegnata lungo i correnti, mediante i corpi di guida (3), di modo tale da intercettare, con il rispettivo cursore (31 ), l'interno del detto corrente. Nell'approssimarsi al fondo, la barra maniglia, consente al fruitore di percepire un ostacolo, che può essere dato per esempio dall'interferire dei corpi sporgenti (311) del cursore (31 ), quando non in asse, con una delle superfici d’ostacolo ricavate ai lati del percorso (2).
Dette superfici, possono in un caso essere offerte dal lato ( 231 ) dell'isola centrale, immediatamente al di sotto deH'ingresso-uscita (12), o dal lato obliquo (210) che precede il tratto rettilineo (21 1 ) di invito verso il sottostante lato obliquo (212). Alternativamente, se in asse, i corpi sporgenti (311 ) del cursore (31 ), guidati verticalmente dalla porzione di costa (211), finiscono per intercettare direttamente il sottostante tratto obliquo (212). Nel percepire l'ostacolo, il fruitore esercita un'ulteriore e leggera trazione verso il basso, determinando il contestuale movimento in va e vieni del cursore (31), assecondando il percorso (2). In quest'ultima fase, che precede l’impegno, il cursore (31 ) viene invitato a dirigersi verso il tratto verticale definito dalle coste (213) e qui indotto a scendere ulteriormente rispetto al livello definito dalla precedente costa (212). Si intuisce, pertanto, come la corsa verso i I basso del corpo terminale (3) venga consentita non oltre il punto che corrisponde alla battuta della porzione inferiore (32) contro la spalla (13) ricavata inferiormente lungo il lato interno del fianco dello zoccolo (1). Essa, sostanzialmente, coincide con il fine corsa, ed è solo a questo punto che il fruitore rilascia la catenella. Sicché risulta intuibile che la rete della zanzariera per effetto del richiamo elastico attuato da avvolgitore, costringe la barra maniglia a risalire, agevola posizione delle coste (213), tra le quali scorre l’estremità (3 1) del cursore (31). Ancora più in particolare, dette coste (213 sono posizionate in modo tale da produrre una certa conicità verso la parte superiore, favorendo l'invito dell’estremità (311), verso piano inclinato (231) che travalica l’interruzione del tratto (212, 221), per poi assestarsi nella sede (s) ricavata grazie alla contrapposizione della porzione di costa (232). In questa condizione, la barra maniglia ( 2 ) permane operativamente agganciata, con la rete della zanzariera perfettamente tesa.
Per attuare il disimpegno, è nuovamente necessario l'intervento del fruitore, il quale deve dapprima ritrarre verso il basso la catenella, determinando la discesa verso il basso della barra maniglia e dunque del corpo di guida (3) con annesso cursore (31), sino ad intercettare il sottostante piano obliquo (221). In questa posizione il cursore (2) , arretra disimpegnandosi dalla sede (s), facendo sì che il rilascio lento della catenella, consenta il contestuale sollevamento della barra maniglia, mantenendo guidata l’estremità (311) del cursore (31) lungo le coste (222, 223) e sino a che lo stesso non fuoriesca dall’uscita (12).

Claims (5)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, comprendente: - un cassonetto, all'interno del quale è disposto un rullo avvolgitore caricabile elasticamente essendo cooperante con almeno una molla di torsione; - una rete, con le estremità impegnate rispettivamente da un lato al rullo avvolgitore, dall'altro ad una barra maniglia; - dei correnti, all'interno dei quali sono scorrevoli le terminazioni della barra maniglia; - una barra maniglia, di cui almeno una estremità prevede un mezzo di aggancio (3, 31, 311) che coopera con un reciproco mezzo di ritenuta (1. 2) previsto da un lato del corrispondente corrente; - un mezzo di ritenuta (1, 2) comprendente dal medesimo lato un ingresso ed una uscita (12) d’un percorso (2) di guida ed impegno del mezzo di aggancio (3, 31, 311), ed una posizione intermedia di arresto (s) ; - almeno un mezzo di aggancio, previsto all'estremità della barra maniglia, il quale comprende un corpo (3), unito alla stessa, di guida per un cursore (31) mobile longitudinalmente, detto cursore (31 ) prevedendo almeno da un lato, una porzione emergente (311); caratterizzata dal fatto che il percorso di guida (2), ricavato nel mezzo di ritenuta (1), prevede, tra il tratto obliquo (212) e la posizione intermedia di arresto (s) del cursore (31 , 311), una deviazione ( 21 3 ) orientata longitudinalmente rispetto all'asse di scorrimento del telo di protezione.
  2. 2. Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, secondo la rivendicazione 1. caratterizzata dal fatto che il mezzo di ritenuta (1), in corrispondenza delia deviazione (213) prevede, da un lato, una battuta di fine corsa (13).
  3. 3. Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzata dal fatto che ciascun corrente di guida, dispone da un iato d’uno zoccolo (1), il quale è costituito da un corpo monolitico provvisto lungo il iato interno (11) d’un percorso di guida (2) che prevede in logica successione: un primo tratto verticale (211); un secondo tratto da percorrere obliquamente (212) che conduce ad una deviazione (213) da percorrere verticalmente in va e vieni, di cui a parte relativa al ritorno, con la corsa più lunga che non la prima; un area (s) di bloccaggio temporaneo dell'estremità (3) della barr maniglia; un successivo tratto da percorrere obliquamente verso il basso (221 seguito da un tratto (222) sempre obliquo, ma da percorrere in contro pendenza; un tratto verticale (223) che conduce verso l’uscita (12); infine, un breve tratto su piano obliquo (224) sino al disimpegno dal percorso di guida (2).
  4. 4. Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido delia barra maniglia, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che il percorso (2), è ottenuto ricavando delle coste sagomate e discontinue (21, 22, 23) perpendicolari rispetto al lato interno (11) dello zoccolo ( 1 ) .
  5. 5. Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia, secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che la deviazione (213) è ricavata da due opposte coste, convergenti in corrispondenza del lato d’ingresso.
IT2001TV000035A 2001-03-30 2001-03-30 Zanzariera con dispositivo di aggancio e sgancio rapido della barra maniglia ITTV20010035A1 (it)

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