ITTV20140011U1 - Modulo diagnostico di interfaccia per veicoli - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del modello di utilità dal titolo:

“MODULO DIAGNOSTICO DI INTERFACCIA PER VEICOLI”

La presente innovazione è relativa ad un modulo diagnostico di interfaccia per veicoli, preferibilmente un modulo di interfaccia per veicoli OBD.

In particolare, la presente invenzione concerne un dispositivo o modulo diagnostico di interfaccia del tipo comprendente preferibilmente un connettore OBD (acronimo di On-Board Diagnostics) che è atto ad essere accoppiato, in uso, ad una presa/porta diagnostica OBD presente a bordo di un veicolo a motore, ad esempio un autoveicolo, un motoveicolo, una imbarcazione o similari; cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.

È noto che alcuni veicoli a motore sono provvisti di una porta diagnostica di bordo, generalmente posta al disotto del pannello strumenti e del volante, alla quale viene collegato il connettore di uno strumento elettronico di diagnosi veicolare esterno che è in grado di accedere, attraverso la porta diagnostica stessa, a diverse informazioni/dati veicolari, quali ad esempio i codici di errore memorizzati dal sistema elettronico di controllo di bordo del veicolo. Nella fattispecie, il sistema elettronico di controllo riceve, memorizza ed elabora le informazioni/dati veicolari sulla base dei segnali generati dai vari sensori/apparecchi elettronici/elettrici di controllo presenti nel veicolo.

La porta diagnostica di bordo è invece realizzata secondo lo standard di comunicazione dei dati veicolari OBD (ossia OBD II negli USA, o E-OBD in Europa), standard che come è noto stabilisce la sagoma/dimensioni della carcassa trapezoidale del connettore, il numero ed il posizionamento dei piedini nel connettore, ed i protocolli di comunicazione da utilizzare per comunicare con il sistema elettronico di controllo di bordo, attraverso i pin della porta OBD stessa.

È noto inoltre che per consentire di effettuare una acquisizione di informazioni/dati veicolari durante il movimento del veicolo, sono stati recentemente ideati dei moduli diagnostici di interfaccia portatili, i quali sono degli apparecchi “miniaturizzati” aventi cioè un ingombro ridotto rispetto agli strumenti elettronici di diagnosi veicolari tradizionali sopra descritti. Nella fattispecie, i moduli diagnostici di interfaccia sono strutturati per essere accoppiati alla porta OBD così da rimanere a bordo del veicolo durante lo spostamento dello stesso e sono configurati per acquisire/memorizzare informazioni/dati veicolari contenuti nella centralina elettronica di bordo ed eventualmente trasmetterli ad un sistema elettronico di diagnosi veicolare posto all’esterno del veicolo, attraverso una comunicazione wireless.

Nella Figura 1 è mostrato un esempio di un modulo diagnostico di interfaccia OBD I noto, il quale comprende: un involucro esterno II, un modulo elettronico III che è disposto all’interno dell’involucro II per eseguire le funzioni diagnostiche di acquisizione e/o memorizzazione e/o comunicazione dati veicolari sopra citati, ed un connettore OBD IV atto ad essere collegato ad una porta OBD del veicolo (non illustrata). Il connettore OBD IV è provvisto di uno zoccolo V piastriforme disposto trasversale ad un asse W longitudinale di riferimento e sedici piedini VI, i quali sono disposti sullo zoccolo V in modo da formare due file parallele comprendenti ciascuna otto piedini VI paralleli, giacenti su un piano di giacitura comune in posizioni equidistanti tra loro. I piedini VI hanno una forma rettilinea spilliforme parallela all’asse W e sono accoppiati allo zoccolo V in modo tale da presentare, una prima estremità che si estende a sbalzo da una faccia esterna dallo zoccolo V per prolungarsi all’interno di un collare trapezoidale VII del connettore OBD, ed una seconda estremità VIII che sporge a sbalzo dalla faccia interna IX dello zoccolo V opposta ed è accoppiata elettricamente al modulo elettronico III. Il modulo elettronico III comprende invece due schede elettroniche X che si estendono a sbalzo dalla faccia interna VIII dello zoccolo V, sono disposte su due rispettivi piani di giacitura paralleli corrispondenti ai piani di giacitura delle due file di piedini VI. Il lato del bordo perimetrale di ciascuna scheda elettronica X è disposto in appoggio sulla faccia interna IX dello zoccolo V e presenta su una superficie maggiore delle piazzole superficiali saldate elettricamente alla seconda porzione sporgente VIII dei piedini VI che risulta essere a ridosso della superficie maggiore stessa.

Il modulo diagnostico di interfaccia veicolare OBD sopra descritto presenta il problema tecnico di essere particolarmente ingombrante a causa della disposizione “longitudinale” delle schede elettroniche all’interno dell’involucro. In particolare, il posizionamento delle schede elettroniche lungo piani paralleli all’asse longitudinale determina un aumento del volume di ingombro del modulo all’interno dell’abitacolo. Pertanto il modulo è soggetto a danneggiamenti dovuti ad urti accidentali causati dal conducente, e/o alle vibrazioni/sollecitazioni generate dal veicolo durante lo spostamento.

Inoltre, nei moduli sopra descritti, la disposizione reciproca schede-piedini rende particolarmente complessa l’operazione di accoppiamento elettrico degli stessi durante il processo di fabbricazione del modulo con tutte le conseguenze che questo comporta in termini di costi e capacità produttiva. Infatti, il posizionamento schedapiedini complanare a piani paralleli all’asse A richiede necessariamente l’esecuzione di operazioni manuali e puntuali di saldatura dei piedini alle piazzole predisposte nella scheda, operazioni complesse e quindi incompatibili con i tempi di esecuzione richiesti per abbattere sufficientemente i costi del modulo.

La Richiedente ha condotto pertanto uno studio approfondito avente come scopo quello di individuare una soluzione che consentisse di raggiungere specificamente l’obiettivo di realizzare un modulo di interfaccia OBD che abbia un ingombro complessivo ridotto e, contestualmente, presenti una struttura semplificata tale per cui si renda possibile l’operazione di accoppiamento elettrico dei contatti del connettore OBD alla scheda elettronica, attraverso processi industriali automatici di collegamento, in modo tale da ridurne il costo di fabbricazione.

Oggetto della presente invenzione è quindi quello di mettere a disposizione una soluzione che consenta di raggiungere gli obiettivi sopra indicati.

Questo oggetto viene raggiunto dalla presente innovazione in quanto essa è relativa ad un modulo diagnostico di interfaccia preferibilmente OBD per veicoli, come definito nelle rivendicazioni allegate.

Questo oggetto viene raggiunto inoltre dalla presente innovazione in quanto essa è relativa ad un metodo per realizzare un modulo diagnostico di interfaccia, preferibilmente OBD, per veicoli, come definito nelle rivendicazioni allegate.

La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la Figura 1 è una vista prospettica di un modulo diagnostico di interfaccia OBD di tipo noto;

- la Figura 2 è un esploso di un modulo diagnostico di interfaccia OBD realizzato secondo i dettami della presente invenzione;

- la Figura 3 è un esploso parziale del modulo diagnostico di interfaccia mostrato in Figura 2 secondo una diversa prospettiva;

- la Figura 4 mostra una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, del modulo diagnostico di interfaccia mostrato nelle Figure 2 e 3;

- la Figura 5 è una vista posteriore, con parti asportate per chiarezza, del modulo diagnostico di interfaccia mostrato nelle Figure 2 e 3;

- la Figura 6 è una sezione del modulo diagnostico di interfaccia OBD mostrato in figura 5, secondo la linea B-B;

- la Figura 7 è un esploso parziale del connettore del modulo mostrato in Figura 2; mentre

- le Figure 8 e 9 mostrano rispettivamente una vista in elevazione frontale ed una vista prospettica del connettore del modulo mostrato in Figura 2.

La presente innovazione verrà ora descritta in dettaglio con riferimento alle figure allegate per permettere ad una persona esperta di realizzarla ed utilizzarla. Varie modifiche alle forme di realizzazione descritte saranno immediatamente evidenti alle persone esperte ed i generici principi descritti possono essere applicati ad altre forme di realizzazione ed applicazioni senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente innovazione, come definito nelle rivendicazioni allegate. Pertanto, la presente innovazione non deve essere considerata limitata alle forme di realizzazione descritte ed illustrate, ma gli si deve accordare il più ampio ambito protettivo conforme ai principi e alle caratteristiche qui descritte e rivendicate.

Con riferimento alle Figure da 2 a 6, con il numero 1 è illustrato nel suo complesso un modulo diagnostico di interfaccia veicolare preferibilmente OBD che è strutturato per essere accoppiato in modo stabile ma facilmente rimovibile ad una presa o porta diagnostica preferibilmente OBD (non illustrata) di un veicolo a motore (non illustrato) quale ad esempio un autoveicolo, un motoveicolo, una imbarcazione o similari, ed è configurato in modo tale da comunicare con un sistema elettronico di bordo di detto veicolo, attraverso la porta diagnostica stessa, per eseguire una serie di funzioni diagnostiche veicolari.

Il modulo diagnostico 1 comprende preferibilmente un connettore OBD 2 provvisto di una pluralità di piedini 3, preferibilmente dei piedini maschio atti ad essere accoppiati, in uso, preferibilmente con rispettivi contatti femmina presenti in una porta diagnostica OBD (non illustrata), un modulo elettronico 4 associato elettricamente ai piedini 3 nel modo di seguito descritto, ed un involucro esterno 5, il quale, nell’esempio illustrato comprende un coperchio di forma sostanzialmente parallelepipeda che è accoppiato al connettore OBD 2 in modo tale da contenere/intrappolare al proprio interno il modulo elettronico 4.

Secondo una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure 2-9, il connettore OBD 2 comprende uno zoccolo 6 porta-piedini sostanzialmente piastriforme avente una forma preferibilmente rettangolare o similare. Lo zoccolo 6 è disposto su un piano ortogonale ad un asse longitudinale A di riferimento e presenta: una faccia 7 interna rivolta verso il modulo elettronico 4 ed una faccia 8 esterna opposta dalla quale si estende a sbalzo un collare 9 di forma sostanzialmente trapezoidale che circonda i piedini 3, due lati maggiori 13 e due lati minori 14.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 4, 6 e 7, i piedini 3 sono accoppiati stabilmente allo zoccolo 6 e sono sagomati sostanzialmente a forma di Z. Ciascun piedino 3 comprende: in corrispondenza di una estremità, un primo segmento 11, che si estende a sbalzo dalla faccia 7 in modo tale da sporgere/prolungarsi all’interno dell’involucro 5 rimanendo preferibilmente parallelo all’asse A; un secondo segmento 10 che si estende a sbalzo dalla faccia 8 in modo tale da sporgere/prolungarsi all’interno del collare 9 rimanendo parallelo all’asse A; in corrispondenza dell’estremità opposta, ed un segmento intermedio 12 centrale che è accoppiato/integrato stabilmente allo/nello zoccolo 6 e si estende sostanzialmente all’interno dello stesso lungo una direzione trasversale all’asse A.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 3, 4, 8 e 9, i secondi segmenti 10 dei piedini 3 possono essere sagomati a forma di “piedino maschio”, preferibilmente spilliformi, e sono disposti centralmente sulla faccia 8 dello zoccolo 6 in modo tale da formare due file affacciate tra loro. Ciascuna fila giace su un piano parallelo ed affacciato al piano di giacitura dell’altra fila e all’asse A ad una distanza D1 prestabilita e comprende preferibilmente i secondi segmenti 10 di otto piedini disposti equidistanti e paralleli tra loro uno di seguito all’altro. I secondi segmenti 10 degli otto piedini sono disposti sullo zoccolo 6 secondo quanto previsto dallo standard OBD.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 2 e 4, i primi segmenti 11 dei piedini 3 possono preferibilmente presentare una forma sostanzialmente spilliforme e sono disposti sullo zoccolo 6 in modo tale da formare due file sporgenti dalla faccia 7, le quali sono disposte in corrispondenza dei due lati maggiori 13 opposti dello zoccolo 6. Ciascuna fila dei primi segmenti 11 giace su un piano parallelo ma non coincidente con i piani di giacitura delle file dei secondi segmenti 10 ed è formata preferibilmente dai primi segmenti 11 di otto piedini disposti equidistanti tra loro uno di seguito all’altro. Preferibilmente le due file formate dai primi segmenti 11 sono parallele ai due lati maggiori 13, mentre la distanza D2 tra i piani di giacitura delle stesse è convenientemente maggiore della distanza D1. Secondo una possibile forma realizzativa mostrata in Figura 5 la distanza D2 tra le due file formate dai primi segmenti 11 approssima per difetto la distanza D3 tra i lati maggiori 13 dello zoccolo 6.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure da 2 a 6, il modulo elettronico 4 comprende almeno una scheda elettronica (PCB) 15 di forma preferibilmente ma non necessariamente rettangolare, che è disposta ortogonale all’asse A su un piano parallelo al piano di giacitura dello zoccolo 6 e presenta una faccia 16 adiacente alla faccia 7 dello zoccolo 6, una faccia 18 opposta alla faccia 7, ed un bordo perimetrale 19 esterno sul quale sono ricavati delle sedi/rientranze o incavi 20 alloggianti rispettivi primi segmenti 11 dei piedini 3.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure da 2 a 6, gli incavi 20 sono ricavati sui fianchi ossia sui due lati maggiori 21 opposti della scheda elettronica 15 in modo tale da essere disposti uno di seguito all’altro ad una distanza tale da poter alloggiare al proprio interno i primi segmenti 11 delle due file sporgenti dalla faccia 7 dello zoccolo 6. La Richiedente ha trovato che sagomando a Z i piedini 3 rigidi in modo tale che il primo segmento 11 degli stessi si disponga all’interno degli incavi 20 ricavati sui due lati maggiori 21 opposti della scheda elettronica 15 consente di posizionare la scheda 15 su un piano parallelo allo zoccolo 6 a ridosso dello stesso e di ottenere quindi convenientemente una riduzione dell’ingombro assiale del modulo 1. Nella fattispecie, la disposizione della scheda 15 a ridosso dello zoccolo consente di realizzare un involucro 15 o coperchio avente uno spessore misurato l’ungo l’asse A minore di 1 cm. La Richiedente ha trovato inoltre che il posizionamento dei primi segmenti 11 rigidi sui lati maggiori opposti 13 dello zoccolo 6 e contestualmente la presenza degli incavi 20 sui lati maggiori opposti 21 della scheda 15 consentono di auto centrare la scheda stessa sullo zoccolo 6 durante le operazioni di montaggio causando una rilevante riduzione dei tempi/costi di esecuzione delle stesse. Inoltre, è possibile convenientemente strutturare/dimensionare i primi segmenti 11 in modo tale da far si che il collegamento elettrico degli stessi con rispettive piazzole presenti nella scheda elettronica 15 in corrispondenza degli incavi 20 venga eseguito tramite processi di saldatura automatica cosiddetti a rifusione o reflow o similari.

Secondo una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 2, la scheda elettronica 15 comprende dei componenti elettronici 22 che sono associati elettricamente ad un circuito stampato della scheda 15 stessa e sporgono a sbalzo dalla faccia 16 in modo tale da essere parzialmente alloggiati all’interno di una sede 23 ricavata sulla faccia 7 dello zoccolo 6. Allo scopo di garantire il raffreddamento dei componenti elettronici 22, la faccia 7 dello zoccolo 6 può presentare centralmente degli elementi sporgenti distanziali 24 sui quali si dispone in appoggio la scheda elettronica 15. Gli elementi sporgenti distanziali 24 sono dimensionati per mantenere la scheda elettronica 15 ad una distanza prestabilita dalla faccia 7, ad esempio 3 mm, così da consentire l’aerazione della stessa.

Secondo una possibile forma realizzativa, la scheda elettronica 15 può essere strutturata in modo tale da presentare dei componenti elettronici 22 anche sulla faccia opposta 18. La Richiedente ha trovato che disponendo la scheda elettronica 15 su un piano parallelo allo zoccolo 6, disponendo i primi segmenti 11 sui lati maggiori della stessa e realizzando la sede 23 sullo zoccolo 6, è possibile utilizzare/sfruttare l’intera area/superficie di entrambe le facce opposte 16, 17 della scheda elettronica 15 per montare/supportare i componenti elettronici 22, ottenendo quindi ulteriori riduzioni di ingombro e costi.

Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nella Figura 7, il modulo 1 può comprendere inoltre, preferibilmente, ma non necessariamente uno o più pin laterali 25 aggiuntivi, i quali sono accoppiati stabilmente allo zoccolo 6 e sono sagomati sostanzialmente a forma di Z. Ciascun pin laterale 25 è rigido e comprende: in corrispondenza di una estremità, un primo segmento 29, che si estende a sbalzo dalla faccia 7 in modo tale da sporgere/prolungarsi all’interno dell’involucro 5 rimanendo preferibilmente parallelo all’asse A così da essere alloggiato in un incavo/rientranza 30 longitudinale ricavato su un lato minore della scheda 15; un secondo segmento 27 che si estende a sbalzo dalla faccia 8 in modo tale da sporgere/prolungarsi all’interno di un rispettivo incavo 28 ricavato su una parete laterale del collare 9 rimanendo parallelo all’asse A; ed un segmento intermedio 31 centrale che è accoppiato/integrato stabilmente allo/nello zoccolo 6 e si estende sostanzialmente all’interno dello stesso lungo una direzione trasversale all’asse A.

Preferibilmente gli incavi 28 sono ricavati sulle superfici laterali interne del collare 9, e si estendono paralleli tra loro e all’asse A per sostanzialmente l’altezza del collare 9 stesso misurata lungo l’asse A. Preferibilmente, i secondi segmenti 27 dei pin laterali 25 sono sagomati in modo tale che, in uso, si accoppiano elettricamente con corrispondenti contatti elettrici laterali aggiuntivi presenti su una o più superfici laterali di un connettore elettrico femmina OBD ad esso accoppiato (non illustrato).

Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nelle Figure 3, 8 e 9, il connettore elettrico OBD 2 può comprendere ad esempio due pin laterali 25 presentanti i secondi segmenti 27 disposti su due rispettivi incavi 28 longitudinali ricavati su un primo lato obliquo del collare 9 e quattro pin laterali 25 presentanti i secondi segmenti 27 disposti su quattro incavi 28 longitudinali ricavati su un secondo lato obliquo del collare 9 opposto al primo lato.

Preferibilmente i primi segmenti 29 possono essere strutturati/dimensionati in modo tale da far si che il collegamento elettrico degli stessi con rispettive piazzole presenti nella scheda elettronica 15 in corrispondenza degli incavi 30 venga eseguito tramite processi di saldatura automatica cosiddetti a rifusione o reflow.

Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nelle Figure 2-6 i pin laterali 25 sono sagomati sostanzialmente a forma di Z e sono atti in uso a comunicare dati/informazioni attraverso un protocollo di comunicazione non incluso nello standard OBD. Il protocollo di comunicazione associato ai piedini laterali 25 può ad esempio essere scelto tra un protocollo USB, Ethernet, LAN o similari. La Richiedente ha trovato che l’uso dei piedini laterali 25 è conveniente in quanto consente di scambiare dati attraverso protocolli aggiuntivi, non inclusi cioè nello standard OBD, senza tuttavia alterare la geometria del connettore OBD e/o il numero/posizione dei piedini 3 OBD.

Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nelle Figure 2-6, la base minore del collare 9 può essere convenientemente sagomata in modo tale da formare due linguette flessibili 32 complanari e parallele tra loro ed alla base minore, le quali sono disposte da bande opposte rispetto al piano di mezzeria del collare 9 e sono strutturate per formare, in uso, un sistema di bloccaggio a scatto con un dente di aggancio (non illustrato) disposto sulla presa OBD e/o un connettore elettrico femmina (non illustrati). Le due linguette flessibili 32 sono sagomate sostanzialmente a forma di uncino e sono atte a divergere parzialmente quando vengono innestate nel dente di aggancio così da scorrere sulle pareti laterali dello stesso per poi chiudersi, al termine delle pareti laterali, a pinza sul dente così da completare l’ancoraggio a scatto tra del connettore con la presa OBD e/o il connettore elettrico femmina. La Richiedente ha trovato che l’uso di due linguette flessibili ad uncino che si aprono prima e poi si chiudono a scatto sui due lati opposti del dente, consentono di accoppiare il connettore 2 maschio alla presa e/o ad un qualsiasi connettore femmina indipendentemente dalle dimensioni del dente e riduce fortemente l’usura e quindi la probabilità di rottura del dente stesso.

Secondo una possibile forma realizzativa, il modulo elettronico 4 può essere configurato in modo tale da eseguire uno o più delle seguenti funzioni: gestire la comunicazione OBD di dati/informazioni veicolari da e verso una centralina di bordo del veicolo attraverso i piedini 3, e/o memorizzare permanentemente/temporaneamente i dati/informazioni veicolari, e/o trasmettere dati/informazioni veicolari ad un sistema remoto attraverso un sistema di comunicazione wireless quale, ad esempio 2G, 3G, WiFi, Bluetooth, o similare, e/o gestire la comunicazione di dati/informazioni con altri dispositivi/moduli/apparecchi elettronici attraverso i piedini laterali 25.

È sottointeso che il modulo elettronico 4 potrebbe avere una o più schede elettroniche aggiuntive (non illustrate) che sono disposte nell’involucro 5 in posizioni adiacenti ed affacciate tra loro in modo tale da giacere su piani sostanzialmente ortogonali all’asse A, ed hanno una struttura del tutto similare a quella della scheda 15 sopra descritta così da poter essere collegate, in corrispondenza dei rispettivi bordi perimetrali 19 ad uno o più dei secondi segmenti 12, 29 dei piedini 3 e/o 25.

La presente invenzione riguarda inoltre il metodo per realizzare il modulo diagnostico 1 sopra descritto, comprendente le fasi di: predisporre un connettore OBD 2 del tipo sopra descritto, in cui i piedini 3 sono sagomati a forma di Z in modo tale da presentare i primi segmenti 11 sporgono dalla faccia 7 dello zoccolo 6 in modo tale da formare due file a ridosso dei due lati maggiori 13 opposti dello stesso; predisporre la scheda elettronica 15 realizzata secondo quanto sopra descritto in modo tale da presentare gli incavi 20 ricavati sui due lati maggiori 21 opposti della scheda 15 in modo tale da poter alloggiare i primi segmenti 11; innestare i primi segmenti 11 dei piedini negli incavi 20 della scheda 15 in modo tale da disporre la scheda 15 con la faccia 16 in battuta preferibilmente sugli elementi distanziatori 24 dello zoccolo 6, saldare i primi segmenti 11 sulla scheda elettronica 15 in corrispondenza di dette cavità attraverso una saldatura a rifusione o reflow, innestare lo zoccolo 6 nell’imboccatura dell’involucro 5 in modo tale da intrappolare la scheda 15 all’interno dell’involucro 15 stesso.

È sottointeso che secondo una diversa forma realizzativa (non illustrata), il connettore 2 potrebbe avere una struttura differente da quella stabilita dallo standard OBD sopra descritta, e presentare una pluralità di piedini 3 sagomati ed accoppiati alla scheda elettronica 5 nel modo sopra descritto. In particolare, il numero e la disposizione dei piedini 3 all’interno del collare 9 secondo tale variante sono differenti dal numero (16 piedini) e disposizione (doppia fila parallela) stabilita dallo standard OBD. Tuttavia, analogamente a quanto sopra descritto, i primi segmenti 11 dei piedini 3 rigidi presenti nel connettore 2 (che non soddisfa lo standard OBD) sono realizzati secondo il principio inventivo sopra descritto, ossia si estendono a sbalzo dalla faccia interna 7 dello zoccolo 6 in modo tale da essere paralleli all’asse longitudinale A ortogonale alla scheda elettronica 15, e sono innestati ciascuno in un incavo 20 ricavato su un fianco laterale del bordo perimetrale esterno 19 della scheda elettronica 15 in corrispondenza del quale il primo segmento 11 è accoppiato elettricamente alla scheda elettronica 15 stessa.

La combinazione di caratteristiche tecniche relative alla sagoma dei piedini rigidi a Z e l’innesto dell’estremità degli stessi sugli incavi ricavati sul bordo laterale perimetrale della scheda elettronica per realizzare l’accoppiamento elettrico tra scheda e piedini, consente di diminuire l’ingombro del modulo diagnostico e di superare quindi i problemi tecnici sopra esposti associati al rischio di rottura/guasto del modulo a causa di urti e vibrazioni.

Inoltre è possibile realizzare il collegamento scheda/piedini mediante dei processi industriali di rifusione ottenendo quindi da un lato una riduzione dei costi e dall’altro un aumento della produttività.

Inoltre il modulo consente da un lato di scambiare dati attraverso protocolli aggiuntivi, non inclusi cioè nello standard OBD, senza tuttavia alterare la geometria della testa/involucro ed il numero/posizione dei collegamenti elettrici e/o le relative connessioni, e dall’altro assicura un accoppiamento meccanico efficace tra i connettori maschio/femmina OBD.

Risulta infine chiaro che al modulo diagnostico di interfaccia OBD sopra descritto possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.

Claims (12)

1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Modulo diagnostico di interfaccia veicolare (1) caratterizzato dal fatto di comprendere: -un modulo elettronico (4) provvisto di almeno una scheda elettronica (15), e -un connettore (2) che è provvisto di uno zoccolo porta contatti (6) piastriforme disposto parallelo ed affacciato alla scheda elettronica (15), ed una pluralità di piedini (3)(25) rigidi ciascuno dei quali è sagomato in modo tale da presentare un primo segmento (11), che si estende a sbalzo dalla faccia interna (7) dello zoccolo (6) in modo tale da essere parallelo ad un asse longitudinale (A) ortogonale alla scheda elettronica (15), ed è innestato in un incavo (20)(30) ricavato sul bordo perimetrale esterno (19) della scheda elettronica (15) in corrispondenza del quale è accoppiato elettricamente alla scheda elettronica (15) stessa.
2. 2. Modulo secondo la rivendicazione 1, comprendente un involucro esterno di protezione (5), ed in cui - detto zoccolo porta contatti (6) piastriforme è accoppiato al detto involucro (5), - detta almeno una scheda elettronica (15) è disposta all’interno dell’involucro (5) così da presentare una prima faccia maggiore (16) adiacente ad una faccia interna (7) dello zoccolo (6) affacciata al detto involucro (5), - detti piedini (3)(25) rigidi essendo sagomati in modo tale da presentare ciascuno un secondo segmento (10)(27) che si estende a sbalzo da una faccia esterna (8) dello zoccolo (6) opposta alla detta faccia interna (7) così da essere parallelo al detto asse (A).
3. 3. Modulo secondo la rivendicazione 2, in cui detti piedini (3) sono accoppiati allo zoccolo (6) in modo tale da formare sulla faccia esterna (8) due file di secondi segmenti (10) parallele ad affacciate tra loro e sulla faccia interna (7) dello zoccolo (6) due file di primi segmenti (10) parallele ed affacciate tra loro; la distanza (D1) tra le due file di secondi segmenti (10) essendo inferiore della distanza (D2) tra le due file di primi segmenti (11).
4. 4. Modulo secondo la rivendicazione 3, in cui detto zoccolo (6) e detta scheda elettronica (15) sono sostanzialmente rettangolari; le due file di primi segmenti (11) essendo disposte in corrispondenza dei rispettivi lati maggiori (21) opposti di detta scheda elettronica (15) disposti a loro volta paralleli ai, ed adiacenti dei, lati maggiori opposti di detto zoccolo (6).
5. 5. Modulo secondo la rivendicazione 4, in cui la distanza (D2) tra le due file di primi segmenti (11) approssima per difetto la distanza (D3) tra i lati maggiori opposti di detto zoccolo (6).
6. 6. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto connettore (2) comprende un collare (9) trapezoidale che si estende a sbalzo da detta faccia esterna (8) lungo detto asse (A); detti piedini comprendono dei piedini laterali (25), che presentano un primo segmento (29) che è innestato in un incavo (30) ricavato su un lato minore (40) di detta scheda (15) ed un secondo segmento (27) innestato in un incavo (28) longitudinale che è ricavato su detto collare (9) e si estende parallelo al detto asse (A).
7. 7. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo segmento (11) (29) è collegato elettricamente a detta scheda (15) in corrispondenza di detto incavo (20)(30) attraverso una saldatura a rifusione.
8. 8. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sulla faccia interna (7) di detto zoccolo (6) è ricavata almeno una sede/rientranza (23) atta ad alloggiare i componenti elettronici (22) sporgenti dalla prima faccia (7) di detta scheda elettronica (15) ed una pluralità di elementi distanziatori (24) sui quali si dispone in appoggio la prima faccia (7) di detta scheda elettronica (15).
9. 9. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detti piedini (3) (25) sono sagomati sostanzialmente a forma di Z.
10. 10. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 9, in cui la base minore del detto collare trapezoidale (9) è sagomata in modo tale da formare due linguette flessibili (32) complanari e parallele tra loro ed alla base minore, le quali sono disposte da bande opposte rispetto al piano di mezzeria del detto collare (9) e sono strutturate per formare, in uso, un sistema di bloccaggio a scatto con un dente di aggancio disposto su detta presa diagnostica o un connettore elettrico OBD ad esso accoppiato.
11. 11. Modulo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto connettore (2) è un connettore realizzato secondo lo standard OBD, i detti secondi segmenti dei piedini (3) sono disposti secondo lo standard OBD e detto modulo elettronico (4) è configurato per comunicare attraverso detti piedini (3) secondo lo standard OBD.
12. 12. Metodo per realizzare un modulo diagnostico di interfaccia veicolare (1) strutturato per essere accoppiato ad una porta diagnostica di un veicolo realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente le fasi di: predisporre detto connettore (2) che presenta primi segmenti (11) sporgenti dalla faccia interna (7) dello zoccolo 6 in modo tale da formare almeno una fila a ridosso di un lato (13) esterno dello stesso; predisporre detta scheda elettronica (15) presentante gli incavi (20) ricavati su un lato (21) del bordo perimetrale esterno della scheda (15) in modo tale da poter alloggiare i primi segmenti (11); innestare detti primi segmenti (11) dei piedini (3) negli incavi (20) della scheda (15) in modo tale che la scheda (15) si disponga con la faccia (16) in battuta sulla faccia(7) dello zoccolo (6); saldare i primi segmenti (11) alla scheda elettronica (15) in corrispondenza di detti incavi (20).